giovedì 28 Marzo 2024

Ciao, Ulisse

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di SIMONA CAMPOLUCCI – Scriverò il tuo nome
lo leggeranno tra le stelle Scriverò il tuo nome
Fino a coprire le distanze tra la terra e il sole
E qui in mezzo a queste onde lo griderò più forte

Mi manchi.
Mi manchi tantissimo, ancora più di quanto avessi mai temuto. Sei stato una parte fondamentale della mia vita ed ora, che non ci sei più, mi manca una parte di me.
Sei nato per ultimo nella cucciolata di Zaccaria e Clotilde… e per ultimo te ne sei andato.
Quel giorno di aprile del 2008 apparisti all’improvviso. Il parto sembrava finito, andai a mangiare qualcosa e al mio ritorno tu eri lì.

Non potevo non notarti perchè solo tu avevi una zampina bianca, come un calzino tirato su, che ti distingueva dai tuoi fratelli, tutti colorati perfettamente.
Sei sempre stato diverso dagli altri, sei sempre stato quello di cui era impossibile non accorgersi, quello che non potevi scambiare per un altro, unico.
Per primo hai aperto gli occhi. Mi ricordo di quel giorno, ti presi su per pesarti e vidi i tuoi occhietti aperti che mi guardavano e quello sguardo non mi ha più abbandonato.
Insieme abbiamo iniziato a scoprire il mondo.
Ti prendevo in braccio e tenendoti stretto sul petto ti facevo vedere la casa, poi il giardino ed infine il bosco. Tu addosso a me eri tranquillo, il più tranquillo dell’intera cucciolata, quello che si abbandonava fiducioso e godeva di quel contatto. Presto iniziasti a guardarmi in modo diverso dai tuoi fratelli, con uno sguardo intenso che arrivava fino al mio cuore e mi diceva che eri il MIO cane e che dovevi rimanere con me.
Non era previsto che rimanesse alcun cucciolo a far compagnia a Zaccaria e Clotilde e poi eravate tutti maschi e non mi sembrava una buona idea provare a far convivere due maschi nella stessa casa… ma tu eri di un altro avviso.
La vita poi si incastra in modo strano, una gravidanza non è andata come doveva ed io, già provata da quel dolore, non ho saputo privarmi anche di te… e così sei restato.

Da subito sei stato il MIO cane, quello che non avevo mai avuto, ma che fin da bambina avevo sognato di avere al mio fianco. Intelligente, sensibile, particolarmente equilibrato, insieme a te potevo andare dappertutto. In città sei entrato nei negozi di cristalleria senza mai far temere danni, in centro, al mercato, sapevi apprezzare anche le carezze “piovute dal cielo” in modo azzardato sul tuo capoccione, restavi sempre al mio fianco e osservavi tutto con interesse e tranquillità.
Anche nei boschi, libero, il tuo passo era sempre accanto al mio, senza bisogno di guinzagli o di richiami noi passeggiavamo insieme e, per questo, stavamo vicini.
Con te ho frequentato la prima puppy class. Ti sei dimostrato subito intelligente, disponibile e estremamente generoso, pronto a dare tutto te stesso per un mio sguardo di approvazione.
Da cucciolo sei poi diventato adolescente e, purtroppo, così si è avverato il mio timore sulla convivenza di due maschi. Zaccaria ha iniziato ad attaccarti, tu ti sottomettevi, ma lui non si fermava e ti feriva pesantemente.
Non è stato più possibile lasciarvi soli insieme e così hai iniziato a venire in vacanza con noi.
Grazie a te ho scoperto la bellezza della montagna d’estate, grazie a te ho scoperto che le vacanze insieme ad un cane sono molto, molto più belle.
Dopo la montagna c’è stata la prima vacanza al mare a Ischia. Hai fatto il tuo primo viaggio in traghetto e il primo bagno nel mare.


Pensavamo che avresti avuto una brutta sorpresa bevendo l’acqua mentre eri a mollo, come facevi sempre nei torrenti e laghetti, scoprendola salata e invece tu ci hai sorpreso non provando neanche ad assaggiarla perchè tu sapevi già tutto.
Sì tu eri il cane che sapeva già le cose. Nelle passeggiate in montagna, pur facendo percorsi ad anello mai fatti prima, sapevi sempre se nel rientro stavamo sbagliando strada. Se eravamo in errore al bivio ti fermavi e ci guardavi con espressione interrogativa come a dire “Siete proprio sicuri di voler andare di là ?”.
Le prime volte non abbiamo creduto alle tue indicazioni, ma poi con il tempo abbiamo capito che avevi sempre ragione tu e che dovevamo seguirti.
Hai amato molto la montagna, ma allo stesso modo hai amato il mare e l’acqua in tutte le sue espressioni. A quattro mesi sei caduto dentro una piscina ed io ho temuto che in seguito avresti avuto paura dell’acqua, invece tu sei sempre stato a tuo agio ovunque fosse possibile bagnarsi e nuotare.
Se c’era la possibilità di tuffarsi , appena ne avevi l’occasione, scappavi e ti gettavi e questo tanto sulla Dora in pieno inverno per poi rotolarti sulla neve, tanto d’estate all’isola d’Elba in una giornata di burrasca quando le onde si frangevano potenti sugli scogli e tu ci facevi morire di paura.

Nel frattempo tuo padre Zac ci aveva lasciati e tu eri rimasto solo con tua madre Clotilde, ogni giorno più triste per la perdita del suo compagno. Poi, quando avevi già 3 anni, anche Clotilde se ne è andata nel giro di poche ore ed io, non volendoti lasciare solo, mi sono messa subito a cercarti una nuova compagna. Così è arrivata Domitilla.
Per Domy sei stato fin da subito un compagno splendido. Lei era una piccola peste, ti strappava il pelo del collo , ti si attaccava alla coda, ma poi era sempre incollata a te in cerca di protezione e tu la coccolavi dolcemente.
Domitilla con il suo carattere prepotente e autoritario ti metteva anche un po’ in crisi; tu eri un cane estremamente sensibile e quando lei ti guardava con disapprovazione se non riuscivi subito a fare un esercizio che lei aveva capito, entravi in crisi e desistivi, ma la amavi ugualmente tanto.

Già con Clotilde avevamo ripreso a frequentare un Centro Cinofilo e con te avevo iniziato a fare rally obedience e dog dance.
La dog dance ti piaceva un sacco. La facevamo senza cognizione di causa ma ci divertivamo lo stesso, a te piaceva fare lo “stupidino” ed essere al centro dell’attenzione insieme a me.
La rally-o non ti piaceva allo stesso modo, ma su di te potevo sempre contare e fin dalla prima gara, affrontata in circuito Fisc a Pandino, tu eri là con me, attento e presente.
Solo per farmi contenta ti sei cimentato anche in attività  cinofile che non erano proprio nelle “tue corde” partecipando ad esempio ad uno stage di riporto dove hai riportato con entusiasmo e determinazione… ma solo peluches.
Ci hai fatto fare tante risate ed è stato bellissimo vederti correre felice in mezzo a tanti retrievers non tutti altrettanto entusiasti come te.
Anche allo stage di soccorso nautico sportivo ti sei distinto per simpatia. Mi ero iscritta per partecipare con Domitilla che mezz’ora prima di partire si è sentita male e così, anche a quel corso, mi hai affiancata tu.

Il riporto, a parte quello dei peluches, non ti è mai piaciuto e quindi in quel corso il “premio” per l’esercizio svolto costituito dal lancio di un riportello, per te invece di essere una ricompensa era un’ulteriore richiesta e tu ogni volta facevi un’espressione buffa come a dire “pure questo! Non basta che faccio l’esercizio, devo pure prendere questo schifo di riportello!”.
Dato che era un’attività che non ti era congeniale per amore, solo per amore, accettavi di eseguire solo una volta ogni esercizio, ma per venire a salvare solo me. Quando simulava di affogare qualcun altro tu ti stendevi sulla spiaggia, incrociavi le zampe anteriori e aspettavi che “affogasse”, perchè tanto non era un tuo problema ( e tu sapevi che era tutto un gioco).
La nostra vita insieme è stata piena di tante cose, bellissime avventure o pomeriggi in casa ad annoiarci insieme facendoci le coccole.

Tu hai sempre vigilato su di me, sicuramente molto di più di quello che ho fatto io con te.
Con te ero al sicuro, sapevo che in qualunque situazione mi avresti difesa, che su di te potevo contare, sempre.
Non eri aggressivo, proteggevi il tuo territorio in modo esemplare bloccando con la tua fisicità chiunque entrasse se non era evidente che aveva la nostra autorizzazione, ma fuori dal cancello eri amico di tutti.
Vigilavi, eri sempre attento e non ti sfuggiva nulla, così al mare se in una caletta riparata prendendo il sole dormivamo o leggevamo, tu abbaiavi furiosamente se qualcuno si avvicinava, ma se eravamo vigili, restavi indifferente al passaggio delle persone.
Insieme siamo stati in vacanza al mare oltre ad Ischia all’isola d’Elba, in Corsica, in Croazia, a Talamone, nel Conero, a Grosseto e in montagna regolarmente in Val di Susa e due volte in Val di Rabbi.
Abbiamo gareggiato in Rally obedience in tutta la Toscana e poi in Umbria e Emilia Romagna. Abbiamo partecipato ad una finale CSEN a Brescia e a giugno di quest’anno alle Promesse sulla Spiaggia Romea.
A ottobre avresti dovuto ritirare il premio come campione regionale toscano del grado veterani, ma purtroppo a 10 anni, 4 mesi e 5 giorni la tua avventura in questo mondo si è interrotta…
Per un bovaro del bernese 10 anno e 4 mesi sono un bel traguardo, se quando sei nato mi avessero detto che la tua vita sarebbe durata più di 10 anni sarei stata felicissima… ma oggi invece vorrei tanto averti ancora con me.
Avrei voluto vederti invecchiare, perchè a 10 anni tu non eri assolutamente vecchio. Il tuo pelo non era imbiancato, il tuo entusiasmo era pari a quello di un cucciolo come pure il tuo sguardo intenso e pieno di amore.


Purtroppo un tumore aveva compromesso il tuo organismo e vista la gravità  della tua situazione durante l’intervento tentato per darti la possibilità di stare ancora un po con noi abbiamo deciso di non risvegliarti più.
Il giorno prima eri scappato dal cancello di casa per farti una passeggiata in autonomia, avevi mangiato di gusto tutta la tua pappa e ti eri ingozzato di biscotti di cui eri ghiotto… solo non riuscivi più a fare pipì.
Qui con me a consolarmi rimane la tua compagna Domitilla e la tua “figlia segreta” Tempesta, che pur non avendo alcun legale di sangue con te, crescendo sotto la tua ala, ha imparato a somigliarti.
Verso di lei tu non hai mai dimostrato un particolare affetto, ma lei era la tua allieva, quella a cui insegnare a pattugliare il territorio e quella che ti seguiva nelle fughe che ti divertivi a fare quando Massimo apriva il cancello.
In lei rivedo il tuo sguardo pieno di gioia, l’amore per il mondo e ogni tanto anche qualche movimento, che credevo solo tuo e ora scopro essere anche suo. Le hai insegnato anche a prendersi cura di Domitilla e, in tua assenza, lei adempie diligentemente anche a questo compito.
Ma nonostante loro manchi.
Mi manchi sui miei piedi mentre cucino, mi manchi accanto al divano quando guardo la TV, mi manca il tuo respiro di notte accanto al mio letto che riusciva a farmi dormire tranquilla.
Questi 10 anni insieme per me sono stati importantissimi, forse i più importanti della mia vita e non dimenticherò mai neanche un istante passato con te e racconterò a tutti la tua storia.
Una frase molto bella dice che “il tempo si misura in ore, la vita in emozioni”, se è così penso che la tua vita sia stata immensa.
Ciao Ulisse…


P.s. Un ringraziamento ad Andrea Migliorati per la bella foto di me e Ulisse mentre “giochiamo” a fare dog dance

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