Ecco… mi trovo anche un po’ in difficoltà a prendere per il sedere i poveri animalisti che si battono per salvare i poveri agnellini dalla strage pasquale. Però, quelli che le Grandi Battaglie le fanno su Facebook… be’, sarebbero almeno pregati di utilizzare le foto giuste.
Perché come si fa a non esplodere in una risataccia cinica, quando a fianco alla dicitura strappalacrime “Voglio vivere… non mangiarmi”… si vede la foto di un BARBONCINO BIANCO?
Non penso che lo mangeranno poi in molti!
E andiamo… la testolina potrebbe anche trarre in inganno (a parte le orecchie, che per un agnello sarebbero un po’ piccolette): ma un agnello che sta in una mano?!?
Ma l’avete mai visto un agnello? D’accordo proteggerli e difenderli, ma almeno sapere come sono fatti…
E soprattutto: nessuno vi ha mai spiegato che le pecore hanno GLI ZOCCOLI? La zampina di questo cucciolo si vede bene (quella stesa in avanti): lo vedete che ha il piottino con le sue belle ditine e le unghiettine?
Insomma: E’ UN CANEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
Buona Pasqua!
Disclaimer: le foto che illustrano i nostri servizi sono tratte, in parte, dall'archivio di "Ti presento il cane" (sia cartaceo che online). Tutte le altre foto vengono reperite attraverso i motori di ricerca online e non è sempre possibile risalire ai reali proprietari dell'immagine, che spesso è già "rimbalzata" su diversi siti: quindi abbiamo rinunciato all'idea di chiedere ogni volta permessi e autorizzazioni, ma ci limitiamo a ringraziare tutti i proprietari delle foto che abbiamo "rubato" (in senso solo metaforico, visto che "Ti presento il cane" è gratuito e quindi non viene fatto un uso commerciale delle immagini), pregando comunque chiunque - per qualsiasi motivo - si ritenesse in qualche modo leso dalla pubblicazione di un'immagine di sua proprietà di farcelo sapere: in tal caso la rimuoveremo immediatamente.
Viva gli anima.
io invece credo che non si tratti tanto di allevarne meno ( in parte si ma non è quello il punto ) il punto è a mio avviso allevare meglio e distribuire meglio carni e altro .
io sono daccordo con jessica invece. sebbene da vegetariana e contraria al mangiar cadaveri, non sopporto i vegani sfegatati, quello che fanno il baito perchè nessuno deve manguar carne bere latte ecc… quelli che ti fanno 2 palle così… perchè sono invadenti e dovrebbero studiare un po’ di comunicazione se proprio vogliono convincere la gente… ma su questo hanno ragione. siamo tanti, troppi, non c’è acqua e cibo sufficiente a tutti. se tutti dovessimo mangiare carne e nelle quantità che ci permettiamo di mangiare noi occidentali, non so come si farebbe. è che molta gente quasi muore di fame e beve acqua putrida. come è vero… che per fare un kg di carne si inquina un botto perchè l’animale mangia, e con quel che mangia per farci 1 kg di carne sfameremmo molta più gente di quella che si sfama con 1 kg di carne, perchè beve e con quel che beve e che serve per irrigare quel che mangia, ci berrebbero in tanti, e caga, e, sebbene il letame sia natura…e concima… il troppo storpia.
Non credo che il problema dell’estinzione di maiali mucche & Co. sia urgente da affrontare, mi pare abbastanza fantascientifica come ipotesi al momento. Credo, anzi sono convinta, che una massiccia diminuzione della domanda di carne e altri prodotti di origine animale (e quindi l’aumento delle persone vegetariane, vegane, o che almeno cercano di ridurre al minimo il consumo di carne)possa solo avere effetti positivi sul pianeta, data la quantità impressionante di inquinamento, liquami, scarichi riversati nell’ambiente dagli allevamenti. E meno se ne allevano, più è facile farli vivere decentemente.
discorso lungo . il mio parere è : si , certo ! l’estinzione di centinaia o migliaia di specie no può no avere effetti sull’intero sistema . effetti sia diretti che indiretti .
il concetto di allevare in modo etico è , come scrivi tu , l’obiettivo più importante , quello al quale si dovrebbe tendere . Consiste nel trattamento etico e rispettoso ( etologicamente ) di ogni specie , nell’assicurare benessere sia fisico che emotivo , nel macellare senza spaventare o agire cruentemente . Per molti animali questo oggi è possibile , si pensi persino che è anche economicamente vantaggioso perchè limita le perdite sia in termini di soggetti che di danni alle strutture e i danni ( ripeto , si leggano i lavori di Temple Grandin per questo )
@Jessica , sono d’accordo con te . Con una nota : scegliere se mangiare o non mangiare carne ( per gli adulti consenzienti ) è lecito e insindacabile . Il fanatismo è ben altro . ad esempio accusare e aggredire che fa una scelta diversa dalla propria , e questo ha davvero poco a che vedere con il presunto amore per gli animali , che è solo una scusa per mettere in atto aggressività e violenza in ogni forma possibile .
@Lupi ( scusate ma mi è arrivata la notifica e non ritrovo però il commento lo scrivo quindi in questo )
L’omo è la natura . L’uomo è parte della natura . La domesticazione è un fenomeno naturale e le specie addomesticate sono preziose e importanti , non chè degnissime al pari delle altre ( e anzi decisamente più funzionali e fortunate a voler esere precisi )
e chi dice che non siano degnissime. parliamo di cani, la spoecie domesticata numero uno (a mio avviso).
però… noi li abbiamo creati e noi li distruggiamo, voglio dire l’ecosistema terrestre ne traerebbe problemi se si estinguessero? si no? come intervenire? questo è un altro dfiscorso che diventa lungo.
detto questo io sono vegetariana (e non vegana) e LO SO che le vacche (e non solo) devono partorire prima di far latte… come so che le bistecche non crescono sugli alberi.
IO non mangio cadaveri, da 24 anni ormai. ma non stresso gli altri, che ognuno faccia come meglio crede.
preferirei però uno “sfruttamento” meno “fastidioso” per le specie edibili…
io non riderei troppo …..qui in valle per esempio abbiamo una grande comunità cinese e spariscono spesso cani e gatti, per tutto l’anno, indipendentemente da feste cristiane o pagane. Come alcuni di noi hanno l’abitudine di sacrifare e mangiare agnelli e altri animali, i cinesi si pappano i cani.E di cinesi ne continuano ad arrivare…. Dunque ben venga anche la foto del barboncino che grida, perchè probabilmente qualcuno è già finito in padella. E il grido di dolore di un cane non è diverso di quello di una mucca, di un maiale o di una pecora. C’è ben poco da ridere.
Oh mio dio non credevo di aver scritto così tanto, chiedo venia!!
Io sono vegetariana, posso scrivere lo stesso qui? 🙂
Lasciamo perdere la gaffe epocale del “barbellino”… Ho letto i commenti e non riesco a trattenermi dal dire la mia 🙂
Personalmente credo che l’importante sia che ognuno cerchi di fare il meglio che può, però questo “meglio che si può” è molto soggettivo… Personalmente, anche se avrei la possibilità di mangiare la carne direttamente “dal contadino” (mio nonno ha maiali, polli, conigli) ho smesso di mangiarla perchè non mi faceva sentire bene, forse proprio perchè da piccolina giocavo con questi animali. Questa scelta forse radicale viene dalla mia personale concezione della vita, e so quindi che non può essere imposta come “giusta” agli altri, vivo circondata da persone che mangiano carne e ci convivo senza nessun problema, senza sognarmi di dar loro degli “assassini con le mani grondanti di sangue” (mi pare che qualcuno avesse usato questa espressione contro Valeria per colpa di un’omelette :)) Però mi chiedo una cosa: chi come voi, pur considerando il mangiare carne come qualcosa di perfettamente giusto e normale, dimostra rispetto per il benessere e la dignità degli animali, si impegna veramente per cercare i cosiddetti “allevamenti etici”? Cerca davvero di non finanziare gli allevamenti intensivi, quelli con galline tenute come avete detto sopra, quelli che fanno vivere alle “mucche da latte” una vita forse non degna di questo nome? Ripeto, io per me stessa ho deciso di eliminare il problema alla radice, anche perchè vedendo come vivono gli animali di mio nonno (apparte le galline che sono libere di gironzolare tutto il giorno per l’argine, gli altri animali vivono comunque in spazi molto ridotti, passano tutta la vita nello stesso angolino, di certo non felici e circondati da affetto o almeno benevolenza) non mi sento di dire che vivano una vita serena e felice e che quindi siamo moralmente giustificati a mangiarli. Non credo ci siano contadini che si impegnino davvero per fare felici i loro animali, se per felicità non intendiamo solo non essere picchiati, ammassati e torturati. Perchè a mio parere se l’animale è considerato solo fonte di reddito o di cibo, non ci sarà mai il rispetto per lui come individuo. Magari sbaglio, ma non vorrei che questa ricerca di modi etici per procurarsi la carne fosse solo un modo per sentirsi apposto con la propria coscienza: scopro cosa succede alle galline in batteria, compro le uova da allevamento bio o a terra (esempio) senza preoccuparmi di capire se davvero ho risolto qualcosa, forse non voglio neanche andare a fondo per scoprirlo, perchè preferisco pensare che le uova che ho scelto non hanno fatto soffrire nessuno e farmi la mia frittata in santa pace. Non voglio provocare nessuno e spero mi perdonerete per questa pappardella magari non gradita e sicuramente off topic, ma quando si fa una scelta alimentare come la mia ci si trova davanti a varie reazioni da parte delle persone: c’è chi (o perchè semplicemente non si interessa al benessere degli animali e non li considera esseri degni di rispetto, o per ignoranza) compra tutto indiscriminatamente, e c’è invece chi consuma in modo più consapevole e cerca di fare meno male possibile. Se avete voglia di rispondermi, e se la redazione non si arrabbia troppo per l’off topic, mi interessa capire un pò di più quest’ultima posizione: come conciliate il vostro amore per gli animali con la necessità di procurarvi il cibo? Fate tutto quello che potete per causare meno sofferenza possibile, o a volte vi create degli alibi per stare meglio? Concludo dicendo che io di certo non sono una “santa&martire”, visto che pur cercando di evitare il più possibile capita anche a me di comprare il latte al supermercato (più che altro sotto forma di formaggio), perciò io stessa mi trovo a cercare di non pensare alla sofferenza che sta dietro a quello che ho appena comprato…questo per dire che non accuso nessuno di scarsa integrità morale o di non essere coerente…essere assolutamente coerenti è davvero difficile nel mondo in cui viviamo, e posso solo ammirare quelli che ci riescono (se rispettano anche le scelte altrui e non iniziano a sputare insulti). Ciao e auguri a tutti (tranne a chi a mangiato BARBONCINI!:))
Jessica, le tue mani grondano latteeeeee!!! 🙂
Scherzi a parte, condivido il tuo post parola per parola e non lo trovo neanche troppo O.T., visto che in fondo sempre di animali e di rispetto per gli animali si parla.
Per quanto mi riguarda posso dirti che cerco di comprare “bio” ogni volta che posso (non sempre riuscendoci: a volte il supermercato è troppo comodo anche per me), ma che penso anche che non basti l’impegno né dei vegetariani, né dei consumatori consapevoli. Ci vorrebbero leggi capaci di regolamentare in modo adeguato la vita degli animali da reddito “prima” del “consumo” (bleah, che parolaccia: però è inutile girare intorno alle cose…), vietando tutto ciò che causa sofferenze inutili non tanto al momento dell’uccisione, quanto durante l’intera vita dell’animale (per non parlare dei trasporti e di tutto quanto ruota intorno al discorso “carne”).
Purtroppo temo anche che chi ha a cuore questo problema si ponga spesso in modo sbagliato, apparendo un pazzo fanatico (vedi caso della mia omelette) e quindi ottenendo credibilità zero e ascolto sotto zero. Se l’animalismo cominciasse a procedere per gradi, chiedendo innanzitutto rispetto ed evitazione delle sofferenze inutili, anziché dare del criminale assassino a chiunque si faccia un panino col prosciutto, credo che si sarebbero già ottenuti molti più risultati (e magari si sarebbe anche diffusa molto di più l’alimentazione vegetariana). E magari anche al contadino verrebbe in mente che l’animale può essere trattato meglio di come lo tratti adesso.
Hai ragione, e più di chi se ne frega, più di chi ignora, più di chi mangia l’agnello…mi fa tantissima tristezza vedere che troppe volte ci scanniamo tra di noi. Noi che amiamo gli animali, perdiamo tempo a litigare, ad accusare chi mangia carne di non amare gli animali o chi non la mangia di essere un fanatico, invece di metterci tutti assieme e impegnarci veramente per migliorare la loro vita!
Ciao jessica, personalmente mi trovo d’accordo con te. Io non mangio carne (latticini e uova pero’ si) ma si tratta di una mia convinzione e non pretendo che sia condivisa da tutti; il problema e’ appunto il modo in cui vengono trattati e allevati gli animali, e qui sarei d’accordo sul fatto di informarsi e cercare allevamenti etici… Il che pero’ e’ MOLTO difficile anche per chi si impegna e non e’ pigro: se ti capita la fortuna di avere qualcuno vicino a te che tiene bene gli animali sei a posto, altrimenti e’ una specie di mission impossible.
Per esempio, io ho mia nonna che conosce un po’ di gente che alleva le galline libere in ampi spazi, percio’ con le uova vado sul sicuro, pero’ i latticini sono un problema: si, conosco della gente che alleva mucche e capre facendole pascolare libere negli alpeggi tutto il giorno, governate dai cani da pastore, tenute la notte in ampie e comode stalle, ecc., pero’ si tratta di 1 o 2 ore di macchina, sola andata, per raggiungerli: capisci che per quanto mi piacerebbe prendere i latticini solo da loro, che tra l’altro sono anche molto piu’ saporiti, non posso farlo.
E ti do ancora piu’ ragione sul tuo secondo commmento in cui dici che non dovremmo scannarci tra noi… E’ vero che ci sono molte idee su cui i pareri sono discordanti, pero’ SICURAMENTE ce ne sono alcune su cui siamo tutti d’accordo: sia un vegano che uno che mangia carne non penso possano obiettare che, per esempio, tenere una mucca legata a una corda di 1 metro tutta la vita sia maltrattamento! Prima ancora di passare il tempo a discutere, per esempio, se e’ meglio rendere vegetariano anche il cane, salvando le mucche,o lasciarlo carnivoro, rispettando la sua natura, secondo me bisognerebbe proprio che TUTTI quelli che hanno a cuore il benessere degli animali insistessero perche’ negli allevamenti gli animali non vengano tenuti legati/in box tutta la vita ne’ riempiti di droghe per farli crescere prima e piu’ grassi, e perche’ il consumo di carne venga diminuito: non dico una carne solo a natale… Pero’ almeno solo 2/3 volte a settimana invece che ogni giorno come molti fanno, non solo si dovrebbero allevare meno animali (e quindi poterli tenere in piu’ spazio) ma si potrebbero impigare molti piu’ cereali per il consumo umano, specie nei paesi in via di sviluppo
ah, per tornare all’articolo: questa del barboncino è l’ennesima dimostrazione della cecità di certe correnti animaliste… e perfortuna c’è da riderci su!!
Io sono d’accordo con Luisa solo in parte, personalmente evito di mangiare cuccioli di animali, è una scelta che ho fatto tanti anni fa con i vitelli e che ora faccio anche con gli agnelli.
Da qui a diventare vegetariana ne passa ancora, ma in famiglia abbiamo ridotto moltissimo il consumo di carne, con grande beneficio, credo, della nostra salute.
Da un po’ di tempo ho anche imparato a comprare solo uova classe 1.
Io credo che la strada giusta sia quella di lavorare e battersi per il benessere degli animali in allevamento (e di strada da fare in questo senso, purtroppo ce n’è ancora tanta!)
( una piccola nota tecnica OT per Valeria : il potenziale cancerogeno del fumo deve necessariamente agganciarsi ad una predisposizione genetica . se tu stai bene non vuol dire che il fumo non faccia male , ma che nel tuo DNA non è prevista una risposta cancerogena allo stimolo “fumo” . )
FORTUNATAMENTE ! 🙂
Io volevo fare una cartolina pasquale con Jazz che bela (sai che lui miagola strano) e Gigi e Kara che gli dicono cose inquietanti. Ma non so se la farò ^___^
Luisa, se per allevamento a terra intendi quello che è realmente, cioè un’enorma ammasso di galline PER TERRA dentro a un capannone, di certo bene non stanno.
Ma per quel che riguarda l’allevamento all’aperto e/o biologico il discorso è differente. I numeri sono minori e lo spazio a disposizione è maggiore, oltre ad avere un fotoperiodo più naturale, potendo uscire all’aperto.
Non c’è grossa differenza tra gallina in gabbia e a terra, se non il fatto che le galline in gabbia entrano in contatto diretto con meno galline rispetto alle galline allevate a terra (perchè in una gabbia ci stanno meno galline che in un capannone).
si esatto . Il problema sembrerebbe essere quello : la sovrastimolazione delle interazioni sociali . Lo studio è interessante . é nel testo “La mente che scodinzola” ( bel libro , tranne che le parti sull’autismo che no sono del tutto corrette ) .
La faccenda è ancora al valgio e la mia citazione aveva il solo scopo di stimolare una riflessione , no cero di innescar e una polemica anche sulle galline .. ho ( abbiamo ) solo le domande , che almeno siano le domande giuste . Se avessi ( avessimo ) le risposte no ci sarebbe più il problema … e poi ….. non vorrei trovare in giro foto di mani che tengono nel palmo un cucciolo di Chinese Crested dog con la scritta “voglio vivere eticamente , non allevarmi in batteria !” .. aahahah 😉
( ridiamo per non piangere )
SI per galline a terra si intende quelle allevate letteralmente a terra, dentro grandi capannoni in numeri molto elevati.
Per quello che ha detto Luisa a riguardo concordo, le galline a terra sono molto piu stressate e sofferenti di quelle in batteria.
Se uno va a comprare uova e trova solo le 2 o le 3 come codice, è sempre meglio preferire le 3 (2= a terra 3= gabbia)altrimenti se possibile le 1 a mio avviso sono le migliori, allevamento all aperto (estenzivo, all aperto intenzivo non esiste) le 0 invece sono le biologiche, il problema qua è che un animale malato viene curato solo con placebo quindi c’è il rischio che un infezione venga portata avanti per parecchio prima di passare o far morire l’animale (a seconda della gravita) q1uindi a mio avviso non sono molto sicure ne per noi ne per la salute delle galline.
Per l’allevamento a terra invece concordo con te, è il migliore, e se c’è possibilita meglio comprare sia uova che carne da un contadino che non al negozio.
non voglio innescare una polemica sulle galline, perchè non ha senso e, comunque, non sarebbe questo il luogo.
Ma quello che scrivi sull’allevamento biologico non è corretto, credimi. Ci ho fatto la tesi di Laurea.
Non è una polemica ma una discussione al limite, uno scambio di informazioni.
Comunque hai ragione non sarebbe questo il luogo per parlare di galline, al limite di cani o pecore ma galline proprio no ^_^
Non penso ci sia una grande differenza tra galline e cani: da noi si mangiano le galline e da altre parti i cani. L’allevamento degli animali da reddito, qualsiasi sia l’animale interessato, dovrebbe essere fatto con rispetto per l’animale in questione. Se l’animale ha vissuto fino al giorno del macello bene, perchè diamine non me lo posso mangiare?
@ Jessica
Se l’umano ha vissuto fino al giorno dell’uccisione bene, perchè diamine non me lo posso mangiare? ^_^
Dai risultati infatti è stato dimostrato che l’allevamento a terra genera nelgi animali maggiore disagio rispetto a quello in batteria ! insomma , sono molte le domande che dovremmo porci sul COME allevare eticamente . a volte le cose non sono così scontate = ci dobbiamo chiedere come allevare le galline su grandi numeri rispettando il loro etogramma che si è sviluppato su popolazioni ridotte . a me sembra molto chiaro .
Luisa, gli studi che dimostrano che le galline son più contente in batteria che a terra mi lasciano decisamente perplessa. Io continuo a dire che volendo si può dimostrare *qualsiasi cosa* con criteri scientifici (prendete cento persone che fumano come disgraziati come me, e che sono ancora vive per puro culo, e avrete dimostrato che il fumo non fa male…): però su molti altri punti ti dò ragione.
Semmai posso obiettare che se alcune specie si estinguessero, a loro non credo che fregherebbe nulla: chi non nasce non si pone problemi esistenziali, non c’è e basta. Saremmo noi a privare il nostro pianeta di una specie animale e quindi ad essere dei pezzi di merda: però, oddio.. pure allevarle per mangiarle forse non è che sia tutta sta azione umanitaria…o pecoritaria.
Magari mangiarne un po’ meno, mangiare il “necessario” per vivere e non per strafogarsi, distribuire meglio le risorse tra i popoli della terra e non fare – come adesso – che il 10% della popolazione si faccia fuori il 90% delle risorse…e soprattutto rispettare gli animali in vita e ucciderli in modo perfettamente indolore…ecco, sì, questo sarebbe sicuramente “umano” e “animalista”.
Ma per questo non mi pare che ci siano grandi battaglie in atto…se non su Facebook, come al solito.
nessuno ha mai scritto che le galline in gabbia siano contente !!!!! no mettetemi in bocca parole o concetti che no ho mai espresso per favore .
non capisco come si possa decidere a chi importa non estinguersi . estinguersi è un danno , è assolutamente fuori discussione .
estinzione poi di una categoria di animali “modificati” dall’uomo per essere utili allo stesso, che in natura non sarebbero così… quindi… ma chissenefrega se si estinguono… amen.
a prescindere dalla faccenda in questione mi domando cosa ne dovremmo fare degli agnelli che nascono a primavera se non mangiarli ?
forse invece di assecondare queste follie qualcuno dovrebbe prendere una posizione e spiegare come stanno le cose , e forse è il caso di cominciare a lavorare sull’etica professionale degli addetti all’allevamento e alla macellazione invece di delirare . Il fatto che si allevino per la carne no vuol dire che debbano essere trattati male . non ha senso non mangiare gli agnelli , è un danno per loro . La lotta dovrebbe essere fatta per i trattamenti etici , il fatto che siano allevati per la carne no implica che debbano essere maltrattati , questo si . MA non mangiarli equivale a negare la loro scelta evolutiva e decretarne l’estinzione . Non ha senso .essere mangiati è parte di una strategia evolutiva , non allevarli per la carne equivarrebbe all’estinzione di numerosissime specie e quello si che sarebbe un danno per loro ( e non solo ) . credo che la cosa su cui tutti siamo d’accordo , a prescindere dalla scelta relativa all’alimentazione , è che tutti gli animali , inclusi quelli da carne , meritino trattamenti etici . purtroppo invece gli animali da macello sono trattati in modo terribile . io ( opinione personale che no intende offendere nessuno ) ritengo che non sia giusto non mangiare carne , sia nel senso che macellarli solo per nutrire animali da compagnia mi sembra eticamente inaccettabile , sia nel senso che smettere di allevare animali da reddito determinerebbe la loro estinzione . L’estinzione di numerose specie . l’analfabetismo etologico di ritorno ( causato dall’urbanizzazione ) ha generato una fattura nel concetto di rispetto per l’animale del quale ci nutriamo ed ha associato culturalmente l’idea della morte/uccisione a quella di “colpa” , questo genera conflitti emotivi enormi ( si leggano gli studi di T. Grandin a tal proposito , molto interessanti ) , mandando gli addetti ai lavori in un fenomeno di difesa psicologica che si chiama “bournout” e che è responsabile dei maltrattamenti per lgi animali da carne . Moltissimi sono ormai gli allevamenti etici , ma non ancora abbastanza . E soprattutto non ancora in Italia e nella cultura latina in generale . inoltre i trattamenti etici hanno vantaggi non solo per gli animali allevti , ma anche per i consumatori , infatti la paura e il disagio causano la produzione di tossina nella carne , tossine delle quali ci nutriamo e che m in accumulo , no fanno certo bene . Molti stidi della Grandin e di altri hanno ormai dimostrato che gestiti in modo etico , rispettando la loro etologia , gli animali da carne nemmeno percepiscono l apaura o il pericolo e muoiono senza dolore o emozioni negative . ( decisament un vantaggio anche in una prospettiva “biologica” , le prede selvatiche infatti cominciano ad essere mangiare mentre sono ancora vive spesso .. insomma , il discoros è molto interessante e dovrebbe avere l’obiettivo del benessere umano e animale ,s empre e comunque .( ad esmepio si legga Vallortigara sulle recenti scoperte relative allo stress nelle galline allevate a terra . .molto interessante , risultati che costringono a riflettere sulla ricerca di un tipo di allevamento che sia completamente diverso da quelli pensati fino ad oggi . Dai risultati infatti è stato dimostrato che l’allevamento a terra genera nelgi animali maggiore disagio rispetto a quello in batteria ! insomma , sono molte le domande che dovremmo porci sul COME allevare eticamente . a volte le cose non sono così scontate . ).
ahahahahahah! questa cosa mi ha rallegrato la giornata!
BUONA PASQUA anche ai cuccioli di barboncino! 😉