giovedì 23 Gennaio 2025

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

eco_vallidi VALERIA ROSSI – Ma si può? No, dico… si può scrivere in data 6 aprile 2014 un articolo cinofobo (titolo: “Cani, tutti vogliono pitbull e “pericolosi”. Cosa dice la legge”) che, quando si tratta di spiegare – appunto – cosa dice la legge, va a ripescare un’ordinanza decaduta nel 2009?
Evidentemente sì, si può: l’ha fatto l'”Eco delle valli” , sciorinando l’obsoleta – e ridicola –  “black list” che citava razze inesistenti (era bellissima la triade “pitbull, pitbull mastiff e pitbull terrier”, che citava due nomi della stessa razza – escluso quello corretto di “american pitbull terrier” –  e un terzo mai esistito sulla faccia della terra:che caspita sarebbe un pitbull mastiff?), più una serie di cani che in Italia non si sono praticamente mai visti  (come è noto, le nostre città pullulano di perro da canapo majoero, tosa inu e rafeiro do alentejo…).
La Redazione dell'”Eco” rammenta anche l’ordinanza precedente (la tragicomica ordinanza Sirchia, quella che praticamente avrebbe voluto l’estinzione dell’intero gruppo 2), rammentandoci che “tra i cani più noti, in passato giudicati a rischio di aggressività ed ora esclusi dall’elenco, figurano i dobermann, gli alani e gli schnauzer”. Come a dire: occhio, che son pericolosissimi pure questi, anche se per misteriosi motivi non sono più citati dalla legge – secondo loro – vigente.
E infatti la foto che correda l’articolo è proprio quella di un dobermann.

sportello_dirittiC’è invece uno strano animale palestrato (forse il celeberrimo “pitbull mastiff?”) a corredo dello stesso identico pezzo che appare sul sito dello “Sportello dei diritti”, il cui Presidente, Giovanni D’Agata, è proprio colui che lancia l’allarme sulla presunta moda di detenere “cani pericolosi”.
D’Agata fa pure riferimento al fatto che “in giro si vedano girare a spasso per i centri urbani giovani e meno giovani con al seguito, spesso privi dei prescritti guinzaglio e museruola, cani di razze ritenute pericolose anche per legge”.
Allora: le razze “pericolose per legge”, grazie al cielo, non esistono più da cinque anni (diciamo che forse il tempo per informarsi c’era…); il guinzaglio è effettivamente prescritto, ma la museruola no (bisogna averla con sé, ma non è obbligatorio che il cane la indossi); che giovani e meno giovani si vedano “girare in giro” con un cane al seguito a me sembra un’ottima cosa e non capisco cosa ci sia da indignarsi. L’importante sarebbe che il cane fosse ben gestito, educato e sotto controllo: ma di questo, ovviamente, nell’articolo non c’è traccia.
Si fa invece un cenno all’art. 672 del codice penale, che parla di malgoverno o omessa custodia di “animali pericolosi”: appare evidente che si parli di tigri, leoni e simili… non certo di cani, che per la legge sono animali domestici e non pericolosi (specie oggi che non esiste più alcuna black list). Tant’è che l’articolo specifica che gli stessi provvedimenti si applicano a chi  “abbandona a se stessi animali da tiro, da soma o da corsa” (penso intendano “cavalli da corsa”, perché lasciare libero un greyhound non mi pare ‘sto gran caso da allarme rosso): ovvero, animali a loro volta domestici, ma potenzialmente pericolosi per mole e che necessitano di essere custoditi dall’uomo.
Insomma, se proprio si vogliono fare articoli cinofobi, almeno sarebbe il caso di non riferirsi a ordinanze (e NON leggi: non c’è mai stata alcuna legge sui “cani pericolosi”) decadute da (molti) anni.
Altrimenti mi aspetto che lo “Sportello dei diritti” (prontamente rimbalzato dall’Eco delle Valli) domani pubblichi un articolo sulla pericolosità delle donne dai capelli rossi, citando anche la legge che permette di torturarle e mandarle al rogo.

 

 

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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14 Commenti

  1. si ma possibile che davanti a queste cose non si possa fare proprio nulla? come è stato scritto c’è modo di esigere una smentita? io sinceramente sono stufa di dover trovare mille paragoni e dare mille spiegazioni in giro quando sono a spasso con la mia Rott che tra l’altro ha solo 4 mesi ed è già stata etichettata da un sacco di persone.. addirittura proprio l’altro pomeriggio mentre giocava con una Golden davanti alla macchina dei vigili uno dei due mi guarda e mi fà “eh ci rivediamo poi fra un paio di anni e vediamo signorina!” ma brutto idiota per chi mi hai preso ci manca poco che ti sbrano io altro che il cane!!!

  2. Ho appena scritto su facebook al signor D’Agata questo:
    Buongiorno, le scrivo per farle notare che il suo articolo sulle razze canine pericolose (qui il link http://www.sportellodeidiritti.org/notizie/dettagli.php?id_elemento=2571) contiene parecchie imprecisioni.
    La legge attualmente vigente è questa:
    http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/09/06/13A07313/sg

    Sperando in una sua pubblica smentita, e fedele del fatto che il suo sia solo uno spiacevole errore, la saluto.

    • INFATTI!
      Hai fatto benissimo Francesco!

      ma non esistono proprio leggi che vietano ai giornalisti o sedicenti tali di fare palese DISINFORMAZIONE? perchè qui si spaccia x legge in vigore un ordinanza ormai in disuso da 5 anni! 5 anni NON 5 mesi!!!

  3. parlavamo giusto l’altro giorno di questa razza fantasma del perro ecc, e abbiamo supposto che possa trattarsi in realta’ del perro de ganado majoreiro, razza famosissima che si trova ad ogni angolo, e che qui in Italia ha gia’ causato stragi terribili e danni innumerevoli (chi ne ha visto uno a qualche expo?).

  4. Articolo che testimonia, se mai ce ne fosse bisogno…, come la mamma degli ignoranti sia sempre ed inesorabilmente incinta….

  5. Diciamo che la categoria, tranne rare eccezioni, e’ decisamente scaduta, io vengo da una famiglia di giornalisti, quando approcciai al “mestiere” mio nonno mi disse” quando scrivi un articolo usa sempre le 5 parole base chi, come dove quando e perche’, poi fai le tue considerazioni, ma racconta sempre la verita'”, giornalismo di una volta, purtroppo ormai termine desueto.

  6. Tralasciando che viene voglia di suicidarsi quando si leggono certe baggianate, avete mai avuto a che fare con chi sostiene che alcune razze di cane sono pericolose perchè “geneticamente portate ad attaccare i bambini, e contro la genetica c’è poco da fare”? Ho perso gran parte dei neuroni e degli anni di vita quando l’ho letto per la prima volta.

  7. Questo tipo di informazione fa schifo e deve sparire, soprattutto perche’ non serve a una mazza.

    Ho vissuto per molti anni in un quartiere “difficile”, spesso si vedevano ragazzotti molto tamarri con grossi meticcioni vagamente bulloidi a fianco, imbullonati con collaroni e catene, resi isterici dalle continue strattonate che i somari dall’altro capo del guinzaglio tiravano loro (e mi perdonino i somari, che stimo assai). Io pure sarei diventata aggressiva con un piciu che mi dicesse di continuo “FERMA! FERMA! ATTENTA! FERMA!” tirandomi per il collo.

    Quel tipo di tamarro che esibisce un cane grosso perche’ non puo’ esibire una pistola.
    Mi chiedo perche’ sui tamarri che maltrattano cani – e persone pero’ non si scrivano mai articoli.

    Forse perche’ tamarri violenti vanno di moda e ce li becchiamo ogni giorno in tivvu’.

  8. Purtroppo, cara Valeria, il cattivo giornalismo o meglio, la disinformazione, o informazione errata, chiamiamola come vogliamo, ma c’è e c’è per ogni tipo di informazione, dalla politica a tutto il resto, purtroppo.
    Se pensassero di più a quanta gente pericolosa gira per le strade, chi abbiamo al governo, chi ci cura ecc, ecco, per me quella è gente pericolosa e alcuni sicuramente avrebbero bisogno della museruola e una gabbia! Non so se mi spiego. Vogliono parlare dei cani? Di come andrebbero gestiti, curati e chi più ne ha ne metta? bene, ma che facciano un’informazione sana e corretta! ecccheca@@@o!!

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