lunedì 14 Aprile 2025

Otto ore fuori casa e un cane? Io ce l’ho fatta!

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di DEBORAH CERVI – Ho letto l’articolo “Sto fuori casa otto ore al giorno: posso prendere un cane?” e vorrei raccontare la mia esperienza con un Zuma, un dogo argentino femmina di un anno e mezzo, per dare qualche spunto a chi non sa come fare.

doga2Ho preso Zuma a due mesi e per il primo anno di vita eravamo sempre insieme; per mia sfortuna/fortuna non ho lavorato per un anno, così mi sono dedicata a lei.
Sempre insieme. Al lago, a fare passeggiate (prima non mi spostavo mai a piedi, ero pigrissima, invece adesso sono sempre in cammino!), in città, da Ikea, all’outlet (un po’ per uno… al fiume per lei, a fare shopping per me)… dico solo che entravo in camerino con lei e man mano che cresceva usciva dalla tenda del camerino arrivando ad avere la testa fuori e il corpo all’interno, quindi non poteva darmi grandi consigli
Ma il tempo per lo shopping era molto meno rispetto a quello dedicato al suo divertimento. Da quando entra un cane nella tua vita, certi sacrifici vanno fatti: e con piacere, devo dire, perché il tempo con lei mi “dava” molto di più di quello passato da sola a provare magliette!
Questa favola idilliaca è durate più o meno un anno, nel senso che cinque mesi fa, finalmente, ho trovato un lavoro che amo tantissimo, ma prevede un tempo pieno.
Resto fuori casa otto ore: o meglio… mi sono organizzata così.
Al mattino esco di casa dandole un dentastik o una carota (si, la Zuma è stata abituata a mangiare verdure fin da piccola), un qualcosa che può farla felice, dando a te la sicurezza che non succeda nulla, come invece potrebbe accadere con ossa dure.

doga3Lei rimane sempre in casa quando non ci siamo ed ha una cuccia bellissima direi, visto che è il mio divano! Predisposto con tanto di piumino “raccogli pelo” e plaid…quando torno è sempre bollente quell’angolo di divano, quindi vuol dire che lo usa alla grande!
Al lavoro mi hanno concesso un’ora in più di pausa pranzo, così ho due ore di tempo e posso tornare a casa.
Torno a casa, mangio in 15-20 minuti tranquillamente, nel frattempo lei sta in giardino ad esplorare, dare la caccia agli uccellini e ai gatti oppure anche solo sulla sua brandina al sole, e poi per circa 30-40 minuti usciamo insieme per una bella passeggiata!
Quando rientriamo lei entra in casa, guarda il tavolo della cucina, da dove sbucherà “miracolosamente” un’altra carotina, aspetta che gliela dia io (non prende nulla dal tavolo senza il  mio permesso… su questo punto ci ho lavorato parecchio, prima spariva anche il gorgonzola… vecchi tempi, per fortuna!) e poi va trotterellando nella sua cuccia a mangiarsela mentre io la saluto ed esco di nuovo per le successive quattro ore di lavoro.
Non gratta la porta (non ci sono segni), non ulula né abbaia (i vicini mi dicono “ma il cane dove lo lasci quando vai via? Non si sente mai!”) e credo che stia pazientemente ad aspettarmi.

doga1All’inizio chiudevo tutte le porte e la lasciavo nell’atrio con la cuccia, poi a poco a poco le ho dato fiducia ed ora l’unica porta che chiudo è la camera da letto, per evitare i peli sul letto, perché so che ci andrebbe sicuramente!
Credo che mi aspetti pazientemente e talvolta rientro e non è subito lì dietro alla porta, ma arriva flemmaticamente sbadigliando (sul divano direi che ci dorme bene!) e poi ovviamente… ancora una bella passeggiata!!
La mia vita con lei è migliorata e il sacrificio di farmi la strada quattro volte… sono circa 60 km ma non mi pesa più, perché sono più rilassata anche al lavoro pensando che lei, è vero, sta da sola otto ore, ma spezzandole la giornata e stando insieme magari lo sopporta di più.
Certo, non sarà il massimo: il massimo era prima quando stava con me 24h su 24: ma il sabato e la domenica sono praticamente dedicati a lei e durante la settimana ho trovato questo escamotage.
Tra l’altro potrò anche portarla in ufficio… ma prima devo farle conoscere Tamira, il pastore tedesco che già c’è, e vedere se la convivenza possa o meno essere fattibile.

In ufficio
Zuma in ufficio: un’impiegata modello!

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20 Commenti

  1. idem con patate, la mia Betty mentre io sono a lavorare sta sul divano a guardare la tv (le lascio la tv accesa su un canale che trasmette cartoni animati e lei li guarda!!) quando deve fare i suoi bisogni esce in giardino (esce dallo sportello che ho fatto installare alla porta finestra apposta per lei) e se è bel tempo si fa una bella dormita al sole, sulla brandina, quando arrivo salta giù dal divano e saltella scodinzolando e sculettando, e il sabato sera esco raramente, solo se proprio quella sera esco a cena fuori (però il sabato pomeriggio lo abbiamo passato a giocare allo sgambo) altrimenti invito tutti gli amici a casa mia per cena e giochiamo con lei

  2. Ma fare la spesa, cucinare, passare l’aspirapolvere, lavare in terra, pulire il bagno, panni da lavare, stendere, piegare, stirare eccetera non lo fa nessuno???? Vi ammiro immensamente ma io non riuscirei mai a dedicare tanto tempo alla cucciola, e gli altri impegni di vita?

    • Meno male che c’è qualcuno che, come me, vive anche per la famiglia, la casa, gli amici…….. la mia cucciola è importante, le dedico tutto il tempo che posso, ma c’è anche altro………

  3. Vi invidio tantissimo! Io che per andare e tornare dall’ufficio ci metto un’ora non potei mai fare come voi (avendo solo un’ora di pausa).. Per fortuna c’è la suocera che ci fa da dog-sitter, ma altrimenti come si potrebbe fare? Solo con un aiuto esterno si riesce se si deve lavorare..

  4. C’è qualcuno con bambini? Parenti anziani? Perchè mi pare che in routine di questo genere ci sia posto al più per un compagno che condivide al 100% la passione per il cane.
    Io ho un cane, mi occupo di architettura di giardini e ho una campagna dove vado spessissimo. Spesso il cane viene con me, ma non sempre. In giro al guinzaglio ci andiamo poco.
    Ho anche una grande famiglia e non potrei nè vorrei concentrarmi solo sul cane nè su un solo membro della famiglia. Sono stata ben attenta a scegliermi un cane “primitivo” che fa ciò che ama ben volentieri anche senza che io lo stimoli a farlo. Se ho da fare in campagna, il cane corre e manco mi guarda. Poi certo che, data la mia attività e la mia famiglia, è difficile che resti a lungo da solo. Ma apprezzo che lui si lanci a correre nel frutteto con tutta la gioia canina del mondo. E non sono io a “somministragli” la sua dose di felicità.
    Mi piacciono da pazzi i cani che fanno il loro lavoro per conto loro. E, a parte la compagnia del padrone, si gratificano del loro lavoro in sè e per sè. Tipo il maremmano, il pastore del Caucaso, il Ciarplanina, alcuni cani da caccia o appunto i levrieri. Purtroppo non posso permettermi di affrontare i rischi di avere un tostissimo guardiano per casa, tipo il p. caucaso , anzi mi serve che il cane sia diffidente e disinteressato agli estranei… ma quanto mi piacciono i cani dei miei vicini che fanno la guardia sereni, naturali, mai isterici. Vivono in coppia in un grande giardino. Nessuno si sogna di portarli da nessuna parte,non a fare shopping, tantomeno al campo di addestramento. Stanno a casa loro, come i loro antenati lupini. Quando c’è il padrone bene, ma se non c’è …lavorano e son contenti. Ad essere sincera mi sembrano i cani più felici del mondo. Felici come tutti gli esseri che sono nel posto giusto a fare le cose che sanno fare bene.

    • Senti, io ho un pma (tarocco perchè viene dal canile, ma le caratteristiche ce le ha tutte) e una meticcia, e sicuramente quelli che citi sono cani da lavoro molto autonomi rispetto ad altri che dipendono più dal compagno umano. E sono d’accordissimo con te che la loro massima realizzazione sia fare quello per cui sono nati (il paragone con i lupi, scusami, non ci sta molto), la soddisfazione che il mio cagnone esprime quando fa la guardia nel suo grande giardino è evidente. Poi proprio perchè sono due hanno dato vita a questo perfetto meccanismo di difesa per cui lei dà l’allarme ed è quella più abbaiona e lui interviene solo quando lo ritiene necessario. E so che sono felici quando svolgono questo loro compito, che si sentono veramente appagati. Ma tenerli in giardino a vita senza mai uscire è veramente una crudeltà. Certo, è meno grave che lasciare recluso un beagle o un border (o la maggior parte delle altre razze), ma vieni a fare un giro con noi quando usciamo e poi mi dici. Vieni a vedere la gioia che sprizza da ogni loro poro quando andiamo nel bosco, al lago, al mare, sulla neve. Quando possono correre nell’erba alta, tuffarsi nell’acqua, dar la caccia ai germani, o rotolarsi nella neve. E ti dico che per certe cose è lui quello più scatenato! Guarda la gioia pura nei loro occhi e poi dimmi che sono felici chiusi in giardino.

  5. Io la mattina porto la mia pelosotta al lavoro. E’ la mascotte di tutti i colleghi, capo compreso, il quale se la coccola e stracoccola….

  6. Io ho due canidi un meticcio PT/Caucaso e una nonsicapiscechecacchiocisiadentromaèmoltosimpatica. Anche io e la mia compagna lavoriamo 8 ore al giorno e loro rimangono soli tutto il giorno.
    La mattina facciamo sempre un giro per le campagne di 40 minuti più esercizi.
    La sera camminata in paese di almeno un ora. O attività al centro cinofilo.
    Poi rimangono con noi fino all’ora della nanna (quando si ritirano nelle loro cucce).
    Sabato/Domenica/Festivi e Ferie tassativamente con noi 24 ore su 24.
    Io, se da una parte di più non riesco a fare, dall’altra non potrei vivere senza loro.
    Sono egoista, ma Baku&Frida mi perdonano anche questo.

  7. Anche noi avevamo una routine simile a giampiero, solo che io ho una pausa pranzo di 1 ora, 1 ora e 15 minuti al massimo e per andare e tornare dall’ufficio mi ci vogliono 30 minuti totali quando va bene.Quindi dal lunedì al giovedì al mio topolino dedicavo in pausa pranzo al massimo 30 minuti durante i quali ero stressatissima per i tempi e stressavo pure lui. Ho trovato una dogsitter fantastica, brava e onesta a cui ho potuto lasciare le chiavi in tutta tranquillità e così in pausa pranzo lo porta lei a passeggio, poi gli da da mangiare e lo coccola per circa 1ora e mezza. Quando rietro trovo un cane rilassato e soddisfatto.

    Mattina (6.30) e pomeriggio (18.30) passeggiata in boschetto con incontro di diversi cani che conosce da quando era cucciolo e tanto gioco. Se invece piove abbastanza, mi fa il gesto dell’ombrello, e al massimo mi concede di uscire a far pipì e poi facciamo tanti giochi di diverso tipo (palline, tire e molla, giochi mentali) ed esercizi stando a casa. segue il riposo del guerriero fino alle 22, quando si esce per pipì pre nanna.

    • La dog sitter è un buon compromesso per la tua situazione. Nel tuo caso farei anch’io così. Sul discorso pioggia io invece penso che il cane vada abituato ad uscire. E’ giusto che i cani, opportunamente coperti con impermeabili e cappottini, si temprino un attimo e si abituino a condizioni un pò avverse. Io faccio fatica a far capire alle persone che vogliono fare le unità cinofile di ricerca in superficie che talvolta devono far lezione anche sotto la pioggia. Anche loro dicono che i loro cani non amano prendere acqua. Sono d’accordo con loro che non sia divertente ma se una persona si perde in una giornata di pioggia che facciamo????? In più il bosco sotto la pioggia ha odori molto diversi rispetto a quando non piove ed un cane da ricerca deve essere in grado di discriminare gli odori anche in simili contesti. Se non lo fa abitualmente in fase operativa avrà difficoltà. Ma anche nel caso di cani da compagnia credo che un pò di pioggia non faccia così male. Nel mio caso i cani fanno un pò di storie nei primi 50 metri dalla porta di casa poi esplorano come nulla fosse.

      • Giampiero hai ragione. Il mio cane è un Piccolo Levriero Italiano (poco pelo e niente grasso sottocutaneo) e non ama l’acqua né i capotti o impermeabili. Se pioviggina nel bosco andiamo senza problemi, ma se diluvia o piove forte preferisco evitare anche perché gli ultimi 3 impermeabili li ha letteralmente distrutti strusciandosi sulle cortecce degli alberi. Il cappotto lo tollera solo se fa mooolto freddo, altrimenti, anche in quel caso si struscia ovunque almeno per i primi 30 minuti e rischia seriamente di finire in polpette, o meglio a fare da “ossa per il brodo”…

  8. Che post meraviglioso..grazie per aver condiviso la tua esperienza. Io vivo una vita molto simile alla tua, ho una cagnolina jack russell di 3 anni. La mattina usciamo presto, la porto al parco vicino casa e poi andiamo insieme a lavoro, il pomeriggio resta a casa ad aspettarmi. E’ molto legata a me e ho deciso di non portarla il pomeriggio in ufficio per insegnarle a rimanere un pò da sola e farle capire che poi torno. Infatti la sera appena esco dall’ufficio corro da lei e andiamo a fare una bella passeggiata. Questa piccola cagnolina è tutta la mia vita, viviamo da sole e non potrei stare senza di lei!!!

  9. E’ anche la nostra routine dal lunedì al venerdì, ovviamente vorrei passare più tempo a casa ma mi considero già fortunata perché riesco a rientrare in pausa pranzo. Il momento che preferisco è la mattina presto, facciamo una bella passeggiata di un’ora e mezza con l’aria fresca, poche persone, pochi cani, poco traffico, abbiamo solo imparato a memoria i percorsi del lavaggio strade e della raccolta dei rifiuti, facciamo gli stessi orari :):):)

  10. Con piacere leggo che non sono l’unica ad avere questo tipo di routine. Anche io e mio marito ci siamo organizzati così: la mattina usciamo tutti di casa alle sette, io parto perchè ho un’ora di strada per arrivare al lavoro, mio marito fa passeggiare la belva poi rientrano, giocano, coccole, gli da da mangiare e alle 8.15 esce per andare al lavoro (il suo viaggio è di soli 10 minuti). A pranzo, per le 13, torna sempre lui e passa un’altra ora abbondante con ciccio pasticcio. Alla sera infine, entro le 18/a8.30 arrivo io e fino a quando non si crolla tutti quanti il tempo è dedicato alla ienetta…uscita, spesso in libertà ora che la luce ci accompagna fino a sera, esercizi, giochi, pulizia… Io a casa ho installato una webcam, vedo e sento cosa fa nelle ore che sta solo…dorme o riposa insomma si spegne attendendo il nostro ritorno, è così da quando ha tre mesi. L’week end è interamente dedicato a lui: grandi passeggiate, ci accompagna ovunque, domenica mattina al campo cinofilo….Nonostante la routine funzioni abbiamo deciso di prendere un secondo cane perchè per bene che si comporti e, spero, felice che sia della sua vita con noi un suo simile potrà solo migliorarla!!!

  11. A tal proposito volevo portare la mia esperienza. Durante la settimana, dal lunedì al venerdì, lavoro in un’azienda ceramica della mia zona in qualità di tecnico. Lavoro 8 ore con gli orari 8-12 e 14-18. Talvolta può accadere che io debba fare un’ora di straordinario. Nel fine settimana, in qualità di istruttore cinofilo e di Presidente della ASD locale, mi occupo dell’educazione e dell’addestramento dei cani degli associati. Ho una compagna che lavora con orari diversi dai miei ma che soprattutto nel week-end mi aiuta nella gestione dei nostri cani : una femmina di bovaro del bernese e un segugio meticcio entrambi di 9 anni. Tralasciando il week-end in cui i cani fanno attività disparate e lunghe passeggiate mi volevo soffermare sulla mia giornata-tipo quando vado a lavorare in azienda. Mi sveglio alle 6.00 e dopo colazione esco con loro per una passeggiata di 40 minuti. D’inverno la passeggiata si fa quando il sole non è ancora sorto e pertanto serve una lampada frontale per vederci qualcosa (per me, non per i cani che ci vedono benissimo). La passeggiata si effettua con qualsiasi condizione meteo (pioggia, neve, sereno……i cani devono uscire, esplorare scaricarsi dopo la dormita notturna) e se serve i 2 simpaticoni hanno gli impermeabili per non bagnarsi troppo…….asciugare il Bovaro è un’impresa titanica!. Alle 7.30 dò loro da mangiare e per le 8.00 sono al lavoro. Se c’è bel tempo li lascio in giardino, altrimenti li metto in casa. Loro stanno tranquilli e sereni da soli in entrambi gli ambienti. Per le 12.30 ritorno a casa e dopo aver mangiato molto rapidamente mi dedico a fare un pò di training in casa o in giardino. Le attività sono sempre diversificate : obbedienza, tricks, ricerca. In pausa pranzo ho insegnato ai miei cani a compiere molte attività, dal chiudere col naso cassetti e porte, al portare i telecomandi della TV in mano, all’impostare il Do AS I Do al cercare i bocconcini nel grande giardino. Per me e per loro la pausa pranzo è un momento di cooperazione e relazione reciproca importantissimo. Al termine della sessione di training torno al lavoro e resto in azienda fino alle 18. Alle 18.30 sono ancora a casa e si esce per un’altra passeggiata un pò più lunga di quella del mattino. Se il tempo me lo permette porto i cani nei boschi a scorrazzare liberi ed intanto mi alleno anch’io nella conduzione senza guinzaglio. Per finire verso le 23 esco 10 minuti solo per far fare i bisogni. In conclusione, poichè andare al lavoro è necessario, organizzandosi al meglio è possibile non far mancare nulla ai cani.

  12. Bravissimaaa.. Che figata portarsi i quattrozampe in ufficio.. Anche io lo faccio sottobanco quando faccio tirocinio nello studio medico di mio papà. Tanto quando ci sono io non c’è quasi mai nessuno, a parte qualche paziente che suona perché si è dimenticato qualcosa!! 🐾
    Quando lei mattina piove è un via vai continuo di ombrelli!!😂😂

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