di VALERIA ROSSI – C’era una volta la cinofilia esclusivamente zootecnica. Quella che magari non aveva una visione del cane abbastanza zooantropologica, che i cani li considerava animali e non bambini (o angeli) pelosi, che sicuramente, in alcuni casi, vedeva anche approcci non esattamente gentili al cane in generale e alla selezione in particolare, visto che si praticavano soppressioni a gogò anche per meri motivi estetici, come per esempio un colore sbagliato.
Poi venne una cinofilia più sana e più etica, che cominciò a prendere lentamente il sopravvento (pur restando qualche sgradita eccezione): si cominciò a condannare ogni forma di violenza e maltrattamento e, dal punto di vista selettivo, i cani “imperfetti” ma sani non vennero più considerati come oggetti da gettare nella spazzatura, ma come soggetti che, pur non potendo offrire nulla dal punto di vista zootecnico, avevano moltissimo da dare dal punto di vista affettivo e quindi andavano ceduti a famiglie adatte e non più soppressi alla nascita.
Infine, ecco arrivare la cinofilia animalista-buonista, che stranamente dilaga e impazza un po’ ovunque: o almeno, dilaga e impazza tra quella fetta di popolazione che frequenta Internet, Facebook, Twitter e affini… perché spesso noi abituali frequentatori della rete tendiamo a pensare che questo sia “il mondo” nella sua interezza, mentre in realtà ne è soltanto una parte. Sta di fatto, comunque, che mentre c’è voluto quasi un secolo per passare dalla zootecnica più brutale alla cinofilia sana ed etica, in una decina d’anni forum e social network hanno fatto la magia, insinuando in uno sproposito di persone l’idea del cane come “angelo peloso” sacro, intoccabile, che non va più semplicemente rispettato, ma venerato. E’ una specie di stravolgimento del processo di domesticazione: uomo e cane avevano stretto un patto di reciproco scambio, dopodiché il cane è diventato un ausiliario dell’uomo. Adesso non soltanto si vorrebbe l’uomo come ausiliario del cane, ma si vorrebbe anche vedere il cane come una sorta di divinità seduta sul trono, con tutti gli schiavetti umani intorno a servirlo e riverirlo. Il che, francamente, sembra un filino eccessivo: tanto più che al cane non piace affatto, perché il suo DNA resta quello di un animale sociale che vuole avere ruoli e compiti precisi all’interno del branco. Il ruolo di pacifico Buddha svaccato sul divano non lo soddisfa, non gli va bene, non lo gratifica neanche un po’.
Questa immagine piace invece immensamente agli animalisti più fanatici e talebani: e piace molto anche a gran parte delle Sciuremarie, specie a quelle molto giovani e quindi pronte a partire lancia in resta (almeno su Facebook) in strenua difesa degli angeli pelosi e all’attacco spietato dei criminali torturatori… che, nel loro attuale immaginario, sono diventati allevatori, addestratori ed espositori.
Siccome delle prime due categorie abbiamo già abbondantemente parlato in mille altri articoli, stavolta vorrei esaminare il caso degli espositori visti come “crudeli maltrattatori di cani” anziché come numi tutelari di un patrimonio zootecnico (come era in orgine) o come persone che la domenica si divertono così (cosa indubbiamente più realistica, negli ultimi anni), ma senza causare alcun danno ai cani.
Come si fa a considerare “maltrattatore” uno che spende un patrimonio per iscriversi all’expo di XYZ, che porta il cane al toelettatore la settimana prima (altri soldini), che fa viaggiare il suo cane in kennel a cinque stelle (ora ci sono pure quelli con l’aria condizionata!), che passa tutta la mattinata a pettinare, spazzolare, coccolare il suo gioiello in attesa dell’agognato giudizio?
Ebbene: si-può-fareeeeeeeeeeeeeeee!!!
Questo post tratto dal primo forum che mi è venuto sottomano direi che spiega perfettamente cosa trovano di disdicevole molte persone nelle expo:
Sul primo punto potrei anche essere d’accordo (almeno in parte): le expo, nate come verifica zootecnica di fondamentale importanza per la selezione di cani tipici, sani e di buon carattere, sono diventate pian piano un momento di verifica della personale abilità nell’allevare (intesa come: “guardate quanto so’ fico, ho fatto il decimo campione”, e non come “sono soddisfatto perché ho fatto il bene della razza”)… quando non sono diventate una gara a chi ha ottenuto i migliori risultati comprando cani fatti da altri. E questo, in effetti, mi lascia un po’ perplessa. Pur avendo comprato ed esposto a mia volta (come tutti) cani acquistati altrove, non è che sia mai impazzita di gioia quando vincevano: il BOB di un cane con il mio affisso mi rendeva molto più orgogliosa del BIS di un cane comprato da altri. In ogni caso, non credo proprio che nessuno dei due cani si sentisse maltrattato solo perché lo portavo in esposizione!
Il bello, però, viene dopo: i cani subirebbero alti livelli di stress perché “vengono pettinati e phonati”. Ma stiamo scherzando?
Se è vero che quasi nessun cane impazzisce di gioia quando viene lavato (a qualcuno piace, ma in realtà sono pochi), venire spazzolati, pettinati e pure phonati (dopo che si sono abituati al phon, ovviamente, cosa che si fa a casa propria, gradualmente e con la massima gentilezza possibile) è una cosa che apprezzano tutti moltissimo, perché per loro significa “ricevere attenzioni”.
Ma anche ammettendo che a qualcuno questo non piaccia, come si fa a pensare che siano “maltrattati” perché il loro mantello viene curato?
C’è anche qualche bambino che strilla come un’aquila, quando lo infiliamo nella vasca da bagno.. ma non mi pare che nessuno si sogni di chiamare il Telefono Azzurro per questo!
Infine, la storia dei rumori: è vero, nelle expo al chiuso a volte è davvero fastidioso: soprattutto per gli umani, però, perché i cani se ne stracatafottono vistosamente. In realtà di “gente che urla” non mi risulta di averne mai sentita (è uno show cinofilo, mica il mercato rionale!), se non un tempo intorno al ring dei pastori tedeschi, che venivano chiamati da fuori: ora è vietato, qualcuno lo fa lo stesso, ma insomma… se non hai un pastore tedesco, da quel ring puoi anche stare lontano e buonanotte. I phon non sono certo millemila (non è una gara di toelettatura!), e il rumore non è molto diverso da quello di un normale salone di parrucchiera.
Quanto agli abbai…eh, quelli a volte ci sono (da parte dei cani novellini, perché gli altri solitamente non hanno alcun motivo di abbaiare), ma se infastidiscono (e parecchio) le orecchie umane, per i cani sono normale “chiacchiericcio” nella loro lingua, quindi risultano sicuramente più interessanti che sgradevoli.
Altro commento dallo stesso forum:
A parte la frase conclusiva un po’ inquietante (se non sei né favorevole, né contraria, né indifferente…che caspita sei? Questa fanciulla conosce misteriose alternative che sinceramente mi sfuggono), la sua posizione mi sembra tendenzialmente equilibrata: sì alla selezione, sì alla tutela della razza e quindi alla valutazione zootecnica, no agli eccessi di infiocchettature e imborotalcature (mi perdoni la Sciura Grammatica Italiana per questi termini probabilmente inesistenti).
Però, anche qui, dobbiamo intenderci: se qualcuno si presentasse sul ring, che so, col pastore bergamasco infiocchettato come le extension delle ragazzine moderne, sarei la prima a ridergli in faccia…ma il secondo, senza ombra di dubbio, sarebbe il giudice. Perché le infiocchettature a puro scopo estetico non si fanno mica! E sono proprio vietate.
Chi invece urla di raccapriccio perché allo shih-tzu è stato fermato il ciuffo con un elastichino (se pur fiocchetto-munito), dovrebbe ricordarsi che il solo ed unico scopo di questa toelettatura è quello di permettere al cane di vedere dove va! A moltissimi cani a pelo lungo, infatti, si deve legare il ciuffo perché altrimenti si ritroverebbero una cortina di pelo impenetrabile davanti agli occhi: altro che maltrattamento, gli si fa un enorme favore!
Infine, la storia del borotalco (che si solito borotalco non è: c’è chi usa una speciale polvere di gesso, chi la fecola… in ogni caso si tratta di prodotti assolutamente innocui anche nel caso in cui venissero ingeriti dopo che il cane si è leccato): è vero che sui cani bianchi se ne fa, a volte, un uso un filino eccessivo. Mi è capitato di trottare sul ring dietro a un cane che, ad ogni passo, mi lanciava in faccia una nuvoletta bianca che alla fine mi costrinse a fermarmi in preda a una crisi di stanuti… però, diciamolo: quelle che esagerano a tal punto sono le Sciuremarie della toelettatura. Quelle che “se poco fa bene, tanto fa meglio” e che non hanno il minimo senso della misura…ma che, di solito, vengono anche sbattute fuori dopo il primo giro di ring, perché non è il giudice impazzisca di gioia se toccando un cane si ritrova imbiancato dalla testa ai piedi. Dopo il primo Molto Buono Imborotalcato, di solito, la Sciuramaria se la dà e la volta dopo comincia ad osservare meglio gli handler professionisti per capire quanta polvere usare senza ottenere effetti Hiroshima.
Insomma, anche in expo c’è chi ha più esperienza e chi meno, e questi ultimi possono toppare anche in modo abbastanza eclatante (ho visto una Sciuramaria che aveva laccato il suo barbone ottenendo più o meno la pettinatura di Marge Simpson: inspiegabilmente, non ha vinto). Però un conto è sorridere di queste comiche, e un altro è pensare che i cani siano (o si sentano) “maltrattati”.
Se un appunto si può fare – e lo faccio senz’altro – alle toelettature eccessivamente “estetiche” è quello di far perdere, a volte, il senso zootecnico della razza in questione: per dire, i Bobtail iperlaccati e coi culi gonfiati come palloni io proprio nun li posso vede’. Sono cani da pastore, ergo cani rustici: perché conciarli come piumini (anzi, piumoni) da cipria?
Perché sono arrivati gli americani, ahimé: in questo caso gli handler americani. E noi, dagli americani, riusciamo sempre a copiare il peggio, ignorando il meglio. Per dire: negli USA c’è un’attenzione addirittura morbosa al problema della displasia, ma noi ce ne infischiamo allegramente e mettiamo in riproduzione qualsiasi cosa, o quasi. Lì non li imitiamo.
Poi ti arriva il primo bobtail gonfiato con la pompa delle bicicletta…e il giorno dopo, tutti coi bobtail gonfiati a dismisura: perché di cazzate non ce ne lasciamo scappare una, quelle le copiamo tutte.
Anche quando il cane viene cotonato e laccato, comunque, l’unico a soffrire è il senso zootecnico di chi lo osserva: perché il cane se ne infischia. Anzi, è contento perché il suo umano gli dedica tante-tante attenzioni, che per lui sono tutte coccole. D’altro canto (anche senza arrivare a Marge) tutte noi sciure di una certa età siamo state altrettanto gonfiate e laccate per anni ed anni e sappiamo benissimo che NON era affatto una tortura…tant’è che andavano volontariamente a farcelo fare.
Altra critica, diffusissima: i cani “impiccati”!
E per di più col famigerato collare a strangolo, ARGHHHHH!!!
Anche in questo caso, la colpa è dei soliti noti: non per niente la presentazione del cane col collarino posto in alto, subito dietro alle orecchie, si chiama “presentazione all’americana”.
Però, santiddio, non si impicca nessuno! Giuro.
Anche in questo caso il cane viene abituato gradualmente, fin da cucciolo, a tenere la testa bella alta (col bocconcino sospeso sopra) in modo che abbia un aspetto nobile e fiero: ma sul collare il cane si appoggia. Non è che venga “tirato su” strozzandolo. E poi il collare si tiene così soltanto nella presentazione da fermo, che dura pochissimi istanti: dopodiché lo si lascia morbido per il giudizio in movimento, anche perché un cane “impiccato”, nella migliore delle ipotesi, steppa.
Avete visto qualcuno che esagerava anche in questa presentazione? E’ possibile: ma potete star certi che il giudice, o chi per esso, gli avrà spiegato immediatamente che il cane non si deve impiccare al pennone più alto, ma che deve stare semplicemente a testa alta. Nessun cane strozzato, con gli occhi fuori dalla testa e magari sputacchiante e tossicchiante, vincerà mai una classe: quindi l’umano impara alla svelta quello che deve fare. Di cani strozzati, garantisco, se ne vedono molti di più per le strade cittadine, dove nessuno insegna niente a nessun altro.
Poi, ripeto, di errori se ne possono compiere: capita a tutti. Ma in expo: a) li commetti sempre e solo in buona fede, cercando di presentare meglio possibile il tuo cane e non certo di torturarlo; b) c’è sempre qualcuno che ti corregge, che ti spiega, che ti aiuta a migliorare (almeno finché non hai un cane che vince tutto: allora, se potessero, gli altri al tuo cane segherebbero le zampine… ma quando hai un cane che vince tutto, ormai l’ABC della presentazione l’hai imparato da un pezzo. Quindi è tardi per boicottarti).
Infine, la Madre di Tutte le Obiezioni: il cane non sceglie di andare in expo, siamo noi che lo obblighiamo.
Vero, verissimo. Così come lo obblighiamo ad uscire al guinzaglio e non libero, a fare la passeggiatina in quella direzione anziché in quell’altra, a pisciare nell’area cani anziché sulle gomme della macchina del vicino di casa.
Ma nello stesso modo obblighiamo anche i nostri figli ad andare a scuola anziché cazzeggiare tutto il giorno, a lavarsi la faccia anziché andare in giro con quattro strati di ruggine addosso, a mangiare in modo equilibrato anziché pasteggiare a gelati e patatine fritte.
E ancora nello stesso modo noi stessi siamo obbligati a lavorare anziché stare a pancia all’aria in spiaggia, a portare la moglie al cinema quando c’è la partita in TV…eccetera, eccetera, eccetera.
Perché, di base, c’è sempre la stessa storia: essendo tutti animali sociali (noi e i cani), siamo costretti a vivere in comunità. E quando si vive in comunità, i compromessi sono obbligati.
Con una eclatante differenza, però: che il cane può essere “costretto” a passeggiare qua anziché là, a indossare il guinzaglio o la pettorina, a fare “seduto” prima di ricevere la pappa… ma non potrà MAI essere costretto a fare la faccia allegra e a mantenere un portamento nobile e fiero quando va in esposizione. I (pochi, in verità) cani che proprio non amano queste manifestazioni lo fanno capire in modo talmente clamoroso (orecchie basse, code tra le gambe, disinteresse totale per tutto quello che li circonda, movimento scazzatissimo…) che dopo uno, massimo due tentativi (con relative qualifiche di Buono…date già per pietà) ti devi per forza arrendere e rinunciare all’idea dello show.
Perché un cane con quella faccia lì, fosse anche il più bel cane del mondo, non vincerà MAI neppure una classe. E nessun umano sano di mente spenderebbe migliaia di euro per continuare a mostrare al mondo la faccia di un cane che non ama stare sul ring.
Quindi attenzione a pensare che i cani “siano obbligati”: perché non li puoi davvero “obbligare”, se non una volta o due.
Puoi obbligare un cane a seguire un corso di educazione, puoi obbligarlo a fare uno sport che non lo entusiasma, puoi obbligarlo a ricevere le coccole della vecchia zia rompiballe e puoi obbligarlo a stare fermo e zitto in mezzo a un branco di bambini vocianti…ma a fare la faccia allegra, NO! Quindi, sappiatelo: i cani da expo sono lì perché gli piace stare lì.
E dopotutto, che c’è di strano? Si sta con i propri umani, si conoscono altri cani, si viene spazzolati e pettinati e coccolati, si ricevono carrettate di bocconcini… se fossi un cane, io in expo ci vorrei andare tutti i giorni, non solo alla domenica.
E infatti i miei cani, quando mi vedevano tirar fuori gabbie e tavolini e valigette da toelettatura, cominciavano a saltare in aria festosi e speranzosi quasi come quando mi vedevano tirar fuori le imbragature da slitta. E quelli che restavano a casa, quelli SI’ che facevano la faccia mogia & scazzata.
“Obbligare” i cani ad andare in expo? Maddai. Se lo pensate, significa che i cani non li conoscete mica troppo bene.
Non so. Sta faccenda delle expo mi lascia perplessa, veramente. Ma non posso entrare nello specifico perché dal vivo non ne ho mai vista una, quindi non sarei onesta. Da profana, però, il mio giudizio non è positivo; e non perché i cani vengano maltrattati o sottoposti a tortura come alcuni sostengono, ma perché vengono “utilizzati” per uno scopo che non è nè lavoro nè divertimento. Ok, potrà servire per un migliore studio della razza e delle sue caratteristiche…ma..no, non riesco proprio a pensare che sia un discorso “naturale”.
Sa cosa penso sia da denunciare? Un giudice che VEDE il cane sotto peso, dice al padrone: Se ti becco un altra volta con i cani cosi magri ti butto fuori e poi da il CACIB….e tu resti lì a pensare: Ma come, io mi faccio un c…o cosi per dare il miglior cibo per i miei cani, peso tutto, lavo pettino ed alleno i cani tutti i giorni e mi ritrovo 2° ad un cane senza pelo e sotto peso( povero cane, mica è colpa sua)
Come non mi è andata giù la ” trovata ” di un giudice che non sapendo su quali specchi arrampicarsi ha deciso che il mio cane era TROPPO ELLEGANTE PER UN CANE DA CACCIA! Ma non era una gara di bellezza??
Ma io sono una che manda tutto giù…alla fine torno a casa con i miei cani , mica con i cani di un altro.Cerco di evitare un” certo tipo di giudice” e cerco di fiutare le gare oneste.Di solito mi dice bene….Ma io tutto questo maltrattamento non l’ ho visto nei occhi dei miei cani!
Da allevatrice & espositrice concordo in toto con l’articolo di Valeria: i cani che porto in expo se la scialano alla grande, anche perché prima dell’evento ci sono l’educazione e la preparazione del caso… che si traducono in un lavoro quasi quotidiano che li rende felici. Ho solo un piccolo sfogo. Ecco: io credevo che le expo se fatte con criterio facessero solo il bene della razza, dei cani, e delle persone coinvolte (sì, IO mi diverto da matti)… ma di recente mi è capitato un fatto strano. Per cause assolutamente fortuite sto esponendo cocker di colore solido (biondi, nero fuoco etc) nei cui pedigree però sono presenti ottimi soggetti particolor. Per questo ho avuto una cucciolata mista, con in particolare una femmina davvero bella tricolore. Proposta a tre appassionati della razza TUTTI hanno gentilmente declinato l’invito a favore dei fratellini di colore solido… motivo? “sì, sarà anche bella, ma io voglio il cane color XYZ” (dove XYZ è immancabilmente un cane mio che furoreggia in expo). Dopo questi tentativi mi sono arresa e ho deciso che la femmina tricolore me la terrò io… e ho idea di portarla in expo, così oltretutto la prossima volta che mi nasce un bel particolor di sicuro alla gente interesserà di più… però l’amarezza resta: ma perché la gente quando guarda le expo vede soprattutto dettagli marginali, come il colore, invece di apprezzare la tipicità dei soggetti?!?!? Scusate eh… ma io mi sento un pochino ‘sminuita’ se penso che tutti i miei sforzi per migliorare la razza agli occhi di chi mi chiede un cucciolo si riducono ad avere un cane ‘color XYZ’ 🙁
Grazie Chiara, la penso esattamente come te!
Irene ti rispondo io che ho uno shih tzu da expo: il mio (e parlo proprio solo per me) fa una vita normalissima, vive in casa con gli altri due shih tzu che ho, dorme sui divani, sul letto con me come gli altri due, correi in giardino e gioca come un matto.
Infatti il mio cane non ha il pelo perfetto, ma mi rifiuto categoricamente di fargli fare una vita in gabbia solo in nome del bel pelo.
certo mi rendo conto che non avrò mai un cane col pelo perfetto, ma non ho ancora trovato un giudice che sia uno, che abbia avuto da criticare il suo pelo. (e se ne trovassi uno gli risponderei che il mio cane vive, non fa la bella statuina).
e malgrado la sua vita normale, è giovane promessa ENCI, e piano piano stiamo “guadagnando” i vari cacib e cac necessari per altri titoli, senza fretta, non mi interessa che diventi campione in tot tempo, andiamo quando abbiamo voglia (e soldi), non lo stresso con un’expo a settimana.
non posso fargli i pacchetti al pelo ( che non precludono una vita normale al cane) semplicemente perché uno dei suoi fratellini si divertirebbe a smangiucchiargli tutti i pacchettini, masticandogli anche il pelo, quindi meglio libero e stop.
certo, fa il bagnetto una volta a settimana, ma non la vive come una cosa tragica, è abituato e si becca tante coccole durante l’asciugatura.
ovvio che sono quasi una mosca bianca nella mia razza, ma non mi interessa, in Italia sono fissati con le toelettature perfette, al nord europa invece il pelo è l’ultima cosa che importa, e siccome io sono a metà strada ho la possibilità di andare verso nord senza troppi problemi, ed è quello che farò.
Condivido quasi tutto quello che hai scritto Valeria e dico quasi perchè non è che tutti i cani alle expò siano tenuti in condizioni ideali; ho visto con i miei occhi boxer ansimanti tenuti rinchiusi per ore in gabbie minuscole con un caldo cocente di 40 gradi. Per cui si vede un po’ di tutto, non neghiamolo!
Io mi sto chiedendo invece che qualità di vita facciano al di fuori delle expo’ i cani con il pelo lunghissimo, tipo maltese, shit-zu, ecc ecc. Mi spiego meglio, a partire dalla mia personale esperienza: ho un cocker americano di cui sono follemente innamorata. Il pelo di questa razza è difficilissomo da toilettare e tenere pulito, se voui partecipare alle expo’ il pelo non va mai tagliato perchè deve crescere fino a terra. Per cui o passi ore e ore a lavarlo, sciogliere i nodi, spazzolarlo oppure il cane non deve mai uscire di casa, non può farsi una passeggiata al parco, insomma non può fare il cane…
Per cui mi sono fatta l’idea che questi particolari cani siano comunque molto sacrificati in nome dell’estetica, ma correggetemi se sbaglio.
Alla mia mia cocker ho tagliato le frange, ebbene si, addio expo’, ma la vedo correre felice nei prati o sulla spiaggia e penso che lei lo preferisca!
No Irene, non sbagli purtroppo. Questi cani durante il periodo della loro carriera espositiva, diventano degli oggetti, preziosi sì, ma sempre degli oggetti, tenuti in condizioni che va completamente contro tutto quanto che si possa chiamare amore e rispetto per un animale. Il cocker americano proprio una di quelle razze.
Irene ti rispondo in qualità di allevatrice e di groomer e handler dei miei cocke americani. Prima di tutto c’è pelo e pelo: se è di buona qualità non è così difficile da tenere a posto una volta che il cane è adulto, anzi. Per tutti c’è un periodo complicato tra i dodici e i ventiquattro mesi, durante la crecita del mantello, infatti io in questa fase espongo solo in classe Giovani o Intermedia e maincon l’idea di vincere la razza perché lascio che i cani si divertano e non mi importa se il pelo è un po’ rovinato. Dopo però il VERO cocker da expo problemi di pelo non ne ha: con una buona sessions di grooming settimanale (bagno, asciugatura, prodotti adeguati) non ha problemi e può andare a spasso finché vuole… Oddio, magari se proprio razzola in un fienile o nelle boscaglie poi è meglio dare un colpetto di spazzola, ma niente di più 😉 certo se poi mi dici che ci sono persone che tingono i cocker e pretendono di lisciare chimicamente peli dalla tessitura scorretta hai ragione, ma mica bisogna lasciare le expo a questi signori… Anzi, io umilmente da allevatrice cerco di proporre modelli positivi. E lascio a casa i cani con il pelo troppo arricciato, mentre insisto a presentare alcuni soggetti tipici e con pelo non tanto abbondante anche se non sono di moda. Questo perché non mi piego alla logica delle mode e cerco di puntare alla qualità. Io in expo mi diverto. I miei cani pure… E certe volte abbiamo anche qualche riconoscimento 😉
mah.. io mi son fatto l’idea che dipenda da handler, espositore (se chi porta il cane lo fà condurre ad altri), da chi si trova vicino o in fiera ma soprattutto dal CANE.
La mia scimmia pelosa è nata per riportare in acqua e lo dimostra ogni giorno, è vivace, allegra e sempre giocherellona. portala e pettinarla per ore sarebbe nefasto.
Ho visto anche altri cani adulti (la mia è ancora cucciola) che trattati così vanno in stress e lo fan vedere. A quel punto meglio la vita del cane “da giardino/divano”, son sempre obbligati a star fermi, ma almeno è gratis..
Poi ci son i “fagioloni” che stan lì in expò senza problemi e qualche sgambettata ogni tanto basta.
Questa distinzione, capire se il cane regge o meno, è fondamentale per me. (contando comunque che la toelettatura a seconda del cane cambia. whippet ed un barbone ad esempio ha tempi di toeletta diversi).
Poi c’è chi passa dal ring al tavolo di toellettatura e poi via nel kennel.
Allora si ritorna al “tanto vale la vita da giardino”.
Si contrappone chi invece la vuol vivere col cane. Giretti ovunque, curiosare col cagnolone per la fiera, c’è chi riesce anche a giocare (questa mi pareva una sparata, finchè a gennaio a Rho non ho visto coi miei occhi un ragazzo che con una labrador cioccolato giocava con la palla…).
A me l’expò non fregherebbe minimamente, poi al campo dove vado con la scimma retriever mi han detto “dai vieni, ci andiamo io, quella, quell’altro. ai 2 allevatori della combriccola interessa molto il giudizio, ma noi andiamo così, per star insieme e farli ritrovare, e giocare insieme, anche lì”
Anche in expò c’è chi ti fulmina se ti avvicini al loro cane-che-deve-restare-isolato e chi è più alla mano, magari non fà scatenare “la belva”, ma qualcosa di conoscitivo tra cani lo lascia fare benissimo.
Queste son tutte quelle cose che mi fan valutare. Disquisire sui rumori e sulla pettinatura può durare cent’anni, per me conta come reagisce il MIO cane. il suo si stressa? mi spiace, che non lo porti. il tuo è felice? Ottimo, portacelo. Ma il mio? Meno chiacchere sul cane di tizio o su come lo tratta caio ma decidere in base a come la vive il mio compare peloso rilasserebbe più i toni.
Inoltre la mia scimmia retriever mi ha colpito durante una locale. Nel ring si è atteggiata subito con un portamento molto elegante, seguendo la condotta a testa alta e coda dritta, fermandosi quasi a mettersi in posa. una piccola vamp di 5 mesi, insomma. Il che mi ha fatto chiedere “ma il fatto che un cane possa essere più estroverso o che non ami essere al centro dell’attenzione, che sia a suo agio o meno insomma, è così scontato o superfluo?
Secondo me, non son cose secondari o scontate.. Ma le cose principali!
una cosa “Come si fa a considerare “maltrattatore” uno che spende un patrimonio per iscriversi all’expo di XYZ, che porta il cane al toelettatore la settimana prima (altri soldini), che fa viaggiare il suo cane in kennel a cinque stelle (ora ci sono pure quelli con l’aria condizionata!), che passa tutta la mattinata a pettinare, spazzolare, coccolare il suo gioiello in attesa dell’agognato giudizio?” questa cosa mi ha fatto rabbrividire. Da quando spendere soldi equivale ad amore e rispetto?
Io spendo un patrimonio in benzina, quindi amerei il benzinaio, inquinare e la mia macchina? Berlusconi ha speso una fortuna in avvocati, amerà mica ghedini?
Al motorshow di francoforte gli espositori spendono un capitale, tiran a lucido le auto e le fan viaggiare su camion che manco la mia casa può competere a lusso. Winterkorn non ama la golf, questo trattamento non vuol dire che lui voglia bene ad una Polo, ma che voglia farti vedere quanto sia bella quella cosa che produce lui.
L’amore per il mio cane è quando arrivo a casa da lavoro a mezzanotte e mi sveglio alle 5 per portarlo a fare una nuotatina mattutina prima che arrivi il caldone.
Il rispetto per il mio cane non è dato da quanto spendo in toelettature, ma da quanto ci tengo a fare esperienze con lui.
Io sò che amo il mio cane perchè in una spiaggia ligure, sotto l’ombrellone con lui, mi spiace per il collega che è andato ai tropici e, poverino, non sa che paradiso si stà perdendo. E quei momenti valgono più di un kennel, con aria condizaionata o meno.
Se poi faccio sia una levataccia per portarlo al fiume che pagare per il kennel climatizzato tanto meglio, ma pagare non è condizione sufficiente o necessaria per dire quanto io ci tenga.
Altra considerazione, in modo similare a a Sonia & Ray non concepisco troppo “sforzo per un bel pelo”.
Diciamo pure che vado ben oltre e non concepisco tutte queste pettinature, fiocchi o truchetti.
Un barbone ad esempio deve far riporto in acqua, non la prostituta! Il pelo deve esser funzionale, non giudicato per come lo porta! E’ come giudicare la pellegrini per il taglio di capelli o Hamilton per la colorazione della tuta da gara…
Quindi amarlo perchè “lo costringo a star fermo 4 ore per qualcosa che non fà bene a lui ma soltanto al mio ego” non mi sembra amore… E neanche rispetto a dirla tutta. Lavorlo e spazzolarlo ha un senso, passarlo col gesso o fecola è già troppo oltre.
Ci son barbony toy o maltesi legati al avolo per la toelettatura fino al pomeriggio inoltrato, ti avvicini e scopri che l’espositore è allevatore con diversi campioni alle spalle. Parliamo ancora di neofiti inesperti?
Forse son sbagliato io, credevo che i maltesi non nascessero col vasetto di fecola vicina nel grembo della madre, quindi non sapevo che in realtà l’impolverata (anche leggera) è una cosa zooantropologica e totalmente naturale.
Tra sciatto e artificialmentente imbellito ci son limiti che credo non abbiano superato solo gli americani..
Ma perchè leggete tutti le prime tre parole di una frase, invece di considerarla nel suo insieme? Non ho certo detto “come si fa a considerare maltrattatore uno che spende soldi, punto”. Quella era solo la prima parte di un processo: spendi soldi per le iscrizioni, stai tutto il giorno in un ambiente che se permettete stressa pure le persone, eh…e poi passi tutta la mattinata ad occuparti di rendere più bello, pulito, gradevole il tuo cane.
Se questo INSIEME di cose è “maltrattamento”, mi sembra che siamo veramente fuori da ogni logica.
Tu stai forse a pettinare e coccolare il benzinaio per du’ ore, dopo che hai fatto benzina?
Ecchecaspita!
Che poi l’amore sia un’altra cosa, per carità… posso condividerlo in pieno. Ma qui non si parlava di amore, si parlava di maltrattamento. E dire che in expo ci siano maltrattamenti dovuti allo spazzolare-phonare-pettinare, mi sembra un’offesa bella e buona ai cani che vengono maltrattati sul serio.
Pesiamo un po’ le parole, dio santo! Ditemi che le expo non sono il posto più divertente del mondo per il cane, e sarò pienamente d’accordo: ma che siano posti in cui si “torturano” i cani è assolutamente ridicolo.
Se potessi cliccare trenta volte sul pollice verde lo farei. Purtroppo non posso, quindi prenditi il mio “mi piace” e moltiplicalo per trenta 😉
Messaggio ovviamente riferito a Denis
purtroppo le expo sono cambiate parecchio e danno molto piu’ addito alle accuse del popolo di facebook. Che un po’ esagera ma, putroppo, oggi c’è sempre piu’ del vero. Lavare un bambino che fa i capricci per fare il bagnetto, non è da telefono azzurro… ma ormai non è piu’ il paragone giusto. Doremmo pensare invece a tenere un bambino per tre ore dal parrucchiere e estetista che perché deve fargli l’acconciatura come quella del matrimonio della principessa. Obbligarlo a stare seduto per tutto il giorno perché se no si sporca e deve fare la prova sul set. Allontanarlo dalla famiglia e mandarlo con la baby sitter per sei mesi che lo porta a fare il campionato australiano. E poi quando ha finito ovviamente lo riporta alla famiglia. O lo dà a un’altra famiglia, perché nel frattempo è arrivato un altro bambino. Forse questo sarebbe un maltrattamento “anche” per un bambino che ha dalla sua il vantaggio che magari un po’ può capire e chissà…. tenerci. Un bambino lo si può illudere che quello che fa è importante e lo rende il piu’ figo di tutti i bambini. Spiegarlo al cane è piu’ difficile.
Purtroppo l’aspetto piu’ esasperato delle expo è anche quello piu’ “vistoso”, quello che si nota di piu’ dall’esterno… quello che viene percepito dalle persone che si fanno un idea di che cosa sia un expo. Per questo finiscono in questo calderone anche le persone che magari vorrebbero vedere ancora le expo in senso zootecnico che sono sempre piu’ demotivate.
Magari fossero “solo” tre ore. Alcune razze ci stanno molto più a lungo, tenuti sforzatamente in piedi sul tavolo della toelettatura ( legati da sotto la pancia oltre che al collo ), per esempio per schiarire il bianco del pelo per farlo diventare più candida. Prima di vedere con i miei occhi, mai avrei pensato che dietro un Malamut o un Husky da expo ci siano tante ore di lavoro di toelettatura. Per me una cosa assurda, per gli altri del tutto normale quando si tratta di un cane da expo.
io espongo da privato e ho visto cose che non stano ne in cielo ne in terra … innanzitutto in alcune expò fatte all’aperto in posti senza un minimo di ombra si fanno esporre cani brachicefali alle 2 del pomeriggio sotto una calura allucinante( qualcuno mi deve spiegare xchè i boston terrier a tutte le expò devono essere sempre gli ultimi a essere giudicati anche quando è un caldo infernale .. solo xchè l’enci o fci hanno deciso x questa scaletta? ) e ti senti dire dal giudice bè sa il cane è un pò giù .. e ci credo con tutto quel caldo che deve fare i salti di gioia?
poi altra cosa è vero che molti dei cani in expò sono stressati ma i segnali calmanti che mandano non li guarda nessuno?tutte le cacche lente che ci sono in giro x le expò non sono altro che segni di stress..ci sono alcuni che nemmeno fanno cacca e/o pipì x tutta la durata dell’expò!!!
ah x dimenticare dei giudizi strani che danno a noi privati quando ci scontriamo con gli allevatori e li numeri da circo e se x caso dovesse vincere un privato apriti cielo l’allevatore fa il polverone..e 9 volte su 10 vince l’allevatore anche se il cane non dovrebbe …. e questa sarebbe la verifica zootecnica
altro mi è anche capitato di sentirmi dire dal giudice si faccia furbo il cane è bello presentato bene ma lo faccio presentare da uno di loro( cioè da un handler ) cosa dire? io ci vado x passare una giornata diversa in mezzo ai cani etc… e poi sai che soddisfazione vincere contro gli allevatori!?!?!?!?
Purtroppo devo dire che la mia esperienza per quanto riguarda l’expo non discosta molto da quello di Luigi. Per quanto sotto il sole cuocente, non stanno soltanto i boston terrier, ma quanto visto prima o poi ci tocca un po’ a tutti. Anche se in pieno estate non sono mai andata in un esposizione (tranne una volta dove sapevo che i ring sono allestiti nell’ombra ), capitato anche a me.
Concordo anche per quanto riguarda lo stress, anche se apparentemente non tutti soggetti manifestano, i cani che non mangiano, non bevono, non fanno i bisogni o al contrario vanno in diarrea durante la manifestazione, ce ne sono tanti, troppi…
L’organizzazione spesso si lascia desiderare, e non poco ammettiamolo, sia all’esterno che al chiuso.
Anche per quanto il resto, si potrebbe riempire delle pagine con le cose che non vanno affatto bene, come appunto delle volte i cani strozzati ( letteralmente), e non per via del collare strozzo ma per colpa dello/a stronzo/a che presenta il cane. Nei ring degli alani se ne vedono parecchi negli ultimi anni anche in Italia. Che dire, senza altro anche questo un tipo di amore, ma di sicuro non principalmente verso il cane.
Con questo non voglio dire che se gli expo fossero organizzati a dovere, e se non diventasse sempre di più la parte importante lo show, invece del cane nel senso cinotecnico, avrei qualcosa da ridire, anzi al contrario, in quel caso sarei a favore al 100%. Per il momento quanto sia capito non è così.
Essendo la prima volta che le scrivo sono inevitabili i complimenti per il suo divertentissimo stile di scrittura. Letto l’articolo mi è sorto un dubbio, io non credo che tutti i cani che vanno a un expò siano felici e penso che questo valga per tutte le attività cinofile dall’Agility per arrivare all’Utilità e Difesa. Certo ci sono i cani fantastici che per noi farebbero qualsiasi cosa (ho visto cani scodinzalanti per degli esercizi di obidience….) la maggioranza lo fa perchè addestrati, lavorati, abituati……… però si vede quando fanno una cosa per compiacerci o quando la fanno con entusiasmo. A fare Expò stressi i cani a giocare a discdog spacchi i cani flyball non ne parliamo chi fa UD andrebbe arrestato……. ma ognuno potrà fare quello che vuole con il suo cane? Oppure facciamo una legge che per avere un cane bisogna essere belli biondi e profumati…….
Sperando di non aver delirato la ringrazio ancora per il buon umore che ho quando leggo i suoi scritti.
Riccardo
Personalmente sono contraria perchè aborro l’idea del cane come oggetto per nostro orgoglio personale. Questi cani secondo me subiscono alti livelli di stress perchè vengono pettinati, fonati, esposti a fonti di rumore troppo alto (tutti i phon, gli abbai degli altri cani, la gente che urla, gli altoparlanti).
Questa frase è mia, scritta su un forum nel 2009.
Questa una tua replica: Ma anche ammettendo che a qualcuno questo non piaccia, come si fa a pensare che siano “maltrattati” perché il loro mantello viene curato?
Non ho mai parlato di maltrattamento, ma di alto livello di stress.
Perchè un conto è lavare e dedicare attenzioni al tuo cane per rinsaldare il vostro legame, un altro è farlo in condizioni stressanti: in mezzo ad altri cani, in mezzo a rumori, in mezzo a molte persone.
Personalmente non ho mai visto un cane, in un’expo, scondinzolare e fare le feste al proprio toelettatore.
Ho sempre visto piuttosto cani ansimanti, cani chiusi in quei tendoni per troppe ore senza poter fare pipì (che poi automaticamente rilasciano nel momento dell’esposizione).
Ho visto un padrone tirare un orecchio al proprio weimaraner perchè abbaiava ad un altro suo simili, provocando anche l’intervento di un giudice, il quale ha detto che se avesse rivisto una cosa simile, avrebbe buttato fuori a calci nel sedere il proprietario del cane.
Dopo quell’expo (gennaio 2010, Rho Fiera), ho personalmente deciso di non partecipare mai più a scempi del genere.
E questa è una mia personalissima opinione.
Posso farmi i cavoli vostri per un attimo? 🙂
Pur condividendo pienamente lo spirito dell’articolo, io sono pienamente d’accordo con la Brenda del 2009! Ma non di certo per ragioni “gentiliste”, ma per un motivo diametralmente opposto: l’essenza animale. I cani non sono divi da palcoscenico, non amano di certo lacche, toilettature, pettini, phon etc. E’ un pò una costrizione, un antropomorfizzazione. Sì, certo, non pretendo mica che i cani debbano essere portati in expo sporchi di fango che puzzano di carogna, ma una via di mezzo accettabile per esigenze umane e canine si potrebbe trovare. Mi piacerebbe tornare ad un concetto di esposizione che punti a selezionare gli esemplari più rappresentativi morfologicamente in vista della futura selezione, e non un’esposizione che miri a premiare il miglior lavoro di parrucchieria! Intendiamoci anche io lavo e pettino il mio cane (cosa che lui detesta, ma che gli piaccia o no va fatto!), ed è anche vero che nessun cane va a finire dallo psicanalista dopo una doccia, ma è l’esasperazione che non mi piace. Ai cani non piacciono le manipolazioni: secondo me sarebbe meglio effettuare una toilettatura minima: il minimo indispensabile per arrivare decenti davanti a un giudice. I lustrini, le lacche, le spuntatine, le pomate, le phonate francamente sono aberranti, oltre che ridicole.
La penso come te Dario, dovrebbe partire però il tutto anche dall’enci e dai giudici che dovrebbero premiare cani più “naturali” e non quelli più immacolati più statuari.. Sempre nel mio esempio di uno shihtzu come può un giudice premiare un soggetto che ha un pelo statuario lungo chilometrico quel soggetto ovviamente non vivrà al naturale o alla meglio vive con i pacchettini salvapelo o alla peggio vive isolato dal mondo dall’asfalto ecc.. Ma cosa porta una selezione di questo tipo? i soggetti devono essere valutati al più naturale possibile, certo sempre preparati per una expo ma senza quell’esagerazione che alla selezione non serve a nulla se non a rovinarla.
Oltretutto da quel che mi pare di capire in altri paesi europei questa mania dell’estetica è molto più contenuta rispetto all’Italia quindi sarebbe,secondo me, il caso di far presente la cosa all’enci.
Brenda, costringere il cane ad un alto livello di stress significa maltrattarlo.
Comunque, come ho già detto ad Anaid, ho utilizzato frasi tratte del vostro forum perché erano, tutto sommato, opinioni equilibrate e diffuse tra le persone “normali”. Avrei potuto trovare di molto peggio, ma sinceramente pubblicare opinioni di animalisti talebani che considerano le expo una “tortura” sarebbe stato inutile: quelli sono proprio fuori da ogni logica umana ed è difficile anche controbattere.
L’idea che i cani in expo siano tutti stressati perché pettinati e toelettati, a mio avviso, è sbagliata: i miei cani, te lo posso assicurare, erano sempre e solo scodinzolanti. Forse tu hai visto un’expo particolarmente stressante, non lo so: però, in realtà, la storia che racconti a me sembra positiva. Un deficiente ha tirato un orecchio al suo cane ed è stato minacciato di essere sbattuto fuori: quando cose del genere succedono ai parchetti, o per le strade cittadine, nessuno dice “ba” (e se provi a dirlo, ti prendi pure delle parolacce)… quindi a me questo sembra un punto a favore, e non contro le expo!
MCN: la tua domanda non e’ s****za, e’ solo da persona che pensa che un cane valga meno
Solo perché un giudice XY ha detto che secondo lui non rientra nello standard per motivi caratteriali e/o psicologici: CHE PENA dico io!
Sono la “famosa” utente che ha cambiato idea dal 2009 ad oggi per le Expo. E vi dico perché: in expo il mio cane lo porto IO, se devo fare il commissario di ring come e’ successo, lo faccio portare NEL RING da una persona fidata e amica e con il mio compagno che se ne occupa prima e dopo l uscita dal ring. Non di certo consegno il cane a inizio stagione espositiva e lo riprendo a fine risultati come fanno molti. Ecco perché ho cambiato idea sulle Expo: perché IO supervisiono il mio cane, IO lo porto IO me ne occupo. Ma non perché frequento Expo posso dire che sia un mondo dorato pieno di nella gente e perfetto, anzi siccome lo conosco ormai vedo pregi e difetti: padroni e handler che strattonano i cani se non camminano sul ring perché intimoriti (quei cani Valeria sono contenti secondo te di star li? Non prendiamoci in giro con la TUA esperienza quanti cani hai visto che hanno paura del ring e sono intoriti dal vocio e rumore??? Ne ho visto tantissimi io che sono molto piu giovane di te perciò sicuramente ne avrai visti il doppio o triplo. Perciò suvvia non descriviamo un mondo perfetto che non esiste)! Cani felici di fare Expo ce ne sono, il mio lo era perché per la razza che e’ ha ben fermo il concetto del “piu gente e cani ci sono piu casino si fa yeah”!!!! Ma se il MIO amato cane, avesse odiato le Expo, fosse stato intimidito sul ring, di certo non stavo a forzarlo a fare una cosa per lui innaturale! Io sono stata fortunata, ma potrei farti nomi e cognomi di handler che spazientiti urlano ai cani a bordo ring per seguirli e strattonano e sbuffano! Senza pensare che al Max si dovrebbe fare un lavoro pre-ring per abituare il cane: eh no tempo/soldi persi allora costringiamo senza dar tempo al cane di conoscere l ambiente!!!! Per non parlare di allevatori che cedono cani a destra e sinistra anche in affido perchr NON vincono: tristezza e vergogna della razza canina! Insomma non faccio di tutto un mondo un paese, ma far credere alla gente che l Expo e’ bella allegra, piena di gente disponibile con i cani, cani felici e sorridenti…e’ scorretto! Come ogni ambiente ha luci e ombre e le ombre ce ne sono!!!
Sempre per MCN: le mie tasche non sono un tuo problema, non sforno cucciolate come tanto sfornano ca****e per fortuna!!!! E se il mio cane avesse preso Buono o Molto Buono…sarebbe stato il mio tesoro sempre e comunque, non sono di anima così infantile!!!!
Chris, se devo risponderti con sincerità… di cani impauriti ne ho visti pochissimi, e quei pochi erano quasi tutti alla prima esperienza!
Davvero mi chiedo quanto le expo siano cambiate da quanto le frequentavo ogni domenica…
Però, attenzione: non è che ci obblighi il dottore ad affidare il cane a un handler (io l’ho fatto una singola volta, non mi è piaciuto l’andazzo e da allora in poi sul ring ci sono sempre e solo salita io); tantomeno ci obbliga a far finta di non vedere se l’handler “strattona e sbuffa”, o se impila i cani in kennel e ce li lascia tutto il giorno…eccetera eccetera. Non diamo alle expo colpe che sono solo della solita gente di m… che non rispetta il proprio cane.
Quella la trovi e la troverai sempre e ovunque: in expo, sui campi, per strada, al parchetto. Ma non può essere rappresentativa proprio di nulla.
Chris: 1) Eviti di darmi del tu.
2) la questione non è il valore del cane. Ne tanto meno le Sue tasche.
Per me un cane, di razza o no, VALE sempre. A prescidere dall’opinione di un giudice.
Comunque, nè Lei nè il suo difensore d’ufficio, ha risposto alla mia domanda.
Le ricordo che l’argomento sono le opinioni sull’esposizioni canine.
C’è chi pensa che alle expo sia pieno di gente che picchia i cani per insegnar loro a rimanere in posa, perché l’ha visto in un servizio di striscia la notizia, che purtroppo non sono riuscita a trovare.
A qualcuno di voi è capitato di vederlo?
Io ho fatto un giretto solo un paio di volte all’expo di Torino e non ho mai visto nessuno agire in quel modo.
All’unica expo a cui son andata come spettatrice mi è capitato di veder picchiare il cane, con urlaccio annesso, perchè non voleva farsi spazzolare e borotalcare le zampe.
Gli squilibrati sono ovunque ma credo (spero) sia una minoranza.
Ciao,io ho frequentato una sola expo enci nazionale e un raduno amatoriale. Ho aspettato a lungo per la nazionale,intrepida di sapere che giudizio potesse prendere la mia cagna,ma anche intrepida di conoscere questo mondo che mai avevo conosciuto prima. Ma con questo mondo non intendo prettamente il mondo delle expo: io non sono mai stata veramente a contatto con il mondo cinofilo in generale,e andare a questa expo è stato un primo passo per avvicinarmici a modo mio.
Da perfetta Sciuramaria all’expo mi sono fermata troppo presso uno stand insieme a mio padre e,arrivando solo 1 minutino scarso in ritardo,mi hanno comunque “sbattuto la porta in faccia”. Non potete immaginare che dispiacere Enorme! Non perchè avessi preparato chissà quanto la mia cagna,le avevo giusto fatto un bagnetto e me la conduceva l’allevatore,però l’aspettavo da tempo, e purtroppo è andata così.
PERO’,dopo il dispiacere e l’iniziale incazzatura per non concepire una simile fiscalità(anche se le regole son regole..ma a saperle ste regole…io poi sono ritardataria di natura :P),cioè,mi è piaciuto UN SACCO.
Non avevo mai visto così tante razze tutte assieme,la mia cagna poi,che inizialmente tirava,si è calmata molto e abbiamo iniziato a gironzolare. Insomma,ok,direte,ti entusiasmi per poco,però di fatto mi sono divertita,se non fosse stato x il mancato giudizio. Al raduno amatoriale ci sono andata invece esclusivamente per farle fare un’uscita e incontrare altri cani e divertirsi(infatti nel mio paese non c’è un parco per cani e nessuno porta a spasso il cane).
Comunque,raccontata la mia esperienza,c’è una cosa che UN PO’ “NON MI VA GIU'”.
Quando ero alla nazionale,c’erano grossi cagnoni dentro le gabbie. Per carità,rilassatissimi e tranquilli,ma a me non piace ugualmente..Non perchè schifi la gabbia,però che so,la utiizzerei se devo fare un viaggio in macchina,ma non durante la manifestazione..Insomma,è anche un modo per stare con il proprio cane,so che NON è un maltrattamento però non mi piace chi concepisce di andare all’expo con il cane dentro la gabbia tutto il tempo. L’expo non va vista come un divertimento cinofilo,lo so,ma cmq non si può coniugare la passione e la gioia di partecipare a eventi cinofili con la “serietà” del significato dell’expo stessa?
Per spiegarmi meglio: capisco che all’expo soprattutto allevatori e persone di esperienza ci vanno per ottenere un giudizio e del resto importa poco. Però,visto che appunto qui si ribadiva che i cani alla fine passano anche una bella giornata nonostante i pregiudizi di alcuni animalisti,e apparte casi isolati non c’è alcun maltrattamento;non è bruttino pensare all’umano che invece di cogliere appieno questo momento passato con il proprio cane in compagnia di altri appassionati pensa solo lì ad aspettare il suo turno con il cane che anche se tranquillo si rompe le balle e a questo punto sì che preferirebbe a starsene a casa a fare altro??
Cioè,per me non lo è spirito giusto per partecipare a una manifestazione cinofila,poi sbaglierò io,boh 🙂
i cani spesso si tengono in gabbia per non stressarli, per loro è un luogo sicuro nel quale stare in relax (infatti hai detto che erano tranquillissimi), si stresserebbero molto di più a stare ore ed ore ad annusare ogni sedere di altri cani che passano, con mille persone che si fermano ad accarezzarli (che ad alcuni cani può anche far piacere, ma non a tutti).
Le gabbie spesso sono anche ricoperte da teli proprio per lasciare il cane tranquillo e pacifico, ovvio che li si porta anche a fare un giretto, ma tutto un giorno di expo al guinzaglio credimi, sarebbe davvero uno stress incredibile per loro.
Ho avuto l’onore di presentare cani miei e di clienti per un periodo che supera i quaranta anni ho allevato con l’affisso DULCINEA per quasi cinquant’anni. Detto questo devo farle i più sentiti complimenti per l’articolo, la cose che secondo me ha centrato in pieno è la gioia che vedevo negli occhi dei miei cani quando vedevano la cassetta ( io la chiamo ancora così ) per il fatto che lavoravano. In più il fatto di dormire in camera e far piacere al conduttore è il massimo per loro. Una seconda cosa in cui sono d’accordo è l’eccessiva emulazione del sistema americano ( io ora vivo negli stati uniti ) gente come me Franca Simondetti Vittorio Dagradi ed altri hanno sempre detto che questo modo di essere avrebbe distrutto la zootecnia. Quelli vecchi come me si ricorderanno le grosse discussioni in seno all’ENCI sull’opportunità o meno di far disputare il BIS perchè questo inevitabilmente ci portava allo show piuttosto che alla verifica zootecnica. Siamo arrivati al punto che certi handler ( così si definiscono ) si preoccupano più di abbinare la giacca con il colore del cane che del cane stesso , di conseguenza quello che vediamo nelle esposizioni è solo spettacolo. Mi scuso per lo sfogo ma certe cose non mi vanno giù, i cani per me sono sempre stati importantissimi nella vita loro mi hanno dato il modo di conoscere la gente imparando a ragionare senza grigi BIANCO- NERO- BENE-MALE non esistono altri modi di vedere le cose da parte loro .Grazie per l’ospitalità
Caro Pino, forse siamo solo noi “vecchietti” a vedere il danno che certe interpretazioni delle expo fanno alla cinofilia: lieta di sapere, comunque, che qualcuno a cui questo “non va giù” esiste ancora…
Sono felice di aver ritrovato Signorelli, grande allevatore e presentatore. Ringrazio VR per avermi dato questa gioia. E’ il passato sportivo che ritorna. Quante volte ci siamo trovati nello stesso ring! Avversari, ma sempre corretti. Grazie! Passando agli articoli di VR debbo dire che la sua esperienza, la sua intelligenza e la sua abilita’ di scrittrice mi impediscono di esprimermi, perche’ ha gia’ detto tutto lei e perfettamente. Nel mio passato ho avuto soltanto un soggetto che odiava le esposizioni, tutti gli altri erano felicissimi di partire e quando, per ragione di eta’, dovevano stare a casa, lo facevano con grande tristezza, come ci fosse una punizione da parte mia. Grazie, Valeria, per avermi fatto reincontrare Signorelli, un grande del passato, e grazie a te per quello che scrivi
Specie di idioti, nulla di piu’ vero…ma anche di imbroglioni e delinquenti… Quando avrai voglia magari parleremo anche del lato oscuro delle expò, di coloro che non contenti di giocare a taglia&cuci col loro sciagurato cane , si dilettano anche in minacce nel miglior mafia-style verso coloro che provano a protestare contro i loro sotterfugi, contro i palesi tentativi di boicottaggio (in RING!) dei cani ‘avversari’. Io purtroppo il lato bello e puro delle esposizioni non lo vedo piu’ da anni. La mia sola speranza è che la situazione non degeneri ancora visto che per amore della ‘mia’ razza ho il dovere morale di frequentarle.
Sono d’accordo e…non sono d’accordo. 🙂 Poichè è verissimo che in expò ci sono persone che adorano il proprio cane, che lo riempiono di cure e attenzioni….ma (per mia esperienza, gruppo 2) ci sono persone (in percentuale sempre maggiore) che riempiono il cane di anabolizzanti (perchè sì, i muscoli si possono far aumentare eccome!), sottopongono l’adorato cane (o cimelio?) ad interventi chirurgico-estetici (mai sentiti nominare gli apparecchi per correggere una dentatura errata? ritocchini CHIRURGICI alle orecchie perchè portate male? ritocchini CHIRURCICI alla coda per correggerne una postura da squalifica?). Dei ritocchini da ‘parrucchiera’ per migliorare il colore del mantello ne avete già parlato ma io personalmente ho sentito anche dell’esistenza di un collirrio che scurisce (temporaneamente) il colore dell’iride! Non so se sia vero nè che effetti collaterali possa causare al cane ma fa inorridire… Io frequento ancora expò, gareggio con i miei cani nature perchè sono (inutile dirlo) ferocemente contraria a quanto tarocchi le doti naturali di un cane. Ma ditemi? Io, espositrice ONESTA e di COSCIENZA, che speranze ho di gareggiare alla pari con chi non ha alcun rispetto del proprio cane e utilizza qualsiasi artificio per portarsi a casa il 1 posto??
Emma, avresti tutte le speranze del mondo se chi bara fosse gentilmente preso per il coppino e portato altrettanto gentilmente fuori dal ring e dalla cinofilia tutta.
Purtroppo ci sono trucchetti difficili da scoprire, ma altri che, guardandoci bene, si notano eccome. Il problema è che… non ci si guarda.
Solo che ormai vige la regola del “siccome lo fanno tutti…” : e in questo modo si distruggono le razze, cosa che fa inorridire i cinotecnici veri e che lascia il tempo che trova a chi nella cinofilia vede solo il business del momento.
A volte, quando vengo a sapere di cose simili, mi prende un nervoso che morderei qualcuno: poi penso che esistono mamme umane che regalano interventi di chirurgia estetica alle figlie sedicenni…e allora evito di incazzarmi, tanto è inutile. Siamo una specie di idioti.
L’equilibrio è la base di tutto, non vanno demonizzate le expo così “un tanto al chilo”, ma non raccontiamoci neppure la bella favola che le frequentano solo persone da premio della bontà … non discuto la funzione delle expo e mi piace frequentarle, ma che si vedano anche cose almeno discutibili ed eccessive non si può negarlo.
Questo articolo lo trovo di parte una ode alle expo senza un parere più distaccato e obiettivo. Premetto sono proprietaria di uno shihtzu tenuto al “naturale” pelo lungo facendogli fare una vita da cane(non da cani) quindi ho in parte idea in cosa consista la difficoltà di mantenerlo in pelo, alle expo non ho mai partecipato perchè non ne ho motivo ma sono stata alle expo come spettatrice sopratutto delle expo internazionali. Forse chi espone in primis non ha modo o tempo di andare a farsi un giro e guardarsi intorno perchè io la situazione la vedo meno rosea di quanto si dipinga nell’articolo. Parlo in specifico di cani facenti parte del gruppo 9 perchè sono quelli che maggiormente ho osservato insieme allo shihtzu. Ci sono allevatori ed espositori degni di tale nome che compiono il loro “lavoro” come si deve nel pieno rispetto del cane (e delle persone mi verrebbe da aggiungere) altri invece che a mio parere in quel frangente che è la giornata espositiva non fanno minimamente trapelare il rispetto per il proprio cane o la cura nei suoi confronti. Perchè spendere tanto per una expo e per tutti gli accessori che servono per il cane dovrebbe significare amare e rispettare un cane? non trovo un nesso logico che porti da una condizione ad un altra per filo diretto anzi ci vedo molta passione per la razza e la selezione nelle migliore delle ipotesi e ci vedo molta voglia di soddisfazioni personali senza rispetto per il cane nella peggiore delle ipotesi.
Nelle expo come non sono mancati di farsi vedere gli appassionati del mestiere, non sono mancanti nemmeno di farsi vedere quelli che hanno nel kennel maltesi o barboncini isterici che saltano in continuazione con la bocca aperta piagnucolando e sbavando.. forse sarà io che non sono in grado di giudicare in modo adeguato un comportamento ma un atteggiamento del genere che continua per più di 1 ora io lo vedo preoccupante.. forse sbaglio.
Non è mancato di vedere presone frustrate per il risultato non ottenuto prendere e cacciare il cane (yorkshire) in mezzo al kennel come fosse una carcassa .. di sicuro il cane non si è fatto nulla era in piedi dopo due secondi ma non rientra nemmeno nella categoria rosa e fiori di cui sopra.
Non è mancato di vedere persone che trascianvano uno shihtzu mezzo soffocato senza che il giudice proferisse parola…
Non è mancato di sapere di cani tenuti senza cibo per fargli muovere il sedere in ring..
E la cosa più triste di tutte è che spesso per alcune razze ed alcuni cani, io perlo per esperienza (data dall’osservare chi del mestiere)dello shihtzu, il pelo venga prima di tutto, che un cane in pelo per le expo non possa “fare una vita da cane normale” non possa uscire dal suo giardino o appartamento se non per andare nelle expo, non possa giocare con certi cani che andrebbero a spezzare il pelo del suddetto ecc.. Ammiro chi si smazza il doppio permettendo al cane di vivere da cane e di curarlo e dargli tutto ciò di cui ha bisogno ma chiariamo anche che non è sempre tutto rosa e fiori che spendere dei soldi per una passiona non significa automaticamente avere rispetto per il cane. Il mio appunto nasce da alcune dinamiche dietro ad alcune razze più sfortunate di altre che per arrivare in expo immacolate si pensa debbano vivere dentro una campana di vetro. E la rabbia in questo caso nasce dall’ente cinofilo che dovrebbe tutelare le razze dovrebbe premiare soggetti dalla struttura perfetta e non dal pelo immacolato o dal topknot perfetto che va a nascondere qualche difettuccio..
E chiarisco subito che io sono la prima a sostenere le expo sono necessarie per la selezione della razza ma che ci sia un eccesso a volte è altrettanto vero e che non è tutto sempre rosa e fiori per i cani che vi partecipano.
Sonia
Mah, Sonia… sinceramente non mi sembrava di aver scritto un'”ode alle expo”, anche perché di critiche sulle expo moderne ne ho a bizzeffe.
Sinceramente, pur avendo bazzicato anche i ring del gruppo 9 (ho avuto una maltesina), io queste scene allucinanti non le ho mai viste: sarà che ho bazzicato poco (la mia cagna era proprio una di quelle che non amava il ring e quindi ho lasciato perdere dopo 3 expo), o sarà cambiato il mondo espositivo da quanto ho smesso io (quasi vent’anni fa): non saprei.
In questo articolo, però, si parlava di “maltrattamenti” e “torture”, che sono esattamente le accuse che vengono portate alle expo dagli animalisti: e in più di trent’anni di frequentazione posso dire con assoluta certezza di non aver MAI visto nulla di tutto ciò. Che ci siano cani non abituati al kennel è sicuramente vero (ma qui parliamo sempre di errori umani che ho pure citato), che qualcuno abbia sbattuto un cane nel kennel come un fagotto mi dispiace leggerlo e non ho motivo di non crederci, però non è certo la prassi (e se l’avessi visto io gli avrei piantato un cazziatone galattico: ma non ho mai visto niente di simile).
Non sono sempre tutte rose e fiori, lo posso ammettere: ma da un po’ di rottura di scatole alla “tortura”, se me lo permette…ce ne passa!
Io frequento pochissimo le expo ne seguo di media 1 all’anno internazionale e nonostante sia una media bassissima in quell’unica expo annuale comunque di scene del tipo indicate precedentemente ne ho viste e ogni anno non manca anche il pirla di turno che viene chiamato dall’organizzazione perchè ha lasciato i cani chiusi in macchina sotto al sole(espositore o spettatore sempre pirla rimane).
Ovviamente i cani in expo non sono maltrattati a prescindere solo perchè partecipano ad una expo è giusto ribadirlo ma non si può dipingere nemmeno l’ambiente come immacolato ed è un po quel che io ho interpretato nel suo articolo visto che comunque situazioni di stress e sofferenza del cane esistono(seppur in misura minore ovviamente e fortunatamente) sarebbe giusto farvi accenno proprio per prendere le distanze da certi comportamenti al posto che far finta che non esistano. Se in 20 anni le cose siano cambiate non glielo so dire in quanto non ho avuto possibilità di frequentare l’ambiente prima di qualche anno fa, ma eventualmente un giro in una expo prossimamente può valutare di farcelo per vedere se le cose siano o meno cambiate e riportarci la sua esperienza.
(ah alla signora che ha lanciato il cane nel kennel non ho mancato di farle notare che doveva vergognarsi)
Buona serata
Sonia
domanda per la redazione è vero che i cani che fanno EXPO di solito vengono DOPATI????e cosa si potrebbe fare per contrastare questo fenomeno??? grazie
bell’articolo che condivido in pieno anche se l’unica volta in cui sono andata ad una esposizione da esterna è stato per scegliere l’allevatore da cui avrei preso il mio primo terranova. Ecco, secondo me le esposizioni dovrebbero essere questo, un luogo dove si possono ammirare dei cani belli e SANI (che poi, quando ho detto all’allevatrice che il cane avrebbe fatto lavoro in acqua, manca poco che sviene!). Ma alla fine mi chiedo…perchè ci deve essere “la lotta” tra chi fa lavoro e chi fa esposizioni? Alla fine il cane “perfetto” dovrebbe essere bello, sano e anche saper far bene il suo “lavoro”…capisco che si un po’ un utopia perchè nessuno può fare l’allevatore, l’istruttore e magari anche la ricerca genetica, però sarebbe bello che almeno si potesse provare ad avere dei cani “completi”. L’unica cosa che mi dispiace è che talvolta i giudici non sono molto obiettivi, danno i voti in base alle simpatie e quando ho fatto il commissario di ring ho visto giudici valutare e premiare cani con difetti gravi, tipo mancinismo o prognatismo. Ecco, questo dovrebbero evitarlo, perchè è così che le esposizioni perdono credibilità e diventano solo delle fiere per pavoneggiarsi.
Valeria Rossi molto più probabile che abbia io frainteso l’accenno alla zooantropologia perchè oramai vado in automatico a spiegare che il mio cane ha delle regole, educazione e pratica tante attività, spesso quando leggono dell’approccio CZ sul sito credono che permetta a Mia di fare di tutto e che sia una sorta di 68ina pazza che tratti il mio cane come un cristallo raro e in questo caso ho toppato .. anche se messi l’uno dopo l’altro questi aggettivi mi fanno venire il prurito, lo ammetto!!!
Per quanto riguarda la pettorina la stessa Mia non ama indossare quella ad H, peggio è stato quando le è capitato da piccolina di essere presa al guinzaglio sul collare da parte di mio padre ha cominciato a fare la cavalla pazza, abbiamo raggiunto un accordo sulla pettorina norvegese e dopo averla indossata anche con quella ad H si muove bene, lei sarebbe la fautrice del nudismo canino, ma non possiamo ;)!
Mi è capitato con due cani di consigliare il collare rigido perchè la pettorina proprio non la potevano sopportare.. l’estremismo in ogni cosa è deleterio.
A me piacerebbe un ambiente expo meno urlato e più a misura di cane, ad esempio ho assistito ad un’expo tenuta in campagna e all’aperto.. tutt’altra cosa di luoghi chiusi stretti che rimbombano con cani innervositi al massimo, piccole cose da valutare, ma sarebbe bello che qualcuno lo faccia, senza estremismi!
Ps Mia le manda una scodinzolata solidale
Scondinzolata ricambiata ed equivoco – spero – chiarito.
Sulle expo all’aperto concordo al tremila per cento: sono tutta un’altra cosa! E infatti un tempo erano praticamente tutte così: solo che, se per caso piove, è un macello…e allora, tutti indoor. Ma il bello è che un tempo si prendeva allegramente anche l’acqua e non è che morisse qualcuno: da quando “vogliamo fa’ gli americani”, invece, se piove “muoiono” proprio le toelettature laccate-gonfiate-bigodinate-cotonate…per non parlare di qualche cane che rischia di “stingere”… 🙂
E allora, tutti nel capannone, a respirare pelo & borotalco in allegria (però, allegria mica tanta: le iscrizioni alle expo stanno virando paurosamente verso il basso. Forse vale la pena di chiedersi perché).
Io conosco espositori e sono tutte persone che non amano i loro cani, “li adorano”. Quindi io non ho nulla contro chi fa esposizioni.
Quello che fa schifo è la struttura dietro a tutto questo, quella che anche Valeria stessa ha denunciato in alcuni suoi scritti.
Ed è quella struttura che ha portato allo svaccamento totale di alcune razze di cani; e questo non mi va giù.
Per quelli che hanno paura che i cani toelettati abbiano stress…suvvia ragazzi qualsiasi cane è un cane felice se riceve attenzioni dal padrone.
Felice che gli spunti vengano dal mio forum.. meno felice di essere stata colta in castagna per una gaffe come “non sono nè contraria, nè favorevole, nè indifferente” , anche se francamente la trovo una frecciata fuori tema “just for the lulz”.
Preciso che il topic è un sondaggio, quindi un piccolo dibattito e non una presa di posizione; inoltre è del 2009, e non voglio sembrare scontata ma in 3 anni cambiano molte cose, a partire dall’utente che si diceva contraria e ora vince alla grande col suo labrador nero portatore del sacro gene chocolate, richiestissimo per le monte.
Credo tu abbia saltato gli interventi più competenti (che probabilmente non erano sufficentemente ridicoli):
“”Vedere i barboni in toelettatura è una tortura per me… pettinati fonati volumizzati e laccati per far star il pelo perfetto… ma diamine sono cani… non peluches
Io sono favorevolissima alle expo altrimenti qui ognuno crea e alleva la razza che vuole sostenendo che la sua è la selezione migliore… ma se non ci fosse una persona che giudica ufficialmente come si potrebbe migliorare effettivamente una razza?
Le esposizioni, io parlo per i jack ovviamente, dicono chiaramente che il ruvido deve essere portato al naturale cioè non toelettato ma TUTTI i ruvidi che ci sono in expo sono toelettati… va beh dargli un contegno e non portarlo con il pelo pieno di nodi ma nenache appena uuscito dal parrucchiere…
Io sarei molto più favorevole ad estendere questa “regola” (seppur ignorata totalmente) a tutti i cani… i terranova anzichè fonarli all’infinito pettinarli ben bene evitando i nodi e basta! idem per tutte le altre razze a pelo lungo o che atualemnte vengono sottoposti ad ore di preparazione… delle volte lapreparazione stesse di questi cani è di tutta la settimana… il pelo vieni fatto su in “bigodini” di celofan oppure in listarelle di sacchetti di plastica e restano così per tutta la settimana… poveretti””
“tempo fa in un documentario ho visto come preparano il bobtail…
volevo prendere a testate la toelettatrice!
che poi, che selezione è se il pelo è totalmente artefatto??”
“”La selezione non è intesa solo come Pelo che si può benissimo “truccare” come la pigmentazione (ci sono espositori che colorano con il pennarello nero il tartufo del loro cane perchè non sarebbe ben pigmentato come prevede lo standard)… ma anche come struttura fisica del cane.. le zampe dritte.. muscolose ma non troppo, l’andatura deve essere giusta, il carattere deve essere corretto (per i terrier solitamente il giudice entra nel ring con un giochino sonoro per vedere la reazione del cane)… il pelo è solo una cosa delle tante… almeno la struttura fisica del cane non la puoi truccare…. se ha troppi muscoli non è che glieli puoi togliere… o viceversa aggiungere se non ne ha””
Anaid, in tutta sincerità: il tuo forum è stato il primo che mi è uscito quando ho cercato, su google, “expo=maltrattamento”. Ho scelto così, ad occhi chiusi, proprio perché volevo prendere esempi del tutto casuali e non “mirati”. Non volevo neppure parlare degli estremismi “troppo” assurdi, che più che ridere facevano piangere: i due interventi che ho riportato mi sono sembrati l’espressione del cinofilo “medio”, senza eccessi e senza talebanesimi, che però ce l’ha a morte con il fiocchetto o col borotalco.
Quella sulla tua frase (che non sapevo essere tua!) “nè favorevole né contraria né indifferente” era solo una battuta: eddai, la frase si prestava! Non prendiamoci troppo sul serio, che fa malissimo alla salute…
SOno lieta, anzi felicissima di sapere che l’utente contraria ora faccia expo: significa che ho ragione dicendo che prima di parlare bisognerebbe conoscere.
Su tutto il resto sono d’accordo con te: le expo stanno diventando troppo “Miss Italia” e sempre meno “Miss Zootecnia”,come erano un tempo e come avrebbero dovuto restare…ma questo è un altro discorso e tra l’altro ho già scritto (diversi) articoli anche su questo.
Stavolta volevo parlare del tema dei presunti maltrattamenti, e a quello mi sono attenuta. Poi che le expo abbiano millemila difetti, è poco ma sicuro! Però “maltrattamento”, cavolo, no!
Domanda un tantino str***a:
Quale sarebbe l’opinione della “ravveduta” se il suo labrador, invece che diventare – grazie alle expo -“richiestissimo per le monte” (e qiundi fonte di reddito), fosse stato giudicato una ciofeca?
La persona in questione ha cercato un ottimo cane, non parliamo di una cretinetta che va a cercare cucciolate negli annunci economici, e grazie proprio all’allevatore si è appassionata alle expò.
La gente cambia, la gente cresce. Come ho fatto notare prima il topic era del febbraio 2009, periodo in cui si era appena iscritta e si stava approcciando per la prima volta alla cinofilia.
Se Crhis fosse stato un brutto labrador? Sarebbe stato comunque il SUO labrador, come è giusto che sia per ogni persona con un pò di sale in zucca; quanto alle sue tasche, il fatto che il cane sia richiesto per le monte non significa che se lo porta in giro per l’italia e gli fa montare qualsiasi femmina disponibile, tutt’altro. Quello lo fanno i cagnari
Non faccia finta di non capire.
Io ho fatto una domanda retorica che riguarda il cane solo incidentalmente. L’argomento è e rimane l’opinione sulle expo.
La mia risposta è stata fin troppo chiara:
grazie all’allevatore si è appassionata alle expò. La gente cambia, la gente cresce. Come ho fatto notare prima il topic era del febbraio 2009, periodo in cui si era appena iscritta e si stava approcciando per la prima volta alla cinofilia.
Ho capito fin troppo bene, e non sono qui a fare flame
Come sempre equilibrata, un punto di vista obbiettivo. Grazie!
Sono gli eccessi sempre e solo quelli deleteri a qualsiasi cosa, eccesso di ‘borotalco’ eccesso di amore, eccesso di durezza, eccesso di pretese … portano ad effetti dannosi per i cani e per gli umani.
Selezione di razza e desiderio di presentarsi al meglio, non significa allevare senza tenere conto del benessere quotidiano dei cani e delle loro esigenze, amare e proteggere i cani non vuole dire inorridire per ogni piccolo stress che dovessero subire.
Ogni cane è un individuo a sé e va rispettato, così come ogni umano.
Spero di poter avere a lungo ancora la possibilità scrivere in un forum, che i leghisti sono dei razzisti e che predicano bene e razzolano malissimo.
Spero anche che le argomentazioni per cui le expo sono utili non si limitano alla confutazione degli argomenti altrui ridicolizzando gli animalisti con i cuoricini.
Tra l’altro se non ci fossero tante sciure marie che trattano i cani da bambini, non ci sarebbero tutti sti blog, si venderebbero pochissimi libri, si terrebbero pochissimi, corsi, stages e tutto quell’ambiente che contemporanemante prospera e critica le sciure marie ne avrebbe certo una danno, soprattutto economico.
Ci vedo scarsa coerenza.
Io invece, nelle tue parole, vedo un pizzico di malafede. Ti assicuro che sarei felicissima di non dover tenere un sito come questo (presuntuosamente chiamato di “cultura cinofila” un po’ perché chiamarlo “di cinofilia spicciola” sarebbe poco carino, e un po’ perché la cultura di base, l’ABC, è proprio quella che manca clamorosamente in Italia) e di non dover scrivere libri come “Arriva un cucciolo!”, parapunzipunzipa’, dovendo “ancora” parlare di come insegnare il richiamo o dell’uso proprio di un kennel o di un recintino. Se ci fossero meno sciuremarie io potrei scrivere, magari, libri di cinotecnica, o di addestramento avanzato, che se permetti mi divertirebbero molto di più: o magari libri umoristici, che magari dvertirebbero di più chi mi legge. Invece sto ancora qua a spiegare alla gente (come vent’anni fa, con le stesse identiche parole) che i cani dell’Est non si devono comprare, che dare la pappina buona uguale-uguale-a-quello-che-mangio-io è un’infamia, che sterilizzare una cagna non è “contronatura” e che è molto più grave farle fare cuccioli da mollar poi al primo che passa, riempiendo così i canili.
Gli animalisti coi cuoricini non mi fanno ridere: mi terrorizzano. Perché sono l’antitesi della cinofilia, perché è a causa loro che si diffonde a macchia d’olio tutto quello che “suona gentile”, anche quando è pura fuffa DOC (e NON sto dicendo che tutto ciò che è gentile sia fuffa: ma stai pur certo che tutta la fuffa – o quasi – si mette l’etichetta di “gentile”).
La scarsa coerenza io la vedo nel sostenere di amare i cani e poi, in molti – troppi, TROPPISSIMI – casi, dimostrare di amare solo il business. Chi scrive libri o tiene stage e seminari (a meno che non sia a sua volta un venditore di fuffa) il lavoro ce l’avrà sempre: perché di cose da dire, anche a un livello un pochino più alto di quello sciuramariesco, ce ne sono sempre.
Però ci sono molti, troppi, troppissimi animalisti che inventano guerre di religione su argomenti che neppure conoscono di striscio, e che in questo modo sprecano tempo, soldi, energie che potrebbero dedicare a problemi più seri, facendo nel contempo opere di disinformazione cinofila che, se permetti, danno un bel po’ di fastidio a chi cerca di muoversi in senso opposto.
Ma i libri di cinofilia avanzata quante copie vendevano ?
In considerazione del fatto che in passato i cinofili erano 4 gatti ( bell’ossimoro) e che a quello lo dovevi regalare perchè era un amico, a quello perchè era l’amico dell’amico suppongo non tantissime…
Trovo la contraddizione del cinofilo “dei vecchi” tempi che critica il nuovo ( non sempre positivo) e ne gode tutti i vantaggi, mi ricorda quelli che vanno in auto e si lamentano del traffico… che a miei tempi andavamo tutti a piedi.
Mi verrebbe da dire che se la cultura cinofila fosse un po’ più avanti di libri di cinofilia avanzata si venderebbero eccome…Mi sento molto in accordo con la Redazione…
di libri di cinofilia avenzata “se” ne venderebbero eccome (la correzione era dovuta!)
Tre settimane fa ho portato in esposizione i miei tre scarafon-jack russell da agility per cercare di prendere il sospirato molto buono soprattutto per la più grande dei tre, Kim, che è in pool position per diventare campione nazionale.
E’ stata un’esperienza carina perchè a fronte dei miei piccoli sommariamente tolettati, il giudice belga, avendo capito benissimo che venivamo dall’agility, molto elegantemente ha risolto la situazione con giudizi di questo tipo: sguardo tenero, buon carattere, ben condotta, bypassando alla grande sul fatto che, almeno per Kim, lo standard stava proprio da un’altra parte.
Mio marito ed io, che eravamo agitatissimi anche perchè del tutto consapevoli di non saper portare in esposizione un cane, ci siamo ritrovati a sorridere a questo giudice ed ad apprezzare il fatto che avesse anche rilevato al conduttore di un Jack davvero ingestibile, ringhioso e rabbioso, la necessità di un minimo di addestramento.
Non c’è solo lo standard quindi in queste esposizioni e per me è una cosa positiva.
Almeno nella testa dei giudici.
Non posso dire però lo stesso per la testa degli espositori perchè era evidente, per moltissimi cani portati in esposizione, la mancanza di un’educazione di base.
E poi quello che risulta anche un tantino insopportabile è il clima fra gli espositori, più ringhiosi e rabbiosi fra di loro dei loro stessi cani. Non posso dire di aver percepito un gran clima da sana competizione sportiva, anzi. Si percepiscono vecchi rancori, antipatie consolidate, c’è tutto un gran adoperarsi a sminuire i cani degli altri.
Che devo dire? Considerato che i miei scarafonJack sono giovani, il prossimo cane lo porterò in esposizione fra cinque-sei anni. Nel frattempo me ne torno serenamente a fare agility.
concordo Donatella, anni fa stessa esperienza, stessa sensazione e assistito a scene veramente patetiche! Nulla è cambiato quindi ma non si fa certo di un erba un fascio, è auspicabile maggior controllo da parte degli organizzatori perchè no anche da parte degli organi di controllo (se esistono).
Ma mi pare che nel commento che hai postato ed abborri c’era la magica parola “personalmente”
Io personalmente sono contrario ai leghisti, ai tifosi della Roma, ai peperoni, alle cipolle crude ed ai finocchi ( l’ortaggio eh non me invischiate in polemiche omofobe)
Si tratta di opinioni, quando qualcuno proporrà l’abolizione delle Expo le tue osservazioni avranno maggior senso.
Nel frattempo quelli personalmente contrari alle Expo di solito si limitano a non andarci.
E perchè che io che ho detto?
Se si limitassero a non andarci, nessuno gli direbbe “ba”. Quando postano su forum pubblici che “personalmente” ritengono che le expo siano infami postacci in cui si torturano i cani, fanno diffusione del loro pensiero personale e quindi si espongono all’altrettanto lecito (spero) pensiero critico di chi la pensa in modo opposto.
Se tu scrivi su un forum pubblico “personalmente credo che i leghisti siano tutti pezzi di merda”, il giorno dopo ti arriva la querela. Se lo dici agli amici al bar, non succede nulla.
L’abolizione delle expo la stanno già proponendo gli animalisti fanatici, in base ad obiezioni che non stanno né in cielo né in terra: e non “a mio avviso”, ma proprio oggettivamente. Parlano, come spesso fanno, di realtà che non conoscono affatto: la cosa grave è che molte associazioni animaliste (a differenza di quelle cinofile, che non esistono, perché l’ENCI è un monopolio) hanno appoggi politici di rilievo. E da lì poi saltan fuori le ordinanze imbecilli e le leggi assurde. Quindi, se permetti (e anche se non permetti, eh…scusa), quando leggo una serie di corbellerie “personali” esprimo anch’io il mio “personale” dissenso. Almeno finché vivremo in un Paese pseudolibero, se po’ ancora fa’! 🙂
Ehm… guardate che io non voglio abolire un bel niente (anche se ancora non ho capito se vi riferite a me o meno). Ho solo detto che un certo modo di concepire il settore expo ha determinato la rovina morfologica e caratteriale di parecchie razze, e questo è OGGETTIVO (se n’è parlato parecchio anche in questo sito, non ho scoperto l’acqua calda né sto facendo propaganda animalista basata sul nulla), altro che “personalmente”!
Dario, credo che luc parlasse del commento riportato nell’articolo, ovvero
“Personalmente sono contraria perchè aborro l’idea del cane come oggetto per nostro orgoglio personale. Questi cani secondo me subiscono alti livelli di stress perchè vengono pettinati, fonati, esposti a fonti di rumore troppo alto (tutti i phon, gli abbai degli altri cani, la gente che urla, gli altoparlanti).”
Non credo che il suo appunto (e la seguente risposta di Redazione) riguardassero il tuo commento all’articolo…anche perchè il “personalmente” nel tuo commento non c’è 😀
Sì Davide, hai ragione. Me ne sono reso conto dopo aver inviato il messaggio. Colpa del caldo, sono un pò rincitrullito 🙂
Le expo non sono luoghi di tortura… Ma concorderete con me che hanno contribuito in maniera determinante alla demolizione morfologica e caratteriale di parecchi cani. Adesso vogliono rincoglionire persino cani come il pastore del Caucaso, perchè sapete com’è: non sta bene che un cane tenti di staccare un braccio al giudice che vuole costatare quanto basso ce l’ha il sedere (e pazienza se la diffidenza verso gli estranei è proprio una peculiarità di certe razze). Mi dispiace, ma io non metterò mai piede in un posto del genere.
con i rottw lo stesso, da sempre.. eppure abituiamo i cani che – in quel contesto ‘lì’, il quel momento ‘lì’, gli estranei possono toccarli.. si chiama abituazione, educazione, addestramento .. 🙂 i cani cmq DEVONO essere sotto controllo del propr , chiwi o caucaso che siano,in ogni circostanza, e prima di ‘intervenire’ *devono* chiedere il consenso al propr, se è di fianco a loro.. 🙂
I Caucaso non sono Rottweiler, nè Chihuahua; pretendere che abbiano tutti le stesse reazioni a determinati stimoli significa solo voler appiattire ed omologare il carattere di queste razze.
Un conto è che sopportino pazientemente, su indicazione del loro umano, la vicinanza di estranei o le loro carezze. Un conto invece è pensare che si lascino manipolare i testicoli o mettere le mani in bocca da chiunque, un vero Caucaso (che ricordo essere un cane da guardia con un carattere molto indipendente, non un cane da difesa)con carattere tipico, anche se “sotto controllo” dal proprietario, non se lo farebbe fare.
Per rispondere invece a Dario, so che il club di razza dei Caucaso (AIPR) sta valutando a quali prove da lavoro si potrebbero sottoporre gli esemplari di questa razza per poterli testare caratterialmente, per poterle poi un giorno validare a livello nazionale ed integrare alle prove di bellezza.
Prove di lavoro per il Caucaso? Onestamente sono un pò scettico. Poi dipende da che tipo di lavoro: io scarterei l’UD, perchè lì serve il predatorio, ma loro vanno in aggressività immediatamente. L’Agility la scarterei a priori, data la mole. Non è nemmeno un conduttore di greggi, ma un guardiano: ma non credo esista una disciplina simile.
Per quanto riguarda le prove di bellezza, nonostante ciò che ho scritto sopra, io le considero utili se queste servono a definire uno standard morfologico omogeneo e a migliorare la zootecnica (ma cosa c’è da migliorare in un Caucaso? Una cosa perfetta, manipolandola puoi solo peggiorarla). Ma se questa deve essere una scusa per creare pacioccosi cagnoni di 90 chili ipertipici privi di ogni dote caratteriale che rispecchino il nuovo standard politically correct che non contempla la voce “diffidente e mordace verso gli estranei”, o a diffondere nuove patologie, preferisco lasciare le cose come stanno.
due domeniche fa…a spasso con la mia jack e tre “ospiti” che dovevo presentare in expo conto terzi…mi fermano…domande tipo sono sorellefratellinonni sicura siano jack hanno le orecchie basse argh…fanno per accarezzarli li stoppo…dico di no perchè non sono miei e sono puliti pronti per l’expo
riargh l’avessi mai detto!!!! mi son presa una sfilza di insulti perchè povericanipoveri neanche si possono toccare e poi che stress l’expo!! ho spiegato che le carezze le ricevono ma da chi ha manine pulite e che in fondo si divertono..sgambettano tutto il giorno in prati nuovi con odori nuovi..ma nulla..sono andata via sconsolata con i miei pelosi strafelici
posso capirti. Ma specifico nel mio caso mancava ancora un ora per i maschi ed ancora 5 ore per le femmine. il cane lo puoi ripulire tranquillamente o sbaglio? la mia la feci giocare tutta la mattina e nel pomeriggio gareggiò.
Concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto. Una volta mi capitò ad un raduno, quando la mia cagnolina era ancora piccola e con tanta voglia di conoscere i suoi simili e di giocare con loro, di volerla portare ad uno sgambatoio lì vicino dove vi era una signora con ben 3 adulti e 3 cuccioli. Stavo per entrare quando mi disse:”non entrare, sennò mi sporchi i cani.” Da quel momento capii che, se in futuro avessi fatto qualche expo, l’avrei fatto per divertirmi e nient’altro.
Non sono concorde con l’incipit dell’articolo “non aveva una visione del cane abbastanza zooantropologica, che i cani li considerava animali e non bambini (o angeli) pelosi…”
la visione zooantropologica è assolutamente contraria non solo alla reificazione del cane ma in egual misura a considerare i nostri 4 zampe bambini o angeli pelosi ( Marchesini docet sottolineandolo più e più volte nei suoi testi 😉 ).
Personalmente sono una grande fautrice dell’approccio CZ e inoltre ho ricoperto il ruolo di commissario di ring in due occasioni e i miei due allievi preferiti, una coppia di Jack Russel (Bruto e Fendi), sono andati felicemente in Expo.
Li abbiamo preparati anche per avere una postura che li valorizzasse visto con il cordino che nessuno dei due aveva familiarità perchè è da quando hanno due mesi che utilizzano pettorina, si sono divertiti tanto con il clicker, perchè diciamoci la verità il cordino non è piacevole!Sono stati riempiti di complimenti per la loro morfologia, cosa che ha inorgoglito la loro compagna umana, perchè si sa i complimenti fanno sempre piacere… fanno piacere anche a me che ho una cagnolona fantasia come compagna di vita.
E’sempre la dose che fa il veleno e anche il cane, l’expo può essere troppo stressante per alcuni cani e molto divertente per altri, potrebbe essere troppo stressante per taluni umani che si fanno prendere la mano e divertente per altri che la prendono con il giusto spirito.
L’eccesso di trucco e parucco lo sconsiglio anche dal tolettatore e conosco persone che non vanno in Expo ma utilizzano ogni giorno spray (ad esempio alla vaniglia) altamente deleteri per dare un profumo al cane non di cane.
Detto questo vista da un’esterna le expo potrebbero essere sicuramente migliorate per aumentare il benessere di tutti, come nella stragrande parti delle cose si può e si deve migliorare!
Forse anche con gli strumenti di approcci “altri”.. che ne dice?
Mari’, dico innanzitutto che “zooantropologico” non aveva alcun riferimento agli angeli pelosi: era un’escalation. Approccio zooantropologico, poi bambino peloso, poi angelo peloso. Insomma, dal peggio di un estremo (selezione a base di soppressioni) al peggio dell’estremo opposto (gli angeli pelosi che non si sopprimono neppure quando affetti da patologie gravissime che li costringeranno ad una vita breve ed infelice: posizione animalista estremista che non riesco e non riuscirò MAI a condividere).
Quindi l’incipit lei l’ha frainteso, o forse sono io che non l’ho spiegato bene (di solito penso che quando non vengo capita sia colpa mia): ma non essendo quello il tema dell’articolo, ho fatto un excursus rapidissimo sui “passaggi” da un estremo all’altro.
Per il resto…che il cordino non sia piacevole è un punto di vista umano: personalmente non ho mai trovato alcun cane che (essendovi abituato da cucciolo) non ci infilasse dentro il muso gioiosamente. Invece ho attualmente per le mani una cagna che appena vede la pettorina fa una faccia da “poverame, cosamitocca sopporta'”…tanto che sto seriamente pensando di cercare una terza alternativa. Quella “normale”, e cioè il collarino fisso, l’avevo evitata perché tossisce: ma è sicuramente più felice di tossire col collare che di infilare la pettorina.
Ovviamente lei non è stata abituata alla pettorina da cucciola (essendo vissuta in allevamento, è stata praticamente sempre “nuda”).
Se lo fosse stata, probabilmente la indosserebbe con gioia: ma avendo otto anni, la “subisce”. Insomma, è questione di abitudine e di educazione (nel senso di imparare a non tirare, per non provare fastidio con nessun “vestito” addosso), non tanto di strumento X piuttosto che Y.
Sul fatto che gli eccessi siano sempre una pessima cosa non posso che essere d’accordo: ma credo che lo siamo tutti…esclusi forse certi Giudici che questi eccessi li premiano (e ai quali dovrebbe essere l’ENCI a fare qualche bel discorsetto: ma mi risulta che qualcosina in tal senso si stia muovendo).
Le expo possono migliorare? Altroché! Anche con approcci diversi? Perché no, se mi mostrano un vero miglioramento! Personalmente sono aperta a tutte le idee e a tutte le innovazioni… purché portino effettivo beneficio ai cani, e non solo alle varie paranoie umane!
grazieeeeeeeeeeeee!!!!!!!!! sempre mitica!!!!
e mò lo sbatto in faccia a tutte le sciuremarie che inorridiscono davanti al mio cane col fiocco mentre i loro sono rasati a pelle…ma è il mio che è maltrattato….arghhhhh!!!!!! 😉
se solo i cani potessero parlare, sarebbe giusto sentire un loro commento ahahahahah! Ho letto solo commenti di parte ed estremi, con un moderatore autore dell’articolo. Non entro in merito, perchè io credo nel binomio, ovvero rispetto e divertimento, motivazione cane/uomo. Come spettatrice non ho visto alcun binomio, solo bravi conduttori, a volte animali tristi e sconsolati, troppo spesso allevatori arrabbiati al telefono che volevano vincere a tutti i costi. L’unica domanda innocente spontanea è: ma il premio dei vincitori è in denaro??!
Se vince il buonsenso e la buona educazione (umana), no problem.
L’unico ricordo era lo sporco lasciato dai proprietari di cani, che forse perchè paganti, per quel giorno si sentivano autorizzati a non pulire i bisogni del proprio cane ?? e la leggerezza degli enti che dovrebbero difendere la razza, che non effettuano alcun controllo di serietà, ma difendono le loro casse molto bene. Ch’amarezza 🙁
Macché denaro! Coppetta (solo se arrivi sul podio in raggruppamento), coccardina per i migliori di razza quando proprio va di lusso.
No, il denaro arriva “dopo”: più campionati=più cuccioli venduti, ma soprattutto più monte (che sono quelle che fanno guadagnare davvero, perchè se allevi BENE, con i cuccioli è già buono se rientri delle spese).
I bisogni in expo si dovrebbero ripulire come in qualsiasi altro posto…e di solito ci sono pure le aree riservate. Ovviamente i cafoni ci sono in expo come fuori.
Per quanto riguarda il “binomio”… non dico più nulla, perchè ai miei tempi i binomi contenti di fare qualcosa insieme erano la stragrande maggioranza. A leggere ciò che scrivete oggi, forse è cambiato radicalmente tutto.
Mi toccherà andare in expo a verificare!