di CAMILLA PASQUERO – … e perchè ai veri allevatori non deve passare la voglia di allevare.
Io sono un esempio lampante di come uno possa vivere tutta la vita con i cani senza saperne nulla per davvero.
Nata e cresciuta sempre in mezzo ai cani, tutti di taglia medio e grande: ho vissuto con Boxer, Schnauzer gigante, pastori tedeschi, Setter e vari meticci recuperati per strada.
Non mi considero proprio una neofita totale ma quasi e solo quando ho potuto prendere il mio primo vero cane (il primo comunque da gestire in tutto e per tutto) sono capitata su Ti presento il Cane. E mi si è aperto un mondo che non conoscevo e che non credevo neanche esistesse.
Inutile dire che ho divorato gli articoli di TPIC peggio dei libri di Harry Potter… e ho detto tutto.
Così, in poco tempo sono entrata nel mondo cinofilo e ancora in meno tempo ho vissuto tutte le fasi emozionali che attraversano tutti quelli come me ovvero Sciurmarie e Sciurmarii desiderosi di saperne di più e vogliosi di imparare:
1) Stupore: è la prima fase. Caratterizzata dallo shock e dall’incredulità del soggetto verso l’esistenza di un mondo tanto vasto quanto fino a quel momento invisibile agli occhi. Il soggetto si chiede dove c***o avesse vissuto fino a quel momento.
2) Gasatura: è la seconda fase. Caratterizzata da un’euforia galoppante che cresce senza sosta nel soggetto ad ogni articolo di TPIC letto, peggio della pianta di menta infestante nel giardino di casa che se non fai attenzione ti soffoca tutto quello che hai meticolosamente coltivato. In questa fase il soggetto smette di mangiare, bere e dormire per leggere e informarsi su tutto, diventa temporaneamente asociale e non sopporta più nessun stimolo esterno perché visto come una distrazione dal suo unico vero scopo della vita: finire gli articoli di TPIC.
3) Socialità selezionata: è la terza fase. Dopo aver letto tutto sulla cinofilia in generale, si passa a questa fase caratterizzata dalla scelta della razza del cuore e dalla conseguente immersione H24 nei gruppi facebook di razza. Prima come mero spettatore, poi quando il soggetto prende coraggio come vero e proprio partecipante e, se nel frattempo ha pure preso il cane, come consigliere esperto della razza (su tutto, perché nel frattempo il soggetto ha letto tutti i libri di razza, tutti gli articoli su tutti i problemi esistenti della razza in questione, è passato a Barf e frequenta il miglior campo cinofilo dei dintorni). Conseguenza: il soggetto riceve una decina di richieste di amicizie al giorno da allevatori e privati che ruotano intorno al mondo della razza, che pastrocchiano e che sono in qualche modo invischiati più o meno professionalmente in questa sfera; richieste che il soggetto accetta volentieri per poter confrontarsi con tutti questi grandi esperti .
4) Primi Dubbi: è la quarta fase perché nel marasma generale, il soggetto si trova a confrontarsi con quelli che successivamente riuscirà a distinguere tra Veri allevatori professionisti, allevatori che fanno minchiate per il loro tornaconto personale, cagnari. In questa fase però il soggetto è ancora ingenuo e inesperto, ma iniziano a venirgli dei dubbi. Non solo: conoscendo a menadito tutti gli allevatori di Italia ha fatto la prima grande distinzione tra allevatori/privati con bei cani e privati deficienti – che il soggetto ha sentito rigorosamente per telefono per accertarsi della loro cagnarità, anche se poi non gliel’ha detto – con cani brutti come la fame (che loro considerano di altisssssiiiiima genealogia… anzi no, di altiiiisssima origine perché genealogia non lo sanno dire, troppo complicato).
In questa fase il soggetto inizia a capire e a captare alcune dinamiche fino a quel momento passate inosservate come battibecchi sulla pubblica piazza di allevatori che postano insulti più o meno velati verso altri allevatori. In questa fase il soggetto un po’ se la spassa perché litigano come i bambini e un po’ perché si prende bene riuscendo a capire che quell’insulto è diretto sicuramente a quell’allevatore nonostante non ci sia il nome esplicitamente scritto, perché il soggetto tiene d’occhio tutti e sa cosa succede nel mondo cinofilo.
5) Sconforto: Il momento di down. Il soggetto scopre grazie alle lotte intestine tra allevatori che quei grandi e famosi allevamenti dove per un pelo prendeva il cane sono colpevoli di scelte allevatoriali sbagliate (soprattutto considerata la razza in questione) come ad esempio 2/3 parti consecutivi, fattrici troppo giovani o troppo vecchie, fino a 6 parti per una sola fattrice (presumibilmente tutti cesarei) e così via.. e la tristezza è che è tutto sul sito dell’Enci.
Ma non finisce qui… un club di razza che decide di eliminare il codice deontologico sottoscritto dagli allevatori perché i membri stessi del club non lo rispettano e per evitare critiche di vario genere pensano bene di eliminarlo e togliersi il problema.
Uno dei pochissimi club di razza senza codice deontologico. Non dico altro.
Il soggetto riesce solo più a pensare “ma che c***o p***c t***a!” e subito dopo a “Valeria Rossi dammi la forza”.
6) Speranza: poiché dalla fase di down qualunque essa sia, la storia ci insegna che si può solo risalire, si passa inevitabilmente all’accettazione e alla fase che chiamiamo “speranza”. Questa fase è caratterizzata da una parte, dalla presa di coscienza dei problemi indubbiamente esistenti da parte del soggetto, ma dall’altra da una nuova consapevolezza: finalmente il soggetto può dire di conoscere veramente questo mondo e finalmente sa su chi contare e su chi no. Finalmente sa con chi stringere rapporti , con chi confrontarsi e a chi chiedere consigli.
Apprezza ancora di più l’operato dei pochi (ma esistenti!) allevatori che con impegno e tanta dedizione continuano senza guardare in faccia nessuno.
Prendendosi insulti, venendo denigrati e isolati, smettendo talvolta di vincere alle gare nazionali, ma… ottenendo (casualmente) solo grandissimi successi appena varcano i nostri confini. Allevatori che mandano a quel paese 9 possibili acquirenti su 10 che si presentano perché inadeguati, allevatori che con tanta pazienza tentano di diffondere un filo di cultura cinofila per il bene di tutti e dei proprio cuccioli in primis, che si prendono la briga di aiutare anche chi il cucciolo l’ha preso da qualcun altro.
Allevatori che davvero selezionano i loro cani per migliorare la razza studiando tanto, formandosi sempre e tenendosi aggiornati.
Allevatori che se sbagliano a valutare una persona stanno male, male davvero tanto da voler rinunciare al loro lavoro perché la gente, va detto, ogni tanto è davvero una merda.
A tutti questi allevatori voglio dire grazie.
Grazie di cuore perché senza di voi le razze sarebbero inevitabilmente condannate. Condannate a morire perché tutti sappiamo che senza una vera selezione non si va da nessuna parte. E’ un dato di fatto.
D’altronde lo dice anche lo zio di Spiderman: da un grande potere derivano grandi responsabilità… quindi cacchio volete? Siete condannati… voi bravi allevatori, perché non potete tirarvi indietro. Vi siete messi in questo pasticcio e ora fatevi forza 🙂 il destino delle razze dipende solo da voi.
E voglio dire anche di non mollare perché se esistono i cagnari, le persone male informate, gli stronzi, i furbi, i deficienti… esistono anche le Sciurmarie e i Sciurmarii (e siamo tanti, fidatevi) che se messi sulla via giusta diventeranno a loro volta maestri e cinofili convinti che diffonderanno il verbo e aiuteranno altre persone.
Il viaggio è lungo e la via è tortuosa. Vedere tutto nero è lecito soprattutto quando messi di fronte alla cruda realtà di un cane maltrattato o sfruttato, ma la tristezza e lo sconforto devono inevitabilmente trasformarsi in rabbia e in Resistenza perché alla fine i cattivi perdono e i buoni vincono… ma i buoni non devono arrendersi 🙂
divertente, profondo ed emozionante assieme. Belle parole, speriamo che contribuiscano a far sentire meno soli i “buoni cinofili”
Grazie per questo bellissimo articolo