sabato 19 Ottobre 2024

Ti presento il… Volpino italiano

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI –  Si potrebbero girare diversi film sul volpino: “Un italiano in America”, “Un italiano in Germania”, “Un italiano in Danimarca”… e così via, citando decine di Paesi diversi. Il problema arriverebbe al momento di girare “Un italiano in Italia”, perché qui si farebbe decisamente più fatica a trovare gli attori.
Ma come? si dirà. Una razza italiana, antichissima per di più, un vanto indiscusso della cinofilia nostrana… è diffusa ovunque, tranne che in patria?
Purtroppo sì, è così.
volpino_italiano_1Ed è strano, perché il Nostro avrebbe tutte le caratteristiche per piacere, specie di questi tempi: è piccolo (e la gente cerca soprattutto cani piccoli); è bianco, colore che attira le simpatie (la versione rossa sta letteralmente scomparendo: solo sette iscrizioni nel 2015), è bello pelosone, ma senza esagerare (insomma, non ti costringe a millemile ore di toelettatura al giorno), è un adorabile coccolone ma anche un indomito guardiano.
Cosa gli manca, per avere successo?
Se vi aspettate che adesso io risponda  alla domanda,  aspetterete invano:  questa risposta non ce l’ho.
Potrei azzardare qualche ipotesi, ma non credo che siano davvero  quelle giuste. Per esempio,  potrei pensare che il   volpino non piaccia perché è un emerito abbaione  (d’altronde è una razza da guardia!): ma non è che cani come pinscher e chihuahua, iper-ultra-stra-diffusi, siano esattamente  noti per la qualità dei loro silenzi.
Potremmo dire  che  la Germania si è rifatta delle numerose  batoste calcistiche piazzando il suo spitz nano (il cosiddetto volpino di Pomerania) in testa alle preferenze degli italiani, scalzandone il volpino di casa nostra… e si sa che quando una razza assume il predominio in una certa tipologia, poi il recupero diventa quasi impossibile: infatti non soltanto il volpino italiano subisce lo strapotere del Pomeranian, ma lo stesso vale per altri piccoli spitz molto simili, per non dire identici, come lo spitz giapponese. Ma non credo che il vero problema sia questo, anche se è indubbio che lo spitz tedesco nano ci surclassa (722 iscrizioni l’anno scorso, contro le 137 del volpino).

volpino-italiano-zuccheroForse (forse, eh…) il vero problema sta nel fatto che il volpino è “troppo normale”, troppo equilibrato nelle proporzioni e nel carattere, troppo cane e troppo poco peluche.
La dis-cultura cinofila generale fa sì che gli italiani si innamorino più facilmente delle esagerazioni che della normalità: “tirano” i cani microscopici oppure “gigantissimi”, i peli che toccano terra (salvo poi tosarli perchè tenerli in ordine è un casino), i musi schiacciatissimi (e se poi il cane non respira, pazienza…) e così via.
Il volpino italiano non è esagerato in niente: è un cane rustico, più cane da lavoro che da divano, pesa 4-5 kg e non 4-5 etti, ha un mantello folto e vetroso che gli permette di vivere all’aperto e di fare una normale “vita da cani”, non ha il muso esageratamente corto e quindi sembra un cane e non un pupazzetto. Tutte grandissime qualità che però si scontrano, ahimé, con le attuali esigenze delle Sciuremarie.

ORIGINI E STORIA
Discende dagli Spitz europei che popolavano già il nostro continente nell’età del bronzo: il nostro volpino, insomma, faceva già la guardia alle palafitte!  È allevato in Italia da tempi remotissimi, e allora piaceva a tutti. Era il cane da compagnia preferito dalle dame della nobiltà romana (e infatti veniva chiamato “Volpino del Quirinale”) e di quella  fiorentina (meritandosi anche l’appellativo di  “Volpino di Firenze”). Ma era anche cane del popolo: cane dei carrettieri al Nord, dove faceva la guardia ai grandi carri trainati da cavalli, “pumetto” (o “pometto”) al Sud, dove fungeva da “cane campanello” avvisatore nelle masserie, dove la “guardia armata” era invece il Cane corso.
È stato anche il cane di Michelangelo. Nel 1502 viene ritratto nel dipinto “La visione di Sant’Agostino” di Vittore Carpaccio (detto anche “Sant’Agostino nello studio”).

Vittore_carpaccio,_visione_di_sant'agostino_01

Il soggetto ritratto, con testa corta, occhi rotondeggianti e orecchie lunghe, rispecchia in pieno lo Standard che sarebbe poi stato redatto dall’ENCI nel 1913. Il volpino rimase in auge fino agli anni ’50, dopodiché arrivò il calo di popolarità, così brusco da fargli rischiare l’estinzione. Solo negli anni ’70 gli appassionati iniziarono il recupero della razza, che oggi sopravvive anche grazie all’ATAVI (Associazione Tecnica Amatori Volpino Italiano): ma l’associazione tecnica è forse un po’ “troppo” tecnica e si occupa principalmente del volpino come cane da show e da riproduzione, mentre ci sarebbe probabilmente bisogno di più informazioni sul lato “carattere” e “vita insieme” per ridare alla razza il successo che indubbiamente meriterebbe.

CARATTERE ED ATTITUDINI
Abbaione lo è, l’abbiamo detto. Ma non potrebbe non esserlo: è un guardiano avvisatore, quindi è normale che segnali qualsiasi avvicinamento sospetto (vabbe’, per lui lo sono tutti… però, con un pochino di impegno, è anche possibile insegnargli ad ignorare alcuni stimoli). Magari non è proprio il cane ideale per chi abita in condominio (specie se con vicini rompiballe): ma tutti gli altri devono sapere che è un cane eccezionale.
Oltre che guardiano, lui si sentirebbe anche grande difensore della proprietà e delle persone che ama (anzi, che adora: la sua famiglia per lui è sacra, e nei suoi confronti mostra una dedizione pazzesca).
volpinomarco1Ecco perché a volte viene definito “antipatico”: perché se ha solo il vaghissimo sospetto che un estraneo possa rappresentare un pericolo, lo affronta con un piglio da dobermann (forse perchè crede ancora che dietro di lui ci siano sessanta chili di cane corso pronti ad intervenire in caso di bisogno).
Se però non vi rivelate pericolosi, si tranquillizza ed è pure disposto a prendere coccole, perfino dagli estranei.
Testimonianza diretta: avevo chiesto all’artista napoletano Marco Barone (visitate la sua pagina “Artcanis M.B.” e guardate che cose fantastiche che fa!) di farmi due disegni di volpini italiani, e lui me li ha mandati con questo messaggio: “Pensa che coincidenza: oggi sono andato alla sede ENCI partenope e c’era una coppia di Volpini italiani. Devo dirti che tutto il tempo sono stati sulle mie gambe ad elemosinare carezze!”.
In famiglia, si diceva, è di una simpatia e di una tenerezza incredibili.
Unico neo: è furbo, ma furrrrrboooo… e quindi prontissimo a cogliere i punti deboli degli umani e ad approfittarne biecamente.
Quandovolpinomarco2 vuole qualcosa, potete stare certi che la otterrà: con le moine, con le faccine buffe, con certe espressioni impagabili da “ti prego-ti prego-ti prego-ti prego non posso assolutamente vivere senza quel… (giochino, pezzo di pizza, ossetto… scegliete pure voi)”.
In una parola, è un paraculo incredibile: capace, con le stesse faccine, anche di farsi perdonare le peggiori efferatezze (che però commette soprattutto da cucciolo: una volta cresciuto non è particolarmente casinaro, anzi sa essere un vero gentledog. In fondo è stato un nobilcane e ricorda benissimo come si vive in società!).
Pregi vari, da tenere in alta considerazione:
a) è MOLTO longevo: la vita media viene indicata in quindici anni, ma non sono affatto rari i soggetti che arrivano a 18 e anche a 20;
b) è davvero rustico e robusto: c’è davvero un’infinità di volpini che vedono il veterinario per le vaccinazioni e poi mai più. L’unico possibile problema di salute è la PLL (lussazione primaria del cristallino), ma esiste un test per verificarne l’esenzione (ne abbiamo parlato in questo articolo) e quindi è possibilissimo tenerla sotto controllo con l’allevamento selettivo;
rusticoc) è facile da toelettare (basta una spazzolata) e anche da pulire.
Se si decide di farlo vivere come un cane e non come un giocattolino peloso (cosa che cordialmente detesta, sappiatelo), lui si godrà in pieno ogni possibilità di impatazzamento.
Si butterà in acqua e si rotolerà nel fango, si tufferà di testa nei mucchi di foglie e pianterà il muso nelle pozzanghere… e alla fine ve lo ritroverete conciato come nella foto a sinistra: ma basterà lasciarlo asciugare per scoprire – miracolo! – che è quasi completamente autopulente: due colpi di spazzola e via, torna bianco come il latte e più figo di prima!
d) è dinamico, allegro, divertente, instancabile, ma senza essere iperattivo (termine di moda in questi ultimi tempi, considerato “problema caratteriale” e talora trattato a psicofarmaci… quando un cane “iperattivo” è solamente un cane felice di vivere! Se volete un peluche, compratevi un trudino). Sa stare al suo posto quando gli viene richiesto, scatenandosi solo quando è il momento di poterlo fare;

volpinigiocoe) è quasi sempre amichevole con tutti, umani e cani: male che vada, se proprio qualcuno non gli è simpatico, lo ignora.
Nel gioco si scatena senza riserve, come un cane grande: e per questo è possibilissimo farlo giocare proprio con cani più grandi di lui, senza che questi lo considerino troppo fragile per i loro gusti;
f) è facile da educare e addestrare: al nostro campo c’è un solo volpino italiano… ma basta e avanza, perché straccia tutti (è stato lui il vincitore della prova di obbedienza alle ultime “Debulimpiadi”, ed è bravissimo anche in agility).
Insomma, che volete di più da 30 centimetri di cane?
Certo, l’importante è che si voglia proprio un CANE, anche se “concentrato” nella piccola taglia: e purtroppo l’impressione è che gli italiani del terzo millennio non lo vogliano affatto.

agility_volpVogliono il peluche, vogliono lo zombino spento che dorme 23 ore al giorno, vogliono il microcane (quelli che io chiamo “cani da attaccare al portachiavi”) e quattro chili gli sembrano già un’enormità (peccato che al di sotto di questo peso comincino a manifestarsi problemi di nanismo… ma l’italiano medio manco sa cosa siano, questi problemi, quindi li ignora. Poi magari il cane gli schiatta a cinque anni, e allora dicono “ohhh, che sfortuna!”).
Ci vorrebbe più cultura cinofila, ci vorrebbe più consapevolezza e più rispetto: allora sì che il nostro volpino tornerebbe in auge e rivivrebbe gli antichi splendori.
Per adesso bisogna ringraziare l’ATAVI, che si dà un gran daffare, ma anche i privati che man mano stanno aprendo pagine FB, siti ed altro in cui si possono proprio scoprire i volpini nella vita di tutti i giorni (vi segnalo, per esempio, la pagina “Volpino italiano, che passione!“).
E’ vero che a volte, sulle pagine non ufficiali, nascono discussioni che vedono protagonisti sedicenti esperti, sedicenti allevatori e così via… quindi non tutto va preso per oro colato: ma come si suol dire, l’importante è che se ne parli, di questa razza.
L’importante è che si sappia che c’è, che esiste e che deve tornare ad essere un vanto della nostra cinofilia.
Non è proprio possibile che noi italiani riusciamo sempre a “farci riconoscere” per la scarsa attenzione che porgiamo alle nostre razze: i giapponesi investono i loro cani del titolo di “monumento nazionale”, noi li lasciamo quasi estinguere e poi dobbiamo sbatterci per recuperarli in extremis.
Vediamo un po’ di andar fieri di ciò che abbiamo, vediamo un po’ di far sì che il “made in Italy” non sia soltanto moda e cibo, ma anche cinofilia.
Insomma, visto che siamo considerati un popolo di “furbi”… evitiamo magari di essere dei completi cretini proprio in un campo nel quale avremmo tutte le carte in regola per emergere.

puppies

LO STANDARD


Aspetto generale del cane
Spitz di piccolo formato, molto raccolto, armonico, coperto da pelo sollevato e lungo.
Proporzioni importanti
Costruzione quadrata, la testa è lunga quasi i 4/10 della lunghezza del tronco.
Comportamento e carattere
Molto attaccato alla casa ed ai famigliari, temperamento molto pronunciato, vivace, allegro, gioioso.

testa_volpTESTA
A forma di piramide, la sua lunghezza totale è quasi di 4/10 dell’altezza al garrese.
Regione cranica
Di lunghezza superiore a quella del muso (6,5 : 5), la sua larghezza bizigomatica è superiore alla metà della lunghezza totale della testa (7,3 : 11,5), è di forma alquanto ovoidale, sia in senso sagittale che trasversale; sutura metopica pochissimo accentuata, apofisi occipitale poco marcata. La direzione degli assi cranio facciali sono leggermente convergenti.
Stop: piuttosto accentuato. I seni frontali ben sviluppati cadono quasi perpendicolarmente sulla radice della canna nasale.
Regione facciale
Tartufo: umido, fresco con narici ben aperte. Visto di profilo è sulla medesima linea della canna nasale, rispetto alla linea verticale anteriore delle labbra non è sporgente. La sua pigmentazione è sempre nera, tanto nei mantelli neri che in quelli rossi.
Muso: di lunghezza inferiore a quella del cranio con facce laterali fra di loro convergenti, è appuntito. La canna nasale è rettilinea. Visto di profilo, il margine inferiore è formato dalla mandibola.
Labbra: quelle superiori, viste di fronte, determinano al loro margine inferiore una linea retta. La connessura labiale non è visibile, perciò le labbra sono molto corte. I margini labiali sono pigmentati di nero.
Mascelle: di apparenza non robusta, sono di sviluppo normale e combaciano perfettamente nel loro margine anteriore. Le branche mandibolari sono rettilinee.
Denti: bianchi, regolarmente allineati completi per sviluppo e numero. Chiusura degli incisivi a forbice, tollerata quella a tenaglia.
Occhi:
ben aperti e di grandezza normale; denotano attenzione e vivacità. Con rima palpebrale rotondeggiante, sono in posizione sub frontale ed i margini palpebrali ben aderenti al bulbo oculare. II colore dell’iride è ocra carico, la pigmentazione dei margini palpebrali nera.
Orecchie:
corte, di forma triangolare, erette, hanno cartilagene rigida e la faccia interna diretta in avanti. Sono inserite alte, e ravvicinate fra di loro. La lunghezza dell’orecchio è circa la metà della lunghezza totale della testa.

COLLO
La sua lunghezza è all’incirca pari a quella totale della testa. Il suo portamento è sempre eretto. La pelle è ben aderente.

volpinopiazzTRONCO
Costruzione quadrata, la lunghezza, misurata dalla punta della spalla a quella della natica, è pari all’altezza al garrese.
Linea superiore: iI profilo dorsale è rettilineo, legermente convesso a quello ai lombi.
Garrese: elevato leggermente sulla linea dorsale.
Torace: discende sino al livello dei gomiti, le coste sono ben cerchiate.
Petto: regione sternale lunga
Groppa: segue la linea dei lombi – I’inclinazione dall’anca all’inserzione della coda, è di 10° sull’orizzontale.
Linea inferiore: il profilo inferiore dalla linea sternale a quella del ventre rimonta poco. L’incavo dei fianchi è poco accentuato.

CODA
Inserita sulla linea della groppa, è portata costantemente arrotolata sul dorso. La lunghezza è poco meno dell’altezza al garrese.

volpino-8ARTI
Arti anteriori:
visti nell’insieme: perfettamente in appiombo, sono paralleli fra di loro e rispetto al piano mediano del tronco. Spalle: hanno una lunghezza pari ad 1/4 dell’altezza al garrese e rispetto alla linea dell’orizzonte una inclinazione di 60°.
Braccio: è più lungo della spalla ed ha un’inclinazione sull’orizzonte di 65°. E’ quasi parallelo al piano mediano del tronco.
Avambraccio:  segue una linea verticale ed ha ossatura piccola. La sua lunghezza al gomito e’ leggermente superiore alla meta’ dell’altezza al garrese.
Gomiti: sono paralleli al piano mediano del corpo.
Carpo e metacarpo: visti di fronte, seguono la linea verticale dell’avambraccio. Visti di lato, i metacarpi sono flessi.
Piedi: sono di forma ovale, con dita unite. Le suole dei cuscinetti plantari e digitali, nonché le unghie sono pigmentate di nero.
Arti posteriori:
visti nell’insieme guardati da dietro devono seguire dalla punta della natica verso terra, una linea perfettamente verticale. Sono fra di loro paralleli.
Cosce: la llunghezza è pari ad 1/3 delI’altezza al garrrese; rispetto al piano mediano del tronco la coscia è perfettamente parallela.
Gamba: la sua lunghezza è alquanto inferiore a quella della coscia. E’ di ossatura leggera ed ha un inclinazione sull’ orizzonte da 55° a 60°.
Garretto: la distanza fra la punta dell’articolazione tibio-tarsica e la pianta del piede è leggermente superiore al 25% dell’altezza al garrese.
Metatarso: deve trovarsi sulla verticale, in perfetto appiombo visto tanto profilo come da dietro.
Piede: ovale come I’anteriore e con tutte le caratteristiche di questo.

ANDATURA
Non deve saltellare ne al trotto ne al galoppo. In ogni tipo di andatura, il suo movimento è ampio.

PELLE
Aderente e tesa, priva di lassità in ogni regione.

gruppoMANTELLO

Pelo: folto, lunghissimo ed eccezionalmente diritto, ha tessitura vitrea. Non deve essere mai cadente e mantenersi sollevato, anche nel caso in cui non sia molto folto. Il tronco dà l’impressione di essere avvolto come da un manicotto, in particolare sul collo dove il pelo forma un ampio collare. Il cranio è coperto da pelo semilungo, che nasconde la base delle orecchie, il muso da pelo corto. L’orecchio è coperto da pelo molto fine e raso. La coda è guarnita da pelo molto lungo. Sui margini posteriori degli arti, il pelo forma frange.
Colore:
a) bianco unicolore;
b) rosso unicolore;
c) colore champagne, ammesso, ma non desiderato.
Sono tollerate sulle orecchie, sfumature arancio-pallido, che costituiscono comunque difetto.

ALTEZZA AL GARRESE
Da 27 a 30 cm. nei maschi; e da 25 a 28 nelle femmine.

Tutti i maschi devono avere due testicoli di aspetto normale e ben discesi nello scroto.

DIFETTI
Ogni deviazione dalla descrizione delle caratteristiche di ciascuna regione costituisce un difetto, che sarà penalizzato dai giudici a seconda della sua gravità e della sua diffusione.
Difetti eliminatori dal giudizio
Tartufo di colore diverso dal nero; occhio gazzuolo; canna nasale convessa, coda pendente fra gli arti posteriori/altezza di oltre 3 cm. rispetto ai limiti previsti.
Difetti da squalifica
Enognatismo, divergenza degli assi cranio-facciali; depigmentazione totale del tartufo o dei margini palpebrali; orecchio totalmente pendente; anurismo o brachiurismo tanto congenito che artificiale; qualsiasi colore diverso dal bianco e dal rosso; macchie rosse su fondo bianco, macchie bianche o nere su fondo rosso; monorchidismo; criptorchidismo, deficiente sviluppo di uno o di tutte e due i testicoli; uno o tutti e due i testicoli non ben discesi nello scroto.

 

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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24 Commenti

  1. ho avuta una femmina di voplino italiano tutto bianco era la controfigura del mio animo se uno era antipicato lei quando lo vedeva abbaiava, mangiava solo in mia presenza se non ritornavo a casa lei mi aspettava senza magiare vicino la porta. è vissuta 15 anni circa è venuta in spagna con me in diverse parti d’talia faceva numerosi viaggi con me dormiva insieme sia in hotel che a casa molto affettuosa diffidava di tutti eccetto me era giocherellona.

  2. Buonasera, mi hai fatto commuovere, io ho un volpino italiano di 2 anni e confermo tutto quanto scritto… è l amore della mia vita, ed è un cane a tutti gli effetti… si sente grande… e mi difende ovunque. È una razza meravigliosa e assolutamente da difendere e preservare.

  3. 😍sono cani fantastici ne ho due la seconda è la figlia della prima confermo tutto quello che ho letto di loro e aggiungo che non potrei mai fare a meno di loro e sono sensibilissimi al vento e hai temporali

  4. Sono Anna ed io ho una femmina di volpino italiano, manto bianco di 3 anni e 4 mesi. E’ una cagnolina felice, passa il suo tempo tra divano e giardino. Attenta a tutto ciò che succede, partecipe e gioiosa, instancabile giocherellona. Capisce al volo che aria tira.

  5. Buonasera,
    una conoscente vorrebbe regalarmi una sua cucciolina derivante da mamma volpina bianca e papà jack russel.
    Secondo Lei che carattere avrà questa cagnolina? Sarà una super peperina?
    Tremo all’idea di farla entrare in casa mia ma poi magari sarà dolcissima ma l’insieme di queste due razze un po’ mi preoccupa.

  6. Ho un volpina italiana bianca è bravissima equilibrata non abbaia se non è allertata. Il pelo facile da tenere pulita. La adoro la amo dorme con me e non la cambierei con nessuna razza

  7. Una mia amica ha proprio un volpino italiano, simpaticissimo, proprio come descritto in questo post. Peccato che un cane italiano, una razza di cui dovremmo vantarci nel nostro patrimonio cinofilo, venga dimenticato così in favore del volpino di Pomerania, anche questa razza splendida sicuramente, ma è assurdo che venga preferita solo perché di poco più piccola!

  8. Da umana di un incrocio volpino italiano, chapeau: la parte sulla paraculaggine è la cosa più accurata che abbia mai letto 😀 (ma anche il suo credersi un Dobermann, eh… mi salva puntualmente dai più pericolosi abbracci!)
    Per essere un campanello, beh, è un campanello, tant’è che non ho il citofono e praticamente non mi serve: mi basta fischiare dalla base delle scale e subito si “suona” XD
    Una cosa che mi dispiace però è che i colori rosso e, ancor di più, nero, siano praticamente in via d’estinzione: so che ci sono associazioni che si dedicano a preservare il mantello rosso e a “ricreare” quello nero, e spero che un giorno il colore nero entri in standard (e, ok, sono leggermente di parte, la mia immagine del profilo mi tradisce, e con ciò? u_u”). Perché, non so, mi sembra un peccato fossilizzarsi su un solo mantello quando la possibilità concreta di avere una varietà maggiore ci sarebbe eccome ;_;

  9. Se mai prenderò un canetto ( mai dire mai ) prenderò un volpino italiano!
    Per quanto riguarda poi la a-cultura cinofila italiana ( alfa- privativa, per essere chiari. Uno dei pochi ricordi del liceo classico…) volevo fare una foto ad un cartello che ho visto giringiro sui muri della mia città, poi ho desistito, però visto che mi ha parecchio colpita il succo era ” disponibili cuccioli di Chihuahua; madre peso 1,8 kg, padre 1,3 kg. Telefonare a…..”. Non dicono se sono sverminati, se hanno il chip, se hanno “il pedigree” … ma ti dicono che il loro padre pesa meno del peso minimo ammesso da standard, come se fosse un gran vanto. E devo dire che un paio di ….cani? ( come faccio a chiamar cane ‘na cosa che se la vede la mia gatta – anche la più nana supera i tre chili – la scambia manco per un topo ma per un toporagno e se la magna in un boccone? ) che se arrivano al kilo è perchè han il cappottino , e son adulti, per strada li ho visti davvero.
    Ma con tutti i bellissimi cani ( CANI ) di piccole dimensioni ma comunque cani che ci sono al mondo, volpini, pomerania, pincher, barboncini, che bisogno c’è di creare una bestiola che rischi di ammazzare schiacchiandola ogni volta che ti viene incontro? ( ammesso, e non concesso, che tu la faccia vivere da cane e non da accessorio per borsetta).

    • Sì, siccome zwergpinscher e chihuahua non sono già abbastanza piccoli…..per carità! Comunque accanto al manifesto che dici ce ne andrebbe un altro con su scritta a caratteri cubitali la definizione di nanismo. Che poi, se ti nasce in casa una cucciolata bruttina pazienza, ma che la gente cerchi queste caratteristiche e pretenda (e riesca!) a vendere i cuccioli anche a 600 o 700 euro dimostra quanto siamo polli -.-“

  10. Visto che siamo in tema volpini….
    A quando “ti presento il… German Spitz”?? Possibilmente che non racconti solo i famosi pomerania!!
    Aspetto fiduciosa!! Grazie

      • Ciao Luca! Si ti presento il wolfspitz lo so già a memoria!😝 però io penso che il wolfspitz abbia caratteristiche un po’ diverse rispetto agli spitz più piccoli, ad esempio relativamente alle attitudini alla guardia o alla tendenza all’abbaio… Almeno questo è quello che ho letto sui diversi siti di allevamenti.. Ma forse mi sbaglio!! Tu che hai sia un klein che un wolf vedi delle differenze tra loro o il carattere e le attitudini sono le stesse?

        • Beh si ci sono delle differenze, senz’altro perche il piccolo è anche più pauroso. Quindi quando vede altri cani abbaia spesso, mentre il gigante è piu equilibrato.
          In più nello spitz la taglia gigante si può anche considerare uno standard a se. Tant’è che che le linee di sangue usa/uk sono keeshond, mentre i piccoli sono i pomerania.

          Detto questo, entrambi sono forti cani da guardia ed abbaioni, soprattutto quando io non sono a casa. Ad es. di notte la mia wolfspitz dorme sul balcone per controllare tutto.
          Entrambi poi non hanno un vero istinto per la caccia, ad esempio se sono fermo da qualche parte è difficile che vadano in giro, mi rimangono sempre vicino.

          • Più ti sento parlare e più sono convinta che il wolf faccia per me! Io però col mio spitz ho fatto un errore…da quando l’ho portato a casa a 2 mesi l’ho sempre portato in campagna vicino a un fiume con le papere.. Lui le ignorava..ma io ho iniziato a fargliele vedere e l’ho incoraggiato a inseguirle perché faceva molto ridere vedere lo scricciolo rincorrerle senza riuscire a prenderle… E così alla fine adesso ha un predatorio della madonna, ma posso solo fare mea culpa!
            Se prenderò un wolf, pensi ci sia il rischio che impari per imitazione anche lui a cacciare?

  11. “Colore:

    a) bianco unicolore;

    b) rosso unicolore;

    c) colore champagne, ammesso, ma non desiderato.” Ma poi tra i difetti eliminatori : “qualsiasi colore diverso dal bianco e dal rosso”… non capisco… o lo champagne è considerata una versione (ammessa benchè indesiderata) del rosso?

  12. Grazie Valeria per aver raccontato il Volpino Italiano!
    Tra le mie razze preferite, quelle che spero di poter possedere, sono esattamente Volpino Italiano ed il Keeshond. Tempo fa ho avuto a che fare con un meticcio di V.I., del mio ex fidanzato. Riconosco in lui quanto scritto sopra, specie nel trafiletto del “paraculo”. Buon sangue non mente… 😀

    • Dici Keeshond perchè vorresti una linea di sangue anglosassone?
      Se sei di Torino ne puoi vedere uno (ma linea di sangue Tedesca!) 😛

        • Diciamo che in Europa il Keeshond è conosciuto di più come spitz tedesco gigante, Wolfspitz.
          Mentre in Uk, Usa lo chiamano Keeshond.
          Ormai ci sono delle differenze sempre più evidenti a seconda della linea di sangue.

          • Me l’hanno spiegato a grandi linee, ho cercato di capire più a fondo le differenze. Sia uno che l’altro mi intrigano… nelle loro caratteristiche particolari 🙂

  13. Il mio primo cane è stato proprio un volpino italiano. Non eravamo i suoi proprietari, eravamo di sua proprietà! 🙂

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