di LAURA QUADRI – Lo Shikoku ken è una delle sei razze native giapponesi, ed è anche la più rara.
Origini e storia
Il nome originario risale a “Tosa Ken” perchè originario della regione montagnosa della prefettura di Kochi, sull´isola di Shikoku. Successivamente venne rinominato in “Shikoku ken” per non confonderlo con il cane “Tosa Inu” originario dello stesso distretto della prefettura di Kochi.
Può capitare che venga anche chiamato Kochi ken.
Dopo la prima guerra mondiale il popolo Giapponese affrontò gravi difficoltà economiche, tant’è che il possesso di cani decrebbe, diventando un lusso per pochi benestanti.
Successivamente, nella storica data del 1928, si costituì il Nihon Ken Hozonkai comunemente conosciuto come NIPPO, ovvero un’organizzazione dedicata alla conservazione dei sei cani di tipo Spitz Nativi in Giappone.
Nel 1937, grazie alla NIPPO, il governo giapponese riconobbe lo Shikoku Ken come Monumento Nazionale Vivente.
La razza è stata costituita da tre linee distinte: la Awa, la Hongawa e la Hata, tutte derivanti dal nome delle zone che da cui provenivano all’interno della prefettura di Kochi.
La distinzione tra queste linee si è offuscata negli anni, perchè mescolate durante la selezione.
Il moderno Shikoku discende principalmente dalle linee Hongawa e Hata. La linea Awa è sostanzialmente scomparsa per le difficoltà causate dalla seconda guerra mondiale, per la mancanza di soggetti di qualità ed a causa dell’utilizzo di cani esterni durante gli accoppiamenti.
Gli elementi principali della linea Hata includono un genere più pesante, mentre i cani della linea Hongawa sono più leggeri ed eleganti.
In definitiva è stata la linea Hongawa ad avere la maggiore influenza sulla direzione della razza come la conosciamo oggi.
Lo Shikoku in Europa e in Italia
Lo Shikoku compare in Europa nel 1997 grazie all’impegno dell’allevatrice olandese Egitte Van Vegel (Shikoku Van De Egmato) che importò, con qualche difficoltà, il primissimo esemplare dal Giappone: Kazuhideryu go Kasuza Okawasou. Solo dopo tre anni Ms. Egitte riuscì a importare altri sei cani con due linee di sangue differenti, potendo così iniziare il suo programma d’allevamento e rendere così disponibili alcuni esemplari in Europa e America.
Tra il 2000 e 2001 nacquero le prime due cucciolate fuori dal Giappone.
In Italia lo Shikoku arrivò solo nel 2010, quando Laura Garzonio (allevamento Kazemachi no Ken) decise di importare la prima coppia di Shikoku proprio dall’allevamento olandese Van De Egmato: Fuujin- Michi V.D.Egmato e Mayumi-Saiki Van de Egmato. Nacque così nel 2012 la primissima cucciolata registrata a ROI Italiano: Kairakuen, Korakuen, Kenrokuen Kazemachi no ken.
Succesivamente sono stati importati altri tre esemplari direttamente dalla madre patria: Yououme Go Kachidoki Okamotosou, femmina sesamo rosso figlia del grande Iyo No Gakushun Go (Shikoku vincitore della più importante esposizione Nippo nonché premio del primo ministro), Kazumi go Awa YamainuSou (femmina sesamo nero) e Unfuunryuu go Yudahakushin (maschio sesamo) per aumentare il numero di esemplari presenti e, allo stesso tempo, mantenere un elevata qualità di razza.
Morfologia
L’altezza al garrese va da 49 a 55 cm per i maschi (16-20 kg) e da 46 a 52 cm per le femmine (14-18 kg): è quindi un cane di media taglia che presenta morfologia tipicamente lupoide, con orecchie dritte, coda portata a falce, occhi inclinati e triangolari, fronte ampia e stop inclinato, rene lungo e struttura muscolosa. E’ un cane molto robusto perchè utilizzato per la caccia di media selvaggina in regioni dove sono presenti pendii imponenti.
Il mantello (nello standard FCI) ammette tre diverse colorazioni:
• Sesamo: uguale mescolanza di peli neri e rossi
• Sesamo nero: più nero che peli di colore chiaro o rossi
• Sesamo rosso: base rossa con i peli neri mescolati
Come tutti i cani Nippo lo Shikoku ha un doppio mantello costituito da grossi peli di guardia esterna e da un sottopelo di buono spessore, che getta stagionalmente.
Tutti gli Shikoku dovrebbero avere il cosidetto “urajiro” che sono marcature di colore bianco o crema in porzioni ventrali del corpo, sulle gambe, guance e in fronte: a differenza di Akita o Shiba non esiste una netta “forma” del bianco su petto.
Carattere e Addestramento (a cura di “AK Shikoku”)
Lo Shikoku ha un carattere pieno di piccole sfaccettature che lo rendono speciale. E’ un cane che sente molto il branco e che necessita di una gerarchia ben definita al suo interno; in caso contrario lo vedremo prendere con facilità il posto di capobranco, data la sua forza e tenacia.
E’ un cane indipendente? Sì, ma questo non esclude la sua voglia di appartenenza ad un branco (famiglia) e la sua continua attenzione a tutto ciò che accade al suo interno. Con occhio vigile vi seguirà in ogni momento della giornata, senza però essere invadente. E’ un cane che ama il movimento, quindi sarà sempre pronto ad uscire con voi a qualsiasi ora e ben si adatterà ai vostri ritmi, che farà propri.
Nonostante la vivacità e l’alto temperamento che lo distingue lo Shikoku è un cane equilibrato, in grado quando meno te lo aspetti di capire le situazioni quotidiane e, se ha un vero rapporto con il proprietario, diventa un vero e proprio amico per la vita. In casa è un cane molto pulito che difficilmente sporcherà, non è possessivo con i suoi spazi, anzi preferisce riposare o attendere vicino al padrone, che guarda con rispetto e cura.
Data la sua origine primitiva avrà un rapporto col cibo molto particolare; non vi guarderà mai con sguardo adorante al momento della pappa, né vi darà sempre soddisfazione nel mangiarla tutta. Niente paura, sono cani che conoscono il loro corpo alla perfezione e sarebbero in grado, in caso di necessità estrema, anche di procacciarsi del cibo da soli!
Selezionato come cane da caccia alla selvaggina è un cane molto resistente, incurante di pioggia, freddo, vento e altre intemperie, tanto da sembrare quasi indifferente: per questo ben si presta ad escursioni e lunghe passeggiate, preferibilmente in ambienti boschivi ed incontaminati, dove è possibile vedere lo Shikoku veramente a suo agio, nel pieno della sua forza e velocità.
Difficilmente lo vedrete stanco e affaticato, perchè sempre pronto a rincorrere qualcosa e a soddisfare il suo primo istinto di appassionato cacciatore.
Lo Shikoku e gli altri cani
Il loro è un approccio diretto, non si tirano indietro davanti a niente e nessuno. Il loro atteggiamento può a volte essere frainteso, dal momento che nell’approccio con gli altri cani sono molto “rumorosi”: si esprimono con quelli che possono sembrare ringhi e vocalizzi, mentre in realtà è il loro modo di comunicare e anche di giocare. Sono cani che, proprio per la loro natura selvatica, stringono legami molto stretti con i cani appartenenti al proprio branco e, parallelamente, hanno difficoltà ad accettare cani esterni al branco, specialmente dello stesso sesso.
Lo Shikoku ama giocare con il suo padrone, che rincorrerà e “mordicchierà”. Questo non deve spaventare, sono cani che amano il contatto fisico nel gioco col padrone, sono pronti a mettere alla prova la vostra resistenza a volte anche in modo un po’ irruento.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’addestramento in campo lo Shikoku è un cane piuttosto difficile, soprattutto per la preparazione alle discipline sportive.
Sebbene sia un cane abbastanza reattivo a diversi stimoli, siano essi cibo o stimolazione sul predatorio, è anche vero che se non si è bravi a tenere alta la motivazione tende a ricercare stimoli altrove, vanificando a volte anche intere sessioni di lavoro.
E’ un cane dotato di grande tempra e apprende rapidamente anche gli esercizi più complessi, che ricorderà con una precisione infallibile.
Ama lavorare sempre con lo stesso conduttore e con lui può cimentarsi in diversi sport: in agility dog per la sua inesauribile energia, in obedience per la sua straordinaria devozione e intelligenza e anche in ricerca per il suo infallibile fiuto. Qualunque sia lo sport che si intraprenderà occorrerà tenere sempre a mente che essendo un cane molto “orgoglioso” e sicuro di sé bisognerà incentrare tutto l’addestramento sul rinforzo positivo per non incorrere in un totale rifiuto da parte del cane.
Si ringrazia l’allevamento Kazemachi no Ken di Laura Garzonio, Van de Egmato di Egitte Van Vegel e Awa YamainuSou di Mr. Shigeru Kato per le informazioni storiche e l’utilizzo delle proprie foto. Si ringrazia Ak Shikoku per la sezione dedicata al carattere e addestramento.
Razza MERAVIGLIOSA che mi affascina tantissimo. Spero di avere l’onore di conocerne uno, prima o poi…
Un cane stupendo. Io ne ho una che si chiama aiumy.Con chiunque all’inizio è diffidente poi inizia ad “abbagliante e ringhiare” ma dopo questi 10 minuti diventa dolcissima.Il cane più bello del mondo con pastore tedesco e mastino napoletano.
Neanche io lo conoscevo! Bello davvero, e dall’indole molto interessante. Grazie!
Non lo conoscevo! É stupendo! Perdutamente innamorata a prima vista.
Grazie di avermelo “presentato” 🙂
bello bello, da amante degli spitz posso solo dire questo!
Particolarissimo e bellissimo
non lo conoscevo.. veramente un gran bel cane!!! GRAZIE!
Conosco un paio di allevatori giapponesi e un texano. Gran bel cane.
Grazie per questo articolo su una razza tanto rara quanto affascinante! So bene come sia coinvolgente e straordinario il rapporto che si ha con i cani di tipo primitivo/lupino quando si conquista il loro cuore e il loro rispetto!!! Vorrei tanto poterli vedere in pelo e ossa…