giovedì 28 Marzo 2024

Ma quando si capirà che il cane “è un cane”?

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lori1di LOREDANA MATTICARI – Questo articolo mi viene su spontaneo, dal cuore proprio, dopo l’ennesimo episodio che ha visto un cane preso al canile e poi rispedito “al mittente” dopo appena due mesi, perché “morsicatore”.
Il cane in questione avrebbe dovuto cominciare un corso di “addestramento” nel mio centro proprio in questi giorni, ma alla fine i proprietari non se la sono sentita di tenerlo con loro, considerato che aveva morso uno dei loro due figli, ed hanno preferito allontanarlo.
Ora il “delinquente” in questione, dopo aver assaporato per due mesi il tepore di una casa e dell’affetto di un branco tutto suo, si ritrova di nuovo in una fredda gabbia del canile, con in più la nuova e fiammante etichetta di “cane mordace”, e sicuramente non se la starà passando e non se la passerà proprio bene.
La valutazione che ho fatto di quel cane quando mi è stato portato qualche giorno fa non era assolutamente negativa, non si trattava di un cane “difficile” per qualità caratteriali e fisiche e tutt’ora resto fermamente dello stesso parere.
Ma come?!? vi chiederete. Quel cane ha morso un bambino!!!
Vero, verissimo. Il cane ha morso, su questo non ci piove… ma quel morso si poteva FACILMENTE evitare,  così come si poteva evitare di riportarlo di nuovo in “prigione”.

lori2Lungi da me l’intenzione di colpevolizzare gli “ex” proprietari – del resto quando si tratta della sicurezza, soprattutto di quella dei bambini, non ci si può  permettere il lusso di stare troppo a sottilizzare – il mio desiderio è piuttosto quello di chiarire e spiegare perché, la scelta di prendere con sé un cane, sia da un allevamento, che da un privato piuttosto che da un canile o da un rifugio, vada attentamente valutata PRIMA di essere fatta.
Decidere di “prendere” un cane non è come decidere di comprarsi una borsetta nuova, un paio di jeans, oppure regalare un nuovo divertente passatempo o un peluche ai  propri figli: i cani NON sono “cose”, NON sono “giocattoli”, sono ESSERI VIVENTI e SENZIENTI, ed in quanto tali meritano se non altro, almeno il rispetto che si deve a qualsiasi forma di vita su questa terra.
Scegliere di condividere la propria vita con un cane equivale a firmare un contratto virtuale che ci lega a lui fino alla fine dei suoi giorni, con il quale ci si impegna ad amarlo, educarlo, a dedicargli parte del proprio “prezioso” tempo, ad aiutarlo se e quando si trova in difficoltà, a curarlo se sta male, a permettergli di entrare a far parte a tutti gli effetti della nostra famiglia e della società nella quale viviamo.
Mi si perdoni la “bestialità” della mia prossima affermazione, ma decidere di prendere un cane equivale a decidere di mettere al mondo un figlio: la vita ti si stravolge dall’oggi al domani, tutto cambia, orari, abitudini, priorità.
Con in più l’”aggravante” che un cane non è ovviamente “umano” e quindi non possiamo rapportarci con lui come faremmo con un altro qualsiasi nostro simile.
Se già di per sé l’arrivo di un bambino equivale ad un terremoto che investe la propria routine, l’arrivo di un cane si può tranquillamente paragonare ad uno tsunami vero e proprio che si abbatte su di noi ed al quale, se non siamo preparati, finiremo inevitabilmente per soccombere.
Questo “tsunami” investe a 360° la nostra esistenza, sconvolgendola: un cane in casa porta allegria, curiosità, amore, insegna l’empatia, la cooperazione, la dedizione, regala emozioni fortissime come nessun’altra presenza è in grado di fare.

lori3Sono stati scritti fiumi di parole su cosa significa vivere con un cane a “livello emotivo” e questo è del tutto sacrosanto, splendido ed inoppugnabile.
Ma purtroppo, molti meno fiumi di parole sono stati sprecati per spiegare come cambia nella realtà pratica delle cose la propria vita, all’arrivo di un quadrupede più o meno peloso.
Nell’immaginario collettivo ancora oggi il 99% delle persone crede che per vivere con un cane basti comprarlo, adottarlo o raccoglierlo per strada, portarselo a casa, dargli da mangiare, fargli due coccole e lasciargli un osso da rosicchiare perché lui ti ami alla follia, sia il tuo fedele compagno di vita e tutto fili nel migliore dei modi stile “e vissero tutti felici e contenti”.
Ovunque si inneggia all’amore che il cane è in grado di dare “a prescindere” da come lo si tratti, dove mi giro mi giro trovo foto, video, frasi e links che magnificano la devozione del proprio compagno a quattro zampe alla faccia delle nefandezze che solo un umano è in grado di perpetrare ai propri simili: un cane non ti tradirà MAI, non morderà MAI la mano che lo nutre e lo accudisce, non ti farà MAI del male.
Beh, mi spiace tanto rovinarvi la festa, ma non esiste niente di più FALSO di queste affermazioni.
Se è indiscutibilmente provato che un cane NON aggredisce e NON morde SENZA motivo – e questo è “vangelo” allo stato puro – non è purtroppo altrettanto chiaro che il motivo per cui a volte finisce invece proprio per farlo siamo praticamente sempre noi umani (più o meno volontariamente e consapevolmente) a fornirglielo.
Odio essere ripetitiva, ma quando a farne le amarissime spese siamo sia loro che noi (molto più spesso loro che non noi, in realtà), devo purtroppo esserlo: un cane E’ un cane, ama sì ma “da cane”, si relaziona sì, ma “da cane”, pensa sì, ma “da cane”, parla sì, ma “da cane”, “apprende” sì, ma sempre ed immancabilmente “da cane”…

lori4Il che vuol dire che l’umano DEVE necessariamente imparare tutto ciò che IN REALTA’ E’ il pelosetto amoroso che vorrebbe portarsi a casa: deve studiare,  approfondire la propria conoscenza in modo tale da poter poi decidere con cognizione di causa e ben cosciente di quello che sta facendo, per non ritrovarsi poi a fronteggiare situazioni spiacevoli, frustranti – sia per lui che per il cane – quando addirittura persino pericolose.
Che un cane possa fare grossi danni, sia alle cose che alle persone, soprattutto se di grossa taglia, non è più un mistero per nessuno.
Resta purtroppo molto “controverso” ancora per molti, il motivo per cui lo fa: “è cattivo” è la motivazione più accreditata, seguita a ruota da “è mordace”,  “è irriconoscente”, “è dispettoso” e via dicendo, chi più ne ha, più ne metta, ma il succo del discorso resta sempre quello: è lui, il cane, il responsabile.
E invece no, il cane non è praticamente mai “il responsabile”: lo si definisce tale perché è lui oggettivamente a compiere una determinata azione, ma non è certo lui il responsabile della causa che l’ha scatenata.
I responsabili della causa sono “esterni” al cane: situazioni socio/ambientali, associazioni ed insegnamenti errati indotti dall’umano che si relaziona con lui in modo non corretto.
In più di vent’anni di onorata carriera il numero di cani veramente “non collaborativi” e “problematici” che mi sono capitati sotto mano si conta sulle dita di una mano, ed anche in quei casi si è comunque arrivati ad una gestione equilibrata in modo tale da non creare pericoli agli umani ed ai cani stessi.
In tutti, e sottolineo TUTTI gli altri casi, anche in quelli più spinosi,  la situazione disastrosa era il “semplice” risultato di un’errata gestione del rapporto da parte del padrone che non aveva la minima idea di CHI fosse il suo cane, che non riusciva a farsi capire o peggio ancora dava ad intendere al proprio “peloso” esattamente l’opposto di quello che avrebbe voluto, e questo fin dall’inizio del loro rapporto.

lori5Provate voi a crescere un figlio permettendogli di tutto e di più, assecondandolo sempre, facendogli credere che tutto gli è dovuto, privandolo di qualsiasi responsabilità e negandogli qualsiasi sfogo mentale e/o fisico per lui fondamentale: riuscireste a stupirvi poi se nemmeno adolescente egli trattasse voi ed i suoi simili come degli schiavetti, alterandosi anche in modo furioso ogni qualvolta dovesse essere contraddetto o dovesse ritenersi disturbato da un vostro comportamento?
I danni che si arrecano ad un cane quando non si sa proprio quello che si sta facendo possono essere di varia entità, esigui o enormi, a seconda dell’età in cui poi si corre ai ripari, a seconda del patrimonio di doti caratteriali di ogni singolo cane e di quanta forza di volontà e di quanto impegno ci si mette per rimediare, ed a volte anche con il lavoro di “recupero” più valido ed attento alcune cose possono risultare parzialmente se non del tutto compromesse.
Allora, mi chiedo, non sarebbe molto più semplice informarsi PRIMA?
Avere PRIMA l’accortezza di conoscere un po’ dal “di fuori” l’universo canino e le leggi naturali che lo regolano, farsi un’idea di come si comunica con un cane, chiedersi almeno perché esistano certe razze e cosa implica l’appartenere ad una specifica razza al di là dell’aspetto morfologico che tanto ci può piacere di primo acchitto? Oggi come oggi esistono tanti modi diversi per informarsi:  programmi TV, video, libri, forum, campi addestramento e comportamentisti a non finire! Tutti danno la possibilità – più o meno valida, ma sempre una possibilità rimane –  quanto meno di INFORMARSI.
Così, invece di provare a scrivere subito un’odissea, si può cercare di imparare PRIMA l’alfabeto.
Con la differenza che un’odissea scritta male non è poi la fine del mondo per nessuno, nella peggiore delle ipotesi smetti di leggerla, riponi il libro e amen, mentre un cane “scritto male” – dal suo proprietario – la fine del mondo può esserlo sul serio… se non altro, proprio del suo, di mondo: quello del cane.

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26 Commenti

  1. Sono andato da poco al raduno annuale del Cane corsoche teniamo noi nel Molise ,avevo con me Arion il mio maschio Pioggia la femmina e naturalmente Bianca la nostra Golden retriever onnipresente( Spina la trobvatella è rimasta a casa si deve ancora adattare), che dire è stato un ritrovarsi con vecchi amici e uno scambio di opinioni sui nostri cani e un incontrarsi con persone che sono degli adetti ai lavori sul cane corso tradizionale, fra l’altro ho mostrato ad una mia amica buona addestratrice il livello raggiunto dalla mia coppia di cani corsi nella ricerca sulla pista,(mentre Bianca naturalmente giocava con tutti i bambini dei partecipanti al raduno)per tutta la mattinata la mia amica è stata vicino a Pioggia (la più tosta come carattere dei due)e ha tentato con tutta la sua arte di farsela amica(era una scommessa con il sottoscritto)e verso mezzogiorno durante una pausa si è avvicinata a Pioggia e ha allungato la mano dolcemente verso il suo muso con la postura giusta,la cagnona l’ha guardata negli occhi e poi con la bocca le ha stretto la mano lasciandogli un leggero segno,e lo sguardo diceva molto chiaramente:Stai nel tuo,al’ora la mia amica si è rivolta verso me e si è congratulata per la gentilezza del cane che le ha fatto capire senza farle male che non voleva essere toccata da estranei,tutto questo è successo in mezzo a gente che di cani se ne intende e ci lavora,in un altro contesto Pioggia sarebbe stata bollata come cane cattivo e pericoloso,e questo dovrebbe fare meditare su come i cani vengono bollati a volte inutilmente dai Media , saluti a tutti Aquila della notte PS naturalmente quando siamo partiti per tornare a casa la più stanca di tutti era Bianca che ha dovuto giocare per un giorno intero con tutti i bambini del raduno ma lei si diverte a fare queste cose di nuovo ciao

  2. Opinione del rapace che vola di notte,volevo chiedere una cosina al signore che si firma Buffon, ma c’è bisogno di essere cosi volgari e maleducati per esprimere le proprie opinioni? se uno parla o meglio scrive su un forum per fare una discussione su un argomento che lo interessa non credo che offendendo le altre persone ottenga lo scopo di fare della propria opinione la migliore,dimostra di essere un maleducato senza coraggio, perche se proprio si deve offendere una persona lo si deva fare in primis no dietro la consolle protetti dal’anonimato se no è da vigliacchi e offendendo gli altri si dimostra di essere piccolini .Ciao a tutti Aquila della notte

    • Il signore che si firma Buffon ha appena vinto un biglietto gratis per Vaffanculandia, e tutti i suoi offensivi e quantomai inopportuni commenti da troll sono stati cancellati.

  3. Sono perfettamente d’accordo su tutto cio’ che ha detto Silvia. E pensare che solo chi non ha figli consideri un cane un figlio è davvero sbagliato. Io ho due figli un cane e un gatto, sarebbe meglio dire che sono amori diversi ma sempre di amore si parla e i miei pelosi sono per me come dei figli e mi preoccupo per loro come mi sono e mi sto preoccupando dei miei figli. Giustissimo cio’ che afferma Silvia i figli crescono e giustamente prendono la loro strada un cane avrà sempre e solo te come punto di riferimento; il gatto si sa è piu’ indipendente ma se ama la sua casa e sempre li che starà pur potendo uscire tornerà sempre perchè li troverà tanto amore che ripaga con la sua presenza e le sue coccole. Anche io sono ben felice di considerarli miei solo miei e soprattutto miei figli, miei bambini.

    • Mi capita molto spesso forse troppo spesso, (e dire che sono un cinofilo di vecchio corso,e mi ripeto in continuazione che loro sono solo lupi domestici ,e che non si umanizzano,e quando interagiamo con loro queste sono cose da pensare e tenere in considerazione e lo ripeto agli altri) che dopo una vita passata insieme a dei cani quando li nomino con degli amici li chiamo i miei bambini!questo vuole dire che sto invecchiando e mi sto rammollendo, che ci vuoi fà! ciao a tutti Aquila della notte

      • ma no, non è così grave….premetto che non sono una bambinizzatrice di cani…però al mio dicevo “vieni da mamma” (anche perchè “vieni da Margherita”era un pò lungo) oppure “cerca papà”….poi ho questa abitudine di chiamare “amore” sia il marito, sia il figlio…e ovviamente il cane. quindi mi capitava di entrare in salone e chiamare “amore?” si giravano tutti e tre. 🙂
        eppoi…il mio cucciolone rispondeva anche a vezzeggiativi e nomignoli: lui si chiamava Yoshi, ma rispondeva anche ad “amore” “patatone” “oshiposchi” e “posh posh”. zigh, che nostalgia 🙁

  4. Se un mio cane mordesse mio figlio sculaccerei mio figlio perchè sarebbe per colpa sua non del peloso, ma si sa per il “genitore medio” odierno non è mai colpa del suo pargoletto.

    • Ma prima o dopo averlo portato in ospedale??? Così, tanto per sapere.
      E ovviamente la colpa è assolutamente tutta del figlio… Sia mai che da parte tua ci sia una responsabilità nella gestione del rapporto cane-figlio.

    • 1 Un italiano si è trovato nei guai con la giustizia in un paese scandinavo per aver pichiato suo figlio (credo non fosse andato oltre lo scapaccione, e che il bambino stesse facendo i capricci), ma picchiare i bambini sarebe reato pure da noi (se ai cani prender botte non fa bene, perché ai bambini sì?).
      2 Un bambino morso da un cane arrivato da poco dal canile non è assolutamente detto che abbia colpa. I due ancora non si conoscono bene. La faccenda del pargolo che sale in groppa la cane o gli tira la coda mentre i genitori filmano e ridono non ha niente a che fare con questa situazione (e comunque, anche lì, la colpa semmai è dei genitori!)

  5. Non volevo commentare questo articolo. Volevo trattenermi, perché pensavo già a priori: “mi fraintenderanno”. Ma non resisto. Prima però metto in chiaro un po’ di cose. Io mi informo, un po’ di libri sui cani li ho letti, ho letto pure quasi tutti gli articoli di TPIC degli ultimi 3 anni (e quando non commento vuol dire che sono d’accordo 😀 )un po’ di cani li ho avuti (una decina, no, non moltissimi). Non sono la migliore proprietaria del mondo. Potrebbero avere di meglio i miei cani? Sicuramente sì. Però… potrebbero stare molto peggio? Certo. Stanno bene? Certo. Sono correttamente nutriti, fanno attività fisica, sono curati, lavati, visitati dal veterinario? Sì. Ricevono coccole e attenzioni nella giusta misura? Sì, anche se potrebbero esserci più ore dedicate a loro (ma ho un figlio, un marito, un lavoro e diversi hobby). I cani non sono tutta la mia vita, però hanno un loro posto, consistente, nella mia vita.
    Arrivo al dunque: prendersi un cane (o, come nel mio caso, due) è una resposnsabilità grossa? Sì? Prendersi un cane è come fare un figlio? NO. Questo non mi sento di condividerlo. Sia chiaro che non intendo criticare chi, non avendo figli, riversa tutto il proprio afftto sui cani. Però non condivido neppure un giudizio del tipo: prendere un cane è come aver un figlio. Un figlio va trasformato in un uomo, il cane no, il cane resta cane. Non “solo” un cane in senso dispregiativo, ma comunque cane. Si critica chi bambinizza i cani e, trattandoli come figli li riduce ad essere maltrattati, sia pure in modo non convenzionale, però poi si finisce sempre col paragonarli ai bambini. E non è un paragone corretto. Cane membro della famiglia sì, cane figlio no. Oltre tutto il cane lo si sceglie, il figlio no. E qui concordo sul fatto che prima della scelta ci si debba informare tantissimo ma… l’informazione teorica non sostituisce il rapporto pratico, reale con QUEL singolo soggetto. Gli inconvenienti possono capitare? Sì. Gli incidenti di percorso pure, compreso il morso al bambino di famiglia. E, a parer mio, dovrebbe pure poter capitare che un cane adottato torni in canile perché quella famiglia si rende conto che non era adatto a lei. Lo so, per il cane non è il massimo, ma nemmeno una tragedia. Nemmeno per un bambino prendersi una pizzicata, se è per questo, è una tragedia, di solito è un’esperienza di vita come una caduta dalla bicicletta, (ovviamente parlo di morsi “normali”, non di casi estremi). Perché allora dare tanta attenzione a un fenomeno che, tutto sommato non ha niente di drammatico?
    Mi fa un po’ rabbia che ci si indigni tanto contro le persone che riportano un cane adottato in canile, avranno anche commesso uno sbaglio, ma le persone con cui indignarsi sarebbero altre: 1 chi i cani li abbandona, e l’unico motivo per cui non si fa abbastanza contro questa gente è che di solito questi str… non si fanno trovare, 2 chi i cani li maltratta (in tutte le forme possibili di maltrattamento, e sono tante, non tutte evidenti), 3 chi non li maltratta apertamente ma li segrega in giardino o in un angolino di casa ignorandoli praticamente (cosa meno grave delle altre due, ma che fa soffrire comunque molto il cane). Tutto sommato prendersela con chi fa piccoli errori di scelta o di educazione mi sembra un caso di aggressività rediretta: siccome i colpevoli di crimini gravi non si trovano ce la prendiamo con chi fa un errore di valutazione e, onestamente, lo riconosce e torna sui suoi passi. Dopotutto chi si trova male con il cane che ha preso che dovrebbe fare? Abbandonarlo? Metterlo in un recinto dal quale non potrà uscire per non rischiare di mordere i bambini? Tutto sommato riportarlo in canile o regalarlo a chi ha migliori possibilità di tenerlo adeguatamente mi pare la scelta più corretta.
    In generale poi assimilerei il legame col cane ad una sorta di “matrimonio”: si crea un legame perché lo si vorrebbe indissolubile ma… deve poter esistere il divorzio.
    Dei vari cani che ho avuto con uno “non ha funzionato”. Alla base c’erano errori di varia origine (alcuni miei, altri legati alla provenienza del cane: cagnaro) e contingenze ulteriori (cambio di appartamento). Cosa feci? Cercai un aspirante proprietario, passai al vaglio le persone che si proposero e alla fine diedi il cane ad una ragazza che poi si mostrò contentissima di lui (e il cane, credo altrettanto). Perché racconto questa storia? Perché un cane che con un proprietario sta male (benessere del binomio e di tutto il nucleo familiare) con un altro può star molto meglio. In questo senso non è come un figlio. Perché allora condannare tutti i passaggi di proprietà o i ripensamenti, se dovuti a motivazioni SERIE? Perché, sia chiaro, non sono qui per giustificare chi prende il cuccioletto a Natale e lo dà via a luglio. Non difendo chi prende il chihuahua oggi perché è di moda e l’anno prossimo lo regala per prendersi la nuova razza del momento. (Fermo restando che questa gente è condannabile sì, ma non criminale quanto chi i cani li abbandona, però ‘sta cosa è ovvia).

    • non sono d’accordo su tutto ciò che hai detto…per te non sarà la fine del mondo che un cane ritorni in canile ma mettiti nel cuore di quel cane che credeva di avere finalmente trovato una famiglia una casa amore cibo e coccole e poi si ritrova a condividere un recinto con altri cani da solo senza amore…non è corretto e già nel cane si provocano “ansie da abbandono” e altre varie sofferenze..si un cane si sceglie e un figlio no…ma ti dirò un cane si sceglie ma se lo scegli deve essere per la vita sarebbe troppo facile se al primo errore ce ne sbarazzassimo, dimentichi che hanno sentimenti e anche loro soffrono il distacco e l’abbandono perchè anche riportarli in canile è abbandonarli perchè il cane si fida di te e ti affida la sua vita e tu cosa fai? tradisci la sua fiducia…non è così che si fà…se un cane può essere un figlio ? per me si assolutamente dipende solo dal tipo di rapporto che instauri con lui. io paragono totalmente i cani ai bambini perchè entrambi hanno solo noi la differenza sta nel fatto che il figlio cresce e diventa autonomo…il cane anche diventando adulto ha solo noi e ha sempre bisogno della nostra presenza…
      per esperienza personale mi è arrivata una cagnolina in casa.. una sorpresa..una trovatella abbandonata…fino il giorno prima l’unico “cane” col quale mi ero davvero relazionata era il mio pelouche…ma quello fù il giorno più bello della mia vita…imparammo a conoscerci giorno per giorno …ci vuole tanta pazienza e amore ma anche severità dove è necessario e fermezza per farti capire esattamente come con i bambini…la correttezza sta nell’imparare a conoscerli e farsi conoscere…a distanza di dieci anni l’abbiamo persa…e non abbiamo provato dolore più grande…io ho perso la mia sorellina e i miei genitori la loro “figlia” perchè era una figlia …ma solo chi prova davvero certe emozioni può capire determinati rapporti…ed io sono fiera di avere coltivato il mio in questo modo con lei…
      poi ogni situazione è soggettiva…il mio pensiero e la mia esperienza sommariamente sono questi.

    • In effetti è un argomento spinoso, in questo caso, almeno per il mio precedente intervento, mi sento di voler specificare alcuni punti:

      Anzitutto, e su questo sono d’ accordissimo, non tutte le famiglie che provano a far entrare nella propria famiglia un quattrozampe sono destinate poi a rimanere in quel connubio, vuoi per incompatibilità che si scoprono solo dopo qualche settimana, vuoi per sopraggiunti imprevisti (che possono variare dalla perdita del lavoro, ad un cambio di casa, finanche a situazioni estreme come possono essere terremoti od alluvioni)o vuoi per tutti i motivi del mondo.
      In questo caso sono il primo a congratularmi con la famiglia che, piuttosto che portare avanti una convivenza forzata e che può degenerare in mal sopportazione preferisce pensare al benessere di entrambi.
      Dove veramente mi avveleno è nel classico pensiero “cagnolino gioco morbidoso”, con l’ aggiunta del “piccolo così non fa danni e lo posso usare come un accessorio”, quando il cane viene preso senza informarsi neanche quei 10 secondi su internet per portare un esempio il più semplice e senza fatica esistente. In questo caso poi, per esperienza personale, sono persone che con una faccia come il fondoschiena a buon bisogno, dopo che hanno abbandonato il cane ne prendono un altro, e ogni estate ripartono ad abbandonarlo (così hanno sempre il cucciolo carino e coccoloso da mostrare ad amici e parenti, che ovviamente non vedono e sentono nulla perchè “non sono affari loro”), oppure che si son messi la coscienza a posto perchè fanno la stessa cosa ma li portano in canile ogni anno invece che abbandonarlo, o che prendono eventuali cuccioli che gli fa la cagna ogni anno (perchè è contro natuuuura sterilizzarli, ma a quanto pare non lo è separarli dalla mamma appena svezzati) e li gettano nel giardino della persona del paese che sa che è animalista (con il classico tanto se ne occupa lei).
      Anche perché quando la persona è coscenziosa e semplicemente gli ingranaggi non hanno funzionato (e per fortuna capita molto più spesso di quanto si pensi) lo capisci in primis dal cane, da come si comporta, come è abituato e (nel caso siano loro stessi a portartelo) da come si comporta lui verso di loro.

      Sono invece d’ accordo sul paragone del cane ad un figlio, ma solo per far capire il livello di impegno e di costo economico che può comportare per la famiglia.

      Per il resto sono completamente d’ accordo con te, purtroppo ci sono tanti autodefiniti amanti degli animali a cui in realtà interessa solo dire la propria sparata li sul momento e in questo sono esattamente come quelli che si prendono un cane senza cognizione di causa, persone che fanno un qualcosa solo per acquisire uno pseudo-status-simbol ed essere fighi al momento, e chissenefrega se fanno una marea di scempiaggini, questo non importa. E non parlo di persone che magari la possono persare diversamente da te, ma con cui magari si può parlare, discutere, avere un dialogo, ma di coloro che manco accendono il cervello a priori (come ho scritto sopra, che manco spendono 10 secondi su internet per l’ argomento di cui devono parlare).

      Basta guardare i commenti sugli articoli wikidog di repubblica 😛

  6. Per restare purtroppo in tema, l’altro ieri nel negozio di mangimi per animali, mentre ero alla cassa, arriva una signora tutta trionfante con un microcucciolo di gordon setter preso da un privato.
    Il pelosetto aveva solo un mese.
    Mi permetto di dirle che lo aveva preso troppo presto, che avrebbe dovuto stare ancora un altro mese con la mamma e i fratellini, mi risponde piccata che potrà socializzare tantissimo peché lei ha cinque gatti e i figli lo coccoleranno da morire (appunto…).
    Mi ci gioco le balle che non ho che fra pochi mesi in qualche canile ci sarà un quattrozampe in più 🙁

  7. Questo articolo cade proprio a pennello. E’ dalle 4 di stanotte che sono sveglia, perchè Dea la mia tipo maltese, presa da un disgraziato cagnaro, faceva fatica a respirare. Quest’anno con tutto ciò che abbiamo speso per curarala e l’ho pure comperata, non faremo le vacanze, già è un periodo disgraziato mettiamoci anche questa grossa spesa improvvisa e tac le famiglie si ritrovano con il conto in rosso. Non mi spiace per me quanto per i bambini, si sa il mare gli fa molto bene. Inoltre, hanno un ben dire i cani puoi portarli ovunque, io ho cercato in molti posti di vacanza e sono davvero pochi quelli dove possono almeno essere liberi. Uno mi ha lasciata sconcertata, non si puo’ neppure portare il cane nella spiaggia del campeggio,ma scusa che cavolo ci vengo a fare allora??? Quindi mi sa che l’unica alternativa possibile dell’utimo minuto sarà cercare un appartamento in affitto tra conoscenti anime buone e va bene così perchè assolutamente Dea viene con noi, se si potrà, sarà bellissimo fare questa nuova esperienza con lei. Eh si ci ha stravolto la vita, ti preoccupi proprio come lo faresti per un figlio. Devi dedicargli tempo ed essere abbastanza in gamba da dividerti equamente fra tutti. Perchè i cani non si regalano per gioco ai figli, tanto sei tu adulto che dovrai occupartene in toto e mi sembra anche giusto, in piu’ ti trovi a dover educare il cane e nuovamente i figli che spesso ne sono pure gelosi aime’. Si sa il maltese è impegnativo per il pelo e infatti solo per districare i nodi che si erano formati perchè non avevo ottemperato giornalmente al mio dovere ci ho impiegato ben 6 ore e tranta divise in tre giorni e tanta pazienza della piccola santa cagnolina. Insomma ci siamo presi proprio un bell’impegno e quando la guardo, mi perdo in quegli occhioni neri e provo un forte tuffo al cuore. Ditemi voi se questo non è amore!

  8. i cani una volta li prendevano o li compravano solo chi ne aveva realmente bisogno(tipo guardia ,caccia,lavoro nelle masserie,e altre cose varie)alcuni anche da compagnia ma per lo più era gente con cognizione di causa e era portata a comprendere il comportamento canino,e anche se i corsi di addestramento non esistevano loro ci arrivavano a capire il cane perche ci erano portati ,oggi va di moda comprare il cane che si vede al programma della televisione, o perche ci piace e lo abbiamo visto alla mostra cinofila(una volta alle esposizioni ci andavano solo gli appasionati o gli adetti ai lavori) siamo bombardati da programmi sui cani dalla mattina alla sera, ci sono educatori cinofili su internet e alla TV che ti bombardano su come ci si deve rapportare con il cane, poi dovunque guardi sia la TV che internet ti dicono che quei poveri cagnolini dei ricoveri sono li ad aspettare una mano amica che li porti a casa e loro ti serberanno gratitudine profonda per tutta la vita,e staranno a guardarti adoranti tutto il giorno,poi scoprono che la realtà è un po differente,scoprono che i cani sono lupi domestici e che a volte comportandosi in modo lupesco cercano di trasmettere dei messaggi che non capiscono,semplicemente perche non tutti sono in grado di capirli e nonostante i vari corsi e altre menate,i cani li dovrebbero prendere solo quelli che ci sono realmente portati come succedeva una volta, gente che ha un istinto innato per capire i lupi domestici e viverci insieme, e allora ci sarebbero molti meno problemi. Saluti a tutti dal rapace notturno

  9. Sono d’accordo su tutto, non si è mai abbastanza preparati e informati quando si tratta di esseri viventi che dipendono da noi al 100% ma quando si parla di adozione di un cane adulto, dal canile o da privato che sia, spesso è difficile avere informazioni tali da decidere coscientemente. Si fa vedere il cane come buonissimo e dolcissimo sorvolando su eventuali problemi. A me è successo di portarmi a casa un setter dal canile ( dopo aver specificato le mie esigenze e dove e come l’avrei tenuto) e di non essere informata che aveva vissuto sempre in un cortile e non era educato né al guinzaglio né a sporcare fuori ed era impensabile tenerlo in casa perché nei momenti di euforia era capace di saltare sul tavolo della cucina solo per darti un bacio o buttarsi da una finestra per inseguire una mosca. Dopo 6 mesi di manicomio e un corso di educazione se non altro riusciva a comportarsi in maniera più controllata anche se è sempre stato un folle entusiasta che mi copriva di lividi per farmi le feste e saltava 3 metri di recinto per venire a trovarmi al lavoro (zigzagando sulla statale). Ecco, di queste cose i responsabili del canile erano consapevoli (prima che lo prendessi io era stato riportato indietro 4 volte!) ma ovviamente non sono stata informata se non molto molto dopo (quando erano sicuri che non gliel’avrei riportato!)

  10. Già, un cane è un cane.
    Peccato che tantissima gente prenda il cane con una superficialità che fa paura: poi, quando ci si rende conto di quanto sia impegnativo e faticoso allevare un cane (anche il più convinto dei padroni a volte si domanda. “ma chi me l’ha fatto fare?), allora ogni scusa è buona per mollarlo in canile, per strada o in un altro posto.
    Il cane ha morso il bambino; a questo proposito mi ricordo come fosse oggi il morso, o meglio la pizzicata che mi assestò il bracco italiano di mio padre quando avevo 8 anni. Non dissi niente ai miei, perché mi fu subito chiaro che il cane aveva ragione e che se avessi detto qualcosa mi sarei presa anche una bella sgridata. E da allora non ho mai più rotto le palle a un cane in vita mia, con la conseguenza che non sono stata più morsa. E quando ho avuto cani miei, ho indottrinato tutti i bambini di famiglia, del palazzo, del vicinato, perché avvicinassero il cane in modo corretto.
    La verità è che dovrebbe esistere l’obbligo del patentino per chiunque voglia adottare o acquistare un cane, scelta impopolare che nessun politico, ma proprio nessuno metterà mai in atto. Che poi, andando a vedere i test per il patentino in Svizzera o Germania, non è mica che chiedano di calcolare la traiettoria di un missile per Urano, si accertano semplicemente che il futuro proprietario abbia un’idea minima di cosa sia un cane e di cosa gli serva.

    • Ma… una propostina a chi ci sgoverna che la si potrebbe fare??? E se si provasse a copiare una certa norma vigente in molti paesi nord europei dove chi piglia un cane DEVE partecipare con il compagno peloso a un corso di comportamento-obbedienza- cenni di etologia canina ecc. e si prenderebbero diversi piccioni con una fava. Primo, si imparerebbe a rapportarsi col peloso, scondo gli si insegnerebbero le buone maniere, terzo si imbastirebbero nuove conocenze con altri compagni di pelosi e quarto si incrementerebbe l’occupazione!!! (e last but not least, si diventerebbe un po’ più civili).

      • Sarebbe bello. Purtroppo immagino già gli addestratori politicamente inciucciati a tenere suddetti corsi e “rovinare” appositamente cani per poi suggerire il corso privato c/o proprio campo. Oppure il “giudice” che dovrebbe rilasciare il patentino che rimanda un cane suggerendo di frequentare il tal corso…
        Purtroppo siamo in Italia. Già è difficile trovare campi con addestratori seri, figurarsi se diventasse legge il patentino con i relativi addestratori e giudici riconosciuti. Meglio andare prendere il patentino all’estero!

  11. Io partirei anche a distinguere che tipo di morso danno…
    Magari noi lo intendiamo come morso, mentre per il cane e’ solo un avvertimento, una pinzata, un modo per dire ” e mo’ basta” magari dopo un sacco di ringhiotti….
    Quando un cane morde un bambino, vorrei proprio essere li’ per vedere cosa ha fatto quel bambino…
    Ormai il rispetto non lo insegna piu’ nessuno, figurarsi per gli animali!

  12. Pensa un pò che proprio oggi mi arriverà in stallo una cucciola simil pinscher piccolo (ovviamente, razza di moda), ricapitolando il suo trascorso:

    Avrà grasso che cola 3-4 mesi ora che arriva e almeeeeeno due settimane le ha passate dalla precedente proprietaria, quindi tolta prima.
    Presa “di razza” a i soliti trecento euro da un “privato” (non solo senza pedigree, ma pure senza microchip o vaccini o sverminate di alcun tipo).
    Presa per i figli che avevano promeeeeesso di occuparsene, risultato queste due settimane le ha passate in terrazzo 9 ore al giorno, periodo dei sonni esclusi.

    Se ne son liberati perché “quando torniamo e la lasciamo libera in casa rompe tutto” (maddai?)e perché, ovviamente, dove vanno in vacanza non la possono portare.

    E la cosa più assurda è che mi sono spesso occupato di stalli, adozioni, ecc…
    Ma questa volta i sopracitati geni della lampada (passatemi il termine) sono parenti. Parenti con cui ho più e più volte parlato di abbandoni, mercato di cuccioli dell’ est, impegno che comporta un cane.

    Inutile dire che l’ incaprettata è stata d’ obbligo e che da parte mia i rapporti son stati chiusi, e non fosse che non hanno registrato nulla avrei fatto partire pure una denuncia.

    Ecco, questi sono i casi in cui ti cascano veramente le braccia e ti viene da chiedere che sprechi a fare fiumi di parole.

    • E come ti capisco Marco! Una decina d’anni fa mi ha capitato la stessa identica cosa, solo che quel cucciolone di pinscher faceva pure i bisogni in casa…e pensa che loro portavano fuori tutti i santi giorni…UNA VOLTA sola però!
      Che dire,non ho mai avuto nessun problema di nessun genere con quel cane. Non è certo per merito mio ma semplicemente perchè il cane con un minimo d’attenzione sia rivelato quello che era nella realtà. Un cane del tutto normale 🙂

  13. Quando sento accadere di gente che riporta il cane in canile, in situazioni simili, davvero mi arrabbio e non mi capacito… Io è da anni che sto pensando di prendere un cane, ma rimando sempre a quando sarà il momento giusto, e intanto leggo, studio, ho letto tutti i tuoi articoli, pagine e pagine su internet. Nel frattempo mi sono sposata, ho fatto un figlio, ho quattro gatti e un giardino e ancora sto qui a domandarmi se saremo in grado di crescere un cane correttamente, di farlo felice e di fare felici noi… e poi c’è gente che li prende pensando di comprare un peluche, e mi cadono le braccia… ma basta pensare a come si fanno i figli, non mi sorprendo più di niente. E un pò mi demoralizzo.

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