Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Diana Lanciotti, fondatrice e presidente onorario del Fondo Amici di Paco, a proposito della presunta “impiccagione” di una cagnolina a Trinità d’Agultu:
Gentili signori,
nei giorni scorsi, su richiesta di Miriam Prunas, una ragazza di Trinità d’Agultu che da sempre si occupa di aiutare gli animali in difficoltà, mi sono attivata per trovare casa a tre cagnolini da lei stessa recuperati nel comune sardo della Gallura. Un comune che conosco molto bene, in quanto ci vivo per buona parte dell’anno.
I cagnolini, che a quanto mi risulta erano in buone condizioni di salute, sono stati recuperati dalla stessa Miriam e affidati a una veterinaria, che ha in stallo un altro cane di cui ci stiamo occupando, in attesa di una buona adozione. Oggi ricevo una mail a dir poco scioccante (v. sotto), in cui si parla di una “cagnolina di soli sei mesi” (perché: se ne avesse avuti sette sarebbe meno grave?) seviziata e impiccata a Trinità d’Agultu.
Strano, mi dico, che la mail non sia accompagnata da foto: ormai su internet e su facebook non esistono più le remore di un tempo a mostrare foto raccapriccianti di animali massacrati. E quindi è strano che chi ha ritrovato la cagnolina “seviziata e impiccata” non si sia premurato di scattare delle foto e di metterle online.
Al di là dell’orrore, mi colpisce il fatto che si additi all’opinione pubblica l’inadempienza del sindaco, Anna Muretti, che conosco molto bene e con la quale condivido il profondo amore per gli animali. È ovvio che chi la tira in ballo in questo modo non ha la minima conoscenza dei fatti e delle persone.
Proprio lo scorso maggio ci siamo incontrati, io e mio marito, con il sindaco Muretti (e non era la prima volta) per esaminare l’avanzamento di un progetto che stiamo accarezzando da tempo: la creazione di un canile nel territorio di Trinità che raccolga i cani della zona costiera, da Vignola a Badesi. Da anni il comune di Trinità ha una convenzione (e qui rispondo al dubbio avanzato dalla signora Eva Bianchi, firmataria della lettera sottoriportata) con un canile di Olbia.
Letta la “notizia”, dato che in questo periodo non sono in Sardegna mi metto in contatto con Miriam Prunas, chiedendole delucidazioni.
Questa è la mail con cui Miriam mi risponde e che mi autorizza a pubblicare:
Spesso vengo aiutata dalle associazioni “Un atto d’amore” “Auda” e dal Fondo Amici di Paco di Diana Lanciotti, che da anni aiuta il nostro territorio. I tre cagnetti sono stati portati via per essere sterilizzati, vaccinati, sverminati, in modo che siano pronti a raggiungere le loro nuove famiglie qui in Sardegna. Questi tre cagnetti li ho trovati in ottime condizioni di salute. Li ho solo portati via di mia spontanea volontà per far sì che non vadano in canile visto che ci sono già delle famiglie che li aspettano.
Sono certa che il fatto descritto nella mail non è riferito al mio paese. Magari si tratta di una situazione esterna a noi, segnalata erroneamente. Nessuna colpa e nessun rimprovero vanno fatti al mio comune e soprattutto al mio sindaco che ha già predisposto uno spazio in spiaggia da dedicare solo ai cani! Nessuna colpa va fatta a chi sensibilizza il nostro paese con campagne di adozione per cani soli (c’è un bando sul sito del comune). Quest’anno sono stati sterilizzati centinaia di gatti grazie alle volontarie del posto! Sempre del sindaco e del dottor Deffenu la decisione di ricoverare in uno stabile veterinario per sei mesi un pastore tedesco e un gatto di proprietà di una persona che per un po’ non ha potuto occuparsi dei suoi amici pelosi. Evitando il canile!! Siamo veramente un comune così spregevole come è stato descritto??? Spero che questa vicenda venga chiarita e si eviti di sparlare di chi invece si impegna ogni giorno per il bene degli animali.
Miriam Prunas
E poi contatto il dottor Deffenu, responsabile dell’Area Amministrativa del comune di Trinità, il quale mi conferma che è tutta una montatura orchestrata da non si sa chi e non si sa per quali motivi. Purtroppo, da quando il caso è scoppiato sta ricevendo valanghe di mail, anche offensive, ed è costretto a dare spiegazioni a prefettura, carabinieri, eccetera, che si sono visti recapitare la “mail bombing”.
Mi pare tutto chiaro. Si tratta di una bufala.
E allora vien da chiedersi chi abbia voluto mettere in giro questa “mail bombing” che, guarda caso, arriva puntuale all’inizio dell’estate per gettare discredito sulla Sardegna.
Succede ogni anno: che prendendo spunto da un fatto accaduto ai danni di un cane, si faccia perno sull’indignazione popolare per scatenare campagne di vero e proprio odio, addirittura di “razzismo”, contro i sardi e la Sardegna, arrivando a invitare tutti a boicottare l’isola.
Ogni volta che succede mi arrabbio, perché in realtà le crudeltà contro gli animali non hanno una “denominazione d’origine regionale” e non trovo altro motivo che la malafede nel fare di ogni erba un fascio, cercando di screditare un’intera regione che ha bisogno di tutto fuorché di essere boicottata e screditata.
È successo anche recentemente con il cagnolino ucciso da un pastore di Irgoli, e da lì qualcuno ha voluto far credere che tutti i sardi si dilettino ad ammazzare cani. Ne ho parlato sul mio sito e anche sul numero 57 della rivista “Amici di Paco”.
Tempo fa mi sono sentita addirittura dire che, difendendo la Sardegna, “difendevo la ricchezza”.
Non si sa dove stia di casa, in Sardegna, la ricchezza che io difenderei, e ciò dimostra che un bel giretto sull’isola gioverebbe a tanti, per farsi un’idea un po’ più realistica della situazione. E invece, invece di cercare di capire e toccare con mano la realtà, si preferisce mettersi davanti alla tastiera di un computer e buttare fango a palate, secondo il metodo del ’“’ndo cojo cojo”.
Oltretutto, stavolta si solleva clamore intorno a un fatto che non è accaduto: nessun cane è stato seviziato e impiccato.
Come ho detto, conosco molto bene il comune di Trinità, dove da 20 anni trascorro buona parte dell’anno. È un paese di meno di 2000 anime, e in giro ogni tanto si vede qualche cane che tutt’al più va a farsi un giretto al bar… a prendere l’aperitivo prima di rientrare a casa.
Nessuno si sognerebbe mai di abbandonare o far del male al proprio cane… non fosse altro perché i trinitaiesi sono tutti così collegati tra di loro che nessuno potrebbe passarla liscia, se commettesse un’infamia del genere.
Nel caso in cui in paese arrivi qualche cane abbandonato altrove, viene immediatamente segnalato ai vigili che (qui sì, al contrario che da altre parti) intervengono immediatamente o allertando le volontarie come Miriam che operano sul territorio, o portandolo (anche se è l’opzione meno praticata) al canile convenzionato di Olbia.
Insomma, trovo assolutamente fuori luogo parlare di randagismo in relazione a Trinità, e di cattivo gusto dare lezioni sulle leggi contro il randagismo a un sindaco da cui tanti sindaci in tutta Italia avrebbero da imparare in quanto ad amore per gli animali.
Un sindaco che, pur dovendosi ogni giorno misurare con l’alto tasso di disoccupazione e la vera e propria indigenza che la crisi ha creato nel paese, non si limita a mettere in atto opere di solidarietà e sussidio a favore dei suoi concittadini ma ha il coraggio e la sensibilità di preoccuparsi anche dei destini degli animali.
Ormai, comunque, la macchina del fango ha già lavorato a getto continuo. E già in serata tutta la rete e le testate online sono invase da questa notizia scioccante (e totalmente falsa) che domani continuerà a dilagare su radio, tv e stampa, portando all’attenzione del mondo un piccolo paese del nord Sardegna, massacrandone l’immagine, insieme a quella del sindaco.
E, si sa, una volta che la macchina del fango si è messa in moto non basteranno le rettifiche, le spiegazioni, le smentite e, se necessario, le querele, a ristabilire la verità dei fatti.
Una volta sparsa la voce che a Trinità d’Agultu c’è gente che impicca i cani, che l’amministrazione pubblica è inadempiente se non addirittura connivente, sarà difficile cancellare i danni causati da un’infamante calunnia divulgata forse non per cattiveria (almeno lo spero) ma per leggerezza.
Pur essendo giornalista, mi rendo conto che spesso gli organi d’informazione funzionano come delle grandi pattumiere, da riempire con ogni tipo d’immondizia. E più il pattume è avariato, più… lo accolgono volentieri. Ci vanno a nozze, ci sguazzano. Rari, ormai, gli esempi di giornalisti che perdono tempo a vagliare la veridicità delle notizie prima di pubblicarle. Vorrete mica fare tutta questa fatica, vero?
Complimenti, perciò, a chi ha messo in moto gli ingranaggi di questa assurda caccia alle streghe.
Forse sarebbe ora che ci si rendesse conto che internet, e facebook in special modo, sono contenitori pieni di benzina pronta a incendiarsi e che basta anche solo un cerino spento per darle fuoco, con conseguenze devastanti per persone, cose e verità.
La mia sincera solidarietà e stima al sindaco di Trinità, Anna Muretti, e a Miriam Prunas. A entrambe, un caloroso abbraccio.
Diana Lanciotti
P.s. Leggo solo ora che nei destinatari della mail bombing, oltre a Greenpeace, Medici internazionali, Palazzo Chigi, gli Affari Interni, il Tribunale e la Prefettura di Sassari, Beppe Grillo, Striscia la notizia e altre centinaia di indirizzi, è indicato anche… Papa Bergoglio.
Una vera scortesia non coinvolgere anche il Padreterno… o non ne avranno trovato l’e-mail?
All’attenzione del Sindaco del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola, Anna Muretti All’attenzione dell’ASL Veterinaria Area C di Olbia
All’attenzione del Comando dei Carabinieri del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola
All’attenzione del Comandante della Polizia Municipale del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola
All’attenzione della Procura della Repubblica di Sassari
All’attenzione della Prefettura di Sassari
e, per conoscenza, a tutti gli organi d’informazione
Oggetto: cagnolina yorkshire di sei mesi, torturata e impiccata nel Comune di Trinità d’Agultu e Vignola (OT).
Gentili organi competenti, scriviamo per manifestare il nostro sdegno dopo aver appreso la notizia della macabra uccisione di una cagnolina di soi sei mesi, avvenuta nel Comune di Trinità d’Agultu e Vignola. Una settimana fa, è stata segnalata la presenza di quattro cagnoline yorkshire, una mamma con i suoi cuccioli, che vagavano disperate, piene di parassiti e affamate nell’indifferenza più totale. Una ragazza del posto ha chiesto aiuto a una volontaria, la quale, il giorno dopo la segnalazione, si è recata sul posto per catturare le cagnoline ma, con grande dispiacere, ha trovato una delle tre cucciole, impiccata.
Il corpo straziato dell’animale presentava segni di gravi sevizie.
Ci domandiamo come sia possibile che, non solo nessuno abbia visto nulla, ma anche che questo comune, ancora, presenti animali randagi che vagano per il paese in condizioni vergognose.
Ora, chiediamo al Sindaco, Anna Muretti, di intervenire per risolvere i problemi di randagismo del suo comune, ricordandole che, tutti gli animali vaganti nel suo paese, del quale lei è il primo cittadino, sono sotto la sua tutela secondo quanto previsto dalle nostre leggi nazionali e regionali in materia di animali d’affezione.
Ricordiamo inoltre che, chi compie un gesto simile, non è un pericolo soltanto per gli animali, ma anche per tutta la comunità. Il randagismo, soprattutto nella nostra isola, dove in troppi fanno finta che non sia un problema, in particolar modo gli organi istituzionali, spesso espone gli animali a: fucilazione; lapidazione; avvelenamento;impiccagione e altre forme di violenza ben documentate dalla cronaca nostrana.
Sig. Sindaco, cosa sta aspettando? Ci chiediamo se il suo comune dispone di una convenzione con un canile, come la legge prevede, dove ricoverare gli animali che necessitano di aiuto.
Le tre cagnoline sopravvissute, ora sono al sicuro, sotto la tutela della nostra associazione, visto che, anche questa volta, in un comune molto distante da Alghero, è stato un cittadino, nello specifico una nostra volontaria, a doversene occupare, quando è compito delle istituzioni farlo.
Nella speranza che le Forze dell’Ordine riescano a individuare i responsabili, ma anche sicuri di un intervento da parte del Sindaco, e di un vostro riscontro, porgiamo i nostri più cordiali saluti,
Eva Bianchi Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sez. di Alghero
Ma perché questa signora Bianchi della Lega del cane continua a raccontare storie non vere? La verità è questa:
http://www.dianalanciotti.it/article.php?story=20140624143801546
Questa pubblicata della Lanciotti e’ la SUA versione dei fatti, l’altra versione dei fatti e’ questa http://www.algheroeco.com/eva-bianchi-le-verita-nascoste-sulla-cagnetta-morta/ questo per dovere di cronaca. So con certezza che ora TUTTO E’ STATO MESSO NELLE MANI DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA. I CARABINIERI SONO STATI INCARICATI DI INDAGARE I FATTI, COSI’ COME SI SONO SVOLTI, ergo il Magistrato decidera’.
Di seguito la nostra risposta relativa alle accuse infamanti nei nostri confronti per aver diffuso una notizia, secondo alcuni, non vera! Leggete quanto di seguito riportato e inviato a tutti gli indirizzi mail conivolti. Direi che, anche chi si è prodigato a scrivere la presunta smentita, avrebbe dovuto, prima di tutto, contattare la nostra associazione e, successivamente, la dott.ssa P. Fois, la quale, oltre a essere nostra volontaria, si è occupata dei cani in questione. Quest’ultima può confermare che, quando da noi diffuso, corrisponde alla realtà. Se c’è qualcuno che mente, è la persona che sembra quasi si voglia beatificare… Per finire, prima di scrivere comunicati a effetto, verificate bene voi la fonte. Saluti! Di seguito nostra la nostra risposta:
Gentilissimi,
In riferimento alla mail di smentita, qui di seguito riportata, e da voi inviata, in cui viene accusata la nostra associazione di diffamazione, vorremmo replicare che, come già detto, quanto da noi denunciato corrisponde a verità.
I fatti da noi riportati sono stati inviati con tanto di documentazione scritta, incluse le foto degli animali, dalla stessa veterinaria, nostra volontaria, che ha in cura i suddetti cani e che si è occupata del loro recupero. La sig.ra Miriam Prunas, mi spiace dirlo, non dice le cose come stanno realmente. La versione raccontata da quest’ultima non è vera. Il fatto ha avuto luogo nel vostro comune, e non in un altro. Gli animali ora stanno bene, ma non quando sono stati recuperati. Tutte le altre cose inserite in questa risposta chilometrica che sembra voler, come dire, screditare il nostro operato, visto che denunciamo da anni casi di maltrattamenti su animali ampiamente documentati come quest’ultimo, è davvero di cattivo gusto. Non è nostra abitudine portare a conoscenza dell’opinione pubblica delle bufale. Non siamo noi a screditare la Sardegna o i sardi, visto che io stessa sono sarda, ma parte del nostro popolo che maltratta e uccide animali d’affezione e non. La cronaca nostrana è piena di fatti simili. La comunicazione scritta, inviatami dalla veterinaria che si occupa delle tre yorkishire, la dott.ssa P. Fois, parla chiaro, dice che una delle quattro è stata uccisa barbaramente, impiccata con una corda. Non capiamo cosa o chi spinga la sig.ra Prunas a ritrattare quanto da lei stessa detto alla dott.ssa Fois. Voi stessi nella mail sottolineate che il vostro comune ha numerosi randagi che, per evitare di far finire in canile, girano indisturbati nel paese. Siete proprio sicuri che questi animali siano ben tenuti e tutelati? Nel caso specifico di questi quattro animali, ora rimasti in tre, non si può dire certo questo. Diffidiamo chiunque cerchi di infangare il nostro operato che da anni è ben documentato e ha permesso di salvare tantissimi animali dei quali, guarda caso, proprio le istituzione se ne sono disinteressate. Tirare in ballo altre storie, come quella gravissima dell’uccisione del cane nel comune di Irgoli che, a quanto scrivete, ha creato, giustamente, grande indignazione, e anche, in alcuni casi, commenti poco carini nei confronti della comunità e dei sardi, non ha niente a che fare con questa storia. Noi raccontiamo sempre e solo i tristi eventi per quello che sono, ognuno si assume la responsabilità di quanto scrive. Il fatto che qualcuno abbia aggiunto degli indirizzi mail alla protesta relativa a quest’ultimo caso, oltre a quelli indicati da noi, non dovrebbe preoccuparvi, visto che, come voi sostenete, sarebbe tutto apposto. Peccato che i documenti in nostro possesso, e la stessa dichiarazione della veterinaria che ha in stallo gli animali, nonché nostra volontaria, sia in profonda contraddizione con quanto da voi affermato in questa mail oltremodo lunga e fuori tema. Per finire, ricordo che la Sardegna, tra canili lager, maltrattamenti, atti di sadismo e uccisione di animali, è ai primi posti. La sig.ra Lanciotti si domanda chi abbia messo in moto tutto questo… Bene, la risposta è la seguente: la persona che lei, virtualmente, abbraccia calorosamente e che non ha raccontato la storia così come noi la conosciamo, e da lei stessa confermata: la sig.ra Miriam Prunas, alla quale va un nostro applauso. E’ lei ad aver raccontato che l’animale era stato impiccato, dopo che la veterinaria si è recata sul posto per recuperare i tre cani rimasti. Sì, le mail vengono inviate a chiunque possa fare qualcosa per gli animali, visto che nella nostra isola, sono rari i casi in cui le istituzioni fanno il proprio dovere e, come termina la sig.ra Laciotti, quasi ironicamente, sottovalutando l’accaduto, e senza interpellare la veterinaria che può confermare quanto da noi dichiarato, sarebbe davvero necessario l’intervento del Padre Eterno nella nostra terra, quando si tratta di animali. Il resto neanche lo commentiamo, abbiamo di meglio da fare nella vita, come salvare tanti animali.
Cordiali saluti,
Eva Bianchi
Presidente Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sez. di Alghero
Perché le notizie non si verificano prima di pubblicarle? Come sempre le opinioni della Lanciotti sono precise e piene di buon senso in un mondo (intendo quello animalista) dove il buon senso alle volte scarseggia. Grazie alla redazione per aver diffuso la smentita. Sembravano tutti impazziti su FB…
a Micoli Piccoli:
secondo me spesso la gente non verifica le informazioni (soprattutto online ma non solo) soprattutto x sciatteria e perchè leggere e capire “gli affatica al cervello”..e allora si crea un “effetto telefino senza fili” in cui il gusto dell’orrido fa il resto (e molta gente, ancor + animalisti fanatici da computer, sembrano avere un attrazione ambivalente x le cose scioccanti e truculente degne di un film splatter di terz’ordine)..
Infatti io credo che sia stato + questo che una reale volontà di mettere in cattiva luce un certo luogo, a creare questa falsa notizia.
È vero Alice, hai ragione. Ho appena letto una lettera di Diana Lanciotti che conferma quanto dici: nessuno legge per non affaticare il cervello: http://www.dianalanciotti.it/index.php?topic=migliori_amici