sabato 17 Maggio 2025

“Il cucciolo educato”: Valeria Rossi per Paco editore

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Aggiornamento del 20/02/2015 : il libro è ora disponibile per la spedizione da Amazon.it

di VALERIA ROSSI – Nuova autospammata, oh yeah: ma autospammata che stavolta faccio senza la minima vergogna, visto che sono veramente orgogliosa di aver scritto questo nuovo libro per Paco Editore.
Perché, forse gli altri editori so’ meno fighi?
No: perché tutto il ricavato dei libri pubblicati da Paco Editore vanno a sostenere il Fondo Amici di Paco, associazione nata per promuovere e sostenere diverse attività a favore degli animali e soprattutto per aiutare a prevenire il randagismo (il Paco in carne ed ossa, ovvero il cane che ha dato origine a tutto questo e che è stato anche protagonista di numerosi libri “cult” di Diana Lanciotti, era proprio un randagio che ha fatto scoprire alla sua adottante tutte le brutture di questo fenomeno e le ha dato l’input per iniziare una battaglia importante che dura ormai da molti anni).
Insomma, se comprerete questo libro sosterrete il Fondo Amici di Paco e farete quindi del bene ai cani meno fortunati: però spero che non sia questa l’unica ragione per acquistarlo, visto che me so’ proprio impegnata per scrivere un libro che potesse essere davvero utile.
Avendolo finito proprio poche settimane fa posso dire che i consigli che troverete nel “Cucciolo educato” sono il frutto del mio più recente “aggiornamento cinofilo”: il che significa che vi racconto come lavoro oggi con i cani, che è abbastanza diverso da come lavoravo qualche anno fa e quindi anche da ciò che scrivevo qualche anno fa.
Perché la cinofilia si evolve e un cinofilo che voglia considerarsi davvero tale deve tenersi al passo con i tempi.
Questo non significa che io sia diventata iperbuonista, che mi sia messa ad aborrire i collari e che voglia spingere tutti ad usare solo pettorine e guinzagli da cinquanta metri: per carità.
Queste le ritengo, purtroppo, “involuzioni” e non certo “evoluzioni” della cinofilia.
L’evoluzione è stata invece tecnica (che è la cosa che più mi interessa, perché quando si educa un cane voglio che si vedano dei risultati e non che si sentano solo delle belle chiacchiere) e alle nuove tecniche ho attinto a piene mani (almeno a quelle che mi convincevano!), aggiungendoci come sempre faccio qualcosa di mio, ma senza inventare niente da zero.
Ho abbondantemente scopiazzato da chi è in grado di gareggiare e vincere basandosi sul massimo rispetto per il cane: metto in pratica ogni giorno quello che ho imparato da questi educatori e addestratori (non sempre famosi, almeno in Italia, ma decisamente bravi!) e mi è sembrato giusto scrivere un libro dedicato a “come lavoro oggi”, perché sinceramente vorrei che oggi lavorassero tutti così, soprattutto sui cuccioli. Magari ottenendo anche risultati migliori dei miei (avrò tanti difetti, ma non sono invidiosa), ma basandosi su queste tecniche tanto innovative quanto valide.
Detto questo, due importanti precisazioni.
Primo: a differenza di qualcun altro, io NON ritengo che da un libro si possa imparare ad addestrare un cane. Un libro può “presentare” modi, metodi, tecniche… ma poi bisogna vederle “dal vivo” e soprattutto provarle, sempre e solo sotto la supervisione di un esperto.
Per quanto riguarda la semplice educazione del cucciolo, forse il libro può permettere di “far qualcosa in più da sè”, senza avere l’esperto al proprio fianco: ma di nuovo, non tutto. Frequentare un campo ed essere affiancati da persone competenti è sempre importantissimo: magari non indispensabile al cento per cento, ma importantissimo. Quindi vi prego vivamente di considerare questo libro come un “ausilio” nell’educazione del vostro cane, senza pretendere che sostituisca l’educatore in carne ed ossa perché questo non sarà mai possibile.
Specifica numero due: il Fondo Amici di Paco devolve tutto il ricavato dei libri in beneficenza, però a me il testo è stato pagato. Ho chiesto davvero il minimo possibile, ma non voglio far pensare di aver lavorato gratis perché così non è stato e mi sembrava corretto dirlo.

 Per chi fosse interessato all’acquisto: http://www.amicidipaco.it/index.php?page=sm&val=18&type=1&tc=0

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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11 Commenti

  1. Complimenti e grande stima per il lavoro che fate!
    Gliel’avranno già detto in millemila ma i suoi libri sono piacevolissimi ed un grande aiuto per chi, come me, cerca di fare un po’ di ordine tra le mille nozioni apprese, sul campo e nei libri. Già messo nella lista dei desideri, acquisterò a breve, ancora più felice sapendo che un piccolo gesto come questo, può anche dare una mano. Grazie!

  2. Grande!!
    Autospamma che va sempre bene 😛
    Posso darti del tu vero? ^^

    Maaaa..domandaaaaaaa: chi ti fa le copertine? O.o
    (scusa, questa è deformazione professionale ehehe)

  3. “Questo non significa che io sia diventata iperbuonista, che mi sia messa ad aborrire i collari e che voglia spingere tutti ad usare solo pettorine e guinzagli da cinquanta metri: per carità.
    Queste le ritengo, purtroppo, “involuzioni” e non certo “evoluzioni” della cinofilia.”

    Posso sapere perchè la pensa in questo modo?

    • Perché la pettorinomania è puro marketing DOC: il collare – usato bene, ovviamente: così come va usata bene la pettorina – non è certo uno strumento “crudele” come ultimamente vogliono farci credere (e parlo di normalissimi collari fissi, non certo di strangoli o punte o peggio!).
      Quanto all’iperbuonismo, quello secondo cui il cane va trattato “come un figlio”, deve fare tutto quello che gli pare, deve decidere da solo se tornare al richiamo oppure no (e magari farsi stirare da un TIR perché gli andava così…), quello è proprio la rovina totale della cinofilia, che purtroppo (e dico purtroppo pensandolo davvero) dà tantissimo lavoro agli addestratori, me compresa. Perché poi i cani fanno “troppo” il cavolo che gli pare e quindi scappano, mordono, sono ingestibili e così via. A me non dispiace lavorare, per carità: ma non vorrei mai doverlo fare per risistemare cose distrutte da altri, specie se quella “cosa” è un essere vivente e sensibile.

      • Anche se non condivido grazie per la risposta, destinare il ricavato in beneficenza poi è un bel gesto, probabilmente comprerò il libro

  4. Acquistato al volo non appena ho letto l’articolo! Cagnetto arrivato da 3 giorni, il libro giusto al momento giusto! Grazie!

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