giovedì 16 Gennaio 2025

La castrazione del cane maschio: verità e dicerie

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI –  Appena ho messo online l’articolo “La panacea del comportamentalista” mi è venuto in mente che però la “vera” panacea non è tanto l’integratore straconsigliato sul sito dell’ENPA, né altri farmaci di cui si fa ampio uso (e a volte abuso, secondo il mio punto di vista): la vera panacea, per moltissimi educatori, comportamentalisti e anche “normali” cinofili, è la castrazione.
Il tuo cane morde la persone? Castralo.
Il tuo cane è aggressivo con gli altri maschi? Castralo.
Il tuo cane scappa di casa per andarsi a trombare tutte le femmine del vicinato (o almeno, “nella speranza di”)? Castralo.
“Via le palle, via il problema” è diventato quasi un tormentone cinofilo.
Ma è davvero così?
Premetto che io sono genericamente favorevole alla castrazione (sia dei maschi che delle femmine), ma per problemi sanitari e non caratteriali.
I cani, infatti, non sono “programmati” dalla natura per restare sessualmente inattivi, né per fare la famosa “UNA” cucciolata o “UNA” monta nella vita (come in: “La cagna deve fare almeno una cucciolata, altrimenti si ammala”, o “Il maschio deve avere rapporti sessuali almeno una volta, altrimenti diventa nervoso e aggressivo”).

La verità, purtroppo per le convintissime Sciuremarie e per i cuggini che le consigliano in tal senso, è che la femmina che fa una singola cucciolata ha la stessa probabiltà di sviluppare piometre e tumori di una cagna che non si è mai accoppiata. Quanto al maschio, che si accoppi o meno è del tutto ininfluente sul lato sanitario: di quello caratteriale parleremo tra poco, anche perché questo è proprio l’argomento dell’articolo.
Sta di fatto che nel maschio, con la castrazione, si prevengono  in modo efficace e sicuro le patologie prostatiche e testicolari, che purtroppo sono assai frequenti nei cani anziani. Si dirà: lo sono anche negli uomini, ma non per questo provvediamo alla nascita  con una bella sforbiciata!
Vero. Ma è anche vero che nell’uomo c’è una serie davvero infinita di problemi culturali e psicologici legati alla virilità (che invece il cane ignora completamente).
Un uomo non virile si sente (e viene considerato) un povero menomato, un derelitto, un paria. Un cane castrato si sente un cane, punto e basta.
Non gli viene voglia di saltare addosso alle cagnette, ma se è stato castrato in età giovanile non sa neppure cosa significhi avere quella voglia lì, quindi ne ignora l’esistenza e non può sentirne la mancanza.
Se invece viene castrato in età più avanzata, di solito (non proprio sempre-sempre, come vedremo tra poco) smette di pensarci e basta: solitamente migliorando di molto, e non certo rovinando,  la propria serenità interiore (come invece accadrebbe a un maschio a due zampe, che passerebbe il resto della vita pensando a ciò che ha perduto)…e a chi adesso sta per chiedermi “Ma l’hai mai chiesto al cane, come si sente?”, rispondo che avendo la presunzione di parlare discretamente il canese, sì, gliel’ho chiesto, se non sentisse la mancanza del sesso.
E il cane castrato mi ha risposto: “Sesso? What’s sesso?”.
Scherzi a parte, siamo quasi tutti in grado di capire se un cane è felice o meno, se è nervoso, stressato o rilassato: non c’è neanche bisogno di essere poi così esperti in canese: e il cani castrati sono cani evidentemente rilassati e felici…a meno che, ovviamente, non abbiano altri motivi per non esserlo.
Per questo motivo sono tendenzialmente favorevole alla castrazione dei maschi: in teoria lo sarei ancor più che a quella delle femmine, perché quest’ultima richiede un intervento decisamente invasivo (mentre l’orchectomia è una sciocchezzuola dal punto di vista chirurgico). Però le femmine intere sono a rischio di tali e tante patologie, che alla fine sterilizzandole si sceglie il male minore.

Nonostante  tutto ciò che ho detto, nonostante io sia davvero favorevole alla castrazione… non mi va proprio giù che questa venga proposta come soluzione di problemi comportamentali che, almeno nel 50% dei casi, essa NON RISOLVE AFFATTO.
Lo so che può sembrare un’accademica ricerca del pelo nell’uovo, visto che alla fin fine il risultato è lo stesso (ovvero: anche se si castra per cercare di eliminare un problema di comportamento, si fa comunque un piacere al cane dal punto di vista sanitario): perché in realtà a me non sembra proprio la stessa cosa.
Sarà che mi è rimasta la mentalità allevatoriale, sarà che ho la fissa della “razza ariana” (come mi dicono gli animalisti), o semplicemente che ci tengo alla riproduzione di cani sani, tipici e caratterialmente corretti (come penso io)… ma a me salta la mosca al naso, per esempio, quando sento dire che il veterinario X o il comportamentalista Y (o la figura XY, che riunisce entrambe le qualifiche) ha consigliato la castrazione di un maschio sano, bello, dall’ottimo carattere, che quindi potrebbe dare molto di buono ad una sua eventuale progenie, solo “perché litiga con gli altri maschi”.
Embe’?
Che un maschio litighi con gli altri maschi, santapupazza martire, è nor-ma-lis-si-mo!
Ad eccezione di pochissime razze (cani da compagnia, cani selezionati per lavorare in muta), i maschi tendono a litigare: ma non sempre e non solo per problemi sessuali. In realtà la motivazione più frequente sono i conflitti gerarchici: ma siccome le nuove cinofilosofie vogliono insegnarci che le gerarchie non esistono, che i cani dominanti sono un’invenzione di quei cretini (a cattivissimi) addestratori “di una volta” e che i cani ambiscono solo a vivere tutti insieme appassionatamente…allora una scusa la si deve pur trovare, quando due maschi si azzuffano. E troviamo quella del sesso, che non solo viene bevuta da tutti ma addirittura compiace alcuni proprietari (a loro volta maschi). “Eheheh…il mio cane è un gran mandrillo!” , li senti dire con aria tronfia e soddisfatta. Come se fosse chissà quale punto di orgoglio.
E’ un po’ la stessa aria con cui, fino a qualche mese fa, li sentivi dire “Eheheh…ma dai, in fondo…beato lui!”, quando si leggeva di un Presidente del Consiglio che se la faceva con le minorenni (e di fronte a questi atteggiamenti a volte mi vien da pensare che quella di castrare i maschi umani appena nati non sarebbe poi un’idea così malvagia… ma torniamo ai cani, che è meglio).

Se tutti i problemi comportamentali fossero realmente legati al sesso, al desiderio e alla competizione sessuale…allora sì, la castrazione potrebbe essere la soluzione più corretta.
Solo che:

a) così non è. Forse i maschi a due zampe penseranno “solo a quello”, ma i cani no. I cani, al sesso, ci pensano se c’è odore di cagnetta in calore nelle vicinanze: in caso contrario, il sesso è l’ultimo dei loro pensieri e le loro priorità sono altre (tra queste le già citate gerarchie, ma anche la territorialità, la possessività e molti altri fattori che con i testicoli non hanno molto a che vedere, tant’è vero che esistono anche nelle femmine);
b) il testosterone, primo responsabile di tutti gli impulsi legati alla sessualità, NON è secreto soltanto dai testicoli, ma anche dalla corteccia surrenale. Quindi non è proprio possibile eliminarlo tutto. E’ vero che i testicoli ne producono la maggior parte ed è vero che la loro asportazione azzera quasi completamente la libido e tutte le altre manifestazioni legate al sesso…MA se il cane ha già montato, per esempio, e si ricorda “come si fa”, il testosterone prodotto dalle surrenali potrebbe essere sufficiente a dargli l’impulso a riprovarci. Non che possa mettere incinta alcuna cagna, ovviamente: gli spermatozoi sono prodotti solo dai testicoli, quindi il cane castrato è sicuramente sterile; però l’intenzione potrebbe rimanere. E se rimane quella, può rimanere anche la competitività verso gli altri maschi (con conseguenti risse);
c) il cane, come l’uomo, non è soltanto il risultato di interazioni chimiche. Ha anche un cervello che ragiona, pensa, ricorda, collega, trae deduzioni. Sì, d’accordo, “tutto” è regolato dalla chimica, anche le emozioni: ma pensieri ed emozioni non sono mai il risultato diretto di UNA singola sostanza chimica, bensì di interazioni complesse e talora difficilissime da individuare. Quindi, anche se togliessimo completamente di mezzo il testosterone, e anche se solo questo fosse stato, per esempio, alla base del fatto che il nostro cane litiga col cane del vicino, non è assolutamente detto che non potrebbe continuare a litigarci esattamente come prima, anche se magari con una motivazione diversa. Ovvero: prima litigava perché vedeva in lui un competitore sessuale nei confronti della cagnetta di casa? E adesso ci litiga perché gli è antipatico! Perché sono anni che si scanna con lui e – un po’ come nelle faide familiari umane – non ha neppure più bisogno di ricordarsi PERCHE’ ha cominciato a scannarcisi: appena lo vede gli partono i cinque minuti, punto e basta. d) infine, l’aggressività verso le persone non è praticamente MAI legata al testosterone, ma lo è quasi sempre a motivi ambientali (intesi, solitamente, come errori umani: mancata impregnazione e/o socializzazione, isolamento sociale, maltrattamenti eccetera): quindi potete tagliar via palle da qui all’eternità, ma il cane resterà aggressivo e mordace a meno che non riusciate ad andare alla fonte del problema, affrontarla e risolverla.

In pratica, l’unico vero problema comportamentale per il quale può essere indicata la castrazione è il comportamento fuggiasco, ma SOLO se abbiamo l’assoluta certezza che abbia una motivazione sessuale (e non sempre è così). I problemi di aggressività verso gli altri cani sono un terno al lotto: possono risolversi in alcuni casi, ma anche rimanere immutati o addirittura peggiorare.
I problemi di aggressività verso le persone rimangono immutati in una percentuale altissima di casi, tanto da far pensare che la castrazione serva solo alle tasche del veterinario (e neanche tanto, perché non si tratta di un intervento granchè costoso).

Ripeto e sottolineo: NON sono contraria alla castrazione. Anzi.
Non sono contraria e mi fanno pure incazzare a morte gli umani maschi che, quando gli ventili l’ipotesi (magari per motivi sanitari serissimi), si aggrappano ai propri attributi come se stessi parlando di tagliare via i loro e non quelli del cane.
Sono contrarissima, però, alla castrazione per motivi sbagliati, specie quando la si usa per “prendere una scorciatoia” evitando di affrontare una terapia comportamentale che richiede impegno, tempo e vera competenza; o quando si illudono i proprietari di avere la chiave giusta e sicura per risolvere un problema, quando sarebbe più onesto dire che c’è – quando va bene – un 50% di possibilità di riuscita; o quando si tagliano via pezzi di cane perché non si ha tempo/voglia/desiderio di dedicare al cane l’attenzione giusta, di creare il rapporto giusto, di provare a capirlo e a farsi capire da lui.

La nostra società, purtroppo, ormai è fatta di scorciatoie. Perfino i rapporti tra genitori e figli sono diventati una questione di “presto, anzi subito e bene”.
Il bambino è un casinaro perché ha un’intelligenza pronta e vivace e quindi si annoia a fare le solite cose? Diagnostichiamogli una bella sindrome da iperattività e rincoglioniamolo di psicofarmaci.
Il cane si comporta da cane e non da peluche, come avevamo forse sperato al momento dell’acquisto? Rincoglioniamo di psicofarmaci anche lui, che così si mette un po’ tranquillo. E se questo non dovesse bastare, ZAC! Via le palle (soluzione per il momento non contemplata per i bambini…ma forse è solo questione di tempo).
Ora, d’accordo che l’orchectomia (termine scientifico per “vialepalle”) è un intervento di routine, poco invasivo e dal decorso post-operatorio veloce e quasi del tutto indolore: però sempre di intervento chirurgico si tratta.
Allora, se lo facciamo per evitare problemi di salute nel cane in età avanzata, mi sta bene: si valutano i pro e i contro, si decide se valga la pena di infliggergli un fastidio oggi per evitargli una patologia devastante domani…e poi si sceglie. Ma pensando al  suo bene, non ai nostri porci comodi.
Se lo facciamo per i nostri porci comodi, allora non solo non mi sta bene per niente, ma invito anche tutti i proprietari di cani maschi a ricordare che la stragrande maggioranza dei problemi comportamentali NON si risolverà affatto con l’intervento, o si risolverà solo in minima parte. Perché il cane, come l’uomo (o almeno si spera: su certi uomini la mano sul fuoco non ce la metterei…) non è fatto solo di testicoli e di testosterone e non ragiona solo con quelli.

DICERIE MISTE SULLA CASTRAZIONE DEL MASCHIO

1) il maschio castrato ingrassa come un porco
FALSO. Il maschio castrato potrà avere (non è cosa certa, ma solo probabile) un rallentamento del metabolismo: ma basta ridurgli leggermente la razione di cibo, o aumentare l ‘attività fisica, per azzerare il problema.

2) il maschio castrato viene montato dagli altri maschi perché viene scambiato per una femmina
VERO che a volte venga montato (ma succede anche ai cani interi), FALSO che lo scambino per una femmina. Io vorrei capire perché siamo pieni di cinofilosofi che considerano i cani come geni capaci di laurearsi in neurochirurgia, ma nello stesso tempo li considerano dei completi deficienti. Un maschio castrato viene scambiato esattamente per ciò che è: un maschio castrato.
Il che significa che alcuni soggetti dominanti,  ritenendolo meno competitivo sessualmente, vorranno esserne ben sicuri ed effettueranno su di lui il gesto della monta per accertarsi che accetti la loro dominanza.

3) il maschio castrato diventa apatico, triste, musone (e chi più ne ha, più ne metta)
FALSO al 300%. Il maschio castrato può essere un cane attivo, dinamico e sportivo come qualsiasi altro. Il motivo di certi “musi lunghi” è legato – nella stragrande maggioranza dei casi – all’atteggiamento del proprietario (specie se uomo) che comincia a considerarlo un “poverino” e a trattarlo come un invalido. Il cane sente questo cambiamento nei modi del suo umano e comincia a convincersi di essere davvero caduto in disgrazia. Non sa perché, ma si adegua all’immagine che gli altri hanno costruito di lui. I cani castrati e trattati “come prima” si comportano – immancabilmente – “come prima”.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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39 Commenti

  1. Non è vero che I maschi sentono l’odore della cagnetta in calore solo nelle vicinanze. Possono sentirlo anche a chilometri di distanza in realtà, perché hanno l’olfatto molto sensibile, e sviluppato.

  2. Ma è risaputo che i problemi di gerarchia, territorialità e possessività vengono molto ridotti nei cani maschi se vengono fatti castrare. Perché il maschio è molto più territoriale, dominante e possessivo della femmina proprio a causa del testosterone. Quindi è inutile dire che la castrazione non serve a ridurre questi problemi di aggressività.

  3. Cioè mi spiego meglio.. se i problemi di dominanza, gerarchia e territorialità non dipendono dal testosterone perché anche le femmine possono essere a loro volta dominanti, gerarchiche e territoriali esattamente come i cani maschi, come mai in linea generale i maschi sono spesso e volentieri molto più litigiosi delle femmine?? Se non dipende dal testosterone da cosa dipende allora?

  4. Avrei una curiosità da togliermi.. leggendo questo articolo ho notato che si dice che i problemi legati alla dominanza, gerarchia e territorialità non vengono risolti con la castrazione, e lo dimostra il fatto che anche le femmine come i maschi possono essere a loro volta territoriali, gerarchiche e dominanti. Ma allora come mai in genere i maschi sono molto più litigiosi delle femmine?? Se non dipende dal testosterone per quale ragione loro sono molto più attaccabrighe delle femmine? Giusto per capire…

  5. Da quello che leggo allora non ha nessun senso che io castri io mio cane di 4 anni, meticcio di 40 kg., tanto continuerà a fare il pazzo ogni volta che andremo in giro e sentirà una cagnetta in calore….questa cosa mi devasta….

  6. Buongiorno, ho preso un cane di 1 anno dal canile con obbligo di castrazione. Avendo una cagna femmina ho accettato per non ritrovarmi cucciolate o sentire il maschio impazzire. lei è in calore e inizialmente lui non era castrato ma non la cercava più di tanto, da due giorni l’ho castrato ed è impazzito, cerca sempre di montarla, piange, la segue sempre. è normale? io avevo letto che si tranquillizzavano, lui è diventato peggio di prima

  7. Alla luce di questo articolo, e del fatto che i maschi è normale che litighino tra loro, ebbene vi chiedo: è una cosa buona e giusta far convivere in casa 2 maschi interi, di cui il primo di 2 anni, il secondo arrivato molto più anziano? dovrò sempre vedermeli a fare le lotte gerarchiche, anche se assolutamente non violente, ma potrebbero causare stress ai 2 cani?

  8. Articolo illuminante direi, in un momento topico per la decisione sul se castrare o meno un (altro) dei miei tre maschi meticci. Momento topico perché é da oltre un mese ormai che combatto invano con le sue fughe d’amore. Ha conosciuto una cagna padronale in calore che abita a meno di un km da me, e da allora prima sono scappati e spariti nel nulla per dodici giorni, poi ritrovati grazie a segnalazioni, abbiamo deciso di farli incontrare ogni giorno per più di due ore. Purtroppo non bastava, perché appena riusciva a liberarsi dal mio controllo, scappava e andava da lei. Quindi si è deciso di lasciarlo libero di decidere dove stare. E lui aveva scelto la casa della femmina. Ora, purtroppo i proprietari della villa dove vive la femmina, non vogliono che il mio cane stia li, per cui ho evitato di andare a riprenderlo per l’ennesima volta e ho fatto in modo che tornasse lui verso casa per poi accoglierlo. Così è stato anche se è arrivata pure la femmina ( che ho riconsegnato ai padroni). Oggi, non è ancora scappato (non voglio più tenerlo alla catena come le scorse settimane) e ieri sera é uscito e rientrato quando l’ho richiamato. Sicuramente la foga é passata ma, a parte questo problema recente, tra lui e l’altro maschio non castrato non corre buon sangue, nel senso che l’anno scorso si sono presi più di qualche volte (in due contro uno , poi uno l’ho castrato e dopo un po’ di tempo il problema tra due di loro é svanito, mentre persiste tra i due integri). Nonostante ciò, ho soprasseduto e non l’ho castrato, primo perché la mia coscienza mi diceva che dovevo provare a risolvere il problema diversamente, visto che con la castrazione non è detto che talk problemi si risolvano; in secondo luogo perché dovrei anche castrare l’altro maschio….insomma, non so ancora che decisione prendere. E se avessi bisogno di un medico comportamentale serio, non saprei proprio a chi rivolgermi. Grazie

  9. L’arcaico, prolisso, ininterrotto, arbitrario, tendenzioso, opportunistico, sadico, vanesio, prosaico e vile processo di manipolizzazione che l’uomo sempre esercita su altri animali, è una realtà profondamente radicata e germinalmente diffusa, che desta in me forte risentimento, e urgente volontà di critica; – fenomeno che argomentazioni opinabili, teleologie meramente partitiche, e cognizioni logistiche solo opzionali non bastano affatto a giustificare, costituendo anzi espressione evidente dei motivi, discutibili se non deprecabili, assurti a fondamento giustificazionistico del suo indefesso perpetuamento. Non sono un animalista; non mi identifico in alcuna categoria ideata da umane culture. Ma il sostenimento della castrazione animale – postumo al già contestabile assoggettamento all’uomo [cosiddetto addomesticamento] di altri animali, così privati della loro naturale contestualità e spesso ridotti ad elementi del sistema di antropiche logiche culturali – è sufficiente a rendermi misantropo.
    E’ palese che gli individui dediti allo studio e all’allevamento di altre forme animali, si rivelino spesso inadeguati alla cura e alla comprensione profonda di ciò che dovrebbe rappresentare la sostanza del loro lavoro, della loro passione. Vano è conoscere la struttura anatomica o psicologica di un cane, laddove manchi un’auto-consapevolezza etica e filosofica disponente i necessari mezzi di giudizio e discernimento in merito a questioni consimili. Castrare deliberatamente un animale è atto becero, coatto e coercitivo:
    – avverso alla naturalità costitutiva animale, e intenzionato: più grave e malsano, quindi, del corso inevitabile e, in un certo senso, fisiologico di solo eventuali insorgenze patologiche [chi sia di altro avviso, corra subito a tagliarsi una gamba, onde evitare future fratture; similmente, agli estremisti convinti: che si suicidino, per ovviare al rischio di morte!]
    – razzista, tirannico, censurante [per quanto concerne la volontà di reprimere atteggiamenti “dominanti”] : perché negante la possibilità di naturali espressioni comportamentali caratterizzanti il senso essenziale della specie e attestanti le indispensabili differenze individuali tra cane e cane. Se questo fosse lecito, sarebbe finanche legittimo inibire ogni istinto animale che sia sana espulsione di forza e vigore. Ciò denota che molti uomini arriverebbero a snaturare il senso intimo di un animale, purché ciò si addicesse al disegnino ipocrita e dittatoriale della loro finta quiete civile.
    – Poi, il problema del sovraffollamento stradale di cani randagi esiste solo a causa dell’uomo, perché ha monopolizzato ogni sostanza naturale di cui i cani avrebbero potuto cibarsi, se solo fossero nati in contesti selvatici adeguati – dai quali, sempre per opera dell’uomo, sono stati dislocati e alienati -, dove la morte sarebbe incorsa solo per cause di selezione naturale, e non per mezzo dei pneumatici di un’automobile, né, virtualmente, in virtù di un’asportazione fallica.
    – Per quanto afferisce alla differenza tra le ripercussioni della castrazione sul piano psicologico umano e su quello canino: che l’universo psicologico del cane sia avulso dalle farraginose, degenerative, prolisse ansietà di cui l’uomo soffre circa la sua precaria virilità, non giustifica secondo alcuna logica di degno senso l’abietta scelta della castrazione. Assumere la suddetta differenza a fondamento motivazionale della volontà di castrazione, denota solo quanto l’uomo sia chiuso nei suoi patetici schemi mentali, quanto sia vittima dei sistemi linguistici e del giudizio sociale; infine, quanto sia alienato, per questo, dalla Natura, la quale andrebbe rispettata a prescindere da biasimevoli deduzioni derivabili da inopportune comparazioni tra la psiche umana e quella diversamente animale. A titolo esemplificativo: un fiore non soffe, se lo pesto, ma non è, questa, una ragione valida perché io lo pesti.
    Questo il mio commento. Grazie di aver letto. Mi auguro che la blogger abbia la franchezza e l’onestà di non censurare il mio pensiero alla stregua di coloro che censurano l’identità materiale e sessuale animale.

    • ma chi ti censura? invidio molto chi ti ascolta ogni giorno, sarà felicissimo di un enorme prolassità per esporre teorie basate sui “se”, su una praticamente nulla conoscenza del mondo canino, di una scarsa coscienza sociale che impedisce di comprendere quale sia la conseguenza della mancanta sterilizzazione. Nessuna scia chimica piove su di te per zittire la tua coscienza, ma dovresti da solo censurarti. E se non hai un cane prendine uno castrato o meno e vacci a spasso, ti aprirà un mondo

  10. Molto interessante questo articolocome al solito del resto.ho una domanda da porre sul mio carlino che ha un anno e due mesi….la sera lo porto al parco a giocare con altri cani e il suo unico interesse è andare a molestare tutti cani giovani intorno ai 5/6 mesi, sia che maschi che femmine…inizia a montarli ed ad inseguirli ininterrottente oltre che a leccare i genitali senza sosta…oltre che ad essere veramente imbarazzante per me lo è anche per il proprietario del mal capitato cucciolo.il mio carlino vista la razza non è affatto aggressivo ne pericoloso ma molto fastidioso e non la smette un attimo va avanti fino allo sfinimenro. Ne ho parlato al veterinario il quale mi ha consigliato di sgridarlom a non serve a nulla…lui non mi sente sembra su un altro pianeta…allora il vet mi ha consigliato di fare un ciclo di pastiglie che abbassano il testosterone….non vorrei arrivare ai farmaci ne castrazione in quanto concordo con voi sul fatto che debba essere fatto solo a scopi terapeutici.dimenticavo ho anche interpellato una coportamentalista della mia citta facendole vedere il cane e spiegandole il problema….non mi è stat affatto d aiuto..voleva che le facessi dei filmati del mio cane al parco…sarò grata se vorrete darmi dei suggerimenti….

  11. Castrare e sterilizzare per evitare altri cuccioli e cani che finiscono poi nei canili o uccisi, mi sembra un’ottima ragione.

    Si ricollega all’articolo di ieri “il mio cane è libero…se poi si fa ammazzare o mette incinta mille cagnette…..”
    Se poi tutti voi tenete sotto stretto controllo gli animali e non create problemi agli altri, allora è solo questione di civiltà.

  12. Spesse volte mi arrivano richieste di consigli sulla castrazione dei cani a scopo comportamentale… la risposta che do è sempre la stessa: se un cane è stronzo lo è prima e dopo la castrazione!
    Poi possiamo discuere sui motivi della stronzaggine! 😉
    Inoltre confermo un altro aspetto. Un maschio che vedo spesso, che è stato sterilizzato da grandicello per problemi di salute e che aveva già avuto modo di provare i “piaceri della vita”, qualche tempo dopo l’intervento s’è montato una femmina in grande scioltezza! Magari se l’avessero avvisato… 😀
    Troppi cuggini in circolazione… non si potrebbero castrare loro che così non si riproducono più e smettono di fare danni? 😉

  13. Capisco in parte Dario ed Edoardo….ora vi racconto perchè.Durante una lite il mio cane al gunizaglio fu ferito da un cane sciolto(tanto è buono non si preoccupi!).Subito non mi accorsi di nulla poi vidi delle gocce di sangue nell’urina….PANICO!Andai subito dalla vet. ed il mio compagno era mooolto tranquillo e sicuro e continuava a ripetermi che era una mia impressione e che mi sbagliavo…vabbè!Durante la visita invece vedemmo chiaramente che aveva 3 graffi da zampata proprio lì…insomma nel pene ed era per questo che sanguinava soprattutto mentre urinava….a questa scoperta il mio compagno subito impallidì e poi scoppiò a piangere come un bambino perchè….MAI TOCCARE GLI ATTRIBUTI E TUTTO IL RESTO AD UN UOMO!Io vedendolo così un pò mi venne da ridere perchè non era in verità molto grave ma per un uomo…..DEI GRAFFI LI’ ERANO INCONCEPIBILI!Ma come gli dissi, non ero io quella esagerata?No no, mi rispose, non sai quanto gli può far male povero cucciolotto, io lo capisco!ahahahahahaha, se ci ripenso mi viene ancora da ridere!Questi uomini!Forse è vero…il mio prossimo cane sarà femmina, almeno eviterò questi coinvolgimenti che non capisco del tutto e forse non capirò mai:-)!

    • io la sto provando ora, la mia veterinaria me l’ha consigliata prima della castrazione definitiva. Il mio cane continua ad impazzire per le cagnette in calore, l’unica cosa che ora è più giocherellone…vedi tu….

  14. il mio dogo argentino non essendo idoneo per la riproduzione (ha avuto la rogna) il 20 di questo mese verrà castrato. inutile fargli patire la sfilata delle cagnette in estro…

  15. no no non ci siamo…la motivazione più valida e scientifica per NON sterilizzare me l’ha data il mio vicino:”ma poi puzza!”. Merita un posto nelle cugginate! 🙂

  16. alleluja!!! 🙂 ah ma io spero che questo articolo lo leggano i veterinari! comunque… il mio maschio è castrato. meticcio, sano, cresciuto in negozio con un via vai di cagnole in calore che venivano in toelettatura. io credo di avergli fatto un favore, non solo per la questione della salute 🙂 castrato ad un anno e due mesi, non ha mai montato, a parte winnie the pooh, tutt’ora riconosce le cagne in calore, cerca di montarle ed entra in competizione con altri maschi se c’è una cagna in calore. e riconosce ancora anche winnie the pooh 🙂 se c’è in struttura una cagna in calore LO SO vedendo il comportamento del mio cane. non condivido totalmente il discorso dell’atteggiamento degli altri maschi: nei confronti del mio cane è cambiato e la monta in diverse occasioni (per lo più da parte di retriver) non è rituale, ma monta vera e con erezione. sicuramente non viene scambiato per una femmina, non ha le palle ma il comportamento e la testa dice maschio. però è anche vero che la situazione ormonale è molto simile a quella delle femmine in cui “tutto tace” tranne per i periodi di calore… anche la femmina è sterilizzata ed entrambi sono in perfetta forma, nemmeno un grammo di troppo. però qua apro una parentesi: a parità di movimento ed attività, inizialmente entrambi sono ingrassati… per ragioni che non hanno nulla a che vedere con il peso, ho eliminato il cibo industriale e sono passata al casalingo SENZA carboidrati complessi e i cani sono tornati in forma, anzi meglio di prima, perchè non hanno mai avuto muscoli così belli. perciò credo che ci possa essere la probabilità che la castrazione e la sterilizzazione in qualche modo possano contribuire all’aumento di peso, insieme ovviamente alla poca attività fisica e un’alimentazione ricca di carboidrati complessi…

  17. Condivido in pieno: vivo con un cagnino adulto castrato dagli ex proprietari perché si pensava scappasse per andare a cagnette.
    Ha risolto qualcosa la castrazione? NO. Lui scappava lo stesso, infatti l’ho trovato in strada (e poi me l’hanno ceduto).. da quando ha cambiato vita non scappa più, perché é FELICE, ma soprattutto… in testa, le palle (alias “i testicoli”).. le ha eccome! Altro che castrato! Non a caso fa Baruffa di cognome 😉

    • Silvia, quello che in italiano (e probabilmente in altre lingue di analoga cultura sessita, almeno in passato) chiamiamo “avere le palle” nulla ha a che vedere con il possesso o l’ablazione delle gonadi maschili 🙂

  18. Brava Valeria, come sempre! Leggere ciò che scrivi è sempre un grande piacere, oltre che un divertimento per il tuo stile e la tua spontanea simpatia.
    Peccato che non tutti i proprietari di cani (in particolare le sciuremarie ed i vari sciurmario) leggano Ti presento il cane!
    Come fare a scalzare lo zoccolo duro dell’ignoranza cinofila?

  19. Articolo come al solito ineccepibile e incontestabile… ma io continuo ad aggrapparmi ai miei attributi come nella foto “pallecorna” al solo pensiero di castrare il mio cane 🙁
    Sono irrimediabilmente maschio.

  20. Io ci aggiungerei anche un altro motivo (e non l’ultimo della lista) per castrare (o sterilizzare come si dice pudicamente oggi) il cane.
    Secondo me andrebbero sterilizzati tutti i cani maschi non destinati alla riproduzione (tutti i meticci per esempio, ma non solo). Perché se hai una cagna, del calore te ne accorgi prima che sia fertile e la puoi tenere controllata per quei 20 giorni due volte l’anno, passati i quali puoi lasciarla libera e felice senza guardarla continuamente a vista. Ma se hai un cane maschio non hai nessuna avvisaglia (l’odore della cagna in calore a un chilometro tu non lo senti) e per essere sicuro che non si accoppi dovresti tenerlo perennemente al guinzaglio o in luoghi recintati e controllati.
    Il fatto che invece succeda il contrario (cagne sterilizzate e maschi interi) secondo me non è affatto logico, ma deriva da un’ennesima umanizzazione (o impostazione egoistica, come si preferisce). Quella che ci deve “stare attenta” è la femmina (o chi per lei) e l’importante è che “non nascano bastardini a me” e non che non nascano e basta.

    Ieri il mio cane (castrato) giocava con una cagnolina (del vicino) metà di lui: si divertivano molto… a un certo momento ha fatto il gesto della monta (non so perché, per quel che ne so poteva essere in calore, ma anche no). In quel momento ho pensato come mi sarei sentita se fosse stato intero… e quante cose avrei dovuto proibirgli.

    Se si è responsabili, io credo, ci si devono porre anche questi problemi, in relazione all’ambiente in cui il cane vive (se sta sempre al guinzaglio non c’è problema). Non si può pensare sempre che “ci deve pensare il padrone della cagna” (anche se sarebbe meglio che le cagne in calore non se ne andassero in giro libere, ma finché così non è…)

    Il mio cane è meticcio e ha una brutta displasia: non deve riprodursi assolutamente. Sterilizzandolo io sono convinta di avergli tolto un pensiero, di avergli assicurato un vita più serena (a lui, non a me).

      • Sinceramente finchè il mio cane (meticcio maschio) stà bene NON vedo proprio l’utilità di asportargli una parte del corpo sana che la natura gli ha donato… ok è vero al parco devo stare attento con le femmine, ma se non sono in calore non vi è perciolo, fa semplicemente il gesto della “monta” per stabilire la sua dominanza… Tutte cose perffettamente natuarali. State umanizzando il problema. Quando mi chiedono “pechè non lo castri?!” rispondo datemi dei buoni motivi… Castrazione solo in casi di problemi FISICI. Se mi dite per evitare malattie future probabili, allora asportiamogli tutti gli organi non essenziali che potrebbero causare malattie…fuori di testa!! Il cane è una animale NON un oggetto modificabile a nostro piacimento.

        • Edoardo, di organi non essenziali che possano sviluppare tante patologie quanto gli organi sessuali, a dire il vero, ce ne sono ben pochi.
          Nonostante sia d’accordo (come credo si sia capito dall’articolo) col concetto di “non castrare ad capocchiam”, è anche vero che la prevenzione sanitaria “è” un buon motivo, almeno per chi ritiene che “prevenire sia meglio che curare”… e soprattutto perché le patologie dell’apparato riproduttore sono difficili, e a volte impossibili, da curare. Poi si può sempre sperare in bene, questo è certo: però la tua obiezione non sta molto in piedi, perché: a) è vero che praticamente ogni parte del corpo teoricamente può ammalarsi, ma statisticamente la prostata nei maschi e le mammelle nelle femmine sono di gran lunga le più soggette a sviluppare patologie gravi (tumori) in età adulta-avanzata; b) perché forse queste sono proprio le uniche parti non essenziali, nel senso che non incidono assolutamente sulla qualità della vita del cane.
          Chi però non ritene che questi siano motivi sufficienti…allora fa benissimo a non castrare nessuno, né maschi né femmine. Castrare “per comodo” è – a mio avviso – una cosa molto stupida.

      • Giampi… nel tuo commento è insito il concetto che “quelli non destinati alla riproduzione” potrebbero un giorno venir buoni come riproduttori… 😉
        che però è tutto un altro discorso

    • beh…il mio meticcio non è castrato, sente l’odore delle femmine in estro a 20 km e credo, data la sua provenienza ed il suo atteggiamento moooolto propenso all’accoppiamento, che abbia già montato.Se lo castrassi adesso non credo che risolverei a breve o forse mai tutti i tentativi di fuga, gli ululati e le annusate a terra alla ricerca dei sentieri dove la cagna in estro è passata.Quindi, anche per un fattore medico, sono molto molto molto più propensa alla sterilizzazione delle femmine che alla castrazione dei maschi!Anche perchè mi spiegate che senso ha portare a spasso una cagna in calore e farle girare tutto il paese?Risposta:non capire un tubo e mandare in tilt tutti i maschi, anche quelli idonei, diciamo così, all’accoppiamento.Io ho visto gente che non incontro MAI in giro, portare fuori la cagna solo quando è in calore, perchè….poverina la vedo più agitata e allora le faccio fare un giro più lungo!Ecco brava!Sterillizzando le femmine non idonee si risolvono tanti più problemi rispetto alla castrazione dei maschi(per carità concordo con l’articolo!)dove non sempre si hanno certezze sui mutamenti che ciò comporterebbe!Inoltre la percentuale di tumori alle mammelle e di piometra è di gran lunga maggiore rispetto alle patologie prostatiche….l’orchite da non accoppiamento non l’ho mai sentita, la piometra invece….
      P.S.Bell’articolo!

      • Tenere sotto stretto controllo (casa e guinzaglio) la cagna in estro, sono d’accordo, tenerla segregata perché non turbi i maschi… beh…
        Se il giro più lungo le agita di più non va fatto, ma se la calma o comunque le fa piacere, ci pensino i padroni dei maschi a gestirseli. A ciascuno il suo…
        Anche chi ha una femmina ha diritto di non sterilizzarla e di pensarla come la pensa Edoardo per i maschi.

        • Si che ne ha diritto, ma non ne ha coscienza!Forse non mi sono spiegata:non parlo, per carità, di segregazione, ma non vedo perchè portarla a spasso solo in estro.Secondo:come faccio a non far ululare il mio cane in casa?Con un cerotto in bocca?Terzo:vivrò a ulla, ma parlo di cagne non di razza e che quindi non capisco il perchè della non sterilizzazione.Quarto: nel mio caso castrando il mio non risolverei quasi nulla.Quinto:e perchè anzichè pensare a tranquilizzarla facendola scorrazzare non si concentra sulla sua salute?Non è che con la mega passeggiatona poi si riduce il rischio di piometra o di tumori mammari eh!LO SCAMBIO DI IDEE MI FA SEMPRE PIACERE:-)ma vuoi o non vuoi la salute di una femmina che non si accoppia è di gran lunga più a rischio di quella di un maschio intero.Poi giustamente il maschio me lo gestisco io ma sai….l’odore di una femmina in calore il cane lo percepisce a km di distanza.Grazie per lo scambio:-)

      • Be’ ma scusa se uno a una femmina che sarebbe adattissima alla riproduzione, e perciò vuole tenerla intera, secondo te dovrebbe sterilizzarla per “non mandare in tilt i maschi”? E tenerla i 20 gg del calore senza uscire può andare bene se hai una cagna pigra che ama stare sdraiata, ma se hai una cagna attiva, che ama correre, che si innervosisce se non si muove ogni giorno? Secondo me ci vuole un po’ di equilibrio da entrambe le parti: non vuoi sterilizzare? Bene, allora se hai un maschio sai che non devi lamentarti se corre dietro a ogni cagna, e devi fare in modo che non copra tutte le cagne della città, se hai una femmina non puoi lamentarti se ogni volta che va in calore hai una schiera di cani attorno a casa, e devi fare in modo di portarla in giro in zone isolate in modo da non agitare tutti i cani.

        • Ma io non ho scritto quello che tu dici!Uno,ho ribadito che non parlavo di cagne da riproduzione(le sanno gestire benissimo),due non ho mai scritto di non farle uscire,tre il calore inteso come estro non dura 20 gg,quattro nel mio specifico RIPETO ANCORA la castrazione non risolverebbe a breve o forse mai il problema.Concordo in pieno con le tue ultime 3 frasi, e ripeto, verrò da marte ma tante cagne intere da riproduzione non ne conosco…..solo povere femminucce prese in negozi discutibili che non vengono sterilizzate perchè è, così dicono i propietari, disumano!Quindi scusate se prima di castrare il mio castrerei loro:-).

          • Ah ok 🙂 probabilmente ho un po’ frainteso 🙂 pero’ anche i maschi, se non da riproduzione, secondo me stanno meglio se castrati…certo se il cane si e’ gia’ accoppiato, magari piu’ volte, non e’ che cambi molto, e’ probabile che continui a interessarsi alle cagne in calore, solo non può metterle incinte, perciò almeno se sterilizzo anche il maschio in caso di “incidenti” i danni sono limitati

          • Salve, mi sembra che qui ci sia una bella varietà di idee opinioni ed esperienze perciò vi chiedo un parere riguarda alla castrazione.
            Da un anno abbiamo un cane di approssimativamente 6 anni (trovatello preso in canile perciò età incerta).
            In questo anno ha sofferto di cistite 2-3 volte (motivo x cui ho cambiato il primo veterinario) forse causata (mi hanno detto altri 2 diversi veterinari interpellati) dalla ciste paraprostatica (non operabile), ridottasi dopo un periodo di somministrazione di un soppressore ormonale. In più recentemente ha avuto una super produzione si secrezione dalle ghiandole anali con infiammazione ..e nonostante le cure si sta riproponendo.
            A fronte di questi problemi , legati a quanto pare alla zona riproduttiva a causa del testosterone, entrambi gli ultimi 2 studi veterinari che l’hanno seguito mi hanno consigliato di operarlo o in alternativa (invece di somministrare i farmaci) inserire un chip a lento rilascio che così non sarebbe una cosa definitiva come l’orchenonricordocomesichiama

            Io voglio fare il bene del mio cane ma il mio timore, un pò fugato da questo articolo, è proprio che lui possa perdere la sua “sicurezza” quando gli altri cani cercheranno di montarlo per sottolineare la dominanza (lui lo fa abbondantemente con altri cani castrati e mi sembra che non gradiscano molto..) non vorrei che la cosa lo stressasse insomma.
            E’ anche vero che si confronta con altri cani solo nel momento delle passeggiate o in area cani..
            Mi chiedo se si accorgerà di avere “quel pezzetto” in meno, o se potrebbe cambiare il suo carattere in negativo: è un cane equilibrato, che se deve litigare coi maschi litiga ma comunque normale
            Altro dubbio: rischia di andare meno d’accordo con le cagne intere?? mio papà ne ha 3 e non vorrei se lo “mangiassero” dopo.. perciò sono in dubbio tra operazione o chip..
            Grazie e scusate la lunghezza del post!

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