giovedì 28 Marzo 2024

Cucce in vacanza: l’evoluzione del Dog hosting

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cuccevac1Dog hosting: un termine ancora sconosciuto ai più, ma che si appresta a diventare di uso comune. Cosa significa? Semplice: se vai in vacanza e non puoi portare il cane con te (cosa non proprio bellissima, a mio avviso, ma a volte inevitabile, specie se si viaggia in aereo, o ci si reca in località non esattamente dog friendly), invece di piazzarlo nella classica pensione – che, per quanto strafiga e a 5 stelle, è sempre costituita da box – lo affidi ad una famiglia.
Famiglia che può già avere un cane ed essere felice di ospitarne uno nuovo che giochi con il loro; oppure che per motivi vari, pur essendo cinofila, non ha la possibilità di tenere un cane tutto suo; o ancora, che vuole “provare” ad avere un cane per qualche giorno, giusto per capire se sarebbe in grado di gestirne uno suo per tutta la vita. O anche che desideri lavorare con i cani, ma non avendo competenze specifiche si accontenti di guadagnare qualche soldino con il dog hosting. Perché no? Checché ne pensino certi fanatici, guadagnare onestamente “con” i cani (e non “sulla pelle dei cani”) è una cosa assolutamente lecita: l’importante è che la si faccia con amore e passione.
Insomma, ci sono un sacco di motivi validi per offrire ospitalità ai cani di persone che vanno via per qualche giorno (non necessariamente “in vacanza”: capita di doversi assentare e di non potersi portare il cane anche per cause diverse): quindi i servizi di dog hosting stanno ottenendo un buon successo.

cuccevac2Alcuni di essi hanno iniziato una bella campagna informativa e sono già molto noti: noi però abbiamo deciso di pubblicizzare “Cucce in vacanza”, che ancora “famosissimo” non è, perché riteniamo che sia un po’ diverso (in meglio) dagli altri.
Ed è diverso soprattutto per due motivi:
a) richiede un minimo di competenze cinofile a chi si offre di ospitare i cani, seleziona le persone che ospiteranno i cani e si avvale di esperti del settore per dare loro preparazione e assistenza;
b) NON chiede una percentuale fissa sulla tariffa che l’ospite deciderà di chiedere, ma soltanto una libera donazione. Come si legge nel loro sito, “Cucce in vacanza è un progetto libero che si autofinanzia ed esula dall’ idea di guadagnare attraverso “commissioni” e “percentuali” riguardanti il vostro lavoro“.
Insomma, a noi è piaciuto molto lo scopo sociale (perché l’intento primario è quello di contrastare abbandoni e randagismo) unito allo scrupolo di selezionare gli ospiti anziché “prendere chiunque, purché paghi”: perché le famiglie ospitanti, sicuramente, saranno tutte animate dalle migliori intenzioni del mondo… ma se poi fossero composte da Sciuremarie e Cuggini vari, potrebbero combinare dei bei pasticci con il vostro cane. Ho avuto modo di seguire passo passo la nascita di Cucce in vacanza” da quando Isabella, che ne è stata la creatrice, ha avuto l’idea per la prima volta: e devo dire che mi sono fatta anche qualche grassa risata quando mi raccontava via email delle sue perplessità sulla cultura cinofila media italiana (per esempio, Isabella mi scriveva quasi disperata:  “alla domanda “letture cinofile fatte”, risposte tipo: “La pimpa!” “Zanna bianca!” e Rin tin tin!”).
Col tempo, però, l’idea si è concretizzata, la selezione degli ospiti ha dato frutti interessanti e alla fine sono nati i diversi progetti che potrete leggere sul sito, dallo  “Scambio Cucce” (io ospiterò il tuo cane quando andrai in vacanza tu e tu contraccambierai ospitando il mio cane quando andrò in vacanza io!) alle “Cucce d’oro” (tariffe agevolate da parte dei dog sitter per chi ha adottato il proprio cane in un canile o in un rescue center), dalle “Cucce d’argento” (dedicato alla terza età) alle “Cucce del cuore” (che vuole incrementare le adozioni in canile).
Una serie di bellissimi progetti, insomma, dei quali il dog hosting è solo una parte: ma ovviamente è la parte che più interessa coloro che hanno la necessità di “sistemare” al meglio il proprio cane nei periodi di loro assenza.
Senza nulla togliere alle migliori pensioni, per carità, che restano una valida e professionale alternativa, l’idea del dog hosting a noi sembra molto buona e i criteri scelti da “Cucce in vacanza” per realizzarla ci sono sembrati decisamente i migliori – e i più “dog friendly!” – tra quelli che il mercato attualmente propone. Per questo siamo stati felici di ospitare il loro banner e ci ha fatto piacere anche spiegarne i motivi.
Per ulteriori informazioni, ovviamente, e per iscriversi al servizio, basta consultare il sito www.cucceinvacanza.it.

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12 Commenti

  1. Potendo scegliere, ovvio… ma in caso di un incidente o imprevisto spiacevole, è utile sapere che esistano servizi in grado di garantire un po’di aiuto per sistemare al meglio il proprio cane se pur non per scelta siamo costretti a separarcene per un motivo che non lascia spazio a soluzioni compromissorie (es. chi vive solo e deve subire un intervento e conseguente ricovero, potrebbe almeno affrontare lì’iter clinico serenamente seppur dispiaciuto, sapendo il proprio cane in buone mani e non troppo a disagio)

  2. Cucce in vacanza, per ogni evenienza,offre a tutti gli iscritti la possibilita’ di consultare il medico veterinario del proprio staff. Diversi dog sitter di “Civ” sono laureandi in medicina veterinaria, assistenti veterinari o a loro volta, essi stessi proprietari di cani con problematiche analoghe e quindi, grazie a una certa esperienza pregressa, piu’ indicati di altri ad ospitare cani con determinate patologie cliniche.

  3. Lodevole iniziativa, sicuramente meglio la famiglia che il box mentre i padroni sono in vacanza, ma… chi ha cani affetti da patologie di varia gravità, come può essere certo che la famiglia ospitante abbia le capacità di affrontare situazioni critiche ed eventuali emergenze? Penso a chi ha cani epilettici, cani affetti da cardiopatie, ecc. Che garanzie può dare in questo senso “Cucce in vacanza” e/o la famiglia ospitante?

  4. Noi quando possiamo, facciamo le vacanze a casa di mia suocera (piccola villetta a 100 m dal mare) inizialmente i pelosi non erano graditi, ma col tempo li ha digeriti pure lei! personalmente le vacanze le dedico a loro e ai bambini (tanto cani e figli non sono divisibili!) perché durante l’anno sono già sacrificati abbastanza, ma se dovessi aver bisogno sarei più sicura di saperli in famiglia che in un box!
    iniziativa davvero bella, complimenti.

  5. Ma che che vuol dire scusate,vi chiamano all’improvviso per che ne so,un funerale a Catania e voi abitate a Vercelli,vivete da soli,come fate???secondo me se alla base del dog hostin c è competenza conoscenza e professionalità,risulta una grande soluzione!!!TPIC sempre all’avanguardia !!!

  6. Figuriamoci se lascio il mio pelosetto in mani “sconosciute” sicuramente si intristisce e mi cercherebbe ovunque….piuttosto, me se sto a casa, così siamo più tranquilli e rilassati tutte e due 🙂

  7. In fondo è più bello così. A casa con il cane piuttosto che in vacanza senza cane, come se fosse un pacco. Se la famiglia ospitante me lo spupazza più del dovuto, divento pure geloso.

  8. Io ho sempre scelto in base alla possibilità di portare il cane, sempre, se il cane non era accetto dicevo grazie mille e lasciavo perdere.

  9. Personalmente se non posso portarmi dietro i cani me ne rimango a casa pure io. Io non riuscirei mai a lasciare i miei cani ad altri, non ci dormirei la notte e sarei in ansia perenne.

    • Marco, c’è chi guarda all’apparenza e chi alla sostanza! Forse il sito non è il massimo della modernità né della grafica, ma… se guardi i siti dei cagnari, sono TUTTI strafighi: mentre quelli degli allevatori seri a volte sono proprio “fatti in casa” alla bell’e meglio. Tu da chi andresti a comprare un cane? 🙂

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