di LISA PACIFICO – Quando ho iniziato ad interessarmi al mondo dello sport, nel panorama cinofilo avevo subito individuato la Rally-O, una disciplina nuova, arrivata da poco in Italia ma che apriva le porte a tutti i tipi di cani e che non richiedeva performance di velocità o prestanza fisica né al conduttore né al cane.
Se ci pensate, tanti anni fa il cane era utilizzato principalmente per il lavoro e per lo sport, successivamente è entrato nelle nostre case e nella nostra quotidianità soprattutto come cane da compagnia.
Le caratteristiche fisiche e caratteriali sono le più eterogenee, eppure con l’allenamento e tanto impegno chi pratica Rally-O ha avuto l’opportunità di dimostrare che tutti i cani possono praticare sport e cimentarsi in esercizi anche molto complessi. Io stessa lavoro con cani di tutte le razze e taglie, anche con cani che hanno avuto un passato burrascoso alle spalle ma che a seguito di un recupero comportamentale oggi vivono felicemente con la propria famiglia e praticano con passione questo sport.
Eppure, appena ho iniziato a praticare Rally-O ho anche iniziato a ricevere i primi commenti diciamo “poco simpatici”.
Commenti che suonavano più o meno come un “la Rally-O è uno sport di seconda categoria, la pratica solo chi non può fare nient’altro, è uno sport semplice che richiede poca preparazione”.
Eppure chi la pratica come me sa che non c’è niente di più sbagliato!
A dimostrazione di ciò vediamo nello specifico gli esercizi del 3° livello, i più difficili a livello addestrativo (un paio li abbiamo descritti anche nell’articolo precedente).
Sono quasi tutti esercizi di movimento, in quanto il conduttore si allontana dal cane ed esegue comandi in movimento.
Iniziamo a vedere l’esercizio IN PIEDI IN MOVIMENTO-RICHIAMO+GIRATI CHIAMA IL CANE: il conduttore mentre è in condotta chiede al cane di fermarsi e rimanere nella posizione in piedi, il conduttore quindi raggiunge il cartello successivo, si gira e chiama il cane di fronte a sé per poi dargli il comando piede o al posto e riprendere la condotta.
Andiamo avanti con l’esercizio IN PIEDI IN MOVIMENTO-POSIZIONI+TERRA-SEDUTO-RICHIAMO: sempre durante la condotta il conduttore chiede al cane di fermarsi nella posizione in piedi e raggiunge il cartello successivo, si gira e a distanza chiede al cane prima il terra, poi il seduto, per poi richiamarlo di fronte a sé, dare il comando al piede o al posto e riprendere la condotta.
Altri esercizi di cui parliamo includono l’utilizzo del salto, come l’esercizio STOP-LASCIA IL CANE PER IL RICHIAMO SUL SALTO+GIRATI-RICHIAMA IL CANE SUL SALTO-FRONTE-AL PIEDE dove il conduttore si ferma con il cane seduto al piede, quindi il conduttore raggiunge il cartello successivo, si gira e chiama il cane facendogli superare il salto che si trova davanti lui, a questo punto il cane arriva di fronte al conduttore il quale dà al cane il comando al piede o al posto per poi riprendere la condotta.
Oppure l’esercizio STOP-LASCIA IL CANE PER L’INVIO SUL SALTO+GIRATI-RICHIAMA IL CANE INVIANDOLO SUL SALTO, dove il conduttore si ferma e il cane si siede al piede, quindi il conduttore raggiunge il cartello successivo, si gira e chiama il cane facendogli superare il salto che non si trova di fronte a sé ma fuori linea, il cane arriva di fronte al conduttore, assume la posizione al piede o al posto e il binomio prosegue verso il cartello successivo. In questo esercizio ci sono due difficoltà in più: la prima riguarda la posizione del salto, in quanto il cane per arrivare dal conduttore deve fare una deviazione sul salto che è posizionato fuori linea rispetto a lui e al conduttore, la seconda riguarda il conduttore, il quale per il richiamo del cane sul salto può utilizzare un comando verbale e gestuale purché eseguiti contemporaneamente (regola che ha validità per tutti gli esercizi) ma senza spostare i piedi che invece dovranno restare vicini fra loro.
Parliamo infine degli esercizi SVOLTA A DX O SVOLTA A SX 1-2 PASSI CANE A TERRA: il binomio esegue una svolta a sinistra o a destra con un angolo di 90° e dopo 1 o 2 passi a scelta il conduttore si ferma e chiede al cane di andare nella posizione del terra (senza passare dal seduto), quindi direttamente dal terra il binomio riprende la condotta verso il cartello successivo.
Ovviamente la difficoltà non risiede solo nei singoli esercizi ma nel percorso intero, perché il binomio dovrà affrontare 20 esercizi senza distrazioni e senza fermarsi, puntando sia alla precisione che alla velocità, per il conduttore la difficoltà sarà anche memorizzare tutti i cartelli e leggerli in rapida successione impartendo al cane i vari comandi.
Spero di aver fatto luce, attraverso la descrizione di questi esercizi, su come spesso l’idea che si forma riguardo a una disciplina nuova (specialmente se senza conoscerla bene!), non corrisponda alla verità, e come il passaparola negativo possa creare un’idea falsata.
Quindi non più “mi hanno detto che la Rally-O è uno sport per sfigati” ma la Rally-O è uno sport con le sue regole e la sua anima, che non ha la pretesa di essere meglio o peggio di nessun altro sport ma solo orgoglioso di essere ciò che è.
Pratico diversi sport con i miei cani: agility, rally-O, scent game e dog dance, ma la rally rimane la mia preferita in assoluto. La pratico con la mia meticcia mix cane da caccia. Quando ho iniziato cercavo un’attività che mi aiutasse nella sua gestione quotidiana e mi desse un buon controllo su di lei, ma in breve ci siamo appassionate e siamo approdate ai campi di gara, dove ci divertiamo tantissimo insieme. La cosa più bella per me è vederla felice di collaborare con me, con la codina alta che si agita, frenetica ed impaziente di sentire il mio elogio per un esercizio ben eseguito e di prendersi il premietto (va be il wurstel è sempre il wurstel). Abbiamo cominciato da poco a preparare i percorsi del livello più alto e sono tutt’altro che facili,ma noi li affrontiamo con entusiasmo e la mia piccoletta, che mi ha regalato già tante soddisfazioni, sono sicura che mi stupirà ancora una volta.