martedì 16 Aprile 2024

Perché ho scelto proprio… un levriero

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perchelevrierodi CARLOTTA NUCCI – Mi sono ritrovata tante volte a rispondere alla domanda “ma perché proprio un levriero?”
Sinceramente all’inizio restavo spiazzata, perché era come se qualcuno mi chiedesse “perché hai due braccia?”.
Insomma la risposta era talmente naturale, per me, che non comprendevo il motivo per cui mi venisse posta così spesso.
Forse perché un cane che pare denutrito fa specie?
O perché siamo sfortunatamente abituati a vederli sfrecciare solo in qualche cinodromo irlandese?
Ho sempre seccato la questione dicendo un arido “perché mi piace” (anche se spesso avrei voluto liquidarli con un “perchè mi diverto a corrergli dietro mangiando polvere e collezionando una serie di innumerevoli insuccessi”).
La verità è un altra. La verità è quasi sempre un’altra, rispetto a ciò che diciamo in effetti.
Beh, ho scelto un levriero perché in realtà è lui che ha scelto me. Non esistono comandi assoluti, non esiste l’intelligenza esecutiva, non esistono attenzioni verso gli estranei, non esiste tutto ciò che con gli altri cani ottieni lavorando più o meno intensamente.
Molte volte, in qualità di Educatore Cinofilo, ho pensato che fosse assai limitante: non poter istruire il mio quadrupede come riuscivo a fare con gli altri, non era certo un ottimo biglietto da visita!
Poi ho ragionato su cosa fosse per me il concetto di “intelligenza” e cosa volevo davvero dalla mia professione. Ma mi sono detta che prima di tutto io sono un “padrone” e le cose che qualunque padrone dovrebbe volere sono rispetto, amore e fedeltà.
E questi tre pilastri del rapporto non si insegnano passando tramite Agility, Obedience o altre discipline: si insegnano portando a nostra volta rispetto, amore e fedeltà.
Solo allora ho capito quanto valeva il mio cane. E ho compreso che in lui esiste una vita che scorre parallela alla mia e mi osserva da vicino, o talvolta da lontano: questo è lui a deciderlo.
Esistono sguardi più significativi di tutte le richieste che si possono avanzare. Esiste una quiete innata che non viene mai turbata. Esiste un istinto molto forte. Una sensibilità antica, nobile e di un fascino raro.
Esiste un binomio, noi, che ha iniziato a comprendersi da poco, perché la docilità non appartiene a nessuno dei due, ma che ha affondato le sue radici sufficientemente in basso da non perdere più il suo equilibrio.
Dedico questo e molto altro a Zebù, a cui ho insegnato (con MOLTA pazienza) il tridente seduto-terra- resta, ma che soprattutto mi ha insegnato come stargli vicino senza risultare troppo invadente.
Perché si sa… a nessun levriero fa piacere!

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27 Commenti

  1. Sinceramente trovo il tutto in po’ limitante.
    Perché un levriero? Ma quello che mi domando io: ma perché oramai se si parla di levrieri al 99% si parla di rescue?
    Oramai sono svanite le 13 razze levriere. La loro storia millenaria di selezione e capacità.
    E il galgo español non è di certo il rescue. Nel primo standard era perfino scritto che è il levriero più serio e obbediente tra le varie razze.
    Questo dovrebbe far capire varie cose.
    Si sta snaturando quello che sono varie razze. E si fa danno dicendo che sono diverse e non cani.
    Certo, hanno un linguaggio un po diverso, ma sono e devono essere educati e anche un minimo addestrati, perché rimangono cani e dunque collaboratori.
    Dunque mi domando: ma se volete proprio un levriero, perché prendete un rescue che non ha le caratteristiche fisiche e comportamentali di un levriero doc?
    E se volete salvare un cane, perché non prendete un cane da un canile italiano?
    Sono queste le domande che mi faccio io. Perché oramai ho sentito le risposte più insensate.
    Sarò polemica, ma si sta facendo sempre più disinformazione su quello che è un levriero.

  2. scusi Carlotta….qualche domanda- perché ritiene così importante il seduto ,terra, resta? Perché usa la brutta parola-padrone retaggio di antichi abusi e soprusi anche in cinofilia?- Come fa a dire che Greyhound, Saluki, Borzoi risultano più posati fin da cuccioli? Ne ha avuti parecchi? Li ha allevati? In molte cose comunque sono d’accordo con lei e quasi in niente con Luca:))) grazie Sandra

  3. Anubi e’ un vero soldatino, non sbaglia un comando; Cachito gioca a tennis, si, a tennis e nuota come un golden; Blu sa contare, Astor tutto agility e cercatore innato, Yubi si farebbe adottare da chiunque, mai mostrato indifferenza…. Mai un minuto di noi con questi whippet!

  4. il mio whippet di 7 mesi ha comnciato a saltare la recinzione di casa e girare nei dintorni premetto che convive con un labrador e vanno d accordo cosa posso fare

  5. Carissimo Luca.il problema non è l’italiano sconclusionato:il problema è nel non comprendere quello che ho scritto..o meglio sintetizzato,in poche righe. Lavoro come educatore e “utilizzo” il mio levriero ad ogni lezione per mostrare ai proprietari come si comunica coi propri cani..nessuno ha definito “intelligenza” il fare un resta con distrazioni di vario genere..anzi: al contrario!se leggi bene (anche se mi sembrava chiaro a sufficienza) ho proprio detto che per quanto mi riguarda l’intelligenza ha tanti parametri,che non sono quelli che banalmente si definiscono sulla base dei comandi utilizzati nelle varie discipline. Mi complimento se il tuo galgo fa tutto alla perfezione: il mio Whippet lo fa solo se ci trova uno scopo,e lo scopo nella fattispecie sono io,e non podere la palla o mangiare un würstel,come succede per altro cani con cui sono a contatto ogni giorno. Perché ogni cane si appaga differentemente..se poi mi vuoi dire che un maremmano stabilisce col padrone lo stesso rapporto di quanto faccia un grey fallo,ma evidentemente non hai chiaro il concetto di “razze”,e di selezione,che sono invece alla base della conoscenza in ambito cinofilo. Nessuno dovrebbe aspettarsi le stesse cose da cani diversi,nessuno dovrebbe parlare di intelligenza. È inoltre profondamente offensivo indossare gli altri dicendo che sbagliano quando asseriscono che i levrieri sono diversi:non so quanti e quali cani tu abbia avuto il piacere di crescere..ma per la mia esperienza,devo ribadirlo,con Zebù è stato tutto diverso. E con questo aggiungo: non farò mai a meno di un levriero (tanto per far luce su quel cono d’ombra che tu solo hai visto)

  6. Perdono per l’italiano sconclusionato. Premetto che questo post solo in parte è rivolto all’autrice ma in parte è uno sfogo in merito alla scarsa considerazione riservata in genere ai levrieri. Parlerò specificamente della mia esperienza e dei rescue. Non c’è un solo proprietario di una razza qualunque che non affermi “questa razza non è per tutti”. Il punto è che ciascun cane è un soggetto unico e non è ingabbiabile in definizioni o schemi. Sta a noi adeguarci e trovare il modo di entrare in comunicazione con lui. Chiedere il resta ad un Galgo rescue al passaggio di un gatto, sarebbe sinonimo di non aver affatto capito il cane. Fare paragoni con altre razze selezionate per altri scopi, è sinonimo di non conoscere la razza. Nel mio caso personale, non parlo di un levriero di allevamento selezionato per attitudini e per bellezza. Parlo di un cane pesantemente selezionato e addestrato con metodi poco ortodossi alla caccia a vista. In questi cani l’esplosività e la reattività a stimoli visivi sono apprese oltre che innate e i cani sono lavorati per saper fare solo quello. Non sono in grado di fare altro. Ogni altro stimolo ed ogni altra esperienza è loro preclusa. Il resta è l’ultimo dei loro e dei miei problemi. Detto questo, tornando all’articolo dove sembra che una esperienza personale possa definire le caratteristiche del gruppo dei levrieri, porto la mia esperienza quale prova contraria. E la mia è solo una esperienza. Ne conosco molte altre. Il seduto, terra, fare il morto, girare attorno ad una sedia, fare l’8 tra le gambe, fare lo slalom tra le gambe, rimessa al piede, toccare un cono con il naso, toccare la mano con il naso, toccare un tappetino a terra con le zampe, fare il seduto ed il terra a distanza, fare la condotta (non benissimo), saltare un ostacolo, fare lo slalom di agility ecc. ecc. … il tutto insegnato in apprendimento senza adescamento con il cibo. Su segnali gestuali. Il punto però non sono gli esercizi e la loro esecuzione. Gli esercizi non mi importano. Non ci ho lavorato perché mi interessava che il cane si sedesse o eseguisse un comando. Il punto è che all’arrivo, Ligero dopo due anni e mezzo di maltrattamenti, non sapeva fare altro che correre. Non si sedeva, non si stendeva (se non nella cuccia) non riusciva a muoversi in spazi limitati, aveva problemi di mobilità. Il lavoro con lui è stato quello di insegnargli a fare altro che non fosse correre e riabilitarlo fisicamente. Dire che non è facile o che l’approccio sia diverso rispetto ad altri cani (ma troverai mille proprietari di mille razze diverse che te lo diranno) può avere un senso ma, dire che il levriero è un levriero e con lui certe cose non si possono fare è sinonimo di non averli capiti. Articoli che sostengono il concetto di “ma è un levriero, non si può pretendere…” non fanno bene a questi cani. Questo è uno (uno eh, non il solo e non certo il principale) dei fattori che aiuta a tenere un cono d’ombra sulla situazione di Grey e Galgo sfruttati e sterminati in alcuni paesi. Sono considerati cani al pari di bestiame e che devono/possono fare solo quello per il quale sono selezionati. Le persone non pensano ai levrieri come cani compagni di vita perché i levrieri hanno la nomea di difficili, anarchici, stupidi e che sanno solo correre e con i quali non si può fare alcuna altra attività. Chi si interessa alla loro condizione poi, per assurdo, esagera dall’altro lato considerandoli come poveri cani sfruttati che quindi devono passare il resto della loro vita a marcire su un divano senza muovere più un muscolo per la legge di compensazione. Mi spiace ma meritano molto di più. Parere personale e liberamente non condivisibile.

    • “Non c’è un solo proprietario di una razza qualunque che non affermi “questa razza non è per tutti””… no no, ce ne sono: i bulldog francesi, i cavalier king (e forse anche altri che non conosco) sono cani autoinstallanti come i gatti. Tu non devi far niente: se non sei un completo cretino imparano tutto da soli.

      Detto questo il tuo post mi getta nel più nero sconforto. Mentre ti manifesto la mia più sincera ammirazione… il mio bastardone mezzo levriero può imparare tutto quello che si ha voglia di insegnargli (anche senza bocconcini che tanto non gli interessano). Non è affatto stupido (anzi, troppo intelligente per me che forse mi gioverei di un cane un po’ tonto)… ma è lontano anni luce da quello che io (per limitazioni mie, si intende) considero “un cane”. Ci vogliamo molto bene lo stesso, e quando siamo da soli è molto tenero, quasi languido… ma io lo trovo un cane piuttosto difficile…

      • Lo stesso potrei dire del mio Snowy, incrocio tra un Saluki e un cane dell’Atlas, randagiotto proveniente dal Sinai. Un cane strano e non proprio facile, e io lo amo… E la cosa è reciproca, lo so!

  7. Il punto è che per me non chiedo al mio Galgo il resta al passaggio di un gatto. Lo gestisco. Nell’articolo si parla di intelligenza. Il Resta con l’intelligenza non centra nulla. Il Galgo rescue è stato selezionato ed addestrato pesantemente alla caccia a vista. L’esempio con il border è fuori luogo.

  8. Concorso pienamente con quanto hai appena affermato: è tutta questione di entrare nel loro canale di comunicazione,che però è diverso,è fatto più di empatia che di tutto il resto. Una volta stabilito un “legame” puoi spingerti oltre..ma se il tuo galgo è in “resta” e passa un gatto lo ritrovi in Spagna,se in resta gli metti un border continua a fissarti del tipo “continuo?cosa facciamo?facciamo qualcos’altro?” 😉

  9. Spero questo commento non venga letto come critica o polemica ma solo cone un diverso punto di vista e una diversa esperienza. Non concordo con quanto detto da molti in merito all’educazione ed alle competenze dei levrieri. Trovo riduttivo, molto riduttivo, fermarsi al “con loro certe cose non si possono fare perchè sono diversi dagli altri cani”. Sono proprio contrario alle espressioni “ma è un levriero”, “ma è un rescue, poverino”, “è un cane da divano” (frasi che non attribuisco all’autrice dell’articolo eh)… Il punto è riuscire ad entrare in comunicazione con loro e trovare noi il modo di lavorarci. Con Ligero, il mio galgo rescue, siamo ben ben oltre il seduto, terra… La sua capacità di apprendimento, la sua concentrazione e il “provarci sempre” sono impressionanti.

  10. “questi splendidi animali, che non sono per tutti, ma solo per chi li sa comprendere”
    eh… ah… Oscar è un mezzo levriero (così dicono quelli che “ne capiscono”) e io non lo so se lo so comprendere… però quando leggo gli articoli sui levrieri mi consolo un poco e mi sento meno imbranata.
    A me piace che sia riservato e indubbiamente è un cane molto elegante, non solo nell’incedere, ma anche nel comportamento quotidiano… però però… se fosse un po’ più “cane” alle volte preferirei… io amerei i cani molto docili, quelli disprezzati come “soldatini”… Oscar è un cane di grande intelligenza e mi vuole anche molto bene… ma un pizzico di will to please in più non mi dispiacerebbe…
    Se ci scrivi qualcosa sui levrieri io apprezzerò moltissimo… e me ne sentirò tutta racconsolata 🙂

  11. Anche a me è stata fatta questa domanda e me la sono posta anch’io. Per tanto tempo mi sono risposta “per caso”, perché quando ho preso il mio primo levriero l’ho scelto un po’ a casaccio e poi… ho deciso che vorrò solo musi lunghi.
    Quando impari a vivere e apprezzare un levriero… difficilmente poi ne fai a meno.
    Buoni, discreti, puliti.
    Il loro modo di comunicare è semplicemente diverso.
    La loro schiena, collo, costole, musetto lungo, che turbano chi non è abituato a vederli, li trovo favolosi.
    Chi non l’apprezza? Peccato per loro, non sanno quello che si perdono.

  12. Adoro i levrieri, anche se so bene che sarà difficile per me averne uno (ho da pochi giorni preso il quarto cane). Mi piacerebbe tanto che tu ce lo raccontassi di più e magari ci facessi qualche puntata sulla vostra vita insieme!

    • Lo farò molto volentieri se ne avrò l’opportunità, perchè è giusto che si crei una rete di informazione anche su questi splendidi animali, che non sono per tutti, ma solo per chi li sa comprendere.

  13. Quanto è vero quello che hai scritto! “era come se qualcuno mi chiedesse “perché hai due braccia?””, quante volte l’ho pensato! Due levrieri, totalmente innamorata della loro essenza silenziosa e immobile, infinitamente affascinata dalla loro energia dirompente che si scatena solo quando “si può”. Eleganti e dignitosi. Non c’è altro cane che potrebbe essere per me.
    Grazie!

    • Ebbene sì.. non sempre la strada “più semplice” è anche la più affascinante.. Per me non lo è stato, e penso non lo sarà mai. Penso che l’unica cosa che contraddistingue un buon educatore da uno mediocre, sia avere chiari gli obbiettivi raggiungibili e quelli non, e questo lo si acquisisce solamente con la conoscenza di ogni singola razza di cane, ovverosia con esperienza, passione, dedizione e.. PAZIENZA! Creare programmi personalizzati, e non perdere mai di vista che chi è nato per cacciare lepri (in questo specifico caso) non potrà risultare impeccabile in un “resta” di diversi minuti, ma non per questo deve essere tacciato di “poca intelligenza” come spesso si usa fare 🙂

  14. Oh, finalmente qualche educatore che capisce che i levrieri sono diversi dagli altri cani, non stupidi! e che intestardirsi con i soliti metodi che con gli altri cani funzionano (lo so, ho un altro cane che fa tutto quello che ho potuto insegnargli, e non solo) non serve a niente!
    Io ti chiederei come mai il mio lurcher vorrebbe uccidere ogni gatto che incontra, ma temo che la risposta sarebbe semplicemente che è un levriero che per 3 anni ha fatto solo quello.. sigh!

    • La risposta a grandi linee è proprio quella.. Nel senso che, oltre al fatto di aver passato i suoi primi 3 anni di vita a correre dietro a qualche scalpo (che non è assolutamente da sottovalutare!), c’è anche un più ampio discorso di “selezione”: i levrieri, lurcher compresi, hanno nel loro bagaglio genetico questo, l’inseguimento.
      Te lo potresti proprio immaginare come una spia nella loro testa che si accende e dice “inseguilo e prendilo”.. Sprezzanti, ahimè, di ogni tipo di pericolo che possa incombere.
      Ecco perchè, malgrado l’amore profondo che sanno provare nei confronti dei loro padroni, non si può mai essere certi che lasciandoli sguinzagliati, gli orbitino attorno come dei pesci-pilota 🙂 Impedire ad un levriero di inseguire un gatto, una lepre, un uccello, ma a volte anche solo una foglia (i più ostinati lo fanno anche con quelle!), sarebbe come espropriarli della loro natura.. Come chiedere ad un Golden o ad un Labrador di non prendere in bocca oggetti e portarceli al cospetto in attesa di farseli lanciare.. Come prendere un Pastore Tedesco e chiedergli di non abbaiare se fuori dal cancello passa qualcuno, e via discorrendo.. Ci sono levrieri che sanno convivere con gatti o cani di piccola taglia: questo può accadere o se hanno un predatorio molto basso (e per il concetto di “razza” è pure un difetto!) o se sono stati abituati sin da subito a mantenere le distanze, nel senso che tentando un approccio col gatto di casa, si sono presi la loro dose e ne hanno avuta abbastanza 🙂

      • Quindi, ahimè, non ci sono speranze! farò prima a traslocare che ad insegnargli a non rincorrere i gatti! per fortuna distingue ancora i cani piccoli e non s’è mai messo a rincorrere oggetti, altrimenti sarebbe durissima. ma con una colonia di 20 gatti davanti casa, abito a piano terra, stiamo (lui per primo) impazzendo. Il perchè l’abbia preso pur sapendo di avere tanti gatti davanti casa è un’altra storia, ovviamente…
        Ma io la vedo positivamente, vuol dire che è un lurcher bellissimo e selezionatissimo 🙂
        E per la questione del prendersele dal gatto è vero, lo so per esperienza. Il boss della colonia felina l’ha messo in riga e lui non osa fare più nulla al suo cospetto, un pò di lamentele ma niente impennate!

  15. Una domanda Perchè il mio Whippet di 14 mesi continua a fare pipì in casa e soprattutto su letti, copriletti, tappeti ecc. Ha orari regolari esce tanto ecc. Non riesco a capire

    • Come avete gestito, sin da quando era cucciolo, le varie uscite? E’ l’unico cane di casa? E’ maschio o femmina? Quando vi capita di trovare i suoi bisogni in giro, come vi comportate? Ma soprattutto, anche se può sembrare assurda come domanda, come definiresti il suo ruolo in famiglia, ed il vostro rapporto? Ci possono essere tantissimi fattori da analizzare e comprendere..

      • ti rispondo punto per punto: esce tre quattro volte al giorno. La mattina prestissimo nei giorni feriali (6) poco piu tardi nel week end (7) DI solito esce mezz’ora la mattina, mezz’ora intorno alle 11 del mattino (con le dog sitter), intorno alle tre tre e mezza per un ora e mezza, due ore, e alla sera un’ora un’ora e mezza. é un maschio che vive con un altro levriero maschio della stessa età (un saluki). Il piccoletto (il whippettino) è molto vivace, vorrebbe sempre giocare e correre. Io vivo sola. La domanda che mi fai mi sembra normale. Il mio educatore dice che soffrono tutti e due di iperattaccamento e stiamo lavorando su questo

        • Beh, sul fatto dell’iperattaccamento.. può essere.. nel senso che senz’altro i levrieri sono un po’ cani-cerotto per certi punti di vista.
          C’è anche da dire che il Whippet, è particolarmente insolente nei primi anni di vita.. Un insolenza simpatica, birichina, ma pur sempre insolenza è.. In questo è molto diverso dagli altri come Borzoi, Saluki o Greyhound, che invece risultano immediatamente più posati.
          Col Whippet bisogna usare un po’ più di polso. Che tengo a precisare, non significa urla, botte o quant’altro.
          Significano dei gran “NO” perentori, e degli sguardi raggelanti. Ti assicuro che presa l’abitudine, cioè dopo la tua familiarizzazione con questi atteggiamenti, otterrai molto. Detto ciò, secondo me, a parte una questione di iperattaccamento che non posso constatare da poche righe scritte, c’è anche la questione che sono due maschi.
          E come tu ben sai, un maschio in presenza di altri maschi cosa fa, per affermarsi? Marca!
          Pertanto quelli che tu chiami “bisognini” a mio parere sono semplicemente delle marcature, del tipo “ehi bel Saluki, guarda un po’ chi c’è, un Whippet che ti mangia in testa ;)”
          Spero che nell’ironia tu abbia colto il senso..
          Per risolvere questa cosa bisogna seguire un programmino preciso.. Spero che anche il tuo educatore ti abbia detto queste cose! (anche se, da profani di levrieri, credimi è difficile.. chi non ne possiede, tende a generalizzare il fatto che “è un cane”, e sbaglia).

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