lunedì 21 Aprile 2025

Si fa presto a dire “cane” (universi paralleli)

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Dire che il  pianeta cane ha mille continenti diversi significa scoprire l’acqua calda, lo so.
Ma infatti non lo dico. Dico che la cosa è ancora più complessa di così e che Facebook, forum & C. lo stanno mettendo in luce molto più di quanto non accadesse in passato.
Pagine e gruppi focalizzati sulla singola razza, il singolo sport o la singola visione del cane ti fanno capire che non ci sono soltanto continenti diversi appartenenti allo stesso pianeta, ma che ci sono proprio una sorta di “universi paralleli” – tipo quelli della serie “Fringe” – che coesistono ma non si incontrano mai.
Se provi a fare un buco e a passare da un universo all’altro può succedere un casino…anche se a volte qualche passaggio c’è e sembra indolore. Ma, proprio come in Fringe, può succedere che si scatenino incontrollabili reazioni di cui non si conosce neppure la portata.

NELL’UNIVERSO SCIURAMARIA…
Il cane può essere  tutto, tranne che un cane.
Può andare dall’oggetto di arredamento (rigorosamente in tinta con il divano) al nano da giardino, dalla leziosa bambolina al vicefiglio adorato (tesoro-amore-puccipucci-di-mamma-sua).
Può dormire nel letto, mangiare a tavola col suo posto e il suo piatto, guardare la TV sul divano insieme all’umana (con l’umano relegato su poltroncina a parte), ma anche sgridato severamente la sera perché ha inseguito il gatto al mattino (dramma preceduto della  famosa frase: “stasera, quando torna papà , ti fa vedere lui”!), educato a non pisciare in casa pucciandogli il muso nella pipì, punito a giornalate sul culo e tenuto sempre e solo fuori di casa “perché il cane è felice solo se vive all’aperto” (plateale gesto dell’ombrello da parte del cane,  felicissimo di starsene magari sotto l’acqua in una cuccia col tetto che perde).
L’educatore del cane è sempre e solo il padrone (in questo universo si chiama ancora così, a meno che non si chiami “mamma”o “papà”: a volte si chiama alternativamente in tutti e due i modi, dipende da chi sta ascoltando), su suggerimento degli Esperti locali (il postino, il macellaio, il Sciurmario che non ha mai avuto cani, ma il cui cuggino c’aveva un dobbermann alto così che fermava le macchine afferrando le gomme coi denti).
Nell’universo Sciuramaria i cani si accoppiano ad capocchiam: cane del cugino con cane del vicino, cane “che sembra proprio quello del telefono” con “cane che assomiglia tutto a quello della mela”.
Il tutto per ottenere cosa? Una cucciolata di Infolinda? Che se ne accarezzi uno al giorno levi il medico di torno, ma in più ti regalano anche 100 sms gratis?
Il cane nell’universo Sciuramaria può essere ignorato, maltrattato (a volte in perfetta buona fede), idolatrato, osannato, viziato a sangue: ma non è mai, mai, MAI capito.
Anche perché nessuno pensa che ci sia qualcosa da capire.

NELL’UNIVERSO ANIMALISTA…
Il cane non è un cane, è un simbolo: solitamente della malvagità e della brutalità umana, ma soprattutto della venalità.
E chi sono i malvagi brutali venali? TUTTI gli umani (esclusi, ovviamente, gli animalisti stessi), ma soprattutto gli allevatori.
Giusto su FB, qualche giorno fa, ho letto questo gentil commento: “L’unico allevatore buono è l’allevatore morto“. Perché gli animalisti sono notoriamente esseri sensibili e di buon cuore, si sa.
Comunque: “I CANI NON SI COMPRANO! Sono esseri viventi!” è il grido di guerra animalista.
E tutte le Sciuremarie si fregano le mani: beneee!!! Se nessuno va a comprare i cani in allevamento, si porteranno a casa tutti i nostri Infolinda.
Invece no, perché gli Infolinda sono bruttarelli e non assomigliano a nessuna pubblicità: e l’uomo malvagio e brutale, mannaggia a lui, è pure un lurido esteta. I cani bruttarelli non li vuole.
Così l’uomo malvagio continua imperterrito a comprare gli esseri viventi (in negozio, alle fiere o dove capita, perché nessuno gli spiega la differenza tra allevatore serio e cagnaro. Ci si preoccupa solo del simbolismo, ma MAI di tutelare i cuccioli veri, vittime di traffici illeciti e di veri personaggi senza scrupoli); e le Sciuremarie rifilano gli Infolinda ad amici, parenti e conoscenti che per un po’ si divertono col giocattolo nuovo e poi lo portano in canile.
Canile presidiato, ovviamente, da altri animalisti con i cartelli “BASTA randagismo!”: perché mica se ne accorgono, che sono i primi a sponsorizzarlo.
Nell’universo animalista gli educatori non esistono, e se esistono sono un’altra bruttissima razza da fuggire come la peste. Il cane dev’essere LIBERO (e pure qua, gesto dell’ombrello del cane, che se avesse voluto essere libero non si sarebbe mai aggregato all’uomo).
La libertà comprende, ovviamente, la liberissima scelta del partner: quindi, nell’universo animalista i cani si accoppiano non solo ad capocchiam, ma anche quando gli pare e piace. Così la cagna resta incinta e viene ripudiata come le giovani svergognate di una volta: solo che quelle venivano semplicemente cacciate di casa, mentre queste vengono portate al canile (sempre presidiato dagli animalisti).
Su un pianeta a parte, nell’universo animalista, stanno i vegan che per rispettare la vita delle povere mucche e dei poveri maialini vogliono far mangiare vegan anche cani e gatti, che alimentati a carote e zucchine deperiscono e si ammalano. Per fortuna questi sciagurati stanno, per ora, su un continente piccino picciò, in cui cani e gatti sognano Atlantide.

NELL’UNIVERSO DEGLI ALLEVATORI…
Il cane non è un cane, è un modello. Di perfezione zootecnica.
E’ il miraggio della perfetta aderenza allo Standard, miraggio perché tutti i cinologi del mondo hanno sempre concordato nel dire che “il cane perfetto non esiste”. Però continuano a rincorrerlo, quindi tutti i cani che nascono sono solo un passaggio, un transito verso qualcosa di ancor più perfetto.
Sono comunque amati, come qualsiasi opera d’arte è amata dal suo creatore…almeno finché l’artista non comincia a pensare all’opera successiva: a quel punto l’amore si colora di un po’ di supponenza (sì, sì, mi sei venuto benino, ma posso fare di meglio).
I cani vengono più esibiti che vissuti e goduti, perché le priorità sono altre.
Una corsa nel bosco? Sì,  è divertente… ma se poi ti strappi il pelo?
Giocare con gli altri cani? No, perché poi litighi: e ci mancherebbe solo che ti prendessi un morso, che domenica c’è l’Internazionale.
La pallina? Sì, dopo: ora però vieni di là che devo spazzolarti da cima a fondo, mica vorrai annodarti?
Le giornate di festa, che potrebbero essere trascorse a correre liberi nei prati, si passano ammassati a mo’ di sardine in mezzo ad altri cani annoiati e ad umani isterici.
Il tutto va sotto il nome di Esposizione Canina.
La metà del tempo si passa su un tavolo da toelettatura a farsi spazzolare-imborotalcare-gessare, l’altra metà a dormire per non morire di noia.
Poi c’è qualche breve intermezzo durante il quale si viene svegliati e portati su un quadrato foderato di moquette, dove ti fanno vedere tanti bei bocconcini che però ti danno col contagocce: in più, per ottenerli, devi sopportare che un tizio mai visto e conosciuto ti tocchi le palle.
Gli educatori, nell’universo degli allevatori, si chiamano handler e in effetti è quello che fanno in continuazione: ti maneggiano. Ti toccano le zampe e la coda (e le palle).
Non sei tenuto ad imparare nient’altro che a stare fermo, non litigare con nessuno e trottare elegantemente senza saltare in testa a nessuno (forse è per questo che ti toccano continuamente le palle: per vedere quanto ti si sono gonfiate).
Il carattere del cane, nell’universo degli allevatori, esiste solo per quanto viene descritto dallo Standard (ovvero dall’unica e sola Bibbia vigente), che dice più o meno così: “Intelligente, sveglio, amichevole, facilmente addestrabile”.
Sempre?
Sempre.
Di qualsiasi razza si tratti.
A volte cambiano leggermente i termini, ma i concetti sono sempre identici.
In pratica tutti gli Standard del mondo dicono che il cane ha il carattere di un cane: quindi nessuno se ne occupa davvero.
Solo i cani che tenderebbero a mangiarsi i Giudici vengono pazientemente condizionati a non farlo; di tutto il resto ci si disinteressa.
Gli accoppiamenti sono rigorosamente programmati, e fin qua…al cane frega nulla, basta che si trombi.
Il problema è che, a seconda della razza a cui appartieni, non trombi mica sul serio: ti portano una cagnetta in calore, ti fanno arrapare come un mandrillo, poi portano via la cagnetta e al suo posto ci mettono una cosa molliccia di gomma. Poi ti fanno una cosa che non sta bene dire, e che insomma, proprio malaccio non è… ma la cagnetta era meglio.
La cosa più ridicola è che poi la cagnetta la tirano di nuovo fuori, però mettono via te e si capottano la cagnetta sulle ginocchia col sedere in su, facendo altre cose di cui non sta bene parlare.
Ma se volevano farsela loro, non potevano lasciarmi dormire in pace?
Nell’universo degli allevatori esistono anche pianeti anomali: sono i Pianeti Cagnari, nei quali il cane non è un cane, ma un oggetto da produrre in quantità industriali col minimo impegno possibile e da rivendere col massimo ricavo possibile.
Ovviamente questi cani stanno a quelli degli allevatori seri come una borsa di Gucci sta al tarocco venduto dal marocchino sulla spiaggia: però, inspiegabilmente, i Pianeti Cagnari stanno invadendo sempre più questo universo.
Forse, più che pianeti, sono buchi neri,  fatti di antimateria e capaci di distruggere tutto (soprattutto la cinofilia).

NELL’UNIVERSO DEI CINOFILOSOFI/EDUCATORI…
Il cane non è un cane: è una scusa per far vedere a tutti quanto sono bravi, quante cose sanno e quanto parlano forbito.
In seconda battuta è una macchina per far soldi a spese di un’altra specie animale: i polli.
Però gli abitanti di questo universo hanno anche un nobile scopo: quello di vedere tutti i cani FELICI. E per vederli tutti felici, partono dal presupposto che li si debba CAPIRE.
Peccato che, per capirli, vogliano analizzarli pensiero per pensiero, neurone per neurone, sinapsi per sinapsi.
Un po’ come se per fare felice un bambino ci si dovesse per forza chiedere, che so: “Perché avrà disegnato coi pennarelli sul muro del salotto?  Sarà un segno di pacificazione nei confronti del muro? Sarà stressato dalla durezza del muro? Forse non si sarà centripetato sufficientemente sui genitori? E adesso? Rinforzo positivamente l’opera d’arte portandogli la merenda, ignoro il fatto che mi abbia scarabocchiato il muro o lo punisco negativamente togliendogli i pennarelli? E se poi gli creo una sindrome da deprivazione pennarellica?”
In qualsiasi altro universo, una famiglia che ragionasse così finirebbe dritta in manicomio dopo una settimana.
Nell’universo dei cinofilosofi si continua a ragionare così per tutta la vita del cane, si fondano sette, si creano e si adorano Guru, si cercano discepoli che diffondano per il mondo lo stesso Verbo e non si finisce al manicomio solo perché tutta la frustrazione accumulata si sfoga su Internet lanciando palate di merda su tutti gli altri universi e studiando il modo migliore per distruggerli.
Nell’universo dei cinofilosofi non esistono padroni e tantomeno proprietari e gli umani del cane si possono chiamare solo in inglese.
Pet  owner (che significa sempre “proprietario”, però vuoi mettere quanto suona meglio?) o caregiver, che letteralmente significa “colui che si prende cura” e che sarebbe anche carino se solo qualcuno, al di fuori di questo universo,  sapesse cosa vuol dire.
Invece, se per sbaglio un educatore/cinofilosofo sconfina nell’universo Sciuramaria e chiede: “E’ lei il caregiver di Billy?”, la risposta più classica che ottiene è: “Ma chemminchia dici?”
Se invece parla di “pet” è probabile che si senta rispondere: “Non sono stato io! Sarà stato il cane…”.
Nell’universo cinofilosofico i cani si possono accoppiare o non accoppiare: la cosa è ininfluente, non se ne parla neppure…a meno che il sesso non scateni qualche scompenso emotivo, nel qual caso non si parla d’altro per mesi e si cercano tutte le possibili soluzioni (esclusa, solitamente, quella di far trombare il cane. E’ assai più facile che esso venga privato di ciò che nell’universo ENCI/FCI viene costantemente palpato).
Nell’universo cinofilosofico gli educatori sono gli unici esseri umani degni di avere rapporti con un cane: per questo si cerca di far diventare tutti educatori, distribuendo attestati e diplomi al modico prezzo di millemila euro a corso.
Dopodiché il neo educatore è obbligato per contratto a farsi otto chili di seghe mentali ogni volta che il suo cane tira al guinzaglio, ma non è tenuto a sapere come si fa a non farlo tirare.
A questo punto il poveretto ha due scelte: o regala il cane alla mamma e continua a diffondere il Verbo (e a sputtanare chi non lo condivide), oppure trasmigra nell’universo parallelo, che è…

L’UNIVERSO DEGLI ADDESTRATORI/SPORTIVI…
nel quale, inizialmente, il cane viene quasi sempre capito – ma con meno seghe mentali – e rispettato come cane… ma poi si degenera. Su alcuni pianeti diventa una macchina per far soldi (‘sti pianeti sono presenti un po’ in tutti gli universi, escluso forse quello della Sciuramaria), su altri diventa uno strumento per raggiungere il Vero ed Unico Scopo della Vita, che è la Vittoria.
Anche sui pianeti che erano partiti con le migliori intenzioni, appena si comincia a parlare di Gare, di Campionati, di Brevetti e di Agonismo, le buone intenzioni se ne vanno allegramente a puttane.
Pur di ottenere la Vittoria, il cane può essere strapazzato e tormentato (a volte direttamente torturato) in ogni modo possibile: impiccato, tirato per le orecchie, elettrificato.
Su altri continenti  dello stesso pianeta – e meno male –  c’è chi disdegna questi metodi e ulula che il cane va assolutamente addestrato in modo gentile: poi però scopri che la gentilezza consisterebbe nel tenerlo in gabbia per tutta la vita, lasciandolo uscire solo quando deve lavorare, così lo fa più volentieri (e grazie al cazzo, se mi passate il francesismo).
Sui pianeti in cui si pensa solo alla Vittoria l’accoppiamento è visto come un mezzo per esaltare le qualità necessarie alla Vittoria stessa: quindi si accoppia il cane col morso più potente al cane più reattivo, il cane che salta più in alto con quello che va più forte e così via, infischiandosene se magari quello col supermorso è anche displasico, o se quello che va forte è più schizzato di Jack Nicholson in Shining.
Dopo un paio di generazioni i cani diventano mostrini talmente ingestibili che i loro proprietari pensano “devo aver sbagliato qualcosa nella vita” (MA VA’!?!): e per fare ammenda svicolano di nascosto nell’universo dei cinofilosofi, dove diventano caregiver (e se hanno già qualche mese di esperienza, cercano subito di diventare Guru).

Domandona finale: ma un universo in cui il cane E’ UN CANE, esiste?
Sinceramente, non lo so.
Qualche singolo pianeta esiste sicuramente (quello degli allevatori seri, quello degli educatori non talebani, quello degli addestratori rispettosi e competenti)… ma un intero universo? Mah.
Io lo sto ancora cercando.  Se qualcuno lo trova, sia così gentile da farmelo sapere.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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56 Commenti

  1. a quasi due anni dalla pubblicazione questo articolo resta indiscutibilmente un vero must!!!! lo avevo già letto ma stasera era proprio quello che mi ci voleva per ripigliare fiato… grazie Valeria – Redazione!

  2. Bello, estremo e come al solito pungente! Fortuna pero’ che ci sono ancora tante persone, famiglie, che comprano o adottano un cane semplicemente perche’ e’ un cane, cercano di educarlo quel tanto che basta per una vita sociale col cane, e se lo godono in quanto cane, dandogli da mangiare quello che la natura del cane richiede -carne- con in piu’ qualche ‘dolcino’ dalla tavola, giusto perche’ sappia che fa parte della famiglia. Ne conosco tante di persone cosi!

    • già… sono molto più numerose le “famiglie normali” che hanno un figlio e un cane che non i cinoagonisti e i cinofilosofi, queste persone ignare degli scanni continui che capitano in certi luoghi oggi per lo più virtuali, si godono il loro cagnolino in pace sicuramente sbagliando qualcosina come sbagliano un po’ tutti i genitori qualcosina nel crescere un figlio, ma la vita è sempre andata avanti così e sempre andrà…
      nonostante ognuno di noi ha un’immagine intesta di come vorrebbe le cose e come probabilmente per un bel pezzo non vedrà mai!

  3. Davvero bellissimo articolo, e molto vero… sfortunatamente!

    Comunque io conosco Vegani e Vegetariani che mai si sognerebbero di togliere la carne ai loro cani. Addirittura una mia amica vegana aveva intrapreso la dieta BARF per i suoi cani… poi ha mollato perchè maneggiare carcasse, colli, frattaglie etc etc era troppo per lei 😀 Però tanto di cappello per averci provato.

    @Paolo: te l’han già detto anche altri, ma quel link che hai postato non ha proprio nulla di ricerca scientifica, il campione è strimizzito e quando poi clicco sul link della (presunta) fonte dello studio pubblicato, vengo rimandato al sito della PETA dove cercano finanziamenti e firme per petizioni…. delle fonti nemmeno l’ombra! Mah…

    • …sembrano quelle “ricerche” dei Laboratoires Pincopallò (pronunciare alla francese!), per le creme antirughe: il 92% delle donne ha notato un netto miglioramento, il 90% dichiara di avere la pelle vellutata.
      Oppure il trattamento anticaduta dell’Istituto Estiqaatsi: il 91% degli uomini ha i capelli più voluminosi e lucenti!

  4. Capisco che l’articolo è umoristico e che quindi deve presentare ogni universo in maniera estremisticamente generale(ma neanche tanto in alcuni punti) però se prima ci si mette a dire che gli animalisti sono così sensibili da volere gli allevatori morti,e dopodichè si scrive che gli allevatori sono così e cosà in un modo negativo che appunto gli animalisti odiano,allora si da credito a preconcetti e pregiudizi da ambo le parti,o meglio,da ambo gli universi 😛

    • ma… non mi sembra che l’articolo intenda coprire di feci gli animalisti in quanto tali nè tantomeno chi alleva cani in quanto allevatore… credo invece che stigmatizzi le posizioni estremistiche (e soprattutto negative per il malcapitato cane) che si possono incontrare in varie “fazioni” proprio per evitarle. btw io sciuramaria tutta la vita…

      • Lo so bene Any,infatti ho scritto che estremizza volutamente ogni situazione. Il problema è che gli stessi animalisti estremisti se si mettono a leggere questo articolo leggendo che gli allevatori non portano mai a spasso nel bosco i loro cani allora peggio ancora…o magari anche qualche animalista meno estremo che però non ha avuto la fortuna di conoscere qualche buon allevatore che sia prima di tutto amante di cani 😉

  5. Paolo, ti rispondo qui perché non vedo il tastino “rispondi” accanto al tuo commento: no, non mi convincono gli studi di cui parli perchè – come ho detto prima – non si dispone di un campione sufficiente. Non mi interessa che “un” cane (o dieci cani) stiano bene anche mangiando zucchine: mi interesserebbe un campione di almeno cento cani messi a confronto con cento fratelli di cucciolata (almeno la genetica la sistemiamo subito), che vivano nello stesso identico ambiente e facciano la stessa identica vita…solo che i primi mangiano vegan e i secondi mangiano (anche) carne. DOpo quindici anni vediamo chi è morto prima, chi si è ammalato di più eccetera eccetera.
    ESiste uno studio così fatto? che io sappia no. Se è stato fatto, dimmelo e prenderò atto: se verrà fatto, dimmelo, e se i risultati ti daranno ragione ne prenderò nuovamente atto.
    Fino a quel momento, però, i miei cani mangeranno carne.
    P.S.1: non mi riferivo a “te” nel senso di “te Paolo”, ma un “tu, animalista vegano” generico. Ho letto che il tuo cane mangia carne, quindi la discussione con te è solo accademica.
    P.S.2: ci sono vegani che vorrebbero dare alimentazione vegan ANCHE ai gatti. Forse lo ignori, ma ti assicuro che ci sono eccome.

  6. Vorrei continuare a discutere e anche controbattere ad alcune cose che sono state scritte ad esempio da “lupi” che reputa “fregnacce di 4 fanatici” le cose che scrive la “PETA” o classifica come “imbonitori” quelli che esprimono convinzioni che non condivide (anche se con qualche prova a loro favore) ma sinceramente mi rendo conto che non ne vale la pena perché la cosa sta degenerando… si sta creando un clima da stadio… mi sembra di cominciare ad essere come un fanatico Apple che si permette di dire qualcosa in un forum pro-Microsoft (o viceversa) 😀

    Interessante sarebbe continuare il discorso con qualcuno che mi sembra più disponibile al confronto e alla discussione costruttiva come ad esempio “Peterdem” ma, a parte il fatto che non mi compare più il pulsante “rispondi” (forse per i troppi botta e risposta), la cosa sta diventando troppo lunga e difficile da gestire.

    Per la vostra gioia concludo quindi qui i miei interventi e torno agli altri miei impegni.

    Vorrei però dare un consiglio (se posso) a tutti quelli che hanno cominciato a distribuire spolliciate negative e si sono sentiti “offesi” da certe mie affermazioni (mammamia! una dieta vegan per il cane?!? :-)) partendo per una crociata per la protezione del “cane carnivoro”: prendete le cose un pò più tranquillamente e siate disposti a sentire anche quello che dicono gli altri (magari con il rischio di ritrovarvi a cambiare opinione)…. è un modo per vivere più sereni 😉

    Buon Natale a tutti! …possibilmente senza animali morti sopra la tavola! 😀 😉

    • paolo se ti dico che non mangio cadaverei da 23 anni…secondo te? se reputo certa gente fanatica e imbonitrice avrò i miei motivi? possibile che non risucite a leggere fra le righe di quel che viene scritto? io amo tutti gli animali, so che ci sono situazioni insiostenibili da sanare ecc ecc ma detto ciò non reputo giusto ridurre a vegano un animale carnivoro…e leggendo fra le righe si capsice che le cose son scritte in modo da farti convincere di quel che vogliono…dicendo e non dicendo e scrivendo le cose in un certo modo. se tu come tanti che gli danno a mente, non risucite a capirlo… non so che dirti. di certo sulla MIA diu tavola cadaveri non cene saranno… ma sono io che l’ho deciso, i miei cani non li costringo a non mangiarla, ma tu piuttosto perchp dai loro ottime cricche non vegan allroa visto che difendi tanto la causa?
      inoltre come sempre quoto valeria…per il discorso studi. dire che non ci sono studi che dimostra che non fa male non è come dire che p stato dimostrato… che non fa male… piccola sottile differenza che appunto nessuno coglie…

    • Paolo, ma perche’ voi vegani siete sempre dei gran simpaticoni tranne quando si parla di alimentazione diventando permalosi peggio di un salafita cui gli si tocca Maometto?

      Detto questo, rispetto le pubblicazioni che hai citato, ma devi sapere che in campo scientifico la validita’ di una pubblicaziobe viene pesata non solo nei/dai contenuti ma anche rispetto a chi la pibblica (rivista specializzata riconisciuta, conferebza mondiale, continentale, nazionale, sagra di paese), dai riferimenti bibliografici, dalle scarse autocitazioni in pubblicazioni differenti ad opera degli stessi autori o di gruppi di ricerca a loro affiliati (in gergo “se non se la suonano e se la cantano”) ed ecco le tue … non me ne volere …

  7. lo so che è tragedia, ma quando ho letto “e poi per ottenerli devi sopportare che un tizio mai visto e conosciuto ti tocchi le palle” mi è uscito il caffè dal naso…

  8. Io li adoro, i cani bruttarelli! Che poi, se è vero che cane e padrone (uddio, ho detto padrone…) si assomigliano, il gioco è fatto!

  9. valeria sei una ………….!!!!!! bhe, lo sai…. 😀 ora vado a farmi un piantino rabbioso sulla pelliccia dei miei cagnozzi ! articolo velenoso, vero e surreale nello stesso tempo, era un po’ che non ti leggevo così, vecchio stile idac !
    fa male si, a qualsiasi categoria il lettore appartenga 🙁 e aiuta a pensare, e questo è importantissimo !

  10. Un articolo che condivido in pieno, ma del quale posso solo dire:-”Ci sei andata troppo leggera”.
    A suon di non generalizzare ormai siamo alla follia istituzionalizzata.
    @Paolo:
    per motivi di salute sono costretto ad una dieta vegetariana da un po’ di tempo, ma gli amici vegani – di cui rispetto profondamente la scelta – in più di un’occasione mi davano del “divoratore di cadaveri”, quando non del “mandante di omicidi”.
    Lo vedo su facebook la ferocia che dilaga nei confronti dei carnivori, e concorderai con me che il 99% dei vegani ci vada un po’ troppo pesante.
    Secondo te è quindi giusto NON generalizzare, ma riferirsi agli sporadici casi come il tuo?
    I cinofilosofi facevano anche di peggio – e sono sotto gli occhi di tutti le alienazioni, le divisioni, gli attacchi gratuiti continui e la diffamazione come unica argomentazione contro chi non la vede come loro (o più semplicemente non si lascia infinocchiare).
    Questi hanno cavalcato l’onda animalista per soldi, dimenticandosi oltretutto che la meravigliosa lingua italiana – unica sotto questo profilo – ha termini per ogni cosa; sfumature comprese.
    Daniele ha detto bene: “un po’ di diversità di vedute non guasta”, ma quello scalino è ormai un vago ricordo, visto che ormai lo scontro feroce è diventata la regola.
    A mio avviso la cinofilia italiana è un mondo squallido nel suo complesso, e gli sporadici casi di serena convivenza tra le varie figure tecniche arriveranno presto all’estinzione.
    Gli interessi in gioco sono troppi (a partire dai canili arrivando agli attestati di questo o di quel modulo formativo) perché il numero dei cani negli appartamenti è salito vertiginosamente e tutto questo fa gola.
    E i cani?
    A quelli ci pensano dopo 🙁

    • Ma guarda che sono perfettamente d’accordo con le tue affermazioni! …forse non si è capito ma io detto fin dall’inizio che condivido molte cose che sono state dette e sono anche consapevole (avendo frequentato per un pò allevamenti e campi di addestramento) che molte volte le cose sono addirittura peggio.
      Ho voluto semplicemente sottolineare che UNA delle notizie che è stata data non è esatta (fornendo la fonte in modo che ognuno possa informarsi liberamente ma in modo oggettivo) e che forse l’articolo è scritto con toni un pò troppo qualunquisti.
      Poi mi rendo anche conto che il mio è un caso sporadico (ma forse non più di tanto)… vedi, il fanatismo c’è dappertutto ma se hai fatto scelte consapevoli come ho fatto io il fanatismo l’hai escluso da moltissimo tempo ed hai invece imparato a confrontarti con gli altri… forse i vegani/vegetariani/o chiunque altro tu abbia incontrato erano gli stessi soggetti che arriverebbero facilmente a seguire un “guru cilofino” 🙂
      Io sicuramente cercherò di fati capire le mie idee supportandole se possibile con motivazioni oggettive ma sicuramente non arriverò mai ad insultarti se, nonostante tutto, le tue idee continueranno ad essere diverse dalle mie 😉

  11. bellissimo e triste qusto articolo . <3
    Nel mio piccolo mi sforzo di cercare di appartenere alle categorie descritte nelle ultime righe , ma sono certa che almeno alcuni "dalle altre dimensioni" facciano lo stesso sforzo con le più sincere buone intenzioni pur non riuscendo . Io spero di riuscire , mi metto in discussione di continuo .

  12. Premettendo che sicuramente non mi avvicino nemmeno all’esperienza di un’allevatrice/addestratrice/cinofila/scrittrice come lei e che condivido più di qualche punto punto illustrato in questo articolo mi sento però “costretto” a dire che “forse” ha cercato di esasperare in tutti gli “universi” illustrati le peggiori qualità dei vari soggetti siano essi “padroni”, “pet owner”, “caregiver” o altro.

    Sicuramente un “universo” perfetto non esiste (ma esiste forse un mondo perfetto???) e sicuramente moltissime persone rientrano nei pessimi schemi che lei ha illustrato ma mi sembra che qui si sia cercato di fare di tutt’erba un fascio.

    Mi sento poi in dovere di sottolineare che le informazioni dovrebbero essere date in modo corretto e se si cerca di farle passare come verità oggettive e scientifiche bisognerebbe anche fornire delle fonti informative corrette che permettano ad ognuno di decidere con la propria testa.

    Mi riferisco in particolare al passaggio dove dice: “[…] i vegan che per rispettare la vita delle povere mucche e dei poveri maialini vogliono far mangiare vegan anche cani e gatti, che alimentati a carote e zucchine deperiscono e si ammalano […]”.

    Ora, lasciando perdere il tono (“povere mucche/maialini”) con cui parla di persone che hanno fatto una scelta etica che anche se non condivisa va rispettata, vorrei farle notare che esistono degli studi che dimostrano l’infondatezza delle sue affermazioni. Mi riferisco a “Vegetarian Cats and Dogs Health Survey (US PeTA)” (www.meatstinks.com) dove viene dimostrato senza ombra di dubbio che i cani con un’alimentazione vegana beneficiano di tale tipo di alimentazione al pari degli umani. Ovvio che se poi qualcuno alimenta il cane dandogli solo zucchine il cane si ammala ma penso che una persona del genere non sia catalogabile come “vegan” e possa essere collocata negli “universi” da lei dipinti al pari delle altre persone dipinte nell’articolo ovvero tra gli ignoranti-fanatici o similari. O ritiene che sia giusto criticare (giustamente) le tante “sciuremarie” cadendo poi in errore divulgando informazioni catalogabili come “cugginate”??

    Inviterei quindi lei e gli altri lettori che vogliano approfondire “l’argomento vegan” relativamente “all’universo cane” a leggere gli studi linkati sopra o, come minimo, dare una letta a quest’altro articolo (che altro non è che la traduzione italiana della “Vegetarian Cats and Dogs Health Survey” appena citata): http://www.veganhome.it/articoli/cani-vegan/

    • I cani sono carnivori. Per quale motivo li si dovrebbe alimentare con cibi “vegan”? Essere vegani è una scelta etica rispettabile, ma dovrebbe essere limitato a chi dispone di libero arbitrio, cioè agli umani.

      • Chi fa una scelta etica può decidere di estenderla anche al cane SE questo non è pregiudizievole per la sua salute. Tutte le scelte che si fanno per il cane dovrebbero essere fatte per il suo bene ma in nessun caso il cane ha “il libero arbitrio”… sarà sempre il “padrone” ad imporre qualcosa.
        Nel caso in cui la scelta (qualsiasi scelta) non comporti danni per il cane ma anzi, come dimostrato nelle ricerche che ho linkato prima, comporti addirittura benefici non vedo il motivo di contestazione se la scelta etica viene estesa anche al cane.
        Se non l’ha ancora fatto la inviterei a leggere i documenti linkati in modo da poter discutere su basi oggettive.

        • Ci ho dato un’occhiata veloce, ammetto, ma mi piacerebbe leggere anche l’altra campana. Mi scusi se mi permetto, ma mi sembra che trasformare in vegano un animale carnivoro sia una forzatura. Dopodiché se il suo cane è felice, va bene così.

          • Qui non stiamo discutendo se il mio cane sia felice così o meno… io sto facendo un discorso generico (il mio cane, oltretutto, mangia crocchette di pollo o similari): non ho mai accettato che si diano “giudizi” o si prendano le parti di qualcuno senza aver approfondito il discorso indipendentemente da quale sia l’argomento.
            Se una persona si basa sul fatto che “il cane è carnivoro e dargli un’alimentazione vegana è sbagliato” senza documentarsi a mio avviso sbaglia (magari in buona fede) tanto quanto sbaglia la “sciuramaria” che consiglia di mettere il muso del cane sulla sua pipì per insegnargli a non sporcare (magari altrettanto in buona fede).
            Ritengo inutile criticare gli atteggiamenti degli altri se noi per primi (probabilmente senza rendercene conto) adottiamo lo stesso atteggiamento… anche nel caso in cui avessimo ragione.
            Personalmente ho sempre seguito un certo metodo (soprattutto su argomenti seri): quando sento una notizia che mette in dubbio quello che ho sempre saputo fino a quel momento cerco di avere una mente sufficientemente aperta per dire “ok… vediamo se ci sono delle motivazioni oggettive alla base di queste affermazioni… magari sono io che finora, per ignoranza, ho dato per scontato determinate cose”.
            In fondo se non troppo tempo fa avessi affermato che la terra non è piatta o che il sole non gira intorno alla terra se ti andava bene ti prendevano per matto no?
            Penso che se tutti fossimo disposti a sentire anche le ragioni degli altri e avessimo una mente un po’ più aperta e disponibile al confronto ci sarebbero molti meno “universi paralleli canini” (per restare sull’argomento) e sicuramente ci sarebbero meno assurdi conflitti….

          • paolo, stiamo parlando di imbonitori, proprio come i cinofilosofi che usano le parole gisute per far passare il messaggio che vogliono.non dicono cose sbaglaite ma mezze verità scritte in modo da farti credere quel che vogliono. analizziamo qualche passaggio:

            “Non esiste evidenza scientifica in base alla quale ritenere che i cani non possano condurre esistenze attive e sane alimentandosi con una dieta vegan.”
            certo possono sopravvivere lostesso mai detto il contrario…ma perchè… se la natura li ha fatti prendatori RIPERO PREDATORI, non rincorrono le carote ne sanno fare il seitan… ma cercano di acchiappare i selvatici… o no?

            “Il cibo vegan preparato in casa o industrialmente può inoltre evitare i potenziali effetti deleteri di molti cibi industriali a base di carne.”

            certo che alcuni cibi industriali a base di … carne (o trracce di scarti di carne) fanno vomitare… e fanno più bene che male, mai detto il contrario.ma se invece prendessimo un buon cibo a base di carne? sarebeb sempre peggio di quello vegan?

            “Alcuni suggeriscono maggiori benefici: “tutti i cani ne trarrebbero vantaggi per la salute ed il temperamento. Questa dieta riduce di gran lunga i rischi di cancro, infarti, attacchi di cuore e altri tra i disordini e le malattie più comuni” (W. Fox, Veterinario). ”
            se l’alimentazione è corretta anceh se a base di carne ste cose non capitano… e non occorre tenerli vegan insomma.

            “Alcuni studi hanno descritto la “sindrome da sola-carne” rilevata in quegli animali che si nutrono solo di carne (senza aggiunta di vitamine e minerali), i quali sviluppano ossa fragili, una condizione generale misera e in alcuni casi la morte.La condizione è attribuibile alla mancanza di adeguato apporto di calcio, iodio e vitamine A e B1 ed uno scadente rapporto calcio/fosforo. Nella carne manca in modo particolare il calcio. La dieta naturale è molto più variata.”

            certo, nessuno infatti ha detto che si debba dare SOLO carne…ne neelle buone crocche non vegan c’è solo carne…e anche chi fa barf non da solo al carne… quindi? che hanno dimostrato?

            “I cani e i gatti selvatici mangiano non solo carne ma anche ossa (ricche di calcio), gli organi e gli intestini che contengono sostanze vegetali assortite.”
            certo… e noi invece gli rifiliamo crocche vegan. geniale!

            devo continuare? ma perchè siete semrpe tutti così boccaloni?
            IO ripeto mi informo non parlo per sentito dire ne tantomeno sono una sciuramaria chiunque… credimi!

          • @ Paolo – non sono del tutto d’accordo con quello che lei afferma. Innanzitutto non ho affermato che è “sbagliato” dare una dieta vegana a un cana, ma di sicuro mi sento di ribadire che non ha senso. Il link che lei fornisce è decisamente troppo limitato per dare un quadro completo della questione e – ribadisco – mi piacerebbe vedere anche argomentazioni contro. Credo comunque che il massimo che si possa dire di un’alimentazione vegana a un carnivoro è che non è dannosa per la salute dell’animale (e su questo mi piacerebbe vedere una casistica statisticamente rilevante). Da ultimo non mi pare di avere criticato le scelte di chicchessia tranne nell’affermare che estendere il veganismo ai cani sia una forzatura. E su questo la sfido a dimostrare che non lo è. PS il paragone con la forma della terra non regge, visto che postulare la planarità della terra è stata una credenza imposta da male interpretati dettati religiosi, mentre il fatto che il cane sia un carnivoro è un fatto oggettivo e scientificamente dimostrato.

          • sul fatto che i cani in generale siano predatori ho qualche dubbio: non so quanti raggungerebbero la fase di dissezione ed ingestione della preda (che ha un sacco di fisvolti nutrizionali)

            Mentre sul fatto che siano carnivori anche se nonstrettissimi non c’e’ alcun dubbio: far loro mangiare vegetali, costringere il loro apparato digerente a lavorare in modo errato rispetto alla programmazione di madre natura, e’ puro maltrattamento

          • mc di cani che se son maganti (e per davvero) polli, ne conosco un tot… e pure i miei almeno alcuni… credimi che lo fanno se possono.leo qualche topo è arrivato a mangiarselo prima che glei lo levassi. pure la lepre e il fagiano glie li ho levati ma stavano per magnarsela dopo che l’hanno presa. pure alcor che il predatorio sui selvatici non ce’ha, s’è avventata a cercare di contendersela con leo.quando gaia ha ucciso la nutria dopo una sputenda azione di caccia, sul li per li era perplessa poi stava per comnciare ad assaggiarla al che l’ho levata io… insomma certo alcuni cani non lo fanno più ma tanti si. poi chiaro anni e anni di vita accanto a noi hanno reso molti soggetti incapaci di farlo ma tanti ancora lo fanno specie se hanno fame… comunque sia si, per loro l’alimentazione deve contenere anche carne anche se si sono abituati a sopravvivere con tracce di carne in mezzo ai cereali… proprio per come sono loro come metabolismo e digestione.

          • Lupi, che siano tanti(ssimi) e’ vero, ma non puo’ essere assunta a regola generale, almeno dal punto di vista dell’autosufficienza alimentare :oP
            Stasera preparero’ loro le polpette di miglio ed il tofu 🙂

          • McZook
            se hai leciti dubbi sul fatto che certi cani siano predatori (e allora? si potrebbe levargli la carne?) io ho certezze che certe razze non siano trombatori, non si possono riprodurre (quindi?)

        • Paolo, evidentemente lei non lavora nel campo della ricerca scientifica, altrimenti saprebbe che dai link riportati: 1. non viene fuori alcuna ricerca scientifica. 2. non si può parlare neanche di statistica (a dirla tutta, neanche di aneddotica) 3. anche una chiromante o un astrologo hanno requisiti scientifici maggiori dei personaggi da lei indirettamente citati e ammirati. 4. il continuo e ossessivo riferimento a fantomatiche prove di evidenza scientifica (tipica espressione: scientificamente provato!) non fa altro che evidenziarne la debolezza.

    • Ehm…Paolo? “Verità oggettive e scientifiche”???
      Forse le è sfuggito il fatto che questo articolo fosse inserito nella categoria “umorismo”. Era esclusivamente satira. Una innocua presa per i fondelli di quello che evidentemente è “il peggio di” tutti gli universi descritti.
      Non andiamoci a vedere contenuti e significati che non ci sono. GLi articoli seri sono altri.

      • Ciò non toglie che se vengono date notizie dovrebbero essere fondate… sai com’è… qualcuno leggendo una cosa “umoristica” magari la prende per buona e si convince che quella sia una verità da diffondere…. in fondo nell’articolo si capisce benissimo (pur essendo umoristico) che le convinzioni di “sciuramaria” sono sbagliate ma si capisce altrettanto bene che sono sbagliate altre scelte (quelle che ho contestato) che invece sbagliate non sono…

        • Ovviamente è vero che quelle scelte le ritengo sbagliate. Profondamente sbagliate, prima di tutto dal punto di vista etico (non sopporto che si impongano scelte obbligate a chi non può scegliere: e non mi dire che anche esposizioni, prove di lavoro ecc. sono scelte obbligate, perché lì il cane me lo può far capire, che la cosa lo schifa. Invece morir di fame non può!) e poi da quello nutrizionistico.
          Tutto quello che ho studiato (a veterinaria) e sperimentato (da allevatrice) mi porta a ritenere che cani e soprattutto gatti abbiano bisogno di proteine animali: qualcuno potrà pure “sopravvivere” mangiando verdura (ci sono cani che sopravvivono anche mangiando spazzatura…), ma che sia una scelta corretta, no. Non lo credo. E soprattutto non credo che il cane, potendo scegliere, sceglierebbe MAI questo tipo di alimentazione. La battaglie animaliste da fare per me sono ben altre…senza contare che, se sei un vegan convinto e talebano (e per me sei liberissimo di esserlo, sia chiaro!) puoi anche prenderti un pappagallo, un canarino o un pesce rosso come pet.
          Perché un cane o un gatto?
          P.S.: ho dato una scorsa al link che hai postato, ma avevo già letto parecchio sull’argomento. Il fatto è che tutti partono da questo presupposto: “la dieta vegan al cane non fa male perché non è provato scientificamente che faccia male”.
          Il che è come dire: “non esistono prove scientifiche che tagliarsi una mano da soli faccia male”. Ovvio che non esistono: chi sarebbe così cretino da farlo?
          Nello stesso modo, nessuno – fino a pochi anni fa – era mai stato così scriteriato da alimentare un carnivoro a vegetali. E anche adesso (per fortuna) sono così pochi a farlo, che non c’è casistica e quindi non ci può essere prova scientifica. Però è un po’ debole, come motivazione, spero me ne darai atto.
          D’altro canto, le accuse fatte all’alimentazione carnea vengono dirottate sui mangimi.
          Vedi: “La carne trovata nei pet food contiene, nella maggior parte dei casi, le parti classificate come “non adatte al consumo umano”.
          E chi ha mai detto che devi dare per forza il pet food industriale al cane? Se non ti fidi di quello che c’è dentro, vai dal macellaio e gli compri la fettina…senza contare che “inadatta al consumo umano” non significa automaticamente “scadente”. Anche perché, guarda caso, i cani NON sono umani. La carne bella frollata, anche un po’ marcia, volendo…manderebbe un umano all’ospedale, mentre il cane la digerisce egregiamente. Siamo fatti diversi, i nostri apparati digerenti sono diversi.
          Porca miseria, una delle battaglie animaliste che condivido con tutta l’anima è quella contro la vivisezione, che ritengo INUTILE e DANNOSA proprio perché “siamo fatti diversi”…e poi devo leggere che un mangime per cani non va bene se contiene parti inadatte all’alimentazione umana?
          Ma per favore…

          • Il fatto che nei casi di studio sia dimostrato che i cani alimentati in modo vegano/vegetariano godessero di salute “buona o eccellente” nel 100% dei casi e che questa percentuale si riduca proporzionalmente all’aumentare della carne nella dieta evidentemente per te non è un aspetto rilevante od oggettivo.
            Ovvio che il cane, come altri animali, in natura si nutrirebbe di carne… altrettanto ovvio che avrebbe un’aspettativa di vita molto inferiore e che, sicuramente, non si nutrirebbe di mucche o di tonni 😀
            Anche la maggior parte di noi umani potendo scegliere si alimenta con la carne (più che altro perché ci insegnano così fin da piccoli)… è innegabile però che buona parte dei nostri problemi di salute derivino da questo tipo di alimentazione.

            Il discorso sulla qualità del pet food industriale rispetto ad altri tipi di alimentazioni secondo me è un altro discorso che condivido e ritengo che sia “leggermente” lungo da affrontare via post su un forum.

            Vorrei poi controbattere riguardo alla tua domanda sul “perché un cane o un gatto” e sul fatto che potevo prendermi un pappagallo o altro.
            Sinceramente non capisco cosa c’entri con il discorso che sto facendo io: il gatto è scientificamente provato che non può stare senza carne… è un dato di fatto… il gatto lo alimento con la carne PUNTO
            Il cane, invece, è scientificamente provato che senza carne vive addirittura meglio (indipendentemente dal fatto che in natura sarebbe carnivoro)… se una persona decide per questo tipo di alimentazione, visto che fa solo del bene al proprio cane, dovrebbe essere elogiato da chi dice di mettere il cane al primo posto… a quanto pare però non è così… o sbaglio?
            (ah, ti farei notare che tra le altre cose ho anche scritto che al mio cane do crocchette di alta qualità a base di carne ;-))

            Concludo dicendo che proprio perché dici di aver studiato veterinaria dovresti essere interessata più di altri a questo tipo di discorsi ma, a mio modesto avviso, dovresti anche ipotizzare che col tempo si acquisiscono nuove conoscenze… anche i dottori fino a qualche anno fa erano convintissimi che fosse sbagliatissimo escludere la carne dalla dieta soprattutto per i bambini ma, guarda un pò, in base agli studi più recenti si stanno ricredendo in moltissimi e adesso sembra che le cose non siano esattamente così 😉

          • Nel 100% dei casi? Non è che hanno seguito solo i cani che facevano comodo alle statistiche? No, perché io conosco personalmente due cani a cui è stata somministrata una dieta vegana per convinzioni dei proprietari e vomitavano dal mattino alla sera. E’ come se una ditta di mangime xxx prendesse 100 cani sanissimi che consumano il loro prodotto e proclamino che il mangime è perfetto per il 100% dei cani.

          • si il consumo di carne negli umani è eccessivo. in realtà non siamo adatti a tale alimentazione perchè l’evoluzione tecnologica è stata più veloce della nostra.. e quindi essendo la carne qualcosa di ricco che una volt aveniva consumato quando cen’era… come tutte le cose che in genere se abusate fanno male…tendiamo appunto ad abusarne perchè rappresentano una risorsa preziosa…che in genere dovrebbe essere difficile da trovare ma che la teconologia e la ricchezza ci ha permesso di rendere disponibile sempre. il che fa male a noi e al nostro pianeta… la carne andrebeb consumata una due volte la settimana e consumato più pesce. Poi IO non mangio cadaveri per scelta mia ma non sono certo quella che ti fa battutacce e frecciatine mentre stai pe raddentare un boccone di fiorentina, è più facile che sia io a essere derisa per la mia scelta…

    • a parte che essendo un articolo ironico ci sta che si esageri… sennò non sarebbe ironico, ma si c’è da piangere.io ho i piendi in un po’ tutte le staffe, dagli agonisti agli animalisti ai cinofilosofi ai guri ai parchettari ai cinosportivi ai cucciolatori della domenica agli allevatori amatoriali e i grossi alle esposizioni… quindi capsico benissimo l’articolo che se fossi più brava a scrivere avrei potuto tranquillamente scriverlo io e la penso uguale a valeria. io però sono vegetariana (non vegana) dal lontano 1989 ma non mi sogno di imporre ad un animale carnivoro di non mangiare carne, mai che mai i gatti poi…

      • “[…] ma non mi sogno di imporre ad un animale carnivoro di non mangiare carne, mai che mai i gatti poi […]”
        Inviterei anche te a dare una letta a quello che ho linkato prima…. evidentemente non l’hai fatto perché avresti notato che tra cani e gatti ci sono comunque sostanziali differenze nutrizionalmente parlando 😉

      • Ah, per la cronaca, anch’io ho fatto un’affermazione simile quando qualcuno mi ha parlato di alimentazione vegan per i cani ma a quel punto ho anche detto: “hai qualche fonte a supporto delle tue teorie?” e lì ho visto (come mi è successo molte altre volte) che le mie convinzioni non erano delle verità assolute 🙂

        • tranquillo paolo, per non avere scompensi anche nella mia di alimentazione quando ho cominciato a non mangiar cadaveri…(per questo sono vegetariana) mi sono ben informata…MA siccome i cani sono carenivori non me ne frega una sega, è giusto che mangino carne e io non è giusto che glie lo vieto.e poi EVIDENTEMENTE ho detto mai che mai i gatti poi perchè SO che hanno esigenze differenti dai cani e sono ancora meno facili da “tenere vegan” EVIDENTEMENTE!

          • mah… non capisco il tuo sottolineare la parola EVIDENTEMENTE… forse volevi richiamare il mio “evidentemente” (scritto in minuscolo) del precedente post?
            Il mio “evidentemente” era stato scritto perché secondo me era “evidente” che se avessi letto l’articolo penso che non ti limiteresti a dire “i miei cani sono carnivori” ma magari avresti potuto intavolare una discussione un pò più costruttiva e magari anche con un linguaggio meno colorito del tuo ultimo post visto che non siamo così in confidenza 😉

            In ogni caso, come ho scritto in altri post, per me ognuno è liberissimo di fare le proprie scelte… a giudicare dalle reazioni di più di qualcuno qui (e non mi riferisco direttamente a te) la cosa non è reciproca 🙂

          • evidentemente da dove lo evinci che non mi sono informata? dal fatto che le fregnacce che dicono 4 fanatici non mi hanno convinta?evidentemente…

  13. Bellissimo articolo! Solo un commento: a vedere certi animali che girano al guinzaglio, non è del tutto vero che “i cani bruttarelli non piacciono”. 🙂

  14. Salve signora Rossi. Intanto metto subito in chiaro a quale categoria appartengo: sono un animalista atipico (nel senso che non mi dispiacciono i cani di razza, pur avendo adottato una meticcetta,e perche’ vorrei adozioni piu’ consapevoli), un corsista di un guru (non conosco il guru in questione: ne conosco gli adepti) senza ambizioni di diventare educatore e il figlio di una Sciuramaria. Ho fatto tombola, insomma! Lei ha parlato di problemi reali, molto seri anche (io vivo la realta’ animalista, che purtroppo, a volte e’ molto peggio di quanto lei descriva). Quello che mi chiedo io (e lo chiedo anche a lei, se puo’ aiutarmi) e’: chi mettera’ ordine in questo caos? A chi spetta fare le proposte, chi ha il “potere” di sistemare le cose? Fermo restando che un po’ di diversita’ di vedute non guasta, qui si fanno le guerre ideologiche a discapito del cane, e anche a discapito di chi vuole davvero capire come fare il bene del cane.
    Per concludere, le chiedo scherzosamente a quale categoria appartiene lei!
    Grazie.

    • Scherzosamente…a nessuna. Anzi, a quella dei “giornalisti cinofili”, categoria ufficialmente inesistente (anche se si sono tenuti corsi specifici di giornalismo cinofilo, qualche tempo fa: non so se se ne facciano ancora, ma erano molto interessanti!) con la quale quindi potrei pararmi allegramente il sedere.
      Se invece devo rispondere sinceramente…appartengo un po’ a tutte. Sono stata educatrice allevatrice e ho costretto i miei cani a venire in expo; sono stata addestratrice e ho rischiato di cadere nell’universo agonistico (però mi sono pentita quasi subito e sono fuggita); sono stata – e ancora sono, per certi versi, perché un po’ lo siamo tutti – Sciuramaria e sarei anche un po’ animalista, nel senso che mi piacerebbe un mondo più rispettoso verso tutti gli animali, anche quelli che servono all’alimentazione umana, che vorrei vedere almeno uccisi in modo pietoso dopo una vita dignitosa e soddisfacente.
      Per dire, i miei nonni in campagna avevano le galline: ma se ne stavano a razzolare tutto il santo giorno libere e serene, finché non veniva la loro ora…dopodiché, in un nanosecondo, passavano dall’aia al Ponte dell’Arcobaleno, senza neanche accorgersene o quasi. Ecco, mangiare quelle galline non l’ho mai trovato disdicevole: mangiare il pollo del supermercato, che potrebbe aver passato l’intera vita in una gabbietta e poi essere scaraventato vivo in un tritacarne, mi sconvolge decisamente di più.
      Insomma, sono stata (e in parte sono) tutto, meno che cinofilosofa. L’unica cosa che mi vanto di non essere mai stata, è talebana: quello no, mai, in nessun campo. Ma per il resto, non sono certo esente da vari passaggi negli universi che ho descritto!
      Chi metterà ordine in tutto questo, sinceramente non lo so proprio. L’ENCI potrebbe/dovrebbe mettere ordine nel mondo dei cani di razza pura (bellezza e lavoro), le associazioni protezionistiche (ENPA, LAV e compagnia bella) potrebbero/dovrebbero mettere ordine tra gli animalisti e forse anche un po’ tra le Sciuremarie (almeno fornendo quel minimo di cultura cinofila che manca completamente)…ma purtroppo, per quel che ho potuto vedere in questi miei “primi quarant’anni” di cinofilia, tutti questi signori vivono sul pianeta dei cani visti come macchine per far soldi.
      Forse potrebbe metterci un freno la politica, con leggi e regole precise da rispettare: ma…la NOSTRA politica?!? Mi vien da ridere. Anzi, da piangere, ma proprio con i singhiozzoni accorati.

    • “chi mettera’ ordine in questo caos? A chi spetta fare le proposte, chi ha il “potere” di sistemare le cose?”
      Nessuno, è un meccanismo inarrestabile che sta sputtanando la specie cane, che stava bene dove era cento anni fa, ovvero dove serviva, senza competizioni fasulle e senza denaro.
      Ora siamo come quando si scopre una nuova specie animale ma nel scoprirla la si distrugge.
      PS: gli animalisti promuovono indirettamente il randagismo tanto quanto gli allevatori seri promuovono i cagnari, perché il messaggio che parte da loro è: comprate solo cani di razza, selezionati, i meticci possono essere malati, non sono controllati… si legge dai siuri: cane di razza è bello, vediamo dove trovarne uno a poco. E prende il peggio del peggio

      La salvezza sarebbero i meticci selezionati (sani) di nessun valore commerciale se non quello delle spese di esami e vaccini, dove il resto (i soldi spesi in agonismo, mostre, etc) viene sostituito dalla passione dell’intenditore compagno del cane che fa nella sua vita, un paio di cucciolate.

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