venerdì 29 Marzo 2024

Ti presento… il Disc Dog – Disco-Inferno o Disco-Bambina?

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Isabel Bagna
Isabel Bagna
Nata ad Aosta il 22/09/1988, gioca a disc dog dal 2012 con il suo dalmata Monet detto "Gnagno", il che la dice lunga già su molte cose. Ha praticato un po' di rally-o e un po' di scent game con scarsi risultati, ma per amore del suo enorme masochismo ora si sta dando anche all'obedience, sempre con il dalmata (un minuto di silenzio). Pratica lo sheepdog con la border di suo marito (Trouble di nome e di fatto) e si ritiene soddisfatta perché dopo un anno è riuscita a portarla fuori dal campo a fine allenamento (parola d'ordine: accontentarsi e godere). Da qualche mese condivide le sue giornate anche con un terzo cane, detto il Marchese de Guiltibus, un border matto, ma matto autentico (cit.)!

di ISABEL BAGNA – Ci rigiriamo il disco di plastica tra le mani e magari se siamo un po’ nostalgici i vinili che ci hanno fatto ballare ci balzano tra i ricordi.
E se l’annosa questione sulle differenze tra 35 e 45 giri sembrerebbe lontana anni luce pensando a un gioco col cane, potrebbe diventare invece calzante il paragone se ci trovassimo a dover comprare il primo piattello di plastica per giocare con fido: cosa e come scegliere quello più adatto?
Considerando che secondariamente quando si individua il proprio disco da disc dog possono anche influire parametri come il gusto personale (colore- rock o canzone melodica napoletana), prima di tutto per capire cosa “suoni” meglio per noi e il nostro cane dobbiamo essere consapevoli dell’apparecchio sonoro di cui disponiamo.
Forse il paragone tra il nostro 4 zampe (+-il-nostro-braccio-da-lanciatori) e un giradischi è un po’ azzardato (Gianpoldo per esempio si è offeso), ma permette di puntellarci sul primo parametro da tenere d’occhio quando dobbiamo fare il primo acquisto: compro il disco che si confà maggiormente al mio cane.
E questo significa, mettiamoci il cuore in pace, che non è detto che il primo articolo che butteremo nel carrello sarà già quello giusto per Gianpoldo (aridaje) perché, udite udite, il miglior testatore di un gioco è il giocatore stesso (e quindi Gianpoldo o suo cugino Gianpoldino). E poi Giangiorgio. Ma secondariamente.
Disco-Bambina, quindi? Non è per buttarla sullo scabroso ma a questo proposito dobbiamo tenere bene a mente che le dimensioni contano, e contano eccome!
Cane grande, disco grande. Cane piccolo, disco piccolo. Compro un dischetto perché Gianpoldino ha la bocca piccola? Anche! Lo acquisto di un diametro adatto alle sue fauci lillipuziane non solo perché così lo potrà agevolmente carpire e trasportare, ma anche perché durante le manovre di riporto non rischi di trovarsi intralciato dal gioco o non corra il pericolo di schiantarvisi sopra in una fase di inseguimento mentre il disco sta rotolando.
Teniamo bene a mente che tutto ciò che può rappresentare un impedimento oggettivo per il cane durante il gioco, e che quindi non dipende dalle sue competenze, mina la riuscita del momento ludico stesso perché può creare frustrazione in lui (che per esempio fa moltissima fatica a spostare un oggetto troppo grande), che di conseguenza non si divertirà!
Il miglior modo per azzeccare la scelta del disco col diametro più adatto al nostro Gianpoldo (ino-one nelle tre varianti), è misurare la sua altezza al garrese e acquistare un frisbee che abbia un diametro inferiore rispetto a questa misura.
Non esistono però dischi per cani con diametri “grandi” o “maxi” perché in questo caso si gioca comunque con frisbee standard che a volte variano per diametro ma non in modo così evidente (della serie, se è piccolo te lo fanno notare tutti e invece i super dotati sono costretti a nascondersi nel mucchio della mediocrità).

E il Disco-Inferno? E qui cominciano i dolori! Perché se è facile determinare qual è la grandezza oggettiva di un cane e della sua bocca, e di conseguenza del disco più adatto a lui, non è altrettanto immediato intuire quale sarà il gioco più indicato PER la sua bocca: perché il secondo criterio da considerare è proprio il tipo di morso che ha il nostro Gianpoldo quando interviene sul nostro oggetto volante non meglio identificato.
A seconda dell’incisività o alla gentilezza delle sue mascelle, sceglieremo un frisbee con la mescola più adatta a resistere ai suoi denti oppure a essere trattenuto facilmente.
Sicuramente l’osservazione aiuta: quanto ci mette il nostro cane a cambiare i connotati alla ciabatta della nonna che ha appena rubato? Con quanta difficoltà trasporta in giro per la casa il famoso giornale arrotolato che gli chiediamo di portare al nonno seduto in poltrona? Ama fare “il tira e molla” (cioè contendere una treccia o un gioco adatto) con noi? In quanto tempo ha bucato (sventrandolo tra atroci sofferenze) il super tele del figlio dei vicini? (se è passato direttamente al pallone di cuoio e l’ha rivoltato come un calzino ancora meglio).
In ogni caso l’esperienza pregressa ci potrà dire già molto della direzione in cui dovrebbe andare la nostra scelta del disco adatto al cane per mescola (cioè composizione di plastiche che lo formano) e quando opereremo l’acquisto dovremo fare tesoro di una regoletta generale: più il disco ha una consistenza gommosa e più è resistente ai morsi decisi, ma di conseguenza è più pesante (questione di grammi, che però in certi contesti possono sembrare tonnellate), più “plasticoso” è il disco e più è leggero e facile da trattenere in bocca per il cane. A volte, per giunta, la razza a cui appartiene il cane e quindi la conformazione della sua bocca la dice già lunga sull’acquisto migliore da fare; ma questo se non è un elemento da sottovalutare non è nemmeno uno non passibile di scarto magari per eccezionalità del singolo soggetto (un barboncino con fauci d’acciaio o un malin con boccuccia di rosa).

In seguito, subentreranno anche altri criteri di scelta del frisbee: tipo di volo che dipende dall’altezza del bordo o dal diametro e dalla consistenza del disco, vulnerabilità al vento o agli agenti atmosferici, gommosità che per alcuni cani diventa un richiamo irresistibile al “ciancicamento agonistico” (il cane mastica compulsivamente il disco che ha in bocca- per la mescola ma anche per altri motivi che non elencheremo qui), visibilità del disco (colore e dimensioni), tipo di movimento in corsa del 4 zampe, predisposizione di tiro del lanciatore, possibilità di acquisto continuo di nuovi giochi per sostituire quelli danneggiati, capacità di tracciare il frisbee in volo di Gianpoldo, ecc. ecc.
Quello che preme sottolineare è che i dischi per giocare a disc dog debbano essere sempre dischi concepiti e commercializzati come prodotti cinofili e non come prodotti ludici umani riconvertiti per il gioco al parco con Gianpoldo. Elenco dei dischi e loro descrizione sono sempre presenti sui siti di articoli specializzati per cani, che dovrebbero essere i luoghi privilegiati per l’acquisto degli stessi e quindi anche dei dischi da disc dog.
Spesso i frisbee in vendita nei negozi non sono adatti a un gioco sicuro con il cane perché costituiti da plastiche troppo rigide molto inclini alla deformazione e alla rottura. In Italia esistono due case produttrici di dischi per il disc dog e on line potrete trovare ogni genere di frisbee. Tra questi ci sarà di sicuro quello che si confà maggiormente a voi e al vostro cane.
Regola d’oro: per capire bisogna provare.
Giangiorgio e Gianpoldo ne hanno già cambiati una trentina.

Le foto che accompagnano l’articolo sono di Raffele Luongo, ad eccezione di quella del Bobtail con i dischi che è di Serena Degani.

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