venerdì 29 Marzo 2024

Ho delle ansie ansiose

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ansieansiose2di VALERIA ROSSI – Il titolo è una dotta citazione: di Charlie Brown, che essendo l’umanino di Snoopy rientra a pieno titolo tra i cinofili famosi.
Le “ansie ansiose”, però, Charlie Brown ce le aveva in prima persona: io invece ho continuamente a che fare con persone convinte che a vivere in perenne stato di ansia sia il cane.
Non che lo pensino direttamente loro, in realtà: glielo dicono. Educatori, comportamentalisti, animalisti… tutti a tirare in ballo ansie, disagi, perfino depressioni.
Il cane si tromba tutti quelli che entrano in casa? Poverino, è ansioso.
Il cane morde il postino? Santa bestiolina, è a disagio.
Il cane azzanna tutti gli altri maschi del circondario? Amoredizzia, sarà depresso.
Diciamo subito che in alcuni casi il cane ha davvero un problema di questo tipo: ma nove volte su dieci le ragioni del suo comportamento sono altre.
A volte è pura e semplice noia (e questa può essere anche definita “un disagio”, per carità… ma la proviamo tutti, non ha mai ammazzato nessuno e non mi sembra il caso di dare le capocciate nel muro se il cane ogni tanto si rompe un po’ le scatole); altre volte è dominanza (vedi le monte coatte: ma siccome è di moda dire che la dominanza interspecifica non esiste, allora raccontiamo all’umano che ha il cane depresso, così si deprime pure lui); molto, ma molto spesso il cane è semplicemente ineducato, sprovvisto della minima regola e abituato a fare lo stracavolaccio che vuole.
Quando mi si raccontano gesta (solitamente reiterate) in confronto alle quali Attila era un principiante, immancabilmente io chiedo: “Ma tu, un cazziatone, gliel’hai mai fatto?”
A quel punto, se l’umano ce l’ho davanti in carne ed ossa, vedo occhi sgranati ed espressioni da “noncipossocredere”: allora temo di essere stata fraintesa, e spiego che per “cazziatone” intendo una normalissima sgridata.
Magari un po’ scenografica, ma senza alcuna violenza. Non sto parlando di botte, frustate, impiccagioni: sto parlando di un “NOOOO, NON SI FAAAA!!!” detto in modo che il cane si renda proprio conto di averla fatta grossa e abbia ben chiara la nostra riprovazione.

ansie2E sapete cosa cambia, a quel punto?
Niente.
Gli occhi rimangono sgranati, l’espressione rimane la stessa allibitissima espressione di prima.
Qualcuno comincia a trovare scuse per salutarmi e andarsene (non sopportando evidentemente più la presenza di cotanta feroce maltrattatrice di cani); qualcun altro, coraggiosamente, mi spiega che non ha mai fatto una cosa simile e che non si sognerebbe mai di farla, perché il Guru Tale o Tal’altro gli ha spiegato che al cane non si deve mai dire neppure un timido “No!”, altrimenti va in ansia o direttamente  si traumatizza.
L’ultimissima frontiera, raccontatami da una ragazza che conosco, è la seguente: “Il cane deve sentirsi sempre approvato, apprezzato, deve sentirsi il più figo del mondo qualsiasi cosa faccia“.
Il suo, nella fattispecie, le si attacca alle caviglie e morde di gusto: la poveraccia  è un livido vivente.
Ma il suo Guru le ha detto che quando fa così lei deve approvarlo incondizionatamente, dicendogli “Bravoooo!!! Sììììì! Superrrr!!!”, perché in questo modo accrescerà la sua autostima.
Sì, ok. Perfettamente d’accordo. E’ giusto far crescere il più possibile l’autostima del cane. Un cane sicuro di sè, un cane che si sente fighissimo sarà sempre più sereno, più collaborativo, più performante di uno insicuro.
Ma con i miliardi di modi diversi che esistono per accrescere la sicurezza in un cane, dovrei proprio scegliere di  sacrificargli le mie caviglie? Dovrei lasciarmele rosicchiare fino a restare coi moncherini, così poi finisco all’angolo della chiesa a chiedere la carità, col cartello: “Immolata sull’altare dell’autostima del cane”?

lucy_psyOra ve lo dico nel modo più educato, civile e sobrio possibile: ma voi siete fuori come poggioli!
Restando nel mondo dei Peanuts: avete urgente bisogno di Lucy Van Pelt!
No, perché qui non è più questione di confronto, di idee diverse, di metodi diversi: qui siamo alla follia pura. Al fanatismo più becero e bacato.
Perché oltretutto non basta, a questi signori, insegnare alla gente come rovinare i cani: ci mettono anche il carico da undici, criminalizzando i proprietari.
Se il povero cucciolotto ha le ansie ansiose, è colpa dell’umano. Se è depresso, è perché ha un padrone di merda. Se è un po’ stronzo, è perché il proprietario ce l’ha fatto diventare facendo cose orribili come dargli delle regole o sgridarlo quando lo prende per il naso.
Per carità, a volte è anche vero: molti comportamenti indesiderati dei cani sono il frutto di errori umani. Però è anche vero che l’errore più frequente (e più grave) è proprio quello di diventare i suoi schiavetti e di lasciarlo nella più assoluta anarchia.
Quindi questi cinofili new age prima ti insegnano come rovinare il cane, e poi ti accusano di averlo rovinato.
Ormai incontro quasi quotidianamente, “dal vivo”, per email o su FB, persone psicologicamente devastate perché si sentono colpevoli di “non aver dato abbastanza” al proprio cane, di “avergli fatto del male”, di “averlo traumatizzato” con un “AHO’! Che fai?!?”, una pressione troppo forte sul guinzaglio o addirittura (puro panico DOC!) una pacca sul sedere.
Credo di averne già parlato in passato, ma lo ripeto: un tizio mi scrisse, qualche tempo fa, dicendomi che non dormiva da una settimana, attanagliato dai sensi di colpa, per aver dato una pacca sul culo al suo cane (un pastore tedesco, eh: mica un chihuahua). Era convinto di “aver rovinato per sempre il loro rapporto”.
Di casi come questo, anche se forse un filino meno eclatanti, ne sento in continuazione: ed io resto sempre più basita, specie quando poi le stesse persone vengono al campo portandosi dietro il figlioletto, e se quello si mette a fare il cretino gli tirano urlacci belluini (o addirittura gli rigirano sonori scapaccioni) senza fare una piega.
Non parliamo poi dell’aggressività – o della vera e propria cattiveria – che molti cinofili new age dimostrano su Facebook e dintorni.
Dopo aver predicato dolcezza, bontà e gentilezza al punto che te li immagini seduti su una nuvoletta, con le alucce e circondati da tenere colombe… se per caso osi contestargli un concetto o semplicemente una frase ci mettono un nanosecondo ad augurarti di crepare fra mille tormenti, te e possibilmente tutta la tua discendenza.
Ma è possibile che nessuno veda la clamorosa contraddizione di questi atteggiamenti?
Sia chiaro: io non dico che i cani vadano educati a calci in culo, strattonate e urlacci sul muso. Non è certamente il mio genere, non lo è mai stato e non approvo minimamente chi lo fa.
Ma non riesco neppure a concepire che se ti scappa un “NOOOO!” poi tu debba sentirti in dovere di inginocchiarti sui ceci. Che se ti parte una pacchetta da esasperazione poi tu senta l’esigenza di tagliarti via la mano.
E per l’ennesima volta mi chiedo: ma il normale buon senso, il normale senso della misura… dove sono finiti?

vannamarchiQuale perverso meccanismo sta facendo sì che la gente perda completamente il lume della ragione, facendo del cane il fulcro della propria vita e permettendogli di diventare un vero e proprio tiranno a cui tutto è dovuto e che non può essere neppure vagamente redarguito senza sentirsi delle merde umane… confesso, non lo so.
Non lo so e non lo capisco, ma è anche vero che non sono mai riuscita neppure a comprendere i meccanismi che hanno consentito alle Vanne Marchi o ai santoni delle varie Scientology di ottenere i clamorosi  successi che hanno ottenuto.
Non sono – e me ne vanto! – esperta in manipolazione delle menti umane.
Non faccio il motivatore e non ho neppure il master in PNL… e me ne rivanto.
Certo, una vaga idea di quello che sta succedendo ce l’ho: in un mondo che non dà più certezze, che riempie tutti noi di insicurezze e paure, che non ci dà troppe speranze nel domani… forse il cane può diventare davvero un punto di riferimento. Qualcuno che non ci tradirà mai, che non ci lascerà (come fanno invece i figli), che dà a noi quell’ancora di salvezza, quel punto fermo che non riusciamo a trovare da nessun’altra parte.
Da qui a sentire l’esigenza di “dargli tutto”, di concedersi a lui “anima e core”, il passo è breve: e presumo che sia abbastanza facile, per gli abili manipolatori di coscienze, speculare su questi sentimenti e costruirci sopra business milionari. Proprio come Vanna Marchi speculava sulle disgrazie e sulle paure.
Però, signori miei, qui si rovinano cani e persone.
I sensi di colpa, le angosce, le ansie ansiose (degli umani, non dei cani) non fanno il bene di nessuno: e farli venire alle persone significa anche contagiare i cani, notoriamente empatici e ipersensibili alle nostre variazioni di umore.
Lo sapete quanti “casi” di problemi comportamentali ho risolto semplicemente dicendo ai proprietari: “Ma prendetevela un po’ più calma, divertitevi col vostro cane senza farvi tutte ‘ste paranoie!”?
Tantissimi. Anzi, troppi.
Decisamente troppi… perché troppe sono queste situazioni malate, questi rapporti basati proprio sull’ansia (da prestazione) anziché sulla gioia di stare insieme.
Santo cielo, state un po’ più sereni!
Se non siete i migliori umani del mondo per il vostro cane, pazienza! Nessuno è perfetto: perchè dovreste esserlo proprio voi?
Se avete commesso qualche errore, pazienza! Li facciamo tutti. Si prende atto e si cerca di rimediare, ma senza bisogno di strapparsi i capelli.
E se siete incappati nelle scientology cinofile, trovate la forza di ragionare, di rendervi conto che vi stanno bellamente intortando: dopodiché scappate più lontano che potete, per il bene del vostro cane prima ancora che per il vostro.

gurudomLo so che spesso le alternative sembrano devastanti: o il cinofilosofo new age o il macellaio, il “domatore di cani” armato di fruste e collari elettrici.
Sembra non esistano più le vie di mezzo, e probabilmente se mi trovassi di fronte a queste due strade finirei anch’io in bocca al guru di turno. E’ normale.
Però non è sempre e solo così: anche se queste due figure attualmente sono le più diffuse, ce ne sono moltissime altre capaci di insegnarvi ad avere un rapporto rilassato, sereno e piacevole con il vostro cane.
Ci sono, ve l’assicuro: basta cercarle.
Il problema sta nel fatto che queste realtà non sono mai strapubblicizzate come le altre, quindi una ricerca superficiale probabilmente non le farà emergere: ma se vi impegnate un po’ più a fondo, ne salteranno fuori a decine.
Se davvero amate così tanto il vostro cane… vi prego, fatelo.
Imparate proprio da lui, che ha un fiuto della madonna e che è un cacciatore nato: e insieme a lui andate a caccia di buon senso.
Non ve ne pentirete, ve ne assicuro: e finalmente le ansie ansiose potrete lasciarle solo a Charlie Brown, perché voi non le avrete più… e probabilmente scoprirete che il vostro cane non le ha mai avute.

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14 Commenti

  1. Vabbhé se mi obbligano a non usare i miei NO e i miei MALE i miei cani smetterebbero di riconoscermi, è come se mi vedessero improvvisamente con i capelli dopo averli persi da 20 anni. Mi dispiace per i vari guru ma eviterò loro questo trauma 🙂

  2. Un amico appassionato di cani mi ha segnalato questo articolo. A mia volta sono affezionatissimo, pur non essendone il padrone, ad un Golden retriever che spesso mi viene a trovare presso la Chiesa di Scientology. E’ un cane rispettato e rispettoso. Siccome la religione di Scientology viene menzionata desidero solo condividere la mia esperienza personale in merito: non ho mai visto un santone o un guru; neppure lo stesso L. Ron Hubbard, che è il fondatore della religione, è considerato in questo modo da me e da altri che conosco. Ha svolto delle ricerche secondo me eccezionali, questo senz’altro. E ha scoperto delle cose che si dimostrano funzionali e per questo molte persone nel mondo le utilizzano per aiutare se stesse e gli altri a condurre un’esistenza ancora più degna di essere vissuta, senza alcun dogma o imposizione, senza alcun fanatismo o superstizione: l’esatto contrario di queste cose. Diversamente, prego di accettare la mia parola, diffidente e prevenuto come sono, non avrei mai abbracciato questa e nessun’altra religione.

  3. Molte persone sono convinte che un cane senza regole sia più felice e che io sia troppo esigente. Ma poi sono le stesse persone che mi guardano con invidia quando posso portare Iris ovunque, cammina bene al guinzaglio e posso lasciarla libera di correre senza paura che sparisca. E mi dicono pure “come sei fortunata, è così brava!”. Certo, è fortuna. E i loro cani passeranno la vita rinchiusi o al guinzaglio perché nessuno si è mai preoccupato di educarli.

    • Anch’io sono “fortunata” che giro col chihuahua non perennemente in isteria, che si avvicina anche al “canegrosso” scodinzolando. Credo di aver provocato non pochi infarti abituando Sif da quand’era cucciolo alla presenza di bestioni giganti. Era tutto un “Noo, signora, se lo mangiano!!”^^ E se mi parte un “no” secco in presenza di qualche sensibile vecchina…oddio, ho sgridato il cane piccino-piccio’ (che magari stava giusto per inghiottire qualche gustosa schifezza stramorta)

  4. Ho insegnato ai miei cani a non mangiare NULLA di quello che trovano in giro. Sono di carattere una persona decisa, ma molto calma, non mia agito, non urlo, non faccio scenate: quando invece uno dei cani mangiava qualcosa in giro… Un NO con tono arrabbiatissimo, voce grave, scenate, ecc. Un po’ drastico forse, ma ho troppa paura che si avvelenino magari con un boccone: e quando sei in mezzo ai boschi a 15km da casa tua, senz’auto, le speranze di salvare il cane (troppo grosso per portarlo in braccio) che ha mangiato un boccone avvelenato sono nulle. Ha funzionato perfettamente: oda anche se ci sono carcasse, avanzi di cibo ecc in giro i miei cani li ignorano, anche se sono molto distanti da me. Ebbene, ancora c’è gente che mi dice che sono stata crudele, che li ho traumatizzati, che ora hanno paura di me (infatti non mi si scollano di dosso neanche quando piscio: che paura eh).
    Essenzialmente, ci sono persone a sto mondo che trovano sia meglio lasciare che un cane muoia avvelenato (morte dolorosissima tra l’altro) piuttosto che fargli un paio di scenate ( sono bastate pochissime ripetizioni perché capissero).

  5. Eh, sante parole.

    Mi verrebbe in mente un pippone piu’ lungo di Guerra e pace per spiegare come in realta’ i guru new oppure old age che siano non si limitano alla cinofilia ma sono un fenomeno trasversale al quale sono particolarmente sensibile. Vi risparmio il pippone, ma mi limito a un invito generico a ragionare con la propria testa ed esercitare un sano spirito critico mandando allegramente a cagare chi cerca di convincervi che senza di lui non sapreste stare al mondo e lo fa cercando di indurre una vera e propria dipendenza trattandovi come imbecilli incapaci di crescere cani e figli, per non parlare dei “motivatori”, dei “facilitatori” che ancora vagano per i corsi di formazione aziendale. Non staro’ facendo di tutta l’erba un fasscio? Cosa avranno in comune questi personaggi? Ad essere grami, direi che hanno in comune la creativita’ della loro “offerta di collaborazione” cosi’ come l’aggressivita’ con la quale cercano di imporre la loro collaborazione nel caso l’offerta sia gentilmente declinata, magari colpevolizzando chi non accetta di farsi aiutare ad ogni costo.

    Se dovessi chiudere con un motto, direi che una sgridata quando ci vuole fa bene all’educazione e un calcio nel culo al guru di turno costituisce una sana attivita’ fisica che fa bene allo spirito.

  6. Sottoscrivo in pieno e siglo con il sangue. Da buona sciuramaria al primo cane mi sono masssacrata emotivamnete con i sensi di colpa ed economicamente tra educatori e comportamentista. Il mio piccolo levriero italiano, che oggi ha 18 mesi, da cucciolo aveva un grosso problema di pipì. Dopo essere stato definito all’età di sei mesi “fragile come un cristallo”, nonché ansioso ed iperattivo, essere passato per sedute dalla comportamentista, fiori di bach e una padrona terrorizzata ed ormai isterica (oddio povero cane lo rovino!!), mollata la comportamentista con una padrona ormai libera che aveva fanculizzato il mondo, è semplicemente cresciuto e facendo un sacco di esperienze diverse si è tranquillizzato moltissimo. Anche i principali problemi si sono risolti.
    E’ ancora un po’ ansiosetto? Certo che si. E’ nel suo carattere e ogni tanto ‘sta benedetta esposizione del pene rispunta ancora ma non è NULLA rispetto al passato. Lui è tranquillo sereno e felice e pure io.

    Se magari qualcuno mi avesse detto “E’ un cucciolo, la prenda con più serenità e vedrà che con un’educazione corretta tutto si sistema” invece di dirmi “OMMMIODDDDDIOOOOOO!!! QUESTO CANE E’ UN CRISTALLO BASTA NIENTE PER DANNEGGIARLO IRREPARABILMENTE” entrambi ci saremmo goduti molto di più la sua cucciolezza.

  7. Il “guru” dal quale ero finita io mi diceva di ignorarlo se faceva qualcosa di negativo invece di sgridarlo, di non usare MAI le mani per NULLA, di non mettere semistrangolo e affini, anzi, di non mettere proprio il collare ma solo pettorine, e mi invitava caldamente a togliere IL CIBO ogni volta che faceva di testa sua. Ma il cibo inteso come “pasto quotidiano” e non premio, non dovrebbe essere un diritto del cane? Trovo più crudele lasciarlo a pancia vuota perchè non mi ha fatto un “seduto” piuttosto che mettergli un semistrangolo o, quando esagera, fargli capire in qualche modo che ha sbagliato.
    Più ti leggo e più apprezzo il tuo equilibrio. Persone come te ne sono rimaste poche in una società che, come dici, non dà più certezze e ci dà in pasto alle “scientology” di turno, cinofile e non.

    • Anche perchè….se non ti fa il seduto alle 2 del pomeriggio e tu alla sera non gli servi la cena….chi glielo spiega che non mangia perchè sei ore prima non ha fatto un seduto…?

    • in fondo ti è andata bene, sull’uso delle mani e degli strangolo e affini il guru non aveva mica torto…per il resto il guru si legga qualche libro di etologia, imparerà che i cani si arrabbiano eccome tra di loro, è un modo per mantenere ordine e pace nel gruppo sociale a cui appartengono.

  8. L’altra sera mi sono sentita dire:”Ma come hai fatto a insegnargli tutte ste coseeee? Lui non mi ubbidisce in niente eppure anche il mio è un Border!” “Scusa, mi sembra ancora piccolo, quanto tempo ha?” “Dunque, in linea di massima dovrebbe avere 5 mesi e mezzo! Sono via tutto il giorno, ma alla sera gli sto dietro anche più di un’ora e lui è stra agitato e non mi ascolta, pensavo di dargli qualche calmante, che dici?”….IN LINEA DI MASSIMA? DOVREBBE? 5 MESI E MEZZO? Valeria, visto che ti ho disturbato ieri perchè ero in uno stato d’ansia ansioso per i cambiamenti sul tuo sito e che tu gentilmente hai placato, puoi correggermi se dico castronerie:
    a) Se compri un cane di razza e pure cucciolo da un allevatore serio dovresti sapere esattamente quanto tempo ha a meno che che non soffri di demenza senile precoce.
    b) 5 mesi e mezzo, cosa vuoi pretendere che faccia? Si sta cominciando a insegnargli i “primi passi”, con calma e costanza.
    c) Un Border collie (cucciolo) chiuso in appartamento tutto il santo giorno da solo, ti vede dopo più di 9 ore e pretendi che non sia super agitato? Ti stupisci che non ubbidisca ai tuoi richiami e al riporto? Io credo seriamente che il calmante dovrebbe prenderlo lei e magari farsi anche seguire da uno psicologo…sono veramente preoccupata per il cane, quello si! Bè, le ho detto tutto questo, ma non credo l’abbia presa bene….

  9. Bell’articolo! Mi auguro che tocchi e solleciti davvero la mente di molti, non solo tra i “non addetti”. Perché sono stanco di sentir dire – anche a me direttamente in un paio di circostanze – che se urli un NO! con tanto di adeguata mimica facciale e postura quando il cane la fa grossa, allora ti sei giocato la relazione: da quel momento il cane se ti rispetterà sarà solo per timore…
    A parte questo, mi ha colpito la frase sulla dominanza (“siccome è di moda dire che la dominanza interspecifica non esiste”), perché è la terza volta che la sento (in realtà l’ho sentita una e letta due) ma nessuno mi spiega il perché o mi cita fonti da leggere. Io, se mi limito ad osservare, vedo il contrario…e non parlo solo di cane-uomo, ma anche di cane-gattodicasa ad esempio…

  10. Darmi ‘anima e core’ ai miei cani significa andare per campi liberi a correre due ore tutti i giorni, andare a fare ipo con il malin due sere a settimana, obedience con una westie un pomeriggio a settimana e agility con l’altra una sera a settimana, certamente non permettere loro di fare tutto quello che vogliono…

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