di LAURA CIBECA – Durante una seduta di IAA, cosa si fa in realtà?
Le attività che vengono fatte insieme al cane sono molteplici e variano di volta in volta a seconda del progetto e quindi degli obiettivi che vogliamo raggiungere. L’attività principale di tutti i progetti è sicuramente il GIOCO, in tutte le sue forme.
Per esempio, se stiamo svolgendo un progetto all’interno di una residenza protetta per anziani, con molti utenti, il gioco del riporto della pallina o di un pupazzo, è l’attività che viene maggiormente sfruttata. Gli anziani hanno difficoltà nei movimenti e spesso hanno poca coordinazione: il riuscire a lanciare o dare direttamente in bocca al cane la pallina, li rende molto soddisfatti di se stessi.
In questi contesti si è poi affiancati dagli operatori della struttura che guidano il gioco insieme al conduttore del cane, modificandolo a seconda dell’utente coinvolto.
Un altro esempio dove il gioco con la pallina o con un oggetto è molto utilizzato è con i bambini, che sono sempre estremamente contenti quando il cane riporta loro qualcosa.
In un progetto di terapia che sto portando avanti all’ìnterno del reparto di psichiatria dell’ospedale di Perugia, la capacità di Kalì di prendere al volo la pallina e di riportarla in mano all’utente, stimola positivamente: anche le persone più apatiche e quelle che hanno problemi motori sorridono contente quando riescono a fare anche un piccolo lancio al cane.
Il gioco del riporto della pallina o di oggetti è fatto in moltissime sedute, ma quali caratteristiche deve avere un cane per farlo in maniera corretta?
Innanzitutto non ci deve essere possessività sull’oggetto, ma la voglia di riportarlo e lasciarlo alla persona che lo ha lanciato. E’ importante insegnare al cane a riportare le cose anche a persone estranee e non solo al suo conduttore.
Un altro gioco che piace molto sia agli adulti che ai bambini è la ricerca di oggetti o di cibo, o persino di persone. Durante progetti svolti nelle scuole, mi capita spesso di giocare a nascondino con i bambini e il nostro cane li deve trovare.
I piccoli sono sempre molto felici quando il loro amico a 4 zampe li ritrova e devo dire che pure Kalì è molto contenta di cercarli e trovarli!
Il gioco per essere di aiuto nella seduta deve essere fatto assecondando le caratteristiche del cane coinvolto nel progetto.
Ci sono animali che amano molto riportare le cose, altri che cercano con il fiuto e altri ancora a cui piace semplicemente correre e saltare con i bambini.
Questa attività è alla base di moltissimi interventi ed hanno come obiettivo quello di catturare l’attenzione e di far diventare l’utente parte attiva.
Il legame che si crea tra uomo e animale durante il gioco è forte e motivo di allegria e complicità che vengono poi “impiegate” dal professionista nella terapia.
Il gioco implica un linguaggio comune e da tutti facilmente comprensibile, anche per quegli utenti con patologie molto gravi. Senza gioco non c’è apprendimento e nemmeno guarigione.