giovedì 28 Marzo 2024

Il Gioca Jouer della cinofilia

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI –  One, two, three,four,five, six, seven, eight… Predicare! Razzolare (possibilmente in modo diverso da come si predica)! Criticare! Litigare! Sfancularsi su Facebook! Superguruuuu!
Pappaparapapappa parapapappa pappa pa…

Che ne dite? Lo lanciamo, il Gioca Jouer cinofilo? Potrebbe avere un successo tale da far impallidire Claudio Cecchetto.
Ma perché dico ciò? Embe’, perché ho di nuovo toccato un Guru: uno che, a differenza di tanti altri, di cani ne sa e con i cani ci lavora.
Però neppure lui è infallibile…e siccome ha pubblicato su FB un video che – a mio avviso, ma anche secondo moltissimi altri professionisti del settore –  avrebbe meritato una gigantesca scritta FAIL!, ne ho parlato in tono critico. Apriti cielo! E’ partita la solita crociata in difesa, subito controbilanciata dalla contro-crociata in difesa della mia critica e affiancata da qualcuno che, sorprendentemente (ma a dire il vero, conoscendo il personaggio, non mi sono stupita neanche un po’) riusciva ad avercela contemporaneamente con tutti e due.
Non faccio nomi, tanto chi ha seguito negli ultimi giorni li capisce da solo, e comunque sono ininfluenti, ma parto proprio dal fondo, ovvero da questa persona che è riuscita ad incazzarsi con tutti. Perché questa persona è il simbolo di un’abitudine stradiffusa, sulla quale forse vale la pena di meditare un po’ (come farebbe un altro Guru ancora!): l’abitudine di considerare chiunque fantastico, preparatissimo, intelligentissimo, un vero e proprio santo…solo finché non critica te, o un pensiero che ti appartiene. Dopodiché  non è che diventi “uno che ha espresso un’opinione diversa dalla tua”: no, diventi un infame, una specie di delinquente. Una merdaccia, per dirla alla Fantozzi.
Ma non solo: si convincono tutti che tu stesso, per aver espresso una critica a un video, o a un’affermazione, o a un concetto espresso, ti stia probabilmente armando e/o preparando esplosivi in cantina con l’intento di spazzar via dalla faccia della terra il destinatario della tua critica (immancabilmente definita come “attacco”, perché “critica” è diventato un termine obsoleto come “capobranco”. Ormai, se esprimi un qualsiasi disaccordo, vieni considerato un terrorista pronto a far stragi ).
Domandina semplice semplice: ma in che mondo (cinofilo, e non solo) viviamo?
Che fine hanno fatto le discussioni tecniche, il confronto civile e il buon, vecchio senso della misura?
Personalmente vengo costantemente accusata di essere polemica (vero), ma soprattutto di voler portare chissà quale attacco mortale alla cinofilia italiana, tentando di distruggere a forza di insulti e di risse tutti i gentilisti, solo perchè io non condivido il loro metodo di lavoro.
Ora, a parte il fatto che non mi pare di aver mai insultato nessuno, almeno da queste pagine (qualche botta di imbecille su FB l’ ho pure tirata, ma non mi pare di averlo mai fatto nel mio ruolo professionale di giornalista o scribacchina che dir si voglia), io ritengo che il modo migliore per fare cultura sia sempre e comunque quello del confronto. Dialettico o tecnico che sia (e nel caso della cinofilia, mi piacerebbe che fosse sempre e solo tecnico).
Senza confronto non può esserci cultura di sorta: possono esserci dittature, possono esserci sette religiose e dogmi… ma la cultura è un’altra cosa.

Solo negli ultimi giorni, su due diversi gruppi di FB che frequento, sono scoppiate risse (strano! Non succede mai!) per motivi puramente “ideologici”: da uno di questi gruppi, gestito e moderato da un gruppo di cinotecnici ma aperto anche a quelli che ormai chiamiamo tutti  “cinofilosofi”, diversi gentilisti sono scappati con i musi lunghissimi, sostenendo che i moderatori fossero arroganti e dittatoriali.
Non nego che in qualche caso anch’io abbia trovato la gestione del gruppo un po’ troppo “drastica”… però questo gruppo è nato con uno scopo ben preciso, che è quello di mostrare, attraverso testimonianze accompagnate da prove fotografiche e/o video, il lavoro svolto sui cani, propri o altrui. Chi si mette a chiacchierare del sesso degli angeli (cosa che a volte ho fatto anch’io, confesso) a volte si vede cancellare i post: ed è giusto così, dopotutto. Inutile prendersela e fare musetto perché “mi odiano in quanto cinofilosofo”. Non è così: nessuno ti odia, ma se fai parte di questo gruppo dovresti sforzarti di attenerti agli scopi per cui è nato.
Altro gruppo (anzi, altri due gruppi), altro scanno: stavolta sull’argomento “discesa in Italia dei barbari”, ovvero del famigerato Cesar Millan. Che, come tutti sicuramente sanno, non è uno psicologo (mapperpiacere), non è un comportamentalista, non è neanche un educatore… ma è un addestratore come ce ne sono millemila altri: autodidatta, poco (o nulla) aggiornato, scarsamente competente e decisamente duro con i cani. Ma queste son tutte cose che chiunque può vedere da solo anche semplicemente seguendo un paio di puntate della sua trasmissione TV: dopodiché, se capisce qualcosa di cani, uno non lo guarda mai più. Se invece non ne capisce, allora può mettersi a “fare il capobranco” coercitivo e a prendere a calci in culo il proprio cane (ma siamo davvero sicuri che si fosse bisogno di Millan, per queste persone?), ma magari può anche recepire un altro tipo di messaggio: ovvero, “se hai un problema con il tuo cane, è meglio che ti rivolgi a un professionista”. Che è un messaggio tutt’altro che negativo (dopodiché si spera che questo signore finisca in mani migliori di quelle del messicano).
Insomma, sta alla sensibilità di ognuno, e non solo alla sua esperienza/conoscenza cinofila, trarre le proprie conclusioni da ciò che dice/mostra Millan: invece, adesso che pare venga in Italia…. BOOM! scoppia il casino megagalattico. L’ENPA e non so quali altre associazioni animaliste (btw: le stesse che stendono tappeti rossi quando in Italia arrivano le educatrici  gentilissime che però fanno ammazzare allegramente i cani che non riescono a recuperare) invitano al boicottaggio. Non ci andate, non mettete a disposizione i vostri cani, state alla larga!
Qualcuno, a questo punto, ha osato dire che boicottare non è un atteggiamento civile…e apriti cielo! Se su un gruppo di FB l’utente che ha espresso questa opinione è stata oggetto solo di critiche abbastanza aspre ma civili, su un altro gruppo un utente diverso è stato letteralmente crocifisso in sala mensa.
Eppure, personalmente, condivido le loro posizioni: ma che significa, boicottare?!? O non si va per propria scelta (e non perché ce l’ha imposto l’associazione X o Y) oppure si va, si valuta, si mettono in funzione i neuroni e si traggono le proprie conclusioni. Ma non solo: se lo si becca a maltrattare un cane durante un evento pubblico (cosa che dubito fortemente faccia: sarà anche un macellaio, ma non credo che sia così scemo), lo si denuncia immediatamente!

Invece, scommetto quello che volete: nessuno si sognerebbe MAI di chiamare i carabinieri, qualora Millan si mettere a prendere pubblicamente un cane a calci nel sedere. Così come nessuno (neppure quelli che sbraitano continuamente addosso agli addestratori, ritenuti TUTTI maltrattatori) si sogna mai di denunciare il coercitivo-maltrattatore-domatore di cani che ha il campo a dieci metri da casa sua, senza bisogno di scomodare America e Messico.
Le battaglie cinofile si fanno SOLO su FB: ma dai carabinieri non ci va mai un cane (gioco di parole voluto). Si sputtana una categoria (buttando tutti nel mucchio) senza far nomi, così nessuno può querelarci: ma una bella denuncia per maltrattamento al signor Mario Bianchi, via dei Canotti 5, Canopoli, io non l’ho mai vista partire.
E allora? E’ tutto un gioco, appunto: Gioca Juer.
One, two, three,four,five, six, seven, eight… sputtanare! Litigare! Insultare! Non fare mai un nome che sia uno!
Pappaparapapappa parapapappa pappa pa… e ovviamente quando l’umile cronista si permette di dire, in modo civile, che il signor Mario Bianchi (con nome e cognome) ha fatto una cavolata… dagli all’untrice! Lesa maestà!
La cinofilia ha bisogno di aMMMMore e di armonia, non di scanni tra colleghi!

Il punto è che io non scanno nessuno: io critico ciò che non mi piace, applaudo ciò che mi piace, invito i miei lettori ad esercitare il proprio spirito critico nell’ottica di un confronto che potrebbe essere – credo – molto costruttivo, se non si trasformasse ogni volta in una rissa da stadio.
Il fatto che lo diventi “ogni volta”, forse, potrebbe indurmi a smetterla di criticare e/o di obiettare: ma in questo modo, ribadisco, non si fa cultura e neppure giornalismo. O meglio, si fa il tipo di giornalismo molto in voga oggigiorno in politica: mettere il microfono davanti all’onorevole (ehm…) di turno e fargli domande intelligenti e profonde tipo: “Mi dica tutto quello che vuole”. Magari avendo pure già concordato le risposte, che non si sa mai, scappasse una parola di troppo.
Se questo è il tipo di giornalismo che vorreste anche in cinofilia, cari i miei lettori, ditemelo pure: nel qual caso chiuderò immadiatamente “Ti presento il cane” e mi metterò a scrivere di altro, perché un giornalismo così a me fa venire il latte alle ginocchia (per non dir di peggio).
Se invece pensate che la critica (ma soprattutto il confronto che dovrebbe sempre derivarne) siano “cultura” e possano essere utili alla cinofilia… allora continuerò per la mia strada. Però dovete dirmelo solo se lo pensate davvero…e non perché magari vi sono simpatica io o credete che sia la Santa o il Guru di turno: anche perché domani potrei prendervela proprio con voi, se dite-scrivete-fate-baciate-lettera-testamento qualcosa che non mi convince o che mi trova in disaccordo.
E siccome non ho molta voglia di balzare dal ruolo di Santa Valeria Martire a quello di Merdaccia, che non è carino… preferisco che nessuno mi innalzi al ruolo numero uno, così mi risparmio il automatico il numero due. Preferisco che mi riteniate quello che sono: una cinofila a cui piace scrivere e che espone sempre le sue idee, nel bene e nel male. Facendo anche nomi e cognomi, quando è il caso (a volte non lo è) e quando si può (perché ormai si fa più cinofilia nei tribunale che sui campi, altro malcostume sempre più dilagante).

Insomma, il mio personale Gioca Jouer potrebbe essere: Osservare! Parlarne! Criticare o applaudire (a seconda dei casi)! Discuterne insieme! Cercare di migliorare! …anche se magari capita, qua e là, di pestare qualche Santissimo Piedino.
Se vi sembra che sia quello che stiamo facendo (io ed altri collaboratori) con questa rivista, e se pensate che vada bene così, ditelo, e andremo avanti.
Se preferite un giornalismo fatto di  “volemose tutti bene e non pestiamoci mai i piedini” (che per me si chiama “smaccato ruffianesimo”, e non “deontologia professionale”), ditelo, che cambio subito mestiere.
Se pensate che l’idea di base sia corretta, ma che ci sia qualcosa che non va… ditelo ugualmente. Criticate e confrontiamoci, perché le critiche io non le vedo come “lesa maestà”, ma come un invito a riflettere e – se possibile – a cambiare in meglio.
Il tutto, sempre se possibile, condito da un po’  di buon senso e di senso della misura.
Anche perché quando sento gente che parla di boicottare Millan, o di altra gente che “VIETA” (occhio: vieta!!!) di leggere “Ti presento il cane” (perché me l’hanno già riferito da più parti) io ho la stessa identica reazione: penso automaticamente all’ Indice dei libri proibiti, voluto e creato dalla Santa Inquisizione nel ‘500.
Ed io che pensavo che il Medioevo fosse finito… che pirla!

 

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35 Commenti

  1. Anche se un po in ritardo penso vada bene lo stesso la mia opinione. Sono entrata nel mondo “ufficiale” della cinofilia da pochissimo tempo, parlo di mondo ufficiale perchè intorno ai cani ci ho sempre gironzolato un pò. La mia esperienza è di una che ha amato i cani ma di cinofilia ne capiva poco e niente e qualche volta ho guardato il programma di Millan affascinata. Quando mi è stato detto da chi ne capiva un po di più :- Quello è solo un macellaio – ho cominciato a metterci un occhio in più e a rendermi conto di chi realmente andava in tv. Ora, non dico che tutti siano delle ciofeche come me ma è pur vero che la maggior parte della gente non fa caso o magari anche per ignoranza ai dettagli di cio che sta guardando ma bada al risultato (e non è un’accusa nel senso che ognuno è maggiormente interessato a determinate cose e ci presta maggiori studi e maggiore attenzione e magari per molti la cinofilia non è al 1° posto fra i propri interessi). Ed è proprio qui che giocano un ruolo cruciale le associazioni che hanno vietato l’arrivo di Millan in Italia. Se queste non si fossero opposte molti ignoranti in materia (che seguivano con tanta ammirazione “dog whisperer” ) avrebbero alzato la cornetta e chiamato (ignari dei maltrattamenti che stavano per causare al proprio cane). Ecco perchè credo che l’intervento delle associazioni sia stato positivo per la tutela di molti cani.
    A questo proposito condivido il fatto che però non si fa voce sui macellai che abbiamo a 2 metri da casa nostra.

  2. Il buonsenso…questo sconosciuto. Praticamente scomparso dalla “cinofilia” (virgolette d’obbligo perchè di amore reale per il cane ne è rimasto poco).Eppure davvero basterebbe un po’ di sano buonsenso. Capisco bene quest’articolo. Valeria per fortuna è una che non si arrende anche di fronte ai muri di gomma, alle accuse di “invidia” e altre amenità standardizzate. Non a caso sulla nostra pagina FB c’è un unico “mi piace” proprio a TPIC.
    PS: unica critica , mia personale, a Valeria. A causa tua sto seguendo su FB le diatribe di cui sopra. Come se non bastassero già da sole le vicende SAS e affini di cui mi occupo abitualmente. Dov’è il problema? Che, caratterialmente, ti somiglio abbastanza, quindi, quando leggo certe simpatiche affermazioni, mi “adiro” (eufemismo) non poco. Ultima chicca? su uno dei gruppi FB tra chi si proclama contrario all’utilizzo del collare elettrico c’è un signore che, a casa, di collari ne ha diversi (shaker compreso) e, a meno di pentimenti dell’ultimissima ora, li usa eccome. Che fare? Iscriversi al gruppo, stigmatizzare (eufemismo 2) il comportamento del signore (eufemismo 3) in questione (o almeno chiedergli se ha preso le distanze dai metodi da lui utilizzati sino a un anno fa) per poi sentirsi dire, come già accaduto: “tu chi sei, non addestri, non hai fatto risultati in gara, sicuramente hai rancori personali nei confronti di questa persona”? Segue cancellazione di rito dal gruppo o minaccia di cancellazione (già successe, entrambe…sono persino riuscita a farmi cancellare da un gruppo tedesco sulla situazione dell’SV perchè ho criticato l’atteggiamento fideistico preteso dagli amministratori…) Però, un po’ alla Willy Il Coyote (nel senso datogli da Finardi), io continuo a scrivere, pur consapevole di inseguire degli innarrestabili (e odiosissimi) Bip Bip.

  3. Ma no… non spaventatevi. Valeria non ha intenzione di mollare: è un paradosso, ovviamente :-).
    E’ un sacco di tempo che mi chiedo perché i cinofili sono così litigiosi, eppure dicono tutti le stesse cose (con trascurabili dettagli) almeno agli occhi di un’ignorante come me. Del resto i cani sono uguali per tutti: non è che se gli mostri il biglietto da visita “cinofilo gentile” quello si inchina e si comporta diversamente…

    La mia idea è questa: i cinofili frequentano troppi cani e sono abituati a una condiscendenza e a un attaccamento che mai troveranno in un altro umano.
    Qualunque cane (qualunque, anche il clc di cui sopra) è disposto ad adorarvi, anche se non sempre ad ubbidirvi come desiderate.
    Beh… da un altro umano, scordatevelo e fatevene una ragione, ok? 😉

  4. Sigh… questo articolo mi ricorda ciò che è successo sul forum più frequentato d’italia della razza rottweiler. Mi ci sono iscritta nel 2007, due anni prima di prendere la mia prima cucciola, per imparare. All’inizio tutto era meraviglioso. Poi ho iniziato a leggere i primi battibecchi. Si fa così, no, si fa cosà. Quel cane è uno spettacolo, no, quel cane fa schifo. Tutto e il contrario di tutto. I moderatori in principio intervenivano, poi sono spariti… E così gli utenti, senza un arbitro, si sono letteralmente scannati. Il risultato? Non c’è più un cane (anche il mio gioco di parole è voluto) su quel forum. Di tanto in tanto, qualcuno pubblica l’avvenuta monta della propria fattrice, o la nascita di una cucciolata, o l’acquisto di un nuovo riproduttore, ma nessun commento. Il deserto. Ognuno si è chiuso nel proprio capannino con le proprie idee, e ha sprangato la porta, perchè “oggigiorno nessuno sa più cosa sia il rottweiler, sono l’unico che si salva, allora adesso mi faccio i fatti miei e continuo ad allevare secondo i miei principi”. Da quel che leggo, tutto il mondo cinofilo sta seguendo questa strada…

  5. valeria, ma davvero riusciresti a smettere di scrivere ciò che pensi e a difendere ciò in cui credi? secondo me no!! molti dei tuoi articoli, e le info ed i consigli che mi hai dato quando ti ho scritto (io sono una delle centinaia di testimonianze sullo scottante tema psicofarmaci-tanax) mi sono stati molto utili nel mio percorso di crescita cinofila e di formazione di un’ idea personale (odio il pensiero unico..e gli imbroglioni di qualsiasi schieramento)e mi dispiacerebbe molto se tu chiudessi tpic! se anche è vero che alcuni articoli sono espressione di un’ opinione personale, le critiche sono state fatte in maniera franca, senza nascondersi, quindi secondo me puoi rivendicartele tranquillamente, impippandotene se qualcuno si offende o se a volte l’ emotività ed il coinvolgimento esasperano i toni..tutti si schierano e sparlano di tutti, nn vedo perchè dovrebbe far particolarmente scandalo quando le critiche le fai tu, mentre altri le fanno parecchio meno correttamente, e se li hai fatti arrabbiare magari è perchè hai punto nel vivo. il divieto di leggere tpic mi sembra quasi un complimento: la censura e l’ anatema sono pratiche che si commentano da sole..
    ma a parte il lato umano e simpatico,..e polemico, di valeria rossi (che personalmente apprezzo), a me mancherebbero soprattutto le informazioni, gli spunti di riflessione e il commento libero che trovo su questo sito.. oltre che criticare (secondo me, denunciare) certe cose, mi sembra che hai sempre cercato di dar voce a vari punti di vista, ed hai proposto tu stessa tramite tpic alternative o momenti di incontro-confronto e spunti di riflessione: dal convegno di cilavegna, al tentativo di raccogliere gli allevatori seri, dall’ ospitare il dibattito sul patentino cinofilo al pubblicare le testimonianze di cani recuperati senza pastiglie nè botte.. nn privare me e tutti i tuoi lettori di questo!

  6. Valeria, io sono al mio primo cane e se le cose stanno andando ottimamente e abbiamo un buon rapporto è in gran parte merito tuo e di TPIC. Perchè nel marasma dei “si fa così” tu sei l’unica che ha sempre scritto “si fa così PERCHE’…” permettendo anche ad una perfetta ignorante di comprendere ma anche di porsi domande, approfondire e qualche volta aver anche la personale presunzione di pensare “no su questo non concordo”.
    Ho seguito vari gruppi cinofili su FB, quando ho notato che gli scazzi eran più importanti di fare informazione me ne son levata, anche un po’ disgustata. Poi però ho pensato che in mezzo a tanti litigi ogni tanto una chicca di cinofilia c’era, così ho indossato le mutande di ghisa e mi son reiscritta, stavolta decisa a sorvolare sugli scazzi prendendo solo il meglio. Che però è raro, mentre TPIC è tutto una grande perla con qualche rara cosa che non sento appartenermi.
    Perdere TPIC sarebbe davvero un duro colpo, lasceresti una sciuramaria totalmente allo sbando. Non puoi mica farlo! Pensa a Nala! :p

  7. Mi secca ripetermi per l’ennesima volta, ma si dovrebbe tenere in conto, se si vuole ovviamente, anche la sensibilità dell’utente. Nel mio caso preferisco contenuti relativi alla propria esperienza e alla propria preparazione. Così la cultura cinofila cresce per stratificazione e ognuno è libero di percepire di volta in volta quello che è più utile per lui.
    Invece – e dico purtroppo – TPIL sta percorrendo una parabola discendente dove l’arricchimento contenutistico è in qualche maniera terminato per essere sostituito da una costante semplificazione non tesa alla diffusione culturale ma alla giustificazione di una parte quasi “politica”. Toccando, in alcuni casi, dei fondi inaccettabili anche se ciò è stato fatto per provocare una certa riflessione o presa di posizione pubblica.
    Naturalmente non sono nessuno per esigere una certa linea editoriale e comunque penso di essere una persona che sa estrarre da qualsiasi fonte quanto di positivo, sempre che esista.
    Al momento, dal mio punto di vista, il positivo in TPIC è espresso soprattutto negli interventi di esterni ospitati sul sito ma ben poco dagli articoli di Valeria.
    Quindi il consiglio è: Valeria fermati un attimo e pensaci su due volte a come esprimi i tuoi concetti 🙂
    E’ un consiglio naturalmente, se non vuoi tenerlo in considerazione amici come prima 🙂 non ho posizioni da difendere ne mi interessa farlo.

    Constatazione cinofilosofica personale:
    Primo cinofilo: io la vedo così.
    Secondo cinofilo: interessante, e se proviamo a modificare così?
    ———-> La cultura cinofila cresce.

    Primo cinofilo: io la vedo così.
    Secondo cinofilo: non è vero perchè è cosà.
    ———-> La cultura cinofila si arresta e comincia a regredire.

    Anzi, per meglio dire: la cultura cinofila si trasforma in politica cinofila.

    Il che è anche un bene perchè si trasforma in casta, si decontestualizza dalla realtà e lascia il campo libero per quelli che hanno voglia di lavorare e crescere in santa pace.

    • Jolly Roger hai scritto: “Naturalmente non sono nessuno per esigere una certa linea editoriale e comunque penso di essere una persona che sa estrarre da qualsiasi fonte quanto di positivo, sempre che esista.”
      Prova a far leggere questa frase ad uno psicologo e non credo che l’identikit della personalità che ne verrà fuori ti farebbe piacere!
      Scusa eh, ma io, pur sforzandomi, non sono sempre CONVINTA di saper estrarre il positivo e, viceversa, penso che esista sempre in quanto tutti e ripeto tutti, possono insegnarci qualcosa.

      • Nicoletta, hai ragione: per scrivere veloce il risultato è stato una frase quasi incomprensibile.
        Lasciamo stare lo psicologo che non credo riuscirebbe a recuperarmi 🙂
        Per precisare, quando intendo qualcosa di positivo intendo dire qualcosa che si addica alla mia personalità e al mio modo di essere. Mica detto che un articolo possa comunicare qualcosa di affine al mio modo di sentire. Se lo ha bene, allora assorbo e reinterpreto. Altrimenti pazienza e vado oltre.
        Ma quello che volevo sottolineare, come conseguenza diretta di questa impostazione, è che si dovrebbe indagare di più il ruolo di tutti gli attori impegnati nella relazione con il cane.
        Al momento questo non si fa per semplificazione rancorosa rendendo il tutto uno scontro di opinioni e tanti saluti all’evoluzione della cultura cinofila.
        Forse non sono stato ancora chiaro (mica facile spiegare in 4 parole) la mia tesi quindi rimando a questa nota: http://www.facebook.com/?ref=home#!/groups/116827828337461/doc/417039358316305/

  8. Io voglio che continui a fare quello che stai facendo. E puoi anche mandarmi a cagare quando a tuo modo di vedere la sparo grossa (cosa che non nego possa accadere con il caldo e lo stress degli esami universitari): non me la prendo mica. 🙂

  9. Valeria cambiare mestiere tu???ma ce ne fossero di cinofili competenti e preparati al tuo livello e con il tuo bagaglio, ma soprattutto con la tua umiltà ed educazione. Tu sei battagliera ma allo stesso tempo corretta e rispettosa, quindi continua con orgoglio tutto quello che stai facendo per il bene dei cani…sono altri che dovrebbero cambiare mestiere!!!
    grazie per esserci

  10. Eh no eh!! Se ti metti a fare anche te giornaismo-spazzatura come quello della tv ( che si divide tra “domande idiote” del tipo “signora, le è appena crollata la casa per il terremoto…come si sente?” oppure “signore, il suo vicino di casa ha appena ucciso 8 persone, lei lo avrebbe mai immaginato?” e “notizie del cazzo” del tipo “è luglio e fa caldo, non succedeva dal 3657 a.C., si raccomanda di bere acqua e stare all’ombra” oppure “sta per iniziare il Grande Fratello, siamo tutti ansiosissmi di vederlo” ) invece che continuare con la critica, io mordo! (così poi vi scannate per decidere se è il caso di sopprimermi, darmi il Prozac, calmarmi a calci in culo, usare il collare elettrico o portarmi da Mangini :-))
    Seriamente, a me va benissimo TPIC come è adesso, sono favorevolissima alla critica e sono convinta anch’io che sia l’unico modo per fare cultura vera… SE, dico e ripeto SE, si tratta di critica seria, senza alzare i toni, e soprattutto con motivazioni serie e sensate: quando la critica diventa un semplice “no non mi va bene”, pieno di insulti, che in realtà nasconde un “sono invidioso del tuo successo” oppure “sono ancora troppo infantile per accettare che la critica venga fatta a me, ai miei metodi, alle mie scelte o a qualcuno/qualcosa che mi piace”. Ma non è questo il caso con gli articoli di TPIC, comunque 🙂

    E per cominciare subito con la critica: per quanto riguarda Millan devo dire che faccio fatica a non essere d’accordo con le associazioni animaliste che invitano a non andare a vederlo; o meglio, sarei anch’io dell’idea che uno debba vedere e sentire tutto (perchè in effetti, certe volte si trovano consigli, idee o spunti utili anche nei casi e nelle situazioni più impensati), e poi valutare da solo (in modo da usarlo anche, ogni tanto, il cervello), quello che mi preoccupa è la possibilità che molte persone, digiune di cinofilia non riescano a valutare, e vedano in Millan un genio dell’addestramento; per esempio uno che non riesce a convivere col suo cane perchè è troppo agitato, vede i cani di Millan fermi in gabbia (e magari lo sono solo perchè stanchi, o peggio spaventati — ma il neofita non lo capisce!) sente che Millan dice di dare calcetti, afferrare con forza il muso, dare pugni, e comincia a picchiare il suo cane, a casa, pensando che sia il metodo giusto per “diventare capobranco e insegnargli a comportarsi bene”. Poi però finisce che il cane morde, il padrone si spaventa ecc. ecc. e si arriva al Tanax.

    • Millan non ha mai detto (nè fatto) di afferrare il cane forte per il muso o dargli pugni (sui calcetti il dibattito è tuttora aperto).

  11. io, se posso essere sincero, onestamente non condivido questa posizione così drasticamente avversa a educatori e comportamentalisti, a volte facendo di tutta l’erba un fascio, esattamente come non condivido le posizioni buoniste dell’ambiente “cognitivista” e “gentilista”.

    non sto ad approfondire quanto siano vere o meno vere le posizioni, dico che anche questo genere di affermazioni contribuiscono a fare GUELFI contro GHIBELLINI, che di sicuro porta acqua al mulino di chi cerca solo un po’ di pubblicità (magari andando in televisione a far vedere la propria “bella” faccia) anzichè di chi sta per i fatti propri, nel proprio campo, a lavorare

  12. idea/domanda per la Redazione (spero di non aver scoperto l’acqua calda)…

    visto che questa è a tutti gli effetti una testata giornalistica, perchè non fate in modo di essere annoverati anche su GOOGLE NEWS?

  13. Io sono veramente stanco di questi scannamenti. Avevo deciso (oltre 1 anno fa) che avrei preso il mio secondo cane. Ho cercato di informarmi molto, moltissimo prima di prenderlo per evitare al massimo gli errori, perché sarebbe il mio primo cucciolo (e amo i cani del gruppo 5, che ci certo semplici non sono). Adesso sono in un stato di assoluta confusione, su praticamente ogni aspetto dell’educazione e del comportamento del cane. Le fazione, i buoni e i cattivi,i gentilisti e gli antigentilisti, gli interessi, le negazioni per principio, l’idea di molti educatori-addestratori-cinofilosofi e cinotecnici vari che la gente sia mentalmente incapace e quindi le informazioni debbano essere censurate, tagliate, semplificate a tal punto da perdere il loro senso; mi ha catapultato in un caos tale da farmi quasi rinunciare all’idea di prendere un cnae, visto che non so più a cosa credere. Tutti sono molto bravi a dire cosa gli altri sbagliano, a dire cosa non è vero e cosa non va fatto. Ma io vorrei sapere cosa fare, vorrei sapere come funziona la mente del cane, vorrei sapere chi sono gli esperti che trattano del cane sotto ogni suo aspetto in modo serio, vorrei sapere quali libri leggere per capire un cane veramente. Tutto questo è peggiorato dal fatto che non conosco nessuno con cui confrontarmi faccia a faccia, per discuterne, perché non credo ci sia nessuna associazione, nessun campo, nessun educatore o simili nelle vicinanze di dove vivo (provincia di messina, se qualcuno dovesse conoscere dove andare sarei ben lieto di ricevere l’informazione).
    Perdonatemi dello sfogo, ma da spettatore, vi informo che a questo servono le liti e le fazioni che non si confrontano con argomenti ma dogmi: a creare confusione, che di certo non renderà nessuno un buon compagno di cani.

    • Rispondo qui perchè è (stata) anche la mia situazione.
      Con il primo cane è filato tutto piuttosto liscio, non sapevo una cippa e quindi le due robine che mi diceva chiunque ne sapesse un minimo andavano bene.
      Al secondo cane le mie competenze sono aumentate, Fb è esploso e io ho iniziato a seguire molto, leggere tanto, confrontare, analizzare, cominciare a fare la tara a tutto e classificare chi avevo davanti.
      Non sono fan delle dispute/litigi, ma mi mettovo lì a leggere centinaia di commenti, che mi servivano a vedere due (o più) modi diversi di vedere le cose.
      Ecco, non ce l’ho fatta più. In generale (non della questione attuale che ho comunque seguito), a me pare che si passi molto, molto tempo a dire quello che di sbagliato fa L’ALTRO, invece di esprimere il proprio pensiero e poi lasciare che i posteri ne traggano quello che vogliono, per prima cosa si fa notare quello che non va. E mica così pacatamente (parlo sempre in generale), no, sempre con toni enfatici. E queste cose mica solo via telematica, ma anche dal vivo: quello è cretino, quel metodo è idiota, risate sprezzanti perchè magari avevo citato una cosa letta in un libro (e pure applicata con successo). Chiaramente è complice anche la mancanza di regolamentazione ufficiale/statale, cinquemila pensieri diversi e tutti convinti che l’altro sia completamente sbagliato.
      Ora, d’accordo che parlare è un diritto di tutti, ma il pubblico ricevente, quello che vorrebbe imparare qualcosa sulla relazione il cane o che ha BISOGNO di consigli pratici si trova con … niente. E’ tale e tanta la confusione su tutto, tanto l’astio con cui si cerca di demolire l’altro che la gente (non gli addetti ai lavori) non sa più cosa sia giusto, o no, cosa, in sostanza, dobbiamo fare con questi cani.
      Mi sono tolta da tutti i gruppi cinofili, ho DOVUTO chiamare (e pagare) qualcuno che guardasse i miei cani e mi dicesse se certi comportamenti erano “normalmente canini” o se stavo andando verso il baratro, perchè io non lo sapevo più. E questo nonostante letture, corsi su corsi, stage e una devozione quasi totale alla causa, da parte mia. Ho letto libri a favore di una idea, contro, un po’ contro, sono andata a leggere i primi etologi, insomma mi pare di essermi sbattuta mica poco. Sono stata a un soffio dal mollare tutto lì, sport, educazione, tutto. Chiaro, non l’ho fatto perchè penso di dovere molto ai miei cani, ma ho cancellato tutte le mie conoscenze e mi sono messa lì a osservare io da sola i miei cani e ho cercato un metodo che andasse bene per loro, anche se ho fatto spesso cose diverse da quelle insegnatomi. E mi fa anche un po’ arrabbiare, perchè con tutta l’offerta cinofila di questi tempi, alla fine ho dovuto passare notti insonni e fare per conto mio. Perdonate lo sfogo, ma è arrivato proprio nel momento in cui mi pare di iniziare a ri-vedere la luce, ma l’amarezza è davvero tanta.

  14. tra parentesi: NON SMETTERE! domenticavo la cosa più importante da scrivere… ma non lo farai…
    invece: per favore fai una cosa per me, possibilmente che posso poi stampare ed appiccicare su tutti i parchi e parchetti della lombardia per i proprietari di cani?????
    Le regole fondamentali, ti prego, le 4 regole deficienti tipo:….. tipo che…. spiegare alla gente come si tiene un cane…
    perchè io, di mio, trovo il problema più grande nella convivenza con gli altri proprietari di cani, almeno 98% giuro. per chi ha super memoria ho già scritto altri esempi qui. avevo anche pensato di appiccicarli tutti tutti i tuoi articoli, sai mai qualcuno li leggesse… se hai buona memoria per i posta della miriade di gente che qui scrive, più volte ho scritto esempi, ma ci potrei scrivere un libro sulle mie vicissitudini nei parchi e parchetti con la gente. Ultima: calcio al cane (mio). scena: io nel parco con lei e un’altra signora con altro cane, arriva sto signore con 2 cani, uno non so che ma più grande della mia, l’altro un chihuahua-pseudo, perchè secondo me un po’ troppo grosso… tata mia si avvicina, perchè va a salutare la ogni, il cagnolino le ringhia e comincia a fare casino, lei (che è una cagasotto) reagisce così (di solito lo fa quando si mette paura): indietreggia, rizza tutto il pelo, e gli abbaia, sottolineo manco un dente e coda bassa (non l’abbaio ringhioso, ma lamentoso: io dico quando fa così che “fa proprio la femmina”… non so come spiegare, tipo fa questo abbaio però con un’aggiunta di denti quando provano a montarla, qualche volta ne fa uno così, o due al massimo, quando vuole giocare e non le si da retta. facendo così piano piano indietreggia verso di me continuando a guardare il cagnolino, non si avvicina al cagnolino. si avvicina però il padrone a lei, e le da un calcio. mi avvicino io al padrone, e Dio mi deve spiegare perchè non lo ho preso a calci dove meglio potevo… fatto sta che la giustificazione è: non vede che il suo cane attacca il mio?????? è AGGRESSIVISSIMO!. mo dimmi Valeria: chi è lo scemo? o so proprio scema io e Hilde lo voleva ingoiare e non me ne so accorta? difficile, ero a 2 metri di distanza.
    quindi aiuto aiuto aiuto: al paradosso di evitare gli altri cani non perchè litighino con la mia ma perchè altrimenti litigo io con i padroni.

  15. invece,cara Valeria, si chiama proprio deontologia professionale questa.
    De educatore cinofilo, se sento nominare il metodo costrittivo, ho il dovere DEONTOLOGICO di dire che il suddetto metodo non tiene conto dello stato psicologico del cane ed è assolutamente deleterio per il rapporto cane – proprietario,proteggendo tralaltro la mia professione,per cui MI FACCIO UN MAZZO TANTO(permetti il francesismo) e continuo a studiare e proteggendo la professione dei veterinari comportamentalisti: i VERI addetti al recupero di cani problematici(coadiuvati dagli istruttori cinofili, che NON SONO ADDESTRATORI).
    Questo articolo mi pare solo un tentativo mal riuscito di “free-climbing sugli specchi” per difendere una categoria di persone che continua a svolgere una mansione senza aver mai nemmeno provato a scoprire qualcosa riguardo gli studi scientifici del campo in cui DICE DI lavorare.
    Per tutte le categorie professionali serie l’aggiornamento è un DOVERE, non vedo per quale motivo la cinofilia dovrebbe far eccezione.

    • Carlo, il fatto che tu parli di “metodo coercitivo” è quantomeno curioso: per il semplice motivo che non esiste alcun “metodo” con tale nome (né, se preferisci, con tali intenti).
      Il cosiddetto “metodo tradizionale”, ovvero quello di scuola tedesca – nel quale, però, l’antica scuola tedesca è stata ampiamente “ammorbidita” in base alle più recenti scoperte e agli studi etologici (e NON alle cinofilosofie, che nulla di nuovo hanno apportato, se non termini astrusi e business) – non è affatto coercitivo, ma rispettoso della natura del cane e del suo etogramma. Quindi parlare di “metodo coercitivo” è chiaro sintomo di “non sapere di cosa si sta parlando”.
      Che poi esistano personaggi coercitivi (in tutte le discipline, ma più diffusi nelle discipline di morso perché, come tutti sappiamo, il tipo “machotruzzotamarro” è sicuramente più attratto da queste che non dalla dog dance) è fuori di dubbio: ma se mi parli di “metodo”, allora esigo che tu mi chiarisca esattamente a cosa ti riferisci.
      I cinofili (intesi come operatori cinotecnici) si aggiornano eccome: i truzzitamarri no, ma quelli non sono professionisti seri e vengono profondamente schifati anche dal settore cinotecnico. Peraltro, il fatto che i “veri addetti al recupero di cani problematici” siano i veterinari comportamentalisti mi fa sorridere (tenderei a dire “sghignazzare”, ma potrebbe suonare troppo offensivo): da centinaia di testimonianze che ormai si sono accumulate sul mio desktop, senza contare le esperienze personali mie e di altri professionisti del settore, emerge MOLTO chiaramente che un buon 70% (ad essere generosi) dei veterinari comportamentalisti non si avvicina neppure a meno di un metro da un cane aggressivo, e che nella stragrandissima maggioranza dei casi prescive psicofarmaci senza aver neppure tentato una terapia comportamentale… anche perchè, perlappunto, il giochetto si svolge tra i cosiddetti “educatori” (la stragrande maggioranza dei quali reduce dal corso di 10-12 week end, quando non da due-tre week end, fatto al 90% teoria e al 10% di pratica su cani tranquillissimi e “sicuri”, anche perché nessuno rischia – giustamente – di far mettere le mani ad un principiante su un cane aggressivo) e i suddetti veterinari. E il gioco è questo (posso portarti, ripeto, centinaia di testimonianze): io educatore trovo il cane difficile, che mi fa un po’ paura (oppure TANTA paura): quindi lo rifilo al vet comportamentalista, che senza neanche toccarlo compila la sua bele schedina prestampata con la sua bella diagnosi e la sua bella terapia (psicofarmaci), dopodiché io ritento di lavorare su un cane sedato e vedo se ne tiro fuori qualcosa. Se la risposta è “sì”, siamo tutti felici e contenti. Se è “no”, altro giro dal vet (che aumenta la dose) e, nel caso non basti neppure questo, diagnosi infausta e Tanax finale.
      MI dispiace, ma a questo gioco perverso (che – sottolineo e risottolineo- non coinvolge TUTTI gli educatori né tutti i comportamentalisti, ma una percentuale davvero preoccupante di entrambe le categoria) preferisco millemila volte l’opera di un addestratore che non abbia paura di prendere il cane al guinzaglio e – se necessario, ma SOLO se necessario – anche di dargli una strattonata (peraltro Dehasse, molto amato e citato dai comportamentalisti, spiega che “non bisogna aver paura di far mancare l’ossigeno al cane”…oltre a suggerire di segargli i denti!), cercando di risolvere il caso senza massacrare economicamente i proprietari a forza di rimbalzi dall’uno all’altro, e magari ottenendo anche dei risultati che nessun farmaco psicotropo otterrà MAI in un cane i cui problemi sono (come accade nel 99% dei casi) legati a cause ambientali (leggi: proprietari) e non a cause organiche.

    • No aspetta…
      Devo rileggere…
      Ennò, c’è proprio scritto che i veterinari comportamentalisti sono i VERI (!!) adetti al recupero di cani problematici?
      Oddio, se per te recuperare cani problamitici vuol dire imbottirlo di farmaci, ben venga (ma anche no). Per me è altro ed è sicuramente una cosa che ben pochi veterinari comportamentalisti fanno.

      Oh, è sono cinofilosofa eh! Dovrei, come molti dei miei “colleghi” dare addosso agli addestratori-brutti-e-kattivi. Ma, pensa un po’, cerco proprio di aggiornarmi e di guardare oltre a quello che è il mio percorso di studi da cinofilosofa. Prova, se ne scoprono delle belle….

  16. continua a scrivere, almeno tu… perchè io più passa il tempo e più mi sento rimbambita dalle discussioni della “chiunque”, mi spiego: a partire dall'”addestratore” di qualsiasi tipo e misura, per passare dagli educatori,sino ai veterinari per finire alla gente (con cane, senza cane, con pappagalli ed altri affini). Insomma, è solo 1 anno e mezzo che ho un cane, e dal nulla invece che al di più sono al non me ne frega nulla di cosa dice “la chiunque” e mi do al mio personalissimo buonsenso… perchè cara Valeria lo sai che cosa ho capito, io, piccola e sola con la mia Hilde? che occorre osservare, sentire e farci sentire (non solo nel senso della parola e dei “comandi”) cercare di trovare con un minimo di oggettività “le cause e gli effetti” sia dei nostri comportamenti che di quelli del cane (ma anche gatto, coniglio o pesce rosso) nella convivenza abituale. ciò che occorre è starci insieme davvero con il proprio cane, viverlo momento per momento e farci vivere. ma cooperativamente ed avendo bene in mente quali sono le differenze, non per fornire una indicazione di supremazia dell’uno rispetto all’altro (tu cane, io uomo) ma per davvero riuscire a giungere ad una armonia ideale tra due esseri talmente differenti ma alla fine, in fondo in fondo (ma poi nemmeno troppo in fondo) talmente simili… Io ho capito che non si può solo chiedere, ma si deve anche dare fosse solo per tutto ciò che si ottiene in termini di compagnia, amore, soddisfazione, tenerezza, e potrei aggiungere milioni di sostantivi da questi esserini che tanto danno, e alla fin fine chiedono così poco… così poco che spesso è davvero nulla quello che facciamo. ma senza andare ai discorsi strappalacrime, quello che voglio dire è solo una cosa: secondo me, personalissima piccola inesperta opinione, e che alla fine vale per tutti i rapporti (compreso ovviamente uomo-uomo) bisogna aprire gli occhi e accendere il cervello, collegare il buon senso, e renderci conto del fatto che abbiamo avuto in regalo un universo, che non è solo nostro ma di tutto ciò che su esso respira (e anche non), che non siamo sopra e superiori ma solamente tra le tante specie esistenti una, che è solo una parte del tutto… guardando con questa ottica: il cane deve “vivere”, non deve solo fare la pipì 3 volte al giorno e mangiare, e deve vivere da cane, come un cane e nel mio mondo. questa ultima cosa implica: dovrà imparare a vivere nel mio mondo, ma, dato che lui mi farà questo regalo, anche io dovrò imparare ad entrare un po’ nel suo, cercando, per quanto posso, di renderlo felice nella maniera che lui vuole. non so se “sono stata spegata”, o sembrano solo vaneggiamenti.. non so se il discorso fila, fila però il fatto che io e la mia tesora ci adoriamo e stiamo il più tempo possibile insieme, non mi da problemi, non mi trascina (se non quando le scappa la cacca… ma diavolo posso anche accelerare il passo io 30 secondi una volta al giorno visto che, data la citata osservazione, ora so quando le scappa?), non litiga con gli altri cani (è un po’ irruenta, ma lo fa per giocare, e non è estrapolazione fantasiosa: non ha mai toccato altri cani, semmai le ha prese), sta a casa da sola quando deve, sta in ufficio con me quando deve, se sta libera nei parchi e la chiamo torna all’istante, e comunque non si allontana, insomma è una “cana” perfetta.. perciò: che mi frega se dorme con me sul letto? cosa che poi io adoro… non mi sembra cane rovinato dal letto. se fa il danno grosso (perchè qualcuno è scappato) se lo prende lo sculaccione: cane rovinato? non mi sembra, certo non la malmeno ogni giorno. smangiucchia a tavola: solo con me, e allora? quando la porto al ristorante, perchè spesso me la porto (come anche in pub, case altrui, e ufficio) sta da una parte e non da fastidio a nessuno perchè ormai sa come deve comportarsi. Conclusione: non mi sembra difficile. almeno, per me non lo è stato, anche se è il mio primo cane (sarà che è un pastore tedesco? ma anche la scelta è stata dettata oltre che dal piacere, dal cercare un cane che fosse giusto per me e la mia vita), anche se non ne sapevo niente e avevo una paura immane di enormi danni e problemi, non lo è stato.
    Cara Valeria, questo mi disse la persona da cui la presi quando gli chiesi: ma sarà difficile? cosa devo fare? Lui mi disse: ciò che ci vuole è solamente il buon senso. Tra parentesi, credo che (se non lo conosci già come sicuramente penso) lo metteresti nella categoria “macelleria”, ma devo dire che anche qui basta ragionare: tanti consigli erano giusti e supercorretti, ed hanno funzionato alla grande, tanti metodi non lo erano per me, quindi ho cercato una specie di compromesso tra me e come la penso io ed i suoi consigli, ed il risultato alla fine c’è stato. mi ripeto ma lo ripeto: buonsenso, ed aggiungo anche un po’ di spirito critico, e di ricerca ovviamente di supporto alle proprie critiche.

  17. eh! no, cara Valeria!….finalmente trovo una persona capace di dire pane al pane e vino al vino, sempre e comunque nel rispetto delle altrui idee (con le quali si può essere d’accordo o meno), che parla (…scrive!) in un modo che trovo assolutamente fantastico, con la quale posso trovarmi anche in disaccordo (è successo…) ma che si contraddistingue per franchezza e coerenza…E VUOI MOLLARE?!?!?!…io allora boicotto i boicottatori!!!!!! 🙂

  18. spesso sono d’accordo con voi….qualche volte no……ma ciò non toglie che non dobbiate andare avanti!!!!! Sempre RISPETTO per chi pubblicamente esprime le proprie idee e ci mette pure la faccia……cosa che da quando sbircio nel vostro mondo cinofilo( ma temo da sempre) non capita spesso!!!!!
    Siamo in democrazia (forse) e poter ascoltare tutte le opinioni è un diritto che pretendo di avere……
    Ascoltare tutte le campane a me ,Sylva Mordini. aiuta a farmi(qualora non l’avessi) un idea e a capire qualcosa in più

  19. Eh no, Valeria, abbandonare mai, soprattutto di fronte ad uno che si ritiene il centro dell’Universo cinofilo, si attribuisce questa e quella cosa (scoperte o fatte da altri) e non accetta le critiche altrui (l’auditel da alla testa). Come ti ho già scritto in privato, se non si hanno le competenze ci si aggiorna, si vedono altri lavorare, SI IMPARA e poi ci si applica: non si fanno video da domatori di leoni della domenica, giusto per riempire il proprio account youtube o per abbindolare chissachi.
    Io credo che da quella persona tu non abbia proprio nulla da imparare (a parte, forse, vendere meglio te stessa), anzi credo che tu abbia molto da insegnare a lui e a tutti noi oltre che per la cinofilia anche per la morale: per fare un paio di esempi, tu non organizzi corsi dove i testi sono scopiazzati a destra e manca (nello strafottimento delle leggi del copyright), né sfrutti l’intelletto altrui.
    Le tue ‘battaglie’ sono sempre portate avanti nel convincimento della tua onestà intellettuale. Sono molto contento che la vita mi abbia permesso di conoscere una persona quale tu sei. Hai tutta la mia stima e la mia solidarietà.
    Fregatene delle critiche sterili e vai avanti per la tua strada.

    Giovanni 😉

  20. Valeria, scusa ma tutti i “mi piace” sui tuoi articoli non contano un cazzo?
    Le tante domande delle sciuramarie, i tanti confronti con educatori/addestratori ecc., a volte anche discordanti, ma molto utili per tutti (soprattutto a chi mette in funzione i neuroni), i tanti consigli che vengono dati aggratisseeeee… non contano niente? (vedi sopra: per non essere ripetiva)
    Spero che questo articolo sia solo una provocazione e che non ti sfiori minimamente l’idea di chiudere TPCI, altrimenti sì che stì pagliacci avrebbero carta bianca.
    PS: in un Paese dove siamo nella merda, vedere milioni di persone scendere in piazza per una partita di calcio ed esultare come se avessero tutti vinto al superenalotto, come possono quattro stronzetti farti sentire di “merda”? Ma mandagli a cagare a lorooooooooooooooo!

    • Nicoletta, i “mi piace” li vedo e li conto, ma quelli che non posso contare sono i “non mi piace”, che su FB non ci sono. Mica tutti quelli che non sono d’accordo con te si prendono la briga di dirtelo. C’è chi – sacrosantamente, sia chiaro, perché è nel suo diritto – ti manda affanculo e bon… ma c’è anche un sacco di gente (e penso che siano i più numerosi, facendo le debite proporzioni tra i “mi piace” i commenti e il numero di visite) che non commenta mai e non “mipiaceggia” mai. Però legge e (almeno spero!) pensa, ragiona, ha delle opinioni.
      No, l’articolo non è una provocazione: è un invito, se ci sono critiche al mio modo di fare giornalismo, a farmele senza timore che mi offenda (perchè io non mi offendo mai, a meno che ovviamente non mi si insulti proprio pesantemente!) e a farmi capire, comunque, se c’è qualcosa che posso modificare senza venir meno ai miei scopi e ai miei principi (perché quelli non li cambio: piuttosto, appunto, chiudo bottega).

      • Ok Valeria, mò te lo dico: ho letto “Donne&Bestie” e non si gioca con i topi morti…. portano le malattie! ahahahhahhah
        A parte gli scherzi, concordo che tutti, nel nostro piccolissimo, possiamo contribuire a migliorare le cose, ma ci saranno sempre quelli che l’unica cosa che sanno fare è offendere, distruggere e godere nel mettere “zizzania” tra le persone.
        Si possono definire invidiosi, frustati, o semplicemente persone che portano a spasso i cosiddetti “gioielli” e che riescono a trovare un motivo per cui stanno a questo mondo, solo facendo quanto detto sopra in maniera del tutto ANONIMA.
        Come hai visto anche al mio commento sono stati dati due voti contrari, ma mica me la prendo.
        Anzi se avessero anche commentato per capire cosa non gli era piaciuto sicuramente lo avrei apprezzato e se mi fossi resa conto di aver sbagliato qualcosa avrei chiesto anche scusa!
        Senza che tu venga meno ai tuoi scopi e principi, ti chiedo gentilmente DI NON CHIUDERE BOTTEGA.

  21. One, two, three,four,five, six, seven, eight… Parlare a vanvera! Leccare il c**o (di chi speri ti mandi clienti)! Parlare per slogan! Far pagare un sacco di soldi i corsi cinofili tutti uguali! Autoreferenziarsi! Superguruuuu!
    Pappaparapapappa parapapappa pappa pa…

  22. Peccato, ci sarei andato a vedere che combina, io non avendo sky non avevo matto visto la ritrasmissione, ora che é su un canale free l’ho vista. Non mi pare maltratti i cani, o meglio, se lo fa lui allora lo faccio anche io senza saperlo.

  23. Ma che scherziamo? Certo che devi andare avanti su questa strada. Anche quando leggo cose sulle quali non mi trovo d’accordo, trovo sempre spunti per riflettere, per andare ad approfondire argomenti, per rivedere alcune mie idee. Sul boicottare Millan ad esempio non sono d’accordo con quello che dici. O meglio, lo sono in linea teorica o di principio, diciamo come vogliamo, se si fosse in un altro mondo. Se la gente davvero andasse ai suoi incvontri, mettesse in funzione i neuroni e traesse le sue conclusioni e magari lo contestasse. Il punto è che io non credo che avverrebbe questo. Intanto molta gente ci andrebbe solo per dire “io c’ero” e sperare magari di finire in qualche ripresa o almeno su qualche video in rete. Io non ho fiducia nei neuroni della maggior parte della gente. Così penso che se qualcuno è un potenziale danno, a questo qualcuno la parola non vada data. Non è democratico? No, probabilmente.
    Farò un paragone che forse c’entra come il cavolo a merenda, ma prendiamo Fede. A me non ha mati fatto ridere, solo incazzare. Quindi non lo guardavo più. E ho sempre pensato che fosse pericoloso e dannoso. Perché faceva presa su millanta persone che prendevano per oro colato le sue panzane. Perché, ripeto, i neuroni si sono persi per strada. E da mo’.

  24. Ne approfitto per ribadire che Cesar Millan NON VERRA’ IN ITALIA E NON GIRERA’ LA SUA PROSSIMA TRASMISSIONE IN ITALIA, NE’ C’E’ INTENZIONE DI CHIEDERE ALCUNCHE’ AI CANILI ITALIANI.
    Cosa che a quanto pare le associazioni animaliste non si sono nemmeno preoccupate di verificare, ma sono subito ‘pavlovianamente’ partite in quarta appena la voce si è sparsa, fuorviate anche da uno spot che gira su Cielo.

    Il prossimo programma di CM si svolgerà IN SPAGNA, dove offriranno ai partecipanti (tra cui, questo sì, alcuni italiani, oltre che inglesi, belgi, olandesi ecc.) la possibilità di adottare un cane dalle famigerate PERRERAS, dove sappiamo tutti che l’eutanasia è pratica comune e quotidiana e contro le quali le stesse associazioni animaliste si battono da tempo.

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