di DAVIDE BELTRAME – Qualche settimana fa avevamo criticato il servizio andato in onda su Tagadà, dove alcuni ospiti – che tutto facevano nella vita tranne che lavorare coi cani – avevano sciornato alcune affermazioni da mani nei capelli per qualsiasi cinofilo degno di questo nome, mentre l’unica persona veramente del settore era stata più volte interrotta e praticamente “zittita” dopo 2 minuti scarsi.
La persona in questione è Oliver Steinberger, responsabile del Centro cinofilo SSD Dogs and the City di Roma: dopo il nostro articolo abbiamo deciso di contattarlo, per dargli modo di esprimere in modo un po’ più approndito (e senza conduttori a parlargli sopra…) l’argomento per cui era stato invitato alla trasmissione. Ed ecco l’intervista.
Ciao Oliver, innanzitutto grazie per concederci un po’ del tuo tempo.
Per presentarti ai nostri lettori ci piacerebbe sapere di cosa ti occupi e qual è stato il tuo percorso di formazione.
Ciao a tutti!
Ho cominciato 15 anni fa a frequentare un corso di addestramento per cani da salvataggio con il mio primo cane, una labrador di nome Camilla, e da lì è partita la voglia di conoscere e saper sempre di più sul mondo cinofilo; ho cominciato a partecipare a un infinità di seminari e stage.
Dopo essermi brevettato come unità cinofila da salvataggio a Marina di Pisa con la società nazionale di salvamento sono diventato, frequentando un corso all’X Center school “Martino Martinelli” di Perugia, addestratore ENCI sz.1 addestratore per cani da utilità, compagnia, agility e sport.
Attualmente ho 3 cani, 2 border collie femmine e una labrador. Lavoro 6 giorni su 7 nel centro cinofilo “SSD dogs and the city” di Roma in zona Quarto miglio.
Mi occupo di puppy class, corsi di educazione di base per cuccioli ed adulti, agility dog agonistica e dilettantistica.
Recupero di comportamenti acquisiti dal cane per un’errata gestione dei padroni, oltre ai classici recuperi di cani paurosi o mordaci.
Come ben sai il motivo principale per cui ti abbiamo contattato è lo scarso tempo di intervento che ti è stato concesso nella trasmissione Tagadà. A tal proposito, che impressione hai avuto? Pensi di essere riuscito a esprimere i concetti che volevi in mente o ti sei sentito in qualche modo ostacolato? Da fuori l’impressione è stata decisamente quella….
In realtà sono stato interrotto continuamente…e ho avuto la sensazione che volessero far passare a tutti i costi il messaggio che esistono razze pericolose come coccodrilli, e non semplicemente impegnative piu di altre nella gestione quotidiana. Che è un concetto ben diverso dalla “pericolosità”!
Come mai non sei intervenuto durante le opinioni da studio, in cui sono state sciorinate alcune frasi che hanno destato quantomeno curiosità, su tutte il “chi compra è già violento di per sé” e “la vita in laboratorio” quando si parlava di “creatori di razze” ?
Mi avevano gia chiuso il collegamento! Dal momento in cui ho dato della “incosciente” alla conduttrice che lascia suo figlio o figlia piccolo/a a giocare da solo in giardino con il loro cane di casa non ho più avuto possibilità di intervenire, il collegamento video era aperto ma quello audio era chiuso.
Puoi esprimere qui in modo un pochino più approfondito (nessuno ti scriverà sopra, promesso!) il tuo pensiero sulle aggressioni che si sono verificate ultimamente?
Secondo te a monte del problema quale causa influisce di più, l’errata educazione, la mancanza di cultura cinofila, il fatto che ci sia chi affida cani “al primo che passa” e quindi cani comunque impegnativi finiscano in mano a chi non sa gestirli correttamente?
Come sono avvenute le aggressioni lo sanno solo le persone offese…e i cani rinchiusi in canile, marchiati a vita come “cane morsicatore” e che che per questo difficilmente troveranno una nuova casa.
Sicuramente incidenti del genere sono colpa della mancanza di cultura cinofila, tale mancanza porta poi spesso troppa leggerezza nel gestire determinate razze: cani selezionati da secoli per la guardia o per la difesa, ad esempio, non saranno sicuramente uguali ad esempio ad un Cavalier King, che è selezionato per fare il “cane da grembo”, come li chiamo io.
Anche l’allevatore o il volontario più scrupoloso non possono essere sicuri al 100%, nel momento in cui affidano un cane a una persona, del percorso che questa seguirà: ci sono i colloqui col cliente (o pre-affido nel caso delle adozioni), però non puoi nemmeno fare lo 007 che indaga a fondo sulla vita del potenziale acquirente/adottante, quindi cerchi di fare il meglio e garantire il meglio al cane ma…non puoi prevedere il futuro!
Comunque prima di comperare o addottare una certa razza o un meticcio, specialmente se di una certa stazza fisica, bisogna essere cosi umili e chiedersi da soli: riuscirò per i prossimi 10 -18 anni a modificare il mio stile di vita, a sacrificarmi per gestire al meglio il mio cane (di qualsiasi razza o sesso essa sia) e non dimenticarsi di rispettarlo per la sua animalità e non trattarlo come un figlio/a mai avuto?
Visto anche l’episodio di cui sei stato protagonista, qual è la tua opinione sul livello delle informazioni che vengono passate dalla televisione in materia di cani, cinofilia ed educazione?
Quella a cui ho partecipato io era disinformazione totale! Era meglio che parlassero su come preparare le lasagne; però ci sono anche programmi fatti bene…
Ti sei mai occupato di recuperi comportamentali? Se sì, solitamente quali sono le problematiche che hai riscontrato nei soggetti con cui hai lavorato, e quale approccio hai seguito per i recuperi? I soggetti erano di quelle che per i media sono “razze pericolose”?
Si. La problematica piu diffusa è l’ansia da separazione, oppure di cani che perdendo il totale controllo del loro bipede vanno in stress fortissimo…un 90 % di questi comunque sono cani antropomorfizzati e viziati.
Come recuperarli è lunga da descrivere, però prima bisogna recuperare i padroni e fargli cambiare idea sulla gestione quotidiana del cane.
I soggetti problematici sono maggiormente i piccoli cani da compagnia trattati come figli purtroppo e non rispettati per quello che sono…CANI.
Ritieni che “i cani siano tutti uguali” e “Non ci siano cani cattivi ma solo cattivi padroni”? Qual è la tua idea al riguardo?
Come detto in precedenza esistono razze, pastori e molosoidi più impegnativi nella gestione di un cane da compagnia…e esistono non dei padroni cattivi, dei padroni superficiali e incoscienti.
Secondo te – oltre ai media – cosa spinge molte persone a diventare addirittura cinofobe? Ritieni sia solo colpa di un’errata informazione, o l’atteggiamento dei proprietari di cane ha un ruolo in tutto questo (penso ad esempio a chi non raccoglie gli escrementi, generando così il classico “i marciapiedi sono pieni di cacche” che è una delle critiche principali da parte di chi non apprezza i cani)
Il cinofobo vero dovrebbe in primis parlare con un psicoterapeuta del suo problema con i cani, perchè la “cinofobia” è una malattia seria da non sottovalutare.
Poi, a chi non piacciono i cani perché i marciapiedi sono pieni di deiezioni canine, se la dovrebbe prendere con quel maleducato umano che sta dall’altra parte del guinzaglio..quello che quando a scuola c’era la lezione di educazione civica stava sempre a casa malato, evidentemente, se è cresciuto con così poco rispetto della civiltà e degli altri
Considerato che in passato (e anche in presente…) i mass media hanno dimostrato di non essere particolarmente precisi nell’identificare le razze, secondo te cosa spinge a trovare sempre una “razza killer” di turno? Ad esempio negli anni 80 sembravano “impazzire” solo i dobermann, nei primi anni 2000 erano sempre i pitbull, ultimamente c’è un po’ più varietà ma è innegabile che gli episodi vengano ricondotti sempre a un certo “lotto” di razze. Cosa pensi che abbia originato questa abitudine da parte dei giornalisti e dei media?
La non conoscenza delle razze canine e della loro storia da parte dei media e dei giornalisti. Troppo spesso fanno articoli sul sentito dire, senza una reale volontà di informarsi sui fatti accaduti ma solo basandosi più sul sensazionalismo spicciolo.
Per la tua esperienza, qual è la “cugginata” peggiore che hai visto o sentito su giornali e TV? Ad esempio io ricordo nel periodo in cui poi nacque la lista delle “razze pericolose” un servizio a due pagine su un giornale, con disegnato il pitbull “creato in laboratorio” e illustrate le varie razze da cui era stato “assemblato”, proprio come fosse Frankenstein…
Sì, oltre a quella che è mitica e che ricordo anche io, c’è anche quella del Dobermann che gli cresce il cervello a dismisura nella calotta cranica e quindi impazzisce e aggredisce il suo padrone, che purtroppo ha portato anche a pessimi episodi nei confronti dei cani, e tutto per colpa dell’ignoranza…oppure quella del border collie che se è troppo selezionato si mette a radunare le formiche, ovviamente altra supercugginata.
Quale ritieni sia il livello di cultura cinofila “medio” nel nostro Paese? Cosa pensi si possa fare per migliorarlo e rendere più consapevoli i proprietari?
Guarda, nel centro e nord Italia c’è una buona cultura cinofila, nel sud purtroppo si è ancora un po’ indietro, ma piano piano si arriverà anche lì a dei buoni livelli, ne sono sicuro: già i veterinari, allevatori, addestratori ed operatori di canile (almeno, quelli che conosco io!) in quelle zone stanno facendo molto, anzi moltissimo.
Dopo la tua esperienza a Tagadà, pensi verrai invitato nuovamente in quella o in altre trasmissioni? Accetteresti nuovamente un invito in TV, o quanto accaduto in quell’occasione ti ha fatto perdere un po’ fiducia nel mezzo televisivo?
Questo non lo so, ma se sarò nuovamente contattato metterò in chiaro alcuni punti prima.
Non è la TV o il filosofeggiare sui cani stando dietro una cattedra quello che mi dà da mangiare, ma il lavoro di 72 ore a settimana in campo con e sui cani e padroni.
Questo credo sia il mezzo migliore per divulgare una buona cultura cinofila.
Ringraziamo Oliver Steinberger per il tempo concessoci.
Grazie Oliver per aver raccontato in poche righe qualcosa che dovrebbe essere non dico ovvio… ma quasi.
Se c’è bisogno ancora di ribadirlo, qualcosa (e anche più di “qualcosa”) non funziona nella società. A questo punto debbo pensare che fa più audience il kanekatifooo che il Cane Ben Addestrato che si comporta, giustamente, da cane.
Ultimamente vedo proprio che i media sono più alla ricerca di audience, di indignazione, con una informazione del tutto di parte. Ovviamente dalla parte del piacere della notizia cattiva e della disinformazione. Questo vale sia per la “cinofobia” che per qualsiasi argomento di attualità, politica e non solo.