di CLAUDIO CAZZANIGA – L’esercizio che prendiamo in oggetto in questo nuovo appuntamento probabilmente avrei dovuto trattarlo alcuni mesi fa, quando si parlava di riporti e riportelli. È un esercizio presente nella Coppa Ursa, il campionato sociale del Cit, il Club Italiano del terranova. Ammetto che non me lo ricordavo… e devo dire che sono almeno dieci anni che non lo provo sul campo!
Si chiama il recupero del manicotto al gommone.
Svolgimento
Cane e conduttore sono sulla riva. Al cenno del giudice il conduttore lancia il riportello e quando questo tocca l’acqua, il conduttore manda il cane.
Immediatamente il conduttore sale su un gommone che si ferma a circa 30m dalla riva. Quando il cane prende il riporto, deve andare al gommone dove si trova il conduttore.
Lì viene caricato a bordo.
Come lo insegno?
Innanzitutto riprendete uno dei primi articoli che ho scritto, in particolare quello dedicato ai riportelli. Una volta che abbiamo insegnato al cane cosa è un riporto e come si interagisce con lo stesso possiamo inserire la variante del gommone.
Inizialmente non mi porto alla distanza regolamentare, anzi, lascio il gommone sulla riva e aspetto che il cane recuperi il riporto e poi lo chiamo al gommone. Questo per iniziare a farlo lavorare ad un rientro diverso rispetto al punto di partenza.
Poi sposto poco poco il gommone in avanti, giusto di un paio di metri. E anche lì aspetto che il cane abbocchi e poi lo richiamo. Ogni volta che il cane punta il gommone è festa grande. Ad ogni tentennamento del cane, torno indietro nella costruzione dell’esercizio. Non abbiate inutile fretta.
Se il cane reagisce nella maniera corretta, allungo di sessione in sessioni di qualche metro la distanza fino ad arrivare alla metratura precisa. Con calma, mi raccomando.
Issate a bordo sempre il cane ancora con il riporto in bocca. Il comando lascia lo date solo una volta dentro il gommone: se impara a lasciare troppo presto rischiate la penalizzazione.
Due sono le maggiori problematiche che possono emergere nella costruzione di questo esercizio.
La prima, che il cane vedendovi salire sul gommone lasci perdere il riporto e vi segua.
La seconda, che una volta preso il riporto il cane torni a riva e non venga al gommone.
Nel primo caso potrebbe essere sufficiente lavorare bene in fase di costruzione dell’esercizio. Un ordine chiaro, una postura corretta ed aspettare che il cane inizi la nuotata prima di andare al gommone. Potrebbe ad esempio aiutarvi un bel lancio lungo del riporto. Potrebbe aiutarvi lanciare in diagonale opposta rispetto a dove è posizionato il gommone. Potrebbe aiutarvi posizionare il gommone una decina di metri più lontano rispetto alla posizione di partenza del cane.
Secondo me, un cane ben motivato sull oggetto una volta partito va spedito sul riporto.
Per abituare il cane ad andare al gommone (una volta preso il riporto) ci sono cento sistemi.
Intanto se avete insegnato per bene al cane ad obbedire al richiamo sarà sufficiente chiamarlo e volerà al gommone. Prima ancora gli avete proposto a riva il gommone, lo avete fatto giocare dentro, lo avete motivato e premiato per bene e gli avete fatto capire quanto è bello il gommone… Giusto?
Valide tutte le alternative. Battere sul gommone, chiamarlo per nome… Eviterei di tirare fuori un gioco, potrebbe lasciare e soprattutto non rincorrete il cane se va a riva.
Rincorrerlo gli mette paura. E siccome il gommone compare spessissimo negli esercizi in acqua, non può e non deve avere paura di un qualcosa se tante volte si troverà davanti. Lo lasciate tornare a riva.
Poi riprendete l’esercizio da riva, con la presentazione del gommone ed iniziate da capo.
Ultima raccomandazione è quella di variare il tipo di riporto che lanciate e la posizione del gommone. Sia a destra che a sinistra rispetto al punto di partenza del cane.