di VITTORINO MENEGHETTI – L’A.C.A.M.P. (Associazione Culturale Antichi Mestieri Pastorali) nasce nel 2009 grazie alla collaborazione di persone amanti dei cani da lavoro.
Siamo convinti che ci sia la necessità di tornare al passato, cioè agli antichi mestieri pastorali, per recuperare i cani da lavoro a 360° sia dal punto di vista fisico che caratteriale, allo scopo di mantenere vive alcune tradizioni del nostro passato pastorale: una realtà fino alla fine degli anni 50, che nell’ultimo mezzo secolo si è quasi completamente persa.
La realtà cinofila attuale presenta un quadro preoccupante sia del mondo cinofilo sportivo che in quello non sportivo. Siamo convinti, infatti, che per migliorare sia le condizioni di salute che comportamentali dei nostri cani sia necessario partire dal presupposto che la maggior parte delle razze moderne da lavoro discenda, direttamente o indirettamente, dai cani da pastore.
In tale ottica occuparsi dei cani da pastore e del loro ancestrale ambiente di sviluppo e di lavoro è, secondo noi, il punto di partenza per occuparsi del benessere fisico e mentale di tutti i cani.
Salvaguardare e tutelare gli antichi mestieri pastorali svolti dai cani è il tramite per una cultura cinofila più attenta, corretta e rispettosa nei confronti del migliore amico dell’uomo.
La selezione e l’allevamento dei nostri cani, sia da compagnia che da utilità, è oggi fondata su esposizioni di bellezza e su prove di lavoro con finalità sportive (I.P.O. 1, I.P.O 2, I.P.O.3; prove di selezione CAL, ZTP, etc.) per evidenziare i soggetti con le migliori qualità di salute, morfologiche e comportamentali, al fine di utilizzarli per la riproduzione e l’allevamento.
Ma tutte queste prove, molto lontane dagli antichi mestieri pastorali svolti dai cani, si basano su un metodo di selezione che ha portato, negli ultimi cento anni, alla nascita di soggetti con svariati problemi di salute. I più diffusi ed eclatanti sono la displasia dell’anca e del gomito, cardiopatie varie e problemi cutanei.
Inoltre, la perdita delle qualità naturali che produce una serie di problemi comportamentali (cani troppo timidi ed insicuri o troppo aggressivi e mordaci) che portano a difficoltà nella semplice gestione quotidiana.
I nostri studi dimostrano che il cane da lavoro moderno utile all’uomo proviene dalle antiche attività pastorali. Quindi, da almeno 7000 anni, la pastorizia e il lavoro del cane ausiliario in tale ambito è la prima attività, dopo la caccia, in cui il cane ha accompagnato l’uomo.
La selezione naturale prima, artificiale poi, operata su questi cani è stata durissima: dal clima all’ambiente, dalla difesa delle greggi dai predatori naturali e non, alla transumanza, tutto è influito sulla selezione che ha forgiato cani esteticamente di bell’aspetto, funzionali, sani, esenti da displasia, temprati nel carattere e nella memoria di razza con elevate attitudini nello svolgere il proprio lavoro. Un concentrato di agilità, forza, resistenza, tempra e salute per la conduzione del gregge, per la protezione degli armenti, per la difesa del territorio, della casa, della famiglia, che ha accompagnato l’uomo attraverso i secoli: in sintesi tutto ciò che vorrebbe un allevatore moderno dai suoi cani da lavoro.
Nessuna prova di lavoro dell’ F.C.I. o esposizione di bellezza è zootecnicamente selettiva e funzionale per i cani come lo è il lavoro in ambiente pastorale.
In tale ottica l’ACAMP si prefigge di guardare al passato per cercare delle soluzioni per il futuro.
Vorremmo tornare agli antichi mestieri pastorali tenendone ben presenti i principi selettivi; fondare la nostra attività di studio e selezione sul passato per andare incontro alle esigenze moderne; studiare soluzioni antiche per produrre buoni cani da lavoro e da utilità da usare nel presente e nel prossimo futuro.
Vogliamo conoscere tutto ciò che riguarda l’ambito pastorale direttamente sul campo: parlare con quella minoranza che ancora oggi lavora nell’economia pastorale (pastori ed allevatori di bestiame) e che potrebbe fornirci spunti e suggerimenti utili al nostro progetto.
Partendo da ciò promuovere la diffusione di informazioni, idee e progetti atti a creare una cultura cinofila più pratica, profittevole e vera: la più vicina possibile a quella della pastorizia.
Una cultura cinofila sicuramente diversa da quella attualmente diffusa, che aiuti a tutelare e recuperare i grandi cani da lavoro della nostra penisola e le attività loro correlate in ogni impiego utile e sociale.
A.C.A.M.P. – Associazione Culturale Antichi Mestieri Pastorali
via Cassanese – Segrate (Mi)
Tel. 022139907-3337646015
Presidente: Vittorino Meneghetti
Una battuta: quando vi dicono che il mestiere piu’ antico del mondo e’ la prostituzione non credeteci.
Il mestiere piu’ antico del mondo e’ l’allevamento di bestiame.
Ottima cosa:
inoltre negli ultimi anni lo spopolamerto delle campagne ha fatto finalmente tornare prefatori naturali come il Lupo (dico finalmente perchè sono necessari al benessere dell’ecosistema: anche le prede selvatiche del lupo nbon possono mantenersi come specie in buona salute senza si esso, e questo anche se i guardiacaccia ne abbattono ogni anno un certo numero x non renderli troppo abbondanti)..e questo terrorizza i pastori, soprattutto al Nord dove il lupo era estinto da mezzo secolo e non c’era + l’abitudine di mettere insiene a bovini e greggi dei cani da pastore deputati alla salvaguardia del bestiame (e allora fioccano le lamentele x vitelli e agnelli predati, quando bastertebbero un paio di cani x evitare tali circostanze nella maggioranza dei casi, salvando razze dall’estinzione o dalla regressione a cani da show e basta).
Bisognerebbe cercare di promuovere ad ogni costoo iniziative in cui pastiri ricomincino ad affiancare alle greggi i cani che storicamente le proteggevano, sia per proteggere le greggi sia x continuare la millenaria selezione di questio cani che solo così può essere realmente salvaguardata integralmente!
(chiaramente x questioni etiche al giorno d’oggi se un cane x problemi fisici non sopporta la fatica della transumanza basta sterilizzarlo e affidarlo ad altri al posto che abbatterlo, in modo che non inquini il patrimonio genetico ma non faccia la brutta fine che avrebbe fatto un secolo fa).
Secondo me i risarcimenti statali x i capi presumibilmente abbattuti dai lupi diminuirebbero notevolmente se si diffondessero nuovamente i vecchi cani da pastore da guardia che un tempo vegliavano sulle greggi..e pure i danni da cinghiale e simili potrebbero diminuire se i cani delle razze giuste venissero deputati a proteggere i terreni dai selvatici.
A questo proposito segnalo il lavoro del Wolf Appennine Center (Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano) che promuove l’adozione di cani pastori maremmani per la salvaguardia delle greggi!
http://www.facebook.com/#!/WolfApennineCenter
uhm..noto che nella loro pagina facebook c’è anche un bel po’ di preoccupazione per la moda degli ibridi!!! 🙁
che progetto meraviglioso! non sono ‘pastorista’ ma ogni volta che guardo un pastore tedesco vincitore in expo mi si accartoccia il cuore… nella mia ignoranza mi chiedo come si possa pensare ad una bestia angolata in quel modo che lavora con un gregge per ore, su terreni sconnessi etc. Davvero spero che iniziative come questa contribuiscano a farci vivere tante razze in modo differente. Buon tutto dal Cile!
se non ricordo male hanno anche un loro registro
mi ha messo il commento qui … rispondevo alla Redazione
visto che il commento é pubblico, tanto meglio che tutti possano capire se si tratta di scherzo tra vecchi amici o presa in giro tra ‘colleghi che non si sa mai quanto si rispettino
conosco Vittorino da più di venti anni, l’ho citato nel mio libro come uno dei miei amici ed “istigatori” a seguitare il mio cammino professionale.Con buona pace di Espada sono convinto che lui abbia capito la mia ironia e abbia ricordato la frase che mi diceva in continuazione.
le prove attitudinali condotte da ACAMP hanno finalità zootecniche, non sportive come lo sheepdog.
le differenze poi di conseguenza sono tantissime
😉
Buongiorno.
Magari sarò disinformato, ma questo lavoro sui cani non lo svolge (almeno sulla carta) già la ISDS (International Sheepdog Society) da 100 anni, su una scala più ampia di quella italiana?
Invece per quanto riguarda il “mestiere”, sono d’accordissimo e buona fortuna!
Davide
La ISDS si occupa di sheepdog, ma non di allevamento. A quanto ho capito, questa associazione vorrebbe occuparsi anche (o soprattutto: devo andarli a trovare per saperne di più!) di questo aspetto.
Salve Redazione,
sono Luca Fini presidente dell’Associazione Italiana Sheepdog, affiliata alla International Sheepdog Society. Un amico mi ha mostrato il vostro articolo sulla ACAMP con i commenti allo stesso. Fà molto piacere che in Italia ci sia un sempre maggiore interesse riguardo gli Sheepdogs (i cani da pastore) e che molte persone si avvicinino al lavoro su bestiame con i loro Sheepdogs. Leggo anche alcune inesattezze riguardo la ISDS (International Sheepdog Society) che con la ns Associazione la rappresentiamo in Italia.
L’ISDS non è nata per organizzare Sheepdog Trials (gare per cani da pastore) l’oggetto principale della Società (http://www.isds.org.uk/society/function_purpose/constitution.html)è quello di promuovere e favorire in Inghilterra nelle Isole del Canale, Scozia, Galles, Irlanda nell’Isola di Man, ed in tutte le altre nazioni mondiali l’allevamento, l’addestramento cani da pastore, per garantire la migliore gestione delle greggi, migliorando il cane del pastore anche dal punto di vista genetico (è del mese di Gennaio 2013 la decisione dell’ISDS di registrare le cucciolate solo da genitori testati esenti con profilo dna per oculopatie). L’aspetto dell’allevamento è quindi fondamentale per l’ISDS che ha un proprio STUD BOOK dal 1906. L’ISDS anche grazie alle Associazioni europee affiliate e che lavorano sul posto incoraggia ed aiuta con consigli, corsi di addestramento, informazioni tutti i pastori e gli allevatori di bestiame per tutti gli aspetti pertinenti agli sheepdogs per la formazione ottimale della coppia cane-padrone nel lavoro di pastorizia. La ns Associazione, grazie al lavoro di molti soci, lavora e collabora con varie APA (Associazione Provinciale Allevatori) dislocate sul territorio per far conoscere gli Sheepdogs, come lavorano, come vanno gestiti etc etc.
Cordiali Saluti
Luca Fini
Presidente – Associazione Italiana Sheepdog
molto bene: tu farai strada, ragazzo
beh, sì Vittorino Meneghetti è un ragazzo… classe 1950!
😀
diversi professionisti che conosco hanno studiato anche sul suo “L’addestramento del cane da utilità e difesa” (1994) o hanno frequentato i suoi corsi.
quindi, con buona pace di Carlo Fagioli (ragazzo pure lui mi pare), credo che la strada che ha voluto fare, l’abbia già fatta!