venerdì 29 Marzo 2024

A proposito di “Volontari di merda”…

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Riceviamo e pubblichiamo una “Postilla allo Standard del volontario di merda“, senza commenti perché ci sembra già abbastanza esaustiva:

donna-pitbullDi recente mi sono calata nel ruolo di “adottante”, differente da quello solitamente rivestito di “volontaria”. Ho potuto scoprire così che lo standard proposto da Fabiana Rosa sul Volontario di merda, seppur molto dettagliato, presenta una lacuna che vorrei immediatamente colmare, raccontando la mia esperienza.
Quella che manca nell’articolo è la definizione di una tipologia piuttosto diffusa, quella del pitbull in gonnella (purtroppo in generale trattasi di donzelle): il suddetto soggetto riempie facebook di critiche severe contro gli adottanti, quelli che si rifiutano di fare gli stalli, quelli che non vogliono prendersi il cane che lei vuole assolutamente piazzare, quelli che non versano denaro per ogni caso tragico da loro presentato.
Il pitbull in gonnella è un vero kapò, severiiissssimo nella gestione dei casi, sul genere “se te lo dò sei fortunato”, ma in realtà si fida solo di se stesso e di pochi cugini e parenti di primo grado (di solito si riconosce perché tra lui e famiglia ristretta possiedono una quindicina di cani/gatti; ovviamente quelli che non piazza a loro se li dà in fronte), continuando però a inveire contro gli adottanti che non si presentano in massa ad adottare un quadrupede incompatibile anche con la sua figura allo specchio, o il vecchio malato che non si regge in piedi.
Non che non abbiano anche loro il diritto di trovare un adottante: ma magari la maggior parte dei candidati non è un educatore, non è un volontario a tempo pieno e vorrebbe semplicemente un cagnetto qualunque da portare a passeggio civilmente, che non sbrani zii e nipotini durante le feste natalizie, che non aggredisca il barboncino della vicina sul pianerottolo, che non abbia bisogno del comportamentalista a vita, che non muoia necessariamente dopo venti giorni dall’arrivo a casa.
Essì, noi adottanti sappiamo essere davvero crudeli, a volte!

postillavol2Tornando alla mia esperienza, tanto per non divagare troppo, ultimamente decido di adottare un cane, femmina per la precisione (essendoci già in famiglia due maschi).
Con grande entusiasmo mi metto alla ricerca su internet della possibile candidata, cosa non semplice, perché devo andare incontro ai “gusti” dei due arzilli dodicenni che non si rassegnano alla loro impossibilità di procreare.
La vogliono adulta (in caso contrario promettono di bucarle ogni pallone con cui voglia giocare); la vogliono di media taglia (quelle più alte di noi non ci piacciono); la vogliono bionda… e qui ho detto loro di piantarla.
Insomma, dopo parecchie settimane e attenti studi, scelgo una rosa di candidate. La prima è una cagnetta di fresco recupero che sembra vada d’accordo anche con i coccodrilli. Cercano soldi per curarla; ne arrivano tanti. Cercano stalli, in molti si offrono.
Ometterò per sintesi tutto il resto: lo stallo va all’amica (perché si fida), l’adozione (dopo avermi terrorizzato dicendo che il cane è un’idra funesta)… pure.
Ovviamente per le donazioni sono stati tutti meno attenti alla parentela del portafoglio.
Ci rimango male: ma come? Ho fatto tuttotuttotutto bene!
Non ho rotto gli zebedei con millemila domande, non ho fatto pressione, ho contattato i referenti, discretamente, in privato, chiedendo di poterne parlare quando avevano tempo. Manco mi hanno voluto conoscere! Se la sono cantata e se la sono suonata, come si suol dire!
Abbattuta, passo ad un’altra (nel frattempo è passato un mese e mezzo e le altre due sono state adottate). Mando una mail privata (per carità, so bene che non si scrive su Fb!). Aspetto un giorno, aspetto due… niente. Intanto penso tra me e me che mica ho visto fare così, io, quando si cercano adozioni! Magari non si risponde subito, ma nel giro di qualche ora sì.
Il terzo richiamo. Nulla. Mando sms e finalmente rispondono: “E’ già arrivata un’altra richiesta!”
MA COME? QUANDO?
Mutismo sconfitto, magone per una mezza giornata, nuova ricerca su internet.
Poi mi fermo e mi arrendo.

postillavol3Alla fine di tutto, io: volontaria da anni, proprietaria di casa, lavoro fisso, giovane con esperienza, ho deciso di optare per la soluzione finale. Ho deciso di prendere a quattr’occhi gli altri quadrupedi della famiglia e fare a loro un discorso serio: cari miei, la vita è dura, difficile. Ognuno di noi deve fare delle rinunce e voi dovete rinunciare alla compagna dei vostri sogni!
Non sarà bella ed esilina come volevate voi, non avrà gli orecchioni (come volevo io), ma… fanculo a tutti! Andrò a prendere uno dei nostri, che tanto davanti al muso ha le stesse sbarre degli altri.
E non sarà un cane disperato, sarà un anonima, tristerrima canetta da canile qualunque… ma la gioia di averla sarà uguale.

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13 Commenti

  1. Io i cani per scelta li ho sempre comprati. Al rifugio vado solo per depositare i sacchi di cibo sotto la tettoia che sta fuori. Non entro neppure. Salvo una volta, che ho accompagnato una mia amica alla ricerca di un cane da adottare. Il rifugio è molto bello ben tenuto con grandi spazi e non troppi ospiti. E il volontario gentile, ma la mia amica è scappata a gambe levate! PErchè? Perchè sembrava un ricovero di leoni, a sentire il volontario! A parte una qantità di pittbull e simili definiti “molto monelli” è stato tutto un crescendo -Ah, questo? Eh si, questo bel golden è qui perchè ha morso 4 bambini! Questo bello springer spaniel? Eh, si poverino, ha un pedigree lungo così, ma ha morso in faccia il suo padrone e quindi eccolo qui.
    – E quella pointerina? Ehhh quella lì è proprio simpatica…certo, bisogna stare un po’ attenti ai morsi… Quando siamo arrivati di fronte ad un monumentale ciarplanina -razza che non conoscevo- siamo schizzate via prima che ci dicesse quante persone aveva accoppato!!
    Ma sarà vero???

  2. Ma quanti parenti/amici hanno questi? E che tipo di parenti/amici avranno mai? Se c’è una cosa che terrorizza ed indispone il cittadino medio sono i parenti/amici sempre a caccia di soldi per le loro iniziative ed opere di bene ! Se poi il parente/amico cercasse pure di piazzarti un cane di recupero, ma pure se fosse Rex in persona… corri il rischio di non essere neppure invitato al pranzo di Natale!!

  3. Fantastica! in futuro l’esperienza in versione adottante avra’ influenza sulla volontaria? Io incarno la versione amica di volontaria padrona di 7 cani e 30 gatti. premetto che il mio cane l ho recuperato su una spiaggia dove stazionava da 6 mesi e garantisco che l’impatto con un randagio e’ cosa diversa dal prendere un cane gia’ messo in stallo, ma i cani senza una storia raccontata da volontari che ne certifichino le sofferenze sono cani che non hanno mai sofferto, cosi il mio cane per lei non ha mai sofferto. Ho un grandissimo affetto e rispetto per lei ma almeno ogni 2 mesi prova a piazzarmi un gatto o un cane. Peggiore delle cose sa’ che voglio prendere un altro cane, ovvio dovra’ avere requisiti ben precisi, tra cui probabilmente venire da un allevamento di grigioni……. Eresia… Un grigione almeno per mole vale 2 cani…quindi cerca di piazzarmi cagnetti a destra e manca con storie strappalacrime. le paturnie di un randagio le ho gia’ vissute, e non si rende conto che piu’ la storia e’ strappalacrime piu’ mi allontana dai cagnetti nonostante i sensi di colpa che cerca di farmi avere. Grande colpa volere un cane compagno di lavoro/gioco/avventure/sanomentecorpo?

    • “Un grigione per mole vale almeno due cani” AHAHAHAAHHA MI HAI FATTO MORIRE!!
      Anche io mi sono imbattuta in una volontaria che quando ho detto che ero in fase di “ricerca allevatore di pt” mi ha risposto che dovevo adottare per forza (per ogni cane comprato, ne muore uno in canile) e poi ha cercato di convincermi che invece di 1 pt sarebbe stato meglio prendere due cani più piccoli in coppia al canile -già abituati a stare insieme-
      Anima pia eh, cercava di aiutare.. Però da uno prenderne due.. Più quello che avevo già a casa.. Facevo la succursale del rifugio.

  4. Concordo, sarà sconveniente o scomodo da dire, ma i cani ambiti, quelli giovani magari (tralasciando i cuccioli) anche equilibrati e pure di piccola taglia guarda caso finiscono sempre a casa dell’amico/a conoscente fidatissimo che magari è anche al suo primo cane. Ovviamente questo non avviene per i cani anziani, malati e con problemi comportamentali per i quali neanche gli appelli struggenti riescono a commuovere e convincere “L’amico/a”. La mia è solo un’osservazione, dettata da esperienza personale, niente in contrario alla gestione in questo modo se alla fine si riesce a dare una casa a tutti. L’ipocrisia è tanta però e alla fine arriva…

  5. Forse non ho capito perchè non sono un esperto di questo tipo di mondo, ma mi sfugge il senso dell’arrabbiatura.
    In casi dove c’è più domanda che offerta, le volontarie hanno deciso di dare i cani a persone con cui avevano rapporti privilegiati e personali.

    E quindi? Il cane è piazzato e starà bene, hai fatto piacere a qualcuno che conosci, tutti vincono. L’alternativa sarebbe stata un concorso pubblico, suppongo?

    Anche io se cercassi di piazzare qualcosa, qualsiasi cosa, cercherei prima tra la cerchia di familiari e amici. Non vedo cosa ci sia di errato in questo. E trovo altrettanto normale che agli sconosciuti rimangano i cani meno desiderabili, gli “avanzi”: gli sconosciuti sono 100,1000 volte di più e tra quelli forse uno a cui interessa il cane c’è.

    O forse mi è sfuggito qualcosa?

    • Così a intuito, immagino che il senso sia che se hai l’amichetta tua disponibile a prendersi il cane, glielo dai e basta, non fai prima una raccolta di soldi e poi un annuncio in cui rompi i maroni a mezzo facebook, dando l’impressione che cerchi qualcuno che lo adotti.

      • non è neanche detto che avesse in mente di darglielo quando ha chiesto la colletta, sennò è come darle della truffatrice.

    • Il punto è che in questo caso non si sta piazzando il comodino di nonna.
      Non voglio far tragedie e dire ovvietà, ma non è scontato 1) che la tua cerchia di amici/parenti sia nelle condizioni di adottare qualsiasi cane e 2) che gli “avanzi”, proprio perché tali, debbano finire nelle mani di uno qualunque, immaginando che in quella categoria ci possano essere proprio i soggetti più bisognosi (e non parlo di amore-affetto-e-coccole, parlo di condizioni, tempo e gestione).
      In generale, ritengo che più si è attenti, nel limite del possibile e dell’umano, a mantenere rapporti non solo civili, ma direi anche gradevoli e cordiali con i possibili adottanti (a meno che non si tratti di persone con palesi squilibri mentali), più si avrà successo nelle adozioni future: se il cane che hai scelto ha già trovato casa, sarebbe carino mantenersi in contatto per trovare un’altra occasione che vada bene a entrambi. E se il cane che hai scelto non ha ancora trovato casa, non c’è alcuna ragione perché tu non debba rispondere: più alternative ci sono, maggiore sarà la possibilità di trovare condizioni migliori.
      Certo, una gestione del genere richiedo molto tempo e molta attenzione.
      Certo, l’80% del genere umano, se diamo ragione a Pareto, è da tenere ben alla larga (siano essi adottanti o volontari).
      Ma rispondere con un semplice e poco impegnativo “stiamo valutando la tua richiesta”, mi sembra il minimo sforzo per un risultato decente.

      • non lo fanno le aziende con i CV, cosa vuoi che facciano persone che fanno “del bene” nel tempo libero…
        non dico che tu non abbia ragione, ma tutta questa enfasi mi pare mal riposta. e continua a non scandalizzarmi il fatto che i cani più belli vengano offerti agli amici e parenti.

        • No no, non diciamo ca…te!! Questo è fare i furbi. Il cane viene promesso all’amica, MA PRIMA si fa una bella raccolta fondi per quel bel musino tenero che muove a compassione anche le rocce. Schifo schifo schifo.
          Mi sono trovata benissimo invece con l’associazione angelia4zampe(invisibili alla riscossa!), ragazze davvero coi piedi per terra. Non ci sono solo furbetti per fortuna…

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