di DAVIDE BELTRAME – Ricordate il film e/o la serie TV “Highlander” ?
Se non siete davvero troppo giovani, dovreste aver visto almeno uno dei due e ricordare quindi la frase topica “Ne resterà soltanto uno”.
Se non sapete di cosa sto parlando… beh, rimediate e correte a cercare il film, che diamine!
Comunque, proprio “Ne resterà soltanto uno” è quanto mi è tornato in mente qualche giorno fa parlando con un’amica allevatrice, perchè mi sembra il destino riservato agli Allevatori: quelli seri intendo, proprio con la A maiuscola, perchè quelli “non seri” come sapete non ci piace nemmeno definirli allevatori.
Mi sembra di assistere ad uno scoramento collettivo, che comprendo perfettamente e vivo anche personalmente, giusto ieri Fabiana mi ha riferito di una telefonata andata pressappoco così:
“Buongiorno ho visto il vostro annuncio di cucciolata”
“Salve, guardi forse ha visto un vecchio annuncio, in realtà ormai i cuccioli hanno più di un anno, anche se abbiamo ancora un maschio e una femmina”
“Sìsì va bene, quanto costa?”
“Ehm, veramente prima preferiremmo conoscerla, capire perchè vorrebbe un rottweiler, che tipo di cane cerca, dove lo terrebbe… insomma almeno fare due chiacchiere…”
“Ah no va beh se è così niente, arrivederci”. Click.
Questa è solo l’ultima, ma penso che qualsiasi allevatore possa raccontare aneddoti simili.
Ed è purtroppo la stragrande maggioranza dei casi, diventa sempre più difficile trovare proprietari responsabili a cui affidare i propri cani, mentre sempre più persone sembra preferire chi gli vende il cucciolo senza tante storie; del resto per lo stesso motivo saltano anche molte adozioni, al suono di “no no come vi permettete di voler fare i controlli pre e post affido, vado a cercare il cane su internet da qualcuno che non rompa le scatole”.
Il tutto nasce dalla consueta mancanza di cultura cinofila, ma è a mio avviso anche conseguenza degli anni di slogan che faranno pure scena e saranno d’impatto, ma non forniscono la minima informazione: questo fa sì che ci sia chi è ancora convinto che il cucciolo di “ciuaua toy mini” che trova a 200 € su subito.it sia la stessa cosa di un cucciolo selezionato in allevamento, che non serva farsi consigliare (dal volontario o dall’allevatore che sia) il cane più adatto alle proprie esigenze e al proprio stile di vita perchè tanto i cani sono tutti uguali, che per risolvere gli eventuali problemi bastino tempo, pazienza e ammmmore e via dicendo.
Anche i volontari dovrebbero essere i primi a difendere l’allevamento serio (i perchè li abbiamo elencati in un precedente articolo), mentre di solito specialmente sul web c’è la “guerra” meticcio vs cane di razza che è veramente tra le battaglie più stupide che possano esistere.
L’interesse comune dovrebbe essere quello di avere cani tenuti bene e rispettati… invece così si sta dando sempre più spazio a chi bada solo al lucro, che nell’ignoranza cinofila ci sguazza bellamente e che presenta secondo il “neofita medio” i vantaggi di non fare tante domande, avere il cucciolo sempre disponibile, offrire più varietà di scelta, vendere il cane di razza a poco prezzo… e in generale tutto ciò sui cui marciano bellamente i cagnari.
Sentire molti allevatori capaci dire “sto pensando di smettere” a mio avviso è desolante; magari c’è chi esulterà per questa cosa, ma guardate che così facendo sempre più cani saranno di “provenienza cagnara”. E
No, non illudetevi che senza gli allevatori correrebbero tutti ad adottare, aumenterebbe solo ulteriormente lo “smercio” di cani dell’Est e similari, con tutto quanto ne consegue anche in termini di abbandoni.
E non mi sembra affatto una bella prospettiva.
purtroppo il cane è una moda, alimentata anche dal business indotto (alimenti e accessori passando per educatori e corsi per educatori), uno dei pochi mercati che, negli anni di crisi, ha avuto incrementi percentuali a due cifre. In questa euforia tutti cercano il loro spazio nel mercato, fatto soprattutto di gente inconsapevole che dopo l’entusiasmo di aver portato a casa il cane, si rende conto che il cane mangia, caga e piscia e magari può anche mordere o sradicare una aiuola.
Penso sia una situazione paragonabile a quella dell’abbigliamento, dove molti comprano merce contraffatta per far vedere che vestono in un certo modo, e poi si lamentano che quella marca non vale niente dopo che il maglione è uscito dal primo lavaggio in lavatrice. Nel frattempo quelli seri soffrono o addirittura soccombono