domenica 23 Marzo 2025

L’aggressività rediretta

Dello stesso autore...

Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – A chi non è capitato, una volta o l’altra, di essere così furioso per un qualsiasi motivo e/o con qualsiasi persona da dare un pugno sul tavolo, o da lanciare un oggetto (incolpevole ed estraneo all’arrabbiatura) contro il muro?
Se vi è successo almeno una volta, avete sperimentato personalmente i meccanismi che portano il cane a manifestare la cosiddetta “aggressività rediretta”: ovvero, “ce l’ho con la persona/cane/oggetto X, ma siccome non ho modo di raggiungerla mi sfogo prendendomela con la persona/cane/oggetto Y, anche se non ne può nulla”.
La causa, nel cane, è la stessa identica di quella che spinge l’uomo a dare pugni al povero tavolo: l’equilibrio emozionale si è alterato a tal punto da necessitare per forza di una valvola di sfogo, altrimenti il soggetto scoppierebbe come una pentola a pressione.
La differenza sta nel fatto che l’uomo, avendo un senso morale e dei retaggi culturali che gli impediscono di reagire solo istintivamente, tende a sfogare la propria aggressività su qualcosa di neutro, come appunto un oggetto inanimato, evitando – di solito – di attaccare altre persone innocenti. Ho scritto “di solito” e non “sempre” perché, purtroppo, in alcuni casi il turbine emotivo è talmente intenso da far perdere completamente la testa anche agli umani: può succedere, per esempio, durante una rissa, se una terza persona cerca di dividere due contendenti. Anche se le sue intenzioni sono pacifiche e i contendenti lo sanno benissimo, non è raro che si becchi un cazzotto rediretto anche lui.
Un altro esempio è contenuto nella canzone di Jannacci “Quelli che”, che a un certo punto cita “quelli che quando perde l’Inter o il Milan dicono “in fondo è una partita di calcio”, poi vanno a casa e picchiano i figli”.

Purtroppo, anche se nella canzone la cosa fa sorridere, a volte succede davvero qualcosa di molto simile.
Se, dunque, perfino l’uomo fatica a gestire la propria aggressività quando raggiunge il livello di guardia, figuriamoci cosa può combinare un cane, che di retaggi culturali e sensi morali non ne ha. E infatti il cane, quando la pressione è arrivata al limite, può mordere qualsiasi cosa gli capiti a tiro: dall’albero al cane convivente e purtroppo, al proprietario.
Personalmente ho ancora il segno di un bella pinzata rediretta sulla mia chiappa sinistra da un mio husky che stava litigando di brutto con un altro cane (cosa che mi ha insegnato a non mettermi mai più in mezzo alle risse): il fatto che il combattimento sia stata immediatamente sospeso quando il cane ha capito di aver morso ME, e che si sia dato a disperati ululati di “scusa scusa, non volevo, ma sai com’è, mi è partito l’embolo”  non ha migliorato di molto il mio umore, né lo stato della mia chiappa.
Ovviamente, però, in questi casi non si può neppure parlare di aggressività verso il proprietario: il cane, infatti, non è padrone delle proprie azioni. Non avrebbe alcun senso punirlo (anzi, peggiorerebbe le cose aumentando il suo stato d’ansia), ma non serve neppure “calmarlo”, perché intanto ormai si è sfogato: o, in termini etologici,  ha concluso la ritualizzazione.
Come ricorderete, infatti – perché ne abbiamo parlato più volte –  ogni azione del cane (e non solo del cane!) è composta da tre fasi: appetitiva, consumatoria e risolutiva. Se il ciclo non si conclude, l’omeostasi del cane – ovvero l’equilibrio interiore – non può tornare ai livelli normali.
Nel caso dell’aggressività rediretta accade che la fase appetitiva raggiunga il livello di guardia senza il cane abbia modo di passare alle due fasi successive, che quindi vengono effettuate su un bersaglio diverso da quello originale.
Ma quand’è che può accadere tutto questo? Ovviamente, quando il bersaglio originale si rivela irraggiungibile: cosa che nell’uomo può anche avere una valenza morale/culturale, come abbiamo visto sopra (ce l’ho a morte col capufficio, ma siccome non posso dargli un cazzotto perché altrimenti  mi licenziano, mollo un pugno alla fotocopiatrice), mentre per il cane si tratta quasi sempre di un ostacolo fisico. Esempi tipici sono rappresentati dal guinzaglio e dalle reti di recinzione: per esempio, è molto frequente l’aggressività rediretta su un cane convivente quando entrambi stanno facendo la guardia ad un cancello e fuori da esso passa l’odiato postino (o un “odiato qualcun altro”, cane o persona che sia). Se il soggetto in questione passa e se ne va, i cani normalmente ritengono conclusa la rituazzazione perché pensano di aver messo in fuga l’avversario (fase appetitiva: “voglio mordere il postino”; fase consumatoria: “abbaio al postino e gli dico di tutto”; fase risolutiva: “il postino se ne va, quindi fugge”. Il cane è soddisfatto e si sente realizzato). I problemi iniziano quando il soggetto NON se ne va (come spesso accade proprio con i postini, che devono lasciare la posta e magari far firmare una raccomandata; ma accade anche con i ragazzetti stupidi e cattivi che, sentendosi protetti dal cancello, restano lì apposta per stuzzicare i cani e fargli “salire la pressione”): in questo caso può succedere che il cane, al culmine della frustrazione, se la prenda con il suo compagno che stava lì ad abbaiare insieme a lui. In questi casi succede spesso che anche il secondo cane abbia la stessa reazione e che quindi i due si mettano a litigare… ma di solito la cosa è di breve durata, perchè una volta esaurita la ritualizzazione entrambi si accorgono di non avere alcun motivo per prendersela l’uno con l’altro, e tornano a farsi gli affari propri senza strascichi né rancori.
Il bersaglio è servito solo come tale, appunto, ma non c’è mai stato un vero conflitto tra i due e non è il caso di preoccuparsi per il proseguo della convivenza.

L’altro caso classico (quello illustrato dalle foto) riguarda appunto il guinzaglio: succede piuttosto spesso che un cane con alta aggressività intraspecifica, trattenuto dal guinzaglio, alla fine si sfoghi redirigendo il morso sulla prima cosa che gli capita a tiro…e che sono, ovviamente, le gambe del conduttore.
La sequenza è stata scattata durante il lavoro con il cane tutor “Mina” (la border che appare nella prima foto) al seminario di Torino: il cane paziente, Forrest, con altissima aggressività intraspecifica, non potendo arrivare al suo bersaglio perché trattenuto dal guinzaglio ha eseguito due redirette sulle gambe di Alessio, che lo teneva al guinzaglio. Come si può notare, il primo tentativo è stato più blando… ma siccome l’impedimento persisteva, il cane ha nuovamente rediretto con molta più convinzione ed intensità.
Ma che si può fare, concretamente, contro l’aggressività rediretta?
Sembra lapalissiano quanto banale, ma… la cosa principale è la prevenzione: ovvero, cercare di evitare che la “pentola” salga oltre i livelli di pressione accettabili.
Questo significa intervenire sempre “prima”: nel caso dei cani da guardia, per esempio, basta che il proprietario vada a controllare la situazione e – preso atto che si tratta di intrusi non pericolosi – di al cane un segnale di “tutto ok”  (che deve essergli ovviamente insegnato), abbassandone il livello di aggressività. Andare a controllare permette anche di cazziare con forza gli eventuali bambini/ragazzini (e vecchietti, ahimé… ne ho incontrato personalmente uno…) che si divertissero ad aizzare i cani: normalmente basta la minaccia di aprire il cancello, e i cretini si squagliano come neve al sole.
Quando il cane è al guinzaglio, bisogna assolutamente evitare di “restar lì fermi” senza far nulla qualora lui manifesti aggressività intraspecifica (ma anche interspecifica): bisognerà cambiare rapidamente strada, o aspettare che l’altro cane/persona sia passato entrando per esempio in un portone o in negozio, cosicché il  nostro amico non abbia modo di “caricarsi” troppo.
Ovviamente bisognerà poi lavorare sul problema (per esempio utilizzando i cani tutor, come è stato fatto proprio nel caso di Forrest: prossimamente pubblicheremo un servizio completo sui risultati ottenuti), ma intanto che ci si lavora bisogna evitare le occasioni in cui l’aggressività si manifesta.
Un altro caso ancora in cui si può vedere aggressività rediretta è quello dei cani sportivi: specie quelli che praticano discipline di morso, ma non solo (alcuni conduttori di agility si sono beccati delle redirette niente male).
In questi casi il problema sta tutto nel timing: non bisogna aspettare troppo a liberare il cane, sia che debba attaccare un figurante o partire per un percorso. Se il cane è esageratamente eccitato e ci mordicchia piedi o gambe (o manifesta altri tipi di sfogo, come per esempio montare la gamba), significa che abbiamo sbagliato i tempi… o che il cane non dispone di sufficiente autocontrollo per affrontare questi tipi di sport: in questi casi bisognerà lavorarci, sospendendo nel frattempo l’attività sportiva.

NOTA: l’aggressività rediretta è detta anche “aggressività sostitutiva”. Per alcuni Autori si tratta di due cose diverse, per altri sono la stessa cosa.  Pur non escludendo che ci possano essere casi in cui l’aggressività è maggiormente “voluta” ed altri in cui invece il cane agisce senza sapere quello che fa, personalmente ritengo che si possano trattare le due cose in modo univoco, visto che i risultati sono gli stessi… e le cose da fare anche.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

    Visualizza tutti gli articoli

Nella stessa categoria...

32 Commenti

  1. io ho un esempio perfetto di questa cosa, anzi, il mio ginocchio -ahimè- in questo momento ne è un esempio perfetto 🙁 oggi pomeriggio, ero in area cani (si, conosco i millemila rischi dell area cani ma purtroppo, non sono ancora riuscita a far capire al mio “border fai da te” (il mio meticcio mezzo border :D) che se si sta liberi in un parco NON bisogna cercare di suicidarsi, oppure sparire nel nulla, cosa che sua la sua sorella a4 zampe ha capito in più o meno 10minuti quando aveva 3 mesi -.-“).
    ma vabbè questa è un altra storia, divevo, ero in area cani e come solitamente accade è partita la solita “lotta di dominanza” tra il mio è un altro cane, lo fanno ormai da mesi, mai un morso, mai una ferita, si ringhiano fanno tanto casino ma è tutto fumo e niente arrosto, la scena sembra quasi apocatitica x alcuni, ma noi ormai non gli diamo nemmeno tanto peso, li dividiamo, sgridata, e dopo un minuto non si guardano nemmeno più, comunque dicevo, solita zuffa, finche un altro cane, 7 mesi, probabilmente interessato da questa “lotta al potere” ha la brillante idea di pizzicare il mio come x dire, “ehi, anche io voglio comandare”… in quel momento “fortuna” vuole che avevo appena preso il mio. lui logicamente si è sentito attaccato da 2cani, la goccia ha fatto traboccare il vaso, il suo nervoso è salito alle stelle ha iniziato a cercare di divincolarsi sbraitando come un matto e dopo poco e io, mi sono beccata un bel morso tra la coscia e il ginocchio… So che non ha fatto apposta, infatti è un ora che è tutto depresso e abbattuto, però…. mamma che male!! o.O

  2. Ciao Maria,
    a 7 mesi devi iniziare subito!Per il “tirare al guinzaglio” basta fermarsi e ripartire quando il guinzaglio si allenta. Per il morso: quando ti afferra con la bocca dici “ahi!!!” con tono secco. Inoltre se gli dai da mangiare con le mani puoi sensibilizzare il morso, quando si avvicina con foga al cibo e quindi alla mano ritiri il boccone. Muoviti lentamente con le mani. Ma il rito del cibo lo segue? Spero esserti stato d’aiuto!

    @Sara: che problemi hai con il tuo cagnolone?

  3. Ho letto l’articolo cercando di trovare domande alle mie risposte: ho un cucciolo di labrador di 7 mesi e continua a mordere ( ora un po meno…ma i suoi morsi son più dolorosi) le mani e le gambe, durante il giorno lo portiamo spesso a passeggio, tira che è una bellezza …tutti mi dicono che è ancora un cucciolo e che devo portare pazienza, ma a volte mi sento a pezzi, potete darmi qualche consiglio? grazie.

    • proprio perché è un cucciolo è bene che impari adesso: più cose impara ora meno problemi avrai con la gestione di un cane adulto (e te lo dice una che ha moooolti problemi con un cane adulto e si pente amaramente di non averci lavorato di più quando era cucciolo)

  4. Salve a tutti, ho letto con gioia questo articolo perché recentemente ho lavorato con un boxer che soffre di aggressività rediretta e questo aveva spaventato non poco la proprietaria. E’ un cane che vive completamente libero e ogni tanto va a abbaiare furiosamente al cancello del vicino di casa che ha tre piccoli cagnotti parecchio incazzosi. Io non avevo mai avuto esperienza con questo tipo di aggressività dunque ho iniziato con un po’ di desensibilizzazione e il cane reagiva bene. Poi però mi sono avvicinata troppo e il cane si è agitato subito, rivoltandosi contro di me. Meno male gli avevo messo lo strozzo! Purtroppo – non avendo cani tutor a disposizione – ho fatto tutto con la desensibilizzazione e il cane – piano piano – ha smesso di andare al cancello dei vicini. Però posso dire una cosa? Nonostante il cane dopo aver tentato di aggredirmi “si sia scusato” leccandomi la gamba, se non avesse avuto lo strozzo mi avrebbe fatto male. In questi casi…santo collare a strozzo!

    • Lisa, allora te ne dico un’altra… il leccare dopo il morso non significa “scusarsi”, ma solo chiudere la ritualizzazione. Il vero significato è “ok, finito, non ho altro da dire/fare” 🙂

  5. @Un dos tres: gli esercizi che aumentano l’autostima sono tutti gli esercizi di problem solving (ci sono i giochi appositi venduti nei negozi per pet, oppure se vuoi risparmiare costruiscili da solo con materiali di recupero e in questo caso ti consiglio la lettura del libro di Christina Sodermann, “giocare con il cane”, De Vecchi Editore. Ti consiglio in questo caso di leggerti qualcosa in proposito anche sul web perchè i giochi di problem solving o di attivazione mentale non si fanno a casaccio ma hanno delle regole (per es. bisogna iniziare con moltissima gradualità dalle cose più semplici in modo da non mandare il cane in frustrazione, bisogna aiutarlo a trovare la soluzione facilitandolo all’inizio e incoraggiandolo, lodarlo molto quando riesce e bisogna sempre interagire con lui durante il gioco – quindi non lasciare il cane solo col problem solving, ma sempre collaborare con lui!)!
    Poi c’è la Mobility dog (che non è l’agility attenzione) ma qui è necessario avere degli attrezzi simili a quelli dell’agility, quindi ti consiglio di farti seguire da un Educatore che ti insegnerà tutto quello che devi sapere! In seguito potrai anche fare da solo mobility urbana, utilizzando certi arredi urbani come attrezzi (per es. una panchina o dei paletti della luce usati come slaloom).
    Insomma si può lavorare in tanti modi con un cane insicuro, ma è necessario avere qualche competenza! Perciò io consiglio sempre di fare almeno qualche lezione con un Educatore che sappia leggere il cane e scegliere le attività di cui davvero ha bisogno!
    @Davide in teoria avresti ragione! e’ necessario far lavorare molto il cane sulla calma e insegnargli che solo se è in uno stato di arousal intermedio otterrà quello che vuole! Purtroppo questa non è la filosofia di attività agonistiche come l’agility dove il cane si deve sparare come una molla per completare il percorso nel minor tempo possibile! E’ per questo, tra l’altro, che personalmente non amo l’Agility Dog – e qui Valeria probabilmente mi mangerà 😉 – e ritengo che metta il cane in una situazione di eccessiva tensione e di stress! Ma questo dipende anche dalla professionalità del conduttore, ovvio che se il conduttore è esperto e competente farà in modo di non mandare in stress il cane! Purtroppo l’utente medio che vedo io in giro è l’esatto contrario!

    • Michela,sono in accordo con te.Credo che si dovrebbe lavorare tanto sui padroni quanto sui cani.Nel mia realtà quotidiana tra i possessori di cani solo un 20% li porta fuori tutti i giorni,ed il 5% cerca un’educazione per loro. Ogni giorno incontro persone che ti chiedono il sesso del cane prima di avvicinarsi perchè i maschi tra loro “si odiano” e le femmine pure tra loro.Queste sono le conoscenze della maggior parte delle persone sui cani. A me l’agility diverte e pure ai miei cani, il problema credo sia cmq educare i padroni a viverla nel modo giusto. grazie della risposta.

      • per alcune persone c’è solo il sesso, tutto il resto non conta, varie volte ho incontrato persone con cani maschi che hanno scambiato il mio per una femmina e quindi lasciavano interagire, non importa se sta per nascere una zuffa o se vanno effettivamente d’accordo perchè questo non lo vedono, io dopo aver aspettato apposta un po dico che il mio è un maschio, le reazioni degli altri passano dal “uh che belli stanno giocando” all’allontanarsi immediatamente, a volte tirando su il proprio.. ditemi voi che gente

  6. Comodan per calmare il cane? Esiste una cosa del genere? Sarebbe una manna per me, il mio cane abbaia a chiunque si avvicini alla proprietà, se trattenuto con un guinzaglio abbaia e a volte si slancia per attaccare, quando la gente si rifugia dentro e lo mollo corre nella loro direzione, forse sperando che escano…se la porta è aperta pinza gli estranei e devo prenderlo per una zampa per salvare gli ospiti -.-
    Adesso che sta in ditta a far la guardia non è poi un problema così grave, ma in un appartamento sarebbe un po’ un problema chiudere il cane da qualche parte per ore magari…

  7. Uno dei miei cani, Easy, è un jack maschio di tre anni. Tutte le volte che si crea una modifica di stato (vedi suono del campanello, uscita di un altro cane dal recinto, prossima uscita in giardino, prossima mangiata di pappa ecc) comincia ad abbaiare ripetutamente tipo foca monaca verso di me e sembra quasi che mi dica ansiosamente: che faccio, che faccio, che faccio adesso?
    Se poi sono appena tornata e usciamo in giardino il tutto è accompagnato da ripetuti mordicchi a pinzatina su scarpe, pantaloni e gambe.
    Dato che, per quanto abbiamo potuto capire, sembra un cane insicuro di se stesso (in agility ha avuto per un periodo difficoltà a saltare gli ostacoli, non riusciva a misurare la distanza entro la quale doveva saltare, accelerava o rallentava a sproposito)ho pensato di provargli a dare certezze e quindi gli dico “seduto”, lui si siede e per dir la verità si calma.
    Sto cercando di dargli anche altre certezze creandogli delle abitudini: si mangia sempre nello stesso posto, si sta sempre nella stessa stanza quando donatella esce e così via.
    Come al solito navigo a vista, incrociando le dita e sperando di capir qualcosa e di non stare sbagliando tutto.
    Il comportamento che ho descritto è aggressività rediretta?
    (Meno male che vengo al seminario a Roma, speriamo di uscirne con qualche dubbio di meno….)

  8. Bell’articolo…ricordo ancora le fauci di Forrest e la bravura di Alessio nel salvarsi le gambe !!!
    Una domanda…..Daisy, che come hai visto non è aggressiva, inizia a fare il lavoro per il quale è selezionata, ovvero inizia a fare la guardia !
    Peccato che abitando in appartamento, tolto qualche sporadico segnale quando è in balcone….fa la guardia all’area cani !!!
    Continua a non essere aggressiva, ovvero non fa “rete” con gli altri cani al di fuori, ma cani e padroni che non conosce e passano o entrano, lei inizia il suo abbaiare sommesso da guardia, tutta tesa e impettita !
    La cosa che mi stranisce è che non lo fa per avvisarmi e basta, ma si fissa parecchio e tiene d’occhio sopratutto i padroni per tutto il tempo che stanno dentro, continuando con gli abbai bofonchiati e i miei NO o i miei tentativi di calmarla non hanno effetto !
    Siccome leggevo del comando per far smettere il cane da guardia di abbaiare…..che devo fare ?
    Immaggino che sarà come al solito una domanda da 1 milione di dollari….ma non vorrei che passasse dal controllo all’attacco…anche se probabilmente mi faccio solo un sacco di paranoie io !!!

    • Luigi,
      premetto che non sono un “titolato” ,cmq io faccio “conoscere” ai miei cani sia i cani che i padroni (quando ovviamente mi è permesso). Solitmente poi si tranquillizzano quasi subito perchè io sono tranquillo in quella situazione.Come riportato nell’articolo insegnagli un gesto di “ok,è tutto a posto” così il cane torna a giocare. Io l’ho fatto con un premio inizialmente, lo chiamavo a me, “bravo” + “tutto a posto”, premio e “libero”…magari funziona anche per Daisy!

  9. Provato sulla mia pelle!! funziona proprio così… nel mio caso però è una femmina in particolare che fa venire l’embolo alla mia, con tutti gli altri cani è socievolissima… cosa si può fare???

  10. Credo che i miei due cani siano l’esempio lampante di aggressività rediretta: come siamo fuori e baloo si innervosisce (cioè un minuto si e uno anche 🙁 ) la prima cosa che fa è girarsi verso la rucolina e tentare di “sbranarsela”…una delle ragioni per le quali lui adesso esce solo con la museruola 🙁

  11. Complimenti per l’articolo, ma non ho capito il discorso sul “timing”. Non è corretto lavorare cmq sempre prima sull’autocontrollo che su qualcosa di eccitante?Se il cane capisce che per ottenere quella cosa deve avere un atteggiamento relativamente controllato(sicuramente non mordere) si risolve parte del problema alla radice,o sbaglio? GRazie D.

  12. ho un dubbio che non mi fa dormire la notte (scherzo): con una comportamentista eravamo alla ricerca di una cagna persa dalle mie parti, passiamo davanti a una proprietà con dentro due boxer muscolosissimi et incazzatissimi, il più grosso morde immediatamente l’altro. La comportamentista dice redirezione, io dico gerarchia. Successivamente ripasso da lì, e tra i due cagnacci ringhiosi accade la stessa cosa, ma proprio immediatamente, appena mi hanno visto. Può essere un incrocio tra il “mi sale l’embolo” e il “questo posto per l’abbaio è mio”, col risultato di : “devo essere io ad abbaiare e in quel posto, quindi ti sgrido ma visto che ho l’embolo partito ti mordo”? oppure questo si esclude perchè tutti i cani sono contenti di abbaiare in compagnia?

    Altro discorso, dei ragazzi fanno abbaiare apposta il mio cane, una volta ho dato il tiro al cancello ma sono poi andato a badare a una pentola sul fuoco, poi vado a vedere e sento un ragazzino che dice all’altro, sommessamente: non correre… è peggio… 🙂

    solo che continuano a farlo, me lo dicono anche tutti i vicini

  13. Volevo chiederlo anch’io… si può parlare di aggressività rediretta quando si parte non da aggressività ma da eccitazione?… il cane si agita si agita (magari partendo da uno stato di contentezza) e poi se non morde qualcosa/qualcuno non riesce a calmarsi.
    Come i bambini che ridono ridono ridono, poi fanno gli stupidi e poi va a finire che piangono, se non li calmi prima…

    • E’ sicuramente una rediretta anche quella… però non si può parlare di aggressività, ma di semplice sfogo di un’eccitazione eccessiva. Comunque il risultato non cambia… e la prevenzione sta sempre nel lavorare sugli autocontrolli (che Oscar…ehm…non mi sembra avere esattamente all’ennesima potenza :-))

      • Perché non ci fai un bell’articolo sul lavoro sugli autocontrolli con esempi di esercizi possibili?
        Io l’unico che so è quello di farlo aspettare prima di mangiare la pappa nella ciotola… lo fa benissimo, ma con Oscar è facile: non è un cane famelico…

  14. Posso fare una domanda che non c’entra niente con la rediretta? Ho due cani femmine della stessa età (4 anni circa) e non sono mai riuscito a capire chi delle due è la “dominante”. Attraverso quali comportamenti posso capirlo per stabilire una corretta scala gerarchica? Grazie

    • Non è detto che una delle due sia dominante, eh…a volte due cani (che NON formano un branco, ma sono appunto due cani…) possono avere la stessa posizione gerarchica, magari sottomessa alle figure umane di riferimento.
      Comunque, in generale è più facile riconoscere gli atteggiamenti di sottomissione (anche perché il cane dominante, in una situazione già stabilizzata, non fa praticamente nulla di particolare!): se una delle due va a dare musatine all’altra, se le fa grooming (la pulisce, la lecca), se si abbassa quando l’altra arriva cercando di sembrare più piccola, se le dà zampatine per chiedere la sua attenzione, se la segue ovunque vada e non invita l’altra a seguirla eccetera…allora l’altra è quella dominante.

      • Difficilmente si attaccano una con l’altra ma una delle due è abbastanza insicura (tiene spesso corpo abbassato, coda tra le zampe anche in presenza di nuove persone, bambini ecc). Ci sono degli esercizi, giochi “particolari” che aumentano la sicurezza del cane? Premetto che non sono dei gran giocarelloni…
        Grazie!

  15. La mia belga soprannominata ‘Mordicchio’, oltre appunto a spulciare qualsiasi cosa quando e’ appena un po’ eccitata, quando cerca di interagire coi gatti di casa e questi le sfuggono salendo su qualche mobile prende in bocca la prima cosa che trova (in genere cose di poco conto come le bollette!:-) ).
    Una volta pero’ una pinzatina alla mano l’ ho presa. Va in aggressività quando e’ nel trasportino e passa vicino un cane. Quella volta le stavo togliendo il guinzaglio e al passare del cane se l’ e’ presa con me:-( Non e’ simpatico…

  16. e nel caso non basti allontanare il motivo dell’aggressività rediretta per far calmare l’altro?
    Esempio: una delle mie Boxer,abbaia quando incontra altro cane,e va avanti un pò,anche quando quello si è allontanato da diversi minuti…Lo fa anche al cancello con il famoso “estraneo” insieme alla figlia..allontanato l’intruso,la piccola smette,la mamma va avanti a fare qualche abbaio sporadico,ma per lungo tempo..

    • Ehm… non basta MAI allontanare il motivo! Bisogna anche lavorarci sopra: con esercizi di autocontrollo, con i cani tutor se si ha la possibilità di averli a disposizione, con il controllo del cane eccetera eccetera. Prevenire ed evitare è un palliativo intanto che si lavora sul cane per risolvere il problema: non è la soluzione!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi articoli

Scarica la nostra app!

E' gratuita e potrai rimanere facilmente aggiornato su tutti i nostri contenuti!

Scarica l'app per sistemi Android
Scarica l'app per sistemi Apple

Ti presento il cane
Condividi con un amico