venerdì 24 Gennaio 2025

Ormai è grande… ma la fa ancora in casa!

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Questa frase la sento sempre più spesso, purtroppo: cuccioloni di sette, otto dieci mesi che continuano imperterriti a sporcare in casa; adulti che “non hanno mai imparato” a sporcare fuori, oppure che si sono sempre comportati bene, ma a un certo punto si mettono a farla in casa. A volte sporcano perfino la loro cuccia… o magari il letto dei loro umani, con grande gioia di questi ultimi.
“Che devo fare? Che posso fare? Aiuto!” è il grido di dolore che immancabilmente parte dagli sconcertati proprietari.
Proviamo ad esaminare un po’ questo problema e a cercare qualche possibile soluzione.
Intanto chiediamoci: perché lo fa?
Non c’è una risposta unica: ce ne possono essere diverse. Ovviamente, per primissima cosa, vanno esclusi i problemi di salute: quindi, se un cane adulto comincia improvvisamente a sporcare in casa, senza averlo mai fatto prima, la visita veterinaria è assolutamente d’obbligo.
Se tutto risulta a posto, allora possono esserci diverse cause… ma le più frequenti sono sicuramente le seguenti:

piscincasa_adult11. Il cane, semplicemente, non ha ancora capito che in casa non è lecito sporcare;

2. Il cane sta vivendo un momento di stress, di solito causato da un cambiamento nelle sue routine quotidiane: a volte l’evento scatenante è palese – come quando in casa arriva un nuovo animale – ma spesso sfugge alla nostra comprensione. Noi non pensiamo quasi mai che il cane possa essere andato in crisi, che so, perché abbiamo cambiato posto al divano: e invece può accadere. Il cane è mostruosamente abitudinario e anche la minima variazione per lui può essere stressante: ovviamente un cane equilibrato e sereno difficilmente andrà nel panico per una sciocchezza, ma uno un po’ più insicuro potrebbe vivere malissimo anche qualcosa a cui noi non facciamo neppure caso.

3. Il cane è entrato in conflitto gerarchico con qualche membro della famiglia (un altro cane, ma più spesso un umano).

4. Il cane ha l’ansia da separazione, oppure ritiene di dover prendere il comando del territorio quando resta da solo.

Vediamo in breve cosa si può fare, caso per caso.

  1. piscincasa_adult3 Quali sono i motivi per cui il cane non ha capito dove può sporcare? Di solito succede perché gli è stato permesso troppo a lungo, o troppe volte, di farla in casa (perché restava solo per troppe ore; perché “è ancora un cucciolo”; perché “tanto è piccolino e quindi non c’è molto da pulire”; perché traversine e tappetini vari erano così comodi… ecc. ecc.).
    In questo caso, del tutto giustamente, il cane si chiede “perché fino a ieri sì, e adesso non più?”
    E tu vagli a spiegare che finché la mollava a zampette larghe, e magari faceva due goccette perché appunto è piccolo, la “mamma” umana non si preoccupava… mentre adesso che è diventato un maschio adulto, alza la zampa e le battezza muri e mobili, la musica è cambiata!
    Con questi cani non si può fare altro che ripartire da zero, come se fossero cuccioli di due mesi: si premia ogni volta che sporca fuori, gli si dice un bel NO!!! se la fa in casa… e tutta la solita routine che si sarebbe dovuta seguire quando aveva davvero due mesi (se non avete idea di come fare, leggete questo articolo).
    Ci vorrà un tempo almeno triplo a far capire l’antifona a un adulto (che si sente in dovere di fare come ha sempre fatto, proprio perché le routine per lui sono sacre), ma con un po’ di pazienza si arriva sempre al risultato voluto. Ricordate, comunque, che l’uso troppo prolungato di tappetini e traversine crea letteralmente il problema.
  2. piscincasa_adult2Se il cane sta vivendo un momento stressante, bisogna sforzarsi di capire la causa… e ovviamente rimuoverla.
    Nel contempo, visto che solo i cani insicuri si fanno questi problemi, vi consiglio di lavorare proprio su autostima e sicurezza (vedere questo articolo).
    Di buono c’è che le pisciate da stress solitamente sono limitate nel tempo: poi il cane trova il sistema di adattarsi alla nuova situazione, e il problema quasi sempre scompare.
  3. Il conflitto gerarchico, ahimé, in realtà è la causa più diffusa: e qui c’è poco da fare, bisogna ripristinare le gerarchie… solo che molto spesso gli umani non sanno come fare (ed è difficile anche dare consigli, perché ogni caso andrebbe esaminato singolarmente), anche perché, se avessero saputo essere dei buoni leader, probabilmente non si sarebbe neppure arrivati al conflitto. Se ritenete che il problema possa essere questo, vi suggerisco di contattare quanto prima un bravo educatore o addestratore: in ogni caso, vi consiglio vivamente di cominciare un’attività sportiva con il cane… perché in moltissimi casi (ma proprio moltissimi, più di quanti possiate immaginare!) è bastato questo a riportare il rapporto in equilibrio e a far sparire il problema delle marcature casalinghe (perché di questo si tratta: il cane vuol far sapere agli umani che quello è il suo territorio e che lì comanda lui).
  4. L’ansia da separazione è una patologia, che va curata come tale. Su Tpic ci sono diversi articoli in merito, come questo e questo … ma nei casi più seri è opportuno consultare un esperto.
    Se invece il cane si sente soltanto “responsabilizzato” quando gli umani sono assenti, e pensa di dover prendere il comando di tutta la baracca (succede soprattutto quando ci sono più animali in casa), il fatto che si senta in dovere di marcare il territorio in quei momenti significa che c’è un’insicurezza di fondo, e quindi bisogna lavorare su quella (v. punto 2).Ultima avvertenza: fate attenzione anche all’alimentazione. A volte un’alimentazione sbilanciata causa problemi di questo tipo, anche senza arrivare all’incontinenza vera e propria.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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7 Commenti

  1. Il mio, di 8 mesi, la fa ancora in casa quando fuori piove o fa freddo. Aspetta che io sia distratta, e TRAC.
    E’ un problema non da poco, quando ci sono lunghe giornate piovose come questa. Anche se lo porto fuori, proprio si rifiuta di fare qualsiasi cosa quando il tempo è così, e appena si rientra in casa… e rieccoci. Succede solo quando è brutto tempo. Non so se ridere o piangere, davvero…

  2. Buongiorno Valeria! Leggo i tuoi articoli da tanto tempo ma non ho mai commentato nulla, colgo l’occasione stavolta per farti i complimenti per lo splendido sito e la grande competenza che affianchi a un senso dell’umorismo notevole, quante risate mi faccio leggendoti. Se sono riuscita, almeno in parte, a invertire il processo di bambinizzazione coatta della mia maltese testardamente portato avanti da mia madre lo devo in gran parte a te e alle tue tante dritte. La tua professionalità emerge in modo evidente in ogni intervento, complimenti e buon lavoro!

  3. Buon giorno Valeria, buon giorno lettori di TPIC.
    Molto interessante l’articolo, mi piace! Ho una domanda che riguarda, però, uno dei due articoli che hai linkato al punto 4; in quell’articolo dici: “restare soli non è un “esercizio” e quindi non richiede comandi, né tantomeno “spiegazioni”. Molte persone si dilungano a “raccontare” al cucciolo cose tipo: “Stai buono, non aver paura, la mamma torna subito, stai tranquillo che non mi perdi…” e così via.”
    Ecco, io la penso così e ho sempre lavorato così, con buoni risultati direi. MA…..non molto tempo fa, un grosso nome della cinofilia – con cui hai avuto vari dibattiti – mi rimproverò letteralmente perché uscii dal recinto dove stavo giocando col mio cane (ahimè, il wc era fuori dal campetto!) e non avevo AVVISATO il cane! Non ricordo le parole esatte, ma il concetto era pressoché “che relazione è se non avvisi il tuo cane che te ne stai per andare o che stai per fare qualcosa in cui lui non ci sarà?”. Ecco, io sono sempre uscito dai recinti senza dir nulla e il mio cane non ha mai fatto una piega; nel caso specifico, diedi il segnale di chiusura del gioco e dopo un paio di minuti mi allontanai. Ora, tutto capisco che secondo un approccio relazionale-cognitivo-zooantropologico-sistemico-ealtrecoseacaso può sembrare privo di contenuti “dialogici” (ho studiato!), ma a me sembra semplicemente superfluo misurare la relazione su cose del genere. Insomma, una mia idea ce l’ho, ma mi piacerebbe la tua (Valeria) e quella di chiunque voglia esprimere la propria! 🙂

    • Concordo sul fatto che sia del tutto superfluo avvisare il cane di che ore sono, del fatto che siamo in ritardo per andare a prendere la zia o che dobbiamo andare a gettare là suo popò nell’apposito contenitore.
      In ogni caso più o meno consciamente diamo sempre un segnale quando usciamo (con o senza cane).
      Es “andiamo a fare una passeggiata?” “Io esco, fai la brava, ci vediamo dopo!” “dai che è ora di andare” ecc
      Se anche non diciamo nulla (difficile, perché siamo tutti sciure inside) il cane legge perfettamente i nostri movimenti.
      Es “vai verso la porta o a prendere il guinzaglio” “ti prepari senza prendere il guinzaglio” “ti appresti ad uscire dall’area di sgambamento” ecc
      In ogni caso io credo che se il branco (in questo caso binomio) è “a vista” non serve dire nulla, il cane vede che vai verso l’uscita o che lo richiami con il guinzaglio in mano, il lupo alpha in natura non si mette a far la conta.
      Se il binomio invece è fuori dalla portata o il cane si sta facendo i fatti suoi, basta un richiamo se ti serve che venga con te.

      In sostanza non serve avvisare il cane come si avviserebbe un umano, perché del fatto che stai uscendo perché devi andare a fare la spesa a lui non frega nulla, e manco capisce tutto lo sproloquio?

        • come, il tuo non ce l’ha ancora???? Caos sì!
          ( in realtà è una scheda telefonica da inserire in un accessorio da aggiungere al collare per la localizzazione GPS. Me lo hanno regalato per Natale scorso… bell’aggeggio,ma a casa mi serve a poco, ed in montagna come si sa non sempre i cellulari hanno segnale…)

    • Sono d’accordo con Francesca e Giuseppe, anch’io ho sempre adottato questo metodo e anzi, con i cani che soffrivano di ansia da separazione, questo comportamento (insieme ad altre cose) si è rivelato utile.

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