giovedì 5 Dicembre 2024

Pierino percuote il cane… e Facebook percuote il senso della misura

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Siamo tutti d’accordo: la maestra ha fatto una pessima scelta, usando la frase e la vignetta che vedete nella foto per insegnare l’uso corretto della “c” e della “q”.
Da qui a metterla alla gogna mediatica, però… magari c’era anche qualche via di mezzo.
Tipo, che so: farle una telefonata a dirle “Guardi che ha usato proprio un esempio di merda”.
Magari la maestra capiva, si scusava, il giorno dopo diceva ai bambini che l’esempio era solo figurato e che nessuno al mondo dovrebbe mai percuotere nessun altro, tantomeno un povero cane… e la cosa finiva lì.
Se poi proprio non ci avesse sentito, e/o avesse risposto che per lei percuotere i cani era cosa buona e giusta, allora si sarebbe potuto fare, che so, un richiamo al dirigente scolastico.
Ma sbattere ‘sta cosa su FB, dove è arcinoto quanto i toni pacati ed equilibrati siano all’ordine del giorno… a me pare proprio un’altra pessima scelta.
No, perché ormai i bambini di seconda elementare su Facebook ci arrivano tranquillamente, o con i genitori o entrandoci da soli con i dati dei genitori: ma soprattutto possono accedere liberissamente ai giornali. E se non è sicuramente bello che vedano la vignetta di un bambino che bastona un cane, non si può certo dire che sia meglio leggere che la loro maestra è una fascista, che va denunciata per istigazione alla violenza o – in pieno stile facebookiano – che andrebbe bastonata lei (insomma, l’andazzo classico dell’animalista fanatico: “Bisogna AMARE gli animali! Capitoooo? E se non sapete amare… allora ammazzatevi tutti, crepate, morite fra mille tormentiiiii!!!”).
Senso della misura, adieu.
Il buon senso manco lo saluto più, tanto è irrimediabilmente andato: ma il senso della misura lo sta seguendo a ruota.
Unica possibile scusante: magari la mamma indignata che ha postato su FB la vignetta pensava di parlarne a quattro amiche e bon. Si illudeva (come molti si illudono ancora: beata ingenuità, eh?) che un profilo di FB potesse essere teatro di una conversazione privata o quasi.
Invece la vignetta col cane bastonato è diventata virale, è arrivata perfino ai giornali, ne è sorto un polemicone infinito.
A me viene spontaneo chiedermi un paio di cose: la prima è “da dove salta fuori, una vignetta simile?”
Siccome presumo che sia stata presa da un libro, mi domando che razza di libri vengano ancora utilizzati alle elementari.
La seconda domanda è: d’accordo inveire contro la maestra che ha utilizzato la vignetta di un cane maltrattato per spiegare che percuotere” si scrive con la “c”… ma non si potrebbe dire qualcosa anche alle maestre di tutti gli adulti che sui social (e non solo) perquotono, evaquano, squotono, hanno (anzi, “anno”) cani innoqui e via sgrammaticando a raffica?
Se una polemica come questa servirà almeno a far scoprire al mondo che “percuotere” si scrive con la “c”, forse ‘sta maestra una sua utilità l’avrà perfino avuta, nonostante tutto.
Specie considerando che un cane disegnato difficilmente soffre… anche se resta un esempio davvero pessimo e di pessimo gusto.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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16 Commenti

  1. Non ho seguito la vicenda (e non intendo farlo perché so che poi mi prende il demonio), ma la prima cosa che mi domando è se la storia sia del tutto vera o sia la solita trollata architettata a tavolino per fare traffico su facebook…

  2. é come se io cercassi i genitori su Facebook, guardassi che gruppi online “sostengono” e mi attaccassi ad uno di questi per dire che insegnano al figlio a….cosa a caso…pubblicassi il tutto a mio volta…ma stiamo andando alla deriva…è pazzesco…
    Non si trova da nessuna parte una replica della maestra? io al suo posto non rispondere su Facebook, ma farei molta fatica a tacere…

    • p.s. non ho resistito..sono andata a guardare…faccio finta di non aver letto bene e mi concentro sul gruppo “Nutella”. Non penso si possa dire che la madre insegna al figlio a sostenere una multinazionale…con tutto quello che ne consegue….allora forse nemmeno la maestra voleva insegnare ai suoi alunni a picchiare il cane…

  3. Argh….!
    Esempio pratico: io, alla scuola superiore, tra le materie di indirizzo, avevo psicologia…si arrivò al condizionamento operante di Pavlov, con tanto di disegno col cane abusato con tubi (o simili vari)….ho alzato la mano e nel mio intervento è partita una difesa dei diritti degli animali…ero più grande, ma sono sicura che, con un concetto più semplice, emerso dalla vignetta col cane picchiato, non avrei di certo imparato a colpire ripetutamente un cane dolorante, ma avrei manifestato il mio disappunto alla maestra.

    Di cani percossi ne sono pieni i fumetti…e io le mani su “Topolino” le ho messe presto…
    Io, se sapessi che mia madre pubblica la vignetta del mio quaderno su Facebook o altri fatti personali o foto miei su Facebook sarei come minimo…diciamo….imbarazzata (o lo diventerei, col tempo, se l’età del bimbo/bimba incriminato/a non è ancora sufficiente)…
    Tante storie finiscono con lo zio Paperone che rincorre a manganellate il povero Paolino Paperino….
    Un conto è se il bambino è tornato a casa piangendo, disperato perchè pensa che la maestra gli abbia insegnato un’azione deplorevole…una strada è quella di chiedere spiegazioni a scuola, appunto…
    Io, se avessi un figlio, non parlerei mai di lui/lei online….non pubblicherei mai foto o post che lo riguardano (un giorno potrebbe non essere contento che la storia della sua vita sia in pasto a tutti….ma sono idee e scelte personali)….
    Io indagherei prima tra i bambini….sa molto (ma forse mi sbaglio) di reazione di getto da parte di genitori poco agitati…
    Io alle elementari giocavo a Tomb Raider con le mie amiche..si uccidevano tigri e babbuini….ma eravamo in grado di distinguere tra finzione e realtà….insomma, non tutti i bimbi riusciranno in questo e si deve stare attenti….ma la vignetta…boh…
    Comunque faccio davvero fatica a collegare la vignetta all’insegnamento cane da pestare…
    Che si chiederà? il licenziamento della maestra? i bambini cambieranno scuola?

  4. No, io non li percuoto, i cani…gli sparo, in genere con un fucilazzo a pompa. Usando la playstation 😛 …e se mettessi i miei screenshot, sai che casino X’D

  5. “E poi la mamma percuote il bambino per aver percosso il cane.
    E sbaglia anche la mamma perchè i bambini non si dovrebbero percuotere per nessun motivo”

  6. Raga io mi ricordo ancora chiaramente che a suo tempo scrissi IL NONNO PERCUOTE LA NONNA.

    E ancora adesso (che di anni ne son passati e che il nonno non c’è più) in famiglia mi prendono in giro per sta cosa.
    Ma mia nonna invece è sopravvissuta alle percosse: continua a farmi le frittelle per carnevale, il pasticcio la domenica e il pigiama per Natale.

  7. Non capisco il senso della polemica: se la maestra avesse usato la vignetta di un ladro per spiegare il verbo “rubare” diremmo che istiga alla delinquenza?
    Non é necessario essere psicologi per capire che la vignetta é fatta proprio per trasmettere ai bambini l’idea che picchiare il cane sia sbagliato: l’espressione malvagia di Pierino e la sofferenza del cane sono evidenti.

    • D’accordo, ma indipendentemente dalla maestra, a monte: se gli autori del libro avessero messo Pierino che percuoteva il palo della cuccagna avrebbero salvato capra e cavoli e ortografia… con buona pace di tutti.

      • Il punto é che non si dice “é giusto percuotere il cane”, ma l’esatto contrario.
        L’educazione si fa anche mostrando esempi di comportamenti crudeli, in modo da spiegare ai bambini che sono sbagliati.
        Per fare un parallelismo, la scorsa settimana, per la giornata della memoria, in molte scuole hanno mostrato Schindler’s list: vedere la violenza sugli ebrei fa diventare antisemiti?

        • Stiamo andando alla deriva con l’OT, comunque non mi pare che si “dica” nè che sia giusto nè che sia sbagliato (è suscitato comunque disappunto per le espressioni dei protagonisti, come già espresso in un altro commento), ma il punto che intendevo sottolineare era che in partenza è stato scelto un esempio inopportuno, soprattutto considerando il pubblico cui si rivolge la vignetta (bambini di 6-7 anni). Il fatto di mostrare gli esempi crudeli per educare è condivisibile come no, ma quantomeno andrebbe inequivocabilmente scritto che si tratta appunto di un esempio negativo, cosa che a un bambino che sta imparando l’ortografia forse non è superfluo esplicitare (se ti può piacere di più: “Pierino compie una brutta azione percuotendo il cane”). E per quanto riguarda Schindler’s list a scuola: non fa diventare antisemiti, ma non lo farei vedere in prima elementare.

      • Penso che la maestra passerà al setaccio le frasi centomila volte da ora in poi prima di farle scrivere….comunque avrebbe anche potuto far scrivere qualcosa del tipo “è sbagliato percuotere il cane col bastone”….e si sarebbe risparmiata la gogna mediatica…

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