lunedì 21 Aprile 2025

A che età prendere il cucciolo?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

etacucciolo1di VALERIA ROSSI – Stamattina avevo un clamoroso buco di idee (e infatti sono in netto ritardo sull’orario normale in cui metto online gli articoli). Ogni tanto mi sembra di aver già scritto qualcosa praticamente su tutti i possibili argomenti cinofili, e allora vado in crisi… ma per fortuna ci sono gli amici a cui chiedere spunti. L’ho fatto e me ne sono arrivati due (così ho già l’idea pronta anche per domani): tra i due ho scelto di trattare per primo quello dell’età giusta per portarsi a casa il cucciolo, un po’ perché mi sono già arrivate critiche sul fatto di aver preso Samba a “soli” 60 giorni e un po’ perché, nonostante siamo in tanti a ribadirlo continuamente, c’è ancora gente convinta che i cani vadano portati a casa appena sono svezzati.
Non ripeto qui tutti i problemi relativi allo staccare dalla mamma un cucciolo di 40-45 giorni (e a volte pure meno… non è insolito sentirsi dire “ho preso un cucciolo di un mese”), perché questo argomento l’ho già trattato in un altro articolo, che ri-linko sperando che lo vogliate condividere: si intitola “Non prendiamo mai un cucciolo troppo piccolo” e mi piacerebbe che venisse letto da molti, perché è davvero una pessima idea quella di anticipare troppo i tempi.

etacucciolo2Assodato questo, però… l’età “davvero” giusta, qual è?
Diciamo subito che non ce n’è una “assoluta”: dipende da un sacco di fattori, soprattutto dal carattere della mamma e da come e dove vive il cucciolo dopo lo svezzamento.
Per esempio, se la mamma ha problemi caratteriali (fobie, aggressività ecc.), a parte il fatto che sarebbe stato opportuno NON accoppiarla, i cuccioli devono esserle tolti appena possibile: quindi a due mesi.
Se il cucciolo ha modo di rimanere “in famiglia”, con mamma, papà (quando c’è), fratellini ed altri membri del branco, allora può restare in allevamento fino a tre mesi.
Se però dev’essere isolato per un motivo qualsiasi (per esempio perché è stato poco bene, o perché è figlio unico), allora è meglio prenderlo prima.
Ancora: se l’allevatore (inteso come proprietario della fattrice, quindi non necessariamente come allevatore professionale; può essere anche la Sciuramaria che ha fatto una cucciolata) ha modo di socializzare i cuccioli portandoli a conoscere altre persone, altri cani e tutto il resto del mondo, allora va benissimo portarselo via a tre mesi.
In caso contrario, molto meglio a 60-65 giorni.

etacucciolo3Questo è il motivo per cui Samba l’ho presa a 60: perché è nata in una casa privata e pur avendo a disposizione diverse persone e diversi cani (il che  è già molto positivo) non avrebbe avuto modo di completare la socializzazione uscendo dal suo habitat natale. E se si aspettano tre mesi a far questo, l’iniziale (e del tutto fisiologico) timore verso ciò che il cucciolo non conosce può richiedere più tempo e più impegno per superarlo.
La mia cucciola, pur essendo nata in una casa con una rott (sua mamma) e due labrador, e pur avendo dimostrato subito una super-faccia di tolla con la Bisturi… ai primi cani “diversi” che ha incontrato ha manifestato diffidenza (con gli umani no: zompa in testa a tutti e li copre di baci, quindi l’imprinting è stato sicuramente ottimo). In particolare ci ha messo due minuti buoni per convincersi ad avvicinare un volpinoide adulto, ma più piccolo di lei (e l’ha incontrato dopo due giorni che ce l’avevo: quindi lei aveva 62 giorni… e per essere più piccoli di un cucciolo di 62 giorni ce ne vuole!), semplicemente perché finora aveva visto solo cagnoni. Quindi quel coso microscopico la incuriosiva, sì, ma le metteva anche un po’ di paura.
Adesso che ha scoperto che i cani piccoli sono “cani”, li assalta mettendogli subito due o tre zampe in testa: così sono loro ad aver paura di lei. Ma a questo ci sarà rimedio non appena sarà un po’ più conscia delle sue forze (specie perché le sue forze diventeranno considerevoli: ma per adesso è ancora uno scricciolo e quindi non fa male a nessuno, neanche alle gatte).
Un altro esempio meno gradevole posso farlo parlando di due mie cucciole di husky che mi erano rimaste in allevamento nel periodo in cui mi separai da mio marito: non sono momenti troppo simpatici, quelli, quindi confesso che le cucciole vennero un po’ trascurate dal punto di vista della socializzazione.
Per carità, erano accudite da noi come sempre, prendevano coccole, giocavano eccetera… però le portai “nel mondo esterno” solo un paio di volte, invece delle normali sei-sette, prima di venderle.
Bene (anzi, malissimo): tutte e due le cucciole, che cedetti a tre mesi e mezzo circa, mostrarono inizialmente una diffidenza verso gli estranei che proprio non era mai esistita in nessuno dei miei cani, e i proprietari dovettero lavorarci il doppio del normale.

etacucciolo4Apro a questo proposito una parentesi: guardate che questo tipo di problemi NON si nota al momento in cui si va a prendere il cucciolo.
Nel suo ambiente lui si sente sicuro di sè e quindi non manifesta il minimo timore:  vi salta addosso, vi fa le feste, sembra un cane perfettamente socializzato. E’ solo quando esce da lì che saltano fuori le sue diffidenze/paure: e questo vale sia per i cuccioli di allevamento che per quelli provenienti da rifugi/canili.
Per questo, se intendete prendere un cucciolo di tre/quattro mesi, vi consiglio vivamente di provare a portarlo a fare una passeggiata “in esterni”, se volete capire davvero “com’è messo”  in campo caratteriale: ricordando comunque che se mostra timori non significa automaticamente che sia stato maltrattato, come talvolta vi diranno i volontari di canile (in buona fede, perché lo credono anche loro). E’ molto più probabile che non sia stato socializzato: del tutto o in parte.
Si rimedia?
Sì, e senza grossi problemi, se il cucciolo ha meno di quattro mesi.
Sì, ma con un po’ di fatica, se ha meno di sei mesi (la fase di socializzazione vera e propria finisce a quattro).
Dopo i sei mesi diventa un’impresa titanica, che richiede un impegno notevole e probabilmente anche l’aiuto di qualche esperto.
Se il cucciolo non è stato neppure impregnato (o imprintato, come preferite) le difficoltà saranno immensamente più gravi e non è neppure detto che se ne esca: ma questo riguarda esclusivamente i cani di canile, che magari sono cuccioli ferali, nati e cresciuti lontano dall’uomo fino al momento in cui sono stati catturati.
In allevamento o in casa della Sciuramaria non è praticamente possibile che la cucciolata non abbia avuto contatti con gli umani: certo, c’è modo e modo anche di dare un imprinting (e di solito l’allevatore lo sa e la Sciuramaria no…): ma almeno quello “di base” i cuccioli ce l’avranno per forza.
In ogni caso, un cucciolo che non ha avuto imprinting sull’uomo lo “dichiara” apertamente, perché ha timori o addittura fobie verso gli estranei anche nel suo ambiente: quello non socializzato, invece, finché sta a casa sua sembrerà un cane normalissimo… ed è per questo che conviene sempre fare un piccolo test all’esterno.
Tornando ai cuccioli allevati correttamente, vediamo quali sono i “pro” e i “contro” alle diverse età:

1 – prima dei 60 giorni ci sono praticamente SOLO “contro”, e sono quelli di cui ho parlato nell’articolo linkato sopra, quindi non li ripeto;
2 – tra i 60 e i 70 giorni il cucciolo è estremamente “aperto” a qualsiasi nuovo insegnamento (e questo è sicuramente positivo): però potrebbero mancargli alcune delle competenze che in condizioni ottimali avrebbero ricevuto dal padre: soprattutto il rispetto per le distanze e quello per gli oggetti altrui. In parte manca anche la regolazione del morso. Non è difficile sopperire a queste lacune, purché si sappia: a) che esistono, b) come fare. Se poi in casa abbiamo un altro cane adulto ed equilibrato (come nel mio caso con la Bisturi, anche se un maschio sarebbe stato meglio), sarà lui a fare la maggior parte del lavoro (almeno dopo aver superato l’iniziale reazione di profondo schifo und disgusto verso l’intruso invasore che gli abbiamo portato a casa). A 60 giorni, inoltre, il cucciolo si trova ancora nel periodo chiamato dell'”impronta alla paura”, ovvero quello in cui impara ciò che deve temere e lo “fissa” in modo indelebile o quasi. Per questo, se venisse spaventato per esempio da un rumore intenso, potrebbe fissare un comportamento fobico (è il caso dei cuccioli presi a Natale, che restano soli a Capodanno e avranno per tutta la vita paura dei botti). Questo periodo dura fino alla decima settimana, quindi bisogna fare parecchia attenzione ed evitare che il cucciolo riceva degli input negativi;
3 – a 80-90 giorni i pro superano decisamente i contro: il cucciolo è già in grado di gestire decentemente la vescica (cosa mooolto comoda), è già in grado di regolare il morso, è meno delicato dal punto di vista fisico ed ha una voglia matta di collaborare… quindi è questo il periodo ideale per portarlo a casa, PURCHE’ sia stato socializzato a dovere (vedi sopra). Purtroppo bisogna anche dire che di socializzazioni corrette se ne vedono davvero poche, perché gli allevatori spesso non riescono materialmente a portare fuori a sufficienza tutti i cuccioli (se sono allevatori amatoriali ed hanno un altro lavoro, spesso gli manca il tempo; se sono allevatori commerciali, gli manca la voglia; se sono allevatori professionali – che non è sinonimo di professionisti – lo faranno… però, ahimé, questi ultimi sono piuttosto rari).
Sciurmari e Sciuremarie, nove volte su dieci, non sanno neppure cosa sia la socializzazione, quindi da loro non prenderei mai un cucciolo già così cresciutello: ma intanto non succede praticamente mai, perché Sciurmari e Sciuremarie non vedono l’ora di levarsi dai piedi l’orda di piranha piscianti che si ritrovano per casa. Quindi, semmai, il rischio è quello che tentino di rifilarvi un cucciolo troppo piccolo.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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29 Commenti

  1. ciao a tutti…stò leggendo tantissimi articoli in questi giorni per la mia impazienza di prendere un cane ,che potrò adottare solo tra un anno divenuto maggiorenne, e mi piacerebbe tantissimo prendere un Siberian Husky ma i miei dubbi sono atroci.
    Vorrei tantissimo che il mio cane vivesse nel modo migliore possibile e che quindi crescesse altrettanto bene, ma la mia paura che l’allevatore non faccia le cose fatte bene mi spaventa.
    Vorrei chiederti personalmente,Valeria, se allevi ancora Siberian Husky e se si, se potrei in qualche modo contattarti per prenderne uno, ne sarei veramente e immensamente felice.
    Altrimenti ti sarei altrettanto grato se riuscissi in qualche modo ad indicarmi un allevatore di fiducia dal quale andare senza paure.
    Se hai letto fino a questo punto ti ringrazio immensamente del tuo tempo dedicatomi e spero con tutto il cuore che vorrai e potrai aiutarmi.

    • Ciao, da come so la signora Rossi non alleva più, non so se ti potrà comunque indirizzare, però ti do un consiglio: hai un anno di tempo giusto? Comincia a cercare gli allevamenti, e valli a vedere, valli a vedere e ancora valli a vedere. Vedi i cani, come sono tenuti, parla con chi gestisce l’allevamento, fatti vedere i pedigree gli accertamenti medici, i titoli se riesci rintraccia qualcuno che magari ha preso dei cuccioli e informati.
      E’ vero che per un neofita è dura, ma datti una bella letta agli articoli presenti su questo sito, e fa come ti ho detto sopra, e già una buona mano l’avrai 🙂
      Dopo che avrai scelto l’allevamento e preso il cucciolo arriverà la parte ancora più difficile, crescerlo al meglio. Leggo che sei giovane, un cane richiede taaaanto tempo, taaaanto impegno e taaaanti soldi, per cui spero che ci sia anche l’appoggio della tua famiglia, perchè se no dubito che un 18enne ce la faccia da solo, se non altro per le spese veterinarie e di mangime 😉
      Comunque in bocca al lupo per il tuo sogno, il mio l’ho realizzato alcuni mesi fa, ed è quì ai miei piedi, ma ho aspettato di lavorare 😉

  2. Ho sempre consegnato i miei cuccioli tra il 60esimo e il 70esimo giorno di vita.
    facendo la prima vaccinazione a 55 giorni circa e raccomandando ai proprietari di non portarlo in zone particolarmente a rischio ma contemporaneamente di non blindarlo in casa come un immunodepresso!
    La mia preoccupazione è che in famiglia siamo solo adulti, i miei cuccioli non vengono quindi abituati alla festosa, rompente e reiterata invadenza dei bambini, quindi è meglio (a mio parere) che vadano in famiglia a sperimentare quello che sarà il loro ambiente definitvo.
    Fino ai 60 giorni restano con la loro mamma ma quest’utlima quando i cuccioli diventano eccessivamente rompenti ha la possibilità di filarsela in giardino o in altri locali di casa. Devo dire (forse sono stata solo fortunata) che questa temnpistica non mi ha mai dato risultati negativi.
    Ho avuto invece pessimi risultati quando ho acquistato un soggetto di 6 mesi….è stata davvero dura farlgi perdere le cattive abitudini acquisite che fors enon erano cattive di per sè ma lo erano pe ril contesto familiare in cui avrebbero vissuto con me.

    • Cara Valeria,
      stiamo per prendere un cucciolo di amstaff di due mesi e mezzo (da un allevamento). Abbiamo già “cancellato” i programmi di vacanza/viaggio di tutta la famiglia per dedicare le prossime tre settimane di ferie ai primi passi in famiglia del cucciolo.
      Il mio dubbio è questo: trovi che sia possibile andare per una decina di giorni con il cucciolo nella nostra casa in montagna per poi riportarlo in città? Potrebbe essere troppo disorientato?
      Naturalmente anche lì ci dedicheremmo a lui con lo stesso impegno (socializzazione, gioco, uso del trasportino, ecc.).
      Mi dai un consiglio?

  3. Cara Valeria Rossi, ti stimo tantissimo ed è ormai più di un anno che ti seguo.
    Credevo di aver imparato qualcosa da te; ho rotto le scatole ai miei amici dicendo loro che bisogna rivolgersi agli allevamenti seri; bisogna richiedere il pedigree etc. E adesso scrivi che la tua meravigliosa Samba l’hai presa da un privato?
    Allora non ho capito niente.
    Con stima e affetto Elisabetta Villanova

  4. ciao sono gioia!!!
    ..il giorno del mio compleanno ho “trovato” un cucciolo davanti alla porta di casa..guardandolo pensavo non sarebbe cresciuto moltissimo visto il suo essere “super cucciolo” aveva 30gg!!!!!!!!! dopo lo stupore ho chiesto di che razza fosse …AMSTAFF..non mi rimandava a nulla..fino a che non me la misero come:CUGINI alla lontana dei pit bull,devo essere sincera la mia paura sali alle stelle..il mio primo pensiero è stato i miei numerossisimi nipoti che sono piu a casa mia che a casa loro!!!
    il cucciolo mi è stato dato dall’allevatore cosi presto poiche la mamma aveva una mastite e quindi non in grado piu di allattarlo per questo motivo è stato svezzato precocemente e addirittura fatto il primo VACCINO!!!
    (lascio perdere che nel libretto sanitario non vi era il numero del lotto del vaccino che non c’era la firma di un allevatore/veterinario riconosciuto!!!)la prima visita è stata tragica poiche il veterinario ha iniziato a srotolare cose negative,come il fatto di essere stato tolto dalla mamma cosi presto non ha sviluppato nel cane gli anticorpi giusti,non aver vissuto con fratelli e padre non ha la consapevolezza del morso,come il primo vaccino fatto troppo presto potrebbe creare “scompensi” tipo aggressivita,paure,fobie ecc ecc..
    ora lui è ancora un super cucciolo il 20 luglio fara due mesi..ma i suoi denti pungono come tanti aghi e non molla la presa fino a quando non gli si inflilano le dita in bocca,ha una foga nel mangiare che riconosce quando sto “solo” per preparagli la pappa e logicamente fa bisogni a tutto spiano in tutta casa nonostante sia tappezzata di tappetini!!!
    le mie domande sono diverse:
    ho letto l’articolo su questa razza a vorrei un ulteriore rassicurazione..
    ho paura che cresca..devo aver paura?????
    a quest’eta c’è l’eventualita che capiscano qualche piccolo insegnamento tipo i bisogni?
    è normale la sua grandissima foga nel mangiare?
    se ora rosicchia la qualunque crescendo sara sempre peggio per poi andare a migliorare oppure il fatto di averlo preso cosi presto puo avere dei benfici?

    grazie mille!!!!!
    gioia*

    • se la mamma hala mastite… (puzza tanto di scusa…) al limite, si fa in modo che non poppino più, li si separa dalla mamma ma li si lascia assieme fra loro, magari con una “zia” a fare da balia, in teoria l’allevatore comunque dovrebbe sapere meglio come gestire il piccolo “prematuro” in assenza di mamma che non delle persone che se si pongono i quesiti di cui sopra, espertissime non sono.
      non si può sperare che i problemi si risolvano da soli con la crescita. alcuni si altri peggiarano. i quesiti sono leciti e immagino che non siano i soli, ma è un po lungo da spiegare il tutto.
      per dire, le pipi vanno gestite, i rosicchiamenti anche…
      vi consiglio di trovare un centro vicino casa dove facciano una puppy class e dove vi spiegano tutto per bene seguendovi… chiaramente va detto loro quel tanto che hai scritto qui, dell’età di adozione del rosicchiamento e di tutto ecc

  5. Michi aveva tre mesi quando lo prendemmo, fu una scelta tutt’altro che ponderata, fu amore a prima vista, tremava di freddo in una gabbietta ad una fiera di paese in febbraio. Aveva diversi ragazzini intorno che lo volevano portare a casa senza il consenso delle madri. Chiesi alla tipa che aveva il banchetto di ciotole e guinzagli, più il botolo, nemmeno tanto bello, sembrava più un topo che un cane, se potevo prenderlo in braccio un momento.
    Si intrufolò sotto il mio cappotto e non vi uscì più, davanti agli occhi basiti di mio marito ed estasiati dei miei tre figli piccoli, ai quali avevo da poco finto di ripetere per la centesima volta: “niente cani, finché non sarete in grado di badarci voi.”
    Cercai di farmi dire tutto il possibile dalla sciura, ma seppi solo che lo cedeva per conto di suoi conoscenti che avevano una fattoria e che era l’ultimo della cucciolata e che suo nonno era un barbone…
    E’ un cane abbastanza problematico, da piccolo si arrabbiava se non poteva fare di testa sua, più tardi mi accorsi che nutriva un odio smodato verso i cuccioli, infatti non li capisce, li tollera male e se gli restano vicini più di qualche minuto li attacca ferocemente. Non credo proprio che la cosa si possa correggere.
    Tempo fa, frequentando la fattoria di alcuni conoscenti ho capito cosa dev’essere accaduto: i cani di questi ambienti crescono nella più totale indifferenza, non si parla di sterilizzazione e se la femmina resta gravida gli si lascia un solo cucciolo per darle modo di allattare e gli altri spesso vengono eliminati al momento del parto. Ho visto cani con una serie davvero vasta di turbe di ogni genere. Vivere con Michi non è certo una passeggiata, è una sfida continua, ma ciò non mi ha impedito di prendere un altro cane, dell’età di sette mesi. I primi mesi ci sono stati degli incidenti, ma adesso vivono in simbiosi e lui alla carognetta le perdona tutto.

  6. Salve, parlando con un allevatore professionista, quando chiesi a che età affidasse i cuccioli lui mi rispose “Il cucciolo viene separato dalla mamma a 60 giorni per avere un corretto imprinting che la mamma gli dà verso i 45-60 giorni, in modo tale che non sia né aggressivo, né remissivo senza giusta causa. Dopo i 60 giorni il cucciolo viene separato dalla mamma, ma resta almeno per un mese con i fratelli per avere una corretta socializzazione: giocando, capendo i propri limiti, le proprie capacità, la gerarchia del branco e il proprio posto in esso. Inoltre non avrà carenze affettive e sarà quindi, nel futuro, un cane autonomo e indifferente a tutto ciò di inoffensivo, che non fa parte del suo nucleo familiare.”
    Preciso che si tratta di una razza da guardia, quindi l’indifferenza verso ciò che non costituisce pericolo è parte integrante del carattere della razza.
    Comunque, cosa ne pensate di questo modus operandi?

  7. Quando ho letto “quello non socializzato, invece, finché sta a casa sua sembrerà un cane normalissimo… ” ho pensato immediatamente al mio Willy:simil volpinetto, dolcissimo e ubbidientissimo in casa, non ha mai sporcato dentro e coccolone come pochi cani che conosco…..ma preso in canile a 5 mesi….e sicuramente mal socializzato, tanto che ringhia e talvolta attacca altri cani.. 5 diversi addestratori, nessuno è riuscito davvero a risolvere il problema, e forse nessuno ci riuscirà mai…e quello che mi dispiace di più è la sofferenza a cui è sottoposto, non posso più lasciarlo libero in un recinto, al guinzaglio è molto nervoso… mi rende molto triste tutto questo!!! Purtroppo però è un rischio che ho corso prendendolo dal canile e non tornerei mai indietro..lo adoro troppo 😉 ora ha 3 anni e mezzo e non demordo. Riuscirò a fargli capire che gli altri cani non sono nemici da colpire, ma amici con cui giocare!! Scusate il poema. Come sempre ottimo articolo..:))

  8. Beh davvero utile come articolo, dato che il prossimo anno spero prenderemo il nostro primo cane 🙂 per ora mi sto iper documentando e devo dire che qui trovo sempre nozioni utilissime!

    So che per questioni di “correttezza politica” non potete stilare una lista dei migliori allevamenti (ahimè!) ma cosa ne dite di un sunto dei passi da far col cane una volta a casa? Cosa insegnargli a casa a livello di educazione, quando iscriverlo ad una puppy class e che frequenza tenere? Come capire a cosa il cane sia portato.. Ecc ecc.. So che ci sono articoli che in generale ne parlano, ma non so una specie di tabella di marcia “ideale”, che poi so andrà modellata in base al cucciolo!

  9. pare… che il momento ideale, contanto quando è il picco di sfrontataggine del cucciolo, sia le 7 settimane, se non fosse per i contro, perchè poi se dove va a finire no ha figure guida e di riferimento appropriate si potrebbero avere altri problemi..in realtà inroeno alle 12 14 settimane ha il picco della paura e non è proprio il momento ideale per fargli conoscere cose nuove…
    diciamo, un proprietario esperto con magari un branco equilibrato in casa, poò èermettersi di premnderlo prima, altrimenti GUAI. ha bisogno di stare con mamma e fratelli.
    POI vedi cani che escono dal canile della lega,m a 3 mesi, perchè dovevano fare tutti i vaccini, li vedi un po paurosi e chiedi info, e sai… sono stati nel box con mamma fino 3 mesi, perchè dovevano fare il secondo vaccino prima di darli via … peccato che mamma fosse fobica e aggredisse da dentro chi passava da li, cani e credo non solol cani…
    basita dalle scelte dei “volontari”…

  10. Peccato che di solito finisce che tu dai il cucciolo a 60-70 giorni col suo bel primo vaccino, spieghi ai proprietari mille volte l’importanza della socializzazione (chiaramente controllata, con cani equilibrati sani e vaccinati etc etc etc)..
    E poi prima visita dal veterinario e quello li terrorizza facendoglieli tenere dentro casa fino alla fine dell’intero ciclo vaccinale (ovvero abbondantemente dopo i 4 mesi).
    I più coraggiosi finiscono per portar fuori il cucciolo rigorosamente in braccio.
    E io mi indigno tantissimo ma non serve a nulla perchè “che vuoi saperne tu che veterinario non sei?”..

    • Sogno un mondo dove ognuno faccia il suo di lavoro, invece di spacciarsi per esperto in campi non suoi. E un mondo in cui la gente consideri “esperto” solo chi veramente lo e’.
      Cosi smetteremmo di vedere veterinari dare consigli sull’ educazione o pontificare sulle razze.
      E se qualcuno lo facesse la gente gli riderebbe in faccia; un po come se il medico di familia si mettesse a dare consigli “scolastici”

      • Io ho preso il cucciolo a 65 giorni col primo vaccino fatto, 25 gg dopo ha fatto il richiamo. Quindi perchè abbondantemente dopo i 4 mesi? E comunque prima del 2 richiamo lo portavo comunque in giro badando a dove lo portavo chiaramente.

        • Dipende dal protocollo che segue il veterinario.
          Qui da noi di solito le vaccinazioni del cucciolo si eseguono in 3 richiami.
          L’ultimo viene fatto verso le 14-16 settimane ma veterinari particolarmente “prudenti” consigliano di aspettare un pò “che l’ultimo richiamo abbia effetto”.

      • eros: il problema è che formalmente questi veterinari (per fortuna non sono tutti così) “fanno il loro” ovvero si occupano dell’aspetto sanitario della questione.
        Il punto è che a mio avviso è assurdo che possano ignorare dati di etologia così basilari come quello del periodo della socializzazione.
        Sacrosanto raccomandare di fare attenzione ma imporre queste “quarantene sanitarie” in un’età così importante mi sembra il metodo migliore per rovinare il carattere di un cane.

        • Sinceramente a me viene da ridere ogni volta che sento di un veterinario che ha dato un consiglio del genere…
          Come se le case fossero luoghi sterilizzati…
          Invece basta aprire una finestra ed entra la stessa aria che c’e’ fuori, basta rientrare a casa noi e ci portiamo nelle suole delle scarpe talmente tanti germi che e’ impossibile immaginarlo, basta toccare il cucciolo dopo essere stati in metropolitana e gli lasciamo addosso piu batteri che…
          Il loro lavoro lo potrebbero fare anche senza generare allarmismi e psicosi. Anche se che ci si puo aspettare da gente che obbligava le donne incinte a dare via i gatti solo perche avrebbero potuto ammalarsi toccando la lettiera (ma non il gatto)
          Certo, un cane che non esce mai reduce i rischi di ammalarsi, ma lo stesso varrebbe per un bambino; pero’ un pediatra che suggerisse di non fare uscire il figlio fino al compimento dei 6 anni sarebbe trattato come pazzo (giustamente). Invece ai veterinari che se ne escono con certe cose c’e’ ancora chi gli crede. Troppa fática spegare cosa fare e cosa no durante le passeggiate? Non farlo avvicinare a cani malati, non farlo avvicinare a cani di cui non si e’ sicuri che siano sani, evitare le zone troppo sporche…

    • Fortunatamente non ho quel tipo di vet, e seguendo il sito sono stata in grado di socializzare la mia cucciola perfettamente.
      Però conosco una ragazza alla quale è stato detto che non bisogna tenere due femmine insieme, perché due femmine non vanno d’accordo, e il consiglio è stato dato da un addestratore! Roba da mat!

    • Spesso non è nemmeno colpa del veterinario ma dei neoproprietari apprensivi che
      rovinano anche la socializzazione cominciata dall’allevatore. A me hanno dato della
      pazza incosciente perché facevo giocare la cucciola con cani più grandi (adulti, tranquilli
      e vaccinati), la portavo senza guinzaglio (prati e boschi lontano dalla strada) o in macchina.
      Ora è fin troppo socievole e la posso portare con me ovunque, invece le sue sorelle
      e fratelli sono timidi e in qualche caso paurosi. L’allevatrice mi ha confessato di
      aver pensato di chiedere indietro una cucciola quando la proprietaria le ha detto
      che è talmente paurosa da avere problemi a uscire in passeggiata

  11. anche io avrei una domanda, nello specifico relativa agli Husky ma estensibile a tutte le razze lupine. Quando decidemmo di adottare Josh, i proprietari della cucciolata e di entrambi i genitori (cucciolata “amatoriale” ma assolutamente ben allevata) ci dissero categoricamente che prima di 3 mesi non potevamo separarli dai genitori in quanto, e cito:
    “le razze primitive hanno la necessità di vivere in famiglia per più tempo, in quanto i genitori trasmettono ai cuccioli tutta una serie di conoscenze indispensabili alla loro vita da adulti”
    Morale, abbiamo letteralmente sbavato per 30 giorni in più, attendendo di poter portare a casa il batuffolo di pelo biondo con le zampe!
    In base alla sua esperienza, c’è un fondo di verità nella frase di cui sopra oppure è la classica cugginata?

    Aggiungo che il nostro Husky è stato sempre estremamente equilibrato e con un ottimo carattere, ma forse fu soprattutto merito del fatto che ha vissuto i primi 3 mesi in una situazione idilliaca (entrambi i genitori, una famiglia numerosissima con cui socializzare, un ampio giardino recintato a disposizione, ecc.), l’unico “difetto” è stato, per tutta la sua vita, una propensione alla caccia ben al disopra dei già elevati standard dei nordici, sicuramente un tratto caratteriale trasmesso/insegnato dal padre.

  12. Salve!
    io avrei una domanda, non è proprio inerente all’età, ma legata al fatto di avere già un’altro cane.
    Vive con me un cane maschio adulto (barbone gigante) preso in allevamento e ben socializzato.. ma non ha mai avuto a che fare con i cuccioli, nel senso che non ha mai convissuto con un cucciolo.
    La domanda è:
    L’educazione di un piccolo dello stesso branco è istintiva? o dipende dal cane e dalle sue esperienze pregresse?
    Ad esempio il gioco del tabù.. “lo fanno tutti”?
    Grazie mille.. =)

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