mercoledì 4 Dicembre 2024

Lo Standard…spiegato alla Sciuramaria – parte terza

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Nella parte scorsa di questo piccolo trattato di cinotecnia per neofiti abbiamo esaminato l’aspetto generale di un siberian husky, così come viene descritto dallo Standard: ma non è finita qui.
Quando ho detto che avrei scelto lo standard dell’husky come esempio perché mi tornava comodo, trattandosi della razza che ho allevato più a lungo, non mentivo: ma questa non è l’unica ragione. C’è anche il fatto che gli Standard inglesi e americani sono, in media, abbastanza comprensibili nella terminologia che utilizzano. Magari la Sciuramaria può non intuire immediatamente cosa e come guardare…ma le parole, almeno, si capiscono.
Diverso è il caso degli Standard italiani, i più tecnici del mondo, che sembrano scritti per una sorta di loggia segreta dei Sommi Giudici che parlano in giudicese stretto. Anche quelli tedeschi, in alcuni casi, sono abbastanza astrusi per il neofita.
E poiché non posso obbligare tutte le  Sciuremarie del mondo a comprarsi un cane americano o inglese, bisogna provare a capire anche gli standard un po’ più ostici.

Diamo quindi un’occhiata all’aspetto generale del mastino napoletano viene descritto come quello di  “un pesante brachimorfo il cui tronco è più lungo dell’altezza al garrese”.
La Sciuramaria, probabilmente, non arriva alla seconda riga, perché ha già lanciato lo Standard dalla finestra.
Un brachiCHE? L’altezza a CHE COSA?
Decisamente il concetto di “parlare come si mangia” non è particolarmente amato dai redattori di Standard morfologici: però bisogna anche dire che non c’è un modo molto più semplice di definire un cane brachimorfo.
Certo, parlando di aspetto generale ci si potrebbe anche limitare a dire che il mastino napoletano è “un cane pesante”:  così capirebbero tutti. Però, cinotecnicamente, non si può andare troppo sul generico, perché esistono parametri precisi.
I termini brachi- , meso- e dolicomorfo, in realtà, sono il frutto di misurazioni che mo’ vi spiego (perché altrimenti, se avete un cane italiano, continuerete a lanciare Standard dalla finestra). Non è difficile come sembra, attenzione.

In pratica si devono valutare due indici: quello corporale e quello toracico.

Quello corporale, indicano con la sigla IC, è espresso dalla seguente formula:

lunghezza del tronco x 100
____________________
perimetro toracico

Cos’è sta roba qua?
Tranquilli, è facile: la lunghezza del tronco si misura dalla punta della spalla alla punta della natica, che sono i due punti uniti dalla linea nella figura qui sotto:


Rieccoli nel cane “intero”, con muscoli e pelle e pelo (vabbe’, disegnati).
Qui è indicato anche il garrese, che ritroveremo citato millemila volte, quindi tanto vale capire subito che cosa sia.

Il garrese  è il punto più alto del dorso del cane, che anatomicamente è rappresentato dalle apofisi spinose della 4a e della 5a vertebre toracica (ma a noi non frega nulla, ci basti sapere che il garrese è quel punto lì e che è da lì a terra che si misura l’altezza del cane.

Se poi  proprio vi stesse prendendo la passione per l’anatomia, allora sappiate che una vertebra toracica è fatta come si vede nella foto a sinistra, e quello “spunzone” in alto si chiama apofisi spinosa.
Unite insieme a formare la colonna vertebrale – che in tutto è composta da 7 vertebre cervicali (del collo), 13 toraciche (ovviamente del torace), 7 lombari (zona dei lombi-reni), 3 sacrali (osso sacro) e da 6 a 20 coccigee (coda) – si presenteranno come nel disegno a destra.
Attenzione: se guardate lo scheletro e vi mettete a contare dalla prima apofisi spinosa che vedete, non vi torneranno i conti e il garrese vi sembrerà a metà schiena: ma le prime tre vertebre toraciche, nell’immagine dello scheletro, sono nascoste dalla scapola, quindi la prima apofisi spinosa che spunta è in realtà la quarta!

Ma una foto, a questo punto, ce la vogliamo mettere?
Eccola qui (recuperiamo il nostro husky!), con tutte le misurazioni che ci interessano:

AB è l’altezza del cane (dal garrese al punto di impatto della perpendicolare tirata giù dal garrese col terreno).
AC è l’altezza del torace (che ci servirà tra poco per valutare l’indice toracico).
DE è la lunghezza del tronco.

Per quanto riguarda il perimetro toracico mi servirebbe un husky in 3D: sorry, non ce l’ho, ma non credo ce ne sia alcun bisogno: avrete pur preso qualche volta le misure a vostro marito!  Bene, immaginate di prendergli quella del torace con lui  messo a quattro zampe…e saprete farlo anche col cane. In pratica: prendete un metro da sarta, lo fate passare intorno al torace del cane, subito dietro ai gomiti (più o meno dove arriva, nel disegno, la linea della scritta “torace”) e il gioco è fatto.

Avete tutte le misure?
Bene. A questo punto usate la formuletta di cui sopra e otterrete il valore dell’ indice corporeo, che in cinologia ha i seguenti significati:

Da 60 a 70: il cane è brachimorfo  (il perimetro toracico è fortemente maggiore dell’altezza al garrese, arrivando ad essere anche il doppio nei brachimorfi spinti, come il bulldog)
Da 71 a 85: il cane è mesomorfo (il perimetro toracico è appena maggiore dell’altezza al garrese)
Da 86 a 100: il cane è dolicomorfo  (il perimetro toracico si avvicina all’altezza al garrese)

Se non vi torna niente di tutto questo, significa che avete un bassotto o un bassethound, ovvero un cane anacolimorfo, che significa “sproporzionato” (a causa dell’eccessiva brevità degli altri). Questi cani non esistono in natura – se non in forma patologica – ma sono opera della selezione umana.

Tradotto in termini pratici, brachimorfo significa cane pesante, con collo  muscoloso e massiccio, petto ampio e muscoloso, dorso breve e largo, groppa con masse muscolari sviluppate, arti piuttosto corti e robusti, piedoni immani.
Il cane mesomorfo è invece un cane armonico, ben proporzionato nei diametri di lunghezza, larghezza ed altezza, con collo di media lunghezza, garrese alto e largo, petto muscoloso ma non eccessivamente largo, torace largo e profondo, dorso di media lunghezza, groppa larga e lunga, arti robusti e di media lunghezza, piede di media grandezza.
Se vogliamo fare i supertecnici, diciamo anche che un indice corporeo da  70 a 76 indentifica il classico tipo del mesomorfo trottatore, dotato di grande resistenza e discreta velocità, mentre un indice corporeo da 77 a 85 identifica un galoppatore,  dotato di grande velocità e discreta resistenza.
Il cane dolicomorfo sarà più lungo che largo (tecnicamente: i diametri longitudinali prevalgono su larghezza rispetto e profondità), con testa leggera, collo lungo e leggero, garrese alto e asciutto, torace stretto ma molto profondo, dorso lungo e dritto, groppa lunga ed orizzontale, arti lunghi e sottili, piedino piccolo ma forte e robusto.
Dell’anacolimorfo abbiamo già detto: è un cane lungo du’ metri e alto come un Puffo.

Tutto chiaro, fin qui? Bene, perché non è finita.
La tipologia del cane, oltre che dall’indice corporeo, viene definita anche dall’indice toracico (sigla: IT), che viene espresso dalla seguente formula:

Larghezza del torace X 100
_______________________
altezza del torace

Come si misurano?
La larghezza del torace è la distanza della sporgenza del costato da una parte all’altra, mentre l’altezza si misura dal garrese alla base del torace (ovvero, dal garrese a…dove finisce il torace in basso, tirando giù una linea retta: è la linea AC nella foto dell’husky).
In base a questa misurazione avremo i seguenti tipi morfologici:

Da 50 a 60: brachimorfo (il diametro trasversale è simile a quello verticale: si ha il cosiddetto “torace a botte”, tipico dei cani molto forti e potenti
Da 60 a 90: mesomorfo (il diametro verticale supera leggermente quello trasversale: costruzione tipica dei cani molto resistenti)
Da 90 a 100: dolicomorfo (diametro verticale supera di molto quello trasversale, costruzione tipica dei cani molto veloci)

Visto che non era poi così difficile?
Nella prossima “puntata” tratteremo le “proporzioni importanti“, che nello Standard seguono sempre l'”aspetto generale”: le proporzioni importanti sono, in pratica, l’espressione degli indici che abbiamo appena esaminato (e vi accorgerete che adesso non farete alcuna fatica a capirle!), unite alle proporzioni della testa, che invece non abbiamo ancora esaminato.
Ma se avrete “digerito” per benino i concetti di indice corporeo e torarico, non vi sarà difficile capire anche l’indice cefalico e le conseguenti definizioni di brachicefalo, mesocefalo e dolicocefalo: anzi, scommetto che avete già intuito di cosa si tratta!

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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3 Commenti

  1. Davvero un bell’ articolo, molto utile non solo per le sciuremarie, ma anche per chi, come me, mastica qualcosina ma senza essere esperto!
    Colgo l’ occasione per suggerire una cugginata che mi è tornata in mente leggendo la parte precedente dell’ articolo: l’husky d’ estate va tosato! L’ho sentita talmente tante volte che devo averla inizialmente rimossa, però c’è da rabbrividire sapendo che qualcuno “spela” gli husky!

    • Un sacco di gente tosa DI TUTTO E DI PIU’ (husky, pastori tedeschi…e ho visto perfino un COLLIE tosato tipo skinhead!!!). Prossimamente le nostre toelettatrici ci scriveranno un articolo su questo argomento.

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