di ELISABETTA NICOLI – Le SciureMaestre Cane-munite sono molto diffuse: da una recente statistica su un campione assolutamente non rappresentativo (le colleghe della mia scuola) una SciuraMaestra su due è cane-munita.
La particolarità principale è che il munirsi di cane avviene tendenzialmente in tarda età. Non si conosce esattamente la causa di questo fenomeno, ma si presume sia legato (ormai le maestre di età avanzata sono molto numerose, e sono destinate ad aumentare) all’allontanamento dei figli da casa almeno in alcuni giorni della settimana.
Esse si canemuniscono in due modi differenti: recandosi presso un allevamento o presso il canile municipale (dove trovano tra i volontari un numero elevato di ex colleghi di scuola media in pensione, ma questa è un’altra storia).
In ogni caso, subito dopo o subito prima, fanno una tappa in libreria e si procurano tutti i libri possibili; li sfogliano, li leggono e decidono che funzionano come i libri di pedagogia: devi conoscerli tutti e alla fine scegliere da solo cosa fare in ogni situazione.
Le più tecnologiche utilizzano la rete e incontrano quasi subito TPIC.
Se è il loro primo cane si stupiscono di quanto in fretta i cani possano imparare cose nuove. Scoprono che insegnare i principali comandi a un cane non è molto diverso dall’insegnarli a una classe di 25 seienni, solo che dà molte più soddisfazioni. Ben presto imparano ad utilizzare solo lo sguardo per impartire gli ordini alle povere bestiole, così come fanno con i poveri seienni.
A differenza di tutte le altre razze di Sciuremarie, che tendono a bambinizzare i cani, le Sciuremaestre tendono a caninizzare i bambini:
“Come, non riesci a trattenere la pipì fino alla ricreazione? E’ una cosa che i cagnolini imparano fin da piccoli, non puoi non riuscirci!”
“Voglio che appena vi chiamo, quando siete in cortile, arriviate subito tutti qui: lo fa sempre anche il mio cane!”
“Seduto!”
“Fermo!”
“Aspetta che ti chiami io prima di venire alla cattedra!”
Qualcuna arriva al punto che vorrebbe utilizzare i bocconcini per far imparare le tabelline o i verbi; qualcuna sostituisce giochini ai bocconcini e lo fa…
Quando parlano della preistoria riescono sempre a inserire il rapporto uomo – cane; se si tratta di scienze, naturalmente, il cane è il termine di paragone per tutti i viventi.
L’unica stranezza che si concedono ogni tanto è parlare con i cani in modo idiota: “Cucciolinobellodellamammadammiunbacino! Chièilmiopuccipuccipuzzolone?”
Del resto hanno passato una vita a parlare correttamente, senza mai concedersi nessuna smanceria linguistica, ben consapevoli del fatto che si impara a parlare bene solo con esempi corretti. Ora finalmente si trovano in presenza di un essere che non deve sviluppare linguaggio parlato, quindi si sbizzarriscono.
Se sono anche fornite di marito, se lo ritrovano alle quattro del pomeriggio davanti a scuola col cane (il marito sembra venire lì per riaccompagnare a casa la moglie, in realtà vuole scroccare un passaggio in auto dopo la passeggiata): dopo qualche giorno trecento bambini riconoscono “il cane della maestra” qualunque sia il suo accompagnatore.
Se il cane presenta un qualunque problema, trovano immediatamente una spiegazione psicologica essenziale: si annoia. Studiano perciò un piano per tenerlo occupato in tremila modi possibili; ma dato che loro sono a scuola tutto il tempo, appaltano duemilaottocento modi al marito.
Tuttavia la soddisfazione più grande della SciuraMaestra Cane-Munita (ma soprattutto dei suoi alunni) è quando arriva a scuola e dice: “Mi dispiace, ma non sono riuscita a correggere la verifica di grammatica: il cane ha mangiato i vostri quaderni”.
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articolo meraviglioso, peccato che dire che il cane ha mangiato i compiti non funziona.
prima avevo un pappagallo a cui piaceva particolarmente molto il sapore del libro di matematica, a provato in tutti i modi a mangiarselo solo che puntualmente gle lo toglievamo altrimenti come facevo i compiti
Semplicemente memorabile! Ho riso tanto:ho visualizzato il tutto come un filmXD
ahahah!!! ma infatti i cani e i bambini piccoli si educano allo stesso modo! solo che guai a dirlo
Caninizzare i bambini: una cosa che faccio il 99% delle volte. Non posso farci niente, mi viene naturale.
E tra sciura maestra e sciura madre la differenza nn sussiste!!! Ah ah ah come mi ci ritrovo!!!???
Adorabile!
FANTASTICAMENTE VERO!!! XD XD XD Grazie
Ammetto che ogni tanto mi scappa un “piede” quando esco col pargolo….
Credo che qualcuno qui nei dintorni pensi che il mio cane si chiami Luca (…quando lo devi cazziare e ululi il nome del figlio…)
Anch’io chiamavo spesso l’altro cane con il nome di mio figlio, quando lo dovevo “cazziare”. Con questa no, è femmina.
Ah, ecco!! XD
ahahahah! meraviglioso!
Delizioso racconto ?
Solo dopo aver letto questo articolo mi sono resa conto di canizzare nipotini, cuginetti e affini :/
comunque articolo simpaticissimo, ho riso un sacco 😀
in molti dovrebbero imparare a canizzare i bambini 🙂
mia cognata si è arrabbiata molte volte con mio moroso perchè chiamava i nipotini schioccando la lingua, gli impartiva il seduto e li coccolava sotto al mento -.-‘
Oddio…
E con te???….XD XD XD
nel tempo l’abbiamo sistemato, ora dobbiamo insegnargli che gli animali possono essere sia maschi che femmine. un passo per volta!
adesso non esageriamo però :-))
simpaticissimo, brava! caninizzare i bambini è una delle cose più esilaranti mai lette. Confesso però, e spero di non essere accusata di plagio ;), che quando parlo con amiche figliomunite, molto spesso mi scappa un” hai parlato col veterinario?” quando il loro si chiamerebbe pediatra…
bravissima! mi sono divertita un sacco!!!
la chiusa finale è memorabile!!!!