di FABIANA BUONCUORE – Quanto spesso abbiamo citato sul nostro sito gli “strafalcioni cinofili” sentiti in giro?
Addirittura quelle più famose e più resistenti nel tempo hanno un nome tutto loro, le “cugginate”, in riferimento alle dicerie passate di bocca in bocca introdotte dal celebre “me l’ha detto mio cuggino”, scritto proprio così, con due “G”, per evidenziare il senso umoristico della cosa e prendendo spunto dalla canzone “Mio cuggino” del gruppo “Elio e le storie tese”.
Eppure, ogni volta, questi strafalcioni venivano analizzati e presi da spunto per spiegare “cosa ci fosse di sbagliato”, cioè il motivo per cui noi lo trovassimo divertente, approfittando però dell’occasione per diffondere, come sempre cerchiamo di fare, un po’ di cultura cinofila offrendo ad altri la possibilità di dire “caspita, questa cosa la pensavo anche io e non credevo fosse una baggianata”; d’altronde sono anni ed anni che la diffusione di informazioni gratuite su una sana cinofilia è il nostro obiettivo primario, e la lotta alle cugginate è solo una minima parte delle dicerie che nel nostro piccolo cerchiamo di sfatare.
In molti casi poi si trattava di aneddoti raccontati o ricordati, che raramente il diretto interessato avrebbe potuto leggere e “rimanerci male”, ma anche fosse… solo lui o pochi altri avrebbero saputo che ne era l’autore, perchè non si trattava di post apparsi su Facebook o sul web.
Ci siamo però imbattuti in una pagina Facebook che degli errori cinofili altrui, più o meno clamorosi, ha fatto il perno del suo umorismo: stiamo parlando della ormai sempre più conosciuta La “cinominchiata” del giorno. Una paginetta che conta attualmente poco più di duemila “mi piace”, e che è già riuscita ad attirarsi simpatie e antipatie.
Simpatie da parte chi non vede l’ora di sghignazzare dietro a qualche strafalcione altrui, e antipatie di chi invece sulla pagina è finito sbeffeggiato, o degli amministratori di gruppi dove il regolamento vieterebbe di fare screenshot da diffondere in giro ma dove l’immancabile “talpa” va a cercare materiale.
Proprio essere finiti al centro di alcune discussioni per questo modo di operare, proprio pochi giorni fa è stato fatto un post semi-vittimistico dove chiedevano ai loro fan se dovevano chiudere o continuare (che è un po’ come se Boe chiedesse a Homer e Barney se deve chiudere o tenere aperto il bar).
L’aspetto curioso è che mentre gli stessi admin della pagina in questo post ad esempio dichiarano l’intento “puramente ironico”, alcuni di coloro che la seguono non la pensano allo stesso modo vedendo addirittura la pagina come “una pagina per riflettere”.
A me non pare faccia riflettere molto, una pagina del genere, che ha come unico scopo far ridere alle spalle di qualcuno, un po’ come i video di Paperissima in cui la gente si spalma per terra: possono far ridere, per carità, ma non hanno di sicuro una grande utilità pratica (e penso che persino in molti di quei casi il video venga fatto circolare con il consenso dell’interessato, quando è riconoscibile!).
Sul discorso “autoironia”, mi pare poi che i gestori abbiano uno strano concetto… l’autoironia è quando lo stesso autore si accorge di aver scritto o detto una castroneria e ci scherza sopra, non certo quando un suo post viene messo alla berlina su Facebook, magari a sua insaputa. Ma tant’è…
Comunque, cosa si pubblica di così divertente su questa pagina? Quasi esclusivamente screenshots (ovvero “fotografie” di schermate) carpiti su gruppi o diari facebook, pagine di annunci o conversazioni private, naturalmente all’insaputa degli autori delle parole che vengono riportate.
E’ successo anche ad un’utente del nostro gruppo Facebook, “rea” di aver chiesto se fosse possibile lavare la sua cagnolina anche se aveva il ciclo.
Nei commenti aveva anche specificato che il motivo della domanda era che la cagna si era sporcata molto di terra, e semplicemente voleva essere sicura che non ci fossero controindicazioni anche a livello di stress, dato che il calore già può essere stressante per la cagna e non era sicura fosse una buona idea aggiungere lo stress del lavaggio.
Era una domanda così assurda? Era meritevole di pernacchie solo per aver scritto “ciclo” e non “calore” (al netto che comunque anche quello della cagna è un ciclo, è scorretto al massimo chiamare mestruazioni quelle del cane, ma dire ciclo non è così imperdonabile)? A me sembra di no, e infatti sul gruppo le è stato risposto seriamente, qualcuno ha scherzato sul termine “ciclo” ma in pochi commenti si è chiarito il discorso.
Eppure è finita “spernacchiata” sulla pagina, dove ovviamente è stato messo solo il post e non la parte in cui spiegava che il motivo non era temere che “non si potesse lavare” come da antica diceria sulle donne (e anche fosse, cane e uomo sono diversi, se uno si pone il dubbio che per il cane in questo caso possa esserci qualche controindicazione che male c’è? Gli si spiega che non deve porselo e basta).
Per carità, nella maggior parte dei casi la fonte viene oscurata: è garantito l’anonimato, non si fa nulla di illegale.
E si condividono tutte le papere che vengono reperite in rete, alcune davvero imbarazzanti o che denotano una cultura cinofila sotto le scarpe.
In questo c’è a mio avviso un primo problema, di banale correttezza: molte vengono pescate da gruppi chiusi (dove i membri che ne fanno parte, ignari, pensano di scrivere in un ambiente un minimo protetto; peccato ci sia poi il simpaticone, anche lui membro del gruppo, che è sempre pronto a fotografare gli errori altrui per inviarli a questa pagina, magari sperando in un momento di gloria, o credendosi tanto superiore a chi ha sparato la castroneria in oggetto). Alcune persone, addirittura, si iscrivono su tali gruppi cinofili apposta per andare alla ricerca di nuovi spunti. C’è chi copia dal diario dell’”amico” (bell’amico…), o chi pesca le schermate da commenti su pagine pubbliche, o da annunci online riguardanti i cani.
Peccato che spesso si tratti magari di domande fatte proprio per imparare, e quindi dato che “nessuno nasce imparato”, comprensibilmente con qualche inesattezza o qualche ingenuità: prendere in giro chi fa la domanda, senza spiegargli cosa abbia sbagliato, è bullismo di bassa lega.
Già, senza spiegargli cosa ha sbagliato, perchè qui sta il secondo problema: se la pagina spiegasse “perchè” un dato screenshot è una “cinominchiata”, come le definiscono loro, allora ci sarebbe quantomeno un’utilità; si potrebbe chiaramente comunque discutere sul metodo utilizzato, perchè in ogni caso estrapolare magari solo un post senza le successive precisazioni, o solo un messaggio da un’intera conversazione, o messaggi che l’autore non pensava sarebbero stati oggetto di scherno, non è comunque carinissimo… però visto appunto che la fonte viene oscuarata, se il tutto venisse fatto con uno scopo propositivo, si potrebbe soprassedere.
Invece lo scopo è solo farsi beffe di qualcuno (solitamente ignaro della cosa), tant’è che qualche volta si sbagliano persino loro: tanto impazienti di rendere pubbliche quelle che credono essere, come le chiamano loro, “cinominchiate”, nemmeno si accorgono che in realtà su un post pubblicato non ci sarebbe nulla da ridere perché riportante informazioni assolutamente vere; altre volte le stupidaggini sono effettivamente tali (come nella maggior parte dei casi), ma ben pochi lettori lo sanno, e lo si evince dai commenti, in cui inseriscono faccine divertite ma poi rivelano inconsapevolmente di non aver capito un tubo (semplice esempio di fantasia, ma non molto distante da alcuni post visti sulla pagina – “cinominchiata”: “il barbone toy è un ottimo cane da difesa!”, ove l’errore sta ovviamente nel dire che si tratti di una razza da difesa; commento: “Ahahah!! Barbone TOY!”, che denota la mancata conoscenza della varietà di taglia “toy” nel barbone… ma appunto, senza spiegare dove sia l’errore, è possibilissimo che tanti che commentano sghignazzando non abbiano affatto capito l’errore… un po’ come quelli che si spanciano dal ridere anche se non hanno capito la barzelletta che gli abbiamo appena raccontato, ma non vogliono darlo a vedere… presente, no?).
Però si continuano a pubblicare screenshots, tanto che cominciano ad arrivare i commenti di persone che conoscono gli autori originali degli “strafalcioni”, e che intervengono dichiarando la sacrosanta verità, ovvero che è poco carino pescare dal web, senza autorizzazione, frasi altrui per poi utilizzarle per farsi quattro risate; anche se, come detto, quando la fonte è oscurata non vi sono danni per la privacy, si tratta più che altro di scorrettezza morale. Specialmente se – come capitato più volte, come testimoniano alcuni commenti di protesta sulla pagina – si riportano contenuti parziali che magari erano poi stati chiariti. Emblematico in tal senso un post passato come veritiero che era in realtà una presa in giro volutamente iperbolica.
E cosa rispondono i fan di questa pagina? Che si tratta di una pagina sì, umoristica, ma che ha lo scopo di offrire “spunti di riflessione” ai lettori.
Peccato che poi, in realtà, nulla di ciò sia vero: si ride delle baggianate rese pubbliche, si schernisce, si fanno battutine; tutto, fuorché preoccuparsi di spiegare sul serio dove stia l’errore di chi lo ha commesso, di dare qualche informazione utile a riguardo. Insomma, checché ne dicano, tutto ciò che fanno su questa pagina è prelevare parole altrui di nascosto e farci sopra grasse risate. E basta. Non ci sono “spunti di riflessione”, non ci sono spiegazioni, non si fa informazione per porre rimedio alla dilagante ignoranza cinofila, anzi; a loro va bene che le cose vadano avanti così, perché altrimenti non avrebbero nient’altro da pubblicare.
Ah, tra parentesi, i simpatici amministratori della pagina hanno pensato bene di rispondere a un commento della sottoscritta con la seguente immagine:
…e ok, non si finisce mai di imparare e non credo di essere la massima esperta cinofila mondiale; almeno però ho l’umiltà di ammettere che ci sono ancora tante cose che non conosco, e se qualcuno mi fa una domanda, quando posso cerco di mettere a disposizione la mia esperienza, non lo ignoro postando poi la sua domanda in giro per il web per poterlo schernire.
C’è invece chi è convinto, dall’alto della propria supponenza, di essere talmente “arrivato” da non doversi nemmeno sporcare le mani sulla tastiera per condividere le proprie conoscenze con altre persone, facendo sì che di “cinominchiate” se ne sentano sempre meno; meglio dimostrare la propria maturità prendendo in giro chi ne sa meno di loro. Anche perchè poi a leggere le informazioni della pagina, e anche quello che era lo scopo iniziale, l’intenzione era prendere in giro chi si professa “professionista” e poi magari spara le peggio castronerie, o mettere in evidenza i vari annunci assurdi che girano sul web, con misteriose razze inventate o con cani spacciati per la razza X quando non ci assomigliano manco lontanamente ma venduti comunque ad alto prezzo.
Invece, si mettono alla berlina anche i semplici dubbi degli utent, domande che in qualche caso possono anche essere stupide o ingenue, ma che intanto fanno crescere e imparare.
Tutti abbiamo detto e tuttora diciamo castronerie, non c’è niente di male, ritengo però che sapendo che c’è qualche “avvoltoio” pronto a screenshottare, ci siano utenti che magari la prossima volta penseranno “no aspetta questa cosa non la chiedo perchè poi magari finisco preso in giro su quella pagina là, perchè è già successo ad altri del gruppo”.
Ottenendo così l’esatto contrario di quello che dovrebbe essere “far riflettere” o fare cultura cinofila.
Concludo con quella che secondo me è un’altra grossa mancanza: se ti metti a giudicare cosa scrivono gli altri e ti arroghi il diritto di definirla o meno “cinominchiata”, sarebbe almeno carino dire chi sei… perchè se arriva Cracco a dirmi che ho fatto una pastasciutta schifosa, gli do più credito che se me lo dice il mio vicino Gustavo, chiamato così perchè si è bruciato le papille gustative col peperoncino.
Invece non mi risulta che gli amministratori della pagina dichiarino da nessuna parte la loro identità: sarebbe quantomeno corretto metterci la faccia.
Anche se non ne valeva assolutamente la pena, sono andato a farmi un giro per quella pagina Facebook giusto per non ridurmi a parlare di qualcosa che non ho visto come ormai fanno in molti.
Va be’, Il principio secondo il quale ognuno puo’ dire la sua sembra che abbia legittimato quel genere di comportamenti, cosi’ ben espressi in quella pagina, che generalmente sono socialmente sgraditi. Infatti, proprio perche’ socialmente sgraditi possono prosperare giusto nel mondo social dove le conseguenze delle proprie azioni sono virtuali e quindi il rischio di farsi gonfiare la faccia di schiaffi, al contrario del mondo reale, e’ contenuto.
Nella realta’ il termine piu’ o meno forbito per definire l’azione di chi conduce quella pagina Facebook e’ “cachinnare”, cioe’ ridacchiare in modo sguaiato, generalmente per il divertimento provato nel denigrare gli altri. Sono di solito comportamenti da narcisisti sociopatici che nella societa’ civile non trovano molto spazio proprio perche’, essendo sgraditi, le persone normali tendono ad allontanarli o ad allontanarsene. Altro sintomo tipico e’ la sostanziale improduttivita’ dei soggetti che godono nel denigrare l’operato degli altri non potendo godere del proprio perche’ sostanzialmente incapaci di produrlo.
Di solito quel tipo di soggetto si lancia di tanto in tanto in qualche attivita’ in collaborazione con altri, per esempio associazioni, gruppi sportivi di vario genere, pagine Facebook etc.. Nel gruppo, al contrario del soggetto in questione, ci sono ovviamente elementi con capacita’ produttive, anche se in numero limitato, e una larga maggioranza di elementi che fanno solo massa critica. Dopo poco tempo, quando l’attivita’ sembra ormai avviata, desiderando una posizione socialmente predominante, i soggetti come il nostro cercano di acquisire maggior credito verso gli altri (la massa critica) denigrando l’operato dei membri capaci e ostacolando la realizzazione di qualunque attivita’. Una volta ottenuto l’allontanamento del membri capaci, i soggetti in questione fanno l’unica cosa che sono in grado di fare: non avendo la capacita’ necessaria per proseguire da soli, abbandonano l’attivita’ e si dedicato alla denigrazione di qualcun altro. Nella societa’ civile o vengono isolati o finiscono per auto-isolarsi; sul mondo dei social che e’ una specie di corte dei miracoli dove si raccolgono tutte le tipologie di scappati di casa, una platea a cui mostrare la ruota come i pavoni bene o male la trovano.
Io da bravo dinosauro quale sono, mi accontento della tua spiegazione, che ritengo veritiera e lineare nell’esposizione. La versione comica di quanto espresso è Napalm 51, il personaggio di Crozza
La frase “esistono due tipi di persone…” l’hanno fra l’altro allegramente copiata da adotta anche tu un analfabeta funzionale 😀