di DENIS FERRETTI – Una delle cose che mi mettono più in crisi è quando qualcuno, tra amici o semplici contatti facebook, dovendo acquistare un cane di razza e sapendo della mia pluridecennale passione per i cani, mi chiede indicazioni su un allevatore “di fiducia”.
Io posso dare tutte le indicazioni sui criteri con cui sceglierei io, ma fare nomi è davvero una grande responsabilità…
Non posso entrare nella testa degli altri e capire quando qualcosa che io considero valido per altri non lo è. E se prendo una “fregatura” io, pazienza… ma chi me lo fa fare di rischiare di dare ad altri un consiglio che poi si rivelasse un flop? O anche di affibbiare a un amico allevatore un eventuale cliente incontentabile, piantagrane, assillante… capita anche questo.
Da un lato penso che sarebbe giusto aiutare, anche solo con la pubblicità del passaparola, allevatori in gamba che si danno da fare: ma dall’altro… appunto… sapendo che ci sono anche gli ipocondriaci, quelli che credono che l’allevatore possa garantire la perfezione al 100% (mentre sappiamo che il fattore fortuna/sfortuna è sempre in agguato)… insomma, non vedo perché debba farmi carico io di queste cose..
Quando so che c’è un club di razza che lavora bene (anche lì…. stendiamo un velo peloso) consiglio di rivolgersi al club: ma c’è anche un altro canale che non tutti conoscono da cui si possono prendere informazioni.
Questo canale è il libro genealogico on-line dell’enci.
Nello specifico vorrei parlare del servizio “cucciolate recenti”. Lo spiego passo per passo:
– entriamo nella homepage dell’enci www.enci.it
– in basso ci sono tutti i servizi on line. Il secondo è “Accoppiamenti Recenti”. Clicchiamo su questo.
Ci vuole un po’ di tempo perché si carichi e perché in alto appaia anche la razza come campo valido (sulla destra)
– A questo punto cerchiamo nel campo “razza” il nome della razza prescelta, sia dal lato fattrice che da lato stallone. E clicchiamo “avvia ricerca”. I risultati appaiono in ordine cronologico, dal più recente al meno recente.
Teniamo presente che l’allevatore medio tende a registrare la cucciolata piuttosto “tardi” (il termine è 15 giorni dalla nascita per il modello A)… per cui, quando appare anche la cucciolata effettiva, spesso i cani sono tutti venduti. La scelta in realtà è molto più limitata di quanto non sembri, ma ci sono anche cucciolate che ancora non appaiono.
Se si tratta di “grandi allevatori”, è possibile che quando li si contatta per chiedere notizie di una cucciolata che abbiamo trovato, rispondano di non avere più quella specifica cucciolata, ma di averne altre. Personalmente prediligo chi fa poche, anzi pochissime cucciolate e si dedica a una cucciolata per volta… ma non si può generalizzare. Ci sono tanti fattori da considerare.
Nell’elenco visualizzato, ricercando le cucciolate recenti, appare il nome del proprietario della madre, che può essere il titolare di un affisso oppure un privato: lo si scopre poi cliccando sul nome della fattrice e il paese.
Dal CAP si dovrebbe dedurre anche la vicinanza alla zona che interessa e quindi fare una prima selezione se riteniamo che alcuni siano inaccessibili… o se, potendo scegliere, preferiamo rimanere più vicini.
– Cliccando sul nome della madre, possiamo vedere la sua anagrafica. Quindi:
* il nome dell’allevatore (che cercheremo poi su pagine bianche o internet)
* la data di nascita. Le indicazioni sono utili dal punto di vista etico: sconsiglio di prendere cuccioli da chi accoppia femmine che hanno meno di diciotto mesi o più di otto anni.
* il pedigree. Che dà tante informazioni solo per chi conosce bene la razza e magari ha visto fisicamente tanti riproduttori che compaiono tra gli antenati. Cliccando sui riproduttori si può vedere la loro anagrafica e avere informazioni anche su di loro, purché siano nati dopo il 1995. Le stesse informazioni che troviamo sui riproduttori che stiamo valutando… e che ora continuiamo ad analizzare. Possiamo vedere anche se è si è accoppiato in consanguineità e fino a che punto. Qui il discorso si fa complesso, ma siccome ognuno ha le proprie opinioni… si possono fare valutazioni anche a questo riguardo, positive o negative che siano.
*avvenimenti: sotto questa voce troviamo il deposito del DNA per i riproduttori maggiormente utilizzati e i valori di eventuali controlli (lastre per displasie anca e gomito, oculopatie ecc.). Inoltre troviamo eventuali titoli ovvero traguardi nella carriera espositiva o nelle prove di lavoro.
*Risultati: troviamo i risultati espositivi (al momento ci sono solo le expo internazionali). O… possiamo constatare che non ci sono.
Risultati espositivi poco brillanti possono paradossalmente fare apparire il riproduttore meno valido di quelli nemmeno valutati. A mio avviso, almeno per i cani che sono riprodotti, sarebbe auspicabile avere almeno un giudizio: che per quanto oggi appaia sempre meno significativo dal punto di vista zootecnico, comunque un minimo di garanzia la dà.
Almeno capire che non si tratta di un cane ai limiti dello standard, livello “canificio”.
*Infine troviamo la voce “discendenti”. Per i riproduttori che non sono alla loro prima esperienza è possibile vedere se hanno già riprodotto cucciolate prima… e cosi’ come abbiamo fatto con gli antenati, vedere se troviamo nomi “celebri” o controllando i discendenti vedere risultati di lastre o expo. In questo caso è necessario copiare il numero del LOI o LIR e andarlo a incollare in una nuova ricerca. Non basta cliccare sul cucciolo interessato. In questo caso l’assenza di valutazioni non è significativa. Può semplicemente significare che al nuovo proprietario non interessa esporre, pur avendo un cane tipicissimo. Se però troviamo valutazioni ottime… quelle sono una conferma che il riproduttore può trasmettere cose positive. Altre considerazioni riguardano poi l’etica dell’allevatore… anche in questo caso, se vediamo cucciolate distanziate di sei mesi o poco più, femmine ipersfruttate e spremute fino in tarda età…passate da un proprietario all’altro… ognuno tragga le sue conclusioni.
Ovviamente io questo lo considero un punto di partenza. Per prendere contatti, farsi un “data base” e non sprecare tempo a chiedere informazioni per tipologie di cani che non ci piacciono.
Il pedigree on-line ci fa vedere tutto, dai peggiori cagnari agli allevatori più rinomati. Dal cucciolatore da giardinetti all’allevatore non famoso ma scrupolosissimo.
Una volta individuati i potenziali allevatori che fanno al caso nostro, sarà comunque indispensabile prendere contatti, recarsi sul posto, vedere e valutare anche vedendo fisicamente i cani e i luoghi in cui vivono: perché sappiamo che c’è una tipologia di situazioni molto variegata e non è possibile valutarla in base ai soli dati statistici. Mentre per quanto riguarda le considerazioni sull’eticità dell’allevamento, dobbiamo anche ricordare che il pedigree on line mostra solo le cucciolate dichiarate.
Ovvio, se troviamo un allevatore a cui risultano intestate decine di femmine che si riproducono tutti i calori, è inequivocabile che si tratta di un personaggio a chiara ispirazione cagnara: ma il collega che sulla carta risulta riprodurre solo pochi esemplari con tutte le carte in regola, potrebbe in realtà fare altrettanto con cani nemmeno registrati… insomma, il libro genealogico on line è solo uno strumento in più, ma poi bisogna in ogni caso valutare col proprio cervello.
Che cosa pittoresca, grazie!!! E per quando poi sarete finalmente lì a vedere i cani in carne e pelo aggiungo un accorgimento… Piccolo, insignificante, ma per me comunque utile: FATE CHIAMAREI CANI ADULTI PER NOME E CONTROLLATE CHE RISPONDANO!!!! Ovviamente se il nome della mamma sul pedigree è una cosa tipo ‘Reginadi Saba dalle piume d’oro’ e la chiamano la Chicca va bene lo stesso… Però occhio, perché un cane che NON risponde a un nome, che proprio non sospetta di averne uno, difficilmente potrà essere un riproduttore DOC, per quanto le scartoffie siano in regola 😉
… appena individuata un’altra pecca del sistema. Non da poco…. per esempio…. se si cerca un boxer. Impostando fattrice boxer, stallone boxer… non esce niente.
Già… bisogna fare boxer fulvo x boxer fulvo. Boxer tigrato x boxer tigrato. Boxer fulvo x boxer tigrato. Boxer tigrato x boxer fulvo. E “fortuna” (tra virgolette) che i bianchi non sono ancora considerati degni di riprodursi… perché se no bisognerebbe si aggiungerebbero altre sei combinazioni…. Questo perché il programma è impostato in modo da considerare come razze anche le varietò di colore. Suppongo succeda lo stesso tra le altre razze che ammettono varietà premiate in ring separati… sempre perché amiamo le cose semplici. Magari la cosa è risolvibile… ma è ovvio che se nessuno la segnala, non la risolvono.
Wow… articolo molto gradito, grazie per le dritte 🙂
Articolo molto utile e interessante per chi deve prendere confidenza con gli strumenti di informazione cinofila!
Peccato però che l’enci da parte sua non dia il valore che dovrebbe a questo interessante strumento.
Purtroppo i dati spesso sono incompleti, mancano negli avvenimenti i risultati radiografici, che una volta venivano inseriti con puntualità, le esposizioni sono aggiornate con molto ritardo e certe volte si possono riscontrare anche errori importanti.
Da ultimo non compare nessuna informazione in merito ai titoli di campionato conseguiti all’estero . . .
Peccato che alla fine le informazioni che ne escano siano “solo” il pedigree ed i discendenti.
Forse dovremmo pretendere di più noi allevatori!
questo è innegabile. E volendo calcare la mano potremmo anche dire che lo stesso strumento molto lento, non permette di passare agevolmente da un cane all’altro con un semplice click… insomma tenendo conto dei progressi della tecnologia di oggi è pur sempre migliorabile. Nel resto dell’europa c’è sicuramente di meglio… ma purtroppo il tutto si sposa con la cultura media del cinofilo italiano che non usa nemmeno quel poco che c’è… per cui se non c’è domanda e spinta a migliorare, perché mai l’enci dovrebbe investire in un servizio di cui nessuno sembra sentire la mancanza?
E a parziale discolpa dell’enci c’è anche da dire che dietro ai ritardi e i disservizi ci sono spesso altrettanti ritardi e inottemperanze degli stessi allevatori che spesso e volentieri inviano i modelli per i pedigreee all’ultimo momento o addirittura in ritardo, compilati male, incompleti… insomma la classica mentalità tipicamente italiana sempre pronta a criticare e pretendere come se tutto fosse dovuto… La situazione comunque è questa… non importa tanto chi ha colpa. Tante cose migliorabili, ma quel poco che funziona è sottoutilizzato.
Leggendo il testo di Denis Ferretti…vorrei precisare che per la presentazione del modello A, denunci a di cucciolata, alla propria delegazione ENCI… ci sono 25 giorni di tempo e non 15 come scritto dall’autore.