venerdì 29 Marzo 2024

Cuccioli-bidone: i dieci indizi che identificano a prima vista la fregatura

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

bidone1di VALERIA ROSSI – Uffa, uffa, uffa.
Ieri sera ho chiacchierato piacevolmente su FB con una persona che non conoscevo e che, a sua volta, non aveva mai sentito parlare di me. La cosa buffa è stata che si è scusata per questo: le ho risposto che non sono mica il Papa (e poi sicuramente al mondo esiste qualcuno che non hai mai sentito nominare neppure lui…), dopodiché abbiamo fatto amicizia (nei limiti faccialibreschi, ovvio: però mi è davvero simpatica), lei mi ha raccontato la storia del suo cane…e al termine della storia ho pensato (e le ho anche scritto): “Mannaggia, però… se mi conoscevi prima, forse era meglio!”
Perché questo cagnolino (di cui non dico neppure la razza, perché non voglio affatto mettere in croce la mia nuova amica rendendola riconoscibile) è stato pagato come cane di razza pura. E non ha il pedigree, ma nessuno si è sognato di avvisare la cliente di questo “piccolissimo” particolare.
Fonte: un negoziante, che a sua volta si rifornisce da un sedicente allevatore (appena ho sentito il nome sono svenuta: è tristemente noto)  che sicuramente cagnareggia anche in proprio, accoppiando qualche cane suo: ma c’è il serio dubbio che importi anche dall’Est.
Tombola.
Anzi, supertombola… perché questa signora, del tutto ignara di ciò che poteva esserci alle spalle del suo cane, l’ha pure fatto riprodurre.

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Il lato tragico della vicenda è che, sul traffico dell’Est, la signora era pure informata. Ma non avrebbe mai pensato che il negoziante di fiducia, che le ha ovviamente raccontato di prendere i cuccioli da un “allevamento italiano” (ed è vero: il cagnaro è italianissimo. Sono i cani, che non si sa da dove arrivino) potesse aver nulla a che fare con questo traffico.
Bene: cosa ho scritto, ieri?  Che per qualche mese non avrei più voluto parlare  di cuccioli dell’Est?
Olè, mi smentisco subito!
Ne parlo esattamente il giorno dopo (se continuo con questa coerenza e con questo mantenimento di promesse, alle prossime elezioni mi candido): ma anziché fare la solita pappardella su tutto ciò che c’è dietro a questo immondo traffico (perché ne ho già parlato in altri millemila articoli: se scrivete “cani dell’Est” nel motore di ricerca di questo sito, vi appariranno tutti), stavolta faccio uno dei miei “decaloghi”.
Dieci indizi sicuri che gridano a gran voce “sto per prendere una fregatura solenne”.
In parte li avevo già segnalati nell’articolo “Come si riconosce un cagnaro”: sempre quelli sono, ma qui cambio la forma e le parole per rendere il tutto più snello e fruibile… con preghiera di ampia diffusione, se potete. Perché non può proprio esistere che ci sia ancora gente che sborsa mille euro per un cane di dubbia origine e senza documenti!

bidone3INDIZIO NUMERO UNO:  vi trovate in un negozio, in un garden, a una “fiera del cucciolo”, a un mercato.
Oppure state contattando – personalmente o via internet – un sedicente allevamento che dispone di cuccioli di almeno dieci razze (a volte anche cinquanta e oltre), pronta consegna. In ognuno di questi casi, la fregatura è in agguato.

SPIEGAZIONE:  tutte queste fonti, al 99,9%, si riforniscono da importatori di cuccioli dell’Est (non importa un tubo se in regola o non in regola con la legge: tutti i cuccioli dell’Est venduti da queste fonti – e dico TUTTI – sono di provenienza cagnarissima, figli di cani senza alcun controllo sanitario, quasi sempre con documenti e certificati medici fasulli).
Quando proprio va di stra-lusso (ma la cosa è riferita praticamente solo ai negozi) hanno raccattato e stanno rivendendo la cucciolata di un privato:  che non si sa come abbia tirato su i cuccioli (magari benissimo, magari malissimo), né chi caspita abbia accoppiato (magari due cani sani, belli, di buon carattere: magari l’opposto)… ma si sa per certo che verso questi cuccioli non prova il minimo trasporto, perché altrimenti non li avrebbe mai ammollati a un negoziante, che a sua volta li venderà a chissà chi. Leggete bene e tenete a mente, stampato a fuoco: nessun Allevatore con la A maiuscola (seguite il labiale: n-e-s-s-u-n-o!) cede i propri cuccioli ai negozi. Perché i suoi cuccioli li ama, perché ci tiene, perché vuole sapere a chi vanno in mano, vuole seguirne la crescita, vuole conoscere i futuri proprietari e dar loro tutti i consigli necessari.

Unica eccezione a questo indizio: il negoziante stesso è anche allevatore di una singola razza (se dice di allevarne una dozzina, è direttamente lui il cagnaro e/o l’ importatore). In questo caso potrà ovviamente promuovere e vendere le sue cucciolate, che però vi porterà a vedere a casa sua (nessun allevatore sano di mente terrebbe i propri cuccioli in un negozio dove può entrare chiunque, con qualsiasi cane e con qualsiasi malattia. Se lo fa, anche se fosse l’allevatore più famoso del West, è cagnaro inside).

INDIZIO NUMERO DUE: vi dicono che il cane può avere il pedigree oppure no, a scelta e/o vi chiedono un prezzo aggiuntivo per il pedigree.

SPIEGAZIONE:  queste alternative non possono proprio esistere, perché ilpedigree non è un optional. E’ la carta d’identità del cane: o è suo, o non è di nessuno. O è legato a quel cane lì,  o diventa carta straccia.
Se vi chiedono un prezzo diverso per il cucciolo con/senza pedigree, sappiate:
a) che un pedigree costa circa 30 euro (“circa” perché il modello A è unico – costo 23 euro – e perché c’è un diritto di segreteria fisso di 8,50 euro: entrambe queste spese vanno divise per il numero di cuccioli. Diciamo che per una cucciolata di cinque il pedigree costa  26, 3 euro se i cuccioli sono già intestati al nuovo proprietario, un po’ meno se non lo sono) e che qualsiasi cifra superiore a questa merita un sonoro pernacchione nel muso;
b) che è altamente probabile che il documento che vi rifileranno, qualora accettaste questo vero e proprio ricatto, sia falso.

Unica eccezione a questo indizio: può capitare, in alcuni casi, che qualcuno vi dica: “Senti, ho questo cucciolo che non è venuto proprio benissimo: è un buon cane da compagnia, ma non da esposizione né da riproduzione. Te lo cedo a un prezzo stracciato, però il pedigree lo tengo io perché voglio essere sicuro al cento per cento che non venga fatto riprodurre”.
Questo, però, non significa che il cane “possa o non possa” avere i documenti in regola. I documenti li ha, punto: solo che l’allevatore vuole tutelare il proprio nome e non vuole che un cane “difettoso” abbia cuccioli riconducibili  a lui.
I difetti possono essere di lieve entità, magari li vede solo un giudice e non hanno alcuna importanza per chi vuole un cane da compagnia: però è giusto sapere che ci sono e quali sono, nonché avere uno sconto proporzionale.

INDIZIO NUMERO TRE: vi propongono di “venirvi incontro” e di portarvi il cucciolo in un posto diverso dal luogo in cui dovrebbe essere teoricamente nato. O addirittura, vi propongono di spedirvelo.

SPIEGAZIONE: ce n’è una e una sola. La madre del cucciolo non è presente (probabilmente perché sta in Ungheria, o giù di lì) e il venditore non vuole che ve ne accorgiate (perché anche la più Sciuramaria delle Sciuremarie, vedendo un cucciolo – magari singolo – apparentemente nato sotto un cavolo, si farebbe qualche domanda).
A volte si aggiunge un’altra motivazione: il venditore non vuole farvi sapere dove abita perché non vuole darvi modo di rintracciarlo qualora qualcosa vada storto.

Unica eccezione a questo indizio: un allevatore mostruosamente gentile, che davvero si sforza di venirvi incontro nel caso in cui voi dichiariate di avere problemi a muovervi. Se però è LUI a proporvi subito l’incontro a caselli autostradali e affini…allora è allarme rosso.
E’ chiaro che potrebbero esistere davvero nonne malate, case in ristrutturazione e tutta la serie di scuse normalmente inventate dai cagnari per non farvi andare a casa loro: ma non-fi-da-te-vi. Piuttosto rimandate l’acquisto, ma pretendete sempre di vedere la madre dei cuccioli e l’ambiente in cui sono cresciuti.

bidone4INDIZIO NUMERO QUATTRO: vi dicono che c’è disponibile un cucciolo di razza pura, gratis (di cui devono disfarsi per motivi vari, che vanno dalla morte della mamma al trasferimento in culo al mondo): dovrete pagare solo le spese di spedizione. Questa è una truffa ben conosciuta.
Il cucciolo non è neppure dell’Est: non esiste del tutto.
In alcuni casi i truffatori si limitano ad incassare i 200-250 euro del presunto viaggio, in altri si inventano che il cane è rimasto bloccato in qualche misterioso aeroporto perché manca qualche altrettanto misterioso documento: vi racconteranno che il povero cagnolino (sempre inesistente, sia chiaro) rischia di morire se non si paga immediatamente una cifra tot (sono arrivati anche a chiedere mille euro) per sbloccare la pratica. Attenzione, perché sembrerebbe impossibile cascarci… e invece hanno già infinocchiato centinaia – se non migliaia – di persone in tutto il mondo. Sono bravissimi: vi mandano anche la foto del cane, vi rintronano di storie commoventi… alcuni di questi truffatori si spacciano addirittura per religiosi, missionari e altre figure che ispirano la massima fiducia.

INDIZIO NUMERO CINQUE: vi dicono che il cucciolo è figlio, nipote, zio, cognato di campioni di ogni tipo (di bellezza, di lavoro, di agility, di nuoto, di salto con l’asta…), ma non hanno uno straccio di documento che lo dimostri.
Senza prove scritte, queste dovete considerarle automaticamente balle. E un contaballe è automaticamente un cagnaro, perché gli allevatori seri i campioni nei pedigree ce li hanno davvero, e non hanno alcun problema a dimostrarlo.

INDIZIO NUMERO SEI: vi dicono che il cane ha una “garanzia” di tot giorni (a volte sette, a volte quindici… dipende).

SPIEGAZIONE: qualsiasi oggetto di compravendita (e il cane, per la nostra legge, “è” purtroppo un oggetto di compravendita) ha un anno di garanzia. E non si scappa.
Se vi propongono la garanzia di un anno facendovela passare come un superpremio, un favore che fanno solo a voi, un’eccezione che dovrebbe dimostrare la loro immensa buona fede, stanno semplicemente rispettando la legge italiana: niente di più.
E farla passare come un meraviglioso “bonus” è proprio indice di malafede e di voglia di imbrogliare la gente.

INDIZIO NUMERO SETTE: non vogliono lasciare tracce della vendita. Non solo non si parla di ricevute/fatture e simili (i piccoli allevatori, magari serissimi ma che hanno solo 3-4 fattrici, non sono neppure tenuti a farlo) ma vogliono essere pagati in contanti, non accettano di firmare alcun documento di vendita (in compenso cercheranno spesso di far firmare a VOI qualche contratto-capestro in cui non appare da nessuna parte il nome del venditore), non vi danno mai un telefono fisso ma solo numeri di cellulari, insomma non vogliono che ci sia modo di dimostrare che quel cane è stato comprato da loro.
Il motivo mi pare che balzi agli occhi: sanno già per certo che quel cucciolo è a rischio di ammalarsi/morire nel giro di pochi giorni…e quando cercherete di avere giustizia vi troverete a dichiarare che l’avete comprato lì, mentre il venditore negherà. Sarà la sua parola contro la vostra: e sarete fregati.

INDIZIO NUMERO OTTO: vi propongono razze inesistenti.

SPIEGAZIONE: l’unica razza canina ad avere una varietà “toy” è il barbone. Poi c’è il Russian Toy, razza di recentissimo riconoscimento.
Tutte le altre presunte “razze toy” non  esistono e non esisteranno mai. Così come non esistono al mondo varietà come “thiny”, “tea-cup”, “mini” e così via.
Le sole taglie riconosciute (ovviamente per le razze che ne prevedono più di una) sono “medio”, “nano” e – appunto, “toy” solo per il barbone.  Solo nello schnauzer esiste anche la taglia “gigante” e solo nel bassotto la taglia “kaninchen”. Tutto il resto è inventato di sana pianta, e mi pare scontato che proporre razze inesistenti sia un chiaro indizio di “cercare di fregare la gente”. Ci vuole veramente poco ad evitare queste trappole:  a questo link trovate l’elenco completo di tutte le razze riconosciute. Cliccando su quella che vi interessa potete  leggerne lo standard, che riporta immancabilmente le taglie, le varietà e tutto ciò che può farvi capire che cosa esiste e cosa no.

bidone5INDIZIO NUMERO NOVE: vi garantiscono che quel cucciolo sarà (a scelta): sanissimo/bellissimo/un sicuro campione… (e proseguite pure ad libitum con promesse varie).

SPIEGAZIONE: Nessun allevatore serio potrà mai dirvi nulla del genere.
Per quanto riguarda la salute, dev’essere ben chiaro a tutti che gli esseri viventi non si fanno con gli stampini e che qualsiasi essere vivente (anche se figlio, nipote, bisnipote e stranipote di cani sanissimi) può avere una malattia congenita/ereditaria.
A volte un gene bastardo se ne resta tranquillino, bello nascosto, per sette o otto generazioni… dopodiché incontra il suo amichetto del cuore nel corredo genetico di un partner, e ZAC! Salta fuori la magagna.
Ovviamente questo avviene in un caso su diecimila, se si controllano e si testano i riproduttori… però una persona seria vi dirà, appunto: “Ho fatto tutto il possibile perché non accada”. Se vi garantisce che non accadrà, è automaticamente un bugiardo, perché non può saperlo. Non è proprio sicuro al cento per cento che sia un cagnaro, ma sicuramente non è sincero.
Per quanto riguarda la bellezza, poi… non scherziamo. Se un allevatore potesse davvero capire che quel cane lì, che adesso ha due mesi, diventerà un campione… col cavolo che lo venderebbe! Perché non è che i campioni nascano sotto i cavoli, manco loro: riuscire a produrne uno è una faticaccia improba, e quando hai il vago sentore di esserci riuscito devono portarti via quel cucciolo puntandoti contro un kalashnikov. Poi, nove volte su dieci, campione neppure diventa… ma se solo pensi che possa andarci vicino, non lo vendi per nessun motivo al mondo.

INDIZIO NUMERO DIECI: cercano di rifilarvi un cucciolo di 45-50 giorni.

SPIEGAZIONE: non si deve (per vari motivi che abbiamo illustrato questo articolo) e soprattutto non si può. L’ENCI vieta la cessione di cani che abbiano meno di 60 giorni.

Sia ben chiaro: basta UNO SOLO di questi indizi per far sentire odore di fregatura in arrivo. Alcuni sono indizi particolarmente gravi, altri molto meno… ma ne basta uno qualsiasi per dire a chiare lettere che NON avete a che fare con una persona seria.
Ovviamente i più abili venditori (e più son cagnari, più sono abili: questa è una legge ineluttabile) si arrampicheranno sugli specchi per darvi spiegazioni, per trovare scuse, per inventare favole di ogni genere tese a farvi credere che sì, effettivamente quell’indizio lì (qualsiasi esso sia) potrebbe far pensar male, MA nel loro caso…
Se volete un consiglio spassionato, non state neppure a sentire la spiegazione. Appena vi imbattete in uno di questi indizi, dite che vi serve un po’ di tempo per pensarci e alzate i tacchi.
Il venditore, potete metterci la mano sul fuoco, vi informerà immediatamente che c’è una lista di attesa lunga da qui a laggiù per quel cucciolo, e se non lo portate via subito non potrete avere la certezza di ritrovarlo.
Pazienza, eh?
Tanto non lo volete più comprare. Neppure se avesse il musino più affascinante e tenero del mondo.

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106 Commenti

  1. Che brutto leggere cani BIDONE…capisco che pagare per un cucciolo di razza è un investimento che può poi tramutarsi in un cattivo affare ma il cucciolo non c’entra…dovresti scrivere ALLEVATORI BIDONE E TUTELA ZERO…è come adottare un bimbo e ritenersi truffato se si ammala…io sono mesi che cerco il cucciolo per me ma lo voglio togliere da un canile più che da un negozio

  2. Mi permetto di aggiungere che purtroppo anche il rivolgersi ad un allevamento non è sempre sinonimo di garanzia e che la legge è abbastanza carente per quanto concerne la tutela degli acquirenti. Qualche anno fa ho comprato un cucciolo presso una allevamento affiliato ENCI ed FCI non di certo per snobismo ma per essere ragionevolmente sicuro di avere un cane in salute. Nonostante le assicurazioni, le certificazioni, e il prezzo pagato, purtroppo si è verificato ciò che temevo, il cucciolo aveva un problema genetico, inizialmente sottovalutato dal venditore, ma riconosciuto dopo alcuni mesi a fronte di una ecografia. Ciò comporterà a breve, un intervento per preservarlo da pericolose degenerazioni, non potrà riprodursi e nemmeno partecipare a mostre perchè il difetto è tale da annullare il pedigree. Il dopo è di una tristezza unica: l’allevatore interpellato propone un indennizzo irrisorio o in alternativa la restituzione del cucciolo ignorando volutamente il rapporto affettivo che si è stabilito nel frattempo.
    Purtroppo come ho accennato le lacune legislative sono notevoli e se avete tempo e risorse per farlo non vi resta che affidarvi ad un buon avvocato come purtroppo sono stato costretto a fare. Non contate poi nel supporto dell’ ENCI ed FCI non effettuano alcun controllo sugli allevamenti che si fregiano della suddetta affiliazione, la prima, interpellata, ha negato la benchè minima competenza in merito, permettendo così al nostro bravo allevatore di continuare forse, a distribuire “amare sorprese” agli acquirenti.

  3. Ciao,
    scusate non ho avuto modo di leggere tutti i post causa mancanza di tempo.. ho letto però l’articolo con interesse, capitando sulla pagina per caso.
    Volevo esporre dei dubbi che ho… Ho visto una cucciolata di maltesi vicino casa. Ho visto la mamma ed un fratellino di una cucciolata precedente. Bellissimi. La signora desidera darmi il cane quanto prima (questo venerdì per la precisione, due mesi li compie esattamente 5 giorni dopo venerdì..). Lo stesso è senza chip. In mattinata ho provato a contattare il veterinario di fiducia di un’amica, per capire che obblighi ha il “primo proprietario”, se deve fare vaccini, se il microchip è a carico suo ecc… Mi è stato detto che può essere ceduto solo dopo i due mesi e sarebbe meglio con il chip. Il cagnetto mi verrebbe inoltre a costare sui 400€ senza pedigree.
    1) il pedigree non mi interesserebbe in quanto mi sono innamorata del cucciolo e anche non fosse di razza fa nulla;
    2) senza pedigree l’importo di 400€ secondo voi è giustificato (appurato che pare sia stato solo sverminato e neanche vaccinato)?
    3) posso obbligare l’attuale proprietario a fargli mettere il chip? Facendolo rientrare nell’importo dei 400€? Anche se il veterinario ha detto che eventualmente posso farglielo mettere io per 30€ circa.

    Grazie dell’aiuto……..sono alle prime armi…
    Giulia

  4. Ciao, da qualche tempo, ho cominciato a leggerti e ad informarmi un po’ su vicende canine. Per passione sicuramente. Non leggo mai però da nessuna parte (ma può essere superficialità mia) come ci si può tutelare di fronte alla legge: se c’è una legge sul pedigree immagino si possa denunciare chi vende un cucciolo “di razza” senza… Eppure non ho mai conosciuto o sentito nessuno che abbia sporto denuncia. Come ci si deve muovere? ps. molto bello questo sito

  5. ciao seguo spesso i tuoi articoli e sono spesso d’accordo con te, in questo caso forse esageri troppo sugli allevamenti dell’est, è vero che nell’80% dei casi sono cagnari o farm,ma, nel mio caso ho preso un cucciolo in Serbia dopo averne verificato l’allevamento, sentito telefonicamente l’allevatore visto varie foto dei genitori e i loro pedigree,fatto bonifico di acconto e il cucciolo mi è stato ‘spedito’ se così si può dire, a 60 giorni, da un serio trasportatore di animali con i documenti e le certificazioni in regola, al quale ho dato l’importo restante. Il cucciolo è arrivato sano, con i documenti, il pedigree FCI, il libretto sanitario (con i primi vaccini e l’antirabbica) e il microchip (che ho verificato), ora il cucciolo ha poco più di un anno, gode di ottima salute, e tutt’ora sento l’allevatore che si informa su di lui. Il buono e il cattivo ci sono ovunque sta in chi acquista il cucciolo a fare i vari controlli sull’affidabilità.

  6. Buonasera, vorrei comprare un chihuahua, ma con tutto che ho letto in internet mi sono spaventata. Lei po dirmi dove trovo un allevamento serio in Toscana? La ringrazio.

  7. cuccioli da vendere, pedigree, riproduzione, ne parlate come se fossero merce di scambio. state fuori di brutto! voi non scegliete un compagno o una compagna a 4 zampe, ma un oggetto da far vedere di cui compiacervi. che schifo!

    • Eccone un altra che “ama cosi tanto i cani” da negargli il diritto all’ anamnesi familiare… Dai facciamoli soffrire tutti perche prevenire le malattie ereditarie e’ “brutto e cattivo”.
      Chi attacca in questo modo i pedigree dovrebbe poi avere la coerenza di rifiutare anche per se stesso le anamnesi familiari. E quindi non dire mai ai medici quali malattie hanno avuto i propri genitori, fratelli, zii, nonni… e semmai sottoporsi ad analisi (pure se care e dolorose). E accettare di morire piuttosto che rivelare che la nonna aveva la malattia xy e indirizzare i dottori. Solo in tale caso sarebbe una persona coerente, altrimenti… tutti ***** con il **** degli altri…

  8. Oggi ho trovato questo link…

    http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_febbraio_11/canile-prenestina-animali-uccisi-2113937817639.shtml

    Articolo decisamente deprimente.. tuttavia mi è venuta una spontanea riflessione… una domanda che mi pongo da tempo infatti è:
    dove finiscono i cani dell’est che non riescono ad essere piazzati? Di quelli venduti nei negozi si spera se ne occupino i titolari… ma c’è una grandissima parte di cani che viene trattata direttamente dai rumeni via internet e giornalini con schemi che pare ricalchino quelli mafiosi… E’ possibile che i cuccioli invenduti (paradossalmente i più forti perchè sopravvisuti e semplicemente invenduti) vengano “smaltiti” anche in questo modo??? Ma questo comporta una nuova questione di cui occuparsi circa la tratta dei cani dall’est, ovvero… dove spariscono i cani che arrivati in Italia restano invenduti? Credo purtroppo che facciano una fine molto più miserabile di quelli acquistati e/o sequestrati.

    • Il grosso problema è che all’ENCI di chi registra 500 cani l’anno non gliene frega niente così come chi regista cani con colori di mantelli e descrizioni decisamente creative 🙁
      Purtroppo NESSUNO ci vuole sentire da questo punto di vista!

  9. @Eros
    scrivo qui perché sotto il tuo post non ci riesco.
    In Messico esistono i “dobermann mini”?!?
    Non oso immaginare che razza di incroci abbiano fatto.

  10. A quanto pare nel prendere Balrog non ho fatto grossi sbagli (credo):
    indizio 1. Lo ho preso da un privato che aveva solo Balrog e alcuni dei suoi fratellini
    indizio 2. Mi ha detto da súbito che di pedigree non se ne poteva parlare perche il padre di Balrog e’ mastino napoletano e la madre mastino spagnolo
    indizio 3. Sono andato a prenderlo a casa sua affrontando come cinque ore di viaggio tra andata e ritorno. E una volta li ho potuto vedere la mamma di Balrog e alcuni dei suoi fratellini (il padre ovviamente non c’era)
    indizio 4. Non aplica
    indizio 5. Del fatto che il padre di Balrog qualche titolo locale lo abbia vinto sinceramente ne ha parlato; ma avendomelo dato in cambio di un rimborso spese e specificando che non e’ di razza, non credo che sia un problema
    indizio 6. Di garanzie non se ne e’ proprio parlato
    indizo 7. Non abbiamo firmato nessun documento, anche perché si tratta di un incrocio preso a rimborso spese.
    Indizio 8. Mi ha detto chiaramente che tipo di incrocio e’
    Indizio 9. Non ha fatto nessuna promessa
    Indizio 10. Per quanto riguarda l’ eta’ qui in messico c’e’ l’ abitudine di cedere i cuccioli appena svezzati; ma avendo noi gia una meticcia di tre anni e mezzo non ci siamo preoccupati contando sul fatto che si incaricasse lei di fargli da madre sostituta e di socializzarlo
    Quanto ho sbagliato?

    • Ahahah…sono qua ke asciugo in continuazione maltesi ricci e con altre belle qualità, senza pedigree x’ così costavano meno..penso tu abbia sbagliato meno di loro..anke qll ke tira sù il trovatello dalla strada sbaglia meno di loro, anzi…

    • Adesso mi piacerebbe sapere il perche del giudizio negativo. Ho esaminato la situazione in cui ho preso il mio cucciolo (basandomi sui 10 indizi) e ho chiesto un parere sul mio comportamento, cosa c’e’ di negativo? Se ho sbagliato qualcosa sarebbe il caso di dirlo invece di spolliciare; per rispetto di chi legge e che potrebbe prendere spunto dal mio (eventuale) errore. O e’ semplicemente passato di qui un troll che odia i cani?

        • Sai, se mi spolliciano quando scrivo una mia opinione allora accetto che ci siano persone in disaccordo con me e che spollicino contro (infatti ne ho gia prese ma le davo per scontate).
          Ma avendo descritto come ho preso Balrog e avendo chiesto un parere sul mio comportamento, non ha senso ne mettere pollici a favore ne pollici contro. Il giudizio negativo a cosa si riferisce? Ho fatto male a chiedere? Dovevo tenermi il dubbio? Ho sbagliato qualcosa ma il simpaticone che se ne e’ accorto a preferito spolliciare piuttosto che spiegarlo? Sarebbe tristissimo in un sito come questo.

  11. non c’entra molto con l’articolo, ma sempre di cuccioli si tratta ….
    e spero che voi esperti mi possiate consigliare
    Ho un beagle maschio con pedigree comprato da una privata che ama la razza e che si “appoggia” ad un famoso allevamento per gli accoppiamenti selezionati.
    Snoopy ha una fidanzata Sophia che non ha il pedigree ma è beagle che più beagle non si può.
    Due anni fa abbiamo avuto la prima cucciolata, 9 nati di cui 2 deceduti nelle prime 24 ore 🙁
    Abbiamo “venduto” (rimborso spese) i cuccioli a persone selezionate che sono venute a casa a scegliere e poi a prendere il loro cucciolo e di molti abbiamo tutt’ora foto e notizie. Sono STUPENDI
    A dicembre è nata la seconda e ultima cucciolata (ultima perchè Sophia ha 5 anni …) 10 nati (!!!!) solo 3 sopravvissuti :(((
    Per vari motivi seri (che non vi sto ad elencare) e, SOPRATTUTTO, perchè non siamo allevatori ma privati proprietari amanti dei loro pelosi, non abbiamo fatto l’autopsia ai cuccioli (e il veterinario non l’ha ritenuta necessaria), ma fra poco i cuccioli andranno alle loro nuove famiglie e ….. io sono sicura che gli stiamo cedendo cani sani, cresciuti in famiglia, socializzati e con il loro bel carattere formato, ma l’alta mortalità di questa cucciolata mi ha lasciato parecchi dubbi.
    Eppure … stessi genitori, stesso habitat, stesso periodo del parto (dicembre)
    Cosa mi consigliate di fare/dire/raccomandare ai nuovi proprietari?
    grazie

    • Niente.

      Chi compera un cucciolo senza pedigree (immagino per risparmiare) e di conseguenza non sa un accidenti delle condizioni genetiche e di salute dei genitori e dei nonni se ne assuma le conseguenze ed i rischi.

      • forse non mi sono spiegata bene, per me l’importante è che i nuovi padroni vogliano DAVVERO un cane (che sia un beagle o altro non importa), non sono loro a voler pagare poco, siamo noi a non volerci guadagnare …. non siamo allevatori, siamo solo amanti dei cani.
        IO sono SICURISSIMA (ragionevolmente sicura…) che i cuccioli sono sani, i genitori lo sono e anche i nonni (oltre non sono andata nella ricerca)e i fratelli di primo parto stanno benissimo, però con questa cucciolata sfortunata non vorrei accollare ad altri dei rischi se c’è la possibilità che insorgano problemi. Solo questo.
        O quantomeno vorrei informare i futuri proprietari. Il mio vett e quello della proprietaria della femmina dicono che non c’è nessun problema.
        Volevo sapere voi come vi sareste comportati.
        ciao e grazie della risposta

        • @elena:

          capisco che quando si ha un cane che si giudica bello si abbia voglia di “portare avanti i suoi geni”, ma purtroppo produrre cucciolate senza pedigree e senza avere le nozioni necessarie a massimizzare la possibilità di avere cani sani e tipici e a minimizzare le tare genetiche e la mortalità infantile non si fa l’interesse ne dei 2 cani genitori, ne dei cuccioli, ne della razza che si ama.

          Ai futuri proprietari dei cuccioli superstiti dite di NON FAR RIPRODURRE I CAGNOLINI, smettete di fare cucciolate con i vostri cani (una mortalità simile non è normale, e non sapendone la ragione x via della mancata autopsia non si può escludere che non dipenda da qualche tara ereditaria latente e letale solo in omozigosi ad es, o da qualche grave errore nella gestione dei nuovi nati da parte della cagna o da parte vostra), e magari dite di avvertirvi se ci fosse qualche problema di salute nei cani anche ani dopo in modo che in caso di problemi ricorrenti si possano avvertire gli altri proprietari dicendo che c’è questo rischio e che se il cane avesse certi sintomi è meglio controllare questo o quello (ad es se si scopre che una cagna ha forti allergie è meglio avvertire i proprietari che i cuccioli potrebbero avere le medesime allergie e quindi di stare attenti a controllare se ad es dopo passeggiate in campagna hanno le orecchie rosse o hanno otiti ricorrenti o zampe rosse se la casa è polverosa o se si scrollano ripetutamente dopo il cambio delle lenzuola o dopo aver mangiato alcuni cibi hanno le zampe rosse o disturbi intestinali..ma questo è solo un esempio x far capire il concetto)..

          I cagnini superstiti probabilmente sono sani, ma è possibile che ci siano cause anche genetiche all’alta mortalità e anche se bellissimi non sono realmente selezionati con criterio quindi non dovrebbero riprodursi x interesse della razza che amate (purtroppo è pieno il mondo di beagle o pseudo beagle, alcuni carini altri bruttarelli, ma senza pedigree e malselezionati da provati o da cacciatori, e ciò non fa bene ne alla razza ne a tali cani: ad es degli amici dei miei hanno salvato da un cacciatore una beagle bruttarella e senza attitudine alla caccia che sennò sarebbe stata soppressa a fucilate insieme al fratello! E queste sono situazioni ricorrenti in cagnini che somigliano alla loro razza ma x mancanza dio una vera selezione fatta da esperti non si sa se avranno realmente tutte le caratteristiche fisiche e psichiche della razza e se saranno esenti da patologie ereditarie), inoltre anche se con tutta probabilità sono sani meglio avere + info possibili sul loro sviluppo futuro in modo che se ci fosse qualche problema genetico o predisposizione genetica ad alcune patologie che possono aver ereditato il primo a scoprirlo avverta gli altri proprietari (meglio chiedere anche dei cuccioli della precedente cucciolata visto che hanno stessa madre e padre: se c’è qualche problema potrebbe essere visibile in uno dei precedenti cuccioli, magari in forma lieve e poco sintomatica, anche se non è detto).

          è solo un’ ipotesi azzardata, ma avevo letto di un esperimento fatto proprio con i beagle in cui si accoppiarono x molte generazioni cani fortissimamente imparentati (fratelli con sorelle mi pare) senza controlli sanitari; l’effetto + visibile fu che molti cuccioli nascevano morti o morivano entro 48 ore dal parto e + si andava avanti con le generazioni + le cucciolate erano ridotte in numero (feti morti in età precoce in utero e quindi riassorbiti con procreazione di cucciolate ridotte x numero di esemplari nati: la morte in utero è spesso indice di forti carenze genetiche; un conto è un certo inbreeding o linebreeding fatto con cognizione di causa e controlli da allevatori esperti che vogliono fissare un certo carattere, altra cosa è un inbreeding involontario o fortuito fatto senza cognizione di causa ne controlli): magari senza saperlo avete accoppiato cani molto vicini geneticamente e ciò ha fatto emergere qualche disturbo portato da geni recessivi non visibile se non in cuccioli omozigoti x quel gene/geni.

          Comunque quei cuccioli vanno ceduti dicendo chiaro e tondo di NON FARLI MAI FIGLIARE, e i vostri cani è meglio che non facciano altre cucciolate (soprattutto la cagna senza pedigree che x la legge è a tutti gli effetti un meticcio che procrea meticci e in cui non si può sapere di chi sia figlia: capisco che sia bello far fare cuccioli al proprio cane, ma di cagnetti + o meno di razza e di meticci è pieno il mondo e spesso hanno sorti infelici, magari non i vostri ma i loro figli e nipoti?).

          • ciao Alice e grazie per la risposta garbata e competente.
            seguirò i tuoi consigli e rispondo ad alcuni dei tuoi quesiti/dubbi che erano venuti anche a me e che ho tentato di analizzare da profana quale sono:
            1. era già stabilito che non avremmo fatto altre cucciolate, dopo questo episodio siamo ancora più determinati
            2. della femmina (anche se senza pedigree) conosciamo “genitori e nonni” (se così si può dire) e del maschio idem avendo il pedigree e non risultano parentele
            3. la futura proprietaria della femmina la sterilizzerà, per i 2 maschi abbiamo chiesto di tenerci informati.
            4. non li abbiamo dati a cacciatori proprio perchè non avremmo potuto garantire l’attitudine alla caccia
            5. siamo in contatto con i proprietari della precedente cucciolata e tutti i cani sono sani, solo in un caso è si è presentata (proprio come dici tu) un’otite di tipo allergico ma dai test veterinari sembra dipendere dall’alimentazione
            grazie
            elena

    • Io sarò talebana, ma queste cose mi lasciano l’amaro in bocca. Con tutte le femmine di beagle che ci sono, proprio una senza pedigree? si sa che i beagle sono tra le razze più “prodotte” dalle puppy mills. Non una, DUE cucciolate. Due cuccioli morti la prima volta (20-25%, non è poco). Autopsia nemmeno la volta scorsa, immagino. Non paghi, SECONDA cucciolata. SETTE cuccioli morti, pari al 70%. NIENTE autopsia. E vabbè, che vuoi dire ai proprietari? prendono cuccioli da pasticcioni anche un po’ irresponsabili, cosa vuoi che cambi a loro??? spera solo che nessuno faccia riprodurre i cani una volta adulti, cosa su cui però non mi sentirei di mettere la mano sul fuoco.
      Mi piacerebbe sentire il parere di Valeria, su questa vicenda…

      • Che ci vuol fare, Snoopy è fidanzato…

        1000% sciuramaria&cagnara.

        Sicuramente refrattaria a qualunque argomentazione con un senso ed una connessione con la realtà.
        :s

      • porca miseria non pensavo che gente esperta molta più di me fosse così “mentalmente chiusa” nei confronti di chi vorrebbe magari sapere un po’ di più e ammette la propria ignoranza
        forse abbiamo fatto accoppiare i nostri due cani PROPRIO perchè volevamo i loro cuccioli per tenerne uno!
        forse ho preferito una beagle senza pedigree ma che conosco benissimo dal punto di vista del carattere, essendo costantemente a contatto con lei, e sanitario visto che spesso dal vett con la proprietaria ci vado anche io, piuttosto che una beagle con pedigree ma a me sconosciuta che alla fine magari risulta che il pedigree era pure falso !!!! (lo dite voi che esistono)
        Inoltre sappiamo benissimo che sono i genitori della beagle, non dico valga come un pedigree ma SICURAMENTE non è importata dalla Romania!!
        I due piccoli della prima cucciolata si sa benissimo per quale motivo sono morti, chi ti ha detto che non lo sappiamo?
        Questa volta PURTROPPO non sappiamo le cause se no non stavo qua a scrivere e a sentirmi dire quanto sono superficiale ….
        cmq una cosa buona l’hai detta : siccome resterò in contatto con i nuovi proprietari, cercherò di evitare che facciano riprodurre i loro cani. GRAZIE per questo consiglio

        • Ma senti…vuole anche avere ragione lei…perchè, come al solito, c’è l’AMMMMOOOOOREEEE. Ha fatto più vittime la voglia di avere cuccioli di Fufi e Bobi che i cagnari dell’Est, o quasi. Tanto i pedigree sono falsi, no?

        • Elena
          il pedigree ti da tutta una serie di informazioni “genetiche” che in altra maniera non si potrebbero avere. Ed è fondamdentale ai fini di una eventuale riproduzione.
          Non basta conoscere il carattere del cane, a tal fine.
          Scusami ma avete fatto una emerita cavolata. Non è questione di chiusura mentale ma semplice buon senso.
          Un esame autoptico del cuccioli morti sarebbe stato di grande aiuto.

    • avete fatto male a non fare l’autopsia…comunque.
      non dire niente e bona. cosa devi dire… certe cose a sto punto tientele per te…

  12. Avrei bisogno di sfogarmi un po’ ed ho deciso di farlo in questo contesto, quindi potete anche risparmiarvi la pappardella saltando al commento successivo.

    Sui vaccini è bene sapere che esistono vaccini che è possibile fare anche a 6 settimane, ne cito uno ma se ne trovano anche di altre case farmaceutiche:

    Eurican primo sc 10fl 1ml:

    Indicazioni terapeutiche Eurican primo sc 10fl 1ml:
    immunizzazione attiva e precoce contro la parvovirosi canina anche in presenza di anticorpi materni.

    Posologia e modo di somministrazione Eurican primo sc 10fl 1ml: vaccinazione di base: cani: 1 ml (1 dose)/soggetto; in ambiente a rischio praticare due iniezioni di Eurican primo sc 10fl 1ml: la 1a iniezione a partire dall’età di 6 settimane, la 2a dopo 2 settimane; negli altri casi, eseguire la 1a vaccinazione con Eurican primo sc 10fl 1ml a partire dall’età di 6 settimane con un richiamo a 2-3 settimane più tardi con un vaccino per la parvovirosi classico monovalente o associato; in ogni caso, praticare un’iniezione per la parvovirosi dopo la 12a settimana d’età con un vaccino per la parvovirosi classico monovalente o associato; vaccinazione di richiamo: primo richiamo: un anno dopo la 1a vaccinazione con un vaccino per la parvovirosi classico monovalente o associato.

    Quindi non è possibile demonizzare un piano di vaccinazioni fatto a tutela del cucciolo e della futura famiglia adottiva che a tre mesi sia terminato. Meglio che dare i cuccioli con un solo vaccino.

    Gli allevatori, degni di essere chiamati tali, devono lavorare proprio per permettersi anche il lusso di allevare. Hanno mogli/mariti ed a volte figli che aiutano nella gestione dell’allevamento, con cui spesso discutono per il tempo tolto alla famiglia e per i sacrifici che si devono fare. Allevare non è un mestiere ma una passione e le passioni non hanno mai arricchito nessuno, almeno dal punto di vista finanziario. Chi lo fa per speculare è un commerciante e non un allevatore.
    L’allevatore mira a far nascere soggetti bellissimi, sanissimi, funzionalissimi ed equilibratissimi che portino il nome del proprio allevamento e vincano nelle expo, per gongolarsi come i genitori fanno alla prima recita scolastica dei figli o alla laurea.
    Il prezzo dei cuccioli tiene conto di tanti fattori che vanno dalle spese per garantire una perfetta forma fisica alle femmine da riproduzione (rigorosamente selezionate ed esenti da patologie ereditarie) alla scelta di un riproduttore (con analoghe caratteristiche), a volte rivolgendosi ad allevamento esterno e distante, per ottenere una cucciolata con elevata tipicità di razza.
    L’allevatore non fa figli e figliastri, i cuccioli crescono insieme, hanno tutti le stesse cure ed hanno (o almeno dovrebbero avere) tutti il pedigree.
    Il prezzo dei cuccioli non dovrebbe variare per sesso, ma per particolari estetici di minima rilevanza, a volte evidenti fin da piccoli, che avviano il soggetto ad una carriera espositiva o meno (ad es. colori o macchie non previste dallo standard) ma che non incidono sul carattere e la salute del soggetto.
    Non è corretto pretendere che gli allevatori per essere considerati tali, con la A maiuscola debbano per forza essere santi protettori degli animali, che vendono, o meglio cedono i propri soggetti dietro modesto rimborso spese. C’è tanto lavoro ed a volte insuccessi ed imprevisti che lasciano segni notevoli. Ogni cucciolata si vive con gioia ed allegria ma ci sono anche perdite che creano tristezza e sconforto.
    Concludendo, ogni medaglia ha il proprio rovescio, certo che bisogna consapevolizzare le persone che decidono di acquistare un cucciolo di una determinata razza di tutti i possibili ed immaginabili inghippi che si celano dietro la vendita di cuccioli, ma anche rispettare chi lavora in modo serio e responsabile.
    La legge non ammette ignoranza, perchè quindi c’è chi si ostina ad alimentare un commercio illegale di cuccioli con il solo fine “fare l’affare” e spendere meno accordandosi con allevatori con la a minuscola?

    • X’ ci sono e ci saranno sempre gli stupidi ke si credono furbi e la chimera dell’affarone. Mi dispiace x i cani vittima di cagnari senza scrupolo, ma della gente ignorante x’vuole esserlo x comodità sono proprio stufa e si meritano ogni disagio conseguente a certe scelte sconsiderate. impareranno a loro spese ke qll ke si risparmia in negozio si paga poi dal veterinario o dalleducatore ecc ecc

    • si lo so che esistono questi vaccini ma scusa… perchè fare tutta sta filippica se con un vaccino polivalente a 58 giorni e uno 3 settimane dopo sei a posto?

  13. La scorsa settimana, ero sul bus, il conducente ha, giustamente, rimproverato una signora perché il suo cane non aveva l’obbligatoria museruola.
    Fin qui nulla da dire. Quando poi, all’uditorio, ha detto che le regole vanno rispettate, e lui di cinofilia ne capisce perché alleva cani e ne ha ben centoventi esemplari (monorazza) al momento mi sono intristita parecchio 🙁
    A me, da perfetta ignorante, sembrano uno sproposito, non fosse che per il mantenimento.

    • Il conducente dell’ autobus ha 120 cani? E dove trova il tempo per prenderserne cura? Io dubito che basterebbe il tempo standogli dietro a tempo pieno e a lui avanza abbastanza tempo per fare un secondo lavoro? Ma nemmeno il peggiore dei cagnari.

      • Infatti…
        Avevo dimenticato di aggiungere che quando gli ho chiesto se allevasse la versione da lavoro o quella da esposizione, la razza eletta erano i pt ma l’iperbolico numero non era stato ancora fatto, mi ha detto fiero che lui partecipava a tutte le expo.
        Della serie ti chiedo A, non capisci una beneamata e mi rispondi con B 🙂

        • Un autista di mezzi pubblici ha una giornata lavorativa di quattro ore, di più non reggerebbe senza fare incidenti o sbroccare (non nella città in cui vivo io).
          Purtuttavia, ammettendo anche l’aiuto ad oltranza di parenti e soci, 120 cani sono davvero un esercito.
          Sarà stata, temo, la solita sbrattata. Tanto in terra caecorum, cinofilamente parlando, i monoculi (cagnari) sembrano il non plus ultra e pensano di poter affermare di tutto e di più.
          E poi non sapeva neppure cosa fossero i pastori tedeschi di linee da lavoro 🙁

          • E dopo 4 ore in mezzo a un traffico che rischia di far sbroccare, il tizio andrebbe a occuparsi dei cani? Immagino quante attenzioni possa dedicare alle cucciolate…

  14. Io non sono d’ accordo con un affermazione dell’ indizio numero otto, quando dici: . Sul “non esisterenno mai” ho dei dubbi, visto che cagnari ed allevatori poco seri potrebbero anche riuscire a far riconoscere i toy, minitoy ecc… come razze. E se non ci credi leggi questo articolo su cosa sta succedendo con i barboni e con le nuove taglie introdotte daalcuni allevatori USA https://www.tipresentoilcane.com/2011/04/24/pocket-teacup-ecc-la-moda-dei-cani-miniaturizzati-e-delle-razze-inesistenti/ E si trata di una fonte serissima, visto che l’ articolo che linko lo hai scritto tu

    • Volevo scivere:
      Io non sono d’ accordo con un affermazione dell’ indizio numero otto, quando dici: . Sul “non esisterenno mai” ho dei dubbi, visto che cagnari ed allevatori poco seri potrebbero anche riuscire a far riconoscere i toy, minitoy ecc… come razze. E se non ci credi leggi questo articolo su cosa sta succedendo con i barboni e con le nuove taglie introdotte daalcuni allevatori USA https://www.tipresentoilcane.com/2011/04/24/pocket-teacup-ecc-la-moda-dei-cani-miniaturizzati-e-delle-razze-inesistenti/ E si trata di una fonte serissima, visto che l’ articolo che linko lo hai scritto tu
      E non so perche mi e’ sparita la parte

      • Perche’ non mi fa scrivere:
        “Tutte le altre presunte “razze toy” non esistono e non esisteranno mai”? Che e’ la mia citazione dall’ indizio 8

    • L’Europa è un bel po’ più avanti dell’America in campo zootecnico (se dio vuole): loro ci surclassano solo nel settore “show”, perchè dove c’è da far scena sono imbattibili. Per questo non credo che l’FCI riconoscerà mai come razze dei cani che – papale papale – son affetti da una patologia grave come il nanismo.
      Gli americani…nin zo: ma per il momento neppure l’American Kennel Club riconosce ‘sta robaccia, così come non riconosce i “designer dog” che pure furoreggiano tra le sciuremarie made in USA. La cinofilia vera (e non quella da facebook) è ancora una cosa un po’ più seria. Anche là.

      • Non so, francamente..
        Una ragazza americana che “conosco” on-line mi diceva tempo fa, che dalle sue parti spopolano i mini cani, ultimamente.
        In particolare i mini-aussie.
        Difatti mi diceva che voleva comprarne uno perchè ama la razza, ma li trova troppo grandi..
        Sostiene che dalle sue parti sia oramai considerato normale miniaturizzare i cani di taglia grande..Dice che esistono anche certi allevamenti che vendono mini cani.

        Mi parlava di mini aussie e di tamaskan dogs…Non so se vogliono miniaturizzare pure loro..

        • Orrore! Provo ad immaginare il mio pastore tedesco in versione mini ma mi viene solo una meganausea. Ma dove andremo a finire? Ma quanta imbecillità!

          • Bho, guarda..
            Io sono dell’idea che se mi piace un cane -anche fosse solo per estetica- mai e poi mai mi prenderei una versione miniaturizzata per mancanza di spazio o che.
            Se mi piace QUEL cane, io voglio avere proprio QUELLO.
            Per averlo nano, piuttosto non lo prendo.
            Vado in canile, che magari ne trovo uno simile. (E che magari è basso naturalmente e non perchè soffre di nanismo..Sarebbe pure fisicamente più sano.)

        • Io vivo in messico e qui si copia il peggio degli Usa, infatti anche da noi spopolano i minicani e le pseudorazze miniaturizzate. Basta guardare mercadolibre o segundamano, i due siti di annunci piu popolari del Messico, per renderserne conto.

          • Cavolo…
            Cioè, ora son di moda quindi?
            Ma..Perdona la franchezza della domanda…In messico non c’è già il problema dei diciassedici miliardi di cani randagi che girano in mezzo alle strade?
            E mò han portato pure i minicani? Non è un po un controsenso? O_o

          • Purtroppo e’ esattamente come dici tu. Nonostante le strade siano piene di randagi (che poi spesso non sono veri randagi, visto che molti hanno la “simpatica” abitudine di far stare il cane fuori dal cancello per non far avvicinare nessuno), adesso e’ arrivata la moda dei minicani.
            Per esempio solo oggi (e ancora sono le 4 del pomeriggio), solo a Citta del Messico e solo su un sito (segundamano.com) sono stati annunciati “Chihuahua pequeñitos”, “Chihuahua de bolsillo”, “Chihiahueños miniatura, padre 16cm con pedigree”, “Doberman miniatura”, “Chihuahua mini”, “Scnauzer miniatura”, “Chihuahueños de bolsillo”, “Yorkshire hembra de bolsillo”, “Chihuahuas minis”, “Chihuahuas miniaturas” e “Lindos salchichas miniatura” (sarebbero dei bassotti mini).
            E mentre i randagi sono bene o male socializzati (per riuscire a sopravvivere), questi minicani sono spessissimo aggressivi perche vengono presi da persone che li trattano come se fossero accessori di moda e che non li lasciano avvicinare ai cani veri. e a far paura sono anche i prezzi; i cani degli annunci che ho citato vanno dai 70 euro dei bassotti miniatura ai 110 euro dei dobermann miniatura e alcuni dei mini chihuahua, quindi hanno pure messo i minicani di pseudorazza alla portata di tutte le tasche. E quasi tutti i venditori sono dei semplici privati che hanno fatto la cucciolata in casa accoppiando i cani piu piccoli che avevano a disposizione.
            Per fortuna nessuno potra’ utilizzare il mio link per comprarli perche li vendono senza i documenti necessari per spedirli.

          • NO, I MINI DOBERMANN NO!
            Ma compratevi un pinscher a ‘sto punto!
            Perchè miniaturizzare un cane da guardia di taglia grande, zio caro?? DX

            Comunque..Caspita, è una situazione assurda..E nessuno naturalmente dice nulla, immagino…
            Poi..Voglio dire…Miniaturizzare un chihuahua?? ANCORA? Già sono cani formato-francobollo…Io non capisco davvero..

          • Sinceramente neanche io riesco a capire il perche di questa cosa. Esistono circa 300 razze di cani e ce ne sono veramente per tutti i gusti, eppure per alcuni non erano sufficienti, E sono nate le mode dei “minicani” e quella dei “dog-designer” che vendono incroci al prezzo di cani di razza. Certo che negli stati uniti sono veramente incontentabili… E noi stupidi li copiamo.
            Adesso aspetto l’ alano miniatura per poter dire di aver visto di tutto

  15. D’accordissimo su tutto. Solo un appunto sul punto tre: “vi propongono di venirvi incontro a questo non c’è che una sola spiegazione”. Io faccio, se va bene, una cucciolata (che amo più di me stessa!) l’anno di cavalier, da genitori super controllati e dei quali consegno la documentazione veterinaria. Abito però tra le montagne e capita spesso che vada incontro ai futuri proprietari per consegnare il cagnolino. Per me è un sacrificio e un costo ma se la famiglia è quella giusta per il mio cucciolo lo faccio volentieri.

    • La differenza e’ che tu saresti disposta a portare gli acquirenti a casa tua e che non inventi scuse inverosimili per impedire che scoprano dove vivi. Diventa sospetto quando il venditore insiste per andare lui a consegnare il cucciolo, quando tu stessa dici che per te e’ “un sacrificio e un costo”. E suppongo che se l’ acquirente di un cucciolo (so che puo sembrare brutto definirlo cosi ma non ho trovato una parola migliore) dicesse che lo viene a prendere lui a casa tua la cosa non ti dispiacerebbe affatto

  16. Ma non sarebbe più semplice cambiare la legge e non permettere la cessione/vendita prima dei 90 giorni?
    I cani costerebbero di più ma sarebbero molto più sani ed equilibrati. Anche in caso di tratta di cuccioli dall’est l’età media si alzerebbe di almeno 3 settimane, che per un cucciolo può fare la differenza tra la vita e la morte…

    • vedi… un cucciolo dopo i 2 mesi, deve uscire socializzare vivere il mondo andare in giro…
      anche se i veterinari (e anche alcuni allevatori paranoici NON CERTO IO) ti dicono, per pararsi il culo che non si sa mai, di non portarlo fuori finchè non ha il secondo vaccino, io li porto fuori lostesso appena poco dopo il primo vaccino e i 2 mesi…
      se uno ha 10 cuccioli… come fa, a socializzare tutti bene allo stesso modo?
      io se mi resta sul groppone un cucciolo o due e li do via più avanti me li porto in giro socializzandoli come se fossero i miei da tenermi… però, uno o due è un discorso 10 un altro. se il nuovo prorpietario ha tempo modo e consocenze per farlo meglio se lo fa lui…
      anche perchè purtroppo certi cagn… ehm allevatori, i cuccioli li tengono chiusi in stallo in allevamento, e potrebbero diventare fobici, c’è proprio un articolo di qualche gg fa a riguardo, per cui… no, va benissmo così. se poi uno, pagando un sovrapiù chiaramente mi chiede, me lo socializzi e me lo tieni un po di più, ci si può mettere daccordo…

      • d’accordo con te se si presume che chi prende il cane di 2 mesi sia in grado di gestirlo…
        In quasi tutti di parchetti nei periodi “caldi” (poco dopo natale…) si incontra un N non indifferente di persone con il cagnetto in braccio andare in panico quando un cane passa a 5m. Il caso peggiore è stato vedere dentro l’autogrill, una signora sui 50 tutta agghindata con un cucciolotto di golden terrorizzato, e tutti dentro l’autogrill che gli facevano le coccole…
        E’ probabile che persone con atteggiamenti simili si siano procurati i cani direttamente o indirettamente dall’est e non abbiano un gran cultura cinofila, ma quanti sono in grado di dare una giusta socializzazione a un cucciolo di 2 mesi?
        Personalmente per il prox cane opterò per l’acquisto a 3 mesi pagando di più, anche parecchio di più, lasciandolo azzuffarsi per un mesetto con i fratelli.

  17. E può essere verosimile la storia di 9 cuccioli con pedigree e uno no?x errata comunicazione all’enci, tipo 5 m 5 f invece di 4 e 6, e conseguente svendita della f con pedigree da m quindi sbagliato, x non rompersi le scatole a rifare la trafila dei pedigree? Sto parlando di un allevamento ke è sempre stato serio, anke se la titolare è ormai stanca…

    • no non può essere. non è che il modello A e B te lo strappano dalle mani se non lo compili entro 15 secondi. hai tutto il tempo…e guardi bene prima di consegnarlo…insomma… bisogna essere tonti forte per sbaglaire e consegnarlo sbagliato.o compilarne centinaia al giorno facendolo sovrapensiero.
      e il modello B va compilato con nome chip nome sesso del cane ede ventuale nuovo intestatario del pedigree (e lo compila in parte il vet che chippa i cani di solito)… per cui no, hai tutto il tempo di guardare ricontrollare ecc…
      può essere che un cucciolo resti invenduto oltre i 3 mesi, data ultima per la consegna del modello B e l’allevatore decida di non fare il pedigree (c’è chi lo fa, specie quelli che ti chiedono se lo vuoi o no)
      ma chiaramente è uan cagnarata pure questa. il pedigree a meno che il cane non abbiua un grave difetto per cui uno può anche pensare di non farlo a quel cucciolo, per ovvi motivi, VA FATTO A TUTTI I CUCCIOLI!
      se rimane oltre i 3 mesi l’allevatore se lo intesta lui e volturerà il pedigree nel momento in cui vende il cucciolo…punto.
      questo non significa che fa così non faccia cani sani ma che… evade un po il fisco ecco… al massimo.

      • Infatti mi riferivo ad una cucciolona di 5 mesi bella e sana e ad una allevatrice ke ha già trascorso i suoi tempi d’oro e ke vuole chiudere..penso sia uno stratagemma fiscale a sto punto, come penso ke in realtà di cuccioli ne avrà dichiarati meno di metà. Venduta a 700 invece di 1300..

  18. Una piccola domanda, nel sito dell’enci sulle razze da te linkato, c’è scritto che Hinks creò il bull terrier con la testa già a forma d’uovo, io so che non è così, la testa a forma d’uovo è arrivata intorno agli anni’20/’30 del secolo scorso. Chi ha ragione, mi sembrerebbe uno sbaglio grosso da parte dell’enci.

  19. L’articolo è chiarissimo e inconfutabile! C’è solo una piccola inesattezza: dal novembre 2012 i pedigree costano uguale per tutti, soci e non soci ed hanno il costo “variabile” a seconda che sia intestato all’allevatore o già al nuovo proprietario.

    • Ma no, ma no! a 40 gg ha ancora gli anticorpi materni! il vaccino rischia di non funzionare perchè gli antigeni sono intercettati dagli anticorpi presenti nella circolazione del cucciolo…

  20. ehm…sì verissimo! ma ho visto cuccioli palesemente più piccoli di 3 mesi e mezzo avere nel libretto i talloncini dei vaccini e anche l’antirabica!!! (che se ci pensi è obbligatorio che sia indicato sul passaporto quando il cane è importato)

  21. La mia esperienza, di cui ancora sono dubbiosa, è questa: mio cugino decide di regalare un cucciolo di cocker femmina a mia zia (a tradimento! cosa che secondo me è fuori di testa ma vabbè). Trova l’allevamento su internet, è parecchio titolato e vicino a casa. Ok, andiamo a vederlo dopo che è nata la cucciola. Entriamo nella casa, e non ci fanno entrare nella stanza dove sta la cagna coi cuccioli per paura di contagi (?) ma ci portano direttamente la cagna. La guardiamo, la coccoliamo, è in buona salute, ok. Ci vengono mostrati gli altri cani dell’allevamento, ma non la madre, portandoci da un’altra parte dove i cani sono in vari box, sembrano curati. La cucciola verrà poi ceduta a mio cugino a 2 mesi recapitandola a domicilio perché dicevano che avevano da fare nella nostra zona (100 km da casa loro). Non ha il pedigree (uno dei tizi dice a giri di parole che praticamente se non ha il pedigree possono dichiarare meno cucciolate e pagare meno tasse), era vaccinata, ma non sono sicura sul microchip. Credo che fosse iscritta all’Enci. Ora ha quasi un anno, è sana, tipica almeno per quanto posso vedere io, non si è mai ammalata. Non ho mai capito cosa pensare della storia. Io non l’avrei presa, ma comunque è sempre stato un cane sano e anche mentalmente stabile.

    • Un allevatore che si comporta così, forse non si può definire un cagnaro dei peggiori, ma sicuramente è un allevatore “commerciale”, cioè di quelli che sfruttano i titoli del proprio allevamento, per rifilare agli inesperti cani di scarso valore. Mentre i cuccioli selezionati, e discendenti di campioni di lavoro e/o bellezza, quando se li tengono, li cedono solo ad intenditori(altri allevatori, cacciatori, e veri appassionati della razza)!

      Insomma, probabilmente sfruttano il prestigio dei titoli, per poi rifilare ai neofiti ingenui(come tuo cugino) cani di scarsissimo valore cinotecnico , a prezzi relativamente troppo alti(in rapporto alla qualità).

      Per curiosità, è possibile sapere quanto è stata pagata la cucciola di cocker in questione?

      • al di la del fatto che questi dovevano essere più trasparenti, dare il pedigree e far vedere la mamma…
        finchè il cucciolo non ha finito di crescere non si sa di certo quale sarà veramente bello e quale no.
        sio mette in clausola nel contratto che per certe cose (non discesa dei testicoli ad es) verrà restituito parte dell’importo pagato, che si sono fatte tutte le cose possibili per far nascere cuccioli sani, per quanto riguarda il controllo di certe patologie, speice la displasia che non è certo che se i genitori sono sani lo sia anche il figlio, mentre per altre per cui c’è un test del dna verrà messo il risultato dei gentori di tale test… esempio cea mdr pra DM ecc ecc
        dopodichè… ovvio che se uno vuol fare riproduzione/expo si cerca di dar lui il più bello… perchè se uno il cane lo tiene in giardino, non vede la differenza fra un cane da eccellente un cane da molto buono un cane da campionato internazionale… per ogni proprietario il suo cane è il miglior cane al mondo il più bello di tutti… .e non glie ne impippa un bel niente… del mondo delle expo. a cosa serve allora darre quello fico da expo a chi se lo tiene in giardino, o pure sul divano amandolo come un figlio, ma non gli interessa l’expo?

        • ” del mondo delle expo. a cosa serve allora darre quello fico da expo a chi se lo tiene in giardino, o pure sul divano amandolo come un figlio, ma non gli interessa l’expo?”

          Giusto, ma i cani non da expo o inadatti al lavoro, andrebbero venduti sempre con pedigree(altrimenti non vanno neanche considerati cani di razza) a prezzi molto più bassi rispetto ai cuccioli selezionati e potenzialmente ben dotati. Poi se parliamo di un cocker( o simil cocker) senza pedigree, e senza nessuna selezione, non dovrebbe nemmeno essere venduto, ma ceduto dietro un modico rimborso spese(cibo, vaccinazioni, ecc…).
          Chi invece vende cuccioli senza pedigree a prezzo pieno, non può esser considerato cagnaro-maltrattatore (magari tratta i suoi cani benissimo), ma di sicuro è disonesto nei confronti del cliente!

          • di fatti io non ho detto di venderli senza pedigree.
            ma permettimi, come fai ad essere CERTO a 2 mesi che sono inadatti al lavoro o all’expo se non hanno GRAVI DIFETTI?
            non lo sei.
            per cui a meno di cani con gravi difetti di cui magari ti tieni il pedigree o puoi epnsare di non farlo proprio, come eccezzione, per via del fatto che è meglio che quel cane non si riproduca (come cane di razza almeno) gli altri li vendi a prezzo pieno.
            al massimo potrei dirti, che se fossi sicura che quel cane diventerà un fenomeno come cane da alvoro o il più bel cane da expo al mondo allora te lo vednerei a di più… semmai, e non di meno gli altri.
            sai quante volte capita che l’alelvatore si tenfga un cucciolo per lui promettente e quello che da alal sciuramaria che lotiene in casa, con tanto ammmore per carità, ma a fare il cane da compagnia che se prendeva un meticcio al canile era uguale, e poi si rivela meglio ilc ane della sciuramaria?
            non è mica una scienza esatta…

          • “ma permettimi, come fai ad essere CERTO a 2 mesi che sono inadatti al lavoro o all’expo se non hanno GRAVI DIFETTI?”

            Certo, ma io mi riferivo solo al caso di quegli allevatori titolati, che cercano di rifilare ai clienti inesperti, cani senza pedigree, e magari senza nessuna selezione alle spalle.
            In quei casi direi che è quasi sicuro che non può nascere un cane di grandi doti venatorie, e non avendo il pedigree, non potrà mai nemmeno partecipare alle esposizioni!

          • stai parlando allora di cagnari… titolati. un alelvatore serio non fa così. e non fa cani senza pedigree… o se non lo fa perchè il cane ha un difetto TE LO DICE e te lo cede a meno

    • Ciao Ludovica, forse posso fare un’ipotesi per quanto riguarda il discorso del pedigree…
      C’è una norma ENCI per cui ogni allevatore si impegna a far fare AL MASSIMO cinque cucciolate ad ogni sua cagna. Come fare a bypassare questa regola? Semplicemente non dichiarando le cucciolate, quindi di fatto i cucioli il pedigree non lo possono avere pur essendo magari figli di campioni, bellissimi e sanissimi.
      Credo che allevatori con pochi scrupoli facciano accoppiare le loro cagne quando sanno di avere un tot di richieste da privati non interessati alle expo (nel qual caso servirebbe per forza il pedigree).
      Diciamo che per chi compra il cucciolo tal pratica non è dannosa, ben diverso è il discorso per la fattrice che anzichè cinque gravidanze magari ne fa decisamente di più… 🙁

  22. A 60 giorni è impossibile cedere cani vaccinati, se il primo vaccino si effettua intorno ai 50-60 giorni vuol dire che nella migliore delle ipotesi il cucciolo ha un solo vaccino. In realtà si dovrebbe cedere i cuccioli non prima dei 75 giorni per vari motivi che vanno dalla copertura sanitaria alla socializzazione.

  23. consegna del cucciolo a 60 giorni minimo…ok…c’è da dire una cosa però… ho visto, purtroppo, cuccioli presi in negozio che dai documenti avrebbero dovuto avere 3 mesi e mezzo… o 4… non sono un espertissima ma neanche una ceca… quei cani avranno avuto sì e no 50 giorni al momento dell’acquisto! e mi fa schifo anche che veterinari compiacenti non dicano nulla! (sì perchè poi i negozianti-cagnari mandano i loro clienti da i loro veterinari bravissimi e corrottisimi…come fa un veterinario a non accorgersi che quel bernese minuscolo non ha 4 mesi?!?!?!?!)…il neofita posso capire che non individui l’età di un cucciolo…ma un veterinario?? per non parlare dei libretti dei vaccini….. che probabilmente nessuno ha fatto…o peggio…fatti con i tempi sbagliti…quindi inutili (o anche dannosi??)
    che rabbia…

  24. Ho saputo che esiste un allevatore di fama nazionale che riesce a far iscrivere all’ENCI fino a 500 cuccioli all’anno, quindi come può seguire con le dovute attenzioni tutti i cuccioli anche nel post vendita, come può ricercare di migliorare o mantenere elevati livelli nello standard. Per questi motivi mi sorge un dubbio qual’è il confine tra cagnaro e allevatore serio?

      • L’ENCI ha tutto l’interesse di accettare una mole enorme di nuovi iscritti, se poi l’allevatore (che ottiene anche dei buoni risultati nelle expo) e’ abbastanza superficiale su tutto cio’ che e’ inerente la salvaguardia dei cani l’ENCI forse a pochi mezzi o fa pochi controlli e comunque non ha nessun interesse a limitare un’ organizzazione che produce introiti in maniera abbastanza costante

  25. Ok, ma manca ancora un indizio molto importante: ogni cucciolo ha il suo pedigree, che piaccia o meno è così e da questo è possibili risalire agli antenati, leggere le linee di sangue, studiarne le consanguineità e, quando sarà il momento, magari decidere un accoppiamento serio e consapevole. Ma che accade se vi hanno mostrato genitori diversi da quelli reali? come fate a saperlo? e se vi hanno mostrato genitori (almeno la madre deve esserci) veri e pedigree di altri? Beh, da allevatrice mi sono sempre posta queste ed altre innumerevoli domande per cercare di offrire professionalità, serietà e tranquillità oltre a cuccioli selezionati in modo consapevole, che crescano il più sano possibile, con il miglior carattere ed anche belli (ho riso molto dell’indizio numero 9). La risposta è molto semplice: è sufficiente un foto dei genitori durante la monta (lo so che è indiscreto ma vi assicuro che ne vale la pena), magari con data (lo so che anche quella si può contraffare, ma è meglio che niente) e la fotocopia del modello A dell’E.N.C.I. in cui si dichiara la data (appunto) di nascita e monta. QUesto perchè chi lavora in un certo modo è orgoglioso dei cani (cuccioli e non) che escono dal proprio allevamento, così come è orgoglioso dell’affisso che segue o precede il nome del cane sul pedigree.

    • Ottima idea! 🙂
      Da quando esiste l’esame del DNA è possibile stabilire con certezza le discendenze, in caso di dubbio… ma il tuo metodo mi sembra più facile, meno costoso e decisamente più simpatico! (ora magari arriverà qualche puritano a dire “uhhh! Che brutta cosaaa!”… ma il sesso è una cosa naturale!)

      • Si, l’esame del Dna è costoso e lo fa solo chi ha già il cane, non certo chi decide di prenderlo altrimenti paga di più.
        Guardare i cani che fanno sesso… che imbarazzo signori miei, ma quando sono loro a guardare noi? mica si imbarazzano più di tanto! Ahahah
        Comunque le monte le seguo a vista per evitare che si possano far male quando sono alla prima e tranquillizzare chi dei due è più nervoso.
        L’importante è non chiedergli di mettersi in posa

        • in svizzera però è obbligatorio il controllo del dna sui cuccioli per avere il pedigree… da noi ancora purtroppo tante volte i genitori uno o entrambi nonsono quelli dichiarati

  26. tutto sacro santo..in più:l’allevatore serio ti chiama nei primi giorni per sapere come sta il cucciolo e si rende disponibile per qualsiasi problema.Il mio si offre di seguire il parto !Mi ha venduto una cucciolona di quasi un anno cresciuta in casa con lui e gli altri suoi cani e quando me l’ha consegnata era emozionato.
    Chi alleva cani lo fa perchè li ama,non perchè diventa ricco.Fa un lavoro che ha scelto perchè gli piace e guadagna quel tanto da mantenersi!perchè allevare bene costa!

    • Eheh! Io letteralmente MARTELLO di telefonate i nuovi proprietari per MESI! E poi……. quando vanno via… e ti guardano con quei musetti spaesati… Sigh!!! 🙁

  27. Ottimo articolo peccato che la gente non la vuole capire! sembra proprio di parlare con il muro!!loro ti dicono tanto a me non interessa il pedigree l’importante è la salute Ma vai a farglielo capire che le due cose sono collegate!

  28. due appunti al tuo chiarissimo decalogo:
    1) la mamma nn c’è ma c’è tutto il resto, i cuccioli hanno + di 55/60 giorni: potrebbe trattarsi di una femmina che è venuta a partorire dall’allevatore, ha allattato e educato e suoi cuccioli e poi, arcistufa dei suoi pargoli, è tornata a casa sua. Situazione che avviene sovente negli allevamenti medio/piccoli che non vogliono ‘inscatolare’ le femmine in box e le hanno in affido in famiglia.
    2) i cuccioli NON possono essere consegnati PRIMA dei 60 GG NON SOLO perchè così dice l’enci, ma anche le regole ASL, almeno in piemonte. Vale anche per i meticci ! ! ! !
    3) i cuccioli DEVONO già avere il chip prima della consegna. tale chip è intestato al venditore (allevatore o privato che sia) e viene volturato al nuovo proprietario. vale anche per i meticci ! ! !

    • Vero, Dani, ma in un allevamento ci sono tutti gli altri cani! E quelli sono ben visibili. E puoi spiegare al cliente perché non c’è “quella” singola mamma (a parte il fatto che io la mia cagna a partorire in giro nun ce la manderei: neanche dal suo allevatore, neanche se mi fidassi di lui come di me stessa: se non sei in grado di seguire una cucciolata, non la fai! Ma questo è un altro discorso, che coinvolge quello degli affidi e di tante altre cose che non c’entrano con questo articolo).
      Comunque… io qui mi riferisco al tipo che ha “un” cucciolo da vendere, rigorosamente “allevato in famiglia”, secondo lui… ma la mamma non c’è. Questo è proprio STRAtipico di chi importa cuccioli dell’Est.
      Il chip ce l’hanno anche i cani dei cagnari, almeno da quanto vedo in giro: infatti non l’ho neppure nominato, perché con chip e passaporti ormai mi sembra che siano tutti in regola (magari son fasulli e pieni di informazioni fasulle, però ce l’hanno).
      Le regole delle ASL sono diverse da regione a regione: so’ contenta che in Piemonte si debbano aspettare i 60 giorni! Ma in molte altre parti d’Italia no 🙁

      • anche in emilia romagna sicuro non si possono cedere prima dei 60 giorni, ma non solo. credo che sta cosa sia nazionale.
        comunque dillo invece del microchip perchè metterlo pare un optional anche nei cani di razza…

        • il microchip è obbligatorio per razza e non razza, ma mentre nel “non razza” non c’è controllo, l’ENCI non rilascia i documenti se non completi di microchippatura eseguita prima dei 90 giorni termine ultimo per l’invio del modello B

  29. E’ capitato in famiglia giusto non più di un mese fa… andare a vedere un allevamento e alla richiesta di vedere le femmine ricevere un rifiuto (tipo che faceva freddo o pioveva e non avrebbero fatto uscire i cani).
    Ovvio che vien da chiedersi… ma allora ste femmine ci sono, o no?
    Nel dubbio tacchi girati 🙂

    • Ho acquistato uno yorki in un allevamento serio(?).sono andata in allevamento sotto consiglio di chi ne sa piu di me.cane con pedigree.a tutt ora ho uno yorki di 14 mesi(che io amo alla follia)di 6.50 kg,pelo riccio.qualcosa non va,giusto??ho chiesto spiegazioni all’allevatore ma mi son sentita rispondere che,se non piace di riportarlo indietro.
      tutto rigorosamente in nero e pagato come se fosse di razza pura.

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