lunedì 17 Marzo 2025

Che confusioneeeee… sarà perché ti cliccko…

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Il tulipano di Ciko

Francesca Brunello
Francesca Brunello
Nata a Latisana il 16 ottobre 1992 e cresciuta a San Donà di piave (VE), Francesca Brunello studia all'Università di Firenze. Pessima studentessa di medicina, convive dal 2014 con Twiggy, pastorina tedesca allergica alle coccole, decisamente poco socievole con sconosciuti, bambini e gatti. Sfegatata per l'UD, il mondioring e grande fan del fai-da-te, insegna ai suoi cani comandi utilissimi come salutare con la ssssampetta, sfilare i calzini, e disfare la lavatrice. Seguace della cinofilia di Valeria Rossi, è ferrea sostenitrice del fare cose cum grano salis e fiutare bufale e cugginate da lontano. Astemia e celiaca, stressa la redazione di Ti Presento il Cane dal marzo 2015 con la sua chiacchiera compulsiva e il suo scadente senso dell'umorismo.

di FRANCESCA BRUNELLO –  Penso che quasi tutti i lettori di Tpic dicano “no” ai metodi coercitivi (eh vabbè, e sì a Valsoia).
Spero che molti lettori di Tpic un po’ se la ridano quando leggono di metodi iper-gentilisti che ti condannano a ignorare un cucciolo di quattro mesi che si fa i denti sulle tue caviglie.
Credo che tutti i lettori di Tpic cerchino di insegnare al proprio cane il concetto del “si, questo mi piace” e quello del “no, questo non devi farlo”.
Immagino che per insegnare il “si, questo mi piace” tutti noi abbiamo sfruttato i marker vocali (se no come si fa a farsi capire dal quattrozampe?). Non avendo vissuto tra i lupi, io non saprei assumere una posizione del corpo tale da far capire al mio cucciolo di due mesi e mezzo che “no, non è così che si fa il terra”, ma d’altra parte dubito che l’alpha del branco abbia il compito di insegnare ai cuccioli a dare la ssssssampetta.
Ecco quindi che arrivano i rinforzi. No, non lo squadrone degli educatori con le loro puppy class:  i bocconcini!
“Il bocconcino va dato come rinforzo dopo che il cane ha eseguito bene l’esercizio e subito dopo avergli detto la parolina magica del tipo “si”, “bene”, “bravo”.
Conosciamo tutti le varianti “amoredimammachebravoaspettachetidounpezzettinodiwurstel” e affini: magari non ne andiamo fieri, ma qualcosa del genere ogni tanto ci scappa.

click1… già qui comincia la confusione, perché il concetto del bocconcino che va dato dopo che il cane ha completato l’esercizio, ad alcuni a volte sfugge.
Noi diamo un peso alle nostre parole e alle nostre azioni che il cane non sempre può cogliere.
Ecco quindi che io e molti altri ci avvaliamo del clicker (per alcuni “strumento del demonio”) per aiutarci a capire che “esercizio fatto bene=click” e “click=bocconcino”.
Secondo me è più facile usare il clicker, perché faccio meno casino in testa alla mia quattrozampe.
Essendo uno strumento di lavoro, però, va usato con parsimonia e, a parere mio, solo le prime volte in cui si insegna qualcosa di nuovo e si abitua il cane all’esercizio.
Ovvero, quando il cane impara che con “terra” intendo gomiti e garretti sull’erba, basta click: “Bravo” è più che sufficiente. Il cane dovrebbe riconoscere che il pezzetto di würstel non indica il massimo grado di approvazione.

naccherePolemiche a parte, quell’aggeggino può essere davvero utile nell’educazione, sia del cane che del proprietario.
Supporto sempre chi mi dice, a volte anche con un po’ di vergogna: “si, io uso il click… coff coff”. Non vedo perché no.
Un giorno però l’ho vista… una signora che usava il clicker come se fosse ad una gara di nacchere.
La musa della danza, che ho personalmente intitolato “clickclickclickbocconcinoclick”, con jack russell che stava seduto guardando l’infinito, mi ha fatto riflettere.
Sebbene questo strumentino sia intuitivo e queste regolette possano sembrare scontate, credo sia bene aiutare chi si avvale del clicker per la prima volta nell’uso e consumo dello strumento del diavolo, secondo solo al collare a strangolo.

Ecco quindi il mio – personalissimo –  vademecum per l’uso del clicker:

click2– mostrare al cane clicker e bocconcini prima di iniziare la sessione, cosicché il cane capisca che per i 10-20 minuti successivi si fanno gli esercizi e che probabilmente si imparerà qualcosa di nuovo;
– rispettare la scaletta “comando eseguito correttamente – click – bocconcino”. Se il quattrozampe non esegue l’esercizio nel giusto modo, si dice “no” in tono neutro e si ripete il comando aiutandoci con la gestualità (ad esempio per il seduto io chiudo la mano e la sposto sopra alla testa del cane, che guardandola, sposta il peso indietro e si siede).
È inutile ripetere dieci volte sedutosedutoseduto;
– non clickare a vuoto. Mai, per nessun motivo;
– usare il clicker solo durante la sessione di esercizi: il clicker è uno strumento di lavoro, non un salvavita.
– prima di cominciare assicurarsi di tenere il clicker con la linguetta dalla parte giusta: perché fammmaale, mmmmaale, mmmmale da morire quando il ferretto ti pinza la pelle (l’avete capita? Canzone di Tiziano Ferro… ferretto… va beh, ci ho provato);

click5– fare click solo quando il cane è nella posizione desiderata. Per chi non avesse ancora la nausea riguardo a questa frase, io la ripeto: immaginiamo di fare una foto al cane mentre fa l’esercizio. Scattiamo appena è nella posizione corretta;
– ripetere esercizi che il cane già conosce, per poi insegnargli “quello del giorno”;
– dire il nome del cane prima di dare un comando. Io lo faccio sempre per essere sicura che stia rivolgendo la sua attenzione a me;
– vedi jack russell di cui sopra: abbandonare l’uso del clicker una volta che il cane esegue l’esercizio senza problemi. Non per dire, ma se facessi click per ogni seduto che fa la Twiggy, a fine giornata avrei un crollo nervoso accompagnato da tic all’occhio persistente e irreversibile;
– talvolta, se possibile, fare la sessione esercizi in posti diversi (al parco, a casa, in giardino) per evitare di dover dire “ma al campo lo fa, al campo è bravissimo, vedessi quanto è bravo al campo”;
– per esercizi più complessi, cliccare solo a esercizio terminato. Gli esercizi più complessi dovrebbero essere scomposti in più frammenti;
Esempio 1: quando ho insegnato alla Twiggy a rifare il letto, le ho insegnato prima “lascia”, poi “prendi”, poi “porta”. Cosicché “fai il letto” diventasse prendi (angolo del lenzuolo) + porta (verso la testiera) + lascia (angolo del lenzuolo)+ ripeti dall’altra parte.
Esempio 2: sia per “chiudi la porta” che per “accendi e spegni la luce” ho insegnato prima il “tocca” e il “vieni”.
E qui casca l’asino… “Ma a cosa mi serve un cane che fa ciao e ti porta il succo dal frigo?”… “E’ antropomorfizzare il cane”… “Non ho tempo”… “Non mi interessa”.
Ti sei preso il cane? Adesso pedali.
Io ho pensato questi e altri esercizi proprio perché non ho sempre il tempo (e la macchina) per portarla al campo. Oltre al fatto che mi sono messa in casa un cane da lavoro e quindi la faccio lavorare, non volevo che si annoiasse. E vi assicuro che è divertentissimo vedere la faccia di chi vede gli esercizi;
– fare ogni giorno gli esercizi possibilmente alla stessa ora;
– usare comandi di una parola, possibilmente breve. Si, da quello che ho scritto non sembra, ma io a lei parlo in inglese e uso parole o frasi compresse ad esempio light-off, light-on, bed-up, hello ecc..

click4Concludo dicendo che sono consapevole delle posizioni diametralmente opposte che hanno molti educatori riguardo a questo strumento; per alcuni è “ma guarda che basta dire bravo” per altri è “senza clicker non si può lavorare con un cucciolo”.
Fatto sta che al campo si va solo due volte a settimana, tre quando riesco a fregare la macchina a mia mamma il sabato mattina lasciandola a piedi.
Però non è che posso farla lavorare a giorni alterni e il resto passeggiatine.
Io al campo il clicker non lo uso perché, se la mia educatrice mi vedesse, sicuramente mi farebbe una testa tanta urlandomi addosso di tutto e di più, e diventerei ai suoi occhi il ritratto del fallimento e della vergogna.
Ma dopotutto, io educatrice non sono…

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  • Francesca Brunello

    Nata a Latisana il 16 ottobre 1992 e cresciuta a San Donà di piave (VE), Francesca Brunello studia all'Università di Firenze. Pessima studentessa di medicina, convive dal 2014 con Twiggy, pastorina tedesca allergica alle coccole, decisamente poco socievole con sconosciuti, bambini e gatti. Sfegatata per l'UD, il mondioring e grande fan del fai-da-te, insegna ai suoi cani comandi utilissimi come salutare con la ssssampetta, sfilare i calzini, e disfare la lavatrice. Seguace della cinofilia di Valeria Rossi, è ferrea sostenitrice del fare cose cum grano salis e fiutare bufale e cugginate da lontano. Astemia e celiaca, stressa la redazione di Ti Presento il Cane dal marzo 2015 con la sua chiacchiera compulsiva e il suo scadente senso dell'umorismo.

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8 Commenti

  1. Vorrei tanto sapere, cara redazione di TPILC, se sia normale che il nostro cane faccia fare a noi la cosiddetta “attività cinofila”, vista la sua vivacità, gioia e felicità anche solo di fare una semplice passeggiata in mezzo alla gente o in uno spazio verde….da notare che non viene fatta uscire solo una volta tanto, ma abitualmente; alla faccia del cane che si annoia a morte senza educatore!!! Mi dispiace dirlo, ma con tutta l’esperienza o presunta tale che ci possa essere, ma noi (tutti inclusi, esperti e non) non siamo nella testa dei cani per capire davvero cosa pensano o no, se si annoiano o meno….non è una regola fissa!!

  2. Ma da che educatrice cinofila stai andando? Da un’integralista talebana? Se stai lavorando bene con il clicker perchè impedirti di usarlo anche al campo? Io non l’avevo mai usato per uno stupidissimo preconcetto da sciuramaria doc di non mettere qualcosa di metallico ed artefatto fra me e il mio cane. Lo sto usando invece adesso con una cucciola e mi sono resa conto che la sto aiutando moltissimo a capire. Sente il click e si produce quasi in un saltino su se stessa, come per dire tutta contenta: ah, ecco bene, ho fatto giusto, adesso arriva il bocconcino! E provare a cambiare campo?

    • Ti dirò la verità, si è un po’ talebana.. Essenzialmente perché lei non lo usa, se lo porto alle lezioni di gruppo poi faccio “casino”.. Per lo più sfrutto il campo per le attrezzature e le lezioni di ‘obidience di base’ e in zona (a 40 min più o meno) è quello più bello, ben tenuto e meglio attrezzato.
      Sono molto contenta che anche tu lo usi! Tra un po’ inizio ad usare anche il target stick, e se Valeria Rossi permette, mi piacerebbe tantissimissimissimo scrivere qualcosa anche riguardo a questo strumento, che viene sfruttato davvero poco nelle scuole di educazione cinofila. Vediamo come la Twiggy risponde a questa novità!! (:

  3. Ciao Francesca,
    interessantissimo questo tuo articolo 🙂
    Sono contenta di vederti ancora autrice qui su tpic.

    Vedere la Twiggy che fa il letto dev’essere davvero una forza! XD

    Per il resto, mi interessa molto come hai parlato di questo strumento perché non lo avevo mai preso in considerazione. Ma devo dire che mi ha incuriosita (del tipo “magari col prossimo cucciolo ci provo pure io”).. forse ora non è il caso avendo in casa le due “signore” 😛 ..però .. non male .. interessante!
    Grazie 😉

    Un saluto alla Twiggyyyyy ^^

    • Grazie mille!! Sei la migliore supporter del web!! Adesso vediamo come va con il target stick!!
      (Con clicker integrato, intendiamoci) AHHAHAHAH 🐾

      • Ecco anche il target stick—per me tutta roba nuovaaaaa (nel senso che ignoro e non ho mai usato) quindiiiii .. se la cara Valeria permetterà io leggerò molto attentamente il tuo articolo XD

        siiii io ti supporto eccome, mi piace come scrivi, mi piace quello che fai e mi piace il tuo cane 😛 eheheh

        • Grazie milleeeeee grazie grazie grazie!! Dovremmo supportarci tutti così nel mondo cinofilo!! Facciamo squadra e costruiamo un impero!!!🐾

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