Iniziamo con l’analisi “for dummies” di uno Standard di razza, cercando di capire cosa può dare al neofita questo prezioso strumento…e cosa invece non può dare.
Ovviamente non potremo analizzare uno per uno tutti gli Standard delle razze riconosciute, ma questo non è il nostro scopo: quello che vogliamo fare è capire un po’ meglio i termini tecnici e riuscire a farci un’idea abbastanza corretta di come dev’essere fatto un “bel” cane.
Per questo prenderò come esempio di base uno Standard, quello del Siberian husky (scelta assolutamente di comodo, perché è la razza che ho allevato più a lungo, perché ho fatto parte della commissione che ha tradotto in italiano quello originale, quindi lo so a memoria…e anche perché, avendo acquistato praticamente tutti i libri e le pbblicazioni esistenti sulla razza, posso trovare disegni e foto di ogni genere ogni volta che mi servono!); di volta in volta integrerò con parti di altri Standard qualora questo mi serva a spiegare meglio un concetto.
La prima cosa di cui parlano tutti gli Standard è l’ASPETTO GENERALE. Laddove, però, non si legge mai qualcosa come: “Il cane ha quattro zampe, una testa, una coda, due orecchie”… eccetera, perché questo si presume che si sappia già, quando ci si mette a leggere uno Standard.
Ma non solo questo!
Gli Standard, infatti, sono scritti per i giudici di esposizione e non per la Sciuramaria: e il giudice di esposizione, tanto per cominciare, deve essere un allevatore (quindi un esperto). Inoltre deve aver dato un esame piuttosto severo, con il quale si è assodato che conosce l’anatomia e l’anatomia funzionale.
La Sciuramaria queste nozioni non le ha quasi mai: ma non possiamo metterci a fare qui un trattato di anatomia (che sarebbe pallosissimo), quindi cercheremo di spiegare quel che ci serve strada facendo.
Un’altra cosa da tenere presente è questa: lo Standard si rivolge a qualcuno che non solo sa come è fatto un cane, ma anche un cane della razza X.
Non vi dirà, insomma, che un Siberian Husky – per restare al nostro esempio – è “fatto a Siberian Husky” e non a bulldog o a segugio.
Questo lo dà per scontato, e dobbiamo darlo per scontato anche noi: nel senso che la Sciuramaria, se non ha mai visto un Siberian Husky, è pregata di guardarsi un bel po’ di foto e di farsene un’idea abbastanza chiara.
Solo allora potremo aiutarla a capire se i cani che sta guardando sono “bei” Siberian Husky, oppure ciofeche di Siberian Husky.
Vediamo quindi cosa dice lo Standard di questo “aspetto generale”:
Sembrano poche righe, ma questo è già uno Standard che dice un sacco di cose.
Se volete fare un paragone con uno Standard che dice proprio poco, leggetevi quello del Barbone: “Cane di medie proporzioni, col caratteristico pelo crespo, riccio o cordato. L’aspetto è di un animale intelligente, costantemente attento, attivo, armoniosamente costruito e che dà l’impressione d’eleganza e fierezza”.
E ce ne sono anche di più stringati!
Come si può, da indicazioni apparentemente così vaghe, capire quello che lo Standard desidera?
Basta leggere con un po’ di attenzione: per esempio, il fatto che si parli di “cane da lavoro” già dice moltissimo. Che il lavoro di un husky sia quello di tirare una slitta dovremmo saperlo da soli (e comunque lo Standard ce lo dice poco più avanti): e di sicuro non c’è bisogno di avere grandi conoscenze cinotecniche per capire che un cane non potrà mai tirare efficacemente una slitta se ha le gambe corte come un bassotto, o se ha l’ossatura e la struttura di un piccolo levriero italiano. E siccome sappiamo (perché lo Standard ce lo spiega due righe sotto) che l’husky deve trainare per lunghe distanze un carico leggero a moderata velocità, capiremo facilmente che non va bene neppure la struttura pesante di un molosso, che non potrebbe andare “a moderata velocità” ma che andrebbe piano, punto e basta: inoltre non avrebbe mai la resistenza sufficiente a coprire grandi distanze. A questo può arrivarci anche la più Sciuramaria delle Sciuremarie, se solo ha visto una volta in vita sua un mastino napoletano o un san Bernardo che giocavano in un’area cani.
Il cane pesante “scoppia” presto.
Il cane leggero non ha forza fisica sufficiente per trainare. Ergo, bastano le parole “cane da lavoro” e la consapevolezza del tipo di lavoro per capire immediatamente che un husky gracile, tappo o troppo pesante non saranno in possesso della bellezza funzionale che stiamo cercando.
Esempio pratico: quale di questi due cani vi sembra più adatto a tirare una slitta? E perché?
Risposta esatta: quello a sinistra, perché quello a destra è troppo compatto, pesante e con le gambe corte (tecnicamente: “basso sugli arti”).
Il cane disegnato ha anche altri problemini (e meno male che è solo disegnato, poveretto): ma per ora limitiamoci a questi, che già gli rendono problematico il traino per ovvi motivi, visto che faticherebbe il doppio del cane a sinistra.
E quest’altra povera bestia qui a sinistra?
Questo ha ovviamente il problema opposto: è troppo leggero e troppo alto sugli arti, ovvero “con troppa aria sotto la pancia:” sembra fatto quasi come un levriero (tecnicamente: graioide).
ATTENZIONE! di questi cani, in giro, se ne vedono a bizzeffe: soprattutto tra i cani che effettivamente tirano una slitta (vedi foto a destra). Ma questo accade per un motivo molto semplice: visto che le infinite distese di neve sono facili da trovare in Alaska, ma decisamente meno in Europa, i musher nostrani hanno dovuto ripiegare su prove molto più brevi e veloci (che infatti vengono definite gare “di sprint”), in cui i cani devono correre a tremila all’ora su di un percorso di pochi km.
Ovviamente, per questo tipo di attività, un husky “fatto a levriero” va benissimo…però questo NON è il lavoro per cui è nata la razza e quindi gli husky fatti a levriero, che non sono funzionali al “loro” lavoro, sono lontanissimi dallo Standard (quello nella foto è ancora guardabile e può essere ancora definito “husky”: ma nelle gare di sprint – dove peraltro non è obbligatoria la razza pura – si vedono VERI incroci con i levrieri, ma anche con i pointer e con qualsiasi cosa che “vada forte”. Tutti questi cani, pur essendo cani da slitta, non sono siberian husky (e infatti vengono definiti genericamente “alaskani” o “alaskan husky”, termine che definisce una tipologia, ma non una razza).
Se guardiamo però i cani che corrono l’Iditarod (foto a sinistra), gara di oltre 1800 km, e che quindi percorrono davvero lunghe distanze, vedremo che ci si riavvicina forzatamente al tipo descritto dallo Standard… perché questo è il tipo più funzionale!
Come vedete, quindi, basta ragionare un po’ su una singola riga e già si possono escludere dalla definizione di “bel cane” (intesa sempre e solo come “cane descritto dallo Standard”, come abbiamo spiegato nella prima parte) un bel po’ di soggetti che incontriamo normalmente per strada.
Lo Standard, poi, ci permette di fare un’altra scrematura quando dice che l’husky deve avere un corpo ben fornito di pelo, le orecchie erette e la coda a spazzola (e qui la Sciuramaria non dovrebbe aver bisogno di trattati di anatomia) e che “in buone condizioni, con muscoli solidi e ben sviluppati, non deve avere peso superfluo“.
Insomma, il cane a destra NON è un cane in Standard, perché è grasso come un maiale: questa non è colpa sua, ma dei suoi umani…e una volta rimesso in forma, questo cane potrebbe anche tornare ad essere presentabile (mentre i tappi, gli elefanti, i cani con ossatura troppo leggera o troppo pesante rimarranno, ahimé, sempre brutti come sono). Ora come ora, però, qualsiasi giudice in expo lo sbatterebbe fuori con un Buono stiracchiato, definendolo “non in buone condizioni di forma”.
Perché dobbiamo tener presente che la genetica non è tutto, nella vita: anche un cane ben costruito e correttissimo, se si presenta grasso, magro, “fuori pelo” (ovvero in muta, nella migliore delle ipotesi, o col pelo tagliato e/o pasticciato da interventi umani) eccetera, non potrà essere un “bel cane”.
E’ chiaro che bisogna sapere distinguere tra problemi “del” cane e problemi “inflitti” al cane da una gestione scellerata dalla sua alimentazione, del suo esercizio fisico o del suo mantello: ma teniamo presente che lo Standard non descrive solo un “bel cane” dal punto di vista genetico, ma anche un cane “tenuto bene” e presentato nella miglior forma possibile.
C’è ancora una cosa importantissima nella sezione “aspetto generale” dell’husky: si parla infatti del movimento, definito “leggero e senza sforzo“. E si potrebbe pensare che siano cavoli, a mostrarlo in fotografia: ma in realtà qualcosa si può vedere anche da un’immagine statica. Per esempio, il cane della foto a sinistra muove in modo corretto: l’anteriore viene portato a sufficiente distanza dal corpo (tecnicamente si chiama “allungo”), mentre il posteriore dà l’impressione di imprimere una grande spinta sul terreno (e si chiama così anche in cinotecnica: “spinta”).
Inoltre il Siberian husky, al trotto, deve mostrare il cosiddetto “single track”, con le orme del posteriore che vanno a coprire quelle dell’anteriore: e la posizione dei piedi ci dice che probabilmente questo cane mostrerà davvero una singola traccia, anziché due. Ma soprattutto, appare evidente che il cane si muove senza sforzo e in massima scioltezza, proprio come Standard desidera.
Il cane sulla destra non appare altrettanto sciolto nel movimento: la spinta è decisamente inferiore, l’allungo è…corto (scusate il gioco di parole), l’estensione del collo è minima.
Probabilmente sta andando solo più piano dell’altro cane (questo è veramente difficile da stabilire in fotografia!)… ma se muovesse sempre così, anche al massimo della sua velocità al trotto, non darebbe affatto l’impressione di un movimento “leggero e sciolto”, ma piuttosto contratto e faticoso.
I motivi stanno sempre nella costruzione del cane (per esempio, quello a destra ha una spalla meno angolata di quello a sinistra), ma questo la Sciuramaria non è tenuta a saperlo: invece credo che anche la Sciuramaria sia perfettamente in grado di distinguere le differenze “pratiche”… e questo le può bastare a capire che il cane in alto è un soggetto migliore del cane in basso.
In seguito proveremo a spiegarle, almeno a grandi linee, anche il “perché”: ma intanto dovrebbe aver capito il “cosa”.
E dovrebbe anche aver capito (e nel caso non l’avesse capito, mo’ glielo diciamo) che un cane non si valuta MAI solo da fermo (e tantomeno guardando solo la testa, come fa la stragrande maggioranza dei neofiti…e purtroppo anche qualche esperto!), ma che vederlo in movimento è fondamentale per una comprensione globale del valore del soggetto.
Attenzione: la Sciuramaria può addirittura valutare più cose di un giudice! Infatti lei può vedere il suo cane camminare, trottare, correre, saltare e giocare con altri cani, mentre il giudice lo vedrà sempre e solo al passo e al trotto. Anche lo Standard, quando tratta del movimento, si riferisce sempre al trotto (visto che lo Standard serve in expo, e che in expo i cani solo così si muovono!): ma quando leggiamo che un cane deve muoversi “leggermente e senza sforzo”, non fa certo male alla salute poter valutare anche l’eleganza e la leggerezza dei suoi movimenti quando gioca, galoppa o salta.
Per essere esentati devi esser diventato addestratore/monitore frequentando i corsi ufficiali riconosciuti dallo Stato (quelli che ho fatto io, corsi tosti!!). Chi fa i corsi “mordi e fuggi” di un WE o due non sfugge alla legge!
Noemi… credo che Lupi abbia lo stesso dubbio che ho io. Ma la LEGGE dice che lo deve fare anche un addestratore, per esempio? Non è un po’ assurdo?
Mettiamo quello che tiene i corsi, se si prende un nuovo cane deve rifare il corso?
Lupi, scusa, ma mi pareva di esser stata abbastanza chiara… nessuno vieta di prendere 1000 cani se hai tempo e spazio per gestirli, ma il corso va fatto con ogni cane. Se ne hai 2 fai 2 corsi, se ne hai 20 ne fai 20, uno per cane. E poi ho scritto che LA LEGGE decide, il corso va fatto perchè una legge lo impone… vedo che mi sto ripetendo… o io son gnucca e non mi so spiegare o tu non leggi bene le risposte che ti dò perchè mi chiedi di nuovo CHI decide su uno il corso lo deve fare o no… Detto tra parentesi la legge non l’ho fatta io.
La legge lo decide!!! E’ obbligatorio!!! Questo mi sembrava chiaro che l’ho spiegato nel primo post inerente questo discorso…4 ore di corso pratico prima che il cane abbia 1 anno…. Comunque la mia società cinofila organizza ore di gioco per cuccioli da 2 a 4 mesi, prime basi di educazione per cuccioloni da 4 a 7 mesi, corsi di educazione per cani oltre i 7 mesi.. ma questi 3 sono facoltativi. Se ti riferisci alle razze che in Ticino sono definite “a restrizione” ho scritto sopra dove andare a vedere l’iter. La spiegazione è talmente lunga che non la scrivo qui….
continuiamo a non capirci quindi… tu hai scritto
“e il corso ricordatevi che non si rivolge a cinofili più o meno addentro alle questioni “canine”, ma a gente che proprio ne sa poco…” e poi “E poi non è che i miei allievi son di quelli che si portano a casa un cane ogni 6 mesi…il prossimo corso lo rifaranno dopo una decina d’anni o più, a dipendenza della lunghezza della vita del cane…” (e il cane intatto si tocca i maroni… ma comunque nesusno spero vieti di prendere il secondo cane prima che muoia l’altro spero…)
era una pura curiosità perchè tanto sto in italia ma mi chiedevo chi decide se uno ha bisogno di sto corso pratico…ci sono dei canoni ? tipo tu ne hai 5 non ne hai bisogno? qualcuno che decide valutandoti non so, o al contrario di quel che sembri far trasparire in realtà è obbligatorio anche se uno ne ha 20?
Il corso pratico dura 4 lezioni di un’ora… non mi sembra un’esagerazione!! E poi non è che i miei allievi son di quelli che si portano a casa un cane ogni 6 mesi…il prossimo corso lo rifaranno dopo una decina d’anni o più, a dipendenza della lunghezza della vita del cane… scusa, ma non mi sembra un impegno così gravoso…parlo di comuni mortali che hanno il cane di famiglia!
ok ma non mmi hai risposto. chi decide se ne hanno bisogno o no? chiaro che dopo 10 anni che non ci vado ci andrei volentieri anche io. che credimi sono comune mortale solo che mi piacciono molto i cani e mi piace farci sport e allevarli e quindi… uno non mi basta più…
Devo forse chiarire di nuovo…. la legge è entrata in vigore il 1. settembre 2009, chi aveva già uno o più cani non doveva far nulla. Da questa data si fa il corso pratico per ogni cane che si porta a casa, semplicemente perchè il binomio cambia…. e il corso ricordatevi che non si rivolge a cinofili più o meno addentro alle questioni “canine”, ma a gente che proprio ne sa poco…Per le razze toste è tutto un altro discorso: devono fare un iter ben più approfondito. Nel Canton Ticino ci sono 30 razze per cui bisogna seguire questo iter, mettete in google “veterinario cantonale Ticino” e troverete tutte le informazioni (se vi interessano)!!
e chi lo decide chi ne sa abbastanza o chi no? sono daccordo che uno che fa fatica a capire dove mangia e dove cag… ne ha bisogno… ma chi decide chi ne ha bisogno? per questo dicevo cheppalle… e che concepisco una giornata organizazta per fare una specie di test buon cittadino con ogni nuovo cane, ma rifare sempre anche tutto il corso pratico… mi pare a volte superfluo..
Ragazzi, il corso obbligatorio per potersi unire ad un compagno a 4 zampe mi sembra davvero eccessivo per non dire ridicolo.
Di quel ridicolo all’italiana che pensa ai dettagli ignorando i problemi veri.
Comunque sia allora ‘sto benedetto corso facciamolo anche per chi vuol mettere al mondo un figlio no?
Anzi mettiamo anche un bell’esame finale e chi non lo passa… niente prole!
Ricordiamoci a questo proposito che Gianna Nannini è diventata mamma.
Altro che corsi patentini ed esami…
Antonio: il corso obbligatorio teorico in Svizzera lo facciamo A TITOLO INFORMATIVO, non c’è un esame da passare per poi poter prendere il cane. Vorremmo con questo corso rendere attenti tutti i futuri proprietari delle responsabilità che ci si assume verso UN ESSERE VIVENTE. Troppa gente si porta a casa il cane a cuor leggero, per poi rendersi conto che gli si deve dedicare del tempo, delle attenzioni ed educarlo a stare con gli umani. Un pastore tedesco non sarà come il Rex della tv, che ubbidisce semplicemente perchè è un pastore tedesco…. capito il senso?? Anche il corso pratico obbligatorio non ha esame, si insegnano le prime basi per la buona educazione del cane, se poi qualcuno è più interessato offriamo altri corsi facoltativi… Non vedo bene cosa c’entra la Nannini con tutto questo… per parlare di figli allevati più o meno bene credo ci siano altri siti in internet…
Ciao Noemi,
grazie per la cortese replica al mio commento.
Forse la chiave per la comprensione dell’operato che svolgi in Svizzera è appunto la parola “Svizzera”…
In italia, forse, si potrebbero ritenere opportune attività formative più generiche ed omnicomprensive.
Ne cito una per tutte anche se apparentemente scontata: la Scuola.
Cultura in generale così che sia piuttosto scontato quello che sottolinei parlando dell’impegno che il cane rappresenta.
Non voglio assolutamente cadere in polemica sopratutto nello spazio dedicato ai commenti di un sito di così alto profilo informativo e culturale.
E’ normale date le tematiche trattate in queste pagine che molti di noi auspichino a formazione dedicata ai futuri “umani” con cane.
Ritengo altrettanto normale però che pur da cinofili incalliti ci si possa rendere conto che questa società necessiti di ben altro aiuto. Di ben altre priorità.
Per quanto riguarda la Nannini intendevo essere provocatorio.
La serie di libere associazioni che mi hanno portato a citarla sono tutto sommato abbastanza chiare.
Tra obbligare ad un corso per poter allargare la famiglia con un cane e l’obbligare ad un corso per avere un figlio della nostra stessa specie il passo è piuttosto breve.
Altrettanto breve sarebbe quello di dover conseguire obbligatoriamente un risultato
positivo. (Sai non ho molta stima di certi legislatori…).
Sarebbe abbastanza inquietante come scenario.
Chi si prenderebbe la responsabilità di giudicare?
Ecco spiegato che pur ritenendo certe iniziative esagerate, almeno nel contesto italiano, ho poi citato uno degli esempi che , a mio modo di vedere, tutto sommato le renderebbe auspicabili se non necessarie.
(Di esempi per quanto rigurda i cani ne potrei citare a bizzeffe ovviamente…)
Spero di aver chiarito meglio il mio pensiero.
Antonio
OK, ho reagito un po’ di impulso al tuo post…. mi son sentita un attimo toccata sul vivo in quanto io, in questi corsi ci metto l’anima, per il bene dei cani e anche degli umani che se li portano a casa… vero che nella nostra società (Italia o Svizzera che sia poco importa) ci sono altre problematiche, ma il mio campo è la cinofilia e cerco, almeno in questa mia “specializzazione” di offrire il meglio che posso… posso pensare che la Nannini poteva risparmiarsi di fare un figlio alla sua età, ma il mio giudizio è puramente personale (più o meno ho i suoi stessi anni)e non da “esperta” nel settore, i figli io li ho fatti ben prima 🙂
No problem! 🙂
Alla prossima.
Ciao Noemi.
Mah… io penso che un corso propedeutico “prima” possa fare ben poco. Come i corsi pre-matrimoniali obbligatori per chi sia vuole sposare (in chiesa).
Se hai deciso di prendere un cane o di sposarti, niente ti farà cambiare idea o smuoverà le tue illusioni. Lo considererai un seccatura cui sottostare.
Credo che sarebbe diverso se questi corsi si facessero con cani-scuola: anche il più mite dei cani non è un pelouche e sarebbe più facile rendersi conto dei problemi che si andranno ad affrontare. Certo è che costerebbero un bel po’ di più che radunare le persone in una stanza e spiegare loro nozioni che non hanno modo di capire, se non hanno già avuto il cane.
Mi sorge però una domanda: questo corso lo si deve fare ogni volta che si prende un cane? O basta una volta? Perché se basta una volta, in Italia un sacco di gente per evitarselo farebbe risultare il cane dello zio o dell’amico che l’ha già avuto. Se invece lo si fa ogni volta è un po’ ridicolo… lo dovresti fare anche tu, ogni volta che ti prendi un nuovo cane…
Il corso teorico pre-acquisto in Svizzera si fa una volta sola e solo se non hai mai avuto cani, chi vende o regala i cuccioli è obbligato a cercare al futuro proprietario l’attestato di frequenza corso. Il corso pratico invece DEVE essere fatto obbligatoriamente dall’intestario del cane e si fa per OGNI cane che prendi, in Svizzera si paga una tassa per avere il cane perciò è abbastanza difficile aggirare la legge.Io non dovrò più fare il corso teorico (anche perchè come monitrice ne sono dispensata), ma al mio prossimo cucciolo sarò comunque obbligata a fare quello pratico. I risultati del corso teorico si possono riassumere così: c’è chi ti ascolta, mette in pratica quanto spiegato e diventa un “padrone” contento con un cane contento, chi non ti ascolta e poi si ritrova nella m…. e chi addirittura si rende conto che forse un pesce rosso è meno impegnativo… di questi ultimi ce ne son pochissimi, ma quanto meno per ognuno che rinuncia ho salvato un cane da sicuro abbandono! Il corso pratico invece dà le prime basi per l’educazione attiva, a noi monitori serve anche per individuare eventuali problematiche gravi (specialmente aggressività verso altri cani o persone) ed indirizzare il proprietario alle soluzioni ottimali. Per il corso teorico non è prevista la presenza di un cane, però ti ringrazio del suggerimento, porterò questa idea al comitato della mia società cinofila. Tanto per darti altri chiarimenti: come monitori non siamo stipendiati, la nostra è una società no-profit, per i due corsi un “allievo” spende circa 120 euro (4 ore teoria e 4 ore pratico) e i soldi incassati ci servono per le spese di gestione della nostra sede (riscaldamento, luce elettica, acquisto materiale, ecc)
scusa ma… l’idea è buona però non capisco se uno ha già avuto cani perchè deve fare il corso anche con i cani “dopo”, almeno…io metterei un esame preatico che se lo passi poi non devi frequentare più ecco… o una specie di patentino tipo BC4Z o CAE1 da superare con ogni cane per dimostrare che tu e lui siete buoni cittadini… ma rifare il corso ogni cane… eccheppalle scusami…
vabbè io ne ho 6 … sono un caso patologico, certo se uno è 10 anni che ha preso il “vecchio” cane una rinfrescata ok… però visto da me o da chi come me colleziona cani ripeto… cheppalle!
Questo mi piace: il corso pratico col tuo cane. Se fosse obbligatorio anche qui ci sarebbero delle sedi abbastanza comode per tutti perché sarebbero più diffusi e numerosi. Immagino che se qualcuno poi vuole approfondire, le stesse organizzazioni possano fare dei corsi diciamo “di base avanzati” per chi è interessato.
Però sono anche d’accordo con lupi: ci dovrebbero essere, magari opzionali, degli esami per chi “è bravo” che lo esimano per sempre dal corso di base (vuoi pratico vuoi teorico). Non credo che aver avuto altri cani sia sufficiente. Se ho avuto dei cani mitissimi (bolognese, cavalier king, etc) e poi mi prendo un cane di una razza molto tosta, il corso pratico sarebbe bene che lo rifacessi. Diverso è se ho passato un esame che attesta che sono in grado di gestire praticamente qualsiasi cane.
In altre parole: io il corso lo dovrei rifare, mentre tu no… così mi sembrerebbe giusto e utile.
appunto… per far si che non abbia più motivo di lavorare un colosso come quello bisogna far si che nessuno cerchi più i “cani da esperimento”…sennò chiuso uno ne apre un altro…o appunto usano i cani del canile…o delle case rubati…
Mi attacco al discorso sulla liberazione degli animali, anche se c’entra poco ma mi piacerebbe avere l’opinione di chi ne sa più di me. Ieri sera in tv parlavano di un “allevamento” italiano che produce cani per la vivisezione e della vivisezione in generale. Si parlava di diverse proposte per risolvere il problema, pronunciate da politici (senza far nomi) e quindi non da Tizio e Caio che passavano per strada. La prima era di finanziare i metodi di ricerca alternativi, che mi pare ottimo; le altre due proposte pero’ mi hanno lasciata un po’ perplessa. Una prevedeva il divieto di allevamento di animali a scopo esperimenti, il che a istinto mi farebbe dire ‘evviva!’, a parte un piccolo dubbio: che se si vieta di vendere cani a chi fa esperimenti, ma non si vietano prima gli esperimenti… Il risultato puo’ essere solo nel utilizzo di cani randagi, di canile o addirittura rubati dai giardini delle famiglie (come hanno fatto quelli che questa estate vendevano cuccioli in spiaggia tenuti nelle borse) per gli esperimenti, non potendo comprarli. Secondo, si diceva che l’allevamento in questione avrebbe potuto essere legalizzato, se solo avesse smesso di vendere cani agli sperimentatori e si fosse limitato a venderli ai privati(!!!): ma… Che storia e’? A me pareva chiaro che la vendita agli sperimentatori fosse la punta dell’iceberg, come una sberla al proprio cane da parte di uno che usi il collare elettrico, e che il problema grave fosse proprio le condizioni in cui erano tenuti i cani! Non e’ che se comincia a vendere ai privati di colpo i cani stiano benone, se l’allevamento continua a funzionare tenendo 200 cani in gabbia tutta la vita a figliare ogni 6 mesi! Un’allevamento cosi’ secondo me bisognerebbe farlo chiudere, e dopo usarne l’immagine in tv per diversi mesi in diverse trasmissioni per far capire alla gente che questo e’ un allevamento cattivo dove tutti cani sono trattati male ed e’ da allevamenti cosi’ che arrivano TUTTI i cani venduti a basso prezzo, e che acquistarli vuol dire aiutare chi li maltratta; e invece far capire che pagare tanto da chi i cani COME MINIMO li ama e non li tiene in gabbia a figliare, ma li alleva nel vero senso della parola vuol dire dimostrare con i fatti di star aiutando chi ama i cani e “boicottando” chi li sfrutta, e questo secondo me e’ amare i cani, come quando si aiuta con donazioni chi cura i randagi e si cerca di boicottare chi sfrutta i cani per i combattimenti
Sempre polemica io: gli animalisti a cui ti riferisci non capiscono un accidente, qui dalle mie parti hanno aperto le voliere e le gabbie di un piccolo zoo e gli animali (nati in cattività e non in grado di procurarsi il cibo) in parte sono morti di fame, a parte quelli che le guardie forestali son riusciti a prendere con le reti o la sparo di sonniferi… ma dimmi tu!!
La sciuramaria ha capito quasi tutto… a parte il perché il cane a sinistra è un soggetto migliore di quello a destra (che magari è solo che andava più piano) a meno che quello di destra non sia “troppo corto”.
A questo punto mi concedo una sciuramariata: ma i cani tutti felici che tirano la slitta hanno le scarpette per non congelarsi le zampe? Non ne sembrano infastiditi.
Se la sciuramaria ha capito che il cane a destra in movimento è un filino corto (è anche un po’ poco angolato), tanto sciuramaria non è 🙂 …
Sì, i cani che fanno gare lunghe indossano spesso le scarpette protettive: nelle gare corte non servono, ma l’Iditarod è lunga 1800 e puzza chilometri e dura giorni e giorni…
No, non ne sono infastiditi per niente: a parte il fatto che vengono abituati fin da piccoli… un husky, quando vede una slitta, dà assolutamente di matto. Gli potresti mettere anche le corna da renna e il cappello da Babbo Natale, che neppure se ne accorgerebbe: basta tirare, correre, andare! Poi gli animalisti vengono a dire che “torturiamo” quei poveri cani “costringendoli” a tirare… ma proprio non hanno idea, porelli. Io ho avuto dei cuccioli di QUARANTA GIORNI che davano di matto per il traino: avevo fatto una foto scherzosa per Natale in cui li avevo “imbragati” con harness fasullissime fatte con la fettuccia colorata e li avevo attaccati a una slitta di cartone …e non solo sono partiti a tirarla come se fosse vera, ma nei giorni successivi saltavano e smatteggiavano ogni volta che mi vedevano prendere in mano la fettuccia. Quando si dice “avere uno sport nel sangue”… 🙂
scusa valeria. io mi intendo poco di husky. confesso che so che esistono anche tutti bianchi, e che non sempre hanno gli occhi azzurri…ma… nella foto dell’iditrod si vedono cani praticamentye pezzati stile panda per capirci. sono in standard o sono meticci pure loro?
Sono in Standard: nel SH sono ammessi tutti i colori, pezzature comprese.
ma perchè allora qui non ne ho mai visti? sono bellini… solita storia del discorso lavoro bellezza?
No, sono solo meno apprezzati dal grande pubblico, anche perché la Sciuramaria media pensa ancora che l’husky sia quello “bianco e nero con gli occhi azzurri” (e tutti gli altri so’ bastardini…): e conseguentemente i riproduttori con quel mantello non sono particolarmente utilizzati (c’è anche da dire che in media non sono bellissimi: in vita mia ho visto un solo pinto che veramente avrei voluto avere, perché era un cane della madonna. Tutti gli altri che ho visto non mi hanno mai fatto impazzire).
Comunque in USA ce ne sono parecchi, anche da show.
Bello!! Ma pensi che le Sciuremarie prendano un Siberian H. per fare slitta??? Forse sì, ma nel senso che FANNO la slitta e non il musher ;-))
Sono cattivella??? Eeehhh, un po’ sì……
Ovviamente no: ma le Sciuremarie non prendono neppure i terrier per cacciare i topi, o i segugi per andare a cinghiali, o i bulldog per farli combattere contro i tori. Però gli Standard descrivono cani che devono essere in grado di fare quelle cose lì, quindi la “bellezza” da guardare in senso funzionale è quella, indipendentemente dall’uso che si farà del cane. Altrimenti il 90% dei border collie che ci sono in giro dovrebbero essere costruiti come canguri…capisc’amme’ 🙂
Chiaro, ma io sono sempre molto critica verso chi prende il cane solo perchè “è bello”, diciamo come status symbol! Facendo la monitrice in Svizzera dove il corso è obbligatorio, vedo troppo spesso questa situazione: l’80% dei miei allievi (e allieve) prende il cane senza sapere un accidente di cosa si porta a casa…. per fare l’elenco delle castronerie che sento dovrei riempirti il sito!!!
Secondo me non è detto che chi cerca il cane bello voglia uno status symbol: è naturale preferire cani (fidanzati, gatti, giardini, tazze per la colazione, cinesi atipici) piuttosto belli che brutti. Io ho un bellissimo meticcio: confesso che non l’avrei preso (mi è “capitato” ma l’ho comunque accettato) se fosse stato brutto.
Così come mai prenderei un corgie, anche se con un pedigree da far invidia alla regina d’Inghilterra (non a caso si frequentano), nemmeno se lo vincessi alla lotteria, perché trovo che sia uno dei cani più brutti del mondo.
E’ evidente che un “bel” corgie (cioè tipico) è molto più status symbol del mio incrocio…
A parziale discolpa della categoria che degnamente rappresento, bisogna dire che anche quando cerchi di informarti, non è che sia così facile (unica eccezione i “veri standard” di Valeria). Quando ancora non mi era “capitato” Oscar e mi stavo informando sulle razze di cani per capire quale fosse più adatto a me ho passato ore a leggere i “ritratti” del carattere delle varie razze. Ma poiché sono descritti da chi la razza la conosce e la ama, sono sempre difficili da decodificare. Una frase che deve mettere in allarme per esempio è “non adatto come primo cane”, che però ammettete che è fuorviante. Se io ho avuto, per dire, un bolognese, un Cavalier king e un barboncino quando ero bambina, non è il primo cane, ma questo non vuol dire che sarei in grado di prendermi un cane lupo cecoslovacco!
Prendiamo anche il border collie (cane che ho a lungo pensato di prendere): nelle descrizioni si legge che è molto ubbidiente, molto intelligente e molto desideroso di compiacerti. Sembra il cane ideale. Si legge anche che è un cane molto attivo.
“Bene” uno pensa “ci faremo delle belle passeggiate e non dovrò prenderlo in braccio quando è stanco come il french bulldog di mia figlia”. Poi leggendo e leggendo capisci che “molto attivo” vuol dire che se non corre due ore al giorno si sente frustrato e ti distrugge la casa… e potrei continuare con gli esempi, ma credo di aver reso l’idea.
Tu NON sei una Sciuramaria, Sciuramaria… continuo a ribadirlo e me ne convinco sempre più! 🙂
Noemi, io non penso che volere un cane in Standard significhi “volere il cane perché è bello”. Cioè: io ho allevato cani di razza pura e straselezionati, ma ho avuto anche i più clamorosi “mostrini” fantasia che si potessero immaginare, come cani di casa e quindi membri della famiglia a tutti gli effetti. Ovviamente per me erano tutti bellissimi, ma dal punto di vista cinotecnico era meglio lasciar perdere… quindi, il cane “status symbol” proprio non mi tange, neppure come concetto.
Però c’è una cosa che invece mi tange assai: e cioè pagare una cosa per quel vale. se il cane di razza è (come dovrebbe SEMPRE e SOLO essere!) il frutto di un lavoro di selezione, di studio, di impegno eccetera eccetera, avrà un costo proporzionato al lavoro che c’è dietro e deve rispettare i crismi della razza pura. TUTTI: e cioè bellezza, salute, carattere.
Se manca uno qualsiasi di questi requisiti, viene a calare proporzionalmente il valore commerciale: quindi, se pago un bel cane (ma cardiopatico) al prezzo di un cane di razza pura DOC, prendo una bidonata. Se compro un cane sano e simpatico, ma atipico, e lo pago al prezzo di un cane DOC, prendo un’altra bidonata. E questo non deve esistere.
Se voglio prendermi una ciofechina senza valore commerciale, che amerà sicuramente come un figlio, non devo pagarlo come se fosse un cane di razza pura accuratamente selezionato: altrimenti è una truffa.
Va benissimo prendersi il cane del canile, che non ha valore commerciale e che infatti si prende gratis: NON va bene per niente comprare il cane di razza in negozio, pagarlo come se fosse un soggetto selezionato e poi ritrovarsi in mano lo stesso cane che avresti potuto prendere in canile (e a volte qualcosa di molto peggio).
Il valore affettivo non c’entra nulla: tutti i cani devono ricevere lo stesso identico affetto e lo stesso identico rispetto. Ma il valore commerciale è una cosa completamente diversa: c’è chi ce l’ha e chi non ce l’ha, e quello che non ce l’ha non va pagato come quello che invece ce l’ha!
Hai centrato il problema…. la maggior parte degli allievi che mi capitano sono quelli dello status symbol purtroppo! Alano perchè è grande…. e poi? E poi basta, non mi sanno rispondere perchè un alano piuttosto che un meticcio o una qualsiasi altra razza, deprecabile! Oppure: ho visto le foto in internet e mi è piaciuto… capisci con che gente ho a che fare? oppure comperati in internet, o nei negozietti dei cagnari, pagando delle ciofeche fior di soldi (fossero solo ciofeche, a volte hanno problemi comportamentali e di salute non indifferenti). E quando mi arrivano con una lista di problemi lunga come la fame si meravigliano che hanno sbagliato tutto già in partenza. Io non ho un cane di razza, è un meraviglioso incrocio tra bovaro bernese e pastore tedesco, ha 13 anni e fino a 2 anni fa “lavorava” come “sanitario sportivo”, ma non lo cambierei con un altro nemmeno a morire. Ora fa il vecchietto di casa, amato e coccolato!!E l’ho pagato la favolosa cifra di ZERO euro!!
Noemi, non è “tu” abbia a che fare con quella gente lì: quella gente lì compone al 90% il mondo dei possessori di cani! Se non altro in Svizzera li obbligate a fare un piccolo corso preparatorio: in Italia, manco quello 🙁
Visto l’obbligatorietà del corso teorico pre-acquisto e il corso pratico entro l’anno di vita dell cane lo trovo ancor più tragico… nel corso teorico cerchiamo di “smontare” tutti quelli che “VOGLIO IL CANE PUNTO!!!”, cercando di far capire che non è un giocattolo di pezza, che esige tempo e attenzioni, puntiamo anche sul lato economico, sugli obblighi di legge, su DOVE prendere il cane… forse ti avevo spedito via e-mail il sunto del corso…eppure dopo 8-9 mesi mi ritrovo davanti i medesimi tipi a fare il corso pratico che non hanno seguito un baffo di niente di quanto spiegato in teoria, perchè le Sciuremarie ne sanno sicuramente più di un istruttore cinofilo! Posso proprio dire: che delusione!!!
Ecco, quanto mi dici è veramente triste :-(((( ….io avevo grande fiducia nell’obbligatorietà dei corsi…
ma l’esemplare nella prima foto è/era tuo e veraqmente molto bello
Se intendi il cane nella prima foto “dentro” l’articolo, è un cane americano. Il cane della foto in home page, che è invece l’ultimo nell’articolo, insomma quello che corre, era un cane mio (cioè…”mio” nel senso di “di mia proprietà”, perché era nato negli USA pure lui). “Era”, come tutti gli altri miei cani: purtroppo, avendo io smesso di allevare ormai da una ventina d’anni, di vivi non ce ne sono più 🙁
E gli altri cani invece (escluso l’ “alaskan husky” e quello grasso ovviamente:-) )? Erano i tuoi? Sono davvero bellissimi!!
No, l’unico cane mio è quello che corre felice nel prato…e che mi piace ricordare così 🙂
ti rinnovo i miei complimenti e complimenti davvero per me che sto per prendere un cucciolo di questa favolosa razza mi è stato utile leggere quest’articolo 🙂