sabato 8 Febbraio 2025

Alice la segugia, un anno dopo

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Alice è stata già protagonista di alcuni articoli su “Ti presento il cane”: chi non li avesse letti o non li ricordasse può seguire la sua storia leggendo le prime tre “puntate”: prima, seconda, terza.
Per chi non avesse voglia di rileggersi tutto, riassunto brevissimo: Alice è una segugia italiana adottata a sei-sette anni, probabilmente maltrattata, sicuramente deprivata.
Non conosceva praticamente l’uomo e per lunghi mesi Serena, la sua adottante, non è stata neppure in grado di avvicinarla. Ma dopo un paziente lavoro di recupero…

foto1di SERENA CASTIGLIONI – E’ passato ormai un anno e mezzo dall’adozione di Alice e considerata la mia inettitudine al recupero comportamentale di cani deprivati, devo dire che i passi avanti fatti sono davvero strabilianti.
Ok, lo ammetto, sto frequentando un corso da educatore… ma la strada è appena cominciata e i primi risultati si vedranno tra anni.
Tornando alla nostra beniamina, è dovere di cronaca riportare che negli ultimi tempi ha assunto forma cubica perchè quest’inverno piove molto e noi con la pioggia mica usciamo, che ci si bagna e fa freddo.
Poi però appena smette e si va sull’argine, anche con menoquindici, ci inzuppiamo&inzaccheriamo come se non ci fosse un domani…
Ma allora come li smaltiamo i manicaretti di mamma? Dormendo e facendo le facce da mortadinoia, ovvio!

foto2E vabbè, mi tocca ammetterlo: essa è diventata una cana moderna, che viene con me al corso (con graaaandi soddisfazioni, perchè seppur libera dal guinzaglio non mi si scolla di dosso e il secondo giorno invita al gioco ogni essere vivente che le passa davanti), che fa gli aperitivi con papà, mamma & gli amici comodamente seduta in poltrona facendosi pastrugnare da avventori vari, va a dormire a casa delle amichette, va al mare, in montagna…  fa addirittura gli aperitivi in montagna!
E poi fa l’occhio languido a cotanto braccone davvero niente male!
Capito, la signorina…
Non nego che andare in giro in centro col Segugio Italiano al guinzaglio faccia figo (ebbene sì, me la tiro): la gente spesso ci guarda chiedendosi che razza sia mai questa (eggià, tutti sappiamo dove stanno il 99,9% dei segugi di solito…)

alicemix

Ogni rosa, ovviamente, ha le sue spine: un cane fobico come lei in mano a un’ignorante in materia come me non potrà mai tornare completamente sulla retta via. Il suo approccio verso gli altri cani inizialmente, ehm, “irruento” in presenza di fratello (leggasi: abbaiosissimo&all’apparenza aggressivissimo) spaventa gli aspiranti amichetti ma, passati i canonici 10 secondi, l’allarme rientra e si ritorna alle attività che si erano lasciate, che nel suo caso è sempre e solo… indovinate un po’!
Sì sì, proprio quello…20 ore su 24…  ANNUSARE!

foto7
Confermo ogni singola parola scritta da Valeria ne “il vero standard del Segugio”, dalla cieco/sordità/tordaggine temporanea quando sta sniffando allegramente per prati e boschi (a proposito, portate con voi un defibrillatore in caso decidiate di fare una passeggiata dove son passati caprioli, cinghiali e compagnia. Nel mio caso l’assenza più lunga è stata di un’ora netta: perso 15 anni di vita e una corda vocale… ma col tempo ci si fa l’abitudine), alla totale, disarmante dolcezza e completa mancanza di aggressività, al fatto che non patisce caldo, freddo nè cannonate quando sta facendo ciò per cui è stato selezionato (ma poi, se non ha intenzione di uscire a far pipì perchè fuori piove, inizia a tremare come una foglia…).
Alice ha recuperato la sua segugiosità giusto in tempo per passare una vecchiaia “Serena” (eh eh… scusatemi il gioco di parole): il musetto le sta diventando bianco, ma la sue energia è quella di una cucciolona!
Mi renderebbe molto felice che questa mia testimonianza della nuova vita di Alice, e di conseguenza di tutta la nostra grande famiglia, incrementasse il numero di adozioni di segugi al canile.
Il mito del “lo devo portare a correre ogni giorno” è vero solo in parte: lui starà benone anche in cuccia (o divano, o, ehm… letto) e vi farà la faccia da canesullorlodelsuicidio quando gli chiederete di uscire se sta dormendo (e di conseguenza russando pesantemente): ma appena avrete l’opportunità di portarlo dove possa correre libero e odorare, beh… capirete il significato di felicità. Ed il sorriso del segugio è talmente contagioso che alla fine da “dovere”, uscire con lui diventerà un sommo piacere! Non ci credete?

foto8
Vi ritroverete così con armadi pieni di stivali di gomma, abbigliamento tecnico da montagna & scarponi da trekking high tech, zaini e marsupi, ciotole portatili e millanta pettorine (perchè ogni volta che si esce la medesima si imputridisce a tal punto che la dovrete buttare. Poi non dite che non vi avevo avvertito!).
Concludo condividendo con voi una foto del mio album personale che personalmente adoro. Manca papino (che era dietro la reflex per far la foto), ma ci siamo io, il mio super ometto Giulio e Alice che guarda caso… cosa sta facendo?
Ebbene sì: MI ANNUSA!

foto9

 

 

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14 Commenti

  1. Che bella questa storia. Anche a me piacerebbe tanto recuperare un cane dal canile e dargli una vita dignitosa. Ora ho Mina, che i maltrattamenti e le privazioni non sa nemmeno che esistono, ma in futuro – ora non posso per vari motivi, purtroppo – mi piacerebbe tanto adottare un peloso problematico. Visto che mi piacciono i anche i cani di razza, probabilmente andrà a finire che mi ritroverò in casa con almeno tre cani … quanto mi piacerebbe <3

    • Ho scoperto che i cani sono come le ciliegie: appena porti a casa il primo stai già pensando di portare a casa il secondo. Infatti probabilmente la famiglia presto si allargherà con l’arrivo di Peggy, adocchiata in canile mentre facevo volontariato. Indovinate che razza è? 😉

  2. anche noi abbiamo adottato una segugia: Ambra

    Mai avuto cani da caccia, e nemmeno, se devo dirla tutta, l’avrei comperata ….. ma i canili sono belli pieni di cani da caccia e, con la scusa dei gatti, volevamo essere sicuri di adottare un cane ad aggressività zero.

    E’ una segugia maremmana, cioè dovrebbe essere specializzata nella caccia al cinghiale, in muta, ovviamente.

    All’inizio era paurosissima di tutto e tutti, scappava e faceva assolutamente solo e sempre di testa sua. Non voleva saperne di mio marito, nemmeno in foto (brutte esperienze con maschi cacciatori? …. Chissà)
    Ora sono passati due anni ed è cambiata …… ora siamo una famiglia. Anche se Ambra continua a non voler uscire a fare la pipì se piove, se quando annusa non ci sono santi, e se russa da matti

  3. Due anni fa ho deciso di adottare un cane dal canile della mia città. è stato così che Tom (simil segugio italiano a pelo forte di quasi 8 anni) è entrato nella mia vita! l’ho ritrovato sia in questa storia (anche se lui non era così tanto spaventato) che ne “il vero standard”. 🙂 Anch’io confermo la felicità che provo nel vedere i suoi progressi e nel vederlo felice di annusare 🙂 Tantissimi Complimentii!!

  4. Personalmente, non ho preferenze tra canile e allevamento. Sinceramente, do la priorità al canile, per un fatto etico: visto che ci sono così tante anime in pena, perché non prenderne uno da li? Purtroppo i canili non si svuoteranno mai,perché ci sono troppi cretini che prendono animali con leggerezza, e dopo, quando si accorgono che un cane è ANCHE un impegno, lo portano lì… (Il caso specifico, vale a dire coloro che veramente non possono per gravi motivi tenerlo, sono davvero pochi.) tuttavia, non faccio neppure parte -pur essendo animalista convinta- di di quella schiera di persone che attaccano chi vuole il cane di razza: anche a me piace, e tanto, il saluki e l husky; e nulla toglie che ne acquisti uno. Ma nel mio cuore c è Gino: per mille motivi , non ultimo il fatto che mi ha aiutato ad uscire da una situazione difficile molto pesante; anche se arriverà un altro, lui avrà sempre quel “fattore x” in più. Senza nulla togliere a tutti gli splendori del mondo. Alice ha avuto fortuna ad incontrarvi. Ps: postilla IRONICA ma non troppo: Com è che quando si parla di un meticcio i commenti sonoramente pochi?

    • Se Alice fosse stata un meticcio ne avrei parlato allo stesso identico modo. Che sia un segugio amplifica solamente i lati comici del racconto, per la sua conformazione fisica (nasONE, orecchiONE, zampONE, tutto concentrato in un cane di 16 kg) sia per la sua motivazione esasperata che la rende quasi ridicola.
      Potrei passare giorni raccontandoti di Giulio, il mio fantastico meticcio trovatello di 4 anni, ma sarebbe “vincere facile”: lui è stato adottato da cucciolo ed è cresciuto con noi e con i suoi difetti (come ognuno di noi ed ogni cane) è davvero fantastico…
      Ho scelto di raccontare di Alice solo perché, pur conoscendone la gravità, i suoi problemi possono essere, se presi dal lato comico, qualcosa di simpatico di cui parlare in articoli “poco seri” come questo. Oltre che, ça va sans dire, vederla così cambiata in meglio mi rende felice e voglio condividere questo sentimento con chi magari si trova perso come lo ero io un anno fa…
      Sono sicurissima che se lei fosse stata un meticcio avrebbe suscitato la stessa identica simpatia! 😉

      • Ops.. Chiedo scusa, nella mia postilla ho fatto confusione.. Volevo dire, ironicamente :”perché quando si parla di cani dal canile i commenti sono pochi”… Senza nessun intento, solo una battuta . Un bacio ad Alice! Bellissima e fiera.

  5. so esattamente cosa provi e anch’io sottoscrivo che sia una gioia indescrivibile… sono contenta che ci siano altre persone che riescono a metterci la giusta voglia e pazienza per aiutare e “crescere insieme” a un cane problematico (peggio se deprivato). Tantissimi auguri e complimenti!!!

    • Grazie di cuore Maria!
      Una leccatina da Giulio (canis prosocialis all’ennesima potenza)…e una annusatina da Alice (non allarghiamoci troppo, lei di “bacini” in un anno me ne ha concessi solo DUE!).

  6. Leggendo queste parole, rileggo la mia “storia” con Igino. Anche lui arriva dal canile, un pó per caso ma soprattutto perché mi sono “innamorata”di questo cane. Dopo tanto pensare, valutare pro e contro, io e mio marito decidiamo di prendere un cane. Siamo sposati da poco, la casa è nostra, abbiamo spazio e tempo necessario a prendersi cura di un altra anima. Ci guardiamo intorno, io propendo per un paio di razze, guardo qualche allevamento, insomma cerco persone serie e competenti. Per par condicio, guardo anche il sito di un canile qui vicino, ed eccolo li: bianco e nero, taglia piccola , sguardo fiero. Patapaaaaam!!! Colpo di fulmine. Mi informo sul cane: è vecchio, malato, ha un caratteraccio. Non mi perdo d’animo e vado di persona a vederlo. Per fortuna ho trovato persone competenti, che mi mostrano tutti gli ospiti, la prassi, mi descrivono i trascorsi di ogni singolo ospite. Poi eccolo li, in un box a parte. Non abbaia, ma si avvicina alla rete e mi guarda. È li, fermo, mi guarda. Ecco, ancora quella sensazione. Non è tenerezza, pietà, o altro. È qualcosa che parte dallo stomaco e arriva al cuore. Insomma: dopo una settimana è a casa con noi. Iniziamo questa nuova storia: piano piano, quel cane diffidente e un pó malandato si lascia andare: prendiamo confidenza, ci conosciamo. Cominciamo un percorso fatto di reciproci insegnamenti. A distanza di un anno, finalmente Gino si avvicina ai cani e alle persone senza problemi, viaggia con noi per mari e monti. Adora venire in montagna, ha guardato con stupore il mare, la prima volta. Forse è stata solo fortuna, chi lo sa. Comunque… Auguri Alice, di tanta felicità a te e alla tua famiglia!!!

    • Grazie di cuore Barbara! E complimenti per aver scelto di portare nella tua vita un cane bisognoso, anziché comprarlo in allevamento.
      Bisogna guardare oltre l’apparenza e dare a queste anime belle la possibilità di tornare a vivere.
      Ti abbraccio
      Serena

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