di VALERIA ROSSI – …e noi ci siamo meritati le “vacanze al Debù”: sei giorni di cinofilia, di risate, di giochi, ma purtroppo anche di caldo allucinante (e lì non potevamo farci nulla, sigh).
Per fortuna, oltre al nostro campo, avevamo a disposizione il laghetto dell’Arenile, dove i cani si sono potuti rinfrescare a volontà.
I cuccioli, invece, hanno potuto godersi la… piscina privata, di cui hanno fatto ampio uso durante le due puppy class!
Le giornate sono state no-stop: dalle 8 di mattina (quando c’erano le piste, altrimenti dalle 9) fino alle 21, ininterrottamente.
“Ma che vacanza sarebbe? E’ un tour de force!”, ha commentato qualcuno quando ha visto il programma.
E… sì, in effetti lo è stato: ma se ancora mi reggessi in piedi (cosa che NON è!) e se mi chiedessero di ricominciare daccapo con un’altra settimana, credo che accetterei di corsa.
Poi, vabbe’: che lo dica io, poco importa. Io faccio parte dello staff che ha organizzato le “vacanze” ed è normale che l’oste dica bene del suo vino. Però mi sono arrivate email e messaggi vari da diversi partecipanti, e molti di essi ribadivano lo stesso concetto: “Siamo distrutti, ma vorremmo ricominciare domani”.
Questo credo sia stato il vero successo della nostra iniziativa… oltre al fatto che abbiamo rivisto diversi ospiti dello scorso anno e che se ne siano aggiunti davvero moltissimi, provenienti un po’ da tutta Italia (e anche dalla Svizzera).
Tanti umani e tanti, tanti cani (mi dispiace non riuscire a mettere le foto di tutti, ma proprio non mi ci stanno!): qualcuno è arrivato con due, un’amica addirittura con tre.
Siamo rimasti un po’ spiazzati da questa inaspettata affluenza, però ce l’abbiamo fatta.
Ma COSA abbiamo fatto? vi chiederete. Di tutto e di più!
Dalla ricerca in superficie alle piste da UD, dal nose work al morso, dall’obbedienza alla rally-obedience e perfino alla dog dance: laddove la qui presente “coreografa” è strafelice di annunciare che ben nove binomi si sono iscritti alla “gara” finale, dopo ben due lezioni, senza quasi aver mai sentito parlare prima di di dog dance… e producendosi in un balletto di un minuto e mezzo (musica e coreografia uguali per tutti) con alcune performance davvero carine da vedere!
Un vero peccato che Ink, pastorina bergamasca che fa davvero dog dance al suo campo, sia dovuta partire la sera prima: però forse la prova è stata più equilibrata così, con tutti “newbie” allo sbaraglio.
Nelle altre discipline le cose sono andate meno sul comico e (un po’) più sul tecnico, perché diversi soggetti già le praticano sui loro campi: per esempio, i cani che già fanno protezione civile sono stati bravissimi nella ricerca, sotto la guida dell’amico Pasquale Landinetti che è arrivato apposta da Napoli per aiutarci (e finalmente ha portato con sè sua moglie Anna, che… forse non verrà mai più, visto che l’abbiamo biecamente sfruttata prima come figurante nella ricerca e poi come giudice di agility!).
Una grande soddisfazione: Gemma, una delle cagnine tornate alla debuvacanze dopo l’esperienza dello scorso anno, pur facendo protezione civile già da qualche tempo non aveva ancora imparato a segnalare il ritrovamento del figurante. Ebbene, Anna è riuscita a farla abbaiare!
Ma siccome diventerebbe noioso star qui ad elencare i successi e tutte le belle cose accadute durante questa edizione delle “vacanze”, la smetto subito con la manfrina del “comesiamobelli comesiamobravi” e passo a raccontarvi qualche aneddoto pescato a caso.
Il primo, a dire il vero, riguarda le pre-vacanze, ovvero la preparazione del campo con montaggio dei gazebo nuovi, che ci hanno consegnato in duemila scatoloni dicendo “Ve li montate voi, veroooo?”… e se ne sono andati prima che potessimo azzardare una risposta (tipo: “anche NOOO!”).
Prendiamo le istruzioni, che forse non sono in finlandese come quelle dell’Ikea ma sono altrettanto incomprensibili: schemi e schemini incasinatissimi, con quattro parole di spiegazione in croce. I vari pezzi si chiamano “A, B, C” eccetera (e tu va’ a capi’ quali sono).
L’unica parola che si capisce è “cupola”, ma Stefania legge “cipolla” e comincia a spiegare: “Dopo aver sistemato i teli si deve mettere la cipolla sopra a tutto”…
Sghignazzate generali (e foto sceme di conseguenza).
In realtà, oltre a piazzare la cipolla, bisogna fissare bene i teloni: e siccome avremmo dovuto farlo prima di mettere le gambe al gazebo, ma non l’abbiamo fatto… adesso il perno da far ruotare per fissarli si trova in aaaaltoooo!
Marco sale su un bidone (non abbiamo una scala? Ovviamente no!), ma non è sufficiente: allora Fabiana si offre di andarne a prendere un secondo (sono pesantissimi, ma lei deve dimostrare di essere un Vero Uomo). E ci va pure di corsa… con i risultati che potete vedere da soli.
Alla fine, con i due bidoni uno sopra l’altro e il figlio a reggere (avrei voluto vede’ cosa reggeva, se fosse crollato tutto il cucuzzaro), Marco è riuscito a fissare perfettamente il telone.
Gli altri tre gazebo, bisogna dire, sono stati velocissimi da montare, perché ormai avevamo imparato (anche a fare alcuni passaggi da terra, prima di alzarli): e adesso, messi uno di fianco all’altro, non solo fanno la loro porca figura, ma ci hanno anche offerto un bel po’ di ombra assolutamente in-di-spen-sa-bi-le, visto il caldo torrido che ha fatto.
Ma veniamo agli aneddoti relativi proprio alla settimana di vacanze, iniziando da:
1 – le magliette con la scritta “Staff”, molto fighe e professionali. Quelle degli altri, almeno.
La mia, dopo il primo giorno, era sudaticcia e appiccicaticcia da far schifo, quindi l’ho lanciata in lavatrice: il giorno dopo l’ho rimessa ancora umida (intanto l’avrei bagnata più volte, con me dentro, per evitare di schiattare di caldo: e non sono stata certo l’unica. In confronto alle vacanze al Debù, “Miss Maglietta Bagnata” era una robetta da principianti), ma ho avuto la splendida idea di spalmarmi contro la porta di un campo e sono riuscita a piazzarmi due belle macchie di grasso proprio al centro della panza. Inlavabili e ineliminabili, addio maglietta figa.
Invece Fabiana ha continuato a metterla anche nelle giornate successive: solo che, forse in onore della Bisturi o forse in onore del figlio (che quando fa la scema le dice “sembri proprio uno staffy”), ha modificato leggerissimamente la scritta:
2 – La rally-o e il vento
Il “minicorso” di Rally-obedience è stato rifilato alla sottoscritta, che non l’ha mai fatta in vita sua: però mi ci sono messa d’impegno. Mi sono letta il regolamento, ho stampato tutti i cartelli… e soprattutto mi sono fatta aiutare da Pasquale, che al contrario di me ha fatto diverse gare. Perché d’accordo che era tutto molto ludico, ma ‘nzomma, almeno due basi serie ci dovevano essere! Non avendo mai organizzato prove di Rally-O, purtroppo, non avevamo sostegni adatti per i cartelli: così abbiamo utilizzato i cassetti del “laboratorio” di nose work. Un po’ di biadesivo e via, tutti i cartelli bene in piedi e leggibilissimi. Solo che al momento di effettuare il percorso si è alzato un vento della madonna (prego notare: non aveva MAI fatto una bavetta d’aria fino ad allora) e i cartelli sono finiti tutti a gambe all’aria.
No problem! Arrivandoci sopra, si leggevano lo stesso… solo che i cani, rivedendo nella stessa posizione i cassetti in cui avevano fatto nose work, sono andati praticamente tutti a piantarci dentro il naso, sperando di trovarci i bocconcini!
3 – Il Rott da agility e il bovaro morbidiiiiiiiiiiiiiiinoooooooooooo!
Oh, non è che voglia parlare sempre e solo della quasinuora: ma non è colpa mia se è un cartone animato! Quindi mi tocca citarla ancora due volte: la prima per dire che è arrivata seconda nel percorso di Jumping… con Tuono, rottweiler di 50 chili (sì, “è” effettivamente matta da legare: però bisogna dire che abbiamo lasciato gli ostacoli bassissimi per tutti, visto che molti dei cani non avevano mai provato l’agility prima di queste vacanze!); la seconda volta perché, durante la gara di dog dance, aveva il compito di “suggerire” i passaggi della coreografia ai concorrenti… ed è stato sinceramente imbarazzante vedere un membro dello staff (per fortuna NON in giuria) che lanciava urletti tipo “Ohhhh ma guarda che ammmorreeeee! Dà il bacinoooo!” , oppure “L’orsettoooo! Fa l’orsettoooo!!! Ma è morbidiiiinoooo!” durante l’esibizione del bovaro del Bernese (che in effetti è stato bravissimo e si è classificato al secondo posto, alla faccia della sua umana che si vergognava e non voleva neppure provare).
4 – Le medaglie
I miei omaggi, signor Presidente. Lei è bravissimo, signor Presidente: senza di lei questo gruppo andrebbe allo sfacelo, signor Presidente.
Peeeerò, se andrà un’altra volta a farsi fare le medaglie con la scritta “Vacanze al Debù”, magari controlli che ci abbiano inciso davvero “Debù” e non “DABU'”, come è successo stavolta. Ecchecaspita!
Per fortuna i partecipanti l’hanno presa sportivamente: l’importante era vincerle, ‘ste medaglie (e qui ci metto la foto della vittoria di Greta in jumping: non soltanto perché è un’anziana cagnetta di dieci anni circa, proveniente dal canile, che si è divertita un sacco a fare cose mai neppure immaginate prima… ma anche perché su questo podio tutti e tre i cani hanno lo stesso identico sorriso delle loro umane!)
Comunque, la figuraccia delle medaglie sbagliate ci è stata perdonata: inutile dire che invece noi, per mezza mattinata, abbiamo continuato a sfottere The President dicendoci l’un l’altro cose come “CristiEno, tagli un po’ di wurstel per favore?” “StefEnia, le iscrizioni ci sono tutte?” “DEvide, ti cercano sul campo 2!” e così via.
5 – Dog crash
Ebbene sì, parlo ancora di dog dance: purtroppo non ho la foto, perché ero troppo impegnata a cercare di non pisciarmi addosso dal ridere per pensare a scattarne una… però posso dirvi che mettendo un pad al centro del campo di gara, ed inserendo nella coreografia (quanto mi piace chiamarla così!) alcuni passaggi in cui si cammina all’indietro… be’, possono verificarsi eventi interessanti. Vero, Lisabetta?
6 – Dog Flash
E questa (sigh) è stata Samba, che mai in vita sua aveva provato la ricerca in superficie.
Proviamo giusto per giocare un po’ anche noi (e anche perché mi interessa vedere che cosa combina): essendo la sua prima volta, la mia rottina cerca me e non un figurante estraneo.
Parto e corro a nascondermi dietro l’ultimo revier in fondo al campo, pensando che Samba – come hanno fatto praticamente tutti i cani principianti – si fermi dopo una ventina di metri a guardarsi intorno perplessa, non vedendomi. Invece, che geniocane! Lei NON si ferma affatto a metà strada, ma arriva pancia a terra, prende il cono d’odore (che era un po’ spostato sulla sinistra per via del vento), gira intorno al revier dove sono nascosta io… e mentre io mi preparo a premiarla (e a tirarmela come pochi) mi passa sotto il naso, non mi vede e torna indietro alla stessa velocità folle, senza cagarmi manco di striscio.
In pratica io ho visto passare una coda a trecento all’ora… e poi più nulla.
Il resto della pregiatissima ricerca l’ho visto nel video che (ari-sigh!) mi hanno fatto, e che essendo masochista inside mostro anche a voi:
Sì, d’accordo, al secondo giro mi ha trovato… ma che figuradimme’! Per fortuna non sono stata l’unica: c’è stata anche Greta, anche lei alla prima esperienza, che dopo varie rassicurazione della sua umana a Pasquale (“Mi cercherà disperatamente! Non può vivere senza di me, mi ama alla follia!”), ha fatto un metro e mezzo sul campo e poi è tornata indietro e si è seduta all’ombra serafica, col fumetto che diceva “Da qui è partita, e da qui dovrà ripassare. Io la aspetto qua”.
Fantastica!
Okay: basta aneddoti, che poi non so se divertono anche voi o se fanno ridere solo chi c’era.
Però noi abbiamo riso tanto, ma davvero tanto… e nonostante questo, siamo perfino riusciti a fare un po’ di cinofilia seria e tecnica.
In parte, purtroppo, abbiamo dovuto farla teorica, visto che nelle ore più calde i cani ci avrebbero fatto il gesto dell’ombrello se li avessimo fatti lavorare: ma le lezioni di Pasquale e di Davide sono piaciute a tutti, anche se si sono prolungate ben oltre i nostri piani iniziali.
Che altro dire? Io andrei avanti fino a domattina a raccontare di queste vacanze, ma credo di aver già scritto pure troppo; e poi le cose scritte non rendono mai come quelle vissute (a meno di non essere mostri della letteratura, cosa che io proprio non sono), quindi mi fermo qui limitandomi ai doverosissimi ringraziamenti finali.
Innanzitutto un grosso grazie a tutti i ragazzi che man mano stanno formandosi e venendo ad arricchire lo staff Debù: in ordine alfabetico e sperando di non dimenticare nessuno… Alessandra, Camilla, Chiara (con inquilino incorporato, nel senso che aspetta un bimbo), Cristiano, Enrico, Fabiana, Lucetta e tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno dato una zampa (compreso il figlio, che è stato capace di tradurre le istruzioni dei gazebo dall’alieno all’italiano… cipolla esclusa, perché quella resterà eterno appannaggio di Stefania).
E ovviamente un immenso grazie allo sponsor unico della manifestazione, Fortesan, che con i suoi ricchi premi ha reso tutti felici e con il quale abbiamo iniziato una collaborazione che si spera duratura e soddisfacente per tutti… cani e umani!
Il cane più performante: ancora una volta il mitico Pingo, il cane con le orecchie più buffe del mondo. Già mascotte delle “vacanze” dello scorso anno, ha partecipato a tre gare, ne ha vinte due ed è arrivato sul podio anche nella terza!
Il cane più zen: assolutamente Greta.
Il nome più simpatico: quello della schnauzerina media “Uffa”.
Anche il suo umano ha un bellissimo nome: Michelangelo. E infatti io l’ho chiamato “Luca” per due giorni, prima che lui trovasse il coraggio di dirmi che mi stavo confondendo con un altro partecipante.
L’umana più spudoratamente razzista: qui Nicoletta vince a mani basse. Ogni santissima volta che un pastore tedesco (come il suo Ben, ça va sans dire) faceva qualcosa di particolarmente buono, lei commentava: “Ehhhh per forza è bravo! E’ un pastore tedesco!”.
Se le cose buone le facevano cani di altre razze o non-razze, silenzio di tomba. Dopo due giorni, di fronte a una performance particolarmente riuscita di Tuono, io ho sbottato: “Ehhh per forza è bravo! E’ un rottweiler!” … ma lei stava parlando con sua sorella, si era distratta e non aveva visto nulla.
Il cane che manifesta gioia nel modo più originale: ancora Uffa, che quando è contenta zompa in spalla al suo umano.
L’agilista più agile: Giorgia, che dopo aver tentato in ogni modo di far scalare la palizzata al suo cucciolone Goya… alla fine l’ha fatta lei!
Il binomio che ha saputo commuoverci: Damiano e Teo (Damiano è il ragazzo che ha scritto per noi questo articolo).
Notarella: sono arrivati terzi in dog dance, io ho commentato “Damiano, tu in questa disciplina avresti un futuro” e lui ha amabilmente risposto: “NOOOOOOoooo!!!”. Manco gli avessi proposto di diventare serial killer di professione.
Vabbe’: ci vuole maturità per capire che anche un uomo può ballare senza vergognarsi… e Damiano ha solo 18 anni!
Il cane più penalizzato (dalla mancanza di physique du rôl): Elvira, che ha fatto una ricerca in superficie veramente impeccabile: ma purtroppo la gara era a tempo, e lei ci ha messo un bel po’ ad arrivare al nascondiglio, non riuscendo quindi a salire sul podio. Perché ci ha messo tanto, se è stata impeccabile? Be’… per clamorosa mancanza di zampe! Perché Elvira è questa:
L’umana più chiacchierina: Angela, che si è divisa tra due cani (la sua pastorina belga Sunny e il beagle Marley, di cui è la dog sitter)… riuscendo a non stare zitta neppure per un secondo in sei giorni! A dire il vero se l’è giocata con Nicoletta, ma alla fine non c’è stata storia: Nicoletta, infatti, ogni tanto respirava!
Il cane più sorprendente: Luna, vincitrice della Rally-O. Questa meticcia di collie ha passato i primi otto anni della sua vita alla catena, senza vedere nulla e senza fare alcuna esperienza: salvata da Federico, oggi pende dalle sua labbra e impara qualsiasi cosa lui le insegni (alla faccia di chi pensa che un cane adulto non impari più nulla).
Il cane che mi sarei mangiato in salsa verde: Pepe, mio allievo a cui voglio bene come se fosse mio… ma che ha saltato due – e dico due – zone nella gara di agility, quando non ne aveva MAI saltato una in vita sua! Vabbe’, però è stato bravissimo nel nose work. Perdonato.
L’istruttore che si è fatto più mazzo: sicuramente Davide Cardia, il nostro direttore tecnico, che verso la fine della settimana a un certo punto è scomparso nel nulla. Cerca e ricerca… quando stavamo ormai allertando tutti i nostri cani da soccorso è stato rintracciato sulla sua macchina che ronfava con il telefono in mano, praticamente in coma profondo.
L’istruttore che mi sarei mangiato in salsa verde: Gigi (figurante per il quale esistono solo le discipline di morso), che ha continuato a prendermi per il sedere per via della rally-O e ancor più della dog dance, commentando cose come “Ahhhh, non posso guardare oltre! Troppa adrenalina, non ce la posso fare!”. Grrrrr.
Però si è riscattato alla cena di fine vacanze (al “Totem”, fantastico pub di Carignano: se capitate da queste parti andateci, che ne vale la pena… anche perché è di un’addestratrice Debù!): incredibilmente, è riuscito a far stare zitta Angela per tre minuti netti.
I vincitori di tutte le nostre “gare”:
Voglio venire anche ioooooooo :(( Prima o poi riuscirò a farmi dare le vacanze nella settiama del Debù !!! Bello leggervi XD divertente e si “respira” l’aria che c’era! Fantastici tutti 🙂
Chi lo sa magari in futuro farò qualcosa per la dog dance 😂😂😂
Comunque mi sono divertito molto.
Grazie a tutto lo staff che ci a seguito
Io,Sunny e Marley ci siamo davvero divertiti,nonostante il caldo (che ha fiaccato più la mia povera belgina dell’affamato Marley)…ci siamo goduti nuove attività che non abbiamo la possibilità di svolgere a casa e abbiamo fatto amicizia con tanti bau simpatici e meravigliosi! Sto informandomi per trovare UNODDAVVEROBBBRAVO per lavorare sulla mia logorrea…vi terrò aggiornati se dovessero esserci miglioramenti! ??
bentornati! la sciurallevatrice quasinuora che rotola è da stampare ed appendere alla parete per i tristi momenti invernali…
Un romanzo, ci serve un romanzo, di quello con la bella scritta “tratto da una storia vera” delle vacanze al Debù (anzi al DABU). Giuro, lo comprerei e lo amerei per sempre.
Oppure un fumetto! Si, i fumetti! Sarebbero la cosa più perfetta del mondo.
Comunque, mi sono divertita tanto a leggerlo, sei bravissima a scrivere, coinvolgi tanto e avrei voluto essere lì.