di FABRIZIO FOCARDI – Come quasi tutti gli anni ad agosto, anche quest’anno siamo andati a trovare i nostri parenti in Calabria per trascorrere con loro una decina di giorni di relax e riposo. Il destino ha voluto che organizzassimo una piccola gita sui monti a ridosso di Cosenza… e proprio lì, mentre percorrevamo una strada di montagna, abbiamo visto due piccoli esserini sperduti che girellavano pericolosamente fra le macchine in transito.
Ovviamente ci siamo fermati, siamo scesi e siamo stati sopraffatti dai mugolii e uggiolii festosi di questi due cuccioli. Questo atteggiamento mi ha fatto subito pensare a due membri di una cucciolata nata in casa e non da randagi, i due cuccioli avevano confidenza con le persone e soprattutto erano abituati ad essere presi in collo.
Ovviamente coperti di pulci, affamati e spauriti.
Purtroppo non è la prima volta che ci succede di trovare dei cani abbandonati o spersi, cosi abbiamo deciso di chiamare i vigili che speravamo avvisassero l’ASL di competenza per venire a prendere i cani e portarli in un rifugio, come dovrebbe succedere in questi casi.
La risposta dei vigili ci ha letteralmente gelato il sangue:”Abbiamo cose più importanti da fare, non ce ne possiamo occupare, se sono autosufficienti lasciateli lì o portateli con voi”.
Essendo un comune molto piccolo ed essendo i nostri parenti conoscenti del sindaco, non abbiamo esitato a chiamarlo di persona, ma senza risposta.
Altro giro di telefonate fra ASL, Comune, Vigili in servizio e Vigili amici in ferie… e abbiamo saputo che la normale procedura per la cattura, o comunque la normale presa in consegna, non poteva avvenire perché il comune ha finito i soldi stanziati per il canile: solo una delibera del sindaco avrebbe potuto, in via del tutto eccezionale, autorizzare l’uscita dell’auto dal canile per la presa in consegna dei cuccioli.
Non ci arrendiamo e chiamiamo direttamente il canile sanitario, ultima spiaggia… anche questa ovviamente andata a vuoto…
Proviamo con il comune di Cosenza e anche lì niente da fare, canili strapieni e soldi finiti, in più un interrogatorio da film poliziesco su come avevamo trovati i cuccioli e se questi erano autosufficienti: ”Se sono autosufficienti lasciateli lì, che quando avremo la possibilità andremo a prenderli, anche perché in canile non sappiamo quanto sopravvivono”…
A questo punto abbiamo deciso che quello non era un mondo adatto a due cuccioli soli e abbiamo deciso di portarli via con noi, anche se a casa eravamo in otto persone e un cane, oltre ai due cani che ci aspettavano a Firenze: ma sicuramente non sarebbero rimasti li.
Abbiamo però cercato di evitare 800 km di treno ai due cuccioli ed è partito il tam tam su Facebook e fra le varie amicizie di famiglia.
Poche telefonate, parliamo con una famiglia fidatissima nella quale ci sono sempre stati cani, tenuti come si deve… e uno dei due cuccioli è stato adottato (la faccio breve, ma in realtà la cosa è stata un po’ più complessa).
L’altro piccolino è rimasto con noi.
La cosa che mi ha fatto pensare molto è che nemmeno le varie associazioni locali hanno potuto fare niente per poterci aiutare, se non darci qualche consiglio su come scrivere una email al sindaco ricordando quali sono i suoi doveri verso gli animali randagi… per fortuna il nostro appello sulla rete ha fatto sì che anche l’altro cucciolo trovasse famiglia a Firenze.
Prima che tornassimo a casa, però, abbiamo ricevuto sul cellulare di Marika, nostra cugina, una telefonata dal comando dei vigili di Cosenza, che chiedevano informazioni sui cuccioli.
Spieghiamo che uno probabilmente lo adotterà una famiglia fidatissima, mentre l’altro verrà in treno con noi a Firenze dove, grazie all’aiuto dei volontari dell’ENPA, troverà una famiglia che lo ami.
La reazione dell’istituzione che avevamo al telefono è stata la seguente: “Ci avete levato un grosso problema, grazie mille, quei cuccioli sono stati fortunati a trovarvi!” e poi… al danno la beffa: “Senta, ma se avessimo altri casi come questo… vi possiamo chiamare per darci una mano a sistemare altri cani?”
E qui, da buon toscano, le bestemmie hanno riempito la linea telefonica e le orecchie di chi mi stava vicino… lo so, non si dovrebbe, ma veramente era una situazione al limite del surreale.
Mi rendo conto di quanto sia difficile gestire delle strutture per accogliere i cani senza una famiglia, soprattutto quando i finanziamenti vengono destinati a lavori che non si sa quando iniziano e soprattutto non si sa quando finiscono.
Mi sono reso anche conto che quei cittadini che volessero impegnarsi per fare qualcosa vengono lasciati soli da parte delle istituzioni che dovrebbero garantire un servizio.
Se devo essere onesto in questa nostra avventura ho incontrato molte persone che si sono adoperate per aiutarci ed è stato grazie a loro che i due cuccioli sono stati felicemente adottati.
Mi dispiace invece aver constatato l’incuria e la negligenza delle strutture di quella zona, la totale mancanza di sensibilità verso gli animali da parte delle istituzioni che dovrebbero occuparsene e soprattutto verso chi cerca di dare una mano. Sono rimasto veramente amareggiato e deluso.
Possibile che siamo riusciti noi, lontani dai nostri contatti e dalla nostra città, a trovare famiglia a due cuccioli abbandonati e né le istituzioni né le associazioni locali possano fare qualcosa???
Tante belle parole durante le campagne elettorali, ma i cittadini sono sempre e soltanto lasciati a se stessi… soprattutto se si parla di aiutare degli animali.
Eppure qualcuno scrisse “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. Evidentemente noi non siamo un popolo civile…
Tornando ai cuccioli; uno ora vive felice vicino a dove è stato trovato, lo avevamo chiamato Poldo, ma la famiglia ha optato per Spillo. L’altro, più esilino, lo avevamo chiamato Pulce: ha dovuto farsi 800 km di treno di cui quasi 400 senza aria condizionata. E’ stato fantastico, ora è felicemente con la sua nuova famiglia che lo ha chiamato Nando e già gli sta dando una buonissima educazione e tanto amore.
E’ stata un’ avventura a lieto fine condita da molta fortuna, ma spero che prima o poi le cose cambino sul serio.
Nel resto del sud ci sono persone che si fanno in quattro per i randagi come ci sono imbecilli che se ne fregano, tutto il mondo è paese. Io sono una persona che nel suo piccolo cerca di fare il possibile e come me ce ne sono tanti. Non generalizzate, non ci fate una bella figura!
Ci risiamo con i paragoni nord e sud, ma quando capirete che gli imbecilli non hanno una collocazione geografica? Sono ovunque.
Il titolo di questo articolo non mi piace per niente….
Vorrei rendere noto che a Napoli esiste l’ospedale veterinario frullone ,struttura pubblica – della asl na 1 – che interviene su animali randagi bisognosi di cure . Tali animali vengono curati e sterilizzati prima della reimmissione sul territorio . Mi rendo conto che è una goccia nel mare dell’insofferenza che molti , su tutto il territorio nazionale , mostrano nei confronti dei nostri amici pelosi ma è anche una delle pochissime realtà di questo genere in italia . Detto ciò , invito chi continua a fare una questione razzista anche in questa sede, a leggere diversi articoli scritti da valeria rossi sulle intolleranze mostrate da diversi sindaci di alcune città italiane . Ricordo inoltre che napoli,profondo sud, è una delle poche città italiane a vantare l’esistenza del garante per i diritti degli animali . Cerchiamo di essere uniti dall’amore per i nostri amici a 4 zampe e non divisi da stupidi retaggi culturali
Copincollo il post di pochi minuti fa dell’associazione Anima Randagia di cui ho già parlato in un altro commento, è l’epilogo della storia di un randagio di circa 2 anni investito da un auto:
QUESTA MATTINA RINGO CI HA LASCIATI….
HA DECISO DI SMETTERE DI SOFFRIRE… CI HA PROVATO… CAVOLO SE CI HA PROVATO.
MA RINGO ERA GIA’ STATO CONDANNATO DA CHI GLI AVEVA FATTO DEL MALE E NON L’AVEVA SOCCORSO.
LA MORTE DI RINGO E’ UNA SCONFITTA PER L’UOMO ..PERCHE’ RINGO E’ UNA CREATURA DOLCISSIMA E BUONISSIMA CHE E’ VISSUTO POCO E PER POCO E’ STATO AMATO.
ABBIAMO FALLITO TUTTI COME PERSONE.
RINGO…CHE FINO ALL’ULTIMO SCODINZOLAVA A CHI LO AMAVA…RINGO… CHE APPENA DOPO L’OPERAZIONE NON RIUSCIVA A RESPIRARE…MA AVEVA LA FORZA DI MUOVERE LA CODA FESTOSO.
L’ERRORE LO COMMETTE SEMPRE L’UOMO…E A PAGARNE SONO SEMPRE LORO. — presso Catanzaro.
Complimenti per quello che avete fatto….per le istituzioni come sempre non ci sono parole
Certo, qui a Genova magari non inciampiamo in branchi di cani randagi ogni volta che usciamo di casa…però sulla pagina facebook della mia veterinaria trovo spesso appelli per adozioni (l’ultimo, di un mese fa, era per piazzare una cucciolata di gattini pescati in un cassonetto vicino a casa mia…)ed in quanto ad avvelenamenti…beh, meglio soprassedere. L’articolo dovrebbe intitolarsi “Benvenuti in Italia”, anche se magari al nord si tratta di violenze più “sottili”…
In sicilia gli sono considerati meno di oggetti
Di storie brutte ne trovate molte anche al nord, certo si sterilizza di più, ma per esempio i gattini vengono buttati ovunque, nella spazzatura o seppelliti vivi, e sì che sterilizzare una gatta costa 50 euro, mica una fortuna! Io ho trascorso varie estati in Puglia e ho visto branchi di cani per le campagne. Al sud il problema randagismo è davvero enorme eppure non si fa nulla…basterebbero più controlli come detto sopra, tariffe agevolate per la sterilizzazione, campagne di sensibilizzazione. E ripeto che non ho niente contro i meridionali, anche qui al nord i problemi ci sono e c’è il solito magna magna.
In realtà il discorso è un po’ più complicato di così. la mancanza cronica di fondi è una triste realtà, il poco denaro che arriva non fa in tempo ad entrare nelle casse dei canili che immediatamente viene dirottato per saldare i conti di questo o quel veterinario… non è neanche vero però che i fondi non arrivano. una struttura che non ha fondi chiude. il vero problema che c’è qui al sud è la mancanza di controllo sul territorio.
se anziché stanziare fondi su fondi per togliere dalla strada i cuccioli abbandonati si mettessero un paio di pattuglie a girare per le villette di campagna e le case dei privati, nonché a fermare le persone che portano a spasso il proprio cane, obbligandole ad esibire certificati e microchip, se le stesse pattuglie riscuotessero una bella multa per ogni cane non chippato , sterilizzato o dichiarato da riproduzione, se anche i controlli negli studi veterinari fossero incentivati, forse nascerebbero molti meno cuccioli “randagi”.
non va dimenticato che la maggior parte dei cani che noi vediamo per la strada non ci è mica nata in strada: sono figli di cagne lasciate libere di fare quello che vogliono, con superficialità e ignoranza. se questi “padroni” fossero costretti a rispondere della loro incuria le cose sarebbero molto diverse.
io ho fatto in’icona di una frase che mi è stata detta una volta da una signora “per bene” che non voleva prendere un cane al canile perché era chippato e poi se capitava qualcosa lei ne era responsabile, e che non intendeva spendere 150 euro per sterilizzare la cagna perché “tanto poi i cuccioli qualcuno se li prende” (o li stira con la macchina davanti al cancello, aggiungo io).
qualcuno adesso obbietterà che queste leggi esistono già, ma in un territorio in cui non c’è uno straccio di controllo, a cosa servono?
se una pattuglia riscuotesse 50 euro per ogni cane trovato sprovvisto di documenti, chip o non sterilizzato, tempo un anno e i canili si troverebbero a dover gestire solo i “vecchietti” e pochissime eccezioni e a quel punto potrebbero mantenerli a caviale, altro che i volontari che fanno il giro dei negozi per le collette alimentari!
scusate lo sfogo, io abito in Sicilia, amo la mia terra e non vorrei davvero vivere da nessun’altra parte, ma detesto la tipica indolenza che caratterizza il modo di fare della gente del sud. se la gente non vuol essere più civile la si costringe: basta toccarle il portafoglio!
Non c’é problema….ora chi di dovere istituirà un Osservatorio ad hoc!!!
l’articolo più inutile del mondo, non serve a niente se non a fomentare odi e rancori. invece di continuare con questa stupida divisione nord sud che in realtà non regge visto che al nord le cose non vanno meglio, perchè non si rivolge direttamente ad un toscano come lei, il buon caro matteo renzi che continua a fare cavolate e scemate per difendere i suoi cari lobbisti? forse non ha la lucidità di capire che il problema viene dall’alto? non ha chiaro la mancanza di fondi al sud? non sa o non vuole sapere che la maggior parte dei soldi va sempre al nord e nonostante si continuano con caccia all’orso e bastonate a cani e gatti.la superficialità e l’ignoranza non giustificano la presunzione di questo articolo.
non regge? io abito in provincia di BS e NON VEDO UN CANE RANDAGIO DAGLI ANNI 80 ovvero da quando ero bambina, vado da 10 anni in vacanza IN SICILIA e vedo branchi di cani randagi soprattutto taglia medio-grande scorrazzare famelici nel paesone qui vicino, ho visto cani randagi in spiaggia (il mese scorso un bambino straniero è stato morso), l’anno scorso in una bellissima e rinomata località sul mare in prov. di TP ho visto una femmina allattare cuccioli in un aiuola in paese, cani dormire fra i cassonnetti ai bordi delle strade o lungo gli uliveti; ho parlato con una volontaria perchè io stessa nel maggio 2013 ho trovato tre micini appena nati abbandonati in spiaggia e la signora mi ha raccontato che sono al limite della sopportazione.Quest’anno sembra vada meglio perchè hanno ripristinato il canile (chiuso l’anno scorso perchè non a norma)infatti ne circolano di meno,ma lei davvero abita al sud?dai non è il caso di offendersi, non stiamo raccontando favole, ma la realtà.Non mi rendevo conto della gravità del problema del randagismo finchè non ho iniziato a venire in ferie in Sicilia.Mi ero completamente scordata cosa significasse vedere cani randagi per strada,e anche quando c’erano più di 20 anni fa al nord,erano in numero infinitamente inferiore rispetto alla Sicilia oggi. Dove abito non ho mai visto gruppi di 8-10 cani aggirarsi per le vie del paese e rincorrere le auto (è successo a noi una sera l’anno scorso).
Ma vi rendete conto che nel 2014 state ancora a fare differenze tra nord e sud? Lo volete capire che siamo un solo stato? Angi tu i cani randagi non li hai visti in Sicilia li hai visti in ITALIA. Smettetela di fare queste divisioni, nord e sud non esistono. Siamo una sola nazione e i problemi di Milano sono i problemi di Napoli così come i problemi di Palermo sono i problemi di Genova. Il problema del randagismo è un problema italiano non del sud e spesso i cani sono in mezzo alla strada perchè stanno meglio lì che nei canili dove servono solo a riempire le tasche di signori poco onorevoli. La cultura cinofila italiana è quella che è e facendo differenze tra nord e sud di certo non si aiutano i cani e si crea solo altro odio e rancore.
Non si tratta di discriminare per latitudine; il “semplice” fatto è che le differenze si vedono dove ci sono.
Se vado in Danimarca e vedo file ordinate agli sportelli, strade pulite, mezzi pubblici puntuali e frequenti,… noto queste differenze rispetto alla realtà che mi circonda (Italia, “nord”, Lombardia,…) e non credo di creare odio e rancore segnalando cosa e dove le cose funzionano peggio.
Se, guardandomi attorno, non notassi nessuna differenza con la Danimarca, gonfierei il petto dicendo: “qui in Europa stiamo proprio bene!”.
Purtroppo non è così…
Il titolo è veramente azzeccato: Benvenuti al Sud!
Quelli sono meticci di taglia media, ogni estate ne nascono carrellate e non li vuole NESSUNO. O chi ne vuole uno se lo prende, ma mica può prendersene uno ogni anno, nè tantomeno prendersi i stallo 5/10/15 cani che con ogni probabilità non riuscirà mai a piazzare.
Dei canili non ne parliamo va.
Io l’anno scorso ho dovuto lasciare dov’erano 5 cuccioli (grandicelli e non a rischio immediato di vita) perchè le associazioni animaliste erano piene a tappo, i canili inesistenti, carabinieri che mandano ai vigili urbani, vigili urbani che se ne fregano alla grande, asl che se gli porti un randagio ti guarda così O_O e ti dice che te lo devi tenere, sempre i vigili urbani che mi dicono che se voglio posso diventare “tutor” dei cani e occuparmene lasciandoli in strada (in mezzo alle campagne? con tutto l’amore per gli animali, no non posso diventare il tutor di 5 cuccioli e occuparmene) e onestamente 5 cagnolini in casa non potevo portarli considerato appunto l’altissimo rischio di non riuscire a piazzarne nemmeno uno. Se ne è sopravvissuto qualcuno è andato ad alimentare le folte schiere dei randagi.
Sembrerà un discorso molto cinico per chi abita in posti dove randagismo non ce n’è, e trovare un randagio è un evento raro, qua dove abito il cinismo ti viene per forza, perchè salvare millemila cuccioli non è possibile. E non inizio nemmeno il discorso delle staffette verso nord, lo puoi fare con un cane, due cani, ma 10/20 ogni estate? Scusate ma a parte alcuni super appassionati che ne fanno una ragione di vita, la gente ha di meglio da fare che tenere un canile in casa e perdere settimane in telefonate nella speranza di mandare al nord un paio di cani.
È vero, i soprusi a danno delle bestiole qui al nord esistono ma almeno se capita fanno notizia, al sud succede il contrario, non c’è il minimo paregone……laggiù la violenza, la crudelta gratuita e gli abbandoni passano totalmente inosservati tra l’indifferenza totale delle persone, le associazioni di volontariato che si occupano delle povere bestiole sono abbandonate a loro stresse e a volte pure boicottate, i cani e gatti vengono investiti dai veicoli e la gente non si degna nemmeno di portargli soccorso. Sembra di essere in Ucraina o in un paese dell’est Europa.
“Ecco che arriva il commento della terrona offesa e oltraggiata”, penserai tu, e di solito non rispondo mai a questo genere di commentucoli, ma stai veramente esagerando. Io sono pugliese, non ho mai vissuto per lunghi periodi di tempo in Sicilia o in Calabria ma ti assicuro che qui in Puglia le cose non sono così. Non saremo il paese dei balocchi, ma se qui chiami i vigili per chiedere aiuto con dei cani, i vigili ti aiutano, parlo per esperienza. Se un cane o un gatto è in difficoltà, ci si adopera per aiutarli, nessuno resta indifferente. In autobus una signora vide che stavo in piedi con il mio cane in braccio e che non c’era posto, e mi cedette il suo. Non facciamo delle enormi generalizzazioni, suvvia.
Valentina, concordo sul non fare generalizzazioni ma essendo calabrese ( anche se ora abito a Torino ) posso assicurarti che quello che racconta Giampaolo è purtroppo vero.
Quest’estate un signore anziano prendeva a calci i suoi due cani nell’indifferenza totale della gente, mi han dovuto tenere tre persone perché gli sarei saltato volentieri addosso.
Oppure quando andavo a prendere il bus ero scortato sempre da un piccolo gruppetto di randagi di cui mi occupavo, beh, alla fermata c’erano sempre due signore che mi inveivano contro e urlavano agli automobilisti di investire i cani. Per non parlare del tizio che mi disse che voleva mettere delle polpette con i chiodi per il paese perché il figlioletto aveva paura dei cani… e l’ha fatto!
Io NON generalizzo, ci sono molte persone buone e gentili che fanno il possibile per aiutare cani e gatti randagi ma poi vengono abbandonati dalle istituzioni, vengono denigrati dal resto dei paesani e presi semplicemente per pazzi.
Spero presto che le cose cambino…
Mi dispiace immensamente non darti ragione ….ma io in Puglia ci vado tutti gli anni avendo una casa al mare (provincia di taranto) e posso garantirti che almeno in quella zona il problema randagismo e’ sconvolgente!!I cani che vagano in branco non puoi contarli tanto sono numerosi. Amando moltissimo la Puglia (la California italiana !) mi rattrista molto questa situazione , ed essendo una grande amante dei cani mi rendo conto che ogni anno ci vado sempre meno volentieri perché non posso fare niente per aiutare queste creature,e francamente fare il bagno o andare a zonzo in mezzo a tanti cani abbandonati francamente mi mette a disagio .
Purtroppo in Sicilia è pure uguale, ci scontra con il totale menefreghismo delle amministrazioni locali e l’incuria di quei pochi che ci lavorano
Questo articolo mi riporta alla mente quanto scritto su questo portale mesi fa, nel quale ci si chiedeva come mai alcune persone prendessero dei cani dalla strada nonostante non avessero le condizioni economiche per poterlo fare e che quindi erano costrette a chiedere collette in giro. Ecco, qui c’è la risposta.
No, questa non è affatto una risposta!
Se le istituzioni lavorano ad capocchiam, si chiede ragione del loro operato: si denunciano. Si vota per qualcun altro. Si mandano montagne di proteste al governo centrale. QUESTO sarebbe un modo di impegnare soldi ed energie che potrebbe (forse) cambiare qualcosa: non assillare i privati con richieste di elemosine che forse possono risolvere UN caso, lasciandone altre migliaia irrisolti.
Da quando ho adottato tramite loro il mio Attila, sopravvissuto all’avvelenamento di un intero branco de randagi probabilmente perché ancora troppo piccolo per mangiare i bocconi avvelenati, seguo via fb ed il loro sito l’associazione anima randagia calabria che opera a Catanzaro…son praticamente dei santi che fanno miracoli con nulla spesso lottando contro le istituzioni invece di esser supportate da loro
Purtroppo è la triste realtà del sud, anch’io mi ritrovo con 8 cani che erano stati abbandonati e con mille difficoltà cerco di andare avanti. Però se è vero che la civiltà di un popolo si misura da come tratta gli animali ……allora siamo spacciati.Il Grande Gandhi affermava che l’odio verso gli animali rappresenta la sconfitta dell’intelligenza umana……..parole sante
Lo so bene che qui al Sud funziona così….io non so cosa ci sto ancora a fare!!!
Mi è successa la stessa cosa ma con un cane adulto, sempre in Calabria. Già l’anno scorso trovandoci nella stessa situazione abbiamo deciso di tenere il cane con noi e quest’anno non avevamo la possibilità di fare la stessa cosa (siamo già a quota 2 in appartamento). Il risultato è stato che dopo una settimana di telefonate con il canile siamo riusciti a portarlo a loro, ma a quanto pare ora il cane è scappato… Mi sono seriamente chiesta se non sarebbe stato meglio lasciarlo dove l’abbiamo trovato…
Diciamo che pure qui al nord le cose non siano migliori. Tra abbandoni, maltrattamenti e gente che ammazza gatti a bastonate (vedasi il caso di Montebelluna in provincia di Treviso o quello nell’alpeggio di montagna in Val Camonica), non siamo messi bene e i volontari delle varie associazioni animaliste hanno il loro bel da fare.
Ma non scherziamo, al nord il randagismo praticamente non esiste ed i canili sono generalmente ben tenuti e funzionanti. Ad un amico è scappato il cane…mezz’ora dopo la fuga (praticamente il tempo che loro se ne accorgessero ed iniziassero le ricerche ovunque…) il cane era già stato segnalato ed accalappiato…