di DAVIDE BELTRAME – Ci sono alcune fasi e alcuni comportamenti assolutamente normalissimi durante la crescita di un cucciolo, che però vengono vissuti magari come veri e propri “problemi” da parte del proprietario, soprattutto se è al suo primo cane, o al suo primo cane preso sin da piccolo.
Questioni che non sono certamente segnali “preoccupanti”, soprattutto agli inizi, come ad esempio la classica pipì in casa oppure il cane che per giocare morde le mani. Insomma, cose che chiunque abbia cresciuto un cucciolo si è trovato ad affrontare e che non richiedono particolari doti di cultura cinofila per essere risolte, anche perchè parliamo comunque di una fase della crescita dove le differenze individuali sono molto ridotte: se per risolvere i problemi di un cane adulto è molto spesso necessario adattarsi a quello specifico soggetto che in base ad esperienze vissute potrebbe essere totalmente refrattario ai metodi “standard”, nel cucciolo è molto più facile che i “metodi noti” siano efficaci (chiaramente a meno che non siamo di fronte a problemi gravi, cuccioli che magari hanno già vissuto esperienze traumatiche e quant’altro).
Se però la pipì è in casa è dovuta al “non sa ancora che non deve farla in casa” e i morsi sono “gioca e inizia a esplorare” (idem per il rosicchiare calze e scarpe o altro), siamo nella assoluta normalità! Sono peraltro entrambi temi che abbiamo già trattato in precedenti articoli (“Aiuto, mi morde!” e “Cuccioli e pipì“, tra i tanti).
Trattandosi però di comportamenti fastidiosi per il proprietario, che spera ovviamente di farli cessare il prima possibile, capita spessissimo di leggere su forum, gruppi e siti vari richieste di consigli e aiuto (ne arrivano diverse anche a noi, su questi temi). Quello che però mi preoccupa molto, è leggere come in risposta a tali richieste, siano tutt’altro che rare risposte che invitano a non badare alla cosa, con la motivazione che tanto il cucciolo “imparerà da solo” o che “gli passerà crescendo”. Insomma, più che “me l’ha detto mio cuggino”, possiamo parlare di una ampia famiglia con tanti cuggini!
Perchè sul fatto che il cane “impari da solo”, io direi magari anche no. Capisco che sia tanto più comoda la versione “e va beh, cresce e poi passa”, ma vogliamo sforzarci a insegnare anche qualcosa, a ‘sti poveri cuccioli, o veramente pensiamo che gli unici impegni nell’avere un cane siano portarlo fuori (ma non troppe volte, e solo se fa bello, eccetera…) e dargli da mangiare, ma per il resto sia tutta una pacchia e pensi a tutto Madre Natura o chi per essa?
E’ normalissimo che il cucciolo o cucciolone tenda a sporcare in casa e inizi a esplorare il mondo con l’unico mezzo che a disposizione, ovvero la bocca, ma sul come fare queste cose siamo noi a doverlo guidare! L’educazione che gli diamo (e come gliela diamo) avranno un’importanza enorme nella sua formazione e nell’adulto che diventerà, come possiamo pensare che “pensi a tutto lui?”
Nel caso dei bisogni in casa oltretutto capita spesso di leggere “il cane ha 3 mesi, lo porto fuori 2-3 volte al giorno ma continua a farla in casa, proprio non capisco”.
Le 3 uscite al giorno possono andare bene per un cane adulto, non certo per un cucciolo! Ma invece di dire “porta fuori più spesso quel povero cane”, c’è chi consiglia “eh, poi passa, intanto magari in casa usa le traversine”. Così lui si abitua che sporcare in casa – ma sulle traversine – va bene e ci metterà ancora più tempo a imparare a farla solo fuori: ci sono persino cani adulti che vengono fatti sporcare sulle traversine anche a diversi anni di età, spesso con aberranti motivazioni del tipo “così quando piove e non ho voglia di uscire più farla in casa”. Questo io lo trovo un vero e proprio maltrattamento, perpetrato solitamente a cani di piccola taglia dato che il “cagnone” traversina o no crescendo rischia di allagarti casa, e allora lui ci si sforza di portarlo fuori anche in caso di pioggia, neve o burrasca…mentre al “piccoletto” si piazzano le traversine e ci si leva il pensiero.
Addirittura c’è chi è tutto contento di aver insegnato al proprio cane a farla nella lettiera dei gatti…no comment.
Ma torniamo al tema principale dell’articolo: per quanto il cane apprenda ovviamente anche per conto suo, così come non è vero che “si regola da solo e sa cosa gli fa male”, altra diceria molto comune e di cui abbiamo già parlato in un altro articolo, non possiamo certo pretendere che impari da solo regole che sono relativa alla vita e all’interazione con l’essere umano!
Se il cane non ha tendenzialmente bisogno di aiuto per imparare a comunicare con i propri conspecifici, e quindi ad esempio basterà fargli frequentare altri cani perché impari il “galateo canino” senza che dobbiamo insegnarglielo noi, questo non può valere per quello che riguarda le “nostre” esigenze. Il cane infatti non ha alcun problema a fare i bisogni in casa per il semplice motivo che non ha chiaro il concetto di “in casa e fuori casa”, siamo noi a non volere che sporchi tra le mura domestica, così come non ha alcun problema a mordicchiare le nostre mani, siamo noi a volere che non lo faccia, o quantomeno che contenga la sua forza in modo da non farci male.
Il fatto che magari crescendo il cane tenda a sporcare meno in casa perché acquisisce sicurezza e non ha più paura di farla fuori, non implica che “abbia imparato che in casa non si sporca”, e probabilmente se ne avrà la necessità e l’occasione smollerà tranquillamente una pipì anche in casa: se invece gli avremo insegnato che la casa è un posto tabù per i bisogni, cercherà di resistere fino a che ne avrà la possibilità di farla in un luogo “consentito”. Del resto anche i cuccioli sarebbero in grado di tenerla per più tempo, anche se non con i tempi di un adulto…ma non lo fanno semplicemente perchè per loro “non è un problema”, quindi appena sentono lo stimolo, la fanno dove sono.
Siamo noi a dovergli insegnare che preferiamo di gran lunga che i bisogni vengano fatti fuori, e siamo noi a dover muovere i ciapet per portare fuori spesso il cucciolo: se non ne abbiamo voglia, tempo e modo, perchè prendere un cucciolo quando ci sono tante possibilità di avere un cane adulto, ad esempio tramite adozione.
Per i morsi il discorso è ancor più delicato, perchè un cane che cresce abituato che “si può morder l’umano” o che comunque “si possono mordere gli umani di famiglia” rischia di diventare un problema: il gioco va comunque regolamentato! Non serve ovviamente fare scenate folli al cane o chissà che altro, ma pensare che il cane imparerà da solo a non mordere…perchè dovrebbe? Per lui è un gioco divertente, e non ha motivo di non farlo se non gli insegniamo che non è un gioco gradito. Certo, ci può essere il cane che si “stufa” di questo gioco o che recepisce un disagio da parte nostra e allora smette, ma ci può essere anche il cane che trova sempre divertente il gioco di morderci la mano, anche quando magari comincia a diventare un cagnone da svariate decine di chili!
Questi sono solo i due temi dove capita più di frequente la risposta “lascialo fare che impara da solo”, ma solo perchè sono le due casistiche più frequenti nella crescita di un cucciolo. Il concetto vale però un po’ per tutte le cose che presuppongano un’interazione con l’umano o con ambienti umani…e comunque dobbiamo metterci del nostro anche per le cose dove il cane effettivamente “farà da solo”: perchè il cucciolo impari ad interagire con altri cani dovremo portarlo a vederli e conoscerli, perchè impari a non avere paura delle persone e si abitui alle varie “tipologie di umano” dovremo essere noi a fargli avere approcci con gente diversa e assicurarci che siano esperienze per lui piacevoli, per non fargli temere il veterinario saremo noi a dovergli far vivere le visite nel modo meno traumatico possibile.
Insomma, invece di pensare che il cane “impari da solo”…impariamo noi a essere degli ottimi insegnanti e compagni di vita.
Per esperienza i miei da soli hanno imparato solo a fare danni (palloni bucati in tempi record, palline da tennis esplose), anzi a fare le buche sul prato (una volta inglese) gli ha insegnato mio padre senza rendersi conto che gli alberi non si piantano mai davanti ad un cucciolo…
Ammetto però che il maschio di quattro anni (molto educato) mi stia dando un grosso aiuto con la cucciola che per imitazione cammina correttamente al guinzaglio si relaziona con gli altri cani in modo dolce.
Domanda: il cane di papà, adottata adulta, ogni tanto fa la pipì in casa. A frequenza mooolto random (magari non la fa per mesi, poi ne molla 2 in una settimana, poi di nuovo niente per mesi) Ovviamente impossibile beccarla sul fatto e rimproverarla in quel momento…c’è modo di farle capire che la casa è tabù?