di CLAUDIO CAZZANIGA – Sarò sincero fino in fondo. A me piace molto scrivere su “Ti presento il cane”. Certo Eco, King o Brown sono un’altra cosa, ma poter dare spazio a quella che ritengo la “mia” disciplina mi rende felice.
Eppure questo articolo non lo volevo scrivere; no, proprio non volevo… perché la mia idea era quella di trattare questo argomento in un corso.
Ma si sa che tra il dire ed il fare… forse è meglio accontentarsi di scrivere. Nel lavoro in acqua come in molte altre discipline tra gli attori principali troviamo anche i “figuranti”. Ma come spesso accade il mondo del lavoro in acqua arriva sempre in ritardo o a volte proprio non arriva.
Mondoring, UD solo per citare alcune discipline hanno dei figuranti detti “ufficiali”, gente molto ben preparata (parlo di professionisti) che ha il compito sia in gara che in allenamento di far emergere le doti del cane. Quelli bravi-bravi lo fanno di mestiere, girando per i vari campi per portare la loro esperienza durante gli allenamenti e poi lavorano durante i mondiali, europei ecc. ecc.. Ho fatto per un po’ ricerca in macerie ed anche lì il bravo figurante è fondamentale in quanto deve sapere quando e come stimolare nei tempi giusti il cane affinchè abbai.
Nella maggior parte dei brevetti Italiani, siano essi operativi o sportivi di qualsiasi delle 5432 sigle ormai esistenti, non esistono dei figuranti ufficiali. Nemmeno nei regolamenti dell’Enci si menziona a tale figura. In alcuni regolamenti si specifica che i figuranti devono essere iscritti al gruppo o cose simili, ma un disciplinare ad hoc dedicato a questa figura non c’e, o quanto meno non mi risulta vi sia. So che il CIT, Club Italiano del Terranova, aveva dato il la a qualcosa che si avvicinava ad un corso per figuranti, ma credo che anche loro al momento siano fermi. Spazio aperto a chiunque…e se nel mentre qualche gruppo ha indetto corsi dedicati a questa figura, fatemelo sapere: lo pubblicizzerò MOLTO volentieri.
Io stesso all’interno della mia Società, nonostante abbia provato più volte a spingere, non sono riuscito a far breccia su questo argomento. Siamo riusciti a farne uno qualche anno fa a Bolsena, ma non fu per nulla un successo.
Allora vi dico un po’ come la penso su questo argomento.
Io credo che si possa individuare tre tipi di figuranti all’interno del lavoro in acqua. Quello da manifestazione, quello da gara e quello (per me fondamentale) da allenamento.
Quello da manifestazione lo ritengo il meno “professionale”. Partiamo dal fatto che solitamente lo scopo di un’esibizione o di una manifestazione è divertire il pubblico presente (tanto più se si fa parte di una festa o cose simili) e promuovere la disciplina, fatto salvo il benessere del cane e piacere di lavorare con lui. Per cui durante la manifestazione tutto è consentito, il pubblico – soprattutto i bimbi – devono restare a bocca aperta, devono vedere il cane viaggiare come un treno. Devono divertirsi.
Il pubblico per di più non è competente, per cui il compito del figurante è aiutare il più possibile il cane a non sbagliare: lo deve incitare, lo deve chiamare ed essere bravo a metterci una toppa se il cane sbaglia. Spesso durante queste manifestazioni, io do molto spazio ai cani giovani che lavorano con me o ai binomi che si sono appena avvicinati alla disciplina, così che possano fare esperienza senza paura di sbagliare, divertendosi e portando a casa gratificazioni; per cui direi che il figurante da manifestazione lo può fare chiunque, spesso anche un “familiare” del cane.
Su quello da gara, invece, non transigo.
Il figurante da gara lo paragono ad un pallone durante una partita di calcio. Se il giudice è l’arbitro che valuta ciò che vede, ed il binomio in gara è la squadra che giocando insieme determina il buon esito della prestazione ed il risultato finale, il figurante è il pallone, che si adatta a quello che fa chi gioca.
Nel gioco del calcio se colpisci forte la palla essa corre veloce, se hai un certo tocco le dai un certo effetto, se non la tocchi la palla sta ferma.
Il figurante ideale deve avere le stesse caratteristiche. Non deve agevolare il cane, non lo deve mettere in difficoltà, deve essere totalmente indifferente e lasciarsi “lavorare” dal cane.
E’ capitato di vedere figuranti che hanno diversi comportamenti da cane a cane, a volte inconsciamente… e a volte no.
Durante la presa al polso braccia più o meno alte, durante un “aiuto-aiuto” percepire chiaramente che il volume della voce si alza… ma la serietà e la professionalità dovrebbero venire prima di tutto!
Un buon figurante da gara si allena abituandosi alle diverse situazioni ed imparando a ripetere allo stesso modo uno stesso movimento più e più volte. Pensate ad una gara con dieci cani a cui il figurante deve porgere una cima. Uno bravo deve porgerla a tutti e dieci nello stesso modo.
Faccio due veloci escursioni all’estero.
In Francia esiste un albo dei figuranti. La Federazione del lavoro in acqua (eh già… noi non abbiamo neppure quella…) ha stilato un regolamento dove ogni gruppo elegge al proprio interno un figurante ufficiale. Lo stesso fa un corso all’anno della durata di un giorno, dove gli insegnano le posizioni in cui deve stare per ogni esercizio.
Il figurante poi segue una propria “carriera”, in quanto due-tre volte all’anno viene designato per una gara. A Marsiglia ad esempio arriva un figurante di Parigi e uno di Nants. E così via.
Di più: ogni figurante ha un libretto di lavoro sul quale, ad ogni fine prova, il giudice scrive un giudizio ufficiale. A fine anno i quattro risultati migliori vengono designati per le due più importanti competizioni francesi, il Campionato di Francia e la Coppa di Francia.
In Svizzera, il sabato prima delle gare, il giudice, il motorista ed i due figuranti si ritrovano sulla spiaggia ed utilizzando “il cane bianco” provano i tuffi, la maniera in cui chiamare il cane, le posizioni da tenere in base a ciò che richiede il giudice.
Tornando al nostro figurante da gara auspico sempre che chi organizza i brevetti cerchi di mettere in acqua persone che abbiano una certa competenza a livello cinofilo ed un certo “occhio” su quello che è il lavoro in acqua.
Ultimo, ma fondamentale, è il figurante in allenamento.
Un cane in allenamento, soprattutto se è ai primi passi, ha bisogno di acquisire sicurezza. Un gesto sbagliato seppur involontario, un atteggiamento che può impaurire il cane, uno schizzo d’acqua alzato nel momento sbagliato possono essere deleteri per il cane. La cosa peggiore che mi è capitato di vedere è stato un figurante in acqua che finge di essere in difficoltà e chiama a squarciagola il cane… ma, appena l’animale gli è vicino o per inesperienza gli è fisicamente addosso, lo allontana bruscamente, quasi innervosito. Qui si rischia di rovinare un cane sull’approccio al figurante, in quanto nel cervello del cane scatta l’idea: “tu mi chiami e poi mi scansi… e allora io non vengo più”!
E’ fondamentale che il figurante abbia la piena fiducia del cane perché poi, nel proseguo della vita sportiva del cane, in ogni esercizio il “lavoro” è tra cane e figurante.
Figurante in acqua, figurante sul gommone, sul materassino ecc. ecc.
NON improvvisatevi figurante, non improvvisate zie o sorelle, pianificate sempre ciò che volete fare e lavorate step by step.
Poi, quando il vostro cane ha ben in testa l’esercizio, quando siete sicuri che lo conosce bene… allora sì che chiunque va bene come figurante, anzi diventa necessario cambiare il più possibile colui che affoga, colui che interagisce con il cane, così da variare le situazione ed abituarlo a lavorare con chiunque..
Ma solo dopo. Mi raccomando.