mercoledì 19 Febbraio 2025

ABC…inofilo – parte 2

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

A – parte seconda

ALBINISMO
Si definisce albino un soggetto in cui manca totalmente o localmente (albinismo parziale) ogni pigmento, nella pelle, negli occhi e in tutte le mucose. Il colore assunto è perciò il bianco puro.
Per un fenomeno di rifrazione della luce, tuttavia, si osserva molto spesso la colorazione azzurra dell’occhio (per lo stesso motivo per cui vediamo azzurro il cielo).
Altro presupposto per poter parlare di albinismo è la presenza di una sola mutazione responsabile degli effetti cromatici summenzionati.
Non si può parlare di albinismo in cani in cui l’effetto albino è costruito con l’interazione di più geni (es. occhi azzurri + pelo bianco + diluizione delle melanine che provoca lo schiarimento del tartufo).
Una simile combinazione potrebbe presentarsi, per esempio, in un Siberian Husky: ma qui avremmo un “effetto albino” costruito con tre mutazioni diverse e non potremmo parlare di albinismo vero.
Negli albini l’eliminazione delle melanine è provocata da un solo fattore recessivo che impedisce del tutto (o quasi) la formazione di pigmento melaninico in ogni parte del corpo per il blocco di una delle numerose reazioni enzimatiche che producono la melanina.
In natura l’albinismo è molto raro, perché gli individui che ne sono affetti non sopravvivono nella lotta per l’esistenza.
Tra gli animali domestici (e nell’uomo) si nota invece con una certa frequenza.
Nel cane è sempre apparso sporadicamente nei meticci e nelle razze più disparate.
Dal punto di vista genetico si tratta di una mutazione molto semplice da interpretare nel cane, perché si tratta di una classica mutazione recessiva.

ALFA (ALPHA)
Spesso si parla di “cane alfa” per indicare un soggetto particolarmente dominante. Il termine è traslato dall’etologia applicata al lupo, ove la corretta definizione del capobranco è “maschio alfa”. In realtà oggi si tende a ritenere che al comando del branco ci sia una coppia (e non il solo maschio, come si pensava un tempo) formato dal maschio alfa e dalla femmina alfa, che sono quelli di grado gerarchico più elevato.
Un branco di cani (domestici), ovvero un gruppo, familiare o meno, di soggetti che convivono costantemente, può essere guidato sia da un maschio che da una femmina.

ALITOSI
Termine scientifico corretto per indicare un problema particolarmente sgradevole: l’alito cattivo.
L’alitosi nel cane può essere provocata da errata alimentazione, dalla presenza di grosse quantità di tartaro, ma anche da patologie come gengiviti o diabete. Non va quindi sottovalutata.

ALLELI
Due geni che occupano la stessa posizione su due cromosomi omologhi.
I geni sono minuscole particelle che si trovano, sempre e solo a coppie, nel DNA.
Su di essi sono “scritte le istruzioni” per…l’assemblaggio di ogni singolo organismo: vengono infatti ereditati in parti uguali dal padre e dalla madre e determinano ogni minima caratteristica del figlio.
I geni vanno a coppie proprio perché uno arriva da parte materna e l’altro da parte paterna: ma i geni che formano una coppia non sono sempre identici, anche se agiscono sulla stessa caratteristica.
E possono agire in modo diverso.
I due geni vengono definiti, tra loro, alleli o allelomorfi: vengono chiamati sempre con la stessa lettera, scritta maiuscola per il gene dominante e minuscola per quello non dominante e quindi “recessivo”.
Per esempio la lunghezza del pelo è determinata dal gene “elle”: il pelo corto è dominante su quello lungo, quindi il gene che porta “pelo corto” viene chiamato “L” e quello che porta pelo lungo viene chiamato “l”.
Un cane è omozigote per una certa caratteristica quando il suo corredo genetico è formato da due geni identici (non importa se dominanti o recessivi); è eterozigote, invece, quando i due alleli sono diversi.
Quindi un soggetto che erediti geni “L” da parte di entrambi i genitori avrà corredo genetico LL (omozigote): lo stesso se eredita da entrambi il gene “l” e quindi ha corredo ll.
Se eredita il gene “L” dal padre e quello “l” dalla madre, o viceversa, sarà Ll (eterozigote).
Il gene L, dominante, si esprime sempre “fenotipicamente”, ovvero si manifesta ed è visibile sul soggetto: nel nostro esempio, il cane LL sarà a pelo corto, ma anche il cane eterozigote Ll sarà a pelo corto, perché basta la presenza di un L dominante a far manifestare la caratteristica.
Al contrario, il gene recessivo si manifesta solo quando è in forma omozigote: quindi un cane a pelo lungo è sempre “ll”, mentre un cane a pelo corto può essere “Ll” oppure “LL”.

ALLERGIE/ALLERGENI
Si ha un’allergia quando l’organismo reagisce in modo difensivo all’introduzione di determinate sostante, dette allergeni.
Si hanno spesso reazioni allergiche nel cane (da non sottovalutare perché una reazione molto forte può portare alla morte dell’animale), ma la patologia è aumentata moltissimo negli ultimi anni, e cioè da quando il cane, vivendo in famiglia e quindi in un ambiente quasi asettico, ha meno possibilità di autoimmunizzarsi venendo spesso a contatto con allergeni di tipo diverso.
Tra le allergie più comuni ricordiamo quelle alimentari, quelle ambientali, quelle da punture di artropodi (pulci) e di api o vespe, che possono causare (come nell’uomo) uno shock anafilattico con broncospasmo, crisi respiratorie e possibile edema della glottide con conseguente morte per soffocamento. L’allergia alla saliva delle pulci è un’altra patologia particolarmente fastidiosa perché provoca prurito intenso e dermatiti, anche di particolare rilievo.
Basta la presenza di una singola pulce sul cane allergico per scatenare la reazione.

ALLOIDISMO
Comportamento dei principali profili del cane, specie quello della testa e quello superiore del tronco (linea dorsale), che possono essere armonici (quando hanno uguale andamento, per esempio sono entrambi paralleli) o disarmonici (per esempio, linea dorsale rettilinea e profilo della testa convesso).

ALL ROUNDER
Esperto Giudice abilitato a giudicare tutte le razze. Questa figura in realtà è in contrasto con la nuova definizione dei giudici ENCI (e cioè, appunto, “Esperto Giudice”, perché nessun essere umano al mondo può essere un vero “esperto” in quasi 400 razze canine.
La figura dell’all rounder serve soprattutto a ridurre le spese nell’organizzazione delle esposizioni, poiché risulterebbe impossibile convocare (e soprattutto pagare) un giudice specialista (che è il vero esperto) per ogni razza. Nonostante questo, solitamente la qualifica di all rounder viene attribuita a Giudici di esperienza talmente lunga e vasta che è lecito aspettarsi un giudizio tecnico di un certo valore anche sulle razze in cui sono meno ferrati (per esempio le razze rare).

ALOPECIA
Mancanza di pelo. L’alopecia può essere congenita (spesso ereditaria) o acquisita per cause patogene (parassitosi, micosi ecc.) o meccaniche (come nel caso dei cani che si strappano via il pelo, talora fino alla cute, sfregandosi su superfici comemuri, cancelli ecc.).

ALTEZZA
L’altezza del cane va misurata al garrese, che è una regione anatomica composta dalle apofisi spinosi delle prime 5 vertebre toraciche. In parole più semplici è la parte rialzata subito dopo il collo, all’inizio del dorso.
La distanza dalla parte più alta del garrese a terra, col cane piazzato sui quattro arti, determina l’altezza.
Per una valutazione corretta l’altezza andrebbe sempre misurata con l’apposito strumento, detto “cinometro”.

ALTO SUGLI ARTI
Cane con avambraccio molto lungo rispetto al braccio, ma anche con petto non (o non ancora, se il soggetto è giovane) ben disceso: l’apparenza è di molta “aria” sotto la linea ventrale.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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