giovedì 17 Aprile 2025

Ancora diatribe sugli strumenti: ideologie vs tecnica

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

pett5di VALERIA ROSSI – Ancora con la menata “collare vs pettorina”?
Eh, purtroppo sì, visto che continuo a veder arrivare al campo cani che provengono da esperienze educative diverse, tutti con la pettorina, e che alla mia domanda: “E’ stata una scelta sua, o degli istruttori da cui andava prima?” ricevo sempre la stessa risposta: “Me l’hanno fatta mettere per forza!”.
Ma non è questo il punto che vorrei focalizzare oggi.
Il vero punto in realtà lo scoprirete più avanti, se avrete la pazienza di leggere: ma uno dei punti è che, purtroppo, vedo ancora uno sproposito di pettorine “a X” (quelle pericolosissime, perché sfregano sui linfonodi ascellari), o pettorine troppo spesse per il cucciolo che le indossa (e che così impara a camminare con i gomiti larghi), o ancora pettorine troppo grandi, delle quali i cani si liberano in un nanosecondo… e così via.
Premesso che al nostro campo la pettorina si usa per diverse situazioni (mai per la condotta al guinzaglio, nella quale il cane deve sentire e capire le nostre comunicazioni, e non può capire un bel nulla se “comunichiamo” con la sua schiena), mi piacerebbe che almeno i fanatici anti-collare indicassero ai loro clienti quale tipo di pettorina va bene per l’età, le dimensioni e, perché no, gli eventuali problemi del singolo soggetto. E magari che li aiutassero anche a metterla nel modo giusto, evitando soprattutto che il cane possa sfilarsela.
Invece, a quanto mi è dato di capire, i centri cinofili si dividono in tre categorie: a) quelli che fanno effettivamente tutte queste valutazioni e poi consigliano un certo tipo di pettorina (10% circa); b) quelli che vendono pettorine e che quindi rifilano a tutti lo stesso tipo, indovinate quale! (20-25%); c) quelli che obbligano ad usare la pettorina, ma poi non danno nessuna indicazione tecnica in merito (intorno al 70%).
Queste percentuali ovviamente sono riferite solo alle persone che arrivano sul nostro campo, quindi sono legate all’esperienza personale e non hanno nessuna attendibilità “generale”: però queste sono.
E mi sembrano piuttosto preoccupanti, perché la pettorina sbagliata può essere pericolosa, esattamente come il collare sbagliato.

ATTENZIONE: proprio poco fa, su FB, mi hanno chiesto quali studi ci siano sui presunti “danni da pettorina” di cui talora parlo.
La risposta è: nessuno, almeno per il momento e almeno che io sappia. Qualcuno forse si stupirà scoprendo che non esiste neppure alcuno studio scientifico mirato sui danni causati dal collare a strangolo.
Ho già spiegato in questo articolo che l’elenco di presunte catastrofi sanitarie pubblicato dall’ASETRA – che ha fatto il giro del web, spaventando a morte moltissime Sciuremarie – è assolutamente fuorviante e tendenzioso, perché – per esempio – i danni alla colonna sono tratti da uno studio di Hallgreen del 1992 (“Spinal anomalies in dogs” ABCN 9 (3), 3-4) nel quale l’Autore specifica (ma l’ASETRA dimentica “casualmente” di scrivere) che “There was no correlation between choke chain collars and back problems” (non c’era correlazione tra il collare a strangolo e i problemi alla schiena).
Lo stesso vale per altri studi citati, ma siccome sono cose che ho già scritto nell’articolo linkato sopra vi invito a leggere (o a rileggere) quello, per avere le idee più chiare.

collari1La verità è che nessuno, ad oggi, ha mai pubblicato studi specifici né sui danni da collare, né su quelli da pettorina.
Non si può considerare tale neppure lo studio di Karen L. Overall pubblicato nel libro “Clinica Comportamentale del Cane e del Gatto”, spesso citato dai detrattori del collare. Infatti esso si intitola: “Studio retrospettivo sui danni causati dagli strattoni al guinzaglio e dal tirare con il collare a strangolo”.
Il distinguo sembrerebbe sottile, ma quando parlo di “danni causati dallo strumento” io parlo di possibili danni causati dal suo uso corretto: mi sembra evidente che, se lo fai apposta a strattonare/impiccare/farti trainare dal cane, qualche danno potrai pur causarglielo!
Se invece parliamo di studi relativi all’uso normale e corretto degli strumenti, non ne esiste assolutamente nessuno: però presumo sia lecito parlare delle  proprie esperienze personali e di ciò che si è visto con i propri occhi: non avrà alcuna validità scientifica, per carità, ma sicuramente può dare qualche indicazione.

pett2Personalmente, come ho già detto altre volte, in quarant’anni non ho mai visto alcun danno fisico riconducibile al collare (neppure a quello a strangolo… e neppure a quello a strangolo usato male), mentre ho visto parecchi cani rovinati o danneggiati – psicologicamente – dall’uso scriteriato di questo strumento: cani che avevano perso ogni passione per il lavoro, o cani talmente abituati a “vivere impiccati” che diventava davvero difficile dar loro indicazioni senza strattonarli con la forza di Hulk… e così via.
Ho visto, invece, un (solo, per fortuna) caso di cane cane morto di linfoma (primario, non metastasi di un tumore mammario) dei linfonodi ascellari: il vet da cui stavo facendo tirocinio ne attribuì la causa al continuo sfregamento della pettorina a X che il cane indossava quasi costantemente, ed io posso solo prendere per buona la sua diagnosi.
Poteva essere anche sbagliata, per carità: però a me è bastata e avanzata per tenere alto l’allarme nei confronti delle pettorine che sfregano sotto le ascelle.
Perchè, da quel che ho visto con i miei occhi, c’è almeno la possibilità che ammazzino un cane anche senza venire usate in modo scorretto. Basta che il cane le indossi.

pett1Poi, ovviamente, ci sono i possibili danni causati dall’uso scriteriato di qualsiasi tipo di pettorina.
Ho già parlato in passato di vari episodi da film horror a cui ho assistito: il cagnolino sbattuto letteralmente contro un muro dalla Sciuramaria “armata” di terribile combinazione pettorina + flexi, che ovviamente non intendeva fare alcun male al suo tesorino ma solo recuperarlo velocemente perché lui stava fiondandosi in mezzo alla strada… ma il risultato è stato appunto quello di spiaccicarlo al  muro; l’altra Sciura che presumo continui ancor oggi a portare il suo cane in giro per Savona (grazie al cielo mi sono trasferita e non la vedrò più!) tirandolo su per la maniglia della pettorina ogni volta che attraversa la strada e quindi “piegando” letteralmente il cane in due (non mi servono grandi studi scientifici per presumere che la sua colonna vertebrale non ne gioisca); le innumerevoli Sciuremarie che usano la pettorina per i bassotti, spesso usandola pure come jo-jo per tirarseli in braccio quando incontrano un altro cane (e qui sono proprio sicura che stiano facendo a gara per stabilire chi vincerà per prima una bella ernia del disco).  Eccetera eccetera.
E questi, naturalmente,  equivalgono ai danni causati dall’uso ad capocchiam del collare: perchè, come ho già ribadito millemila volte, è evidente, scontato, lapalissiano che qualsiasi strumento usato ad capocchiam possa fare danni.

collari3Ma allora, dove voglio arrivare?
Tanto per cominciare, al fatto che sarebbe opportuno lasciare da parte le esaltazioni ideologiche (di qualsiasi genere) e cominciare ad avvicinare quell’oggetto misterioso chiamato “tecnica”.
Che, se scoperto e ben conosciuto, permetterebbe a chiunque di utilizzare in modo corretto qualsiasi strumento al mondo (escluso il collare elettrico, che come sempre ripeto PER ME non possiede proprio un “uso corretto”, anche se ci sono usi peggiori di altri) senza fare alcun danno, né fisico né psicologico.
Purtroppo, in giro, vedo moltissima ideologia e pochissima tecnica.
Istruttori che si mettono le mani nei capelli se solo vedono un collare a strangolo, ma  non sono neppure in grado di montarne uno (ma allora come fai a sapere che è dannoso? Non lo conosci, non ne sai nulla… da dove trai le tue conclusioni?); altri che impongono la pettorina, ma senza specificare quale e senza neppure preoccuparsi di informarsi su quali razze (vedi bassotto) potrebbero esserne danneggiate non perché venga usata male, ma proprio perché la conformazione fisica di quel cane è inadatta alla pettorina; altri ancora che piazzano collari a strangolo (e magari anche a punte) sui cuccioli di tre/quattro mesi, rendendoli così, nella migliore delle ipotesi, “duri di collo” (nel senso dell’equivalente di un umano “duro d’orecchio”) senza alcuna reale necessità, ma solo perché non sono capaci di usare strumenti diversi.
Ho detto in passato – in riferimento soprattutto a due episodi che coinvolgevano il collare a punte: quello in cui sono stata personalmente cazziata dall’Apnec per averne mostrato uno ad uno stage (senza usarlo)  e quello in cui un corso ENCI è stato sospeso perché il cani di uno dei partecipanti è arrivato (da casa) col collare a punte – che andar dietro alle mode animaliste solo per  “farsi l’immagine” gentilista è cosa semplicemente contraria al buon senso.
Lo ribadisco qui con forza, che gli strumenti bisognerebbe assolutamente conoscerli tutti, e pure a menadito: fosse anche solo per contestarne l’uso scorretto a qualche cliente (se non sai qual è quello corretto, che figura ci fai ad attaccare lo strumento in se stesso? La figura del fanatico, ovviamente!).
Non ci si può fissare su questo o quello strumento “perché sì”; perché ci hanno raccontato che è “quello giusto, quello buono, quello santo”… e magari non abbiamo la più pallida idea di come si usi.
Non possiamo neppure raccontare ai clienti che l’unico strumento buono e santo è quello che vendiamo noi: perché affermazioni simili bisogna anche saperle motivare. E non è neppure pensabile che altri stumenti vengano criminalizzati sulla base di fandonie o leggende metropolitane… perché prima o poi qualcuno se ne accorge. La gente non è poi tutta scema come spesso si vorrebbe credere.

pett3Qui, però, arriva la domandona cruciale, il “vero” punto di cui parlavo all’inizio: DOVE VADO, se voglio informarmi a fondo?
Esistono corsi, stage, seminari o quant’altro in cui si mostri davvero ad educatori, addestratori, istruttori e anche persone “normali” tutti gli strumenti di cui dispone la cinofilia moderna?
C’è qualcuno che abbia davvero la capacità tecnica di descriverne, per ognuno, non solo l’uso corretto e quello scorretto, ma anche tutta la gamma di possibili utilizzi realmente mirati a raggiungere l’uno o l’altro scopo.
La risposta alla prima domanda è un bel NO.
Non esiste alcun corso tecnico… forse anche perché non c’è nessuno davvero in grado di fare da relatore.
Personalmente, se me lo chiedessero, mi tirerei subito indietro: è vero che sono in questo ambiente da quarant’anni, ed è vero che conosco la maggior parte degli strumenti esistenti… ma tutti, NO! Non li conosco.
Alcuni li ho visti solo in fotografia, altri li ho solo sentiti nominare, altri ancora li ho visti, ma non li so assolutamente usare.
Quando parlo di strumenti ai corsi ENCI (perché ne parlo), mi limito a descrivere quelli che conosco: ma ce ne sono molti altri di cui non so un beatissimo nulla… e mi sento anche in imbarazzo per il fatto di essere, in quel momento, un “docente ignorante”.
E mi piacerebbe saperne molto di più: ma la domanda resta la stessa. Dove vado, se i corsi/stage/seminari di cui sopra non esistono?
La cruda verità è che non sembra possibile, ad oggi, sapere davvero tutto su tutti gli strumenti disponibili dal punto di vista tecnico: in compenso è possibile seguire, in rete e pure fuori, migliaia di discussioni selvagge tra “collaristi” e “pettorinisti”, o tra i fautori di questa o quella marca.
A giudicare da quanto si scannano, si direbbe che siano profondi conoscitori della materia: ma dove l’avranno mai studiata, se un modo per informarsi e formarsi davvero a fondo non c’è?
E quante delle persone che si scannano stanno parlando di cose che, alla fin fine, non conoscono affatto?
Il dubbio mi attanaglia.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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159 Commenti

  1. io non voglio entrare in polemica, solo offrire la mia esperienza personale: quando ho preso le mie due terranova, ho pensato di fare un corso perché la madre aveva già 4 anni ( era la fattrice dell’allevamento ) ovviamente abituatissima perché aveva fatto svariate expo internazionali, ma IO NO, quindi volevo imparare IO a relazionarmi correttamente con lei. lì mi hanno parlato e consigliato la pettorina, che non ho acquistato perché l’allevatrice mi aveva detto che era abituata al collare.
    il corso l’ho fatto col collare. senza dilungarmi, adesso sono in una situazione un po’ comica: la madre solo col collare, la figlia solo con la pettorina perché, per quanti tipi ne abbia provati, l’ uso del collare anche solo in passeggiata le fa venire la dermatite. evidentemente il collo è la sua parte più sensibile. io poi le comando a voce e click di lingua, quindi il guinzaglio non lo uso come strumento di comunicazione. mi sono abituata così perché stando in campagna spesso stiamo fuori libere e contente.

  2. parli solo di danni fisici…..e del danno vs beneficio psicologico e comportamentale? quanto un collare limita o favorisce la comunicazione del cane verso il mondo? e verso i conspecifici? e quanto ne modifica posture prossemiche? ma parlare del cane pensante è strano…in cane è solo corpo senza mente…

    • No: il cane è un essere pensante, e PROPRIO PER QUESTO non conta una beatissima cippa il tipo di strumento che si usa, ma il tipo di comunicazione che si usa. Quando i fanatici “anti-questo” e “anti-quello” se ne renderanno conto, forse la cinofilia riuscirà a fare un vero passo avanti.

  3. sembra che le persone non siano proprio capaci di condividere le esperienze senza farne una causa a prescindere!
    io col retriver uso una pettorina tipo cane da slitta (non so come si chiama, chiedo perdono per l’ignoranza), col Jack Russell sono più a mio agio col semplice collare…
    essendo ignorante vado un pò a “come mi viene”, se mi fossi trovata bene con lo strangolo avrei usato quello (ma non l’ho usato perché quando l’ho comprato il rivenditore mi ha letteralmente terrorizzata, ho pagato per non passare per taccagna ma uscendo dal negozio non so neppure dove l’ho messo.)
    confesso di aver capito come si doveva usare solo quando me l’ha spiegato il mio vet, ma a quel punto io e Trilly avevamo già ingranato bene con la pettorina.
    non mi ha mai seguita nessuno specialista e onestamente non ho mai neppure pensato di controllare se nel mio comune sia o meno vietato un tipo di collare o un altro: ho sempre preferito farmi guidare dal buon senso e dall’esperienza delle persone di cui mi fido. dal momento che reputo la signora Valeria una persona competente non mi passa per la mente di criticare uno strumento che io non uso perché non so usare correttamente.
    mica tutti sanno usare tutto!
    io diffido sempre dei “tuttologi” perché il più delle volte sono solo aria fritta.

  4. La mia domanda è: quanti sono i proprietari di cani che fanno un “uso normale e corretto del guinzaglio e/o della pettorina?

    Quanti sono i proprietari di cani che scelgono di usare collare o pettorina per il benessere del loro cane e non perchè l’hanno visto usare ad altri?

    Purtroppo i cambiamenti “culturali” spesso sono dovuti solo al’imitazione o alla moda.

  5. Aiuto! Quanti commenti (e quante spolliciate! Ma cos’è, un nuovo sport?)! bè, tanto io volevo solo commentare l’articolo, quindi mi esonero dal leggerli tutti xD
    Volevo solo dire che, come sempre, sono in linea di massima pienamente d’accordo su quello che scrive Valeria! Vicino a casa di mio moroso c’è un nuovo centro di addestramento pettorinista andante, e da quando ha aperto il parco vicino si è popolato di loschi figuri, quasi tutti muniti di labrador/golden impettorinati e trattoreggianti, che oltre a sventolare come fazzolettini dietro ai loro cani, trovano pure il tempo di rompere le palle a mio moroso, che va lì a passeggiare con il suo cane, che indossa uno semistrangolo che sembra uno strangolo (in pratica lo sarebbe, ma ha un anello che blocca lo scorrere del cappio..avete presente no?), perfettamente tranquillo e rilassato. L’ultima che mi ha raccontato è esilarante: è passato di fianco a una comitiva di persone con tre cani impettorinati, che hanno cominciato ad abbaiare e tironare verso Laki, che invece è rimasto tranquillo (anche perchè con tre cosi che ti abbaiano addosso…insomma..xD), e uno dei tizi ha esordito con un “chissà quanti strattoni gli devi aver dato per farlo rimanere buono”!!!! Cioè…parliamone!
    L’unica cosa su cui non sono proprio d’accordo, è tutto sto odio per le pettorine ad X. Certo, sono d’accordissimo sul fatto che non vadano usate nè su un cane che tira, nè per l’addestramento, perchè sono sempre quello che sono. Però se messe ad un cane tranquillo, che non tira, ovviamente regolate perchè non lo “insalamino” troppo stretto, non penso che possano causare danni. Io alla mia l’ho messa, qualche volta (in rare occasioni, in realtà). Insomma, non voglio dire che siano la cosa più bella da usare, però ecco, così come il collare a strangolo può far del male come no, anche queste pettorine danneggiano in base a chi le usa. Anche perchè, per esempio, io ho visto anche gente che ha preso si la pettorina ad H, ma troppo piccola per il cane, per cui comunque vi era uno sfregamento dietro alle ascelle. Insomma, come sempre, meglio informare molto bene (e anche i proprietari degli pet-shop dovrebbero saperlo fare!) piuttosto che odiare a prescindere. Ovviamente questo commento non vuole essere assolutamente polemico, ma solo di confronto! 🙂

  6. OT

    Hei, Marghe, per ora siamo pari due a due…he, he, he vediamo se ti batto!!! Valeria, scusa se scherzo un pò su un discorso serio, ma mi sto divertendo un sacco, d’altra parte, visto che condivido sempre tutto quello che scrivi, (per ora nè?), mi sa che faccio parte dei tuoi seguaci….hi, hi

  7. Accidentiiii!!! Ma perchè hanno spolliciato così la Margherita? Scherzi a parte, sono arrivata da poco e man mano cerco di leggere un pò il tutto, arrivo qui e che trovo? Addirittura Valeria con un sacco di pollici rossi e altre persone che erano d’accordo con un sacco di pollici rossi….bè complimenti, allora è vero che la madre dei cretini adesso fa parti gemellari!?
    @Margherita, grazie ancora, sei veramente forte, quel tipo…o meglio, quel paziente che chiedeva a tutte un certo …hemmm…lavoetto…hi, hi, hi….che vuoi, per qualche d’uno anche quello può essere riabilitazione, o no? ha, ha, ha…mi fai morire!!!! 😀

    • Lella, hanno spolliciato random… Nun ce pensà! Eh, si, quel paziente era estremamente comico, ma nun lo si poteva proprio accontentare. Ne era costernato 🙂

  8. Valeria, so che tu non azzereresti mai i pollici a favore o contro (visto il loro significato); pero credo che in questo articolo sia il caso che tu (o meglio tuo figlio) lo faccia. E’ evidente che a spolliciare contro per nascondere i commenti sia stato un troll (o meglio un vándalo) e la cosa danneggia chi ha intenzione di leggere la discussione. Sarebbe il caso di fare una eccezione per questo articolo e eliminare tutti i pollici negativi messi da troll. Poi supponendo che tu sia in grado di verificare da quale account sia stato fatto il trollaggio sarebbe anche utile bloccarlo in modo da evitare ulteriore vandalismo nei confronti della pagina.
    Per esempio gli undici pollici negativi al tuo commento in cui hai scritto solamente “Ecco, questo è proprio uno degli strumenti che ho visto solo in fotografia, ma che non ho mai usato e che non so usare.” mi sembrano veramente un atto di puro vandalismo.

    • Mamma mammina sei senza pietà
      Se mi fai spolliciare di me che sarà
      Sono tuo figlio da te nacqui un dí
      Non si fanno spolliciare i figli cosí.

    • Mah guarda, a mio avviso è vero che da un lato lo spolliciamento coatto che normalmente avviene sugli articoli relativi a collare a strangolo/pettorina, guru e gentilismi vari, è vero che da un lato è piuttosto fastidioso perchè nasconde i commenti “a capocchia”, ma dall’altro è una lampante classificazione delle persone che lo fanno, per cui credo che un lettore neutro sappia farsi un’idea piuttosto chiara di questo atteggiamento da scuola materna di molti “pettorinafan”.
      Oltretutto non essendo la prima volta che si verifica (ma guarda caso, succede sempre sulla stessa “sfera” di argomenti) non penso sia uno spolliciatore solo ma il solito gruppetto magari “convocato” via Facebook o blog da quelli che invece amano tanto il confronto e poi vengono qua a fare le povere vittime del ban o a lamentare che non c’è discussione 😀

      Del resto va anche riconosciuto che almeno i vari Angelo Scozzarella, Giuditta, cristinaf & correlati vari quantomeno si sforzano di commentare e di esporsi un po’, anche se alcuni con intenti solo provocatori (vedi cristinaf, a cui non vale nemmeno la pena rispondere oltre visto che è palesemente un troll), chi invece nemmeno interviene ma è capace solo a cliccare pollici a capocchia, magari manco di sua spontanea iniziativa ma “convocato” dal guru o dall’amico di turno (ed si sente pure realizzato da ciò) dimostra di essere una persona a cui evidentemente vanno lasciati questi piccoli successi per riempire le loro giornate…insomma, alla fine è un servizio socialmente utile 😀

  9. Lola mi ha preceduto, stavo per scrivere la stessa cosa.
    Voglio però, e comunque, esprimere la mia invidia per l’indefesso spolliciatore che si è dato tanta pena nell’oscurare almeno un terzo dei commenti. Si vede che non c’ha un cavolo da fare perché spolliciare, far refresh e spolliciare ancora, e ancora e ancora richiede un sacco di tempo. Beato lui.

  10. Madò!
    Regà, ma che caaaaacchio è successo qui?
    Sto malata due giorni e qui mi scoppia un casino mai visto!
    Cioè, denuncie, segnalazioni, professori, psicologi, psichiatri, ban, insulti, nani & ballerine…
    E’ la guerra! X’D

    Giuro che fin’ora mai su sto sito avevo visto tanti commenti nascosti e “litigi” assurdi.. XD
    Tutto ciò per collare (a strozzo-semistrozzo-normale-ecc) “vs” pettorina?

    Cavolo, ma dai! Una calmata tra tutti, diamocela..

    C’è chi preferisce usare l’uno, ci si trova meglio,ha ottenuto risultati e c’è chi preferisce usare l’altro e ci si trova meglio, ha ottenuto risultati uguale.
    Bon.
    Basta.
    Dubito che qualcuno qui abbia mai ucciso o maltrattato cani.

    Mica che c’è bisogno di ammazzarsi su ‘ste cose..XD
    (Sembra la storia della guerra ne “I viaggi di Gulliver” sul modo giusto di rompere l’uovo, per la cronaca.)

  11. non mi sembra molto corretto bannare una persona, unicamente per idee non conformi alle vostre (perchè solo di questo si tratta) e parlare male alle sue spalle, inoltre non è obbligatorio raccontare tutti i fatti personali in una pagina pubblica, quindi non vedo perchè si debba accusarlo di menzogna.
    Mi interessavano molto gli argomenti affrontati in queste pagine, volevo anche imparare qualcosa, ma noto con dispiacere che in rete non è possibile nessun confronto educato e tutto diventa una guerra personale, ogniuno racconta il suo fatterello personale, nulla di più,a nessun dubbio viene risposto e si parte prevenuti, questo non lo trovo molto interessante e neanche istruttivo

    • Veramente Angelo Scozzarella è stato bannato solo in seguito all’ennesima minaccia di denuncia/segnalazione di un utente ed è sempre stato lui il primo a “offendersi” quando non si era d’accordo con lui, senza mai portare tra l’altro una prova alle sue tesi: finora ha saputo solo minacciare di fare denunce di qua, segnalazioni di la…invece di apprezzare che qualcuno si dia da fare per cercare di rendere adottabili anche cani che vivono in una situazione difficile ha preferito incaponirsi su presunte normi e divieti e perdere tempo a fare segnalazioni (perchè giustamente ostacolare le persone che si danno da fare fa un sacco bene alla cinofilia, vero?) o cianciare di gente che non avrebbe titoli per parlare di cinofilia quando il primo ad essere fuori luogo era lui. Atteggiamento che peraltro ha già avuto in passato quando ha minacciato di denunce un utente semplicemente perchè questi aveva espresso una personale opinione non positiva sulla musicoterapia…
      Per quanto riguarda il “parlare male alle spalle”, a) non è alle spalle visto che viene fatto nei commenti così come aveva fatto lo stesso Angelo che è riuscito a dare dell’incopetente (o affini) praticamente a chiunque sia intervenuto nei commenti, spaziando dalla cinofilia alla logopedia b) è lo stesso Angelo che si è esposto visto che è stato il primo a mettere in ballo titoli, qualifiche e quant’altro, e mi pare anche normale che se nei commenti “te la tiri” e dai del pirla un po’ a tutti, uno qualche domanda se la ponga.

      Trovo molto ironico parlare di “confronto educato” prendendo le parti di un utente che non ha fatto altro che palesare arroganza e minacciare segnalazioni di qua e denunce di la (peraltro, nel caso di Eros, pure preventive). Mi sembra che sia stato permesso tanto ad Angelo quanto a Giuditta (e quanto alla schiera di spolliciatori schierati che hanno dato voti senza leggere ma solo in base ai nick, come del resto accade spesso negli articoli che fanno sbavare i gentilisti vari) di dire la loro nonostante questi non abbiano portato NESSUN dato in supporto alle loro tesi, Giuditta ha solo parlato di “non si può” “non ci credo” “blablabla” fraintendendo (in modo palesemente volontario) svariate frasi e spiegazioni che le venivano date nonostante abbia dimostrato in più commenti di non sforzarsi manco di leggere dato che ritiene di aver ragione a prescindere, lo stesso dicasi per Angelo che in più ci aggiungeva le blaterate su norme, divieti e denunce (e non solo in questo articolo). E poi parli di “partire prevenuti” ? LOL.

    • Serena, ci è andata bene, tutto sommato: io sono una perditempo come loro e tu una che non ha capito come non hanno capito loro.
      Insomma in ottima compagnia.
      Parlano di chi non c’è più? Che altro possono fare dei sopravvissuti in via di estinzione?

      Attendo serenamente di essere bannata da tanta ignoranza!

      • Credo che i vari ignoranti stiano tutti ancora aspettando
        a) le vostre inconfutabili prove sulla dannosità del collare a strangolo, che ha la sfiga di essere uno strumento nato molti anni fa, perchè se lo rifacessero uguale ora lo chiamerebbero magari “collare multiposizione” e vi piacerebbe tanto anche fosse uguale
        b) le vostre spiegazioni su come vi approccereste a cani fobici e che non si fanno toccare: non so, gli lanciate la pettorina provando a infilargliela al volo ?
        c) dimostrazione delle vostre numerose capacità in ambito cinofilo

        I “sopravvissuti in via di estinzione” portano le loro esperienze, esempi e dati, gli evoluti finora 9 volte su 10 han portato solo chiacchiere (e le schiere di fan spolliciatori), provate un po’ a trovare le differenze :).

        Inutile poi sottolineare ancora una volta come sui blog di svariati dei “guru” non sia manco possibile commentare (o si venga bannati al primo parere contrario), ma poi siete capaci di lamentarvi della poca libertà di espressione o fare le povere vittime del ban dove vi si lascia commentare tranquillamente anche quando lo fate con intenti chiaramente provocatori (basti vedere i tuoi due commenti, cristinaf); magari contate prima i commenti di Angelo Scozzarella e le relative minacce di denuncia/querela, oppure le trollate di Giuditta che alle numerose spiegazioni offerte ha risposto solo con fraintendimenti voluti e con dei “non ci credo”…

        Certo che se uno fa delle uscite tipo “non è corretto bannare una persona unicamente per idee non conformi alle vostre” quando l’unico bannato è stato mandato via dopo numerosi post supponenti e conditi da minacce di denunce ad altri utenti e supposizioni sulle capacità professionali e non solo (cinofile e non), mi pare abbastanza normale chiedersi se siano stati letti bene tutti i commenti.

  12. Ma perché sprecare tanto tempo a difendere o attaccare il collare a strozzo? Fatevene una ragione! Lo strangolo sarà vietato e sempre meno proprietari di cani vogliono strangolarli. Anche i circhi si sono dovuti arrendere e anche gli strangolatori si arrenderanno.
    Buono strangolo.

  13. E vabbuo’… finché ingiuriano la sottoscritta, amen. Finché minacciano di fare segnalazioni a una persona che era lì al nostro fianco a lavorare con noi in canile, mi posso fare una grassa risata. Quando però qualcuno, in casa mia, si permette di minacciare anche i miei lettori, allora se ne può proprio anna’ a fare le sue Sacre Battaglie altrove. L’esimio Dr. Prof. Lupmannar (per dirla alla Fantozzi) Angelo “Scassarella” ha scassato a sufficienza ed è quindi bannato. Attendo fiduciosa tutte le segnalazioni, denunce e quant’altro vorrà indirizzarmi per il gravissimo reato di “tentato recupero di cani fobici”.

  14. Ma certa gente odiosa, nella vita, non ha niente di meglio da fare che rompere le scatole in giro? Più sono ignoranti e frustrati, più si accaniscono alla ricerca del loro quarto d’ora di popolarità, ovunque. E non si possono nemmeno considerare trolls, no! Perchè loro, certe cose, le fanno con impegno….. le prendono sul serio! Direi che “si prendono sul serio”! 🙁
    Leggo con molto interesse TPIC, quasi ogni giorno, ma quando tra i commenti mi ritrovo sotto gli occhi certe “perle di saggezza”…… Mi sembra tutto tragicamente ridicolo, grottesco!
    Quello che mi piacerebbe davvero é vedere tutti questi super addestratori sapienti (ma più che altro saccenti) alle prese con cani da presa, di almeno 50 kg, con l’adrenalina al massimo, su un affollato marciapiedi cittadino. Mi pare di aver capito che, in tutta questa diatriba, Valeria Rossi abbia più volte invitato “gli esperti cinofili” al confronto sul campo. Allora, cosa aspettate? …….Tutte chiacchiere e distintiivo! Vero?

  15. Sig.ra Rossi, che fatica confrontarsi con lei, davvero.
    No, non mi è nemmeno passato dall’anticamera del cervello che si possa lavorare senza costrizioni etiche, perchè per me è impossibile.
    L’etica e non il fanatismo è alla base di tutto.
    Risolvere il problema in 15 minuti continuo a dire che è impossibile.
    Forse in 15 minuti il cane la segue al guinzaglio, quindi lei non vede più paura e tensione.
    Ma non vedere più un comportamento non vuol dire aver risolto un problema.
    Vuol dire che domani quando farete adottare quella povera anima( magari a Milano) i proprietari si troveranno dopo 2 giorni con un cane problematico se non magari senza cane visto che sarà scappato dal guinzaglio.
    Non lavoro mai senza senso etico.
    Se il canile che vi ha ospitato non rispetta determinate esigenze base dei cani, non è velocizzando senza senso etico l’adozione dei cani che risolvete il problema, ma anzi alimenterete questo girone dantesco.
    Il canile che lei ha descritto è vergognoso,oltretutto sanitario e quindi comunale, forse andrebbero riviste altre cose (ovviamente non da lei).
    PS: i tempi arrivano e nemmeno dopo molto.

    • Giuditta ho già scritto al Presidente di Canisciolti Onlus dr Marco Anselmino, riportando il contenuto di questo blog relativo all’intervento ad Avola e per conoscenza ho trasmesso il contenuto anche al Sindaco di Avola e al Presidente della Provincia Regionale di Siracusa.
      Le farò sapere gli sviluppi. Anche perché se non dovessi ricevere risposte via email, sarà mia premura telefonare direttamente al Presidente della Onlus, che persltro ha la sua sede legale in una frazione di Torino, città che si è distinta in Italia per il divieto dei collari a strangolo.

        • WOW che pappardella!!!
          Il fine settimana scorso ero ad Avola a prendere 6 cani, tra cui Alf(il mio nuovo meticcio), Fischietta la lupetta investita(GRAZIE a tutti quelli su TPC che ci hanno aiutato per sue cure) e 4 simil volpini; così non avevo ancora letto TPC, ma il Sig. Scozzarella mi aveva scritto 2 mail, la seconda era anche per farmi fretta nella risposta, ma ero immerso nella merda(credo che il francesismo sia accettato in questo caso) e non potevo rispondere 🙂
          CMQ il dott Scozzarella mi chiedeva se era vero quello scritto sopra da Valeria minacciando denunce ed esplicando l’ignoranza dei regolamenti comunali provinciali regionali etc. Non sapendo il casino che avveniva qua su TPC ho risposto così(faccio brevi stralci delle mie mail)alle varie mail che sono seguite con il dott Scozzarella:
          1° mail)
          Le confermo la mia presenza ed oltre la mia quella di molti animalisti non solo avolesi ma catanesi messinesi palermitani ed una coppia di Enna.
          In quella occasione è stato usato un collare di tipo retriver e le assicuro che non c’è stata nessunissima violenza o maltrattamento!!! Si figuri il gruppo “assatanato” di animalisti convinti e qualcuno anche un pó estremista(a parere mio) avrebbe scannato la signora Rossi.
          Della giornata esistono sia foto che documenti.
          Dopo il lavoro che è durato circa 10 minuti, Tigrotta, la cagnolina fobica, camminava serena e sicura al guinzaglio stupendo tutti!!!
          Non so cosa sia capitato tra lei e Valeria Rossi ma le assicuro che in quel corso non ci sono stati atti di maltrattamento verso nessuno e che anzi alla fine si sono ottenuti risultati strabilianti con cani(si è lavorato non solo con il guinzaglio ma anche in altri modi) che tutti noi consideravamo disperati.
          A fine corso c’è stato un applauso corale per il lavoro svolto e per i risultati ottenuti nel massimo rispetto del cane.

          2°) mail
          Ma io sono un animalista e credo che il bene degli animali superi stupide disposizioni!
          So che chi usa lo strangolo lo fa spesso per il male…ma in quel caso è stato usato un collare retriver ed ha curato una cagnolina fobica.
          É come un coltello che si puó usare per uccidere o per tagliare il pane, finchè si userá per tagliare il pane lo sosterró, quando ucciderà no!

          3°) mail
          Mio nonno era un partigiano ed ha fatto quello che la legge diceva di non fare.
          Io sono un animalista ed agisco per il bene degli animali…
          Anche lei faccia quello che crede…se crede che la sua interpretazione della legge sia giusta…lo faccia…cmq Tigrotta dal vet è stata considerata fobica e la Onlus ha come obbiettivo anche l’educazione e la rieducazione del cane al interno del rifugio come scritto nel protocollo d’intesa con il conune e come certificato dal riconiscimento in regione, visti i risultati ottenuti senza nessun dolore da parte del cane credo che la legge sia stata rispettata(poi ora Tigrotta si avvicina agli umani cosa mai fatta prima); credo che queste sue rimostranze non porteranno a nulla…ma se le crede giuste le faccia pure…se invece è solo una battaglia ideologica contro la signora Rossi credo che lei non ne verrá colpita ma al massimo potrá danneggiare i cani…cmq come detto faccia “giustamente” tutti i passi che lei ritiene giusti per il suo modo di vedere!

          Ma si può arrivare a questi estremi o meglio estremismi??? Allora Valeria Rossi non ha fatto male al cane!!! Torno a dire sarebbe stata uccisa da almeno 3-4 volontari che per Tigrotta ma non solo lei fanno miracoli tutti i giorni, rischiando la vita, togliendo merda, combattendo contro tutti e ci rimettendoci soldi. Lo sapete che facendo sterilizzare i cani, facendoli arrivare al nord con adozioni consapevoli, facendo cultura, aiutando il comune AGGRATIS con cibo medicine e tanto altro abbiamo “alterato il buon umore di vari mafiosetti” credete davvero che i volontari che superano tutto ciò avrebbero avuto pietà della signora Rossi??? No l’avrebbero buttata nel box dei 7 del Apocalisse 🙂 e da li non ne sarebbe uscita viva!!!! 😛
          Cosa è successo invece?
          Bhe a fine giornata c’è stato un applauso!!! Non ha applaudito Hannibal the cannibal ma le persone di cui sopra.
          Giovedì dopo anni che la vedevo solo fuggire Tigrotta mi si è avvicinata, sempre timorosa ovvio, ma l’ha fatto, girato di schiena l’ho accarezzata e le ho dato un biscottino, Tigrotta quella che aveva paura della sua anima!!!!
          Insomma gentile dott. Scozzarella, io so che ora Tigrotta è cambiata, non so se Valeria ha fatto un miracolo o è stata solo fortunata…ma dopo 4 anni di canile sta cavolo di povera anima meschina si fida del uomo!!!! Magari la legge non è stata rispettata…bho? su questo vedendo la dichiarazione di cane fobico, l’utilizzo a scopo rieducativo al interno di un rifugio sanitario, con il controllo non solo di autorità ma anche di “animalisti convinti” credo che “il reato non sussista” credo ovvio!!! Ma se il reato sussistesse…bhe come detto sopra qualcuno pagherà una multa ma il cane ora è cambiato…forse non troverà mai adozione ma la sua vita li è più dignitosa! Questa volta non credo ma SONO SICURO che Tigrotta ringrazi ancora quel giorno che per la prima volta ha avuto un guinzaglio (di tipo retriver) ed ha scoperto che gli umani non sono tuti BASTARDI§ come quelli che l’hanno abbandonata e torturata prima di entrare in canile, alcuni umani sono come i volontari che la amano e cercano di curarla tutti i giorni ed alcuni sono come Valeria Rossi che le ha curato l’anima e tolto la paura.

          W Tigrotta bambina mia pelosetta <3

          • ohhh ultima cosa se la Redazione mi da la possibilità vi link una foto di un cane strangolato, cioè che qualche BASTARDO ha appeso con una corda al collo che gli ha tagliato la gola, un perfetto cerchio, da parte a parte, la foto l’ho fatta giovedì passato sempre al canile di Avola, questa povera creatura(peppino di nome perchè assomiglia allo zio Peppino di una volontaria che ha un dente di fuori) non è stato strangolato da un retriver ma dal classico BASTRDO di turno! Ora anche lui è curato come tutte le altre anime senza padrone dai volontari dei Canisciolti, giorno dopo giorno anche se speranza non ce ne è!

          • Certo che puoi linkare la foto: qui si può linkare qualsiasi cosa… l’importante è avvertire quando le immagini potrebbero turbare la sensibilità di qualcuno.

      • Dottor scozzarella che fa, latita? Le ho chiesto di quale importantissimo presidio nel Lazio sarebbe responsabile… Poi digito il suo nome su google e risulta che lei lavora presso “se stesso” e vive a Catania… Ho conversato con un mitomane (per giunta arrogante) tutta la mattina?

        • eh sì, @margherita!!! non so se la diagnosi sia esattamente quella, perchè vedo anche spunti di delirio paranoide (le varie denunce), però la mitomania c’è tutta!!!
          Uffa Valeria, ma perchè l’hai bannato? stavo cominciando a divertirmi…dopo una giornata di lezione al campo con neve e gelo ci voleva proprio…

    • La fatica è piuttosto parlare con persone che travisano quanto vienie scritto: il lavoro su un cane non può ritenersi concluso nel momento in cui cammina accanto all’educatore, mi sembra ovvio, e se ha dedotto questo, tremo il al pensiero di come recupera lei i cani, Giuditta: immagino che dopo aver passato mesi per tirarlo fuori dal box inizi a lavorare sulle paure e sulle cause. Perché quindi concludere per semplice convenienza, che il lavoro verrà concluso lì? Questa è malafede, a voler essere gentili.
      Per quanto riguarda l’egregio dottore con cui purtroppo condivido la regione di residenza, non commento: parla di benessere animale, ma concretamente cosa fa? Dopo aver fatto una segnalazione legalmente giusta andrà lei ad educare i cani nel canile di Avola?

    • Giuditta, vedo che si parte sempre da qualche fraintendimento (temo ampiamente voluto). Ho forse detto che in 15 minuti abbiamo “risolto il problema”?!? Sarei una pazza furiosa. In 15 minuti abbiamo fatto capire a un cane che uscire dalla cuccia al guinzaglio non è traumatico, che non succede niente di male, che non gli cade il mondo in testa. FINE.
      Il cane rimane fobico e si vorrà ancora un grande lavoro per fargl acquistare fiducia del mondo: lavoro che infatti, dopo il nostro primo approccio, hanno portato avanti i volontari. Pensare che chiunque possa risolvere una fobia in 15 minuti è ridicolo. Aspettare mesi prima che il cane decida da solo di uscire dalla cuccia, in certe condizioni, è da incoscienti.
      Che i tempi “arrivino, e nemmeno dopo molto”… mi permetta di dubitarlo. Ho visto, in diversi canili (non tutti come quello di Avola, grazie al cielo), cani che stanno lì da anni ad aspettare che arrivino i loro tempi.
      Ad Avola vanno riviste alcune cose? NO! Ad Avola andrebbe rivisto TUTTO :-(. Purtroppo né io, né i Canisciolti, né i volontari locali possono fare molto per rivedere queste cose: quello che possiamo fare, ognuno nei limiti delle proprie possibilità, è aiutare economicamente…e portar via da lì più cani possibile.

    • Direi che gli ultimi commenti sono piuttosto indicativi…c’è chi sta a segnalare, fare denunce, reputare impossibile e questo e quello, e c’è invece chi si da fare per rendere adottabili anche casi difficili, che se dipendesse dagli “indignati” per il collare a strangolo, probabilmente rimarrebbero nei canili a vita…

  16. Non capisco perchè debba alzare i toni quando io non l’ho fatto, non capisco perchè si senta così attaccata.
    Ad ogni modo, conosco benissimo l’impotenza appresa e conosco benissimo l’etogramma del cane, quindi quando veramente vedrò cani fiduciosi di seguirla potrò dire di essermi sbagliata e che la seguono perchè veramente hanno preso fiducia e non perchè impossibilitati a fare altro.
    Non capisco perchè mi dice che ho “fette di prosciutto ideologico” da togliere dagli occhi.
    Come fa a dirlo? perchè parlo correttamente e so spiegare i concetti?
    Lavoro con i cani, con molti cani ed ho una robusta preparazione sia universitaria che non.
    Non ho bisogno di dirlo però, adesso si, visto che mi accusa di far filosofia.
    Nessuno quindi mi racconta, ma vedo, faccio e aiuto.
    Grazie di aver sprecato le sue dita per spiegare, ma perchè tenere un blog se non ama il confronto?
    Continuo a pensare che quello che lei chiama RAGIONARE da parte di un cane sia altro.
    Anche io ho a che fare con cani fobici in canile, ma tutti i cani che lavorano con me hanno il fisso e se non sono pronti a seguirmi vuol dire che è presto, e stiamo ancora in box finchè loro non mi dicono che lo vogliono.
    il lavoro a tempo è roba da tv e crea falsa informazione.
    15 minuti per farsi seguire da un fobico sono impossibili.
    O il cane non è fobico o fate miracoli, o il cane non può fare altro (impotenza appresa).
    Non cerco lo scontro cerco un confronto.. se possibile.

    Stavo per inviare, ma anche se è uno spreco di dita glielo spiego: il collare a strangolo serve a non far fuggire i cani fobici, che ovviamente quando vanno in panico si liberano di qualsiasi collare fisso (a meno che non glielo stringi tanto da soffocarli davvero) e di qualsiasi pettorina (senza contare che la pettorina dovresti prima riuscire a mettergliela senza che mordano o si facciano venire un infarto dal terrore solo perché li tocchi).
    Con il classico guinzaglio da retriever (che è esattamente un collare a strangolo) hai la possibilità di catturare il cane senza andargli troppo vicino (presumo abbia visto anche lei i millemila video di cani salvati dalla strada dalle associazioni americane: usano tutte il cappio): dopodiché il cane, ovviamente, dà di matto: salta, si impenna, cerca di liberarsi…e OVVIAMENTE tu non permetti che si strozzi, ma muovi le gambine e segui i suoi movimenti in modo da trattenerlo senza impiccarlo. Dopo un po’ (3-4 minuti) il cane si rende conto che non ha modo di scappare, e allora cosa fa? RAGIONA. Se tu usi in modo corretto i rapporti spaziali (la prossemica), lui può restare a quella che ritiene una distanza di sicurezza e ragionare sul da farsi: e siccome è un animale sociale, siccome ha capito che non gli sta succedendo niente di male, siccome deve uscire dall’impasse che si è creata… quasi immancabilmente sceglie di avvicinarsi a te. Cerca la tua collaborazione per superare il suo problema. In quel momento hai creato il primo anello di un rapporto, forzando il blocco che lo costringeva a stare rintanato nella cuccia e a non volerne uscire. Quasi tutti i cani, dopo essersi avvicinati e aver capito che l’operatore è neutro e quindi innocuo (NON bisogna far nulla, nè toccare il cane né dargli cibo né altro), propongono a loro volta qualcosa. Ti guardano, qualcuno arriva ad annusarti o addirittura a darti colpetti sul muso. Allora tu rispondi alla sua proposta con qualcosa che al cane piace moltissimo: il movimento!
    Ti muovi, in direzione opposta alla sua e mai verso di lui: e nove cani su dieci ti seguono. Hanno superato il panico, hanno ragionato, ora sono curiosi di sapere cosa succederà. Ti seguono e ti guardano, rilassati, a coda alta o almeno “tirata fuori da sotto la pancia”: e si va a spasso insieme. Così si mette il primo mattoncino per una relazione: ed è così che cani fobici che non uscivano dalla cuccia neppure se gli sventolavi una bistecca sotto il naso sono diventati cani adottabili (che è poi lo scopo per cui facciamo queste cose: perché i cani che restano rintanati in cuccia non li vuole nessuno).

    • Giuditta, purtroppo lo stile del blog è questo. Scherzare o insultare. Fare i “piacioni” o attaccare sul piano personale tutti coloro che non la pensano come la divinità guida.
      Non credo che si debba dare particolare importanza a tutto questo.
      Molto più importante è scrivere la propria e lasciare che i molti, che magari non intervengono ma leggono, si formino un proprio convincimento.

    • Alzare i toni? Non so a cosa si riferisca: non mi pare di averla insultata né attaccata.
      Intanto vorrei precisare che io non tengo affatto un blog: questo è un sito che intende fare cultura cinofila, e che comprende anche questo “spazio di commenti” proprio per permettere il confronto (altrimenti parlerei dal pulpito, come fanno in molti, e non permetterei alcun commento).
      Detto questo, la disperazione appresa non ha nulla a che vedere con ciò che dice lei, e cioè col “non poter fare altro”: infatti è uno stato di profondo disagio che NON si verifica nei cani “forzati” ad interagire attraverso un uso corretto del guinzaglio (qui il fatto che ci sia un collare a strangolo è del tutto secondario, visto che quello serve solo ad impedire la fuga).
      Il lavoro a tempo sarà anche “cosa da TV”, ma nei canili bisogna risolvere i casi in fretta, specie quando i cani stanno in strutture assolutamente incompatibili con la loro dignità (come è il caso di Avola): lei forse si potrà permettere di aspettare “i tempi del cane” (ammesso che poi questi tempi arrivino) e di dire “stiamo ancora in box”. Io ho lavorato, almeno in quella occasione, in una situazione per la quale “stare ancora in box” significava stare ancora in un ambiente dove c’è un gravissimo rischio di malattie (è un canile sanitario e non c’è neppure un box di isolamento…), dove non si mai se il giorno dopo si mangia, dove i cani stanno già ammucchiati l’uno sull’altro e continuano ad arrivarne di nuovi.
      Forzarli (senza far loro nulla di male, sia chiaro) per aiutarli a superare il loro disagio, a volte, è semplicemente indispensabile. Perché altrimenti, in quel canile, i cani ci muoiono.
      Mi piace poi la sua decisa convinzione: o il cane non è fobico, o è disperato, oppure facciamo i miracoli (ipotesi che confermo anch’io come decisamente improbabile). L’ipotesi che invece si sia lavorato con competenza, liberi da costrizioni etiche (o fanatiche?), ottenendo un risultato apprezzabile, non le attraversa neppure l’anticamera del carvello. E poi si offende se parlo di “fette di prosciutto ideologico”?

  17. Trovo molto interessante il discorso su norme, leggi, divieti, denunce…è abbastanza lapalissiano come spesso (per non dire sempre) la politica abbia dimostrato di fare soltanto gran confusione quando ha legiferato in materia di cinofilia: la famosa lista delle “razze proibite” di alcuni anni fa, con razze praticamente inesistenti in Italia e un paio proprio inesistenti al mondo, è stata la dimostrazione più evidente, ma non certo l’unica. Mi pare che tutti, dai semplici appassionati agli esperti cinofili, fossero d’accordo nel constatare come la lista fosse stata stilata da qualcuno che i cani li aveva – forse – visti in fotografia, e ripeto non è certo l’unico esempio di legge considerata “folle” in tema canino, solo quello più noto e più “vicino”, visto che poi di leggi del genere nel mondo ce ne sono svariate.

    Però, curiosamente, quando i comuni mettono di mezzo tra norme e divieti il collare a strangolo, diventano tutte ordinanze degne di nota e sicuramente curate da grandi esperti di cinofilia. Lo trovo curioso…

  18. Per completezza di informazione è necessario sapere che numerosi regolamenti comunali e provinciali italiani vietano l’uso di collari a strangolo o a strozzo che dir si voglia.
    Ciò vale sia nei luoghi pubblici, quindi per strada, nelle piazze, nei luoghi di incontro, ma anche nelle strutture di addestramento regolarmente registrate e quindi sottordinat giuridicamente ai regolamenti comunali e provinciali dei territori in cui svolgono l’attività. In sostanza, in presenza di un tale divieto si possono usare certi strumenti soltanto a casa propria, sperando di non essere visti e segnalati alle autorità comunali che potrebbero in quel caso intervenire per i co figurati reati penali di malgoverno o di maltrattamento di animale.

    A titolo esemplificativo: http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/32218

    11.
    E’ vietato addestrare animali ricorrendo a violenze, percosse o costrizione fisica. E’, altresì, vietata la vendita, la detenzione e l’uso di collari che provochino scosse elettriche, di collari a punte e di collari che possono essere dolorosi e/o irritanti. E’ vietato,inoltre, l’uso di collari a strangolo e di museruole “stringibocca” per i cani, salvo speciali deroghe certificate dal medico veterinario che ne attestino la necessità e il periodo di utilizzo.

    Pertanto prima di affidarsi ai consigli dell’amico, del negoziante, del santone-addestratore è essenziale che un cittadino responsabile si informi sui regolamenti vigenti nel suo territorio ed eventualmente sottordinati a leggi nazionali o europee.

    Quando un addestratore vi chiederà di utilizzare um collare a strangolo, consultate il regolamento locale e se in tale regolamento è vietato, denunciatelo prontamente all’autorità giudiziaria.

    • Immagino che lei denunci costantemente chi non raccoglie gli escrementi o chi gira senza museruola…o questa solerzia è solo veros il collare a strozzo o strangolo, che dir si voglia?

      • Sí. E la ragione è molto semplice: una comunità si fonda su regolamenti che vanno accolti da tutti e tutti devono contribuire al loro rispetto.

        Quanto alla museruola desidero precisare ciò che forse è noto a tutti, ma meglio abbondare in questo caso: non è obbligatorio condurre i cani con la museruola. Ma portare con sé la museruola, perché in presenza di particolari necessità di ordine pubblico e su richiesta di autorità civili o militari, la si possa indossare al cane.

        Infine, la differenza tra la mancata raccolta delle deiezioni e l’uso del collare a strangolo nei territori in cui è vietato è che la prima configura un reato amministrativo mentre il secondo un reato penale. Se, poi, a contravvenire alle disposizioni sono soggetti professionali e che svolgono attività professionale in un dato territorio, allora la questione è ancora più grave.

    • E I flexi? No perché sono vietati pure quelli eh, ma scommetto che già se lo sai é qualcosa. E poi daaaai, che male possono fare otto metri di corda? Vuoi mettere un collare a strangolo con una bici che passa sul filo che collega cane e padrone? Il flexi mica strangola, scherziamo!!!
      comunque sarai anche ignorante, arrogante e fuoriluogo, ma ti devo ringraziare…come danno spettacolo quelli come te non lo fa nessuno! La prossima volta prima di leggere i commenti di un articolo mi faccio i pop corn, giuro, e chiamo anche qualche amico!

  19. leggendo i commenti, ho come l’impressione che non ci si renda conto della differenza ENORME tra l’uso corretto e scorretto di uno strumento.
    Provate a pensarci: prendete il primo oggetto che avete alla vostra destra. Pensate a qual’è l’uso corretto, e i vantaggi che esso porta alla vostra vita. Poi pensate se con lo stesso identico oggetto non potreste, se non addirittura uccidere una persona, ferirla o comunque danneggiarla.
    Io ho di fianco dei libri di scuola, come minimo un livido se li tiro a qualcuno.

    • @Alice, ribadisco quello che ho scritto in altre occasioni: DETESTO chi utilizza in modo pretestuoso e falso foto prese chissà dove per denunciare i danni da collare a strozzo, o a punte, ora anche da pettorina. Ho anche scritto e discusso a proposito della foto del boxer con la paresi del facciale con una veterinaria che non aveva la più palllida idea dell’anatomia dei nervi della faccia (muso, per la verità 🙂 ) e del collo. Però sono contraria all’uso del collare a strozzo perchè il 99.99% delle persone che lo usano non sanno affatto usarlo, sono Sciuremarie come me, lo usano per scopi sbagliati (ovvero per INSEGNARE AL CANE A NON TIRARE) e di danni ne fanno. Come faccio a saperlo? semplice: ho provato (8 anni fa) sulla pelle del mio cane, purtroppo, e i miei danni li ho fatti. E poi vivo nel mondo reale, non (solo) nel mondo dei campi di addestramento e di chi ne sa. Può anche darsi che in mani esperte il collare a strozzo non faccia alcun danno, sono abbastanza convinta che non causi danni fisici se non si è dei sadici maltrattatori, ma sono anche convinta che in mani sbagliate, su di un cane sensibile, magari con poca tempra, di danni COMPORTAMENTALI ne faccia. Se non altro lo fa tirare di più. Rende la passeggiata una cosa sgradevole. Gli fa odiare di più i cani (che associa con quello che prova in quel momento, cioè un fastidio). Insomma, per lo meno è uno strumento che va saputo usare, se proprio lo si ritiene indispensabile. E non lo sa usare NESSUNO che non sia un professionista; ed anche tra i professionisti ci sono quelli che lo usano da macellai, quindi togliamo anche quelli. Insomma… Io personalmente uso il collare fisso con 2 miei cani e la pettorina con altri due: una è la bracca, che ha un surplus di pelle per cui i collari le sgusciano via a meno che non siano garrote, e l’altro è il maschio, che col collare è ansioso, grazie appunto alle esperienze col collare a strozzo, mentre con la pettorina è più tranquillo. Certo, un cane a pelo lungo con la pettorina non è il massimo, ma quello è lo strumento giusto per lui, a questo punto. Per le altre due cane va bene il collare fisso, nessuna delle due ha mai messo in tensione il guinzaglio, per di più ho provato a mettere la pettorina alla mia ultracentenaria e dopo tre passi ci siamo ritrovate io, il guizaglio e la pettorina, mentre lei era rimasta al punto di partenza… quindi perchè? va bene il fisso. Ma il colllare a strozzo no, a mio avviso è un discorso diverso. Oltretutto quando lo usavo il mio cane aveva il pelo MASSACRATO intorno al collo, altro che “salvapelo”!

  20. Noi siamo stati fortunati, allora: abbiamo trovato una comportamentista che fa parte di quel 10% che sanno come e perché consigliarti!
    Avevamo sempre visto la pettorina come l’arma delle sciuremarie per rovinare i loro cagnolini-ini-ini, ma (e ad ammetterlo ho sofferto) mi sono dovuta ricredere per il nostro caso: la nostra cana non ha proprio un bel carattere, è parecchio diffidente (la genetica fa la sua parte) ma anche un po’ troppo fifona (e questa invece è tutta farina del mio sacco, sob) quindi la passeggiata diventava un incubo in cui un cane sempre più forte saltava, tirava, si strozzava, scartava appesa a un collare… Provata la “mitica” pettorina ad H e mi si è aperto un nuovo mondo! Un mondo in cui il mio cane non tira più in passeggiata, mi trotterella a fianco o poco più avanti, ascolta, non si innervosisce, ecc.
    Però così facendo abbiamo imparato entrambe ad andare a spasso e adesso anche se usa il collare è bravissima!!

    • @mc: grazie per avermi illuminato! Peccato che il dottor Staceppa abbia parlato del presidio più importante nel Lazio … Avrà mica anche problemi di orientamento?? 🙂 dottore non si preoccupi, se le serve una logopedista sono qua!

  21. Sig.ra Rossi, la sua ostinazione nel difendere il collare a strozzo è a tratti imbarazzante.
    Non capisco, davvero, come mai continua questa sua lotta ostinandosi a dire a tutti e purtroppo molti le credono, che il collare a strangolo non causa danni.
    E non argomenti per cortesia con la storia dell’usato bene o male.
    La prego.
    Io non la conosco, ma a me questa sua ostinazione fa pensare che lei invece il collare a strangolo lo usa eccome…è forse per questo che lo difende così tanto?
    La cosa che più mi dispiace è che lei ha molti fans e purtroppo queste sue notizie false portane le persone a credere che il collare a strangolo sia innocuo.
    E non provi a far cadere la tesi citando solo quei due articoli che trova navigando su google.
    Provi su altri siti di ricerca di bibliografia scientifica più attendibili come http://www.sciencedirect.com e pubmed.com
    saluti Giuditta

    • Bhe..Però scusa..Certo che è questione di saperlo usare o meno..XD
      Voglio dire..Chiaro che faccio male al cane, se non so usarlo. Esattamente come tutte le cose. (Pettorine incluse.)

      Per esempio..Io con il mio cane uso un semi-strangolo. Mi trovo benissimo e ti posso giurare che il collo del mio cane è a postissimo. (Lo dico per esperienza..La pettorina l’ho provata e mi ha fatto più danni che altro.)
      Non di quelli a catena, che il mio cane ha il pelo lungo e ho pensato che sarebbe stato doloroso per lui, se il pelo si fosse incastrato negli anelli..
      E’ un collare imbottito che mi si blocca ad un determinato punto.
      Così, io non rischio di soffocare il mio cane -c’è sempre “un dito” tra collo e collare-, ed allo stesso tempo il mio cane evita di sfilarselo, come ha già fatto con la pettorina e con un altro collare in nylon che avevo.

      Ho evitato di comprare un collare a strangolo (era imbottito internamente esattamente come il semi-strangolo che ho e me lo avevano proposto..) proprio perchè sapevo che non sarei stata in grado di usarlo.
      Probabilmente, con uno strangolo avrei fatto male al mio cane. Non me la sono sentita, ecco.
      Appunto perchè non so usarlo.

      Per dire..Conosco una coppia con un pastore tedeco buonissimo, che da che è cresciuto -lo vedo da che ha due mesi-, ha sempre avuto lo strangolo “a catena”.
      Il padrone una volta, ci ha fatto vedere come funzionava. (Appunto perchè stavamo valutando di comperare lo strangolo anche noi gli avevamo fatto un paio di domande a riguardo..Poi non ce la siamo sentita lo stesso. XD)
      Ci diceva “Al campo dove lo portiamo, ci hanno insegnato ad usarlo e lì lo teniamo in modo che scorra normalmente. Ma quando siamo in giro, lo blocchiamo così da non strozzare il nostro cane.” E ci ha fatto vedere il modo in cui teneva quel collare. (Non sto a spiegarti nel dettaglio com’era. Diciamo che agganciava un anello della catena del colare al moschettone del guinzaglio, in modo da tenerlo fermo come fosse un collare normale.)

      Chiaro che se uno non lo sa usare, tanto innocuo non è..Si finirebbe con l’impiccare/strozzare il cane costantemente.
      Però per finire così i casi sono due:

      1. Devi essere uno che del cane se ne sbatte ed usa metodi mica tanto belli. (Tipo strattoni, tirate, guinzagliate, impiccate ecc..)
      2. Devi essere uno inesperto che non ha idea di cosa ha appena comprato e che pensa che il cane che tira, con uno strozzo, smetta per magia.

      Io da come l’ho visto, non credo sia questo attrezzo demoniaco…Basta solo sapere cosa si ha in mano, credo..

    • Ma certo che lo uso! Stiamo scherzando? Secondo lei difenderei uno strumento che non utilizzo?
      Lo uso con ogni cane che ha problemi di insicurezze-fobie (perché sono quelli che si sfilano collari fissi e pettorine) o aggressività verso l’uomo (perché non intendo farmi mangiare la faccia, e un cane aggressivo che ti parte addosso NON lo contieni certo con la pettorina).
      Lo uso perché io voglio lavorare in sicurezza, e a questo serve il collare a strozzo: a dare sicurezza sia al cane che all’operatore. OVVIAMENTE il collare a strangolo, in sé, è innocuo: a poter essere pericolosi sono impiccagioni, strattoni e affini, che infatti NON uso perché non è così che si utilizza il collare (a meno che il cane non mi stia saltando in faccia, ovviamente).
      Se non si parla di uso corretto/scorretto di uno strumento, è inutile parlarne: tant’è che tutti gli articoli che si possono trovare “contro” il collare a strangolo si riferiscono proprio al suo uso scorretto (e guardi che i due che ho citato non sono presi a caso “navigando su google”: sono quelli che stanno alla base del “manifesto” – ribadisco, tendenzioso e inattendibile) dell’ASETRA, perché è sempre e solo a questo che ci si riferisce per fare terrorismo contro l’unico strumento veramente SICURO che ha a disposizione un addestratore.
      Io uso il collare a strangolo, continuerò ad usarlo quando serve… e se vuole dimostrarmi che questo strumento non è innocuo la invito a venire sul mio campo, ad osservare come e quando lo uso e a dimostrarmi come, quando e perché questo strumento sta nuocendo al cane che lo indossa.
      Altrimenti, mi scusi, le chiacchiere stanno a zero.

      • Ammiro il suo coraggio e la sua sincerità nell’ammettere pubblicamente l’uso del collare a strozzo soprattutto nel mezzo a tali bufere.
        Sono davvero curiosa di vedere il “suo utilizzo corretto” anche se francamente non ne vedo il modo.
        Sono contraria al suo utilizzo soprattutto per “controllare “cani paurosi o fobici.
        La sicurezza è altro, non è certo trattenere un cane con una catenella.
        Si può lavorare in uno spazio sicuro (recintato) oppure semplicemente non mettere il cane in situazioni che scatenano forti reazioni.
        Sono convinta che l’uso di tale strumento aumenti anche i livelli di ansia.
        Ad ogni modo ,qui ,il suo modo corretto di usare il collare andrebbe a farsi benedire perchè un cane fortemente spaventato strattonerà fino a soffocarsi.
        L’articolo di ASETRA che lei cita, ci rimanda, è vero, a quei due articoli da lei menzionati, ma nonostante la mia grande stima per la Dott.ssa Notari e Gallicchio, che conosco personalmente ,le posso assicurare che in letteratura scientifica c’è molto di più, basta informarsi e leggere altri articoli scientifici.
        Saluti Giuditta

        • Giuditta, non esiste UN solo articolo, scientifico o meno, che possa dimostrare danni causati dall'”indossare” un collare a strangolo. Cerchi pure fra tutto lo scibile umano: non può trovare nulla, perché i danni si possono fare solo usandolo MALE.
          Se non si strattona, il collare non-può-causare-alcun-danno.
          Per quanto riguarda i cani fobici, evidentemente lei non ha idea di come si utilizzi il collare (a corda e non a catena) e quindi spara nel mucchio: abbiamo utilizzato il collare a strangolo su tre cani fortemente fobici, poche settimane fa, al canile di Avola, e nessuno è morto soffocato: al contrario, dopo un quarto d’ora di lavoro, i cani camminavano al nostro fianco al guinzaglio fiduciosi e a coda alta. Basta chiedere ai volontari presenti (tutti animalisti e quindi non certo amanti di metodi “macellai”).
          Perché si ostina a parlare di cose che non ha mai visto e che quindi non conosce?

          • E’ vero non ho idea di come si usi un collare a strangolo di catena o corda che sia.
            Mi domando, anzi le domando, come si lavora un cane fobico al guinzaglio a strangolo?
            Come fa a camminare dopo 15 minuti di lavoro al suo fianco a coda alta, in cosa consiste il lavoro?
            Il cane vorrebbe allontanarsi e non può?
            Si arrende all’evidenza e quindi cammina vicino?
            Non si chiama essere fiduciosi, si chiama impotenza appresa.

          • Perfetto: con questo ha dimostrato di non sapere neppure cosa sia la learned helplessness (che porta alla depressione e alla rinuncia, e non certo a trotterellare felice accanto a un umano quando fino a pochi minuti prima la sola vista di un umano spingeva il cane a rintanarsi in fondo al box).
            Ripeto: lei non sa di cosa sta parlando. Si levi le fette di prosciutto ideologico dagli occhi e impari a discutere di quello che VEDE (però prima deve andare a vederlo) e non di ciò che le hanno raccontato.

            Stavo per inviare, ma anche se è uno spreco di dita glielo spiego: il collare a strangolo serve a non far fuggire i cani fobici, che ovviamente quando vanno in panico si liberano di qualsiasi collare fisso (a meno che non glielo stringi tanto da soffocarli davvero) e di qualsiasi pettorina (senza contare che la pettorina dovresti prima riuscire a mettergliela senza che mordano o si facciano venire un infarto dal terrore solo perché li tocchi).
            Con il classico guinzaglio da retriever (che è esattamente un collare a strangolo) hai la possibilità di catturare il cane senza andargli troppo vicino (presumo abbia visto anche lei i millemila video di cani salvati dalla strada dalle associazioni americane: usano tutte il cappio): dopodiché il cane, ovviamente, dà di matto: salta, si impenna, cerca di liberarsi…e OVVIAMENTE tu non permetti che si strozzi, ma muovi le gambine e segui i suoi movimenti in modo da trattenerlo senza impiccarlo. Dopo un po’ (3-4 minuti) il cane si rende conto che non ha modo di scappare, e allora cosa fa? RAGIONA. Se tu usi in modo corretto i rapporti spaziali (la prossemica), lui può restare a quella che ritiene una distanza di sicurezza e ragionare sul da farsi: e siccome è un animale sociale, siccome ha capito che non gli sta succedendo niente di male, siccome deve uscire dall’impasse che si è creata… quasi immancabilmente sceglie di avvicinarsi a te. Cerca la tua collaborazione per superare il suo problema. In quel momento hai creato il primo anello di un rapporto, forzando il blocco che lo costringeva a stare rintanato nella cuccia e a non volerne uscire. Quasi tutti i cani, dopo essersi avvicinati e aver capito che l’operatore è neutro e quindi innocuo (NON bisogna far nulla, nè toccare il cane né dargli cibo né altro), propongono a loro volta qualcosa. Ti guardano, qualcuno arriva ad annusarti o addirittura a darti colpetti sul muso. Allora tu rispondi alla sua proposta con qualcosa che al cane piace moltissimo: il movimento!
            Ti muovi, in direzione opposta alla sua e mai verso di lui: e nove cani su dieci ti seguono. Hanno superato il panico, hanno ragionato, ora sono curiosi di sapere cosa succederà. Ti seguono e ti guardano, rilassati, a coda alta o almeno “tirata fuori da sotto la pancia”: e si va a spasso insieme. Così si mette il primo mattoncino per una relazione: ed è così che cani fobici che non uscivano dalla cuccia neppure se gli sventolavi una bistecca sotto il naso sono diventati cani adottabili (che è poi lo scopo per cui facciamo queste cose: perché i cani che restano rintanati in cuccia non li vuole nessuno).

          • Ci risiamo. Scrivere che non esiste un solo articolo che dimostri i danni causati dall'”indossare” un collare a strangolo è come dire che non esiste una sola prova di morte provocata da un fucile scarico ed esposto in una teca di vetro.
            I collari a strangolo però non vengono indossati, ma vengono usati e sui danni derivanti dal loro uso esiste ormai una letteratura internazionale davvero estesa ed anche decise prese di posizione degli ordini professionali dei veterinari di tutto il mondo.

            Apprendo dalla risposta che ad Avola è stato usato il collare a strangolo. Davvero singolare! Perchè la Provincia di Siracusa vieta esplicitamente all’articolo 18 del regolamento, all’interno della sezione Divieti, l’uso del collare a strangolo.
            Riporto per esteso: “E’ vietato l’uso di collari a strangolo e museruole stringibocca, salvo speciali deroghe certificate dal medico veterinario. Il certificato, in originale, dovrà prevedere il periodo di utilizzo e deve sempre accompagnare l’animale.”

            Si tratta quindi di una esternazione in manifesto disprezzo delle norme di una comunità. Meraviglia che una associazione come quella di Avola non conosca i regolamenti. Ed è mio intendimento inoltrare una lettera all’Associazione e per conoscenza al Sindaco del Comune di Avola. Vi terrò informati degli sviluppi.

          • Caro Angelo il canile di Avola è un canile sanitario il cui veterinario dovrebbe essere sempre presente… e invece non esiste, perché non ci sono i soldi per pagarlo.
            Pertanto i volontari che si occupano dei cani non hanno modo di chiedere alcuna “deroga”.
            Per questo ci si arrangia come si può, non solo per rieducare i cani ma anche per curarli (che, se vogliamo, è pure peggio). Se preferisce li lasciamo crepare quando si ammalano, lasciamo i fobici chiusi in un angolo per tutta la vita e così via… ma denunci pure al sindaco, e anche all’assessore deputato ad occuparsi di randagismo. Parli con loro… così forse si farà un’idea di come funzionano le cose laggiù.
            Quanto al suo esempio del fucile in bacheca, è totalmente fuori luogo. Anche i fucili si usano, e si possono usare in modo innocuo (per esempio per fare tiro al piattello), oppure per ammazzare qualcuno. Ma il suo esempio è ANCORA più fuori luogo perché il fucile è nato per essere un’arma: il collare a strangolo NO.
            Lei parla (stavolta due volte su due, complimenti) di cose che non conosce. Per questo farebbe meglio ad occuparsi di altri argomenti.

          • E’ proprio per regolamenti come questo (e per non perdere tempo a litigare con i fobici dello strozzo) che per preparare il mio rientro in Italia sono stato costretto a gettare nel cesso mesi di lavoro fatti con il collare a strozzo e a dover ricominciare da capo con il “collar de intervencion”, che essendo foderato in feltro non puo dare l’ impressione di poter fare male al cane.
            Poi vorrei sapere che collari si usano in Italia nelle expo, visto che qui vedo puri strozzo ultrafini (per meglio giudicare la morfología dei cani). Si usano altri tipi di collari o si fanno expo solo nelle province che autorizzano lo strozzo?

          • e ci risiamo: un’altra minaccia di denuncia di @angelo scozzarella. Ma tu dimmi se non ha di meglio da fare che denunciare persone che sono partite, hanno preso l’aereo, sono andate fino ad Avola per portare aiuto ed esperienza ai volontari del canile di laggiù. Cosa che lui, che fa il paladino dei diritti animali, si guarda bene dal fare. Chissà se da bambino era quello con gli occhiali e i brufoli, che nessuno faceva giocare a pallone, che andava dalla maestra a fare la spia, e che le ha prese di santa ragione dai compagni per questo. Si spiegherebbero tante cose.

          • Evidentemente per mc cinofilia, o meglio cinotecnica, e rispetto delle leggi vigenti non si combinano.
            Eppure proprio da questo blog partono, e giustamente, appelli a denunciare chi pubblica video di combattimenti tra cani o chi “rovina” i cani presso centri di addestramento incapaci.
            Poi, però, quando si viene toccati direttamente allora le leggi non ci sono più, denunciare è non avere altro da fare, ecc, ecc.
            Insomma la solita macchietta italiota.

          • Non sarà mica perché noi non facciamo combattere nessun cane e non roviniamo nessun cane, quindi non ci sentiamo affatto “toccati direttamente”?
            Non sarà mica perché, invece di limitarci alle blaterate ideologiche, lavoriamo sul campo e diversi cani li salviamo, anziché rovinarli o maltrattarli?
            Non sarà mica perché tecniche e strumenti li conosciamo e sappiamo come usarli per il bene, e non per il male del cane?
            Ma queste domande voi non ve le ponete neppure, vero? Basta dire “collare a strangolo” e vi parte l’embolo.
            Per fortuna i cani che rieduchiamo, almeno loro, si fermano a ragionare, come ho appena spiegato a Giuditta in altro commento. A loro non basta pensare “AHHHHH ho il collare a strangolo, quindi adesso mi usciranno gli occhi dalla testa e mi si spezzerà la schiena!”: loro sperimentano. Provano. Si accorgono che non succede nulla di male e acquistano fiducia, permettendoci di cominciare a ridare loro una vita normale e una dignità.
            Meno male, davvero, che i cani non si comportano come i fanatici umani: altrimenti per molti di loro non ci sarebbe possibilità di salvezza.

          • già, perchè pubblicare i video di combattimenti tra cani o rovinare i cani facendosi la fama di miglior centro di Verona, e usare (senza fare del male a nessuno) il collare a strozzo – di cui, ho già detto, io sono contraria all’uso indiscriminato, peraltro – nell’ambito di un progetto di supporto ad una struttura che altrimenti non supporta nessuno, sono esattamente le stesse cose. Come chi ruba al supermercato una busta di prosciutto perchè ha fame, e chi ruba milioni in un’organizzazione criminale. Dio ci liberi da persone (?) come te, @angelo scozzarella.

          • Purtroppo il fanatismo conduce all’insulto.
            Ormai quando si esprimono pareri contrari a quelli della guru o dei suoi adepti s atta immediatamente l’insulto personale.
            Già va bene se si dice che non si conosce ciò di cui si parla ( mentre la signora Rossi avrebbe i titoli per parlare di cognitivismo o ancora peggio di earned helpelessness?) ma si va oltre, si è dei troll, oppure si invocano le potenze divine e altre amenità simili.
            Il collare a strangolo è vietato in molti regolamenti provinciali e comunali e quindi non va usato quando ci si trova in quei territori.
            Poverini i volontari che non possono pagarsi il veterinario? Ma allora si faccia una battaglia per questo e non si diffonda l’illegalità.
            Aggiungo che chissà come mai tutti quelli che utilizzano il collare a strangolo parlano male degli altri che lo usano male. Lo stesso vale per il centro Veronese da cui attendo una risposta circa l’ottima pubblicità che sta ricevendo su questo blog. Ma sono certo che la risposta sarà simile a quella che mi è già giunta via email da un addestratore DZ, che mi ha scritto che molti parlano ma secondo lui pochissimi sanno usare bene il collare a strangolo che altrimenti è pericolosissimo. Ovviamente tRa i pochissimi mette lui stesso e interrogato su Valeria Rossi, mi risponde che non sapeva che facesse l’addestratrice usando il collare a strangolo.
            Un altro educatore, invece, dopo avere spavaldamente difeso l’uso del collare a strangolo, non appena gli ho riportato i sati relativi al regolamento del su comune di residenza, prima mi ha minacciato, dicendomi di farmi i fatti miei altrimenti … Poi, da buon codardo, si è dileguato. Bloccandomi l’accesso al su blog.

          • EMbe’… frasi come “quando si esprimono pareri contrari a quelli della guru o dei suoi adepti s atta immediatamente l’insulto personale”, di sicuro non invitano al dialogo costruttivo… comunque io sono mooolto tollerante e insisto nel permettere a tutti di esprimere le proprie opinioni, cosicché chi legge possa farsene una propria sentendo più campane, e non una sola. Purtroppo sulla stragrande maggioranza dei blog, forum ecc. dei sedicenti “gentilisti” non è neppure concesso di argomentare civilmente, perché non appena dici “io uso il collare a stran…” ti hanno già bannato.
            Ma presumo che lì vada benissimo, no?

            Per quanto riguarda il territorio siciliano, e molti altri territori, i divieti – come tutti sappiamo – sono direttamente proporzionali alla potenza delle lobby animaliste (le stesse che poi speculano sul randagismo… almeno agli alti livelli, perché i poveri volontari sono semplicemente sfruttati e non ci guadagnano nulla). Laddove l’ignoranza segna sovrana, nessuno è in grado di controbattere con motivazioni serie alle sparate ideologiche, e se si pensa che queste sparate ideologiche portino voti, allora si accontenta chi le ha proposte.
            Personalmente farò disobbedienza civile ogni qualvolta avrò bisogno di utilizzare un qualsiasi strumento per migliorare/salvare la vita di un cane: poi venga pure il sindaco o il vigile o chi per esso a farmi la multa. Io so di poter sempre argomentare (anche con dimostrazioni pratiche) quello che faccio e perché lo faccio: se poi la cosa non verrà recepita, pagherò la multa… ma intanto avrò salvato un cane. E mi va bene così.
            Purtroppo devo aggiungere che il 90% degli “antistrangolo” con cui ho avuto a che fare fino ad oggi non distinguono un collare da una corda per buoi: ad uno ho detto “non è collare a strangolo, è un collare da retriever”… e l’ha presa per buona. A un altro, che si ostinava a rompere le scatole mentre utilizzavo lo strangolo in posizione fissa (come peraltro faccio SEMPRE, a meno che non si verifichino le condizioni per usarlo nell’altro modo) ho messo in mano il cane e l’ho pregato di farmi vedere come faceva a strangolarlo: non essendoci riuscito, se ne è andato con la coda tra le gambe dicendo “Ahhhh…. mi sembrava un collare a strangolo, ma evidentemente non lo è”. E invece CERTO che lo era! Solo che i fanatici neppure sanno che si può mettere in posizione fissa!
            Insomma, per l’ennesima volta: si parla di ciò che non si conosce. E per me, chi parla a vanvera merita considerazione zero.

          • Io parlo di ciò che conosco.
            E comdivido completamente l’invito a tacere di ciò che non si conosce. E come è noto conoscere non vuol dire praticare, perché altrimenti tra un muratore e l’ingegnere non ci sarebbe il rapporto che c’è.

          • Perlappunto: lei si è qualificato come psicologo (umano), quindi non mi pare che abbia grandi titoli per parlare di cinofilia.
            Io ho studiato veterinaria (un filino più attinente, anche se non del tutto qualificante quando si parla di addestramento, perché ovviamente non si studia l’addestramento a una facoltà di medicina), lavoro con i cani da quarant’anni, li ho allevati per trenta (circa) con affisso ENCI/FCI, ho tenuto lezioni di cinofilia a svariati corsi di enti privati sotto varie sigle e in alcuni istituti pubblici (licei, università), ho scritto un centinaio di libri di cinofilia e tenuto non so più quanti seminari, stage e affini, sempre di cinofilia.
            Chi conosce meglio la materia, secondo lei? Chi sarà il muratore e chi l’ingegnere?
            Non essendo al momento disponibile alcuna “laurea in addestramento”, direi che dobbiamo arrangiarci a deciderlo in base alle reciproche esperienze. Oddio, in realtà una sorta di “laurea in addestramento” ci sarebbe, se proprio vogliamo andare per approssimazione: ed è quella rilasciata dai corsi ENCI, gli unici autorizzati dal Ministero dell’agricoltura a concedere il titolo ufficiale di “addestratore”.
            Prima o poi penso che prenderò questo titolo, che in realtà ancora mi manca. Il problema è che normalmente, ai corsi ENCI, non riesco mai a partecipare come allieva perché faccio parte del corpo docente e della commissione d’esame: e sarebbe poco carino che mi “autolaureassi”.
            Manco il Trota, suvvia…

          • Ancora per amore di chiarezza.
            Non mi pare che lei sia veterinario. Che abbia frequentato qualsivoglia facoltà, ma senza conseguire nè il titolo, nè la specializzazione, nè l’abilitazione e pertanto senza alcun esercizio professionale non vuol dire proprio nulla. Altrimenti tutti i falliti negli studi universitari dovrebbero qualificarsi come avvocati o medici o ingegneri o altro ancora.
            Io sono Psicologo-Psicoterapeuta, non faccio l’elemco dei titoli, delle pubblicazioni e degli insegnamenti universitari per brevità.
            Mi occupo di neuropsicologia e psicofisiologia in specifico nel campo della riabilitazione neurologica e le posso assicurare che di sofferenza degli esseri viventi(umani e non umani) ho molta esperienza.
            Purtroppo i praticoni hanno sempre l’arroganza di credere che il tanto tempo dedicato a fare qualcosa conferisca loro saggezza e competenza.
            I contadini e gli allevatori hanno ormai imparato a fidarsi di agronomi e veterinari e spesso li cercano giovani, perché dicono loro “sono più aggiornati”.
            Mi pare, invece, che i cinotecnici siano rimasti molto indietro.
            Infine, mentre una battaglia contro il maltrattamento degli animali si può condurre anche senza uno specifico percorso formativo e professionale, non cosí è per costrutti quali il trattamento delle fobie o la cognizione o il livello di sofferenza psichica di un essere vivente.
            Per mia curiosità ho trascorso un po’ di tempo a leggere tutti i volumetti della serie “il mio cane” pubblicati da Giunti e ne ho ricavato che la cinotecnica è ancora davvero un cumulo di chiacchiere. Perché già nella stessa collana di uno stesso editore coordinata da uno stesso editor è possibile leggere approcci radicalmente diversi al trattamento dello stesso problema e ciò che più colpisce e che ciascuno indichi il suo approccio come l’unico corretto e più volte inviti a diffidare di altri approcci.
            E tutto questo fiorire di chiacchiere sulla pelle di esseri viventi.

          • SE fossi stata veterinario, avrei detto “sono veterinaria”. Siccome non lo sono, ho detto di aver “studiato” veterinaria (mi mancano, e sempre mi mancheranno perché non ho alcuna intenzione di finire, quattro esami): io scrivo in italiano, perché lei fa finta di voler fraintendere?
            Risposta scontata: per potermi dare della “fallita negli studi universitari”. Peccato che avessi un’eccellente media e che abbia mollato per motivi che nulla avevano a che vedere con gli studi in sè stessi… ma di questo non frega nulla a nessuno, quindi non intendo continuare con questo odioso “lei non sa chi sono io”, che mi sta proprio sulle palle. Il punto, qui, è chi sia LEI: uno psicologo/psicoterapeuta che con i cani c’entra come i cavoli a merenda, che di cani non sembra sapere nulla e che non ha alcun titolo per parlare di cani.
            Il fatto che una battaglia per il benessere animale non debba prevedere competenze lo dice lei, è una sua opinione personale ed è clamorosamente contraddetta dalla realtà dei fatti: lo dimostra il fatto che siano saltate fuori leggi, norme e normette basate solo sul sentimento e non sulla competenza, e che per questo stanno riempiendo i canili (cosa forse VOLUTA da chi sui canili ci specula e si arricchisce).
            Ma giusto a proposito di leggi da rispettare… mi hanno appena postato sulla bacheca di FB la storia di una femmina di amstaff, preziosa compagnia di un bambino gravemente disabile, che adesso vorrebbero sopprimere perché appartiene ad una delle “razze proibite” in Germania, dopo che ha litigato con un altro cane. Mi dica, lei così ligio alle regole: è giusto ammazzare questa cagna?
            O non sarebbe stato meglio che le leggi le avessero fatte persone con un minimo di competenza cinofila?
            Sono proprio curiosa di conoscere la sua opinione.

          • Ma no… non fa l’elenco dei titoli solo perchè l’ha già fatto!
            Eccolo qua: “Io sono Angelo Scozzarella, Psicologo-Psicoterapeuta, iscritto all’Albo degli Psicologi e degli Psicoterapeuti del Lazio, Professore a contratto di Psicologia della devianza e di Psicologia dell’Arte, con oltre trenta anni di esperienza sul campo come dirigente psicologo presso il Presidio di Riabilitazione d S.N., componente del Direttivo Nazionale Mopi e specializzato in Psicologia Cognitiva e Riabilitazione, con all’attivo oltre 400 pubblicazioni”.
            Non trovo, però, nessun titolo che abbia a che fare con la cinofilia…

          • I motivi per cui lei ha mollato gli studi non credo che abbiano alcun rilievo. Quando scrive dei suoi studi di veterinaria in realtà vorrebbe far leva proprio sull’equivoco di un titolo e di una profesionalità, che non possiede.
            Non soltanto, ma dopo i tanti anni trascorsi con i cani mostra di non sapere che icentri di ricerca in cui si studia il comportamento animale e anche quello del cane sono prevalentemente, in tutto il mondo, proprio quelli delle facoltà di psicologia e scienze cognitive. Da qualch anno anche in Scienze biologiche e in particolare negli istituti di Zoologia. Ma sempre in costante rapporto con i ricercatori di psicologia.
            Del resto le ricordo che lei non potrebbe nemmeno balbettare di rinforzi, memoria, apprendimento, fobie, cognizione senza gli studi di psicologia condotti proprio su animali e in qualche caso proprio sui cani.
            Vede che via via che scrive mi si chiariscono molti aspetti della sua formazione e delle sue competenze?
            Quanto ai canili privati, una vera e propria vergogna, invito i lettori a firmare la petizione http://www.change.org/petitions/ai-ministri-della-salute-dell-ambienteai-presidenti-del-senato-della-repubblica-e-della-camera-dei-deputati-no-canili-lager-chiediamo-una-concreta-e-rigorosa-applicazione-delle-normative-vigenti-per-una-reale-tutela-degli-animali-e-dei-loro-diritti#

            Riguardo all’ultima domanda. Pensa lei che io rispknda sentimentalisticamente? Abitualmente si relaziona con ragazzini e ragazzine di scuola media ?
            La mia risposta è molto semplice. C’è una legge e quindi la legge sarà rispettata. Non posso però che invitare a lottare perché quegli stati in cui ancora vige una lista di cani pericoloso rivedano la loro legislazione e questo con chiarezza e con forza. Cosí come è avvenuto in Italia.

          • Quindi per lei quella cagna va ammazzata. Perfetto: adesso ho ben chiaro cosa intenda quando parla di “battaglie contro il maltrattamento degli animali”… e questo mi fa passare qualsiasi voglia di interloquire ulteriormente con lei (qualora già non mi fosse passata a causa della sua presuntuosa arroganza, unita alla totale ignoranza più volte dimostrata in campo cinofilo).

          • Valeria, tu hai sempre detto che “allevare cani e’ un arte”, quindi e’ ovvio che un “docente di psicología dell’ arte” si possa considerare un esperto cinofilo.
            Poi e’ bello sentire gente delirare sul fatto che chi vada contro il guru (in questo caso tu) verrebbe attaccato, quando nei commenti a questo articolo e’ proprio la redazione che ha fatto il record di spolliciate contro e di commenti nascosti. Alla faccia della coerenza! Questi sono peggio dei millariani (i fanatici di Cesar Millan) apparsi in un altro articolo qualche giorno fa…
            E lo dimostra che anche i miei commenti in cui mi lamento di aver dovuto cambiare collare per evitare rotture di coglioni da parte dei pseudoanimalisti talebani siano stati spolliciati senza pieta. Non solo vogliono che si faccia cio che dicono loro (io alla fine lo strozzo lo ho lasciato), ma anche “senza lamentarsi e dandogli ragione”.

          • Eros, chi sarebbero i bastardi?
            E poi tutto il suo problema è avere sprecato soldi e tempo ad apprendere qualcosa che la legge italiana vieta?
            Eros, eros, spero davvero che lei non faccia mai l’addestratore di cani in Italia perchè non mostra di avere quelle caratteristiche caratteriologiche che dovrebbero costituire un prerequisito indispensabile.
            Se lo farà speri che non venga a sapere quale nome vero si nasconde dietro eros, perché provvederei immediatamente a segnalarla.
            Del resto non ci saranno tanti educatori che verranno in Italia provenienti dal Messico!
            Quindi non dovrebbe essere difficile.
            A presto!

          • Olè, moh pure eros rischia di essere segnalato…

            Ragà, io nella prossima vita voglio diventare l’avvocato di Angelo Scorrezarella, perchè se contiamo che solo a leggere i commenti agli articoli dovrebbe aver fatto partire almeno 3-4 denunce e altrettante segnalazioni, se tanto mi da tanto il suo avvocato con tutte ‘ste denunce minimo un paio di villette se le è comprate.

          • A Scozzare’, tu su PubMed nun ce stai. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=scozzarella+a
            Dove sono finite le tue 400 pubblicazioni? dove hai pubblicato?
            E questo è il Comitato Direttivo MoPI: http://www.mopi.it/mopi/gruppo-dirigente.asp
            Nun ce stai manco qui.
            Se tu avessi davvero la cultura e i titoli che vanti non saresti qui a perder tempo discutendo di argomenti cinofili e minacciando denunce su un sito che parla di cani. D’altronde, nonostante i tuoi numerosi titoli (tra l’altro in un altro forum sostieni avere 2 lauree) hai parecchio tempo libero, per occuparti di cani, di fotografia, di musicoterapia, di scrivere su vari forum… insomma da un plurititolato pluririconosciuto pluripubblicato come te ci si aspetterebbe che non avesse tempo altro che per il lavoro, no?

          • Mc, Scozzarella è stato bannato e quindi non può più rispondere. D’altro canto, stando alle tue parole e a quelle di Margherita, sembrerebbe trattarsi di un semplice, banale e triste troll… al quale abbiamo dato decisamente troppe risposte. Devo mettermi a dar retta al figlio, e bannare mooooolto prima i provocatori professionisti 🙁

          • Il nome vero che si nasconde dietro a Eros e’ appunto Eros, visto che io mi chiamo cosi (per chi ignorasse, Eros e’ un nome proprio neanche cosi raro). Semplicemente non uso il cognome perche inadatto al clima di una pagina come questa dove ci si dovrebbe poter confrontare sui cani in modo “amichevole”; mentre tutti (ignoranti a parte) sanno che l’ uso dei cognomi crea distanze.
            Poi perche dovrei fare l’ addestratore? Io sono fotógrafo titolato allo IED, oltre ad avere una laurea in Scienza della Comunicazione, quindi i cani potrei al massimo fotografarli. Di addestramento mi interessa quello del mio, ma sicuramente non ne addestrerei altri (anche perche non ho il titolo per farlo). Anzi mi piacerebbe sapere da dove ha tirato fuori una ipotesi tanto strampalata.
            E il fatto di “avere sprecato soldi e tempo ad apprendere qualcosa che la legge italiana vieta”… per chi non mi conoscesse (nonostante abbia raccontato parecchie volte la mia storia), io sono cittadino messicano (ho la doppia nazionalita messicana e italiana per la precisione) residente in Messico quindi della legge italiana me ne posso fregare abbastanza. Ho fatto fare al mio cane quello che e’ l’ addestramento normale nel paese dove vivo (che strano…). Solo successivamente sono sopraggiunti problema che mi obbligano a trasferirmi in Italia (dove sono nato), quindi ho deciso di informarmi sulla situazione cinofila di tale paese (dal quale manco da vari anni e dove non ho mai avuto cani). E ho avuto la sorpresa di scoprire che abbondano pseudoanimalisti coglioni che in nome del buonismo fanno quasi solo cazzate, e peggio ancora ho scoperto che in vari comuni (e province) tali dementi sono riusciti addirittura a far approvare leggi da ricovero psichiatrico per la loro imbecillita. E i vaffanculo mi sorgono spontanei al vedere come in un paese “evoluto” le cose (in campo cinofilo) vadano cosi male per colpa di un pseudoanimalismo fanatico; cosi come mi salgono spontanei al rendermi conto che tanto lavoro va buttato solo perche girano troppi coglioni fissati contro strumenti che se usati bene non fanno nessun danno.
            E se ci fosse qualcuno cosi stupido da denunciare per calunnia (tra l’ altro inesistente) un cittadino messicano residente in Messico… mi dispiacerebbe non poter essere presente per vedere come la polizia postale gli ride in faccia al vedere l’ indirizzo Ip del mio computer.

    • Giuditta, queste “notizie false”portano solo a pensare che se non si Sa usare un collare a strangolo non bisogna usarlo. Io nello specifico, avendo un cane che ancora a volte prende e parte per i fatti suoi, non lo uso. Ma tanti cuggini di parchetto mi hanno detto “fai male, è con lo strangolo che il cane smette di tirare”! Allora cosa è meglio, dare informazioni corrette come fa Valeria , fare i talebani che “lo strangolo mai” o ascoltare degli incompetenti?

      • Chiedo scusa, è saltato un pezzo: non lo uso da solo, ma insieme alla pettorina, perché avendo un cane un po’ fobico che ogni tanto balza all’indietro, lo strangolo serve come misura di sicurezza.

        • @angelo: ci sta comunicando che l’addestramento del cane non è una scienza esatta? Ha scoperto l’acqua calda. Ma perché, la psicologia invece è una scienza esatta? Ci sono metodi standard per risolvere eventuali patologie? Io sono logopedista, quindi mi occupo come lei ben saprà della riabilitazione in prima persona. Crede che ci siano tecniche riabilitative che vanno bene con tutti i pazienti? Ma quando mai. Sta alla sensibilità e bravura del logopedista trovare il metodo giusto per quel paziente. E sta all’addestratore/educatore trovare il metodo giusto per ciascun cane.

          • Margherita, vuole parlare di epistemologia? Io non ho scoperto nessuna acqua calda, mi limito a fare notare che l’arroganza dovrebbe essere bandita, specie in ambiti in cui la confusione regna sovrana. La cinotecnica, purtroppo, è uno di questi. Ed è tale per l’ostinazione di non accogliere il confronto con chi sta cercando di condurre finalmente ricerche serie sul cane, o sarebbe meglio dire sui cani.
            Che lei pensi poi che la cinotecnica e la psicologia e la logopedia abniano lo stesso statuto scientifico, mi duole.
            È questo che ha appreso nel suo percorso formativo? Sarei interessato a sapere quali professori le hanno fatto credere questo.
            Inoltre, tra psicologia e logopedia sussiste una grande differenza e soprattutto un preciso ordine epistemologico.
            Non c’è un trattamento buono per tutti, è quanto ho più volte scritto invitando alla massima cautela quando si danno consigli generalisti, ma una pratica condotta in scienza e coscienza fa riferimento a fondamenti condivisi.
            Se oggi la mia equipe proponesse il trattamento elettroconvulsivante o lo choc insulinico, saremmo immediatamente condotti in tribunale.

          • Certo che leggere Angelo Scozzarella scrivere che “l’arroganza dovrebbe essere bandita” rallegra la giornata 😀

          • Davvero imbarazzante.
            Una logopedista che dichiara che uno psicologo non si occupa di riabilitazione e non fa diagnosi.
            Certo che siamo davvero un Paese bizzarro.
            Qui davvero non occorre aggiungere altro.

        • Angelo, nel mio percorso formativo ( che comprende anche tre anni alla facoltà di psicologia, ma non mi sono laureata, per cui non mi definisco psicologa)la cinotecnia ovviamente non è stata mai affrontata. Semplicemente penso, da persona raziocinante, che come non esistono due pazienti uguali, non esistono due cani uguali, anche se la diagnosi scritta magari è la stessa. Porto un esempio: ho avuto modo di trattare, nello stesso periodo, due pazienti con lesioni frontali. Il primo passava intere ore spento, testa china, non c’era modo di riscuoterlo dal suo torpore. Il secondo chiedeva a tutte le donne che incontrava (infermiere, dottoresse, logopediste) di “fargli una pompa” ( chiedo scusa, ma sono le sue testuali parole) stessa diagnosi, ma… Possono essere trattati allo stesso modo??? Ecco, per me è lo stesso con i cani:stessa diagnosi( per es cane fobico) diversi metodi per trattarli. Se lei non riesce a comprendere questo concetto mi dispiace, ma lei e la sua equipe dei pazienti avete visto solo le cartelle cliniche. Per inciso: lasci la riabilitazione a chi ha studiato per questo. Uno psicologo non ha le competenze adatte a riabilitare determinate funzioni.

          • Margherita, continua ad arrampicarsi su specchi molto scivolosi.
            Lesione frontale è una diagnosi? Forse voleva scrivere che l’esito di non so che cosa, perché non lo scrive, è stato quello di lesioni frontali. La diagnosi è ancora tutta da formulare. Quanto poi al trattamento le ricordo che lei come logopedista non può trattare un bel niente senza una specifica prescrizione medica o psicologica e se lo fa incorre in esercizio arbitrario della professione. Non è il logopedista che pone diagnosi, nè prognosi, nè trattamento.
            Che lo psicologo non c’entri niente con la riabilitazione poi è davvero la ciliegina sulla torta. Ma dove lavora lei? Perché io sono da trenta anni Dirigente Psicologo presso il più grande Presidio di Riabilitazione della mia Regione e le posso assicurare che oltre alla figura del dirigente paicologo ci sono molti altri colleghi paicologi che lavorano nella riabilitazione. Anzi, mi dispiace comunicarle che purtroppo la tendenza alla riduzione della spesa sanitaria ha comportato una diminuzione dei logopediati e un aumento dei fisioterapisti. Ho provato a difendere i logopedisti che lavorano con me e ci sono riuscito in gran parte, ma le confesso che le difficoltà ci sono.
            Nella sua struttura l’Equipe vede soltanto le cartelle? Se vuole può indicarmi anche in privato di quale struttura si tratta?

            Quanto poi alla diagnosi relativa ai cani e ai possibili trattamenti, ma si rende conto che occorrerebbe chiarire chi pone la diagnosi e a quale titolo e chi pone la terapia e a quale titolo?
            Un addestratore di cani o un allevatore di cani pongono diagnosi e al tempo stesso prognosi e trattamento?
            Ma via, rimaniamo seri!

          • Angelo, non mi arrampico su nessuno specchio. La diagnosi comunque spetta al neurologo, non allo psicologo, che non è un medico. Lo psicologo non si occupa di riabilitazione delle funzioni cognitive, così come non si dovrebbe occupare dei disturbi di apprendimento( cosa che invece accade) la terapia viene impostata dal logopedista e approvata dal medico/ equipe che tratta il paziente.in ambito cinofilo le diagnosi dovrebbero essere effettuate da un comportamenti sta, le riabilitazioni a chi fa recuperi comportamentali. Detto questo non mi interessa dove lavori, ma essendo tu uno psicologo ti dovresti occupare di problemi psicologici, non di riabilitazione.

          • Una logopedista che dichiara che uno psicologo non si occupa di riabilitazione e non fa diagnosi.
            Certo che siamo davvero un Paese bizzarro.
            Qui davvero non occorre aggiungere altro.

          • Angelo, le diagnosi dei pazienti di cui mi occupo vengono fatte da un medico, e lei non lo è. Può anche essere mega direttore del Presidio Più Importante Della Regione ( e se vuole mettere altre maiuscole faccia pure) ma questo non la rende più importante. Piccola curiosità: visto che siamo nella stessa regione, di quale presidio è il mega direttore ?

          • @margherita: ecco qua, i dottore lavorava all’Opera Diocesana, che non so se sia il presidio più grande della sua regione. http://www.oda-catania.org/carta%20servizi/Carta%20servizi%20Pecorino.pdf
            Dall’organigramma non sembrerebbe avere alcuna equipe, e, come hai giustamente detto, non è autorizzato a porre alcuna diagnosi o prognosi, nè a proporre alcuna terapia, che spettano ai medici. Uffa, questa invidia degli psicologi nei confronti di psichiatri e neurologi!

      • Ok, il dottore esiste. Ma dove minchia sta? In Sicilia, nel Lazio, in cielo in terra e in ogni luogo? Forse non ho discusso con un mitomane, ma con un individuo fortemente disturbato sí!

        • Nel Lazio??? io ho perso il conto delle balle che dice. E secondo me lui anche. Poi quando parla “della sua equipe” e delle sindromi frontali è impagabile, per non parlare di quando “ha cercato di difendere i logopedisti”. Sembra un fil con Boldi e De Sica. Mannaggia al fatto che è stato bannato, davvero una macchietta, lui e le sue denunce (quella ad Anselmino – si chiama così? – che era insieme a Valeria è davvero stupenda).

          • Mc: macchetedevodi? Egli è onnipresente. È anche onnisciente a quanto pare. Sui pazienti frontali poi mi ha fatto scompisciare.

  22. ciao, io per la mia cagnolina uso la pettorina ad H, e ci troviamo bene. Quando l’avevo appena adottata le avevo messo una pettorina ad X ed era riuscita a sfilarsela, che spavento! per fortuna è tornata subito da me! il collare invece le faceva male alla gola, anche se non è mai stata un cane che tira al guinzaglio. Ho partecipato ad un corso per operatori e volontari di canile con un veterinario comportamentalista ed un educatore cinofilo, ed entrambi obbligavano l’uso della pettorina ad H, dicendo che il collare a strozzo è diseducativo in quanto il cane sentendosi strozzare è incentivato a tirare sempre più e quando incontra un altro cane diventa aggressivo perché si sente stringere il collo. Inoltre favorisce il collasso tracheale e altre patologie del collo. non so se questa teoria sia giusta o sbagliata, io l’ho sempre presa per giusta, ma forse dipende dall’indole del cane. però per quanto riguarda la mia esperienza personale, mi sono trovata meglio con la pettorina che con il collare quando mi occupavo dei cani di canile, mi tiravano di meno ed erano più disposti ad interagire con me durante la passeggiata. ma forse è stata solo una mia impressione.

  23. Anche io sono approdata ad un corso di educazione base “gentilista” con la mia pantera di 30 kg (allora ne pesava qualcuno meno, ma neanche tanti). Rigorosamente pettorina ad H mi dissero…… adattissima per trainare la slitta constatai io in seguito (solo che al posto della slitta c’ero io). Successivamente un casuale incontro con un educatore di parrocchia differente mi aveva fatto riflettere sulla comunicazione che avviene tramite collare e che mal si sposa con l’uso della pettorina. Malgrado abbia sempre avuto cani ero fortemente indecisa sul da farsi finché ho trovato un certo equilibrio, che forse tanto equilibrato non è, ma che mi ha reso la vita un filo più semplice. Doppio moschettone + collare semplice + pettorina 🙂 Dal collare controllo molto meglio la belva ma col secondo moschettone sulla pettorina sono più tranquilla nel caso il collare si sfilasse. Alcuni cani, quelli dove l’istinto predatorio è “forte” tendono a “partire” più di altri e di conseguenza a tirare in determinate circostanze. In quelle stesse circostanze con la pettorina è dura……. Quando il cane è un tirone patentato gli esercizi sulla condotta vengono eseguiti millemila volte e i tempi di risposta non sono così brevi come si suol pensare, almeno nel mio caso non è stato così.

  24. Io ho una femmina di Jack russel di 10 mesi. Uso sia collare che pettorina ad H, ma solitamente preferisco quest’ultima perchè, anche se educata a non tirare, quando vede un altro cane vuole subito andare a conoscerlo ed è capitato spesso che si facesse venire dei colpi di tosse, quindi preferisco evitare.

  25. Ho già sentito varie persone dire che con la pettorina il loro cane tira meno…avrò un cane strano ma con la pettorina tira di più, o meglio tirava, dato che verso i 9 mesi quando ha iniziato a diventare pesantuccio (è un incrocio Beauceron) rischiavo di fare l’aquilone.
    Ho optato per un collare in cuoio e da allora me la cavo un poco meglio.
    Ovviamente è vitale insegnare a non tirare (cosa che a 18 mesi sta ancora imparando, ma il mondo è pieno di cose interessanti…e di gatti che ci attraversano la strada correndo)però mi sono accorta che con un normale collare riesco a controllarlo meglio.

  26. In giro per negozi si vedono cose che ti viene da chiederti se chi le ha inventate abbia mai visto un cane. Pettorine così elaborate da sembrare imbragature da alpinismo con tanto di moschettoni, collare definito ergonomico (l’ ho visto proprio ieri, prodotto da una nota marca tra l’altro) rivestito di gomma dentro e fuori che solo appoggiandolo al mio braccio ha tirato i peli a me, figurarsi a un cane.
    Io ho sempre usato collarini di cuoio o nylon e normalissimi guinzagli abbinati, al massimo un semistrozzo con il furbone che aveva imparato dal vecchio proprietario a rinculare e sfilarsi il collare (e pettorina).
    La pettorina la uso in macchina per le cinture e il flexi in campagna dato che Lucky è un cacciatore irriducibile (e anche perché ha la taglia e il colore di una lepre e da queste parti non c’è tanto da fidarsi a perderlo di vista) e comunque sa qual è il suo raggio d’azione e puoi tenere il flexi con un dito e sa che deve stare attento a non impigliarsi nei cespugli.

  27. Buonasera Valeria,
    ho due bassotti che usano da sempre le pettorine ad H. Mi piacerebbe sapere perchè non le ritiene adatte ai bassotti, premetto che non è la prima volta che leggo una opinione del genere, ma nessuno mi ha mai dato delle spiegazioni esaurienti e condivisibili. Grazie

  28. Bhe, io PER ORA resto per il collare a semi-strangolo.
    Devo dire che con il nostro cane ne abbiamo tratto giovamenti.
    Siamo partiti da:

    -Un collarino normale morbido. Una cosa senza pretese, per quando il cane era cucciolo. Giusto per abituarlo ad un collare.

    – Collare normale in nylon per quando aveva dai cinque ai sei/sette mesi. Bello resistente. Finito divorato dal cane stesso, dopo essere caduto da un mobile durante la notte.

    – Pettorina. Ad…X mi pare. Consigliataci dalla veterinaria, dopo che il nostro cane si era preso la “tosse dei canili”. La tipa ci aveva detto che con il collare, la tosse poteva peggiorare. Ci siamo fidati di lei e del negoziante che ci ha spacciato quella roba per “pettorina che usano in addestramento”. Aka, l’unica della misura del mio cane.
    Abbaiamo usato quella roba per quasi un anno. Poi ci siamo resi conto che al cane dava fastidio sotto alle ascelle. (In più riusciva a sfilarsela con una certa facilità. Abbiam rischiato due volte di vederci il cane spaventarsi per ragioni, sfilarsi la pettorina e correre via rischiando di essere investito dalle macchine.)

    – Collare a semi-strangolo. Della Hurtta. Attualmente in uso. Ce lo siamo fatti arrivare per posta, dopo aver misurato attentamente il cane.
    Da allora la gestione del cane è migliorata -non che prima tirasse o altro..Ma perlomeno riusciamo a tenerlo buono quando si agita- e non è mai più accaduto nessun incidente di” sfilamento e corsa tra le auto”.

    Da esperienza personale, io dico che sono soddisfatta del semi-strangolo.
    Al cane piace. Quando vede il collare, sa che è ora della passeggiata ed è felicissimo. (Con la pettorina scappava, quando la vedeva, per la cronaca.)

  29. Ti leggo sempre…anche se questa volta ammetto di essere andato un po di fretta ;-). uso il collare a strangolo. Ho avuto un labrador, adesso ho un pastore grigio: mi ha aiutato molto. Non mi sembra che i cani abbiano sofferto. in attesa della cucciolata di Corso (ho fatto visita all’allevamento che mi hai gentilmente consigliato) penso di continuare ad usarlo. Credi lo possa continuare ad usare anche con il corso? Cordiali Saluti

    • Se lo sai usare, sì: ovviamente quando il cane sarà adulto, quindi quando avrà già imparato a camminare al guinzaglio senza tirare (da cucciolo, senza bisogno dello strangolo). Con l’adulto ti darà la massima sicurezza e non avrai alcun bisogno di strattonare/impiccare/strangolare nessuno, perché il cane saprà già stare al passo :-).

  30. Io dopo varie prove con collari di altro tipo sono arrivato a utilizzare quello che in Messico viene chiamato “collar de intervención” (in italiano non so come si chiami); e devo dire che mi ci trovo bene.
    Tu che ne pensi?

      • Se vuoi al mio rientro in Italia ti posso far vedere i miei (ne ho due, uno di pelle e uno di nylon); tanto sono sicuro che vedendoli dal vivo e potendoli maneggiare ne capirai súbito pregi e difetti (e che potrai darmi consigli)

      • Io ho usato anche il collare a strozzo (dopo che l’ addestratore mi ha spiegato come si usa), ma ho deciso di abbandonarlo a causa delle troppe polemiche esistenti in Italia al riguardo di tale strumento. Insomma per evitare di Dover litigare con gli integralisti ho dovuto riiniziare l’ addestramento con un collare di altro tipo (e su questo sono “quasi” siduro che nessun integralista pseudoanimalista avra da ridire, essendo imbottito con feltro). Anche se il fatto di aver dovuto “buttare” tante ore di lavoro mi duole un po…

        • Che bastardi! Oltre al danno la beffa… prima mi hanno cstretto a buttare mesi di lavoro per il loro fanatismo talebano e adesso mi spolliciano pure. Tanto i soldi non sono i loro…

  31. Posso portare la mia esperienza: siccome il mio cane ha sempre avuto il viziaccio di tirare, (sembra un cane da slitta, lui ama tirarti in bicicletta correndo come un matto, ma io no), soprattutto se sono a piedi….di conseguenza ci avevano consigliato la pettorina….dopo un pò di tempo, accarezzandolo sotto le ascelle, avevo sentito un piccolo ponfo che mi aveva spaventato non poco, ma poi osservando bene, capii che era come una ferita, l’associai subito alla pettorina, portato dal vet confermò il mio sospetto dicendo che era dovuto a uno sfregamento. Evitai di mettergliela per un bel pò e infatti, il ponfo sparì.
    Conclusione, io ho imparato a usare un collare normalissimo e a condurre il cane, devo dire che in effetti, una volta imparato, si diventa tutt’uno con il cane, insomma è come essere una cosa sola. La pettorina gli viene messa solo quando va in giro con mio marito in bici!

  32. io uso sia il collare che la pettorina, ho avuto in passato pt con strangolo, che però facevano una perfetta condotta al guinzaglio e tiravano solo in casi rarissimi. Con le due australiane che ho in questo momento, ho iniziato con la pettorina e mi sono trovata molto meglio per l’insegnamento a non tirare al guinzaglio, ma la uso solo quando sono in contesti che le eccitano molto, altrimenti uso il collare (ad esempio quando andiamo a fare agility portano la pettorina all’arrivo, poi lavoriamo senza e alla fine usciamo con il collare)
    Mi sembra che sia veramente più facile e meno pericoloso per un cucciolo imparare con la pettorina, anche pensando a tutti quei proprietari che non sanno bene come fare

    • personalissima opinione: collare…a strozzo.
      Ho da sempre avuto boxer: moltissimi anni fa ci siamo rivolti ad un bravissimo addestratore che ci ha insegnato l’uso del collare a strozzo e abbiamo sempre usato quello per tutti i nostri cani.
      Ora: nuovo boxerino. Preso collarino in nylon per primi mesi (non potevamo certo usare lo strozzo, povero).
      In passeggiata tirava tanto da strozzarsi. Consigliati da brava educatrice gentilista, presa pettorina ad H.
      Usata due mesi circa. York ha sei mesi: non vuole assolutamente la pettorina, si gratta, la passeggiata è un incubo perchè va dove vuole….. Messo il collare a strozzo (fisso per il momento) il cane è tranquillo. Quando tira, basta che mi fermi e lui subito ritorna sui suoi passi. Capisce dove dobbiamo andare.
      Forse dipende anche dal cane: razza, stazza, indole.
      Ma il collare a strozzo, se usato bene, è educativo e non coercitivo.
      Basta trovare chi ti insegna come usarlo e capire bene come usarlo.

      • Oggi sono uscita in passeggiata (dieci minuti prima di andare al lavoro) con famigerato collare a strangolo e tacco 12. (I tacchi ci sono ancora)
        Ognuno usa il metodo che meglio crede e con cui è stato “addestrato”.
        L’importante è che il cane non sia maltrattato!

        • Perfetto.
          Dieci minuti.
          Tacco 12.
          Ognuno fa quel che gli pare.
          In quale comune è uscita a passeggio con il collare a strangolo?
          O chi usa il collare a strangolo preferisce soltanto vantarsene in anonimato e senza dare indicazioni precise del dove, a parte tacchi e pochi minuti da dedicare al cane?

          Menomale che non ci aono più i pollici in basso.

          • Almeno Valeria Rossi scrive che è pronta a pagare le multe, a finire in tribunale, a farsi diffidare e anche a chiudere le sue attività e quelle di altri pur di difendere il suo punto di vista.
            Manca soltanto il digiumo ed è perfetta disobbedienza civile.
            Ma tutti gli altri anonimi e senza fissa dimora, che fanno?

          • Simonedv ma qual’è il problema? I tacchi? Lo strangolo?(si lo so che è questo il tuo problema) ma allora perché rompere sui dieci minuti?cioè, uno una mattina non può essere in ritardo e doversi sbrigare? Magari il suo cane ha fatto sport per sei ore fino alle dieci della sera prima, te che ne sai? Comunque io uso lo strangolo ( insieme alla pettorina) per motivi di sicurezza nel comune di Roma . Vado bene?non so di dove sia manu, ma saranno pure affaracci suoi no?

          • Se lo usi nel Comune di Roma ti comunico che non puoi usarlo.
            A questo punto fai come consiglia qualcuno, scrivi il tuo nome e cognome e autodenunciati per fare una battaglia civile.

            Il Regolamento del Comune di Roma lo trovi qui
            http://www.udacomuneroma.it/normativa/reg_com.asp
            In particolare articolo 8 comma 28 titolo maltrattamento animali.
            Oltre alla sanzione amministrativa, quindi, nell’intero Comune di Roma, compresi circoli cinofili e campi di addestramento, scatta anche il penale come previsto dalla Legge 189 del 2004.

            Allora attendiamo l’autodenuncia coraggiosa.

          • ahahahah pensa che per me anche i tacchi 12 sono considerati “maltrattamento del cane” perchè significa far camminare il cane sull’asfalto e troppo piano e per troppo poco tempo! E’ UNA BATTUTA naturalmente, ogniuno dedica al suo cane il tempo che ha! le mie non gradirebbero una passeggiata simile indipendentemente dal tipo di collare 😉

          • ma che senso ha questo scambio? Simone DV, so che con i cani ci sai fare, fai delle belle cose, sei una persona preparata, e non solo in ambito cinofilo, davvero hai voglia di perdere tempo con queste cazzate? ma perchè??? Perchè ti metti al livello di quei coglioni di Arca che portano avanti una battaglia per la DIFESA del collare a strozzo (mentre non ho mai letto nel loro gruppo una parola, che sia una, spesa a parlare di RELAZIONE, di APPRENDIMENTO, ma solo per sputtanare qualcuno)? ovviamente non c’entrano niente con Valeria, ma comportandoti così sembri un loro emulo (al contrario). Io sono contraria al collare a strozzo, il perchè l’ho scritto altrove su questo sito, ma credo ci sia modo e modo, e comunque cazziare una che scrive che ha portato fuori il proprio cane per 10 minuti magari perchè doveva solo fare una pipì veloce, e poi forse stasera si va nei boschi per tre ore…che ne sappiamo? dai, puoi fare meglio.

          • Non riesco a capire come mai il mio cane, un Golden tiri col guinzaglio e ancor di più con la pettorina addestrato da piccolo insieme ad altri cuccioli che con lo stesso metodo (condotta al guinzaglio) hanno raggiunto livelli di condotta pregevoli.forse anche i cani non sono tutti uguali…..

  33. L’approccio alla narrazione di tipo soggettivo e quindi senza pretese né scientifiche né prescrittive mi pare quello giusto.
    Ciò di cui mi vado sempre più rendendo conto è che proprio il fiorire di tanti estremismi cinofili non produce altro risultato che la scarsa, scarsissima conoscenza seria del cane.
    Rispetto a molti altri animali, persino i piú rari e i meno a contatto con l’uomo è possibile registrare una numerosità di studi scientifici maggiore rispetto a quelli dediati al cane.
    Di contro, le librerie sono piene di libri sul cane in cui ciascuno dice la propria e presenta il suo approccio come miracolisticamente superiore ad ogni altro e, quel che è davvero risibile, originale.
    Desidero contribuire anche io con lo stesso approccio narrativo soggettivo. La mia scelta per il mio cucciolo è stata la pettorina. Ho incontrato ben quattro educatori cinofili che mi hanno chiesto di usare il collare per potere partecipare al percorso di obbedienza di base. Ovviamente non ho seguito i loro corsi.
    Ricavo che a seconda delle aree geografiche è più facile imbattersi in chi obbliga alla pettorina piuttosto che in chi obbliga al collare.
    Mi trova completamente d’accordo l’invito ad usare bene gli strumenti di conduzione del cane. Purtroppo ci si scontra con tre questioni non banali:
    1) chi acquista collare o pettorina e relativo guinzaglio non compie la scelta su indicazioni precise e non segue un percorso formativo per il loro migliore utilizzo, ma viene prevalentemente determinato nell’acquisto dal consiglio di wualche amico o del negoziante.
    2) anche produttori blasonati continuano a mettere in commercio prodotti scadenti, non tanto dal punto di vista dei materiali i della fattura, quanto da quello della costruzione. Un caso particolare è accaduto proprio a me. S tratta di una pettorina della Ferplast, molto costosa, la ergoconnfort. Ho riscontrato molti problemi e ho immediatamente segnalato la cosa al servizio clienti della Ferplast. La risposta è stata poco attenta alle questioni che avevo posto.
    Credo che molti casi analoghi riguardino altre pettorine o collari o guinzagli.
    3) non essendo possibile un sistema di controllo generalizzato né un obbligo formativo generalizzato sarebbe quantomeno opportuno evitare di mettere in commercio strumenti che ad un uso inappropriato comportino un rischio maggiore.

    PS Nelle mie passeggiate mi sono imbattuto in numerose scene davvero rivoltanti: cuccioli con collare metallico richiamati in braccio attraverso sollevamento del guinzaglio per più di un metro, schnauzer nani di 5 mesi con collare a strozzo e strattonati ad ogni incrocio con altro cane, barboncino nano portato giù per le scale del condominio tenuto per il collare metallico direttamente con una mano, una sorta di mocho sballonzolato e strozzato. L’aneddotica si potrebbe arricchire di molti altri esempi, ma proprio per questo l’invito non può che essere ad una maggiore cultura cinofila e a un maggiore rispetto per gli esseri viventi.

  34. Uso pettorine da quando ho il cane (5anni), in aggiunta al collare, anche perche’ la uso per i viaggi in auto per legare il cane alla cintura di sicurezza. Nonostate le usi da sempre non ne ho anora trovata una adatta al mio cane. Piu’ volte ho iniziato a cucirne di persona, ma si sono distrutte subito. Ho impiegato molto tempo per usarla decentemente. Da quando ho comprato una in cui l’anello non e’ fisso, ma scorre nella maniglia (tipo quella della hurtta in figura) credo di essere miliorata perche’ riesco a direzionare il cane. Quella con cui mi sono trovata peggio e’ quella di tipo H, buttata via nel giro di pochissimo, l’anello era in una posizione per me scomodissima per guidare il cane. E’ la piu’ usata, lo so’, io non riesco proprio ad usarla, magari dipende anche dalla stazza e dalla morfologia del mio cane ( 33kg )….. Trovo in generale le pettorine un buon ausilio,
    ma finora a parte quella che uso da trekking in montagna (68 euro, troppo pesante da usare tutti i giorni…), la mia soddisfazione puo’ essere valutata in un 60% e dire che di pettorine ne ho cambiate molte! Concordo con l’uso improprio che ne fanno molti proprietari. Un giorno a Napoli stavo per menare alcune persone che impiccavano continamente i cani ed erano completamente incapaci di gestire l’incontro con altri cani quando muniti di pettorina….

  35. Io un Bichon Havanais, di 4,5kg. Purtroppo quando le mettevo il collare tirava talmente tanto che poi si strangolava e tossiva ed era pericoloso per la sua piccola trachea e quindi abbiamo deciso col veterinario di metterle la pettorina che ho comprato in un negozio dove erano molto attrezzati e competenti. Oggi, la mia Dobbye è serena e non tira più e sta bene.
    Ti ringrazio comunque per la tua riflessione interessante.
    Tutto quello che può aiutare i nostri amici a 4 zampe è sempre benvenuto:-)
    Auguro a tutti voi e a vostri amori pelosi una buona giornata.
    Rita

      • io però ho già come su alcuni cani se si toglie il collare e si mette la pettorina smettano quasi da soli di tirare. non credo sia merito dello strumento in se ma forse il cane oramai ha assimilato che colare = tirare , se si mette uno strumento nuovo vai a cambiare le dinamiche per cui o imparano molto ma molto più in fretta (chiaramente se c’è qualcuno che sa come si fa) oppure smettono di tirare e ti guardano come per dire : embè adesso con sta roba nuova che si fa ?

        • Insegnare al cane a non tirare… quante volte mi è stato ripetuto dagli svariati addestratori a cui mi sono rivolta! La mia border tirava talmente tanto che ogni giorno avevo dolori alle articolazioni per l’attrito. Collare a strozzo, cabeza, bocconcini… niente da fare. Fino a che… un educatore mi ha fatto scoprire la pettorina ad H! In pochi mesi la border, libera di poter finalmente annusare, ha smesso di tirare (fatta eccezione per l’istinto predatorio che ogni tanto rispunta fuori…)! Il suo problema dunque era proprio legato all’impossibilità di annusare – e quindi distrarsi ed impegnarsi – a causa del collare.

          • Scusami Irene ma non capisco una cosa: se dici che il problema era l’impossibilità di annusare cosa c’entra il collare o la pettorina? Lo tenevi tirato al punto da impedirgli di abbassare la testa per annusare? I miei cani hanno sempre annusato anche con il collare.
            Non è per essere polemica, semplicemente non capisco il nesso

          • Micaela non riesco a risponderti nella mascherina del tuo commento, quindi rispondo qui. E’ abbastanza risaputo che i border sono cani che tendono a tirare molto, e che per indole non amano le costrizioni (siano esse gabbie, recinti, o collari che impediscono il pieno movimento e l’esplorazione). Con il collare il peso del cane si concentra sul collo, il che significa che se inizia a tirare il peso che sente in quel punto è talmente forte che non pensa ad ignorarlo, ma solo a tirare di più – io direi “si carica”. Con la pettorina ad H il peso viene caricato sul centro della schiena, e da lì è più facile scaricarlo alle 4 zampe, in un certo senso dando la sensazione al cane di alleggerirsi. Il movimento è nettamente più libero e non sentendosi più costretto in alcun modo, il cane si sente più libero di poter annusare o guardarsi intorno, in generale la libertà di movimento aiuta anche nella conoscenza a guinzaglio con altri cani. Il passaggio da collare a pettorina mi ha mostrato così tante varianti della passeggiata che prima nemmeno immaginavo e che ora non so come scrivere senza risultare confusionaria. Ti dico un’ultima cosa, forse non è strettamente collegata alla pettorina ma io ho notato il cambiamento solo da quando ho iniziato ad usarla: prima il mio cane si terrorizzava per ogni virgola, rumori o movimenti improvvisi, persone con andatura strana… non provava mai ad annusare l’oggetto che la spaventava, ma si irrigidiva e tirava, il collare le aumentava la sensazione di avere me dall’altra parte del guinzaglio e subito reagiva abbaiando e rizzando il pelo. Da quando usiamo la pettorina lei si sente meno “appoggiata da me”, e nelle medesime situazioni si approccia più autonomamente e liberamente annusando, io riesco più facilmente a tenere il guinzaglio morbido e abbiamo risolto in pratica non solo il problema tiraggio.
            SCUSATE IL PAPIRO SONO UN DISASTROOOOOO

          • Irene… quanto hai scritto è TERRIBILE. Ti rendi conto che hai scritto che il tuo cane TEMEVA “la sensazione di averti dall’altra parte del guinzaglio”?!? Questa è una cosa allucinante! Non è colpa tua, per carità… e non so da chi caspita tu sia andata prima di approdare dai “pettorinisti”, ma trovo veramente atroce che qualcuno abbia messo il tuo cane in condizione di vivere negativamente la sensazione di essere collegato a te. Mi terrorizza che ci siano in giro educatori/addestratori di tal fatta.
            Il guinzaglio è il prolungamento del nostro braccio, e il cane deve sentirsi al sicuro proprio perché sa di poter comunicare con noi e di essere protetto da noi. Noi dobbiamo essere la sua guida, la sua certezza, il suo porto sicuro: essere collegati a noi dev’essere, per lui, fonte di gioia e di gratificazione. Se così non è significa che non esiste alcun rapporto fra cane e conduttore, quindi gli strumenti vanno messi via TUTTI e si deve ricominciare daccapo a lavorare su questo!
            Mamma mia… cosa mi tocca leggere 🙁

          • Nah… scusami, ma è impossibile. Primo, col collare si annusa il mondo intero, volendo: quindi che è ‘sta “impossibilità”?
            Secondo, o il cane annusa o sta in condotta, quindi le due cose non possono andare insieme. Se un cane vuole annusare può farlo liberamente (anche col collare) quando gli permetti di farlo, ma non sempre e comunque. Quando si deve stare al passo si sta al passo e ci si deve divertire a farlo: quindi temo che nessuno abbia saputo spiegarti come far pensare al tuo cane che stare al tuo fianco fosse una cosa piacevole e divertente.

          • Il metodo che ha rovinato il mio cane (e posso giurarlo, è stata letteralmente R O V I N A T A) è stato quello al corso base per cuccioli di uno dei centri cinofili veronesi più grandi e conosciuti, il cui metodo di addestramento si basa sull’utilizzo del COLLARE A STROZZO E CONTROLLO DELL’AGGRESSIVITA’. Il mio cane ha imparato da cucciola ad essere bloccata con un piccolo colpo di collare a strozzo se provava a guardare da qualsiasi parte che non avessi deciso io dovesse guardare, col risultato che è diventata una cagna insicura e paurosa, e ogni volta che il collare si stringeva sul suo collo (perché tirava) lei si terrorizzava il doppio. Non ha mai avuto paura dello strumento in sè, anzi è sempre stata gioiosa di potersi “vestire” per uscire insieme”, ma negare ad un border di poter esplorare se non quando lo decidiamo noi… il border che sarebbe creato per spazi sterminati… beh mi sembra eccessivo. Non dico di lasciarla libera di cazzeggiare per tutta la passeggiata, ma nemmeno di essere così rigidi nel impedire o meno al cane di annusare quando ne sente necessità. A che servirebbe sennò la passeggiata per i cani cittadini???

          • Controllo dell’aggressività?!? Per un border? Mamma mia… è proprio come pensavo, ti hanno rovinato il cane per incompetenza. Mi dispiace 🙁 …ma l’obbedienza non è quella!

          • In ogni caso avere un confronto su internet è praticamente impossibile. E devo dire che – sarò permalosa, chissà – vedere i pollici versi come se avessi scritto di sacrificare il cane a satana mi fa perdere la voglia di spiegare la mia esperienza. E’ chiaro che su internet non mi trovo a parlare di cani. Personalmente ho fatto tanti errori col mio cane ma ho imparato da essi e il secondo preso adulto l’ho riabilitato e reso adatto a persone e cani (prima era quasi impossibile). Sarò una da pollice verso che non capisce ‘na mazza di passeggiate, educazioni, collari, ma di cani ne tengo ogni giorno e non ce n’è uno che nel rivedermi sia spaventato, timoroso o arrabbiato. Loro sono i miei pollici alzati, sono coloro che fanno dire al padrone “sì, ho lasciato il mio cane in buone mani”. Per me questo è sufficiente. Credo di non avere altro da dimostrare o imparare tra i commenti popolari di internet.

          • Irene, i pollici significano “sono d’accordo” o “non sono d’accordo”: non significano “sei un dio” oppure “sei una merdaccia”.
            E poi non bisogna dar loro troppo peso, anche perché su questo sito imperversano alcuni “spolliciatori professionisti” che a volte, secondo me, cliccano sul rosso senza aver neppure letto il commento :-).

          • @Irene, hai tutta la mia comprensione, e il cosiddetto “centro cinofilo” veronese, che purtroppo per un certo periodo ho frequentato anch’io, mi ha fatto fare danni notevoli al mio cane. Lui non era cucciolo, aveva (e ha) una aggressività verso gli altri maschi che in quel periodo è peggiorata moltissimo, quando dovevamo andare là lui era agitato e ansioso, e io anche. Ora, che ne so un po’ di più, mi chiedo su che basi adottassero certe “tecniche”, allora so che soffrivo e il mio cane con me. Era una molla pronta a lanciarsi sugli altri, avvertiva il senso di pericolo, di tensione (che sicuramente anche io gli trasmettevo) quando in altri contesti era molto più tranquillo. A certa gente dovrebbero togliere ogni possibilità di farsi pubblicità, invece loro sono molto bravi con le PR, tra l’altro sfornano pseudoistruttori come una fabbrica di automobili…e organizzano eventi con grande risonanza (do you remember, Valeria?). Periodo di m@@@a, per me e per il mio peloso.

          • @mc non avevo il coraggio di infierire ulteriormente ricordando alla signora Valeria Rossi che proprio presso questo centro lei è andata a presenziare… ma grazie per aver denunciato come me la loro incompetenza! Ce ne sarebbero di cose da dire… ma in verità basta avere gli occhi, farci un salto e guardare: tutti questi proseliti sul collare a strozzo e sul suo presunto buon utilizzo (tra l’altro presso centri cinofili che la signora Rossi immagino ritenga validi, se addirittura partecipa ai loro convegni) diventeranno cenere.

          • Irene, se mi invitano ad un convegno cinofilo io ci vado sempre: non è che prima faccia sopralluoghi per capire chi sono, come lavorano, cosa fanno eccetera eccetera. Quando tocca a me parlare, dico quello che ritengo corretto dire… e poi ascolto quello che dicono gli altri relatori.
            All’ultimo convegno di Verona è stato proiettato un video in cui si mostravano metodi e tecniche che non condivido e che non mi appartengono, e l’ho fatto presente: quindi non penso che presenzierò ulteriormente. Le tue illazioni in merito sono del tutto campate in aria.

          • Signora Rossi il mio intento non era certo quello di fare illazioni mirate a screditarla o denigrarla, semplicemente ho fatto una supposizione. Mi sono basata su una sua risposta (cito da un suo commento precedente) nella quale parafrasava quello che avevo scritto rielaborandolo secondo il suo pensiero “Irene… quanto hai scritto è TERRIBILE. Ti rendi conto che hai scritto che il tuo cane TEMEVA “la sensazione di averti dall’altra parte del guinzaglio”?!? “, quando io non avevo proprio scritto ciò, che mi ha fatto pensare che forse in tutto questo botta e risposta ci sia dell’incoerenza. Ideologie differenti a parte – il discorso in questione è delicato ed è normale che sollevi non pochi cori contrastanti – trovo sempre interessanti i suoi articoli, ed apprezzo tantissimo che lei si presti al confronto. Non tutti lo farebbero, quindi grazie.

          • Irene, ma guarda che io non ho mai attaccato TE: quello che hai scritto è davvero terribile, perché trovo allucinante che un cane possa preoccuparsi di avere il suo umano all’altro capo del guinzaglio. Ma mi sembra di aver detto fin dall’inizio che non era colpa tua, bensì di chi aveva impostato un lavoro così catastrofico da indurre il cane a temere collare e guinzaglio. Mi è dispiaciuto scoprire che si trattava proprio della scuola che aveva organizzato una serie di convegni a cui ho partecipato più volte: ma il fatto che tu abbia dato per scontato che io sapessi chi erano, cosa facevano e come lavoravano (e che mi piacesse pure!) persone che abitano a 500 km da me e alle quali mi sono limitata a rispondere “sì, grazie” quando mi hanno invitato a parlare di cani (come SEMPRE faccio, peraltro!), mi ha dato un po’ fastidio. Cmq, niente di personale e tutto chiarito :-).

  36. io ho educato i miei cani,pastori tedeschi e beauceron,
    con lo strozzo,usato bene,(senza strattonare MAI il cane) e devo dire che ha funzionato,
    il xchè lo sai meglio di me.
    volevo xò chiederti un chiarimento.
    dici che :
    (escluso il collare elettrico, che come sempre ripeto PER ME non possiede proprio un “uso corretto”, anche se ci sono usi peggiori di altri)
    ora,io sono assolutamente contrario non solo al collare elettrico,
    ma a qualsiai tipo di coercizione “dolorosa” del cane,
    x me dovrebbe essere semplicemente considarato un reato il fatto di usarlo.

    maaaaaaaaa……
    non so se hai mai visto “duri da addestrare”,su N.G.,
    in una puntata il capo istruttore cinofilo della polizia di los angeles,
    mostrava come il suo malin fosse diventato una macchina perfetta con l’uso appunto,del collare elettrico.
    ora,mi chiedo e ti chiedo,è possibile che x cani estremi,quelli usati solo x fini di ordine pubblico/militare,
    questo strumento risulti + efficace di altri,
    al fine appunto di avere il controllo del cane in situazioni estreme???
    (pensiamo al dover dare degli ordini al cane durante una sparatoria).
    la cosa a noi “civili” non dovrebbe nemmeno interessare,ma è così,x curiosità.

    • Io non entro mai nel merito di cose che non conosco, quindi non posso parlare dell’addestramento di tipo militare perché nulla ne so (e neppure di quello civile, a dire il vero: io mi intendo solo di addestramento sportivo). So, però, che la storia del cane “talmente spinto che si deve per forza usare il tele”… o di esercizi “talmente complessi che si deve per forza usare il tele”… la sento anche in ambito sportivo: e noi, al Debu, stiamo cercando di dimostrare che non c’è nessuna occasione così estrema da dover “per forza” usare il tele. Siccome di gare non ne abbiamo ancora fatto, per ora posso parlare solo di un qualcosa che sta a livello, diciamo così, “sperimentale”: SE funzionerà come speriamo, e se davvero riusciremo a trovarci ad armi pari con chi il tele lo usa… allora potrò parlare a ragion veduta del fatto che gli stessi risultati si possano ottenere anche senza.
      (E se così non fosse… come ho mollato l’agonismo una volta, potrò mollarlo anche la seconda).
      Ovviamente restano campi diversi e modi diversi di lavorare: ma se risultasse davvero che nello sport agonistico, anche ad alto livello, si può fare a meno del tele, penso che la stessa idea si potrà applicare anche ad altri metodi e ad altri settori, compreso quello dell’addestramento militare: anche perché, in fondo, sempre di cani si tratta!
      L’unico problema può essere quello della velocità con cui si raggiungono i risultati: a noi non frega niente, per esempio, di arrivare in IPO in tre o quattro anni anziché in sei mesi… però non so quanto lo stesso discorso di possa applicare alle forze dell’ordine, che ovviamente avranno bisogno di cani operativi subito, o comunque nel minor tempo possibile. E’ indubbio che con l’utilizzo del tele “si faccia prima” a raggiungere certi risultati: su questo neppure io, che il tele proprio lo detesto, me la sento di controbattere.

  37. Valeria, d’accordo su tutto tranne che su uuna cosa: anch’io quando vedo quelle pettorine incastrate sotto le ascelle rabbrividisco e mi chiedo come caspita facciano i proprietari a non rendersene conto. Però un linfoma NON VIENE per lo sfregamento, proprio no. Questa è una delle stupidaggini che a volte la gente pensa, peccato che la pensino anche (alcuni) veterinari. D’altronde, quando trovai la Pepa sulla statale, e la portai dal veterinario, siccome era in calore, mi disse di non lavarla perchè “alle cagne in calore non si fa il bagno”. Come alle donne con le mestruazioni, immagino. Infatti…dopo le canoniche 48 ore (il tempo per l’assorbimento del Frontline) era in vasca. Purtroppo ci sono tipi così, accanto naturalmente a persone preparate.

    • Non sono d’accordo. Lo sfregamento è un’azione irritativa e la clinica ci insegna che questo tipo di condizione può portare ad alterazioni nella mitosi cellulare e di conseguenza possibilità di tumori.

      • Anch’io ho studiato ciò… per questo ritengo attendibile (anche se non certo “infallibile”) il mio ex “sopportatore di tirocinante”.

      • forse, dico forse, per strutture superficiali a diretto contatto con l’agente lesivo: mi vengono in mente le lesioni leucoplasiche della mucosa orale a contatto, per anni, con bordi acuminati di denti rotti, lesioni che possono, sempre con gli anni, degenerare poi in tumori. Ma non si è MAI visto che una struttura profonda come un linfonodo dia origine ad un linfoma perchè in superficie vi è uno sfregamento. Il linfoma è una malattia sistemica ab origine… altrimenti sarebbe chirurgica, no? al massimo lo sfregamento può accelerare la disseminazione di cellule linfomatose già presenti nella struttura (esercitando una specie di “spremitura” dell’organo), ma non incidere sostanzialmente sulla malattia. Poi, liberi di credere a quello che volete, tanto più che su una cosa siamo tutti d’accordo: questo tipo di pettorina NON VA USATA. PUNTO.

    • la mia cagnolina ha portato una pettorina a X per anni..perchè? semplicemente non lo sapevo! appena ho letto un articolo a riguardo sono corsa a comprare una pettorina diversa!

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