di ANNALIA MATTEI – In un articolo a parte, parlando dello standard, abbiamo riferito di quanto questa razza sia sensibile all’addestramento e di quanto sia facile indurne i soggetti a fare le cose più pazze del mondo.
Sciurenonne e sciurnonni, nonostante la dentatura ormai fissata col Polident (ma del resto, così come l’aspetto e la stazza sono irrilevanti per l’appartenenza a questa specie, è altresi irrilevante la presenza di una dentatura completa , vera e/o finta che sia, di enne denti mancanti o di completa assenza della stessa) sono stati visti compiere evoluzioni da Cirque de Soleil sui campi di agility, e qualche soggetto particolarmente dotato è stato visto esprimersi a livelli inimmaginabili anche sui campi di UD.
Tutto, pur di compiacere il proprio addestratore.
Soggetti affetti da lombosciatalgie millenarie, in grado di bloccare a letto anche gli All Blacks, sono capaci di alzare pesantissime poltrone (qualche temerario anche divani) per raggiungere gli amati giochini altrimenti irraggiungibili o sciurenonne con dischi intervertebrali ormai completamente saldati con artriti talmente avanzate da essere non più deformanti ma paralizzanti sono in grado di spatasciarsi in un “terra” ( e pure rialzarsi ) per agguantare il premietto cattivone rotolato sotto l’armadio ad un semplice squittìo del loro adorato conduttore.
Conduttore che riesce ad esprimere il massimo del proprio potere in presenza del cibo, particolarmente ai pasti…cibo e/o pasto destinato ai soggetti in questione, che essi, anche in assenza di precisa richiesta, gli porranno ai piedi come una volta i fedeli le offerte agli dei, anzi con molta devozione in più.
Con buona pace della forma fisica dell’addestratore, che spesso tende a diventare…abbondante. Ma di fronte allo sguardo felice del medesimo, della forma fisica alle sciurenonne o sciurnonni non può fregar de meno.
Ora, verrebbe da pensare che un simile livello di immediate risposte venga ottenuto con innumerevoli e ripetute sessioni di lavoro.
Ma neppure per sogno.
Un bravo addestratore può riuscire a compiere tali prodezze nel nanosecondo in cui l’umano del soggetto in questione distoglie lo sguardo da lui per un qualsivoglia motivo…e il gelato appena comprato è finito tutto nello stomaco dell’addestratore mentre la sciuranonna si giustifica al grido “ ma non hai visto che era affamato? Inghiottiva!” e peraltro, una volta eseguiti anche solo per una singola occasione, certi comportamenti si fissano a tal punto che all’addestratore basta un lieve moto del capo e verranno ripetuti per l’eternità.
In pratica, più che di addestramento, in presenza di sciurenonne e sciurinonni verrebbe da parlare di “guida telepatica”, “completo asservimento” ( in realtà la parolina giusta finisce sì in mento, ma non è asservir che lo precede…è ben altro ) messo in atto dal soggetto addestrante visto che gli appartenenti alla razza in questione diventano in pratica zerbini in adorazione del loro dio, in completo spregio di qualsiasi altra voce, quella della ragione compresa. Anzi,particolarmente a quella sono più sordi di quanto la loro età giustifichi.
Perchè se da un lato sono così facilemente “educabili” e “telecomandabili”, dall’altro risulta notevolmente difficile, anzi impossibile, invertire errori di addestramento una volta fissati.
Anche perché gli errori vengono in pratica sanzionati dall’umano: che è un predicatore che predica al deserto, che parla non ai sordi – che per lo meno il labiale lo capiscono – ma a qualcuno con tanta cera nelle orecchie che neppure i marinai di Ulisse con le sirene, che tenta di far ragionare un soggetto la cui capacità di ragionamento è stata praticamente azzerata dall’ammorreeee incondizionato per il proprio addestratore. Che magari, inizialmente, asserivano detestare: “in casa mia? MAI!!!”
Un umano che cerchi di spiegare a sciurenonne e sciurinonni che i cioccolatini e le caramelle NON sono da distribuire a piene mani come neppure la Ferrero come ricompense all’addestratore perchè gli fanno male, sta sprecando tempo e fiato, visto che al medesimo continueranno ad arrivare in quantità industriali, checchè ne dica l’umano, appena questi gira l’occhio.
Tentar di far capire che mal di schiena e sollevamento poltrone sono leggermente antitetici fra loro, in particolar modo per raggiungere una pallina quando ve ne sono quintali a disposizione nella cesta dei giochini, renderà l’umano degno solo di un misero sguardo di commiserazione, mentre sulla testa della sciuranonna o sciurnonno che sia apparirà il fumetto “ tze, ma tu non sai che quella è la SUA pallina preferita! ‘ gnurante!” e la prossima volta che la pallina rotolerà sotto il divano, la sciuranonna si fionderà a provvedere. E che l’artrite vada pure a farsi benedire.
Mentre l’umana/umano si mette le mani nei capelli…e l’addestratore se la ride sotto i baffi.
Farebbe pure il gesto dell’ombrello, ma non può (almeno questo) avendo quattro zampe. Però, no problem. Lo fa la sciuranonna al posto suo.
Sigh.
Mio suocero dà i biscotti al cane (un segugio italiano di 4 anni di nome Pluto) convinto che sia il cane a volerli, poi si lamenta che Pluto non li mangia e li lascia sbriciolati sul pavimento… inutile cercare di fargli capire che Pluto non vuole i biscotti, ma li prende per farlo contento!
Comunque questo articolo mi ha fatto morire dal ridere!
Un saluto
Ale
E quando a cena la media dei “oh mi è caduto a terra, queste mani oramai..” rasenta i 3-4 a pasto, dopo le relative sgridate da parte del teorico padrone del cane…
E quando “guai a farlo salire sul letto mio!” e poi ti ritrovi la nonna sbragata e la canetta modello “balena spiaggiata” spatafasciata tra le sue braccia, e la homo erectus tenta di giustificarsi con un “mica me n’ ero accorta” mentre ancora la coccola…
Tocca metterla in isolamento.
La nonna.
la mia mamma era proprio una sciuranonna! Chi pensate che abbia introdotto i miei cani alla degustazione delle croste di parmigiano??? o a salire sul divano masolodopoavermesso il foulard copridivano??faceva il brodo e teneva in congelatore (settimane perchè se li scordava..) pezzi di carne lessata appositamente per loro. E poi si lamentava perchè dalla soglia manco la salutavano e filavano direttamente in cucina a vedere se c’era qualcosa da spazzolare…quanti ricordi e che nostalgia…:-) brava Annalia per aver delineato questo personaggio così familiare e simpatico!!
capottata dal ridere…quante verità! Anche se devo ammettere che mi sono rivista (io, non i sciurnonni) nel “terra” per recuperare il premietto…terra fatto in tempo zero al solo “pio” e movimento della zampetta ad indicare il luogo da parte dell’addestratore 🙂
E poi che dire degli interminabili discorsi della sciuranonna con l’addestratore? ” ma no mi spiace non ho proprio niente da darti aspetta che guardo a sì c’è una crosta di formaggio e poi basta non ho proprio più niente no aspetta una pelle di salame ma adesso basta vai su che ti aspettano vuoi che ti accompagni? si dai ti accompagno su io” e la sciurnonna accompagna l’adorato addestratore sulle scale, che sia mai che si perda o abbia paura a fare da solo un piano