venerdì 19 Aprile 2024

Cani cattivi o cattivo giornalismo?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Ci risiamo. Ieri mi è stato segnalato un articolo uscito sul Secolo XIX online (redazione di La Spezia) che titola così: “Dobermann scappa di casa e semina il panico alla Pieve“.
Per chi volesse leggersi per intero questa perla giornalistica, questo è il link.
Per chi si accontentasse del riassuntino: questo cane che avrebbe “seminato il panico”  (e la cosa è già grave, perché si sa che almeno sei lettori su dieci si fermano proprio al titolo) si è semplicemente aperto la porta di casa con le zampe, è andato a farsi un giro e pare (PARE) che abbia “mostrato i denti” ad un tizio che è scappato come il vento, senza venire inseguito né tantomeno morso.
Dopodiché il cane ha gironzolato un po’ per le strade senza fare assolutamente nulla. Non ha minacciato nessuno, non ha azzannato nessuno: poi è stato raggiunto da operatori dell’ASL (!) e polizia (!!) che l’hanno sedato (!!!) e ricoverato nel canile sanitario, in attesa che il proprietario andasse a riprenderselo.
In pratica, un’assoluta NON-notizia che il cronista, evidentemente ben indottrinato sulle regole base del giornalismo più becero (la prima delle quali è: “fai più clamore che puoi anche quando non succede niente”) ha trasformato in una specie di psicodramma.
Debutta infatti con: “a fuggire è stato un robusto esemplare di dobermann, una razza canina non proprio delle più tranquille...” (e questo chi l’ha stabilito? Il signore è forse un cinofilo di chiara fama, in grado di trinciare siffatti giudizi su una razza? Evidentemente no, perché nessun cinofilo serio si sognerebbe di scrivere una simile inesattezza)e poi prosegue sullo stesso tono, con altre frasi ad effetto (ma senza causa):  “Più d’uno, l’altro pomeriggio nel quartiere della Pieve è fuggito a gambe levate, temendo di essere azzannato”.
“Nel frattempo il dobermann scorrazzava su è giù per il quartiere, terrorizzando gli abitanti ma – per fortuna – senza azzannare nessuno”
(e allora perché gli abitanti si sarebbero “terrorizzati”? Non è dato saperlo).
“Dopo una vera e propria battuta di caccia grossa, alla fine il dobermann è stato catturato”
(e che è? Pantera? Tigre del Bengala? Giornalista pericoloso?) e, dulcis in fundo, “il dobermann, 40 chili di muscoli (wow. Ma no, guardi: ci sono anche le ossa, i nervi, i vasi sanguigni…è un CANE, mica un cyber-robot!), veniva ricoverato in una struttura di accoglienza per i cani dove verrà sottoposto ad un accurato controllo per capire le ragioni del suo comportamento aggressivo”.
Ma QUALE “comportamento aggressivo”?
‘Sto povero cane non ha fatto assolutamente niente!
Se un cinofobo, trovandoselo davanti, scappa “alla velocità di Usain Bolt” (sempre parole del cronista), si chiude in un portone e chiama la polizia, l’ASL e magari pure l’esercito, come possiamo credere alle sue parole quando dice che il cane “gli ha mostrato i denti minacciosamente“?
A me vien da pensare che il cane, magari, avesse la bocca aperta e che ansimasse per il caldo: in questo modo i denti, ovviamente, si vedono.
Se uno ha il sacro terrore dei cani, gli basta e avanza per scappare a gambe levate…atteggiamento che però, come ben sa chiunque capisca qualcosa di cani, fa scattare quasi immancabilmente l’impulso predatorio e fa rischiare davvero il morso anche quando il cane stava facendosi semplicemente i fatti suoi. E figuriamoci in un cane “minaccioso”!
Poi, per carità: può anche darsi che il cane si sia spaventato trovandosi di fronte uno sconosciuto, così come lo sconosciuto se l’è fatta sotto trovandosi di fronte il cane (avete presente le scene da film comico in cui il mostro della palude incontra la babbiona coi bigodini in testa, e tutti e due fanno AHHHHHHHH!!!  e scappano in direzioni opposte?): può darsi che abbia fatto addirittura un ringhiotto di avvertimento, rientrato quando il presunto mostro della palude si è dimostrato innocuo e si è allontanato.
Ma da qui a dipingere il cane come una belva feroce, sedata solo dopo una “battuta di caccia grossa” e “non senza fatica” (immaginiamo: sparare una dose di anestetico a distanza su un cane che si sta facendo gli affaracci suoi è indubbiamente un’impresa erculea…), ce ne passa.

E fin qui sarebbe solo una storia di ordinaria follia scribacchina… se non fosse che la persona che mi ha segnalato questo articolo ha anche tentato di commentarlo, stigmatizzando l’effetto negativo che una cronaca come questa può avere sui lettori, con ovvie ripercussioni sull’immagine di una razza già sufficientemennte bistrattata. Un commento educato e civile, mi ha detto l’autrice (io non l’ho letto e quindi non posso giudicare, ma sono portata a  crederle sulla parola)…che però, stranamente, non è apparso.
Fortunatamente ne sono apparsi altri a difesa della razza (forse il mondo un pochino sta cambiando…): e stamattina si vede anche un intervento della Redazione in risposta ad un nick (non so se appartenga alla persona che ha scritto a me) che lamenta la mancata pubblicazione del suo commento, che criticava la palese scelta giornalista di demonizzare la razza.
“Un conto sono le critiche e un altro gli insulti”,
dice la Redazione.
Verissimo. Si può manifestare disaccordo anche senza scendere a livello di risse da bar.
MA se il dobermann potesse dire la sua, dopo che è stato dipinto come una specie di belva assetata di sangue, non dovrebbe essere LUI il primo a sentirsi offeso ed insultato, e magari a rispondere a colpi di carta bollata querelando il cronista  per diffamazione?
Purtroppo i cani non possono scrivere: ma almeno, caro Secolo XIX, non tappate la bocca (anzi, le dita) a chi cerca di parlare in loro nome.
Se un commento è troppo “caldo” e contiene insulti, magari bastano due righe come quelle che avete pubblicato stamattina, invitando ad usare toni più civili (che non è la stessa cosa di “bannare tout court”) affinché l’autore del commento lo riscriva in tono diverso.
Però non sarebbe male che anche i vostri giornalisti si dessero una bella auto-moderata, prima di lanciarsi a testa bassa contro chi non può difendersi. E soprattutto, sarebbe opportuno che chi non sa nulla di cani evitasse di scrivere sui cani: ma forse questo è chiedere troppo.

 

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36 Commenti

  1. Ogni storia ha 3 versioni: quella del povero cane, quella degli amanti degli animali che cercano di proteggerli e curarli, e quella di tutti i cinofobici che odiano cani e padroni di cani allo stesso modo.
    Purtroppo l’intolleranza nei confronti degli animali e anche dei loro padroni è palpabile. Mi è tornato in mente questo episodio successo ad agosto.
    Una mattina all’ingresso del palazzo c’è un enorme pozza di urina che qualcuno ha provveduto a coprire con un giornale. Le anziane arpie hanno subito additato come colpevole un cane ritenendo che una pipi del genere potesse SOLO appartenere ad un cane grosso. Voilà… nel palazzo siamo in tanti ad avere cani ma solo in due ad avere un cane taglia grande, noi e un’altra famiglia ed entrambi i cani vengono portati fuori regolarmente 4 volte al giorno, se non di più.
    Gran fermento e tante supposizioni, con il mio cane che nel frattempo osserva la scena dal balcone, (e sicuramente si sarà presa chissà quante colpe)e che, per la cronaca non l’ha mai fatta in casa, e la fa solo sull’erba, nemmeno sull’asfalto!
    Qualcuno poi è sceso nell’atrio e ha pulito tutto mettendo fine al “dramma”. Il giorno dopo si scopre il colpevole: il figlio di 4 anni di uno dei condomini che se l’era fatta sotto.

  2. un paio d’anni fa…o forse poco più in quel di voghera al rientro da una gara di agilty…vediamo un rott probabilmente non puro,ma davvero bello grosso, attraversare più volte di corsa e senza guardare una strada trafficata e dove vanno arecchio forte…preoccupati per lui e per i passanti (non perchè li azzannasse ma per eventuali investimenti/incidenti) in qualche modo riusciamo a fermarlo e mettergli il guinzaglio al collare che già indossava. pacioccosissimo adolescentone non educato ma buono… ci abbiamo messo un po’ a prenderlo perchè non si filava nessuno che lo chiamasse, probabilmente o cercava i padroni o c’era una cagna in calore in giro. ma noi che passavamo per caso ci abbiamo messo a dir tanto 5 minuti eh… taglio corto e vi dico che poco dopo si è ricongiunto ai padroni che lo stavano cercnado dalla mattina presto, ma… sebbene fossero le 5 di pomeriggio, appena l’abbiamo preso al guinzaglio, sono sbucati tutti i curiosi a vedere e a raccontarci che era dalle 7 di mattina che era lì che faceva quel tanto. non so come abbia fatto a non causare incidenti e non farsi male lui e altri data la mole e il traffico in quella via…ma, col fatto che è un rott… la gente sen’è guardata bene dal fare nulla, anche solo chiamare chi di dovere per recuperarlo, che appena abbiamo chiamato noi sono arrivati in 5 minuti quelli del canile col dobloncino, hanno visto che aveva il chip e l’hanno portato al canile dove appunto stavano già arrivando i padroni… che mentre lo cercavano girando le vie con l’auto…ogni tanto chiamavano per saper ese l’avevno loro, ma siccome i volontari non avevano tempo di rispondere al telefono per dirgli se l’avevano trovato,ad un bel momento hanno deciso di andare a vedere di persona se era là, arrivando caso vuole, giusto assieme al furgoncino dov’era caricato il cane… che non ha neanche messo zampa in canile.tutto è bene quel che finisce bene e sono contenta di aver aiutato cane e famiglia… ma … la gente davvero non ha un’idea di cosa sia un cane, non sa leggere i segnali capire se è pericoloso o meno al di la della stazza. questi non hanno gridato al cane feroce ma se ne sono sbattuti allegramente le palle per ore. e non che non lo sapessero che era li dato che sono sbucati tutti subito a dire la loro appena l’abbiamo preso noi…il tutto mentre lui rischiava la sua vita e metteva a rischio quella dei passanti dalla mattina presto. e si che di palazzi strapieni di gente cen’erano in quel quaritere mica ci abitavano in 2… si decisamente… ci vorrebbe MOLTA pià cultura cinofila ahime… allora poi.

  3. Successo ad un amico e collega .. passeggiata nei boschi, gli si accoda un rottweiler, probabilmente abbandonato.
    Nonostante numerosi tentativi non riesce a cacciarlo e lo segue fino a casa ( cercava disperatamente un padrone credo), qui non senza spintoni riesce ad aprire il cancello e chiuderlo fuori, con sta bestiola che disperatamente raschiava con le zampe …
    Anche in seguito alle pressioni della moglie cinofoba chiama il 112 che sentendo la razza si precipita… aprono la portiera ed il cane si fionda dentro tutto contento di aver trovato forse nuovi padroni …i carabinieri scappano urlando ….
    Il giorno dopo sul giornale locale ” ANZIANO DENTISTA INSEGUITO DA ROTTWEILER INFEROCITO, ASSALITA ANCHE LA PATTUGLIA DEI CARABINIERI ACCORSA”
    Il collega era inferocito soprattutto per l’anziano 🙂

  4. Sarà, ma credo che se un cane di 40kg giri per un paeino faccia paura a prescidere. poi se il cane è un dobermann possa esser peggio. La visione popolare è quella, l’empatia vero i cani è bassa e quello è un paesino (i paesini non son famosi per essere super-formati) oltre al dobermann esser una razza più “nervosa” che agli occhi dei non cinofili magari impauriti è un aggravio. voi amate i cani e va bene, ma mettetevi nei panni di chi non li ama o del 99% della gente che non ha cultura canina. che dovevan fare? indire una sagra di paese? La notizia è ingigantita, ma alla fine la reazione è più che comprensibile.
    Se pi c’è stato bisogno della sedazione (confidando che i veterinari tanto stupidi non siano e non dian sedativi per nulla) mi dice che l’animale quieto quieto probabilmente non era.
    io leggendo l’articolo mi son chiesto com’era il cane, ovvero socializzato, stressato, faceva regolare attività? Qui da me ci son un labrador (sì, un labrador) ed un maremmano che causerebbero lo stesso fuggi fuggi generale nella mia cittadina. proprio perchè non son così ben gestiti come si dovrebbe. e se ci riuscirebbe un labrador non vedo perchè un doby non potrebbe.
    Ultimo appunto che mi ero fatto.
    Il primo fuggiasco: è indietreggiato stando attento e girato l’angolo è scappato (così dice l’articolo). un pauroso che ha il sangue freddo per capire di non stuzzicare il predatorio nel cane, non credo scambi il respiro per un ringhio.
    Qualcosa di strano nell’articolo originale c’è, ma questa mi pare più una risposta per difendere a spada tratta il cane invece che riflettere se era necessario o meno provar timore.
    Un po’ come si diceva nell’articolo fanatismo vs buon senso, mi pare che se i giornalisti cadan spesso oltre il limite pur di incolpare il cane, qui si vada nell’eccesso opposto.. pare personale..

    • Secondo me hai ragione solo in parte… Diciamo che anche io se mi trovassi davanti un cane grosso che non conosco senza padrone un po’ di timore ce l’avrei, poi tutto sta dall’atteggiamento del cane (se si fa gli affari suoi lo aggiro e me ne vado senza agitarmi, se mi corre incontro minacciando qualcosa di più di un’annusatina farei di sicuro qualcos’altro). Però un’articolo sul cane scappato di casa non ce lo farei. Ok l’ignoranza paesana che capiamo, ok le reazioni che capiamo.. Ma un giornalista non può esagerare in questo modo, dicendo quello che gli pare solo per fare notizia. Diciami anzi che una così così non sarebbe nemmeno dovuta finire in un articolo. Mettiamoci anche la cattiva fama che ha quella razza e siamo apposto. Aggiungiamo un punto al razzismo verso queste “razze pericolose” (lo dicono loro, non io). Un po’ di sensibilità e buon senso sarebbero bastati. E non dico che bisogna nascondere i fatti per difendere il cane, anzi. Dico solo che se la notizia non c’è, NON C’E’. Punto. Ricamarci sopra è inutile e dannoso.
      Ah, e ti assicuro che se una qualsiasi altra razza (di quelle non considerate “pericolose”, anche se ne rimangono poche….) avesse fatto la stessa scappatella comportandosi nello stesso (presunto) modo in cui si è comportato questo dobermann non avrebbe fatto notizia. O avrebbero affibiato una razza al cane, perchè facesse più scena.

    • Paolo, è sicuramente vero che ho preso forse con troppa veemenza le difese del cane, ma non tanto di “questo” cane in particolare (che comunque, se fosse stato veramente aggressivo, di fronte a gente impaurita avrebbe forse fatto qualche danno, mentre a quanto pare non ha fatto assolutamente NULLA), quanto della razza, che il giornalista si è premurato di demonizzare fin dal titolo. Diciamo che posso essere colpevole di un po’ di “eccesso di legittima difesa”: però la difesa mi sembrava molto legittima!
      Contro le persone che si sono spaventate (ammesso e non concesso che ci sia stato davvero questo fuggi fuggi generale…), non ho profferito verbo. La reazione eccessiva è quella del giornalista: la gente ha tutto il diritto di aver paura… ma se gli si presenta una razza canina come ha fatto questo signore, è chiaro che la paura si moltiplica. E sappiamo tutti benissimo che il panico, in questi casi, è proprio quello che alla fine fa più danni.
      A riflettere (e magari ad informarsi) sul bisogno o meno di provare timore doveva essere il giornalista, che a quanto pare invece si è fatto la sua cronachina per sentito dire sparando a caso sulla razza (40 chili di muscoli, caccia grossa, aggressivo…tutte frasi fatte, senza l’apparente riscontro di prove concrete).
      Quanto al fatto che “ci sia stato bisogno della sedazione”… leggiti il commento di Pasquale e poi tira le tue conclusioni!

      • io non prendo la difesa dei giornalisti, anzi, come hai criticato mille volte i giornalisti mi è sempre sembrato giustissimo.
        Però quei 2 forti punti mi fan sorgere domande.
        Il labrador che ho citato prima, per far un esempio pratico, è peggio di quei tanti poveri PT presi per moda, origini dubbie e vita segregata al giardino. quindi come intuirai è uno dei quei cani (un cane credo da 35 kg. non è di quei la “leggeri” ma abbastanza grosso) che ti corre ringhiando contro appena ti vede e smette quando finisce di sentire il tuo odore quando è dietro al cancello e minaccioso quando esce (non oso immaginare la sua storia e la selezione, però il risultato è quello opposto a quanto ci si aspetterebbe da un labrador). non ha mai ferito una persona ma nonostante questo fa comunque paura. da qui mi chiedo, e se quel dobermann avesse avuto lo stesso atteggiamento (non so se definirlo difensivo o cosa, non attacca se non per proteggersi)? Tutte quelle esagerazioni (che tutti i giornalisti usano, è vero che ci sono) però la sedazione e l’uomo che è andato via sapendo capire un po’ il cane mi fan pensare.
        ho letto il commento di pasquale, però mi chiedo allora perchè qualche bocconcino non bastava (avendo un minimo di fiducia che l’asl ed i veterinari non siano cinofobi e le provino tutte prima di arrivare a soluzioni forti).

        @dusia, condivido il tuo disappunto sullo scrivere un articolo su una non notizia. alchè la mia reazione sarebbe stata chiedere al giornalista “e quindi dov’è il senso?”. però questa reazione così forte mi pare esagerata. voglio dire, fosse stato un giaguaro 3/4 di chi snobba larticolo avrebbe fatto paripari un articolo simile (sicuro) e a quel punto sarebbero insorti dei veterinari a dir quanto dite voi. però bisognaa tener conto che c’è chi non trova poi molta differenza tra un giaguaro ed un cane di 40 kg. Da considerare anche che il giornalista spiega perchè il dobermann è temuto, ovvero da filmografia passata (personalmente il messaggio che mi è arrivato non è che il doberman sia brutto e cattivo, ma che nell’immagimnario popolare lo sia, cosa ingigantita dalla sua prestanza, ovvero il modo di dire 40kg di muscoli..). Valeria ha attaccato più volte i propagandisti dei “cani killer”, spesso deridendoli con simpatia e mi son sempre trovato d’accordo. ma questo non lo trovo uno di quei casi..

  5. Cara Valeria,
    Che dirti, per alcuni anni con la mia associazione abbiamo fatto controllo del randagismo in convenzione della ASL. Ci sarebbe materiale per decine di storielle… Una per tutte:
    Ovviamente 2 di notte. Telefonata dai Vigili del Fuoco che ci chiamano per una emergenza: due pit bull aggressivi che stanno terrorizzando un intero caseggiato. Prendo la borsa, e visto la situazione anche la manica d’attacco. Arrivo sul posto e la scena è davvero drammatica. Vigili del Fuoco, Carabinieri (tanti), tutto il fabbricato con luci accese e la gente affacciata, una folla inferocita fuori nel piazzale. Arrivo e chiedo informazioni più precise. Mi dicono che effettivamente ci sono due pit bull feroci che stanno terrorizzando l’intero palazzo e che non si riesce a farli uscire… Altro? No , li avete visti? No. Vabbè andiamo… Metto il marsupio con i bocconcini, un collare a strozzo (ops. di sicurezza), la frusta a cappio e via. Come vai da solo? Si vado a vedere… Entro e trovo l’androne e le prime scale piene di ogni ben di dio: sedie, bottiglie di plastica, scope, ramazze etc. etc. Scusate che è sta roba? Hanno cercato di farli scappare!
    AAAAAAAHHHHH correte sono al quarto piano!!!!!
    Il carabiniere: vai avanti ti copro! e clic clak mette il colpo in canna. Penso chi caxxo mi ha fatto venire qui stanotte?
    Saliamo in ascensore: io avanti e dietro il carabiniere in appoggio pronto a far fuoco (!!!). 4° piano …. apro la porta dell’ascensore e due belve feroci: una cagnetta svilita con due occhi spalancati e il suo cucciolo di un paio di mesi terrorizzati e tremanti.
    Butto un paio di pezzi di wurstel, mi sfilo la manica e la lascio al carabiniere pronto al tiro… mi accovaccio e …
    un attacco improvviso di … sbavazzi e slinguate. Mamma e figlio mi saltano addosso felici. Metto il collare alla ferocissima mamma e prendo in braccio ancor più pericolosissimo figlio e insieme scendiamo le scale. Arriviamo alla mia macchina salgono dietro come se fossero stati sempre lì… Era una cagna sfuggita da una masseria e si era portato appresso il suo cucciolo, dopo una buona ora arriva il proprietario e se li riporta a casa.
    Fine dell’incubo!

  6. ma infatti dicendo secolo xix hai detto tutto……qua è considerato un giornalaccio …qui lo chiamiamo il giornale del giorno dopo

  7. Sempre la solita storia, nulla di nuovo purtroppo! E ovviamente è d’obbligo la frase: conosco (e la mia cana ci ha giocato) dobermann ben piu calmi e socializzati di tanti piccoli piragna tutti denti, fiocchetti brilluccicosi e isteria.
    Personalmente l’unico cane che mi ha morso un braccio in vita mia è stato un randagio sconosciuto al quale da bambina pensai bene di fare pat pat sulla testa e in fondo,mi è andata pure bene, cicatrice a parte! Ovviamente non ho mai piu toccato nessun cane su testa e orecchie, nemmeno i miei e anche oggi cerco di rompere meno possibile le scatole ai cani che si incontrano per strada! Sarebbe bello se fin da bambini si insegnasse nelle scuole quale è il giusto approccio con un cane e a non aver paura di loro ma semplicemente a RISPETTARLI, in modo che da adulti, nessuno vedendo un cane sciolto per strada si metta ad urlargli contro e a fissarlo negli occhi o a sbraitare correndo via e ad alimentare una stampa assolutamente inutile e priva di contenuti che rende fuoriosi gli amanti dei cani e sempre piu ostili tutti coloro che i cani li odiano per paura e soprattutto per ignoranza.

  8. scusate nn mi ha postato il copia e incolla del mio commento
    “Come per la seconda guerra mondiale ci sono due modi di narrare la cosa: “una tremenda sconfitta” o “una gloriosa vittoria”, considerando la già nota crociata contro questi cani definiti “pericolosi”, una linea più soft avrebbe sicuramente venduto di meno ma alimentato minor di panico cittadino.
    L’articolo ha lasciato indignati un diverso numero di proprietari di Dobermann su facebook e credo che 500 caratteri non bastino a spiegarne il perchè!”

  9. ah vedi che si è pubblicato anche l’altro mio commento!!! 🙂
    mi era partita la connessione e quindi ne ho dovuto riscrivere un altro….scusate per la mia massiccia presenza 🙂

  10. Ciao Valeria,
    uno dei grandi mali della nostra bella Italia è l’ignoranza, sotto tutti i punti di vista!
    Che si parli di politica, di economia e di cinofilia (e altre mille tematiche).
    comunque io e la mia ragazza (educatrice cinofila per passione) abbiamo una cucciolona di 15 mesi e ogni volta che la gente “ignorante” la vede sembra che si trovino di fronte il diavolo! Genitori che arrivano a dire ai loro figli “vieni via che se no ti morde!” (luogo: centro città, distanza bambino-cane: 2 metri)….ma dico io se il mio cane azzannasse tutti i bambini o le persone che gli passano vicine dovrei lasciarlo a casa rinchiuso perchè probabilmente potrebbe mordere anche me! Brutta testa di ***** come vuoi che cresca tuo figlio se gli insegni queste cose! e poi questi pseudo genitori-educatori cinofili leggono i giornali o guardano i tg dove vengono mostrate queste notizie così da permettere a questa gente di dire al figlio “vedi i cani sono cattivi!”. Allora il cane non è cattivo, è il padrone che è cattivo caso mai! Il cane non impazzisce, è il padrone (cattivo) che lo fà impazzire! quindi tutta questa informazione sbagliata ma presa per vera dai più è logorante per i nostri amici pelosi!
    Perchè il cane dell’articolo è uscito di casa? forse perchè il proprietario non lo porta in giro a sufficienza, di certo non per cibarsi dei poveri passanti della Pieve!
    Bisogna fare dell’informazione giusta, non dell’informazione terroristica su questi poveri animali che hanno bisogno solo di essere amati e di dare amore!
    Più persone dovrebbero leggere questo sito e soprattutto farlo leggere ai loro bambini! grande Valeria

  11. Valeria GRAZIE PER L’ARTICOLO!
    dopo la riposta datami dalla redazione ho risposto (ieri sera alle 22:00)
    .
    Ovviamente il commento ad ora, nn risulta pubblicato! ed io mi sono beccata anche della cafona!

  12. Doveva essere un dobermann molto lento e pigro per non raggiungere il povero signore oppure questi è un velocista olimpico! Ma finiamola con queste “non notizie” ed esagerazioni – strano che il cane non pesasse 60 kg – ben vengano quelle vere, il dibattito e un po’ cultura, prima sempre del danno, in tutti i sensi!

  13. L’Italia come ormai si sa è un popolo prevalentemente fatto di ignoranti, che prendono per vero quello che raccontano i media senza farsi ulteriori domande e andare a vedere se quello che ci viene raccontato sia poi vero o falso o storpiato.
    Ieri ho letto un articolo sul Giornale di Vicenza che raccontava di un bimbo morso dal pastore tedesco dello zio. Per fortuna non hanno creato un articolo dove denigravano la razza, però frasi tipo “lo zio non riesce a spiegarsi il perchè dell’aggressione” o “il cane non aveva mai mostrato atteggiamenti aggressivi verso il bimbo” senza poi dare una spiegazione del perchè possa averlo fatto (non è che il cane era bello disteso e poi fa dai che ora mi alzo e mordo il bimbo perché sono pazzo!) e lasciare così il lettore medio con l’idea che un cane, soprattutto di taglia grande, può essere pericoloso. Per carità può essere pericoloso in mano a persone pericolose (incompetenti) ma mi sembra che quando si parla di cani l’importante sia far emergere i lati negativi della vicenda, avrà ripetuto 3-4 volte che il cane ha morso “la manina” e “la gamba” del bambino. Ok è una cosa che non dovrebbe accadere però si dovrebbero spiegare le motivazioni genetiche che un cane ha per fare queste cose.
    Bene mi sono dilungato un po’ troppo, è che da fastidio perchè, io e la mia ragazza (educatrice cinofila) abbiamo un cane grande anche se cucciolo, e la gente ignorante ci guarda sempre male e ogni tanto senti che dicono ai loro bambini “stai lontano da quel cane che se no ti può mordere!”….ma stiamo scherzando?? il nostro cane ti morde (forse) se entri in casa di notte per rubare! no un bambino che cammina per strada a due metri di distanza!
    Maledetta ignoranza, scusate lo sfogo ma l’ignoranza mi fa imbestialire, perchè l’ignorante ignora tutto quello che secondo lui non è vero! ed è questo il male della nostra nazione a livello cinofilo

    • e lo benso…e mi vien da ridere piuttosto che piangere…
      quando vai in centro o in luoghi affollati col cane trovi di tutto…da quelliche chiedono e si approcciano corretti, a quelliche chideono e poi sbattono la mano inmezzo alle orecchie senza farsi annusare, a quelli che con urletti scappano o alzano le mani al passaggio del cane per paura che glie le morda. ma si può… dico io, posso capire quando passo col “Lupo” di 35-40 kg…ma con una borderina dolce dolce di 3 mesi e 5 kg… fare la stessa scena…questa è fobia immotivata…e comunque pure col lupo, voglio dire, guarda dietro di me, la scia di sangue e morte che ha lasciato… voglio dire, millanta persone in piazza, nessuno che urla dal male procurato dai morsi del mio cane, niente sangue in terra,come mai dovrebbe proprio decidere che ora MORDE PROPRIO TE!boh… a volte la gente diventa proprio irrazionale.
      una volta un tipo mi ha insultato e ha insultaot il mio “cagnaccio”per il solo fatto che l’ho superato a piedi, con il caneal peide incollato alal gamba che manco si è girato a guardarlo il tipo… è pasato guardandoa vanti come neanche esistese…vedi un po te.

      • però per chi ha la fobia (quella vera, non la smania di far notizia dei giornalisti né l’ignoranza della sciuramaria media che il dobbbberman è un canecattivo)un rottweiler o un golden fanno paura uguale…
        purtroppo le fobie sono irrazionali per definizione… sarebbe come se uno mi avvicinasse una tarantola addomesticata dicendo “ma è BUOOONAAAA!!”

        si si è buona, te però tienimela lontana, grazie!

        (ovviamente parlo della fobia vera.. che però credo sia molto più rara della maleducazione standard…..)

        • si penso anche io che fobia VERA non sia la fobia generalizzata della gente, più ignoranza e dicerie popolari che altro. genitori che “non toccarlo che ti morde” e cose simili.per qusto ribadamo ci vuole pià cultura a partire da quando sono più malleabili cioè dalle scuole. certo che se i genitori insegnano ai figli che i cani sono sporchi mordono ecc ecc… non cambierà mai niente…fobia a casa mia è quella paura immotivata a cui non puoi resistere anche se razionalmente sai che non ha senso e che capita che so col vuoto col chiuso con topi ragni ecc… questa è fobia “culturale” purtroppo…

        • Ogni ASL ha un centro di igiene mentale con consultorio associato cui ci si può rivolgere per una prevalutazione.
          In caso si rientri nei parametri si può usufruire di sedute dedicate gratis, altrimenti si viene consigliati di rivolgersi ad uno specialista privato

          • McZook. da persona con varie ansie e problemucci, e che li affronta da anni.. non ti rspondo come ti meriteresti perché sennò mi bannano. ironia molto poco felice sui problemi della gente. comunque. assolutamente d’accordo con lupi…che ha perfettamente capito ciò che intendevo 😉

          • La mia era una risposta seria.

            Se l’invito a rivolgersi a strutture adeguate per migliorare la propria qualità di vita viene presa come ironia, allora è sicuramente un problema tuo.

  14. Ciao Valeria, ti prego, rispondi per le rime a questa gente, chi meglio di te può farlo? non si possono più sentire queste cose, ancora con la storia del film deglia nii ’70, non si rendono conto che se un cane fa in un film la parte del cattivo non è perchè e cattivo davvero, ma è perchè è intelligente e sa calarsi perfettamente nella parte, proprio come un grande attore???

  15. ora…io dico…ma vi immaginate il contrario? se gli animali potessero scrivere sui giornali e divulgare il modo di vivere degli uomini?!?!?

    • Penso che possiamo ritenerci fortunati che i cani non sappiano parlare o scrivere, altrimenti racconterebbero a tutti quanto sanno essere meschini, crudeli e deficienti alcuni degli umani con cui hanno avuto a che fare.

      • Passeggiata per la Pieve finisce in dramma (di Carlino Pugarelli)

        Il signor Dobie leDogue, un pacato custode di mezza età, ancora emana i più svariati odori nel descrivere la vicenda a dir poco kafkiana che l’ha visto protagonista pochi giorni fa.
        “Solo ora ho realizzato che avrebbe potuto andare molto peggio” si sfoga dal cancello “ma anziché confortarmi, ciò non fa che aumentare il mio sconcerto!”
        Questi i fatti: quel maledetto pomeriggio è iniziato come tanti – dopo la pausa per il pasto, il suo capo ha sommariamente coccolato Dobie, dopodiché, invitandolo a fare la guardia (“Sa, un nostro piccolo rito”) è uscito per ritornare presso quel luogo misterioso ove i nostri capi in genere spariscono quotidianamente per alcune ore.
        La discesa verso la follia inizia da un fatto ordinario: “C’era un riccio che mi prendeva per il culo da sotto la porta” spiega Dobie, “al che, ho pensato di uscire un attimo a spiegargli come si sta al mondo… In fondo, tirare la maniglia è una banalità – non l’avevo mai fatto solo perché non ne avevo avuto davvero motivo – poi temevo dispiacesse al capo” aggiunge, profumando di riguardo.
        Ma succede qualcosa. Dobie, uscendo, non immagina che la porta gli si richiuderà immediatamente alle spalle.
        Però decide di fare buon viso a cattivo gioco, e fare quattro passi per il borgo.
        “Ero… sbalordito: i bipedi – quelli lì un po’ miserabili, cioè non il mio capo – che vedo tranquilli in giro quando sono al guinzaglio, correvano facendo un sacco di baccano – che succede? mi son chiesto. A un certo punto ho visto un bipede che conosco, è il bipede che ogni mattina passa pacchetti di fogli ripiegati al capo, e ho pensato: se ha a che fare col capo sarà un po’ più sveglio di questi altri qua, e così gli ho detto che avevo caldo e sete. Al che lui è partito come una scheggia e io ho pensato ‘che strano, vorrà farsi ricorrere?’, ma poi si è subito infilato in un portone che aveva un odore pessimo… e poi… i miei ricordi sono confusi”
        Ci vengono in aiuto due testimoni: le sorelle Mary e Cicci Bolognesi, baby sitter, che riposavano su un balcone poco distante. “E’ stato orribile” racconta Mary, il pelo ancora ritto. “Dobie è stato accerchiato da bipedi con manti ridicoli, che si rivolgevano l’un l’altro con latrati grotteschi!” sopraggiunge Cicci: “Impossibile capire che cosa avessero in mente, fino a che hanno estratto un lungo oggetto rumoroso e Dobie è caduto! Temevamo fosse morto! Poi l’hanno legato e portato via di corsa”. La voce delle ragazze si spegne in un lungo guaito. E della mortale fretta dei bipedi ne sa qualcosa il giovane Duilio Grondaia, cacciatore, diciotto mesi appena: “Quel loro maledetto grossocosoveloceerumoroso… La grande Mamma Gatta Nera deve avermi tenuto una zampa sulla testa, se non mi hanno messo sotto, sarebbe bastato un baffo più in là” dichiara.
        Già dalle prime ore si capisce che qualcosa non va: Dobie non è stato riportato a casa, il capo lo cerca disperatamente per il borgo, nessuno avverte più il suo odore. Si pensa al peggio.
        Solo dopo alcuni giorni Dobie torna a casa: ha il pelo arruffato, lo sguardo spento. Corre voce che la sua saluta sia stata controllata in un centro specializzato, ma la terribile verità è un’altra: Dobie è stato incarcerato, arrestato senza processo e senza imputazioni, lontano dal suo capo, costretto a farsi pipì e popò tra le zampe, su un metro di grata. Un incubo senza ragione.
        Dobie non ha fatto nulla, ha avuto solo la colpa di trovarsi tra i bipedi sbagliati al momento sbagliato. Con il suo capo farà del suo meglio per dimenticare questa terrificante vicenda, ma non sarà facile.
        Né è facile vivere serenamente sapendo che questo episodio, come tanti altri del passato, avrebbe potuto capitare a ciascuno di noi.

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