di VALERIA ROSSI – ORIGINI E STORIA: pur essendo stati selezionati a partire dalla fine dell’800, gli Schnauzer hanno sicuramente un’origine più antica, essendo in pratica la versione a pelo duro del Pinscher (che potremmo definire la “versione tedesca” dei Terrier).
In effetti il primo nome della razza fu proprio “Deutscher rauhhariger pinscher“, ovvero “Pinscher tedesco a pelo ruvido”: solo nel ‘900 si cominciò a chiamarli “Schnauzer”, dal tedesco “schnauz”, termine usato soprattutto in Baviera per indicare i baffi e, per estensione, le persone baffute.
Sull’origine vera e propria della razza non si hanno notizie certe, ma cani riconducibili alla tipologia “schnauzer” appaiono già in dipinti e sculture del XIV e XV secolo; esistono anche descrizioni scritte di cani dello stesso tipo, che venivano impiegati a caccia.
Due cinofili ottocenteschi, il dottor Reichenbach e il dottor Fitzinger, azzardano spiegazioni sulle origini: purtroppo le due teorie sono in deciso contrasto tra loro e quindi perdono un po’ di credibilità.
Secondo Reichenbach il Pinscher a pelo ruvido sarebbe originato dall’incrocio tra Barbone e Carlino, mentre Fitzinger parla di incroci tra Bolognese e Spitz tedesco.
Fitzinger cita anche un Pinscher di taglia più grande (forse l’antenato del Riesen?), che sarebbe derivato dall’incrocio dello Spitz tedesco con il Barbone grande mole: lui lo chiama “Cane da lupo della Baviera” e lo descrive come “robusto cane nero con testa lunga impiantata su un collo possente e con coda ed orecchie amputate, coperto di folto pelo ruvido”.
Sempre Fitzinger parla di un Pinscher di piccola taglia (probabile progenitore dello Zwerg), che a suo avviso sarebbe derivato dall’Affenpinscher.
La verità sulle origini, probabilmente, non si saprà mai.
Quel che è certo è che i primi Schnauzer vennero utilizzati soprattutto come cani da scuderia, con i triplice impiego di guardiani, cacciatori di topi e accompagnatori di cavalli, che ancora oggi sembrano gradire particolarmente la compagnia di cani di questa razza.
In veste di guardiani e difensori accompagnavano anche le carrozze e le diligenze.
La storia cinotecnica della razza vede apparire i primi “Pinscher a pelo duro” all’esposizione di Amburgo del 1876, giudicati insieme ai Pinscher a pelo liscio.
Il primo Standard ufficiale del Pinscher a pelo duro appare nel 1880 e descrive un cane simile al nostro schnauzer medio, a parte il colore e il peso (erano accettati anche i colori rosso-giallo e grigio-giallo).
Nel 1895 nasceva il “Pinscher Klub” tedesco (ancora oggi, in Germania, il Club è unico per Pinscher e Schnauzer).
Nel 1910 venne registrato ufficialmente il nome di Zwergschnauzer per la taglia nana, mentre nel 1921 (anno in cui veniva anche fondato il primo Club di razza in Germania) apparve il primo Standard del Riesenschnauzer.
Dal 1956 scomparvero tutti i colori che non fossero nero e pepe-sale: per gli Zwerg venne poi introdotto il colore nero-argento (1976), mentre il bianco venne riconosciuto solo all’inizio degli anni ’90.
I primi allevamenti italiani, che si collocano intorno agli anni ’20, furono tutti di medi pepe e sale: solo negli anni ’40 si cominciarono a vedere le altre taglie e i relativi colori.
Nel 1956 nacque lo Schnauzer Club Italiano.
Lo Standard dello Schnauzer ha subito diversi assestamenti nel tempo: soprattutto il Riesen ha visto due successive modifiche per quanto riguardava la taglia, che inizialmente poteva arrivare a 75 cm.
In seguito il Club tedesco decise (saggiamente) di limitarla a 70 cm., per evitare tutti i problemi legati al gigantismo. Questo, purtroppo, significò un leggero calo di preferenze da parte del grande pubblico, che si appassiona sempre più facilmente alle taglie super-giganti e super-nane (entrambe dall’allevamento problematico: ma tant’è… la cultura cinofila è sempre un optional!).
Negli anni ’70 venne poi unificata la taglia per maschi e femmine e in Germania venne eliminata la tolleranza di 2 cm. in più o in meno, che invece viene mantenuta in Italia.
La “grande rivoluzione” è arrivata però nel 2000, anno in cui la Germania – a causa di una legge nazionale – ha vietato qualsiasi amputazione “estetica” di orecchie e code, modificando di conseguenza tutti gli Standard (esclusi quelli di alcuni cani da caccia in cui l’amputazione della coda viene ancora ritenuta funzionale).
La vecchia immagine dello Schnauzer a orecchie dritte, indiscutibilmente fiera ma ottenuta al prezzo di inutili sofferenze per i cuccioli, è stata così sostituita dalla bellissima “faccia” attuale, a orecchie integre e pendenti, che piace immensamente di più a tutti coloro che nel cane vedono un amico e un collaboratore, e non un simbolo di virilità o di qualsiasi altra dote che può cercare nel cane solo chi non la trova in se stesso.
In realtà molti allevatori, ancora prima del 2000, avevano già smesso di tagliare le orecchie: invece le code venivano inesorabilmente amputate.
Fortunatamente il Club italiano si è adeguato immediatamente al nuovo Standard e gli Schnauzer di oggi sono totalmente integri, per noi più belli (questo dipende dai gusti) e soprattutto più liberi di esprimersi con il linguaggio della coda, fondamentale per ogni cane… a meno che non venga “ammutolito” da un’amputazione che oggi non ha più ragione di esistere.
E qui non ci sono più gusti che tengano, perché il cane, con la coda, “parla” letteralmente: quindi riesce a comunicare meglio con i suoi simili (cosa che permette anche di avere più rapporti amichevoli e meno risse) e anche con l’uomo… almeno quando quest’ultimo è in grado di capirlo.
CARATTERE
Tre taglie, quattro colori… e un solo carattere?
No, in realtà no: sembra infatti che esistano differenze non solo legate alle diverse taglie (i cani piccoli sono sempre più reattivi e di temperamento più forte rispetto a quelli grandi, e gli Schnauzer non fanno eccezione), ma anche al colore!
Il discorso tocca soprattutto i medi; infatti i pepe sale sono “accusati” di essere decisamente più chiusi e riservati dei neri… e in alcuni casi anche troppo aggressivi.
Ma è vero, o sono solo dicerie?
La risposta non è facile, perché – come sempre accade – le differenze individuali (e soprattutto il modo in cui il cucciolo è stato allevato ed educato!) sono talmente eclatanti da rendere difficile un’analisi veramente attendibile.
Però il discorso merita un approfondimento che deve partire da una distinzione nettissima e importantissima: un conto sono le differenze di carattere e un altro i “problemi” di carattere.
Essere più o meno estroversi, o al contrario riservati, è una differenza; l’aggressività e la mordacità sono un problema (serio!).
Diciamo subito, quindi, che i problemi di carattere hanno riguardato i medi pepe sale fino a una ventina d’anni fa.
Questa varietà, infatti, risentì dell’uso smodato di una linea di sangue tanto vincente in expo quanto poco equilibrata, che produsse diversi cani aggressivi.
Oggi quel problema è completamente scomparso, perché anche gli ultimi residui di quella linea sono stati esclusi dalla riproduzione… ma ne esiste un altro, legato alla maggiore difficoltà che si incontra per riuscire a selezionare un corretto mantello pepe-sale (se leggete lo Standard noterete quanto sia puntigliosa la descrizione di questo colore) in contemporanea con le altri doti morfologiche e caratteriali.
Un buon mantello pepe sale è talmente difficile da ottenere che, senza la necessaria competenza (e la necessaria passione!) si rischia di “fissarsi” su quello, trascurando altri aspetti della selezione. In realtà, però, questo è un falso problema, perché interessa soltanto gli allevatori poco abili e quelli troppo commerciali: ovvero le ultime persone a cui ci si dovrebbe rivolgere per l’acquisto di un cucciolo.
E’ indubbiamente vero che anche un mediocre accoppiatori di cani può ottenere un bel mantello nero, mentre per un buon pepe-sale occorre un impegno titanico: quindi chi vuole ottenere qualche buon risultato in esposizione a scopo commerciale, e non selettivo, si dedicherà principalmente al mantello, dimenticandosi per strada il carattere.
Ma è molto facile che, con una scelta di questo tipo, si perda per strada anche la tipicità!
Quindi chi effettua simili “esperimenti” sullo Schnauzer, il più delle volte, finisce per avere cani poco equilibrati “e” pure bruttini, che i risultati in expo non li fanno proprio.
Per incappare in una di queste persone, però, ci vuole una bella dose di sfortuna, perché di solito i “commercianti inside” restano attivi per un paio di stagioni… e poi, delusi dai risultati, cambiano razza.
I migliori allevatori, al contrario, pur dando la necessaria importanza al mantello, sanno che le priorità sono altre.
E’ vero che l’optimum da raggiungere sarebbe sempre il cane sano-tipico-equilibrato… ma siccome non è sempre possibile arrivare contemporaneamente a tutti i traguardi, gli allevatori più intelligenti e responsabili curano innanzitutto il carattere e la salute, sforzandosi POI di ottenere cani sempre più belli lavorando sulla base “sana” che si sono costruiti.
Concludendo, la risposta alla domanda “è vero che i medi pepe sale possono avere problemi di carattere?” è semplicemente questa: “dipende dall’allevatore”!
E aggiungiamo: se un allevatore è sulla piazza da almeno sei-sette anni e continua ad allevare questa razza (che non è mai stata e non sarà mai molto “commerciale”, soprattutto a causa del pelo duro, vedi sotto), significa che i suoi cani hanno ottenuto uno standard qualitativo soddisfacente sia a livello morfologico che a livello psichico.
E questa era la parte del discorso che riguardava i problemi di carattere.
Venendo invece alle differenze tra caratteri comunque equilibrati, è vero che il medio pepe sale è generalmente più reattivo, più territoriale, un po’ più riservato e un po’ meno giocherellone del nero.
Lo stesso discorso probabilmente vale per i riesen, anche se in Italia la varietà pepe sale è talmente rara che non è proprio possibile avere un campione attendibile.
Negli zwerg, che sono i più diffusi in tutte le colorazioni (escluso il bianco, che è ancora molto raro) le differenze di carattere non sembrano particolarmente eclatanti: non è escluso che ne esistano, ma in un cagnolino di piccola taglia fanno sicuramente meno effetto e quindi non sono motivo di discussione.
Ma… colori a parte, quale è il carattere ideale dello Schnauzer?
Lo Standard è molto chiaro, quando ci parla di “temperamento vivace associato ad una calma circospetta”: lo Schnauzer non è un “festaiolo” che corre a baciare in bocca chunque arrivi a casa sua, ma un tipo riservato che osserva, valuta e trae le sue conclusioni prima di dare confidenza.
Ricordiamo che tutte e tre le taglie originano dal medio (e prima ancora dal Pinscher), che è un cane da guardia: sarebbe ben poco opportuno che facesse le feste a tutti!
Non dimentichiamo neppure la storia della razza e il suo utilizzo come cane da scuderia: lo Schnauzer, a quei tempi, viveva più con i cavalli che con l’uomo, legatissimo al proprio padrone ma poco avvezzo ai contatti con gli estranei.
Il lato più interessante di questo cane, però, è che la sua riservatezza non può essere definita come una vera e propria “diffidenza”: altre razze da guardia e difesa non sopportano proprio di essere avvicinate da uno sconosciuto, mentre lo Schnauzer… prima vi mette alla prova e poi decide.
Se gli siete simpatici diventerà velocemente un cane super-amichevole, che quasi sicuramente vi farà scoprire in pochi minuti la seconda caratteristica citata dallo Standard: “predilizione per il gioco!”
Se invece non gli piacete se ne starà per i fatti suoi, ma senza diventare aggressivo: si limiterà a tenervi costantemente d’occhio, per essere ben sicuro che non possiate rappresentare un pericolo.
Conosco diverse persone che si basano principalmente sulla valutazione del loro Schnauzer, quando fanno una nuova conoscenza… e tutte dicono la stessa cosa: “C’è da fidarsi, non sbaglia mai”!
Potrebbe sembrare un’esagerazione, ma ci sono fondati motivi per ritenere che qualcosa di vero ci sia: lo Schnauzer, infatti, è un cane particolarmente sensibile alle sfumature del carattere umano.
Lo si nota anche in addestramento, quando le giornate di nervosismo del conduttore – anche se cerca di restare calmissimo e di non far trapelare nulla – coincidono immancabilmente con le giornate in cui il cane lavora peggio… e viceversa!
Sarà per le sue sopracciglia cespugliose, che quasi gli nascondono gli occhi e forse gli danno qualche problema di visuale: ma di sicuro lo Schnauzer ha imparato ad andare ben oltre la superficie, “sentendo” con la mente e con la cuore e leggendo nell’anima delle persone.
Sempre per lo stesso motivo, probabilmente, è un cane che adora i bambini: chissà, forse sente la loro innocenza… o, meno poeticamente, li identifica con quei cavalli che aveva il compito di proteggere e a cui doveva anche fare compagnia.
Purtroppo un cane e un cavallo, pur essendo amiconi, difficilmente possono giocare insieme: uno schnauzer e un bambino, invece, ci riescono benissimo, con grandissima soddisfazione reciproca.
E soddisfatti possono essere anche i genitori, a cui raccomandiamo le solite due cose “standard” (educate il bambino a rispettare il cane e sorvegliate sempre i giochi cane-bambino, specie se quest’ultimo è molto piccolo)… aggiungendo però che, nel caso dello Schnauzer, il punto b) può essere preso con un po’ di disinvoltura in più.
Sempre che sia stato rispettato il punto a), e cioè che il bambino sia stato educato a rapportarsi in modo corretto con i cani, la sorveglianza dei loro giochi resta consigliabile, ma non è neppure indispensabile.
Anzi, devo confessare di avere due amici che affidano proprio al cane la sorveglianza del pupo.
Be’, in uno dei due casi… “affidavano”, visto che il pupo ormai è in procinto di metter su famiglia (con Schnauzer!).
In entrambi i casi, comunque, i genitori sono stati entusiasti dell’efficacia con cui il cane ha svolto il suo compito di baby sitter; e in entrambi i casi mi hanno raccontato gustosissimi aneddoti che avrebbero quasi dell’incredibile… se non conoscessi gli Schnauzer.
Un esempio per tutti: quando l’odierno futuro sposo non aveva ancora tre anni, riuscì non si sa bene come a scavalcare la recinzione del giardino di casa, altissima per un bambino della sua età e quindi considerata sicura al cento per cento.
Ovviamente, con il guai-detector tipico dei bambini piccoli, non solo riuscì a scavalcarla, ma riuscì a farlo proprio nel punto in cui la recinzione si affacciava sul muro di contenimento, con sotto un salto di oltre tre metri.
Se fosse caduto sarebbe potuta essere una tragedia: ma non cadde mai, perché il riesen Yago, che era in giardino con lui, lo prese al volo per le bretelle della salopette.
A questo punto il cane si trovava veramente in difficoltà, perché il peso del bimbo non gli consentiva di tirarlo nuovamente al di qua della rete; quindi Yago cominciò ad abbaiare per richiamare l’attenzione della padrona, che uscita di casa si trovò di fronte a uno spettacolo da cardiopalma.
“Il cane, con le bretelle in bocca, non poteva neppure abbaiare in modo efficace – mi raccontò in seguito la mamma – ma per non mollare la presa abbaiava “di traverso”, da un solo lato della bocca. Fu proprio quello strano abbaio soffocato che mi spinse a uscire di casa di corsa, per fortuna… perché in un altro momento avrei aspettato, pensando che ce l’avesse con qualche passante.
Invece quel suono inconsueto mi incuriosì e andai subito a vedere… trovando mio figlio che penzolava nel vuoto, mentre Yago mi guardava come per dirmi “muoviti, per favore, che questo pesa!”.
E in tutto questo, il bambino se la rideva divertendosi un mondo: mentre io ho rischiato l’infarto”.
Potrei raccontare molti altri casi di “salvataggio cuccioli” da situazioni difficili, anche se questo è sicuramente il più eclatante; sta di fatto, comunque, che lo Schnauzer sembra avere un vero sesto senso, capace di prevenire i guai in cui si ficcano tanto volentieri i più piccini.
D’altro canto non si è mai avuta notizia di un solo episodio di aggressioni sui bambini che riguardasse uno schnauzer, di nessuna taglia o colore; perfino i cani non socializzati (normalmente ad alto rischio quando si trovano di fronte torme di ragazzini urlanti) sembrano preferire il superiore distacco all’attacco, fosse pure quello per legittima difesa o per predatorietà.
E a proposito di istinto (o, più correttamente, di impulso) predatorio, c’è da dire che lo Schnauzer ne ha da vendere: non per niente è nato come cane “derattizzatore”! Ma a giudicare dalle testimonianze – e dall’osservazione diretta – ho l’impressione che anche in questo caso il cane tenda a “discernere” molto più di altre razze.
Quando allevavo siberian husky, avendo acquistato un cucciola di maltese, vissi un brutto momento quando Stormycloud, scambiandola per una preda non meglio identificata, azzannò la malcapitata maltesina con il palese intento di farla fuori.
Tatiana si salvò solo facendo un disperato “CAIN!” che rivelò all’allibita husky la sua essenza di cane (a lei, così piccina e bianchissima, doveva essere sembrata tutt’altra cosa).
La Stormy “sputò” letteralmente via Tatiana, che se le cavò con una costola rotta e guarì in pochi giorni: ma vedendola passare pancia a terra, l’husky era scattata all’inseguimento senza starci troppo a pensare (prima mordo e poi chiedo chi è).
Lo Schnauzer, mediamente, fa l’esatto contrario: prima di mordere non solo si chiede chi è, ma anche cosa ci fa lì, se è davvero una preda, se è lecito morderla e così via.
Questo succede anche le prime volte che si stuzzica il predatorio dei cuccioli Riesen con lo straccetto, in previsione di un loro impiego sportivo in utilità e difesa; non sono quasi mai prontissimi ad afferrarlo, ma lo studiano piuttosto a lungo.
Un figurante che lavorava principalmente con i pastori tedeschi, di fronte a questo atteggiamento, anni fa “condannò” senza appello un cucciolone che veniva al mio campo, ritenendolo – testuali parole – “un morto di sonno”.
Sei mesi dopo quel cane andava sulla manica a trecento all’ora; e mi dispiacque un sacco che il proprietario non avesse intenzione di dedicarsi all’agonismo, perché mi sarebbe proprio piaciuto portarlo in gara (sperando che il “morto di sonno” desse pure qualche dispiacere ai suoi pastori tedeschi).
Lo Schnauzer non è affatto un cane lento: è un cane riflessivo.
Prima di agire, vuol essere sicuro di ciò che fa: cosa che lo rende, a mio avviso, particolarmente affidabile.
E’ vero, poi, che non farà mai un attacco alla stessa velocità di un pastore tedesco: ma se è per questo, anche un buon pastore tedesco può sembrare un “morto di sonno” rispetto a un iper-reattivo malinois.
Le caratteristiche di razza vanno sempre tenute presenti, quando si parla di lavoro: è assurdo paragonare un molossoide e un lupoide, perché i loro tempi di reazione saranno sempre condizionati dalla mole e dalla struttura fisica, oltre che dalla velocità dei riflessi.
Lo Schnauzer, però, ha sicuramente velocità, agilità e potenza più che sufficienti a mettere fuori combattimento un eventuale malintenzionato che pensasse di aggredire il suo padrone.
In compenso, non accadrà praticamente mai che scatti senza un motivo ben fondato, né che aggredisca senza ragionare: il che, forse, non sarà il massimo per le prove di lavoro, ma è una vera garanzia di affidabilità per la vita “normale”.
E concludiamo questa piccola panoramica sul carattere tornando… al punto di partenza, ovvero alle differenze tra le diverse taglie a cui avevamo appena accennato.
Ferme restando le differenze individuali, il riesen ha maggiore attitudine alla difesa personale, il medio alla guardia… e lo zwerg vorrebbe fare di tutto, dalla guardia alla difesa: ma il fisico lo frega, perché le sue mini-dimensioni gli consentono di fare solo il cane da compagnia.
Anzi, no! Il cane da guardia lo fa, e lo fa pure bene. Ovviamente può fare solo il guardiano “campanello”, cioè l’avvisatore, ma quello è un ruolo che gli riesce benissimo perché ha forse la vigilanza più alta fra tutte e tre le taglie.
In compenso non ce l’ha così alta da mettersi ad abbaiare istericamente per qualsiasi foglia che cada, come fanno altri cani di piccola taglia: lui è un cane piccolo, non un piccolo cane!
Ha il cuore, il coraggio e la sicurezza in se stesso tipica di tutti gli Schnauzer più grandi, quindi è veramente capace di “sembrare un cane serio”… senza nulla togliere alla tenerezza, alla simpatia e alla “coccolosità” tipica dei piccoletti.
Tutti gli schnauzer, ovviamente, possono dedicarsi a impegni sportivi di tipo ludico, come l’agility o il disc dog.
Che altro dire sul “carattere schnauzer”?
Forse vale la pena di tornare un attimo sulla sua giocosità, che non solo è veramente elevata, ma è anche duratura.
A essere giocherelloni da cuccioli son capaci tutti… ma lo Schnauzer continua ad amare il gioco anche in età avanzata, con una “durata” paragonabile solo a quella del boxer.
SELEZIONE: CHE COS’E’?
Lo Schnauzer Club italiano, come tutti i Club che tengono veramente alla “tutela di una razza”, richiede già da diversi anni il superamento della prova di Selezione per il conseguimento del Titolo di Campionato Sociale di Bellezza e del Titolo Italiano.
Ai soggetti Selezionati viene consegnato un Certificato di Selezione, che oltre ad ammetterli al Campionato Sociale certifica che il soggetto è idoneo alla Riproduzione.
Questo certificato è di fondamentale importanza, perché la prova consiste in tre “step” successivi: il primo è il superamento con esito positivo – dei test di controllo della displasia dell’anca (assente per gli zwerg, in quanto la razza è praticamente a rischio zero per questa patologia); il secondo è una valutazione morfologica; il terzo una prova di carattere.
Appare evidente, quindi, che un cane verrà ammesso alla riproduzione solo se sarà il tipo di cane che ogni allevatore intende far nascere e ogni proprietario vorrebbe possedere: tipico, bello e sano!
Poiché è provato che entrambi i genitori trasmettono ai figli le proprie doti di carattere e di morfologia, sarebbe molto consigliabile acquistare solo cuccioli che abbiano entrambi i genitori selezionati.
Sottoporre i propri Schnauzer a questa prova non richiede complessi addestramenti: un soggetto sicuro di sé si comporta istintivamente in modo corretto, anzi la prova è studiata proprio per osservare le doti caratteriali “spontanee”.
Ovviamente, per la sezione “attacchi” (solo Riesen) è necessaria un po’ di preparazione.
Sono ammessi alla prova di Selezione i soggetti di razza Riesenschnauzer, Schnauzer e Zwergschnauzer che abbiano compiuto diciotto mesi di età, siano in possesso del regolare certificato di iscrizione ai Libri Genealogici del paese di appartenenza del proprietario e siano stati sottoposti a radiografia ufficiale per la ricerca della Displasia dell’Anca (esclusi gli Zwergschnauzer).
Per partecipare alla prova è necessario munirsi di:
• certificato di vaccinazione antirabbica avente data non inferiore a venti giorni e non superiore ad un anno.
• libretto delle qualifiche (chi non ne fosse provvisto potrà farne richiesta al Club all’atto dell’iscrizione)
• fotocopia del certificato di iscrizione ai Libri Genealogici
• certificato della “Centrale di Lettura della Displasia dell’Anca del Cane” e relativo timbro sul certificato LOI.
BARBA E BAFFI… CHE PAURA!
Vi sembra che la faccia “barbuta e baffuta” dello Schnauzer sia irresistibilmente simpatica e attraente?
Bene, sappiate che questo mantello tanto accattivante è contemporaneamente croce e delizia della razza; perché da un lato, scuramente, affascina, ma dall’altro spaventa.
No, non stiamo parlando dell’effetto deterrente che uno Schnauzer a guardia di una villa può avere su un malintenzionato: quello va benissimo!
Purtroppo, invece, stiamo parlando del fatto che molti aspiranti proprietari, pur essendo attratti dallo Schnauzer, si “blocchino” appena scoprono che il mantello va strippato, ovvero sottoposto a periodiche toelettature che hanno lo scopo di eliminare il pelo (o meglio, il sottopelo) morto.
Ma sapete perché il cane va sottoposto a stripping? Perché non va in muta!
Questa razza, in origine, si muoveva in ambienti naturali ricchi di cespugli, rovi, spini che effettuavano una sorta di “stripping naturale”. In appartamento, ovviamente, i cespugli non ci sono (almeno… si spera!) e quindi dev’essere il padrone a provvedere.
Una rottura di scatole? Una spesa aggiuntiva rispetto a quelle da preventivare per cani con altri tipi di mantello?
Sì, ma solo in parte.
Infatti la “rottura di scatole” di uno stripping ogni 3-4 mesi non è neppure lontanamente paragonabile alla tortura quotidiana dell’eliminazione del pelo da tutta la casa.
I peli duri non perdono neanche un pelo! Avete presente che significa per la vostra casa?
E non pensiate, per carità, che i peli rasi siano ancora più comodi.
Quando io ho avuto contemporaneamente una meticcia a pelo riccio-lanoso e uno Staffordshire bull terrier a pelo raso, ho potuto notare la differenza: era indubbio che la prima perdesse pelo in quantità industriali… ma lo Staffy lo perdeva in modo dannatamente subdolo, avendo spesso la meglio anche sul bidone aspiratutto perché i peli rasi – ne sono profondamente convinta – hanno addosso uno straterello di colla!
Se non volete l’incubo del pelo vagante per casa, l’unica vera alternativa sono i mantelli a crescita continua, che non fanno muta. E cioè levriero afghano, barbone… e tutti i peli duri.
Per quanto riguarda la spesa, infine, è vero che un buono stripping è piuttosto costoso; ma è anche vero che, se viene eseguito regolarmente, non costa molto di più di una normale seduta di toelettatura con bagno, taglio e… messa in piega!
E poi, se ne avete voglia, potrete imparare a strippare personalmente il vostro cane: non è affatto difficile, basta farci un po’ la mano.
Infine, se proprio avete in antipatia lo stripping e non siete interessati alle esposizioni, c’è l’alternativa della tosatura a macchina.
Personalmente non la amo molto, perché il risultato è ben diverso da quello che si ottiene con lo stripping: ma io ho l’occhio “da expo” e quindi non faccio testo. Per le esigenze del “privato medio” anche la toelettatura a macchina dà risultati apprezzabilissimi: la differenza la vedono solo gli occhi più esperti.
Ultima nota importante: lo stripping NON E’ (maiuscolo e sottolineato) doloroso per il cane: anzi, è per lui è un enorme sollievo liberarsi del sottopelo morto, che gli procura prurito e fastidio.
Lo stripping può far male solo se il toelettatore è un incapace (per esempio se non tende bene la pelle prima di agire con il coltellino): ma in questo caso, lo si cambia. Basta assistere alla prima toelettatura per capire con chi abbiamo a che fare.
Attenzione, però, a non fare confusione tra un toelettatore imbranato e un cane viziato, che urla come se lo scuoiassero ancor prima che il coltellino si avvicini al pelo!
Alcuni Schnauzer – soprattutto Zwerg stracoccolati e straviziati – imbastiscono vere e proprie sceneggiate che non hanno alcun reale rapporto con quello che sentono. Vogliono solo andar via da lì… ma farebbero la stessa scena se ci si limitasse a lavarli.
Lo stripping non fa male perché il pelo che si tira via è pelo morto, quindi non più attaccato alla cute.
Tutti gli Standard di razza
ORIGINE: Germania
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 06.03.07
UTILIZZAZIONE: cane da guardia e da compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I . Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi – Cani da montagna -Bovari Svizzeri e altre razze Sezione 1 Pinscher e Schnauzer – Senza prova di lavoro
BREVE CENNO STORICO: originariamente lo Schnauzer era utilizzato nella Germania del Sud come cane da scuderia, che si sentiva perfettamente a suo agio in compagnia dei cavalli.
Pieno di zelo, spiava i roditori e li uccideva in un batter d’occhio, il che gli valse, nel linguaggio popolare, il soprannome di “cane da topi”. All’epoca della fondazione del club del Pinscher e Schnauzer nel 1895, portava ancora il nome di Pinscher a pelo duro.
ASPETTO GENERALE cane di taglia media, robusto, più raccolto che slanciato, dal pelo duro.
PROPORZIONI IMPORTANTI • Inscrivibile in un quadrato, l’altezza al garrese è quasi uguale alla lunghezza del corpo.
• La lunghezza della testa (misurata dalla punta del tartufo all’occipite) corrisponde alla metà della lunghezza della linea superiore (misurata dal garrese all’inserzione della coda).
COMPORTAMENTO-CARATTERE: tipiche sue caratteristiche sono il temperamento vivace, unito a calma cautela, una buona indole, l’ allegria e la proverbiale devozione al padrone.
Ama molto i bambini, è incorruttibile, sveglio, però non abbaia per nulla. Ha organi di senso molto sviluppati: la sua intelligenza, l’adattabilità all’addestramento, il coraggio, la tenacia e la resistenza alle intemperie e alle malattie, fanno sì che lo Schnauzer risponda a tutti i requisiti per essere un eccezionale cane da famiglia, da guardia e da compagnia, che possiede anche le qualità necessarie ad un cane da lavoro.
TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio – forte e allungato senza che l’occipite sia marcatamente sporgente. La testa dovrebbe essere proporzionata alla struttura del cane. La fronte è piatta, senza rughe e parallela alla canna nasale.
Stop – molto accentuato dalle sopracciglia.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo ben sviluppato e sempre nero; le narici sono molto aperte. Il muso termina in un cono smussato. Canna nasale diritta.
Labbra nere, ferme e aderenti, di piatto, alle mascelle. La commessura labiale è chiusa.
Mascelle/Denti – mascelle forti. La chiusura a forbice, forte e ben sviluppata, è correttamente chiusa e completa; è formata da 42 denti di un bianco puro, secondo la formula dentaria del cane.
I masseteri sono molto sviluppati ma senza dare alle guance un rilievo eccessivo che verrebbe ad alterare la forma rettangolare della testa (con la barba).
Occhi – di media misura, di forma ovale; guardano in avanti; scuri con vivace espressione. Le palpebre sono ben aderenti al globo oculare.
Orecchi – ripiegati e pendenti, inseriti alti, a forma di V, portati simmetricamente, puntano in avanti verso le tempie, con i bordi interni che aderiscono alle guance; le pieghe parallele non dovrebbero superare il livello del cranio.
COLLO
La nuca, muscolosa e robust,a presenta un arco notevole. Il collo si fonde armonicamente nel garrese. In armonia con la mole del cane è fermamente inserito e nobilmente arcuato. La pelle della gola è strettamente aderente ai tessuti sottostanti e non forma pieghe.
CORPO
Linea superiore – leggermente discendente dal garrese verso il posteriore. Garrese – forma il punto più alto della linea superiore.
Dorso solido, corto e fermo. Rene corto, solido e alto. La distanza tra l’ultima costola e l’anca è breve e conferisce al cane un aspetto compatto.
Groppa – si fonde impercettibilmente con l’inserzione della coda in una curva leggera.
Torace moderatamente ampio, di sezione ovale, arriva al gomito.
Il petto è distintamente evidenziato dalla punta dello sterno.
Linea inferiore e ventre – i fianchi non sono esageratamente retratti.
Con la parte inferiore della cassa toracica la linea inferiore disegna una bella linea arcuata.
CODA
naturale; l’obiettivo da raggiungere è la coda a sciabola o a falcetto.
ARTI
ANTERIORI
In generale, visti dal davanti, gli arti anteriori sono forti, diritti e non troppo ravvicinati. Visti di profilo, gli avambracci sono diritti.
Spalla – la scapola giace strettamente aderente alla parete toracica, ben muscolosa ai due lati della spina scapolare e sporge sulle apofisi spinose delle vertebre toraciche. Il più possibile obliqua e ben posizionata verso l’indietro, forma un angolo di circa 50° sull’orizzontale.
Braccio aderente al corpo, forte e muscoloso. Forma un angolo da 95 a 105° con la scapola.
Gomito aderente, non rivolto in fuori né in dentro.
Avambraccio – visto da qualsiasi lato è assolutamente diritto, sviluppato in potenza e ben muscoloso.
Carpo forte, fermo, si distingue poco nella struttura del braccio.
Metacarpo: visto dal davanti, verticale. Visto di lato, leggermente inclinato rispetto al suolo, forte e leggermente elastico Piede anteriore corto e rotondo, con dita compatte e arcuate (piede di gatto).
Cuscinetti resistenti. Unghie dure e scure.
POSTERIORI
In generale visti di lato appaiono obliqui; visti dal dietro sono paralleli ma non troppo ravvicinati. Coscia moderatamente lunga, ampia e fortemente muscolosa. Ginocchio non deviato in fuori né in dentro. Gamba lunga e forte, nervosa, che si prolunga in un forte garretto. Garretto molto angolato, forte, fermo, non deviato in fuori né in dentro. Metatarso corto, perpendicolare al terreno. Piedi – dita corte, arcuate e compatte. Unghie corte e di colore nero.
MOVIMENTO
Elastico, elegante, morbido, sciolto e che ricopre molto terreno.
Gli arti anteriori hanno il massimo allungo e i posteriori procurano la spinta necessaria con gran passi elastici. L’arto anteriore di un lato e il posteriore dell’altro lato, muovono in avanti allo stesso tempo.
Il dorso, le articolazioni e i legamenti sono fermi.
PELLE
Su tutto il corpo è strettamente aderente ai tessuti sottostanti.
MANTELLO
PELO
Il pelo deve essere duro ( a “fil di ferro”), e ben folto. Consiste di un fitto sottopelo e di un pelo esterno mai troppo corto, duro e aderente al corpo. Il pelo di copertura è rude, sufficientemente lungo da permettere l’esame della sua tessitura; non è crespo né ondulato. Sulla testa e sugli arti tende ad essere un po’ meno duro; sulla fronte e orecchi è corto. Caratteristiche e tipiche sono la barba non troppo morbida sul muso e le sopracciglia cespugliose che nascondono leggermente gli occhi.
COLORE
• Nero monocolore con sottopelo nero
• Pepe e Sale
Per quando riguarda il Pepe e Sale, lo scopo dell’allevamento è di ottenere una tonalità media, con color pepe uniformemente distribuito, ben pigmentato, e sottopelo grigio. Le sfumature dal grigio ferro scuro al grigio argento sono tutte permesse. Qualunque sia la sfumatura di colore, tutti i soggetti devono presentare una maschera scura, che enfatizza l’espressione e si accorda armoniosamente alla tinta in questione.
Macchie decisamente chiare sulla testa, petto e arti non sono ricercate.
TAGLIA E PESO
Altezza: Maschi e femmine da 45 a 50 cm.
Peso: Maschi e femmine da 14 a 20 kg 3
ORIGINE: Germania
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 06.03.07
UTILIZZAZIONE: Cane di casa e di compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi – Cani da montagna – Bovari Svizzeri e altre razze Sezione 1 Cani tipo Pinscher e Schnauzer – Senza prova di lavoro
BREVE CENNO STORICO: verso l’inizio del XX° secolo, nella regione di Francoforte, iniziò a diffondersi lo Schnauzer nano, quando ancora era conosciuto come Pinscher nano a pelo duro.
Poiché esistevano forme, taglie e tipi diversi, e si aveva una mescolanza disordinata di cani a pelo duro, morbido e serico, non fu un compito facile creare una razza di cani piccoli, il cui aspetto esteriore e le qualità di carattere corrispondessero e quelle del suo fratello più grande, lo Schnauzer.
ASPETTO GENERALE: piccolo, vigoroso, più raccolto che slanciato, dal pelo duro, elegante, un modello ridotto dello Schnauzer, esente da qualsiasi apparenza di nanismo.
PROPORZIONI IMPORTANTI
• Inscrivibile in un quadrato; l’altezza al garrese corrisponde pressappoco alla lunghezza del corpo
• La lunghezza della testa (misurata dalla punta del tartufo all’occipite) corrisponde alla metà della lunghezza della linea superiore (misurata dal garrese all’inserzione della coda).
COMPORTAMENTO-CARATTERE
Il suo carattere corrisponde a quello dello Schnauzer e corrisponde al temperamento e al comportamento di un cane piccolo. Intelligenza, sicurezza, resistenza e vigilanza fanno dello Zwergschnauzer un piacevole cane da casa, da guardia e da compagnia che può essere tenuto senza problemi anche in un piccolo appartamento.
TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio forte e allungato senza che l’occipite sia marcatamente sporgente. La testa dovrebbe essere proporzionata alla struttura del cane. La fronte è piatta, senza rughe e parallela alla canna nasale. Stop molto accentuato dalle sopracciglia.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo ben sviluppato e sempre nero; le narici sono molto aperte. Il muso termina in un cono smussato. Canna nasale diritta.
Labbra nere, ferme e aderenti, di piatto, alle mascelle. La commessura labiale è chiusa.
Mascelle/Denti: mascelle forti. La chiusura a forbice, forte e ben sviluppata, è correttamente chiusa e completa; è formata da 42 denti di un bianco puro, secondo la formula dentaria del cane.
I masseteri sono molto sviluppati ma senza dare alle guance un rilievo eccessivo che verrebbe ad alterare la forma rettangolare della testa (con la barba).
Occhi: di media misura, di forma ovale; guardano in avanti; scuri con vivace espressione. Le palpebre sono ben aderenti al globo oculare.
Orecchi: ripiegati e pendenti, inseriti alti, a forma di V, portati simmetricamente, puntano in avanti verso le tempie, con i bordi interni che aderiscono alle guance; le pieghe parallele non dovrebbero superare il livello del cranio.
COLLO
La nuca, muscolosa e robusta, presenta un arco notevole. Il collo si fonde armonicamente nel garrese. In armonia con la mole del cane è fermamente inserito e nobilmente arcuato. La pelle della gola è strettamente aderente ai tessuti sottostanti e non forma pieghe.
CORPO
Linea superiore leggermente discendente dal garrese verso il posteriore. Garrese: forma il punto più alto della linea superiore. Dorso solido, corto e fermo. Rene corto, solido e alto. La distanza tra l’ultima costola e l’anca è breve e conferisce al cane un aspetto compatto. Groppa: si fonde impercettibilmente con l’inserzione della coda in una curva leggera. Torace moderatamente ampio, di sezione ovale, arriva al gomito.
Il petto è distintamente evidenziato dalla punta dello sterno. Linea inferiore e ventre: i fianchi non sono esageratamente retratti. Con la parte inferiore della cassa toracica la linea inferiore disegna una bella linea arcuata.
CODA
Naturale; l’obiettivo da raggiungere è la coda a sciabola o a falcetto.
ARTI
ANTERIORI
In generale, visti dal davanti, gli arti anteriori sono forti, diritti e non troppo ravvicinati. Visti di profilo gli avambracci sono diritti.
Spalla: la scapola giace strettamente aderente alla parete toracica, ben muscolosa ai due lati della spina scapolare e sporge sulle apofisi spinose delle vertebre toraciche. Il più possibile obliqua e ben posizionata verso l’indietro, forma un angolo di circa 50° sull’orizzontale.
Braccio aderente al corpo, forte e muscoloso. Forma un angolo da 95 a 105° con la scapola.
Gomito aderente, non rivolto in fuori né in dentro. Avambraccio: visto da qualsiasi lato è assolutamente diritto, sviluppato in potenza e ben muscoloso.
Carpo: forte, fermo, si distingue poco nella struttura del braccio.
Metacarpo: visto dal davanti, verticale. Visto di lato, leggermente inclinato rispetto al suolo, forte e leggermente elastico.
Piede anteriore: corto e rotondo, con dita compatte e arcuate (piede di gatto ). Cuscinetti resistenti. Unghie dure e scure.
POSTERIORI
In generale, visti di lato, appaiono obliqui; visti dal dietro sono paralleli ma non troppo ravvicinati.
Coscia moderatamente lunga, ampia e fortemente muscolosa. Ginocchio non deviato in fuori né in dentro. Gamba lunga e forte, nervosa, che si prolunga in un forte garretto.
Garretto molto angolato, forte, fermo, non deviato in fuori né in dentro.
Metatarso corto, perpendicolare al terreno. Piedi: dita corte, arcuate e compatte. Unghie corte e di colore nero.
MOVIMENTO
Elastico, elegante, morbido, sciolto e che ricopre molto terreno. Gli arti anteriori hanno il massimo allungo e i posteriori procurano la spinta necessaria con gran passi elastici. L’arto anteriore di un lato e il posteriore dell’altro lato, muovono in avanti allo stesso tempo. Il dorso, le articolazioni e i legamenti sono fermi.
PELLE
Su tutto il corpo è strettamente aderente ai tessuti sottostanti.
MANTELLO
PELO – il pelo deve essere duro ( a “fil di ferro”), e ben folto. Consiste di un fitto sottopelo e di un pelo esterno mai troppo corto, duro e aderente al corpo. Il pelo di copertura è rude, sufficientemente lungo da permettere l’esame della sua tessitura; non è crespo né ondulato. Sulla testa e sugli arti tende ad essere un po’ meno duro; sulla fronte e orecchi è corto. Caratteristiche e tipiche sono la barba non troppo morbida sul muso e le sopracciglia cespugliose che nascondono leggermente gli occhi.
COLORE
• Nero puro con sottopelo nero
• Pepe e Sale (sabbia carbonato con macchie sabbia)
• Nero / argento
• Bianco puro con sottopelo bianco
Quando si alleva Pepe e Sale, lo scopo è di ottenere una tonalità media, con color pepe ben pigmentato uniformemente distribuito, e sottopelo grigio. Le sfumature dal grigio ferro scuro al grigio argento sono tutte permesse. In tutte le variazioni di colore ci deve essere una maschera scura, che enfatizza l’espressione e si accorda armoniosamente col gioco dei colori. Distinte macchie chiare sulla testa, petto e arti non sono ricercate.
Nella varietà nero/argento, lo scopo da raggiungere è un mantello esterno nero con sottopelo nero; macchie bianche si trovano sopra gli occhi, sulle guance, alla barba, alla gola, sul davanti del petto sotto forma di due triangoli divisi, sui metacarpi, sui piedi, sulla parte interna degli arti 3 posteriori e all’ano. La fronte, la nuca, i lati esterni degli orecchi, devono essere neri come il mantello esterno.
TAGLIA E PESO
Altezza al garrese: Maschi e femmine da 30 e 35 cm
Peso: Maschi e femmine da 4 a 8 kg.
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 06.03.07
UTILIZZAZIONE: Cane di utilità e di compagnia CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi – Cani da montagna – Bovari Svizzeri- e altre razze Sezione 1 Cani tipo Pinscher e Schnauzer – Con prova di lavoro
BREVE CENNO STORICO: originariamente lo Schnauzer Gigante era utilizzato nella Germania del Sud come cane conduttore di bestiame. Verso l’ inizio del XX° secolo, allevatori attenti si resero conto che questo cane aveva evidenti doti per il lavoro e che possedeva attitudini caratteriali molto valide. Iscritto in un libro delle origini dal 1913, già nel 1925 era riconosciuto come cane da lavoro.
ASPETTO GENERALE
Grande, forte, più raccolto che slanciato, dal pelo duro; è l’immagine ingrandita e rafforzata dello Schnauzer, un cane adatto all’attacco e alla difesa, e che incute rispetto.
PROPORZIONI IMPORTANTI
• Cane inscrivibile in un quadrato, in cui l’altezza al garrese è quasi uguale alla lunghezza del corpo.
• La lunghezza della testa (misurata dalla punta del tartufo all’occipite) corrisponde alla metà della lunghezza della linea superiore (misurata dal garrese all’inserzione della coda).
COMPORTAMENTO-CARATTERE
Le caratteristiche tipiche di questo cane sono il suo carattere buono, equilibrato, e l’incorruttibile fedeltà al suo padrone. I suoi sensi molto sviluppati, la sua intelligenza, l’attitudine ad essere addestrato, la sua forza, tenacia, rapidità, resistenza alle intemperie e alle malattie ne fanno, con la sua resistenza innata alla fatica e il suo carattere sicuro di sé, un compagno ideale anche per lo sport, l’utilità e il lavoro.
TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio forte e allungato senza che l’occipite sia marcatamente sporgente. La testa dovrebbe essere proporzionata alla struttura del cane. La fronte è piatta, senza rughe e parallela alla canna nasale. Stop molto accentuato dalle sopracciglia.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo ben sviluppato e sempre nero; le narici sono molto aperte. Muso: termina in un cono smussato. Canna nasale: diritta. Labbra nere, ferme e aderenti, di piatto, alle mascelle. La commessura labiale è chiusa.
Mascelle/Denti – mascelle forti. La chiusura a forbice, forte e ben sviluppata, è correttamente chiusa e completa; è formata da 42 denti di un bianco puro, secondo la formula dentaria del cane.
I masseteri sono molto sviluppati ma senza dare alle guance un rilievo eccessivo che verrebbe ad alterare la forma rettangolare della testa (con la barba).
Occhi di media misura, di forma ovale; guardano in avanti; scuri con vivace espressione. Le palpebre sono ben aderenti al globo oculare.
Orecchi: ripiegati e pendenti, inseriti alti, a forma di V, portati simmetricamente, puntano in avanti verso le tempie, con i bordi interni che aderiscono alle guance; le pieghe parallele non dovrebbero superare il livello del cranio.
COLLO
La nuca, muscolosa e robusta, presenta un arco notevole. Il collo si fonde armonicamente nel garrese. In armonia con la mole del cane è fermamente inserito e nobilmente arcuato. La pelle della gola è strettamente aderente ai tessuti sottostanti e non forma pieghe.
CORPO
Linea superiore leggermente discendente dal garrese verso il posteriore. Garrese: forma il punto più alto della linea superiore. Dorso solido, corto e fermo. Rene corto, solido e alto. La distanza tra l’ultima costola e l’anca è breve e conferisce al cane un aspetto compatto. Groppa: si fonde impercettibilmente con l’inserzione della coda in una curva leggera.
Torace moderatamente ampio, di sezione ovale, arriva al gomito. Il petto è distintamente evidenziato dalla punta dello sterno. Linea inferiore e ventre: i fianchi non sono esageratamente retratti. Con la parte inferiore della cassa toracica la linea inferiore disegna una bella linea arcuata .
CODA
Naturale; l’obiettivo da raggiungere è la coda a sciabola o a falcetto.
ARTI
ANTERIORI
In generale, visti dal davanti, gli arti anteriori sono forti, diritti e non troppo ravvicinati. Visti di profilo gli avambracci sono diritti. Spalla: la scapola giace strettamente aderente alla parete toracica, ben muscolosa ai due lati della spina scapolare e sporge sulle apofisi spinose delle vertebre toraciche. Il più possibile obliqua e ben posizionata verso l’indietro, forma un angolo di circa 50° sull’orizzontale.
Braccio aderente al corpo, forte e muscoloso. Forma un angolo da 95 a 105° con la scapola.
Gomito aderente, non rivolto in fuori né in dentro. Avambraccio: visto da qualsiasi lato è assolutamente diritto, sviluppato in potenza e ben muscoloso. Carpo forte, fermo, si distingue poco nella struttura del braccio. Metacarpo: visto dal davanti, verticale. Visto di lato, leggermente inclinato rispetto al suolo, forte e leggermente elastico.
Piede anteriore corto e rotondo, con dita compatte e arcuate (piede di gatto). Cuscinetti resistenti. Unghie dure e scure.
POSTERIORI
In generale, visti di lato, appaiono obliqui; visti dal dietro sono paralleli ma non troppo ravvicinati.
Coscia moderatamente lunga, ampia e fortemente muscolosa. Ginocchio non deviato in fuori né in dentro. Gamba lunga e forte, nervosa, che si prolunga in un forte garretto. Garretto molto angolato, forte, fermo, non deviato in fuori né in dentro. Metatarso corto, perpendicolare al terreno. Piedi: dita corte, arcuate e compatte. Unghie corte e di colore nero.
MOVIMENTO
Elastico, elegante, morbido, sciolto e che ricopre molto terreno. Gli arti anteriori hanno il massimo allungo e i posteriori procurano la spinta necessaria con gran passi elastici. L’arto anteriore di un lato e il posteriore dell’altro lato, muovono in avanti allo stesso tempo. Il dorso, le articolazioni e i legamenti sono fermi.
PELLE
Su tutto il corpo è strettamente aderente ai tessuti sottostanti
MANTELLO
PELO
Il pelo deve essere duro ( a “fil di ferro”), e ben folto. Consiste di un fitto sottopelo e di un pelo esterno mai troppo corto, duro e aderente al corpo. Il pelo di copertura è rude, sufficientemente lungo da permettere l’esame della sua tessitura; non è crespo né ondulato. Sulla testa e sugli arti tende ad essere un po’ meno duro; sulla fronte e orecchi è corto. Caratteristiche e tipiche sono la barba non troppo morbida sul muso e le sopracciglia cespugliose che nascondono leggermente gli occhi.
COLORE
• Nero monocolore con sottopelo nero.
• Pepe e Sale – Per quando riguarda il Pepe e Sale, lo scopo dell’allevamento è di ottenere una tonalità media, con color pepe uniformemente distribuito, ben pigmentato, e sottopelo grigio. Le sfumature dal grigio ferro scuro al grigio argento sono tutte permesse. Qualunque sia la sfumatura di colore, tutti i soggetti devono presentare una maschera scura, che enfatizza l’espressione e si accorda armoniosamente alla tinta in questione. Macchie decisamente chiare sulla testa, petto e arti non sono ricercate.
TAGLIA E PESO
Altezza al garrese: Maschi e femmine da 60 a 70 cm.
Peso: Maschi e femmine da 35 a 47 kg.
Ciao a tutti! Sono alla ricerca di uno Zwerg sale e pepe zona Nord Italia …. Qualcuno di voi mi sa dare qualche dritta sull’allevatore da interpellare ? So che oggettivamente non può essere così ma sembra davvero il cagnolino ( ops non facciamoci sentire da lui !) semplicemente perfetto. Volevo inoltre ringraziare tutti coloro che hanno scritto le loro esperienze e mi hanno convinto ancora di più verso questa razza fantastica, semi sconosciuta e con potenziali per tutti i gusti !
Casualmente ho conosciuto questa meravigliosa razza e non me ne sono più separata. Oggi ho un medio femmina, ma ho avuto anche il nano e il gigante (quando ero più giovane…). Sono cani intelligentissimi e molto rustici. Il carattere è pressappoco lo stesso nelle 3 taglie, ma il gigante è gigante…e ci vuole forza per contenerlo anche solo quando fa le feste che arriva a baciarti dritto in bocca. Il nano è secondo me il più adatto a famiglie con appartamenti contenuti anche se correrebbe per ore e ore, è un gran giocherellone, veramente instancabile e con un gran fisico, ma molto molto ubbidiente. Il medio è invece veramente bellissimo, è il mio preferito. La femmina è dolce e molto amichevole con tutti gli altri cani, molto riflessiva e silenziosa, abbaia veramente poco e se c’è motivo. Consiglierei molta pazienza il primo anno essendo cuccioli vivacissimi, ma poi passata l’adolescenza diventano bravissimi, vivono per compiacere il padrone, non lo tradirebbero mai. Sono sicurissimi con i bambini, e in generale non mordono in nessun modo ed è raro vederli aggressivi se socializzati bene. Ecco questo è il punto, la socializzazione, ma non dico nulla di nuovo, in questo bellissimo sito è già stata ampiamente spiegata. Con alcuni cani bisogna investirci tempo, e lo schnauzer è uno di questi, essendo molto protettivo bisogna guidare la sua indole con dolcezza e fermezza, per poi godere di un cane splendido con un carattere meraviglioso.
Ciao ho una schnauzer media nera e ho avuto 16 anni un nano maschio.
Si assomigliano molto come carattere, se posso aggiungere la femmina media è molto dolce e affettuosa (al limite del labrador….) il maschio è più diffidente ma un tesoro con i padroni, grande amante dei bambini e giocherellone fino all’ultimo gg di vita veramente eroico nonostante sia piccolo. La media non ha paura di nulla, puoi sparargli una smitragliata di petardi a 2 metri e lei non si scompone (ai fuochi d’artificio scodinzola…), molto fisica e massiccia, ottimo cane da guardia molto silenzioso abbaia pochissimo. Pensavo che la media dovesse fare piu attività fisica del nano ma mi sbagliavo, il nano è caricato a duracelll, la media femmina é molto signora, si che gioca ma le piace molto osservare il mondo a gambe incrociate e muso in alto ad annusare i profumi…una vera goduria di cane
Lo schnauzer è la mia razza del cuore. Sono nata con un gigante in casa, sono cresciuta giocando con un altro gigante, ho affidato mio figlio alle cure amorevoli di un altro grande esemplare di questa razza che per me (e io ne ho avute tante) è sempre un gradino sopra le altre. Dopo la morte dei miei ultimi due (Holden, il gigante, Mozart, il nano) non ho avuto letteralmente il coraggio di prendere un altro schnauzer e ho cambiato razza perché sono stati insostituibili, temevo i paragoni. Ci vorrà tempo ma prima o poi, già lo so, entrerà in un modo o nell’altro uno schnauzer che sarà quello della mia vecchiaia!!! L’articolo è esaustivo e ben articolato, l’unica cosa che mi sento di dire è di non fare la fesseria (come ho fatto io) di prendere un gigante ed un nano insieme: il nano lo è solo per finta, ha un carattere determinatissimo, da prima donna, e, come tutti gli schnauzer, va d’accordo con tutti i componenti della famiglia ma è mono-padrone. E’ l’ombra del padrone.
Questo significa che se entrambi, il grande e il piccolo, identificano un’unica persona come loro “protetto particolare”, si odieranno per tutta la vita, sino all’ultimo respiro, come è accaduto a me!
Buongiorno a tutti, cerco allevatore serio e affidabile per acquisto cucciolo Zwerg sale e pepe, sapete darmi qualche informazione, sono residente nel lazio ma non avrei nessun problema a spostarmi. Grazie
Buongiorno Valeria,
per una famiglia con bimbe piccoli (1+5 anni), che cerca uno Schnauzer da tenere in casa per avere una sorta di protezione e sicurezza contro intrusi, insomma per dormire un po’ più tranquilli, consiglieresti una femmina media (nera) o gigante?
Ciao da Marco
p.s.
Non l’ho indicato ma abbiamo anche un giardino privato di circa 400m²
40 anni di matrimonio…e a novembre, per l’anniversario ( dopo che Rufus era salito nel paradiso dei cani 🙁 ) è entrato nei nostri cuori e nella nostra casa, il 4° riesenschnauzer….. Benvenuto Urano!!!
Vorrei intervenire sul discorso toelettatura. Ho avuto sino a qualche mese fa uno splendido schnauzer pepe e sale che non ha mai accettato di essere strippato, è stato quindi toelettato a macchinetta da un bravissimo toelettatore e vi assicuro che non ho mai avuto problemi di pelo lanoso e non ha mai puzzato.Abbiamo un camper e lui ha sempre viaggiato con noi, se avesse perso pelo o altro , poveri noi !!!Vorrei aggiungere che spesso è stato ammirato per il colore .
Rufus, verso gli 8 anni, non sopportava più di stare sul tavolo il tempo necessario allo stripping. Siamo così passati alla tosatura con la macchinetta. Il risultato pur con dei limiti ragionevoli, era ugualmente apprezzabile , grazie al toelettatore veramente in gamba.Andando spesso in germania, ho ricevuto più volte i complimenti per la qualità e il colore del pelo, che non ha mai cambiato consistenza, nè puzzava e nemmeno procurava prurito a Rufus.
salve, sono alla ricerca di uno zwergshnauzer …ma non vorrei spendere cifre da capogiro (non che la tipologia e\o razza non meriti) …ma, visti i tempi…, …e mi mi chiedevo se fra voi estimatori ci sia qualcuno in attesa di “famiglia” che abbia intenzione di vendermi un cucciolotto …grazie! Nicola
Scrivere almeno la regione sarebbe d’aiuto… 🙂
Mancava veramente questo tassello alla bibliografia sugli schnauzer!
PEEERÒ (come dici spesso tu, e a me piace un sacco!) per ciò che riguarda la toelettatura devo farti una correzione: non è solo una questione estetica lo stripping, bensì anche pratica. È molto pratica: il cane a pelo duro strippato e non tosato NON PUZZA. Il sebo all’interno del pelo non entra in contatto con l’aria e quindi non si ossida.
È poi è anche molto più bello (che non guasta mai) perché altrimenti il pelo tende a cambiare colore variando sul marroncino-caccarella per i sale e pepe, e sul marrone-rossiccio per i neri (sempre per colpa dell’ossidazione del sebo, credo).
Bentornata! Grazie per il nuovo standard, un tassello in più nella bibliografia dello schnauzer. Leggendo sulle preferenze per la toelettatura mi viene un dubbio: la tosatura a macchina asporta il sottopelo? Alcuni dicono che con la semplice tosatura la qualità del mantello si modifica in peggio, e va bene, potrebbero essere solo finezze da expo che modificano solo l’aspetto del cane; ma per la salute della cute ecc. cambia qualcosa?
Non ne sono sicura al 100%, ma direi che per la cute non fa nessuna differenza. Ne fa tanta per il pelo (in peggio) e per il portafoglio (in meglio), ma la pelle secondo me non subisce alcun danno.
Scusa Valeria/Redazione: ti seguo da quasi un decennio e ti stimo molto, ma riguardo al fatto che non strippare i cani a pelo duro e tosarli a macchina sia + un fatto estetico e non gli dia problemi alla pelle secondo me ti sbagli, infatti come potrebbero non sentire prurito avendo attaccata alla pelle una massa di sottopelo morto anche da anni?
Io ho visto come diventa il pelo di un cane a pelo duro tosato a macchina: diventa sempre + lanoso e il sottopelo non cade; + diventa lanoso + raccatta sporco e sterpaglie (soprattutto pericolosi forasacchi e semi, ma anche terra e perfino stallattiti di ghiaccio vere e proprie se il cane corre nella neve alta), quindi il tempo che non si passa ad aspirare x terra si passa moltiplicato x 10 OGNI VOLTA che si porta il cane fuori anche x poco, a meno di non essere in città, a doverlo pettinare snodandolo e levando sterpaglie e sporco da ogni ciocca, spesso dovendo ricorrere alle forbici.
Non è vero, x quanto ho visto, che x la pelle sia lo stesso: x l’estetica non si tratta di finezze da Expo ma della differenza fra un cane con un pelo decente e un cane con un pelo lanoso opaco e sgradevolissimo al tatto oltre che quasi perennemente sporco (come già detto + è lanoso + si sporca e non solo sterpaglie da rimuovere necessariamente ad ogni uscita nell’erba, ma anche sporco in generale e l’unticcio del sottopelo che diventa sovrabbondante x la mancata rimozione, facendo pure puzzare + il cane, soprattutto se si bagna)…in + il cane avrà sempre + prurito dovuto al sottopelo non rimosso e cercherà spasmodicamente di eliminarlo da se appena possibile ad es passando ripetutamente sotto letti con rete metallica (la nostra Scottish quando poteva farlo nella casa di campagna grugniva di piacere x delle mezz’ore, poverina) o altre cose +è o meno adatte allo scopo, oppure in mancanza d’altro il cane potrebbe cercare di levare il sottopelo con la propria bocca finendo x pelarsi soprattutto la schiena prendendo il vizio di strapparsi pelo da li (e se lo fa x anni la schiena e la base della coda diventano quasi pelate mentre nel resto del cane permane il pruriginoso sottopelo in surplus). Magari non capita a tutti i cani a pelo duro tosati sempre a macchina, ma io ho dei dubbi che x un cane che non riesce a far cadere da se il sottopelo non sopravvengano intensi pruriti dopo qualche anno di tosature a macchina, pur se coaudivate da frequenti spazzolature con spazzola di ferro e cardatore… Secondo me non è affatto solo una questione estetica: se uno prende un cane a pelo duro o trova chi VERAMENTE lo strippi decentemente (ma VERAMENTE: ci sono svariati toelettatori truffaldini che chiedono + di una tosa a macchinetta dicendo che fanno l’inesistente “mezzo stripping” che in realtà è la sola tosatura a macchina fatta pagare di + al proprietario sprovveduto e sprovvista del bagno e spesso pure fatta malissimo), oppure impara da se comprando in un pet-shop un po’ fornito 2-3 coltellini da stripping (da Fortesan mi pare li abbiano), un pettine una spazzola e un cardatore e facendo tante prove fino a che non riuscirà a strippare quasi decentemente il cane o almeno a levargli buona parte del pruriginoso sotopelo morto (aiuta comprare almeno un letto con rete metallica sotto cui il cane possa stripparsi da solo la schiena se non lo si può o vuole far passare nei rovi…attenzione: un cane non strippato da anni tende ad esagerare molto con sti attrezzi danneggiandosi la pelle x l’ebbrezza di levare il pelo morto, il che fa capire quanto gli dia noia).
Fantastico articolo, come sempre! 🙂 La scena del bambino appeso nel vuoto l’avrei voluta vedere! XD Io ci aggiungerei solo che hanno modi curiosi di cercare il dialogo con le altre specie: il mio maschio di Riesen cerca di farsi amare dai gatti strisciando pancia a terra con la faccia da “vedi come sono piccolo e innocuo?”, ma i gatti lo schifano brutalmente. 😛