di ANDREA SABBATINI, in collaborazione con IDA VARRICA – Desideravo condividere con voi alcune informazioni sul Cavalier King Charles Spaniel (CKCS) che ho raccolto nel tempo ed in particolare volevo parlare, a grandi linee ed in maniera amatoriale, dello standard.
Ogni razza ha un documento ufficiale denominato “standard” che ne descrive le caratteristiche morfologiche e caratteriali. Lo standard non è un vademecum per identificare i difetti del nostro cane, ma al contrario ci permette di conoscerlo meglio e di apprezzarne appieno le doti.
Chi scrive lo standard? Lo scrive il Kennel Club (KC) nazionale del paese originario della razza, in collaborazione con la Federazione Cinologica Internazionale (FCI – www.fci.be ) per i paesi aderenti, e lo aggiorna periodicamente (10-15-30 anni, non c’è una regola, all’esigenza). L’ENCI è il KC italiano e quindi promuovere e scrivere lo standard delle nostre 16 meravigliose razze autoctone (http://www.enci.it/libro-genealogico/razze-italiane).
Il CKCS invece, come tutti sapete, è di origine inglese e quindi tutelato da The Kennel Club (www.thekennelclub.org.uk), il primo KC nazionale istituito al mondo, che non fa parte della FCI ma c’è mutuo riconoscimento, così come con il KC statunitense (AKC).
Conviene dunque scaricare lo standard sia in italiano che in inglese per poter cogliere ogni sfumatura.
Il CKCS è utilizzato come cane da compagnia e nella classificazione FCI, che suddivide i cani in 10 gruppi in base ad una caratteristica generale, è collocato nel gruppo 9 “Cani da compagnia”. In Italia l’ENCI, per adempiere alle sue funzioni, si avvale di Associazioni Specializzate, che hanno il compito di tutelare le razze assegnate. Quella del nostro beniamino è il Club Cani da Compagnia (www.clubcanicompagnia.it).
Dopo questo preambolo andiamo al cuore dello standard: l’ “Aspetto Generale”. La più importante di tutte le sezioni di uno standard e ad essa le altre sezioni fanno riferimento. Cosa c’è scritto: “Attivo, grazioso e ben proporzionato, con un’espressione gentile” . C’è tutto! Vi invito a tenere a mente la dicitura “espressione gentile”, che è una delle caratteristica principale di tipicità del CKCS.
Subito dopo viene delineato il “Comportamento-Carattere” e leggiamo: “Sportivo, affettuoso, assolutamente senza paura. Allegro, amichevole, non aggressivo; non ha alcuna tendenza al nervosismo.” Qui magari gli esperti della razza si sono fatti prendere un po’ la mano e hanno descritto praticamente un cane perfetto. Sicuramente si può dire che gli aggettivi allegro, affettuoso e amichevole ben si adattano ad un cane che deve essere – ricordate? – attivo, grazioso e dall’espressione gentile e quindi desiderabili.
Una nota sui termini “senza paura” e “non aggressivo” è d’obbligo. L’American Cavalier King Charles Spaniel Club, il club ufficiale dell’AKC, nella sua guida alla razza riporta quanto segue: “The word ‘fearless’ is not meant to suggest the fearlessness of a warrior, but that of an innocent who cannot imagine any harm coming to it […] (La dicitura “senza paura”, non deve far pensare al coraggio di un guerriero, ma all’ingenuità di un innocente che non immagina che qualcosa possa fargli del male) […] have a hand licked or sniffed if offered. This should not be dismissed as amateur handling […] (annusare o leccare una mano che viene avvicinata. Questa non dovrebbe essere respinta in quanto manipolazione amichevole)”.
E’ evidente che l’ingenuità della prima volta non ci sarà una seconda se quanto è accaduto non è stato piacevole e di certo di fronte a mani non amichevoli, se alle strette, il cane farà capire che non vuole essere toccato. Spendo anche una parola sul termine “sportivo”. The Cavalier King Charles Spaniel Club, il club di razza inglese, dice in merito: “Many Cavaliers have gone on to become quite proficient at their obedience and agility classes, but the majority seem to go so far and then stop (Molti Cavalier sono diventati piuttosto bravi nelle loro classi di obbedienza e agility, ma la maggior parte sembra andare lontano e poi fermarsi)”. Insomma è una razza adatta per divertirsi e raggiungere discreti risultati in attività sportive come agility, flyball, disc dog, rally obedience…, ma non per ottenere risultati importanti in circuiti ufficiali, salvo ovviamente eccezioni che confermano la regola!
Segue la descrizione della “Testa”. In cinofilia si usa dire che “la testa dice la razza”. E come deve essere questa testa? Quasi piatta fra gli orecchi, discretamente larga ma sempre proporzionata con il corpo, con un bel tartufo nero ed un muso (dallo stop alla punta del tartufo) lungo circa 3,8 cm. Questa è la prima misura che appare nello standard ed onestamente, la prima volta che l’ho letta sono rimasto interdetto, perché, mi sono chiesto, come si fa a scrivere “circa” e poi dare una misura precisa al millimetro “3,8”, avrei potuto capire se avessero scritto circa 3 cm e mezzo.
Però, come vi dicevo, possiamo leggere lo standard nella lingua in cui è stato scritto e qui è chiaro il motivo di questa strana misura.
Il muso del CKCS deve essere di circa 1 pollice e mezzo (1,5 ins.) e adesso le cose hanno senso. Il “circa” poi non è dovuto solo al fatto che chiaramente i cani non si costruiscono con riga e squadra, ma è da mettere in relazione con la grandezza del CKCS.
Mi spiego meglio. Il CKCS può avere un “Peso” da 5,4 a 8 kg.
Vi garantisco che a guardare un cane di 5,5 kg e uno di 8 kg ci si chiede se esista una suddivisione per taglia! Invece no, la taglia è unica, se si rimane nel range indicato è tutto ok, anche se si desidera un piccolo cane ben proporzionato fra questi due pesi.
Questo 5,4 kg e non 5,5 stona un po’ considerata una tolleranza del 50% dal peso minore, ma andando a leggere in inglese, vediamo che il peso va da 12 a 18 libre(lbs) e le cose tornano.
A questo punto è facilmente intuibile come la misura del muso sia centrata su un cane di 15/16 lbs (circa 7 kg), di conseguenza un cane di peso inferiore, per mantenere le proporzioni , è corretto che abbia una canna un pochino più corta e un cane di circa 8 kg ne abbia una un po’ più lunga. Ricordate cosa dice l’aspetto generale? Ben proporzionato.
Ed è proprio per tener fermo questo principio che, pur se non indicato nello standard, le proporzioni di due a uno tra la lunghezza del cranio (dalla punta dell’occipite allo stop) e del muso sono quelle desiderabili. Un’altra termine che sentirete associare alla testa del CKCS è brachicefalo, il termine non lo si legge nello standard perché è implicitamente determinato dalle citate caratteristiche della testa e del muso.
Nota: Se l’indice cefalico di un cane è maggiore di 50 allora il cane è brachicefalo, se uguale a 50 mesocefalo, se minore dolicocefalo.
L’indice cefalico si calcola moltiplicando per 100 la larghezza della testa e dividendo il risultato per la lunghezza della testa (che va dalla punta dell’occipite alla punta del tartufo).
Il nostro cane, grazioso e dall’espressione gentile, non può che avere due grandi “Occhi”, rotondi e scuri, quasi in posizione frontale, la cui espressività è unica. “Orecchi” lunghi, inseriti alti, con molte frange e abbastanza larghe così che, quando il cane è in attenzione, incornicino questo bellissimo viso e concorrano ad ottenere l’espressione desiderata. Quanto devono essere lunghe queste orecchie? Dipende. Come una cornice su un quadro, devono valorizzare l’espressività del cane e quindi lunghezza, ricchezza delle frange e larghezza vanno valutate di cane in cane.
Stessa cosa vale per la lunghezza del “Pelo” che deve essere serico (setoso), senza riccioli e frangiato. Il pelo deve essere lungo ed è sicuramente apprezzato un bello jabot (un petto ricco di pelo), ma il mantello nel suo complesso, e quindi anche l’eventuale distribuzione delle macchie di colore, deve rendere il cane grazioso, non deve appesantire la figura.
Anche per il pelo/mantello si valuta cane per cane. Una nota carina da tener a mente sul pelo, per i mantelli a fondo bianco, è l’effetto madreperlato, il bianco da standard deve infatti essere un bianco perla.
Spendo due parola anche sulla “Dentatura”, una delle prime cose che si guarda in un cucciolo e poi si rimane con le dita incrociate fino alla fine della dentizione definitiva (diciamo che intorno ai 6/7 mesi). Il CKCS, come tutti i cani, ha 42 denti e i denti superiori devono essere strettamente sovrapposti agli inferiori e impiantati perpendicolarmente alle mascelle ottenendo una chiusura a forbice. Anche qui non è che il cane deve fare la pubblicità di un dentifricio, non muore nessuno per un dente un po’ storto, un dente un pochino più piccolo, una lievissima incertezza nella chiusura, l’importante è che i denti ci siano tutti e che gli incisivi superiori ed inferiore chiudano decentemente.
Parliamo del “Corpo”. Un cane ben costruito deve apparire quasi quadrato rimanendo un po’ più lungo (distanza dalla punta della spalla alla punta della natica) che alto (altezza al garrese). Il collo deve essere leggermente arcuato, Il dorso orizzontale. Il rene corto, ossia si valuta la distanza tra la fine del torace e l’inizio del bacino. Una caratteristica del torace è di essere moderato (tutto è moderato in un cavalier!), raggiungere i gomiti e avere con una buona cerchiatura della costole.
Gli “Arti” anteriori devono ovviamente essere dritti e le “Spalle” ben oblique, ossia si valuta l’angolo formato dall’asse longitudinale della scapola con l’orizzonte.
Passiamo alle dolenti note degli “Arti” posteriori, dolenti perché i posteriori dei CKCS a guardarli in stazione non sono quasi mai un granché, anche perché sul ring sono posizionati in “libera”, ossia tu in piedi di fronte al cane che semplicemente ti guarda. Ovviamente quando hai fatto il giro e ti fermi, lui si ferma e più o meno come sta resta, non si fa come con gli altri cani che ti inginocchi ed inizi a sistemare arto per arto, tanto poi loro così non ci rimangono! Scherzi a parte, questa scelta espositiva serve ad accentuare la graziosità del CKCS, che dovrebbe guardare l’handler (colui che porta il cane sul ring) adorante (e quindi si evidenzia l’espressività) e scodinzolante (mettendo in mostra il suo lato allegro) con la coda mai oltre la linea del dorso sia in stazione che in movimento.
Fortunatamente gli arti posteriori vengono giudicati in movimento (quando il giudice chiede di fare su e giù). In sintesi niente garretti vaccini o cagnoli.
I quattro colori ammessi del mantello li conoscete tutti, perciò non mi dilungo, chiudo e vi ringrazio per l’attenzione.
Bella la spiegazione Andrea, soprattutto di quei parametri che, effettivamente, mi avevano lasciato perplesso ma che hanno assunto significato dopo la tua scrupolosa ricerca negli standard anglosassoni.
Una cosa non è scritta nello standard e ritengo che sia utile precisare a chi non conosce la razza: grazie alla sua “espressione gentile”, in casa comanda sempre lui e non riesci mai ad incazzarti, neanche quando sarebbe logico, giustificato e doveroso farlo.