di VALERIA ROSSI – Il mio “treek end” cinofilo (perché è durato tre giorni…) si è svolto così: venerdì assistenza infermieristica ad amica alle prese con doppia sterilizzazione di due cagnolINE (leonberger)… anche se… ok, confesso: quella dell’assistenza infermieristico-spirituale era una scusa.
In realtà mi sono biecamente autoinvitata a casa sua per evitare di alzarmi troppo all’alba il sabato, quando sarei andata in provincia di Piacenza per lo stage bassottistico di cui potete leggere il resoconto qui.
Ora, potrete capire come il passare dai Leonberger (cinque in tutto, perché oltre alle due operate c’erano pure i tre maschioni di casa) ai cuccioli di bassotto sia già abbastanza destabilizzante: se poi la domenica arrivi a Torino e vieni accolta da nani, Belle & relative bestie, Cappuccetti Rossi (e CHE Cappuccetti Rossi!), galline dalle uova d’oro e Barbapapà… allora l’effetto è completo e cominci a chiederti cosa ti abbiano messo nei ravioli.
In realtà era tutto normale (vabbe’, si fa per dire…): era solo che le Debulimpiadi di quest’anno, alle quali ero stata invitata come più-o-meno-giudice (perché si tratta di una gara sociale basata soprattutto sul divertimento e non certo sulla severità di giudizio), avevano come tema “il mondo delle favole”.
Tema che, come si può vedere, è stato pienamente rispettato anche dalla giuria: quella con la maschera del nano Cretinolo, perché si è messa gli occhiali sulla bocca anziché sugli occhi, è la sottoscritta… ma devo dire a mia discolpa che le maschere erano a misura di bambino, quindi era impossibile piazzare i propri occhi da adulti in corrispondenza di entrambi i fori.
Si poteva guardare da un buco solo, ed io pensavo di guardare attraverso un occhio, mentre in realtà quella era la bocca.
Vabbe’, però le maschere le abbiamo messe soltanto per la foto: per stilare i giudizi ce le siamo tolte (e probabilmente qualcuno dirà che sarebbe stato meglio tenersele… ma tant’è).
Come sempre accade, visto che Debù collabora strettamente sia con i canili locali che con l’associazione “I cani sciolti”, c’era una categoria riservata proprio a chi è ancora in attesa di una famiglia.
Cani che grazie all’impegno dei volontari (che io ammiro profondamente anche perché non ce la farei mai a lavorare con dei cani e poi a riportarli in gabbia… eppure, senza queste persone, la loro vita sarebbe davvero vuota e triste) sono riusciti a gareggiare e a far vedere anche cose bellissime. Mozart, nella foto a sinistra, cane dal mantello stranissimo e bellissimo, aveva il sacro terrore delle persone…e guardatelo un po’ adesso: alle Olimpiadi è stato presentato e condotto da Riccardo Totino, arrivato da Roma per l’occasione, che non aveva mai incontrato prima, ed è stato bravissimo!
Ma se Mozart è ancora un po’ timido (non più fobico, ma timido sì), c’erano altri cagnolotti che invece proprio non si riesce a capire come mai stiano ancora in un canile: per esempio, come si fa a non portarsi a casa l’unico esemplare al mondo di “Border Corgi”?
Non solo è fisicamente bellissimo (sembra davvero un Welsh Corgi dipinto come un Border Collie), non solo è di piccola taglia e quindi potrebbe vivere in qualsiasi appartamento, ma ha anche un carattere fantastico, aperto e solare. E lo stesso discorso vale per molti altri soggetti che si sono impegnati nella “Categoria Canile”, portandosi a casa coppe e medaglie che però non serviranno a molto, se non saranno accompagnati dall’inserimento in famiglia. E pur sapendo benissimo che i lettori di “Ti presento il cane” sono già quasi tutti “a tappo” per quanto riguarda la possibilità di inserire amici pelosi, io una lancia per questi cani la devo proprio spezzare: sono cani belli e bravi, giovani e sani. Se vi capita di parlarne in giro… dài, fatelo.
Tanto mica vi lascio in pace: di questi cani riparleremo nei prossimi giorni, quando le volontarie mi manderanno anche un video con le loro prodezze e con tutti i dati che possono interessare gli adottanti. Per ora guardatevi quanto sono stati bravi e simpatici alle Debulimpiadi.
Le altre categorie erano le “normali” Puppy, Debuttanti e Pro… più la specialissima categoria “Diversamente cani”, alla quale hanno partecipato soggetti in fase di recupero comportamentale.
No, non quello nella foto a sinistra: questo è il Presidente del Debu, nonché dei Canisciolti, e vi assicuro che ormai non lo recupera più nessuno.
I “diversamente cani” sono cani ricchissimi di doti caratteriali, che però purtroppo hanno avuto esperienze sgradevoli in passato, spesso a causa di educatori/addestratori/istruttori che non ci avevano capito granchè, e che quindi avevano manifestato problemi comportamentali più o meno seri.
C’era quello che non si filava di pezza il proprietario e purtroppo c’era anche quello che aveva morso o che rischiava seriamente di farlo: ora sono tutti cani avviati verso una vita serena, nella quale danno e ricevono fiducia e sono disposti ad accettare serenamente anche l’incontro con personaggi decisamente strani come i “nani a gamba lunga” che vedete nella foto.
Un caso particolare è quello della borderina a cui erano riusciti (e ce ne vuole… ma quando ci si impegna…) a far odiare completamente l’agility, che lei vedeva come una sorta di maltrattamento. Ieri si è fatta il suo percorsino tutta allegra e felice, a coda alta, tanto che chiunque non l’avesse conosciuta “prima” avrebbe pensato ad un cane che si era sempre divertito moltissimo in questa disciplina e che non aveva mai avuto il minimo problema.
Come vedete non sto facendo nomi (neppure dei cani), né parlo delle classifiche, perché non si trattava di una “vera” gara, ma solo di una sorta di “verifica a premi” del lavoro svolto sia con i cani cosiddetti “normali”, sia con quelli più o meno problematici: quindi sono stati tutti bravi e meritano di essere considerati tutti a pari merito, o quasi.
Un nome però bisogna farlo per forza: quello di Maya, vincitrice assoluta delle Debulimpiadi e della categoria “Pro”, nella quale gli esercizi cominciavano a diventare abbastanza tostarelli.
Oltre a varie prove di obbedienza, la lupa cecoslovacca (arrivata al campo dopo un’esperienza fatta altrove, con la quale aveva ottenuto un rapporto vicino allo zero assoluto con il suo umano) ha eseguito anche un ottimo invio in avanti (esercizio tutt’altro che facile, come sa chiunque abbia fatto UD) dopo sole quattro lezioni in cui l’aveva provato.
Tutto questo, però, non è caduto dal cielo: infatti l’umano di questa lupetta, una volta scoperta la possibilità di avere con il suo cane un vero rapporto, si è appassionato al lavoro e adesso frequenta molto spesso il campo, ma lavora altrettanto a casa. E’ così che si vincono non soltanto le gare (più o meno serie), ma anche tutti i problemi della convivenza con il proprio cane. Impegno e applicazione ovviamente non sono sinonimi di “ammmmore e basta”, ma sono cose molto diverse e molto più faticose: però anche i risultati sono molto diversi.
Detto questo, credo che ci sia poco da aggiungere: come sempre, lascio la parola alle immagini che racconteranno la giornata molto meglio di quanto non potrei fare io.
Mi concedo solo la solita polemicuzza, avendo appena saputo che una persona (mossa probabilmente da scopi che di cinofilo hanno ben poco) ha cercato di portar via una cliente al Debù sostenendo che su questo campo “si gioca” e che non si fa nulla di serio.
Personalmente, dopo quarant’anni di cinofilia che ritengo piuttosto seria, sono felicissima del fatto che tra un mesetto andrò a lavorare proprio lì: non solo perché di cose serie se ne fanno eccome – e i recuperi comportamentali mi sembrano particolarmente seri -, ma anche perché divertirsi, scherzare e sapersi prendere anche un po’ in giro, a mio avviso, sono proprio le basi della cinofilia intesa in senso letterale, e cioè di “amore per il cane”.
Ho smesso da un quarto di secolo di dar retta a chi voleva “il brevetto in quindici giorni”, perché il cane doveva andare in expo e non importava nulla, ai suoi proprietari, del “come” si sarebbe ottenuto un brevetto in così poco tempo (indovinate un po’ come si ottiene, eh…).
E’ da un quarto di secolo che ho deciso che il cane, prima di ogni altra cosa, deve essere sereno e soddisfatto di ciò che fa con noi: né obbligato a farlo, né forzato a farlo, ma felice di cooperare.
Siccome al Debù è esattamente così che si lavora, io sono orgogliosa di andarci a lavorare (anche se mi tocca vedere Cappuccetti Rossi di tal fatta…): se poi qualche cane, con i tempi e i modi che comporta lavorare così, arriverà anche a fare qualche podio, sarò ancor più felice di poter spernacchiare gufi e stronzetti vari. Ma se anche non dovesse succedere, almeno so che potrò continuare a definirmi “cinofila” senza sputarmi in un occhio da sola con la cannuccia ricurva.
E alla mia veneranda età, ve lo garantisco, ci sono ben poche cose che contano più di questa.
Si ringrazia Stefania Maisto per il servizio fotografico.
Se potessi continuerei a cliccare “mi piace” all’infinito…a meno che non mettiate un bottone che reciti “voglio anch’io!!!”
Che figo il boxer a mezz’aria..
Bellissimo articolo, bellissime le foto, bellissimo lo sguardo di Luce e bellissimo che ti sia autoinvitata per accorciare un po’ la strada…
vorrei commentare, ma quando ho visto la foto del malin cappottato come will coyote purtroppo sono morta. vi saluto dal paradiso
“… almeno so che potrò continuare a definirmi “cinofila” senza sputarmi in un occhio da sola con la cannuccia ricurva.”
Ma come cazzo ti vengono??? Ahahahahahahahahaha santapace tra un po’ mi soffoco da sola…
Articolo meraviglioso! Perché ho riso come una matta, alle parole e alle foto.Foto splendide!!!
Braviiiiiiiiiiii, bravi tutti!!!!