venerdì 29 Marzo 2024

La spondilosi deformante (nel Boxer, ma non solo)

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PREMESSA di Valeria Rossi – Quando si parla di spondilosi deformante si pensa automaticamente al boxer…così come quando si parla di displasia dell’anca si pensa al pastore tedesco. In realtà la prima interessa praticamente tutti i medi e grandi molossoidi (ma anche altre razze, come lo stesso pastore tedesco), mentre la seconda colpisce praticamente tutti i cani dalla media taglia in su (e più “su” si va, più l’incidenza diventa elevata).
Come ho già scritto in altre occasioni, l’associazione mentale con una singola razza diventa automatica semplicemente perché i rispettivi Club sono stati i primi (e nel caso del boxer, temo anche gli unici: se qualcuno avesse  notizie diverse lo prego di informarmi) a rendere obbligatori i controlli almeno per i propri Soci.
Controllare le patologie ereditarie dovrebbe essere il primissimo compito di chi intende occuparsi della tutela di una razza, ma spesso l’ostracismo degli stessi allevatori (se così vogliamo chiamarli: a me verrebbero in mente definizioni leggermente diverse…) blocca ogni iniziativa, o la limita al “facoltativo”, il che rende praticamente vano ogni tentativo di raccogliere campioni scientificamente indicativi e di conoscere la reale situazione di una data razza. Anziché dire che i boxer sono “quelli con la spondilosi”, dunque, bisognerebbe dire che “i boxer sono l’unica razza controllata, e onore al merito di chi la controlla”.

Poiché i maggiori controlli vengono effettuati sul boxer, ovviamente, è anche su questa razza che si trovano le maggiori informazioni: per questo troverete qui di seguito un articolo del dottor Paolo Piccinini che fa riferimento proprio ad essa.
Ricordiamo, però, che questa non è l’unica razza a poter essere affetta da spondilosi e che le indicazioni che troverete valgono, in linea di massima, anche per tutti gli altri molossoidi.

La spondilosi deformante nel Boxer

del dott. Paolo Piccinini – tratto dal sito www.amareilboxer.com per gentile concessione di Barbara Baravelli

La Spondilosi deformante è un processo infiammatorio cronico degenerativo che coinvolge le articolazioni tra i corpi vertebrali del rachide caratterizzato dalla formazione di vegetazioni ossee (osteofiti) a ridosso degli spazi intervertebrali.

Osteofitosi a becco di pappagallo tra T13 e L1

Queste neoformazioni ossee si possono rilevare sia nella porzione toracica, che in quella lombare e lombosacrale della colonna vertebrale.
L’immagine radiologica disegna questi osteofiti come prominenze radiopache (cioè della stessa immagine dell’osso) di differenti dimensioni, che nel tempo tendono ad ingrandirsi assumendo una figura caratteristica detta a “becco di pappagallo”.

Interdigitazione tra L4 e L5

Nei casi gravi o in quelli molto avanzati questi ponti ossei tendono ad unirsi tra loro, anche se il più delle volte vi è una semplice “interdigitazione”, cioè una sovrapposizione degli osteofiti stessi soprattutto nei tratti della colonna vertebrale che possiede una maggior mobilità; l’immagine radiologica dà la sensazione della formazione di un solido ponte osseo quando in realtà si ha un’adiacenza dei processi di neoformazione provenienti dal margine dei corpi vertebrali di due vertebre adiacenti. Gli osteofiti non sono presenti solo nella parte ventrale della colonna, ma possono espandersi intorno a tutto l’anello del corpo vertebrale assumendo più la conformazione di un collare che di uno sperone osseo; questo determina un restringimento dei fori di eminenza dei nervi spinali posti latero-superiormente nello spazio tra i due corpi vertebrali adiacenti.
La Spondilosi deformante (SP) è stata catalogata nel corso degli anni con varie classificazioni che tenevano conto dell’età dell’insorgenza del soggetto colpito, della componente biomeccanica o traumatica determinante la lesione, delle cause degenerative a carico del disco intervertebrale e della sua componente genetica.
Di tutte quelle forme che più interessano l’allevamento, e quindi la selezione di caratteri negativi da scartare nella scelta dei riproduttori, la forma giovanile è quella che prenderemo in considerazione, in quanto legata a quelle cause genetiche, che se stimate come grado di ereditarietà della patologia, possono aiutare i programmi di selezione della razza.

Rx della colonna vertebrale effettuata in concomitanza all'esame per la displasia dell'anca (12 mesi). Già molto evidente l'imponente colata ossea.

La causa della degenerazione della colonna è da attribuire ad un tentativo di riparazione dovuto ad un insulto del tessuto articolare continuo e ripetuto, soprattutto in corrispondenza degli ultimi spazi intervertebrali toracici e dei primi lombari, laddove esiste una maggior flessibilità della colonna vertebrale. L’incidenza e le dimensioni degli osteofiti aumentano con l’età, tanto che nei soggetti di età superiore ai 10 anni, vi è quasi sempre la presenza di grosse osteofitosi del tratto lombare e lombosacrale, reperiti casualmente in radiogrammi effettuati in corso di altri accertamenti diagnostici.
Il Boxer è tra le razze più colpite da questa patologia, assieme ad altri molossoidi; stranamente altre razze condrodistrofiche come il bassotto tedesco e il Pechinese, in cui sono frequenti le discopatie, sembrano essere meno predisposte alla spondilosi deformante, se non altro per la dimensioni più contenute di queste razze.

Aspetti anatomici

Il Boxer è un cane di forte ossatura e con masse muscolari plastiche e potenti. Per comprendere la dinamica delle forze che si sviluppano a carico della colonna vertebrale dovremmo richiamare qualche cenno anatomico muscoloscheletrico. La regione in esame comprende un tratto toracico composto da 13 vertebre,

(da R.Barone, ANATOMIA COMPARATA DEI MAMMIFERI DOMESTICI) Le tredici vertebre toraciche

un tratto lombare con 7 vertebre

(da R.Barone, ANATOMIA COMPARATA DEI MAMMIFERI DOMESTICI) - Le sette vertebre lombari

e un tratto sacrale dato dall’unione di tre vertebre saldate in un’unica struttura chiamato osso sacro.
Le vertebre toraciche sono conformate per assicurare una certa elasticità di movimento; in questo tratto si articolano le coste, importanti per l’espansione della cassa toracica per i movimenti inspiratori ed espiratori. La muscolatura propria è costituita da corpi muscolari distinti che assicurano una buona precisione di movimento sia flessorio, sia estensorio e sia rotatorio.

(da R.Barone, ANATOMIA COMPARATA DEI MAMMIFERI DOMESTICI) Regione cervicale, specializzata nell'effettuare ampi movimenti e descritta anche come "Bilanciere Cefalorachidiano". La Regione toracica, con (1) i muscoli spinali che consentono ancora una buona mobilità della colonna. La Regione lombare, con un insieme di masse muscolari denominate massa comune (2), che offrono solo piccolissimi movimenti rachidiani (zona di fulcro delle forze dinamiche)
(da R.Barone, idem Vertebra tipo. 1) Processo spinoso. 2) Processi trasversi. 3) Corpo della vertebra sulla cui circonferenza si sviluppano i pricessi proliferativi ossei che caratterizzano la Spondilosi deformante. 4) Faccette articolari per la vertebra contigua. 5) Foro di passaggio del midollo spinale

Al di sopra del corpo vertebrale è presente il foro per il passaggio della struttura nervosa più importante della regione, il midollo spinale, protetto dorsalmente da un arco osseo da cui partono lateralmente i due processi trasversi e superiormente un forte processo spinoso; su queste strutture ossee s’inseriscono le principali masse muscolari che determinano il profilo di questa regione. Le più importanti sono date:

(da R.Barone idem) Gruppi muscolari superficiali del collo e del dorso. 1) Porzione toracica del muscolo Trapezio. 2) Muscolo Grande del dorso. 3) Spina della Scapola

1) dalla porzione toracica del trapezio, che prende inserzione dalla spina della scapola (ben evidente se passate la mano anteriormente sul torace del vostro cane) e s’inserisce sui processi spinosi delle vertebre toraciche;

2) dal muscolo grande del dorso, che partendo dall’omero s’inserisce più caudalmente rispetto al trapezio toracico sempre sui processi spinosi delle ultime vertebre toraciche.

Le due masse muscolari hanno sia la funzione di sostenere il cinto toracico, sia di flettere, ovviamente in sinergia con altri importanti distretti muscolari, l’arto anteriore determinando la spinta del corpo in avanti.

Le vertebre lombari sono più tozze, con processi trasversi più sviluppati rispetto alle toraciche sia in lunghezza che in larghezza e con un processo spinoso più tozzo e basso. La mobilità di questa regione è nettamente inferiore in quanto vi si alloggiano masse muscolari che hanno più un significato di fulcro delle forze che gravano sulla colonna durante il movimento.
La larghezza dell’impianto osseo e la presenza di due forti masse muscolari, alloggiate tra i processi trasversi e il processo spinoso, danno la tipicità di questa delicata regione anatomica del boxer che deve essere forte larga e con un profilo superiore il più possibile piatto, sinonimo di buon sviluppo e di buona funzionalità delle masse muscolari del lungo del dorso e della massa comune.
Quindi ci si troviamo con una porzione della colonna che ha soprattutto un significato di fulcro delle forze e un’altra porzione dove queste forze devono fare in modo che si scarichino nel terreno provocando lo spostamento e lo sbilanciamento del corpo in avanti. La porzione della colonna vertebrale dove queste forze si contrappongono è data dalle ultime vertebre toraciche e dalle prime lombari, e quindi questa porzione è senz’altro sottoposta a più stress motorio rispetto agli altri segmenti.

Sintomatologia

Osteofitosi tra T12 e T13. Le zone più scure a carico del ponte osseo (più radiotrasparenti in gergo tecnico) sono dovute a microfratture (di origine traumatica). Questo determina l'infiammazione e la dolorabilità della zona

La sintomatologia è la più varia e la più aspecifica di tutte le patologie che coinvolgono il rachide del cane. La fase acuta si ha quando un ponte osseo, che di per sé non aveva mai provocato nessun sintomo particolare, si frattura a causa solitamente di traumi tra i più disparati: corse con arresti violenti, giochi smodati caratteristici della razza, attività sportiva come salti della palizzata o prese violente sulla manica del figurante, incidenti stradali o torsioni passive della colonna prodotte da manualità coercitive.
Questa forma porta a diversi gradi di dolorabilità facili da provocarsi che superano la forte tempra del Boxer, che risponde con estrema aggressività anche al padrone, immobilità e irrigidimento del rachide e conseguentemente di tutti quattro gli arti, costipazione ed incontinenza urinaria normalmente in decubito laterale.
Questi segni clinici sono dovuti all’infiammazione dei tessuti vicini alla zona colpita con conseguente interessamento dei nervi spinali che fuoriescono dal segmento colpito.
Sono senz’altro più frequenti, e nello stesso tempo più subdoli, i segni clinici cronici e subcronici della SP. Si possono già apprezzare in giovane età, intorno all’anno, quando si possono notare atteggiamenti caratteristici che hanno tutti lo stesso fine: sgravare la colonna dal peso del corpo e nelle andature aumentare il carico sugli arti anteriori scaricando il posteriore che perde parte della sua funzionalità propulsiva. Il cucciolo predisposto preferisce mangiare con la ciotola leggermente sollevata, altrimenti porta in maniera abnorme il posteriore sotto di sé per distribuire il più possibile il peso su tutta la colonna. Nell’adulto l’andatura è incerta e rigida e , se in movimento libero, tende a incespicare anche nei più piccoli ostacoli; il posteriore tende ad essere sempre “sotto di sé” con il collo e la testa abbassati; molto frequenti sono le zoppie da alterata postura, dovute a un atteggiamento difensivo del rachide a discapito di altre parti; per esempio andature rigide del posteriore, facile da rilevare in caso di SP, portano a microtraumi del ginocchio, con sviluppo di artrosi secondarie.
Anche il piede è sottoposto a un deficit posturale che ne determina un arrossamento e una dolorabilità che peggiora la sintomatologia generale della malattia, che, nei casi cronici, è di difficile apprezzamento, data la caratteristica tempra del Boxer che tende a mascherare questi dolori sordi e subdoli ingannando anche il più accorto padrone.
Un aspetto da non sottovalutare è la presenza di grosse osteofitosi della porzione lombare e lombosacrale in femmine scelte per la riproduzione; in questo caso il pericolo di ricorrere a tagli cesarei è aumentato, dato che l’osso neoformato restringe il canale pelvico determinando la difficoltà meccanica nel passaggio del feto attraverso il canale del parto. Sempre nell’ambito della riproduzione anche il maschio può andare incontro a problemi di accoppiamento, dovuti alla rigidità della colonna vertebrale che può ostacolare i normali movimenti coitali.

Sulla Spondilosi deformante è stato elaborato un approccio differente dalla classificazione espressa in “gradi” che viene data alla displasia. Per la spondilosi deformante è stato elaborato un “valore indicativo” sulla base della media della razza testata.
Il valore “0” rappresenta la media di razza.
Tanto più negativo è l’indice di spondilosi tanto più il riproduttore è miglioratore della patologia; In pratica:
Viene eseguita una radiografia della colonna vertebrale del cane.
In base a determinati criteri di valutazione e in base al valore della media di razza esistnte al momento della lettura, il lettore attribuisce un valore fenotipico alla patologia diagnosticata.
Valore che in base alla variabilità della media di razza ovviamente è variabile nel corso del tempo, anche se di poco. Gli aggiornamenti in genere vengono eseguiti ogni sei mesi.
Se la lettura riporta per esempio un valore -0.50 (segno negativo davanti alla cifra ) il cane è un miglioratore della patologia.
Se la lettura riporta per esempio un valore 0..50 (positivo, ovvero nessuno segno davanti alla cifra) il cane è, anche se lievemente, un peggioratore della patologia.

Che fare se si ha un cane affetto da spondilosi (V. Rossi)

Purtroppo non esiste una vera e propria cura: la terapia è di tipo antalgico, ovvero si somministrano antidolorifici per alleviare il dolore provato dal cane durante il movimento. Anche per questo motivo è fondamentale il controllo dei riproduttori, al fine di evitare che la patologia si trasmetta e per ottenere cani che possano vivere una vita serena anche in età avanzata.

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7 Commenti

  1. Ho un boxer di 4 anni preso in un signor allevameto a Roma , a 3 anni hanno diagnosticato la spondilosi, se vero che i boxer sono in questo senso i più controllati vi dico di no!!! L allevamento in cui io ho preso ares è uno dei più famosi in Italia e l allevatore sarebbe da denunciare xche vedere un boxer a 4 anni così mi si spezza il cuore e non ci credo che l allevatore non ne sapesse nulla…

  2. Al mio cane corso di 3 anni è stata diagnosticata quando aveva 8 mesi….adesso zoppica con l’arto posteriore destro dopo la passeggiata…spero che inizino a fare una selezione anche per il cane corso come per il boxer…perchè è un terribile vedere un cane di 3 anni con la vitalità di un cucciolo che zoppica…e per noi padroni è veramente stressante…

  3. Il controllo delle malattie genetiche obbligatorio per gli allevatori potrebbe essere il fiore all’occhiello per distinguere allevatori italiani dai cagnari dell’est (e dai cagnari italiani) e potrebbe anche essere un bel deterrente per limitare cucciolate e di conseguenza l’affollamento dei canili… ma a quanto pare non c’è nessun interesse a metterlo in pratica. Perchè??? Purtroppo la nostra bella “civiltà” si basa solo esclusivamente su convenienze economiche, anche se si gioca sulla pelle di esseri viventi. :((

  4. Sapere che per l’Enci la spondilosi, il valore della stessa, è ininfluente ai fini della Riproduzione selezionata e che per la Selezione del boxer tutt’ora non c’è paletto, e che quindi abbiam fior di “Campioni” spondilotici marci è decisamente esaltante per chi alleva boxer…

    • Sigillo…all’ENCI non ne puo’ frega’ de meno della salute dei cani. E neanche del carattere. E neanche della morfologia, se vogliamo, visto che ha permesso che certe razze andassero letteralmente allo sfacelo continuando a promuovere a far vincere cani ipertipici e marci dell’una o dell’altra cosa. All’ENCI (inteso come istituzione: poi al suo interno ci sono fior di brave persone e di allevatori serissimi, che però istituzionalmente contano come il due di picche) interessano solo i SOLDI. Punto.
      Però l’ENCI è fatto anche dagli allevatori: e se certa gente continua a stare ai vertici, continua ad essere votata, continua a fare il bello e il cattivo tempo, significa che dal basso una vera volontà di cambiare non c’è. Quindi, in un una certa percentuale, siamo tutti colpevoli…anzi, SIETE (e stavolta lo posso dire, avendo io stracciato la tessera ENCI da secoli)! 🙂

      • Ciao Valeria, colgo l’occasione di questo articolo per farti un paio di domande sulla displasia, sempre in previsione di prendere un cucciolo di cane corso, lo sò che non c’entra niente con la spondilosi se non che sono entrambe genetiche e che riguardano entrambe le articolazioni, Giuro sarò breve e conciso: acquisteresti un cucciolo di entrambi i genitori HDB? E di uno HDB e L’altro HDA? Sperando in una tua risposta, ti ringrazio in anticipo, ciao! Sono d’accordissimo nell’obbligo almeno degli all’allevatori (almeno inizialmente) nel praticare test genetici sui loro stalloni e fattrici, è inaccettabile che tale esame sia facoltativo e venga lasciato al libero arbitrio degli allevatori stessi, sapendo bene che nessuno mai metterà in atto questa pratica, sono soldi e costi aggiuntivi e agli allevatori non passerà neanche per l’anticamera del cervello di spenderli!!!!!!!!

        • Adry, sulla displasia la questione è questa: solo i cani “A” sono veramente esenti. I “B” sono sospetti, i “C” sono dichiaratamente displasici.
          Ovviamente allevare solo cani A decimerebbe le razze, quindi posso (in parte) capire la decisione di ammettere come esenti tutti e tre i gradi (la C veramente no, non la capisco…ma vabbe’): però, se vuoi un cane che abbia alte probabilità di essere esente, devi andare sui due A, o al massimo su AxB (sperando che il “sospetto” fosse infondato).
          In termini pratici, però, la displasia nei molossi è un problema meno drammatico che in altre razze: infatti le masse muscolari, se ben sviluppate come dovrebbero essere, “contengono” anche le articolazioni più malconce e non è raro che cani che radiograficamente sembrano “da buttar via” facciano invece una vita tranquillissima senza mai mostrare la minima dolorabilità. Nel Cane corso in particolare, direi che la displasia è l’ultimo dei problemi: c’è ben altro a cui badare, prima di pensare a quella! Spondilosi, patologie cardiache, epilessia (tanto per citarne alcune) sono molto più invalidanti, quindi prima di tutto mi accerterei che i genitori siano esenti da tutto questo: se alla fine sono A e B, o anche due B…be’, meglio questi genitori che due genitori A, ma non controllati per tutto il resto.

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