di MARZIA COGO – Immaginate di poter osservare la montagna con i suoi boschi e pascoli, con i suoi pochi abitanti umani ed animali, fuori stagione estiva.
Cosa pensereste di vedere?
Vedreste il sole che sorge tingere di rosa il cielo e la rugiada sull’erba verde.
Vedreste ungulati in branco o solitari nutrirsi tranquillamente delle punte dell’erba verde e dei fiori più dolci.
Vedreste volpi e lupi studiare le loro prede.
Vedreste il bestiame al pascolo tranquillo e rilassato mangiare accanto agli erbivori selvatici, per poi coricarsi e godersi il sole indisturbati.
Vedreste i montanari al lavoro già da qualche ora, intenti ad accudire al meglio i loro animali, i loro prati, la loro casa: la loro vita!
Questa descrizione sembra idilliaca, e lo è davvero nelle prime ore del mattino (o le ultime della sera), o nelle stagioni dell’anno più fredde.
In estate, però, tutto cambia…
In estate le montagne, con i suoi boschi e pascoli, si riempiono di turisti con i loro figli e i loro cani.
Si riempiono di persone che sfruttano le vacanze o i weekend per andare a passeggiare e ammirare le bellezze lontane dalla città, in cui i colori sono vivi e l’aria è pulita.
Bene, direte!
E invece no!
Perché tra tutti i turisti che vengono in montagna ci sono tante persone a cui manca una “piccola” cosa: il RISPETTO.
Ci sono persone che non hanno rispetto della montagna e di chi la abita.
Ci sono persone che sporcano la montagna con la loro immondizia.
Ci sono persone che permettono ai loro figli di disturbare il bestiame al pascolo, o di spaventare agnelli, capretti o vitelli per il semplice gusto di cercare di accarezzarli.
Ci sono persone che non sanno come relazionarsi con il bestiame o con i cani che lo proteggono dai predatori.
Ci sono persone che vengono in montagna sentendosi padroni del mondo, passando davanti alle baite dei montanari anche se non c’è nessun sentiero da percorrere, disturbando i suoi animali (cani, galline, ecc).
E poi ci sono loro: i proprietari di cani.
Ecco, vorrei spendere due parole su questa categoria in particolare.
I cani sono dei predatori, vivono e lavorano con l’uomo da migliaia di anni.
Proprio a seguito di questa lunga convivenza, è l’uomo a prendersi cura del proprio cane, dandogli da mangiare ogni giorno, curandolo e non facendogli mancare nulla.
Spesso però sono proprio queste persone, che vantano l’amore immenso per il proprio compagno di vita, a dimostrarsi irrispettosi con gli animali altrui, permettendo al proprio cane di disturbare gli animali selvatici inseguendoli e facendoli correre o mordendoli: questo comporta far vivere per poche ore o pochi giorni un animale in agonia, o sanguinante, o prossimo all’aborto, o in preda a veri e propri infarti.
Ci sono proprietari di cani che permettono loro di fare le stesse cose col bestiame al pascolo, creando danni non solo all’animale offeso, ma anche al proprietario (pastore se si parla di pecore e capre, margaro se si parla di vacche) che su quel bestiame ci vive e ci lavora 365 giorni l’anno senza vacanze, giorni liberi e mutua, mantenendo la propria famiglia e tenendo pulite e ordinate le montagne.
Ci sono persone che permettono al proprio cane di uccidere galline, conigli, marmotte, lepri…
Ci sono persone che permettono al proprio cane di pisciare liberamente sul fieno che sta seccando nei pascoli, così poi il bestiame non lo mangerà più perché puzza.
Allora, chiariamo una volta per tutte: la legge impone che i cani stiano al guinzaglio OVUNQUE tranne nelle aree a loro dedicate.
Proviamo a capire perché c’è questa legge?
Se tutti i proprietari di cani liberassero i loro compagni di vita solo se perfettamente educati e sotto controllo, nessuno subirebbe dei danni, quindi non ci sarebbe nemmeno bisogno di imporre il guinzaglio ovunque.
Invece, come già detto, ci sono persone che se ne fregano degli altri (umani e animali), e liberano il proprio cane permettendogli di fare tutto ciò he vuole.
Anche creare danni a terzi.
Ricordate bene: la montagna non è “terra di nessuno”.
La montagna è la casa degli animali selvatici, prede e predatori, e se il vostro cane non risponde al richiamo e vaga per boschi, può danneggiare gravemente una preda, ma può anche essere danneggiato da un predatore come lupi, linci, volpi ma anche i cinghiali non scherzano!
Amate così poco il vostro cane da rischiare di fargli fare una fine orribile?
La montagna è anche la casa di chi ci vive e investe tempo, soldi, energia e lavoro fisico e progettuale sui PROPRI terreni col proprio bestiame.
Se permettete al vostro cane di danneggiare gli animali altrui ve ne dovete assumere tutte le responsabilità LEGALI!
Inoltre spesso le greggi o le mandrie allevate sono protette da cani da guardiana (pastori abruzzesi, asia centrale, montagna dei Pirenei, ecc), soprattutto negli ultimi anni da quando il lupo ripopola le nostre montagne.
Amate così poco il vostro cane da rischiare che venga ferito o ucciso da uno di questi cani, che fa semplicemente il suo lavoro?
Se il vostro cane non è educato e sotto controllo al 100%, tenetelo legato per la sua sicurezza e per rispetto degli altri.
Se siete certi che il vostro cane sia educato e sotto controllo allora potete anche pensare di liberarlo in zone lontane da bestiame al pascolo, per permettergli di correre e giocare rispettando però la casa di animali selvatici, di quelli allevati e degli umani che ci abitano.
Se andrete in montagna armati di rispetto e amore, sarete sempre i benvenuti, e potrete godere di spettacoli incedibili che solo la natura sa regalare!
Ritengo che non via sia alcuna norma che impedisca di lasciare libero il proprio cane all’aria aperta, eccezzion fatta che tale facoltà non sia espressamente inibita da qualche statuizione di carattere regolamentare (esempio taluni parchi nazionali od aree protette).
Chi come me divide la propria esistenza con un cane come un Saluki, che necessita di molto spazio per poter sprigionare completamente la propria personalità, non potrà che approfittare degli spazi che la montagna offre.
Certo che sono consapevole dello spiccato istinto venatorio, che caratterizza la razza di appartenenza.
Inseguire un leprotto è solo puro divertimento non certo necessità di procacciarsi cibo, e pertanto la rincorsa è vissuta solo ed unicamente come un evento ludico, senza conseguenze nefaste per la malcapitata preda.
Se il cane è ben educato ritengo che non possa che trovare svago e gioia in un’esperipenza di libertà in mezzo alla natura. Per finire assicuriamoli tutti così da evitare qualsiasi problema.
Notizie dal Trentino
Trovo i 3 commenti postati molto intelligenti e di buon senso. Condivido quasi tutto. Però non è giusto pubblicare notizie scorrette. NON E’ VERO che il cane, al di fuori delle aree dedicate, DEVE stare sempre al guinzaglio.
Le linee guida nazionali e la maggiorparte dei regolamenti comunali (ogni comune può redigere regole proprie) prevedono che il cane possa stare libero al di fuori delle aree urbane dove non diversamente indicato da apposita cartellonistica (per esempio nei parchi protetti). Questo è quello che mi hanno anche riferito diverse guardie forestali. Il cane può stare libero, basta che rimanga sempre sotto il vigile controllo del proprietario, per evitare di creare disturbo o danni ad altre persone o animali. In caso di “incidente” il proprietario potrà pagarne le conseguenze, civili e/o penali. Cerchiamo di non divulgare false notizie, visto anche il grande pubblico che ha questa pagina.
Bravo! Possibile che si continui a richiamare un obbligo che non esiste? E se siete così convinti che esista dateci i riferimenti di legge (son anni che lo chiedo, chissà come mai ancora nessuna risposta…)
Brava buon articolo, seppur a tratti un pochino scontato se vogliamo… penso che il più dei concetti siano le basi per un buon umano che si occupa del prorio cane come si deve… bisognerebbe precisare un paio di cosette secondo me (anche per rispondere a zia silvia qui sotto) il pribleba di cani e animali selvatici è più sanitario che predatorio… ci sono malattie o parissiti che possono essere trasmesse in entrambe le direzioni che porterebbero con buona probabilità alla morte dell’animale selvatico o pensiamo alla rabbia.. di cui il vaccino non è più obbligatorio..
Gli ungulati poi, tendono ad abbandonare i cuccioli in caso sentissero la presenza di un predatore.. che sia cane o lupo poco importa.
Poi x carità anche a me capita di liberare la mia rottina per monti che comunque è ben educata però bisognerebbe avere una certa consapevolezza in merito come descritta in questo articolo.
Detto questo chiederei un parere alla scrittice riguardo le norme più tecniche x fare escursioni in montagna… per esempio, in caso di emergenza cosa si fa? Lo sedo? Oppure no? Se esce il soccorso alpino come si fa con bau? Alimentazione? Come si gestisce pensando anche alla torsione dello stomaco? Bisacce? Sintomi della troppa fatica?
Io nel tempo in vari modi ho risposto a queste domande ma mi sono reso conto che in rete non viene mai menzionato nulla di tutto questo… ci vorebbe un bel articolo vista anche la buona visibilità del sito!
(Sono anche a disposizione se serve qualche dritta 😉 )
Grazie e a presto!
A me sembra un articolo scritto da una cittadina che se ne intende di cani.
Scusa, non vuole essere un insulto ma una semplice constatazione.
Io amo il mio cane e rispetto gli altri animali che vagano nel bosco. Ma il cane non è l’unico predatore. E’ una percentuale piccolissima quella aggredita dal cane con padrone umano (non randagio intendo). I cani che scappano e riescono a predare animali adulti … mmmhhhh … vorrei dati statistici. E’ invece più facile con i cuccioli tant’è che nel periodo della cucciolata anche noi cosi incivili i cani li teniamo al guinzaglio o li portiamo in ambiente fuori dai boschi.
Un altro motivo per cui ti dico che sei cittadina è perchè io che vivo in un piccolo paesino alle pendici del monte … NON HO AREE DEDICATE AI CANI! E quindi? La relego nei 20 mq del mio giardino? Per carità, c’è gente che lo fa nel senso che non porta mai fuori il cane dal proprio giardino.
Mi sono stufata di sentirmi demonizzata perchè lascio libero il mio cane nei boschi e nelle mie passeggiate in montagna. Ogni animale ha diritto a vivere decentemente e anche il mio cane ne ha diritto.
Non starò qui a dire che lei è brava e mi ubbidisce, che io ho lavorato tanto con lei per permettermi di tenerla libera quando non ho gente intorno (io vado durante la settimana e non di mercoledi) ma ti dico che sono assolutamente disposta a pagare di tasca mia se Kyra danneggia qualcosa o qualcuno.
Ben peggio sono le orde di famiglie con bambini appresso o di gruppi urlanti di ragazzi che se ne strafottono dell’ambiente in cui si trovano.
La bestia peggiore e che fa più danni nei boschi e negli ambienti montani sono gli umani non i cani.
Per la cronaca, io mi avvicino sempre alle baite se sono abitate, per fare 4 chiacchiere con i pastori che le abitano. Mi offrono il caffè e sono felici di scambiare parole con qualcuno. Nessuno si è mai sognato di farmi legare il cane.
Davvero interessantissimo questo articolo!! Tanti sono gli spunti di riflessione. Capita poi a fagiolo per noi che siamo appena tornati dalla prima vacanza con quadrupede al seguito…e proprio in montagna! Per fortuna non ci siamo imbattuti in nessuna delle situazioni descritte sopra, anzi…tutto pulitissimo, padroni di cani gentili e disciplinati (e speriamo di esserlo stati pure noi!). Ma secondo me, oltre agli indispensabili appelli a rispettare la montagna e chi la popola, qualche accortezza bisogna averla. E siccome la nostra esperienza è stata positiva accenno a quelle attuate da noi. Intanto pur essendoci recati nella turisticissima Val d’Aosta abbiamo evitato i luoghi più modaioli e gettonati ( noi eravamo nei pressi del parco naturale del Mont Avic, meno famoso di altri ma di una bellezza e di una che ti entrano dentro e non ti abbandonano più)e anche i periodi di maggior affluenza…dopo ferragosto il timore di mal tempo disincentiva il turismo montano. E poi credo che sia importante la scelta della struttura dove soggiornare perchè come leggevo sul gruppo facebook (ma i commenti agli articoli è meglio farli qui o sul gruppo facebook?), vedere il proprio cane libero di scorrazzare nel verde è un po’ l’obiettivo di tutti ma nei sentieri di montagna, nei parchi naturali…insomma ovunque…non si può. Per tutti i validissimi motivi esposti nell’articolo. Però nel nostro caso l’obiettivo è stato ugualmente raggiunto soggiornando in un b&b meraviglioso, circondato dalle montagne, con spazi esterni ampi e realizzati in modo che anche in assenza di recinzioni il cane ha modo di correre liberamente. Le poche stanze (5) presenti nella struttura ci hanno assicurato di non infastidire nessuno (perchè al di fuori dei week end non c’era quasi mai nessuno!) lasciando senza guinzaglio Pascal…e comunque chiedevamo il permesso. Si trattava poi di un b&b assolutamente dog friendly, trovato su un sito tra i molti che segnalano e descrivono molto chiaramente le strutture migliori che ospitano animali. Per farla (abbastanza) breve…come quando si ha un bambino piccolo, anche con un cane, secondo me, bisogna cercare di trovare il posto adatto alle esigenze sue e non solo nostre. L’aspetto positivo è che spesso queste strutture sono ancora più curate, pulite ed economiche del mega albergone con Spa e piscina. Quello dove eravamo noi era a gestione famigliare e ci ha accolto proprio come se anche noi fossimo parenti consigliandoci le passeggiate più idonee alle nostre energie ma anche dove non sarebbero sorti problemi col cane…Perchè per quanto le persone cerchino di comportarsi correttamente e nel rispetto della montagna (e con un moto di ottimismo voglio credere che siano la maggior parte) ci sono situazioni che sono esplosive, o quanto meno foriere di stress (sia per il nostro cane che per gli animali selvatici in cui potrebbe imbattersi, ad esempio) di per sè e che è meglio evitare…